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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/12/22 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, apro questa discussione/contenitore per inserire le immagini di monete da noi acquistate , "sparite" e mai giunte a noi, con la speranza di poterle rintracciare se proposte in vendita su qualsiasi piattaforma di vendite. Non mi dilungo sulle cause delle sparizioni che possono essere le più svariate, come inettitudine nel sigillare le buste o con le modalità "piego di libri" a soli 2,80 per risparmiare sui costi di spedizione.... Non voglio mandare anatemi a chi compie queste azioni, voglio solo creare una banca dati delle monete sparite....le nostre monete. Inizio io con questo 10 tornesi 1844 che avevo acquistato per poterne studiare la fattura...se coevo o moderno e che non era in busta, perché aperta e rubata. La moneta è particolare e non passerà inosservata se proposta in vendita. Spero di essere aiutato e di poter aiutare tutti quelli che si sono trovati nella mia stessa spiacevole situazione. Grazie a tutti.5 punti
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Di Giovanni Dattari si è parlato in varie occasioni in questo forum in più sezioni. E' universalmente noto per il suo contributo fondamentale (e per la sua mastodontica collezione) sulla monetazione romana Alessandrina. Tuttavia essendo egli un mercante numismatico "a tutto tondo" ebbe modo di trattare e collezionare anche monete romane imperiali (e non solo!) focalizzando parte dei suoi interessi sulla monetazione di Aureliano e ancor di più su Diocleziano e sui regnanti successivi. Non è chiaro quanto cospicua fosse questa parte di raccolta, nella pratica del tentativo di donazione dell'intera collezione Dattari allo Stato Italiano, in un passaggio in cui si valutava la consistenza dell'insieme numismatico vengono citate 13.000 monete alessandrine e "parecchie migliaia" di monete romane imperiali (vedi "Giovanni Dattari, Un numismatico italiano al Cairo" di Savio, Luccelli, Cavagna, Milano 2015). Lo stesso Dattari nel suo saggio "Il peso normale delle monete di bronzo della riforma e quelle dell’epoca costantiniana battute in Alessandria‘‘ (Bollettino di Numismatica e di Arte della Medaglia, 1905) parla di un'analisi ponderale condotta su di un campione di ben 30.000 monete (possibile frutto di uno o più ripostigli?). Purtroppo se per le Dracme Alessandrine esiste una riedizione ampliata e integrata con i calchi delle monete non pubblicate a stampa nella prima edizione oltre che una serie di interventi e contributi usciti nel corso degli anni, per questa parte di collezione si brancola nel buio più totale e non è dato sapere se esistono fondi archivistici, lettere o registri contenenti informazioni o indizi tali per capire come fosse (e se lo fosse!) organizzata e strutturata tale raccolta. Qualche anno fa la casa d'aste Jesus Vico nell'asta 147/2017 e in qualche altra vendita successiva ebbe modo di disperdere svariate centinaia di monete imperiali romane provenienti dalla collezione Giovanni Dattari: fu probabilmente l'unica occasione in cui si poteva cercare di fare un catalogo (o più di uno) che in qualche misura andasse a colmare la mancanza di informazioni di cui sopra. Ovviamente l'occasione non è stata colta, anzi: la casa d'aste non si è nemmeno presa la briga di evidenziare nei cataloghi con esattezza quali fossero le monete facenti parte del "nucleo Dattari" disperdendone così buona parte in enormi e anonimi lotti multipli. Esempio emblematico è il seguente: Jesus Vico Asta n. 147, lot n. 135: 393 antoninianos, la mayoría diferentes: Galieno (15), Claudio II (35). Aureliano (48), Severina (7), Tácito (21), Floriano, Probo (111), Caro (12), Numeriano (12), Carino (20). Diocleciano (60), Quintilo y Maximiano (50). Non vi è alcuna indicazione nel catalogo online e nemmeno (a quanto mi risulta) in quello cartaceo a cui far riferimento per confermare l'appartenenza alla collezione Dattari. Nelle note generali dell'asta in questione viene semplicemente indicato che venivano messe in vendita "oltre 500 monete provenienti dalla famosa collezione Giovani Dattari" di cui solo poco più di 400 (vendute singolarmente) hanno l'annotazione di provenienza. Interpellata la casa d'aste ho avuto la conferma (che già comunque avevo riscontrato vistando altri forum e dialogando con altri collezionisti) che anche queste monete (e di sicuro molte altre!) appartenevano al Dattari: Non si comprende la scelta fatta dalla casa d'aste di liquidare il tutto in questo modo, perdendo inevitabilmente una serie di informazioni di importanza fondamentale nella costruzione di un pedigree oltre che di catalogazione e studio di una raccolta che doveva avere dimensioni monumentali. Certamente il Dattari era in primo luogo un commerciante e molto probabilmente questa parte della sua raccolta è stata trattata per quello che probabilmente era: una rimanenza di magazzino del suo stock di vendita. Tuttavia avendo egli operato sempre senza mai avere un negozio fisico ed avendo commerciato in maniera massiva anche e soprattutto monete alessandrine (il focus dei suoi interessi collezionistici!) appare labile il confine tra quello che poteva essere "collezione" rispetto ciò che invece era mero "stock di magazzino". Le monete in questione sono state così disperse. Recentemente ho avuto modo di entrare in contatto con l'acquirente del grosso lotto sopra citato (oltre che di altri lotti venduti dalla Jesus Vico) che mi ha ceduto un paio di questi esemplari che oltre a distinguersi per pedigree si fanno notare anche per rarità e pregio: Ob: IMP C AVRELIANVS AVG Rv: RESTITVTOR ORBIS Bust Type: A2 = Radiate, draped and cuirassed bust right, seen from rear Field / Exergue Marks: -/-//*B Mint: Cyzicus RIC temp: 2980 (only 1 ex. Cited) Provenance: ex Giovanni Dattari collection Ob: IMP C M AVR PROBVS P AVG Rv: PAX AVG Bust type: F1 = radiate and cuirassed bust left, holding spear and shield Field / Exergue Marks: -/S//XXI RIC: 709var. (Officina S unlisted); Alfoldi 041.064 (3 ex. cited) Provenance: ex Giovanni Dattari collection Per completezza di informazioni vi linko anche le altre discussioni apparse nel forum:5 punti
