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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/15/22 in tutte le aree
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Buongiorno, Ho recentemente aggiunto in collezione una nuova Piastra da 120 grana del 1834. È periziata autentica, con una nota sulla ribattitura della cifra 3. Confrontandola con le altre presenti in collezione e con le foto di altre presenti in aste attualmente in corso, o in vendita su noti siti di e-commerce, notavo una capigliatura differente da tutte le alte, in corrispondenza del ciuffo del Sovrano. Rileggendo l'articolo dal titolo "Una inedita mezza piastra di Ferdinando II" pubblicato da Renato Gaudioso sul BOLLETTINO DEL CIRCOLO NUMISMATICO NAPOLETANO del 1969, e citato dall'utente @LOBU su questo portale, mi chiedo se questa Piastra possa essere considerata una Variante. Il Gaudioso nel suo studio confrontava due Mezze Piastre del 1846: quella che oggi conosciamo come 60 grana del 4° tipo (testa del re con scriminatura nei capelli), la seconda 1/2 Piastra (quella inedita da lui scoperta), é la moneta che oggi conosciamo come 60 grana del 3° tipo (testa del re senza scriminatura nei capelli). Il Gaudioso conclude il suo testo scrivendo: "la differenza fra la prima e la seconda mezza piastra qui illustrata é la pettinatura del sovrano; per quanto é a mia conoscenza, la seconda mezza piastra é inedita, quindi é stata cosa utile farla conoscere a chi ha interesse per le monete di Ferdinando II". Fonte dell'articolo citato: http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1969.pdf Altre note sulla Piastra in questione: D/: Tondello decentrato; cifra 3 ribattuta R/: EET; H e I ribattute; #4 torrette nel Portogallo; giglio ribattuto nello scudo Angiò; cifra 1 più corta, cifra 0 ribattuta... Mi piacerebbe conoscere la Vostra opinione.5 punti
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Finalmente sono riuscito ad acquistare la mia prima moneta etrusca ed oggi mi è arrivata a casa: XX Assi di Populonia, dal peso di 8,09 g. e dal diametro di 20.00 mm. Lo so, non è molto bella, ma dal vivo è migliore, rappresenta un pezzo di storia che amo, ed è quello che al momento le mie finanze si possono permettere (o più precisamente quello che voglio al momento spendere, visti i tempi che viviamo).4 punti
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A Varsavia si è anche discusso molto sui vantaggi/svantaggi - riguardo i cataloghi scientifici - del formato 'carta' contro formato 'web' Le due opzioni non si escludono a vicenda e la carta resta importantissima anche per opere di referenza primaria. Tuttavia notevoli sono i vantaggi che gli attuali strumenti web presentano: - possibilità di aggiornamento on line che permette di integrare il lavoro originario in maniera continuativa - possibilità di diffusione immediata e attraverso in pratica tutti gli interessati - possibilità di fruizione da parte degli studiosi di dati e foto in modalità gratuita (qui dipende naturalmente dall'istituzione - ma già diversi musei e siti permettono il download gratuito delle immagini a scopo di studio) - tempistiche minori nel realizzare un catalogo/database on line di una collezione pubblica (in Italia si è molto indietro in questo rispetto ai grandi musei pubblici esteri e ci si dovrebbe impegnare a mettere in rete le collezioni pubbliche che restano una priorità rispetto a tanti progetti minori che assorbono risorse preziose) - infine i minori costi di realizzazione del database on line rispetto alle opere a stampa di tutto questo si è parlato a Varsavia - in modo molto costruttivo - con interventi molto interessanti di Elina Screen dell'università di Oxford.4 punti
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Oggi ero nelle terre di @numys e dopo aver fatto (e superato ??) un esame bello tosto sono uscito dall’università. Sfortuna vuole che proprio davanti alla mia università c’è un negozio di numismatica che sono solito prendere di “mira” dopo ogni esame andato bene. Stavolta sono entrato e ho cercato qualche altra bella am lire da mettere in collezione. Non nascondo che avevo in mente di prendere la 10 am lire monolingua così stasera avrei avuto di che vantarmi con l’amico @PriamoB. Purtroppo non c’era molta scelta tra le am lire. Ho comunque potuto portare a casa un 50 am lire monolingua in onesto BB. 25 euro, nessun affare, pagato il giusto. Resterà il ricordo di una bellissima giornata ?3 punti
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Buongiorno a tutti, ho recentemente messo in collezione un Denario di Plautilla e cercavo di approfondire la storia di questa figura femminile. Le prime notizie le ho reperite da Wikipedia, non molte ma interessanti, poi ieri sera spulciando a dovere, mi sono imbattuto in questa interessantissima discussione di @Illyricum65che ringrazio. L'ho letta tutta d'un fiato, sono rimasto piacevolmente colpito dalla descrizione dei vari tipi si acconciature che si presentano sulle monete di Plautilla. I ritratti Femminili con le loro acconciature sono uno dei miei filoni preferiti insieme alla Serie Fel Temperatio (ma di queste ne parleremo altrove). Triste la sua storia, la sua breve vita, il suo esilio , l'epilogo della sua vita ed infine la Damnatio Memoriae . Bella carrellata di monete anche da parte degli altri utenti. Partecipo postando il mio esemplare. (18mm, 3.31g) RIC IV 361 E foto di una statua che sembra ritrarla in un misto di bellezza e un velo di tristezza, oltre alla deturpazione ad opera della Damnatio. Fonte Wikipedia Saluti Alberto3 punti
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È una moneta che ha perso gran parte dei rilievi ed è al limite della collezionabilità. Presenta pesante usura (MB), tuttavia uniforme e quindi, può essere acquisita per un prezzo che non superi i 10 € per studio in attesa di passare, un domani, a conservazione superiore. Posto per confronto un esemplare in buona conservazione:2 punti
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Salve. La moneta è questa Gallienus. AD 253-268, Antioch. Antoninianus Æ 21 mm, 3.00 g. Very fine. From the Tareq Hani collection. Questi bronzi sono generalmente argentati mentre qui troviamo delle chiazze rossastre su entrambe le facce, più concentrate al rovescio. È il colore della cuprite Cu2O, il prodotto di ossidazione del rame da parte dell’ossigeno atmosferico in presenza di umidità. apollonia2 punti
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La cuprite e la patina deserto sono due cose differenti. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Secondo me sarebbe meglio creare una sezione ad hoc come banca dati dei furti. Non lascerei la cosa in forma di discussione. Ogni discussione potrà magari rappresentare il singolo (funesto) accadimento. Una sola discussione renderebbe secondo me difficile la fruizione della stessa.2 punti
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Un esemplare di tremisse in oro ( 788-806 / 1,25 g ) battuto in Benevento al doppio nome di Grimoaldo III con Carlo Magno . Classificato Grierson 1098 e stimato RR . Sarà il 21 Ottobre in vendita Kunker 378 al n. 6897 .2 punti
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Riprendiamo il discorso partendo dal risveglio europeo dopo il lungo letargo altomedievale, per secoli in effetti i regni e le popolazioni europee si erano limitati ad una vita economica dagli angusti confini, dopo la perdita delle province occidentali l'Impero Romano era rimasto confinato al Mediterraneo orientale (In termini storici effettivi non ci fu alcuna "caduta" dell'Impero Romano fino alla presa di Costantinopoli alla metà del XV secolo, semplicemente vi fu la progressiva e definitiva perdita di gran parte delle province occidentali a partire dal V secolo, con le eccezioni di alcuni territori siti in Italia meridionale rimasti più a lungo sotto dominazione romana), le conseguenze di questo ritiro imperiale dall'occidente e della successiva creazione di regni romano-germanici videro un durevole ridimensionamento e regressione delle condizioni economiche e materiali di vita, venendo a mancare tutta quella rete di infrastrutture con la relativa manodopera schiavile che le faceva funzionare, strade, acquedotti, posta, trasporti navali, di necessità la vita economica si frammentava e si riduceva con poche eccezioni alla mera sussistenza delle comunità locali, la cosiddetta economia curtense, in buona parte fondata sull'autosufficienza, con scarsi scambi e ancora più scarsi scambi monetari. La moneta divenne sempre più rara, imparagonabile ai diluvi di coniazioni della prima era imperiale, fino a ridursi ad un monometallismo argenteo sanzionato ufficialmente da Carlo Magno con il suo denaro da 1.7 grammi, unico nominale esistente e coniato effettivamente per secoli, fino ad una prma svolta nel XII secolo, periodo di risveglio europeo, ad ogni livello, politico, militare, artistico, letterario, giuridico, economico e anche monetario, in questo ambito soprattutto verso la fine del secolo e l'inizio di quello successivo, fu innanzitutto il secolo delle crociate, le prime avventure espansioniste e "coloniali" tentate da regni europei dai tempi del primo Impero Romano. Ma quale era la situazione degli scambi monetari al più alto livello in quel periodo? E' noto che il denaro d'argento di derivazione carolingia fu ancora in quel periodo l'unica moneta coniata in occidente (con la sola eccezione della Sicilia, l'Italia meridionale e la Spagna), oltretutto sempre più svilito nel suo intrinseco, ma non fu affatto l'unica moneta circolante tra i mercanti e gli operatori economici di livello internazionale, altre monete, più esotiche, erano adoperate con frequenza nelle operazioni commerciali più importanti e complesse. A tal proposito mi piace sempre rammentare un passo di un testo letterario databile alla prima metà del secolo successivo, il duecento, che nella sua saporita e fulminea pregnanza fotografa alla perfezione lo status questionis di cui si sta discutendo, il famoso contrasto di Cielo d'Alcamo: «Se i tuoi parenti trova[n]mi, e che mi pozzon fari? Una difensa mèt[t]onci di dumili’ agostari: non mi toc[c]ara pàdreto per quanto avere ha ’n [Bari. Viva lo 'mperadore, graz[i'] a Deo!25 Intendi, bella, quel che ti dico eo?» «Tu me no lasci vivere né sera né maitino. Donna mi so’ di pèrperi, d’auro massamotino. Se tanto aver donàssemi quanto ha lo Saladino, e per ajunta quant’ha lo soldano,30 toc[c]are me non pòteri a la mano» Augustali, perperi, oro massamutino, ecco le monete citate, la moneta moderna dell'autorità corrente, imposta dalla legge, l'augustale, messa a confronto con altre monete, imposte dalla tradizione, provenienti da luoghi esotici e distanti ma che erano state consolidate da secoli di circolazione nelle varie piazze mediterranee e che in zone di frontiera, anche etnica, come la Sicilia e l'Italia meridionale, non destavano solo l'incanto evocativo di oggetti rari e prestigiosi, ma avevano una loro vita concreta negli scambi commerciali... Questo passo rappresenta perfettamente la situazione delle monete internazionali prima della nota svolta del cosiddetto "ritorno all'oro nell'occidente medievale", cioè prima del genovino, fiorino e ducato. Il XII secolo come anche la prima metà del duecento vede l'occidente europeo di nuovo protagonista nell'arena politica internazionale, ma le monete usate al più alto livello non sono ancora europee in senso stretto, provengono da oltre frontiera, dall'eretica Bisanzio, i Perperi, e dai terribili saraceni, l'oro massamutino... ora bisogna approfondire un pochino in più l'ambito di queste monete con la loro relativa storia e per farlo cosa c'è di meglio dei sani, saporiti e buoni libri? Tra i libri che ne trattano la bibliografia è molto vasta, sicuramente sono noti a tanti appassionati i repertori più celebri sulle monete bizantine e gli studiosi che se ne sono occupati, meno noti da noi sono i repertori dedicati alla numismatica islamica, come gli esperti di questo ambito della numismatica e i loro saggi e trattati, ma in questa sede preferisco focalizzare l'attenzione non tanto sulle grandi opere catalogiche e i vari trattati e monografie, ma su un altro genere di testi che è tra i miei preferiti in assoluto, vale a dire le opere eminentemente storiografiche che lasciano uno spazio importante, capitoli, paragrafi o saggi, alla numismatica e alla storia monetaria, si tratta di libri in cui quella compenetrazione fruttuosa tra le diverse specializzazioni della storia (politica, economica, religiosa, culturale) e la scienza della monete raggiunge la piena efficacia e soddisfazione, solo qui si può vedere il grande potenziale della moneta come fonte storica. Comincio con un sintetico ma a mio avviso assai efficace saggio di Lucia Travaini nell'opera miscellanea in due volumi: "Quarta Crociata: Venezia, Bisanzio, Impero Latino", il saggio in questione è un'ottima introduzione allo stato del circolante monetario nel periodo di poco precedente la quarta crociata e nella prima metà del duecento, vi è una rapida carrellata che passa dalle monete italiane ed europee a quelle bizantine, dell'Impero Latino, dei potentati islamici, della piccola Armenia, fino ad arrivare al cuore dell'argomento con un esame più approfondito della moneta aurea bizantina circolante al tempo, il perpero di Giovanni III Vatatse, imperatore di Nicea, e con il parallelo tema della moneta usata a Venezia in cui la studiosa conferma la precoce apparizione del grosso veneziano, nei primi anni novanta del XII secolo, e la sua tardiva espansione nei commerci del levante mediterraneo, non prima della metà del duecento. Il saggio è consultable anche in rete a questo link: https://www.academia.edu/456138/La_Quarta_Crociata_E_La_Monetazione_NellArea_Mediterranea L'argomento inerente ai perperi bizantini e in particolare quello più diffuso nei traffici del duecento, il perpero di Giovanni III Vatatse, è oggetto di studio in un altro saggio, di Robert Leonard, nell'opera anche questa miscellanea: "The fourth crusade: event, aftermath and perception", ivi si dettaglia la questione della diffusione nei commerci del levante di questa tipologia di Perpero con il tentativo di individuarne più precisamente le sicure imitazioni, i cosiddetti perperi latini presenti anche nelle monete elencate nel manuale di Pegolotti e che a quanto pare hanno svolto un ruolo piuttosto importante nei suddetti scambi. Anche in questo caso il saggio è consultabile in rete a questo link: https://www.academia.edu/37338372/The_Effects_of_the_Fourth_Crusade_on_European_Gold_Coinage2 punti
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Con l'acquisto del 5 Franchi 1801 An 9 nella passata asta Leu di Agosto ho completato la serie dei 5 Franchi della Repubblica Subalpina. Monete affatto rare, ma trovarle belle è una impresa, e quando compaiono fanno il botto. Su questa moneta il punto di maggior rilievo e che per primo scompare è il... capezzolone dell'allegoria. Quando si vede la moneta è innegabilmente in alta conservazione. Come anche nei 20 Franchi della Rep. Subalpina i fondi sono quasi sempre speculari, cosa che nelle foto non si percepisce molto Il 5 Franchi An 9 di Leu è ex Hess Divo asta del 2016, dove anche lì era giudicato qSPL Il 5 Franchi An 10 invece proviene dall'asta NAC 122 dove fu giudicato qFDC1 punto
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DE GREGE EPICURI Il CCNM riprende la sua attività autunnale con una importante conferenza del Prof. Adriano Savio, che parlerà su: ASPETTI DELLA DAMNATIO MEMORIAE NELLE MONETE. Adriano Savio, già docente di Numismatica Antica per molti anni alla Statale di Milano, ha approfondito prevalentemente temi di numismatica romana: le riforme monetarie di Augusto, Nerone e Dioceziano; la monetazione di Caligola; le emissioni romane di Alessandria d'Egitto. Ultimamente si è interessato agli aspetti numismatici della "damnatio memoriae", e ce ne parlerà in questo incontro, che si terrà martedì 27 settembre alle ore 20.45 in via Kramer 32, Milano. La conferenza sarà trasmessa anche in video; comunicheremo il link una settimana prima dell'evento.1 punto
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Ciao, è da un bel po’ che non compaiono biografie imperiali in Sezione e maneggiando tra i vassoi delle monete ho trovato questo personaggio femminile, nota generalmente ai più in quanto “moglie di Caracalla” e.. poco più. Una “first lady” dell’epoca invero abbastanza sfortunata, come spesso capitò a personalità femminili dell’Impero Romano. Ruolo secondario quello di Augusta ma che talvolta ebbe peso: come dimenticare l’importanza delle consorti del Primo e Medio Impero e dell’impatto che ebbero nella storia dell’Impero? Ma a contrastare alcune personalità femminile preminenti vi sono anche quelle che spesso ebbero vite tutto sommarie tristi, usate per scopi “politici” da parte di padri ambiziosi. Una di queste contraddistinta da una vita tutto sommato infelice (possiamo dirlo? In questo caso direi di sì) è lei: Publia Fulvia Plautilla Augusta (c. 182-212) Moglie di Caracalla e Augusta dal 202 al 205 d.C. Figlia del Prefetto Gaio Fulvio Plauziano* (Gaius Fulvius Plautianus) fu promessa sposa in giovane età a Caracalla, divenendone moglie nel 202, contro il volere dello sposo, quattordicenne, che la osteggiò, pur sposandola perché a lui ordinato dal padre. Nel 205 si separarono dopo la morte di Plauziano: Caracalla si era sempre rifiutato di mangiare o dormire con lei. Esiliata a Lipari con il fratello fu giustiziata nel 212 dopo l’ascesa al trono di Caracalla. Analogamente al padre fu colpita da damnatio memoriae. Benché il suo periodo di splendore sia stato assai breve, appare sulle monete in varie acconciature. In alcune porta le bande dei capelli lisci ed aderenti al capo, coprenti le orecchie e riportate sulla nuca, dov'è una piccola crocchia, sul tipo di Giulia Donna. Talvolta le bande sono ondulate e c'è sulla guancia la caratteristica ciocca di Giulia Domna. Porta anche un'acconciatura in cui i capelli sono divisi in tante scale perpendicolari alla linea del viso e convergono sull'occipite dov'è appuntata una rotellina di trecce, mentre brevi ciuffi scendono sulla fronte. In alcune monete le scale sono parallele alla linea del viso, passano dietro le orecchie e sulla nuca e le estremità sono raccolte in una fila di treccioline ripiegate insù ed appuntate sotto il cocuzzolo, oppure scendono fin sul collo e sono ivi raccolte in un nodo a ventaglio. È difficile dire quale di queste acconciature abbia usato prima e quale dopo, forse le usò alternativamente. La fisionomia appare costante in tutte le monete: fronte di linea curva, naso aquilino, guance rotonde dallo zigomo sporgente, mento pronunciato; l'aspetto è giovanile. Numerosi sono i ritratti attribuiti a Plautilla, ma nessuno risponde ai requisiti offertici dalle monete. In realtà esistono ben cinque differenti tipologie ritrattistiche di Plautilla. Nelle prime monete che la ritraggono, il nome di Plautilla è reso al dativo, ad indicare che la coniazione è stata eseguita in suo onore. La sua immagine è presenta i capelli divisi al centro e intrecciati in orizzontale e le cinque o sette trecce raccolte in uno chignon dietro la testa. L’immagine ha i tratti quasi infantili, il volto rotondo, la fronte lievemente inclinata e arrotondata, gli occhi grandi sotto due arcuate sopracciglia, il naso camuso la bocca con il labbro superiore sporgente. Nelle rappresentazioni successive l’imperatrice è raffigurata con i tratti leggermente più maturi e meno rotondi ed il naso leggermente aquilino. La pettinatura differisce da quella precedente per l’intreccio che corre verticalmente o diagonalmente e non in senso orizzontale. Più tardi, nella terza iconografia la pettinatura si evolve con i capelli ondulati che incorniciano il volto., fino ad arrivare in fasi successive, alla sua ultima iconografia che ricorda verosimilmente quella della suocera Giulia Domna. Tratto da Philipp V. Hill "The Coinage of Septimus Severus and His Family of the Mint of Rome, A.D.193-217"1 punto
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Mi sfugge in parte il senso completo dell’intervento ma dovendo pensare ad un aggiornamento del Corpus on-line ( con annessa correzione delle imprecisioni e refusi) non posso pensare che non passi attraverso il lavoro che si sta facendo - con molta pazienza ed applicazione / dei bollettini dove vengono sanati/controllati i dati del CNI, rifatte le foto ma soprattutto aggiunte tutte le monete della collezione Reale entrate dopo la pubblicazione dei relative volumi - ch e per motivi cronologici non potevano accorgliele tutte. Ma ripeto non sono sicuro di aver inteso il senso del suggerimento…1 punto
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DE GREGE EPICURI Moneta normanna di Messina o Palermo, non ricordo se Ruggero 2° o Guglielmo.1 punto
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Oh my God! Abbiamo un (nuovo) scisma! E per colpa del sesso degli angeli ? C'è chi dice che si tratti sempre e comunque di errori di conio; C'è chi dice no, e che ci siano difetti ed errori di conio; e te, con la tua nuova chiesa del santissimo "errore di tondello" ? (Chissà @ART a quale credo appartiene ? PS: @Fiore151 sei stato rapito dal dio Bacco, nel mentre canti: Oh, che bel tondello Marcondirondirondello Oh, che bel tondello Marcondirondirondà Il mio è ancora più bello Marcondirondirondello Il mio è ancora più bello Marcondirondirondà Noi lo ruberemo Marcondirondirondello Noi lo ruberemo Marcondirondirondà Noi lo compreremo Marcondirondirondello Noi lo compreremo Marcondirondirondà Noi lo bruceremo Marcondirondirondello Noi lo bruceremo Marcondirondirondà Noi lo spegneremo Marcondirondirondello Noi lo spegneremo Marcondirondirondà Oh, che bel tondello Marcondirondirondello Oh, che bel tondello Marcondirondirondà PS: forse forse sono io quello che è stato rapito dal dio Bacco. e per di più, senza manco rendermene conto ?1 punto
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Ciao @Litra68e complimenti per la tua moneta. Come hai specificato nel tuo intervento per questa sfortunata Augusta sono presenti tante rappresentazioni con acconciature molto diverse tra loro. Io ne ho in raccolta due esemplari, in attesa di trovare anche il terzo del tipo Venus Victrix per completare le tre acconciature classiche di base da cui derivano tutte le altre. Seguo con interesse quando posso anche la sezione delle Napoletane(ho postato anche un mio carlino in una vostra discussione) ed apprezzo molto le monete e le discussioni che tu e gli altri collezionisti portate avanti sempre con competenza, dettagliate e sopratutto ci tengo a sottolineare con rispetto di tutti gli interventi e senza mai trascendere. È un cosa che rimarco con molto piacere. Quindi che dire. Veramente complimenti?. Posto foto dei miei due denari di Plautilla, in attesa di trovare il terzo. ANTONIO1 punto
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Hai avuto sfortuna solo per un pugno di giorni! ? qui è stato abolito da poco il sussidio statale ? Ma 2,44?!? Hai fatto rifornimento in autostrada? Se sì, guarda che conviene molto andare ad un "Autohof", che di solito sono vicini ad un'uscita. Un motivo c'è: «La cosa che preoccupa tutti sono le forniture di diesel. L’Europa importa circa la metà del suo diesel dalla Russia e il resto dal Medio Oriente». Molte raffinerie europee importavano poi dalla Russia anche i semilavorati per produrre il diesel [...] https://www.corriere.it/economia/consumi/22_marzo_22/diesel-perche-europa-potrebbe-scattare-razionamento-peso-sanzioni-russia-a9a3a30c-a9ed-11ec-a7d6-08630d5b986a.shtml e se hai voglia di leggere: https://www.agi.it/economia/energia/news/2022-06-03/aumenta-domanda-petrolio-diesel-raffinerie-in-affanno-16958408/ i link non sono tanto attuali, ma la sostanza non cambia. E poi, io una soluzione ce la avrei... Servus, Njk1 punto
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Oggi , dopo molti anni,ho rivisitato il museo di Campli TE e tra le altre cose mi ha molto colpito una spada di VII sec.a.C molto ben conservata. Si tratta di una tipologia detta "tipo Capestrano" essendo presente in rilievo nella panoplia del famoso uomo di Capestrano, capolavoro della statuaria italica. Tra l'altro quelle presenti (due) nella tomba 69 di Campovalano ,sono le uniche di questo tipo nella necropoli. Il corredo presenta un certo conservatorismo nei materiali,avendo ancora al suo interno ciò che resta di un carro da guerra ormai caduti in disuso in quel periodo,ma che non ha impedito al proprietario ,forse un "re" ,di utilizzare quella che a quel tempo era una delle armi tecnologicamente più avanzate ,infatti nel resto dei corredi sono attestate solo spade "ad antenne" sicuramente più arcaiche. È perfettamente identica alla spada centrale tra quelle rappresentate sul rostro di Acqualadrone . La mia domanda è come mai su di un rostro di III sec.aC si è voluto ritrarre una tipologia di spada di cinquecento anni più antica? Forse che tale forma ormai obsoleta era comunque entrata nell'iconografia militare come rappresentativa dell' epos guerriero mitico?1 punto
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Salve Lo.so. Aggiungo qualcosina in merito a questo genere di difetto di conio (o errore di conio a seconda della visione). Dobuto al tondello interno che va ad accavallarsi su quello esterno, viene soprannominato "uovo al tegamino" oppure "occhio di bue". Al seguente link: puoi trovare altre informazioni nel merito: https://www.erroridiconiazione.com/t-4-errori-bimetallici/ Per quanto concerne la valutazione, si tiene conto di quanto la parte interna è sbarellata verso l'esterno. si tiene conto del grado di conservazione della moneta, se mancano parti del conio, se si tratta di una moneta con conio celebrativo o meno (quindi con minor numero di monete messe in circolazione). Solitamente è più facile trovare questo difetto di conio (o errore come lo definiscono molti altri), sulle monete da 2 Euro rispetto a quelle da 1 euro. Si tratta di un collezionismo di nicchia, però ci sono pagine Facebook in cui gli appassionati di questo genere di monete si scambiano pareri anche in riferimento al prezzo di mercato. Più pareri ottieni, meglio è. Poi a te decidere se venderla o tenerla. In questo momento mi sfugge il nome di quelle pagine, ma se passa di qua @andrea78ts saprà indirizzarti al meglio. Oppure prova a contattarlo in pvt.1 punto
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Caro @talpa, intanto grazie per aver riportato in evidenza questa discussione, da me iniziata oltre 10 anni fa. La rileggo con un po' di nostalgia, soprattutto per il maggior tempo che allora potevo dedicare alla numismatica. Grazie, inoltre, per i riferimenti bibliografici e per gli spunti che hai fornito, sempre interessanti. Quello della moneta nei traffici internazionali è un argomento estremamente interessante. Tema trasversale che non si limita alla sola numismatica, ma che abbraccia anche discipline economiche, sociali, storiche e geografiche. Sotto l'aspetto monetario, è indubbiamente vero che alcune monete ebbero un "portata" internazionale: ma in che prospettiva? Per meglio dire: queste monete (il grosso veneziano, il fiorino, il Tarì, ecc.), circolarono in quanto "monete vere e proprie" o in quanto argento/oro di alta qualità, destinato alla fusione o allo scambio a peso? Penso esistessero anche dei rapporti di cambio tra monete di luoghi diversi, qualcuno conosce degli esempi?1 punto
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Molto interessante. Mi piacerebbe verificare quante Piaste di Ferdinando II riportano questo ciuffetto. La questione potrebbe essere degna di un'analisi.1 punto
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Qualche anno fa ho tenuto una conferenza sull'argomento: per prima cosa la dizione Damnatio memoriae appare soltanto nel XVII secolo, nell'antichità si usavano i termini •Abolitio nominis (cancellazione del nome da tutte le iscrizioni, templi, monumenti, ecc.) •Rescissio actorum (annullamento degli atti, nullità di tutte le delibere promulgate) oblio. Ci sono stati casi molto eclatanti di damnatio nell'antica Roma, tra cui quello di Caracalla nei confronti del fratello Geta. Ma questa "usanza", a metà strada tra una vendetta postuma e una strategia, è molto antica. Uno dei primi personaggi storici a subirla fu la regina-faraone Hatshepsut nel XVI secolo a.C.1 punto
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Per adesso ho chiesto dettagli sull'annuncio e quando riceverò risposta, se ci sarà, passerò alle trattative....la parte che amo di più ?1 punto
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Convegno molto bello , per la Toscana si può paragonare a quello di Pistoia. Ci ho sempre trovato belle monete1 punto
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Mi permetto allora di suggerire che detta "ricerca" venga meglio illustrata alla comunità numismatica più attenta, magari proprio attraverso uno strumento di grande efficacia come il Forum. Ciò anche al fine di garantire alla "ricerca" stessa un sostegno più ampio, a volte necessario per raggiungere certi obiettivi. Mi ripeto, al momento i "non addetti ai lavori" come il sottoscritto avvertono una grande inerzia sostanziale.1 punto
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A proposito del simbolo anello sotto Ferrante : https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.cronacanumismatica.com/simboli-su-monete-aragonesi-un-particolare-coronato-di-ferdinando-i/&ved=2ahUKEwjymN2XiZT6AhXES_EDHfOuDaEQFnoECBIQAQ&usg=AOvVaw14zuVlrzZOPSLTT6BpJjIB1 punto
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Bella. Dico che come conservazione possiamo girare tra il BB e lo SPL. La rosetta è ancora bella ma tutto il resto sembra "levigato" forse per contatto con altre monete.1 punto
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Noto con disappunto che cartamoneta.com ne ha appena venduto uno sulle aste di eBay. 6 offerte per 6€ in totale, indicato come prova di stampa ????1 punto
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Buongiorno a tutti,dalla prossima asta della GMA un "presunto"doppio cavallo di sicuro interesse... https://gma.bidinside.com/it/lot/2337/napoli-ferdinando-i-dtaragona-/1 punto
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Scusate, ma non potremmo farci conquistare dalla Finlandia o Danimarca, Islanda. . .?! ?1 punto
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Bronzo del regno di Decio Traiano con Etruscilla al dritto e al rovescio un tempio a sei colonne con all’interno una statua di Artemide Anaitis frontale, con indosso un kalathos (Bibliothèque nationale de France, Paris (France)). https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/9/656 Province Asia Subprovince Conventus of Ephesus City Hypaepa Region Lydia Reign Trajan Decius Obverse inscription ƐΡƐΝ ƐΤΡΟΥϹΚΙΛΛΑ ϹƐΒ Obverse design diademed and draped bust of Etruscilla, r., on crescent Reverse inscription ΥΠΑΙΠΗΝΩΝ ƐΠΙ ϹΤΡ ΦΛ ƐΡΜΟΛΑΟΥ ΝƐΙΚΩ Reverse design temple with six columns enclosing statue of Artemis Anaïtis standing facing, wearing kalathos apollonia1 punto
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Si, perfetto. Si tendeva al risparmio di argento insomma. E questa cosa di può evincere anche da altri due fattori. Gli stessi quadrigati di ultima battitura tendono ad alleggerirsi e ad avere una più bassa quantità di argento a fronte di una certa concentrazione di rame. C’è poi un altro dato da studiare e cioè la riduzione drastica degli ultimi stateri di Taranto dello stesso periodo, quelli del 212, una sorta di “edizione limitata” perché battuti per un brevissimo periodo. Il peso viene riportato a circa 3,7 gr, praticamente un denario. E, si da il caso che in questi stateri ci siano segni piuttosto evidenti della romanizzazione. Anzitutto lo stile ma anche l’aquiletta che spesso si ritrova a destra del cavaliere ci ricorda proprio l’aquila romana presente in altre monete dello stesso periodo.1 punto
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Buongiorno, finalmente l'ho portata a casa, era un annetto che ero in trattativa, tira e molla con il venditore, ora riposa finalmente tra le sue sorelle, non è una variante nuova per la mia collezione, ma semplicemente un 10 grani 1815 con punto dopo il 10 del valore, moneta comune, ma molto rara in alta conservazione, ecco l'ho presa solo per via dell'alta conservazione che si porta appresso. Volevo aprire un post apposito, ma credo che il posto giusto sia qui. Cito un po' di lamonetiani ( @borbonik @Rocco68 @Litra68 @lamanna921 @caravelle82 @nikita_ @Ledzeppelin81 @dareios it @santone @gennydbmoney @Fondamentale @giuseppe ballauri @Raff82...e chiunque altro, era da na vita che non lo facevo ? e spero di fare cosa gradita nel condividere questo bel cioccolatino/ tombino che ha fatto un bel buchetto nel mio portafoglio. 27,73 grammi per un diametro di 36,77mm Variante G.10. (c'è la variante G.10) Eccola, foto da cel e fatte da me, portate pazienza.1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XXV Auction date: 22 September 2022 Lot number: 129 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Sicily, Syracuse AV 100 Litrai - Double Dekadrachm. Dionysios I, circa 405-400 BC. Head of Arethusa to left, hair in sphendone ornamented with two stars, wearing triple-pendant earring and necklace; [ΣYPAKOΣIΩN before], pellets flanking neck / Herakles kneeling to right, strangling the Nemean Lion. Bérend 15,10 (this coin); SNG ANS 329 (same dies); SNG Lockett 985 (same dies); Pozzi 605 (same dies); Jameson 814 (same obv. die); HGC 2, 1275. 5.78g. NGC graded AU 5/5 - 4/5 Fine Style (6158586-002). This coin published in D. Bérend, 'Le monnayage d'or de Syracuse sous Denys I' in CCISN 8 (Rome, 1993); Ex Heritage World Coin Auctions, ANA Signature Sale 3048, 11 August 2016, lot 32011; Ex Dr. Lawrence A. Adams collection, Classical Numismatic Group, Triton XIX, 5 January 2016, lot 2018; Ex Classical Numismatic Group, Triton VI, 14 January 2003, lot 110; Ex Spink & Son Ltd, Auction 32, 30 November 1983, lot 11; Ex Ars Classica S.A., Auction XV, 2 July 1930, lot 375. Described by Cicero as "the greatest Greek city and the most beautiful of them all" (Against Verres, 2.4.52), Syracuse became the major power in Sicily during the late 5th century BC. Its political and cultural power is borne out in its large-scale issues of what is undoubtedly some of the finest coinage in all of antiquity, with its prominence attracting eminent artists and famous die-engravers from all across the Mediterranean. This particular issue dates to circa 405 BC, following the election of Dionysios as supreme military commander of Syracuse in recognition of his achievements in the war against Carthage and his subsequent seizure of total power. Syracuse had only recently repelled an Athenian invasion of Sicily that resulted in the complete destruction of Athens' expeditionary force and ultimately contributed significantly to Athens' defeat at the hands of Sparta in the Peloponnesian War. Then under Dionysios in 405 BC, despite the ruin of great cities such as Akragas and Gela, Syracuse overcame a Carthaginian invasion that might have resulted in a comprehensive conquest of the island. Such glory was short-lived, however, as the rule of Dionysios' son and successor was to bring civil strife that would weaken the power of Syracuse. Never again would the city issue coinage on such a grand scale, and this coin represents part of the last great flourishing of classical numismatic art at Syracuse before two centuries of steady decline and eventual conquest at the hands of the Romans. The wonderful Syracusan 100 litrai or double dekadrachms are considered amongst some of the finest gold coinage of the Greek world, and are associated with the magnificent dekadrachms of Euainetos, whose signature also appears on the earlier dies of the gold denomination issue. The serenely graceful head of the sea-nymph Arethusa, rendered in very similar style to the great die-engraver Euainetos, is presented in delightful contrast to the dynamic rendering of the first labour of Hercules, the slaying of the Nemean lion, on the reverse. The die-engraver's masterful composition within the bounds of a circular constraint produces a scene of great power and climax, both Herakles' and the lion's backs arched as the hero bends to tighten his grip around the lion's neck and it strains desperately against him to escape. As a great Doric hero and ancestor of the Doric city of Syracuse, Herakles' defeat of the lion, the symbol of Africa, has powerful connotations for Syracuse's own conflict with the African city of Carthage. Estimate: 25000 GBP ILLUSTRAZIONE: 1) Ercole e il leone di Nemea sull'oinochòe’ attica a figure nere su sfondo bianco proveniente da Vulci e attribuita al Pittore di Londra B 620 (British Museum, 520-500 a.C.). 2) Stamnos attico a figure rosse del Pittore di Kleophrades con Ercole che strangola il leone di Nemea (University of Pennsylvania Museum, Philadelphia, 490 a.C.).1 punto
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Salve a tutti! Vorrei porre una domanda a voi esperti, studiosi e collezionisti delle monete napoletane. Se in una moneta si riscontra una "diversa" effige del Re, in quale caso si definisce variante e quando invece, si configura un altro "tipo" di moneta? Leggendo l'articolo dal titolo "Una inedita mezza piastra di Ferdinando II" pubblicato da Renato Gaudioso sul BOLLETTINO DEL CIRCOLO NUMISMATICO NAPOLETANO del 1969, mi sorgono spontanee alcune riflessioni. Il Gaudioso nel suo studio illustra e confronta due Mezze Piastre del 1846: la prima é quella che oggi conosciamo come 60 grana del 4° tipo (testa del re con scriminatura nei capelli), mentre la seconda 1/2 Piastra (quella inedita da lui scoperta), é la moneta che oggi conosciamo come 60 grana del 3° tipo (testa del re senza scriminatura nei capelli). Il Gaudioso conclude il suo testo scrivendo: "la differenza fra la prima e la seconda mezza piastra qui illustrata é la pettinatura del sovrano; per quanto é a mia conoscenza, la seconda mezza piastra é inedita, quindi é stata cosa utile farla conoscere a chi ha interesse per le monete di Ferdinando II". Quindi, alla fine, la capigliatura differente di questa mezza piastra é stata sufficiente per gli studiosi della comunita' numismatica (non so dopo quanto tempo), a far riconoscere questa moneta come un altro "tipo", a se stante e non una "variante" di quel millesimo. Oggi a distanza di oltre cinquant'anni da questa pubblicazione, conosciamo questa moneta per i millesimi 1841-'42-'45-'46. Fonte dell'articolo citato: http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1969.pdf1 punto
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Buona sera a tutti, partecipo con un piccolo cofanetto con le 4 monete tedesche da 10 marchi delle olimpiadi di Monaco del 1972 con soggetto gli stadi (4 zecche).1 punto
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Salve, approfitto del ritorno di questa interessante discussione (complimenti a Illyricum65 ) per aggiungere due "limes denarii" di Plautilla, tipi di monete su cui c'è ancora parecchio da scoprire e che, secondo me hanno un loro fascino e una loro bellezza. mm.18 gr. 2,88 Ufficiale C 1 RIC 363 Catalogato da Cohen come PB 3 CONCORDIA AVGG mm 17 gr. 2,11 Ufficiale C16 RIC 367 PIETAS AVGG1 punto
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