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Spero che altri utenti trovino il coraggio di condividere le loro (spiacevoli) esperienze. Lo so, è difficile per noi accettare queste perdite ma come affermi tu @lorluke, sarebbe utile per tutti se avesse più visibilita' e magari potesse aiutare gli organi della Polizia Postale.2 punti
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Ciao amico mio Innanzi tutto mi dispiace molto per l' accaduto,sono atti ignobili e da vili conigli,perchè fatti di nascosto e con putride intenzioni. Mi spiace perchè so quanto ci tieni ad un tondello e l' entusiasmo che ci metti a studiarlo,specie parlando di falsi. Mi spiace per come ti stai sentendo e spero che tornerai piú forte di prima! Ottima questa tua iniziativa. Questa discussione non dovrebbe mai esistere,ma di questi tempi può dar una mano a qualcuno. Spero la finiscano con questi atti vili e che si renda giustizia a chi ha pagato ingiustamente. Ps: il commerciante avrebbe sí dovuto confezionar meglio il tutto,ma rubare, resta sempre un atto vile e ignobile,che non si giustifica. Forza Rocco?2 punti
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Verona Museo di Castelvecchio LEAD TOKENS TESSERE DI PIOMBO Antonella Arzone Alessandra Marinello 2019 Franco Cosimo Panini Editore Spa ISBN 978-88-570-1546-02 punti
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Mi unisco ai complimenti a Diego per l'interessante e piacevolissimo articolo, oltre che ai ringraziamenti x l'invio del pdf che mi ha reso possibile godere delle belle immagini, molto chiare ed esplicative del testo. Che dire, uno spunto interessante per guardare con occhio nuovo l'arte della contraffazione, non solo come un esercizio di perfezione imitativa ma come espressione dello spirito e dei contrasti dell'epoca. Mi spiego meglio: l'influenza dell'analfabetismo sulla circolazione monetaria e sulla sua contraffazione, lo scontro di ideali politici nella denominazione della Banca Nazionale ("NEL Regno" e "DEL Regno"...), gli antichi influssi dialettali ("farsi o farsificati") e i primi approcci ad una misteriosa lingua inglese ("Brrdrury Wilkinson & Co"...). Una lettura stimolante e divertente. Unica precisazione che mi sento di poter fare, @Clar622, è quando indichi nei biglietti delle Regie Finanze di Torino il primo esperimento di cartamoneta in Italia. Come sappiamo il primo Editto sull'emissione di biglietti delle Regie Finanze è del 26 settembre 1745 ma nello Stato Pontificio, già 21 anni prima (Editto del 31 luglio 1724) Benedetto XIII aveva ufficializzato l'uso delle fedi di credito o cedole come biglietti al portatore, uso che era già diffuso da almeno un secolo: "...si notifica a ciascuno, [...] che [...] possa, e debba pagarsi tanto dal Sacro Monte, che dal Banco di Santo Spirito, qualsisia Cedola, benché derubata, smarrita, e benché vi fosse la Girata falsa, o per qualunque altra Causa perduta [...] ad effetto, che in tal forma resti in piedi la fede pubblica, ed il libero Commercio delle Cedole..." Complimenti ancora Diego e grazie!2 punti
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"La guerra non è ancora finita, anzi comincia adesso. Avremo tante sorprese da levarcene la voglia." (G. Ciano, Diario, giugno 1940)2 punti
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Per dire come la comunicazione evolve: Le surveys della numismatic research sono sempre stati dei tomi pesanti e voluminosi - com’è naturalmente logico - prima in un singoli volume, poi in due visto il volume dei contributi citati. oggi, al Congresso a Varsavia i oartecipanti hanno ricevuto una chiave USB ( pochi grammi di peso) che contiene TUTTA l’ultima edizione della Survey. Senza nulla togliere alla carta ( che personalmente adoro) trovi che questi ‘tools’ offrono una flessibilità straordinaria per lo studioso, l’appassionato e chi fa ricerca…2 punti
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Riesumo questo post intrigante per la materia trattata per segnalare un’interessante risorsa on Line organizzata dall’università di Valencia: https://monedaiberica.org/ si tratta di un sito, ottimamente strutturato, che raccoglie monete iberiche tra cui le diverse tipologie di monete imitative spagnole di zecca incerta di cui si parla qui. qui il catalogo https://monedaiberica.org/v2/mint/1162 punti
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Vado a riesumare questa discussione per informare gli appassionati di monetazione modenese e tutti i curiosi di vicende storiche e monetarie, che ho reso disponibile su academia.edu l'articolo recentemente pubblicato su Panorama Numismatico, in cui ho cercato di approfondire la storia e le particolarità dell'esemplare qui rappresentato. L'articolo è liberamente scaricabile dal collegamento sotto riportato: https://www.academia.edu/84774110/Modena_Il_giorgino_con_busto_a_sinistra_per_Francesco_I_dEste Colgo di nuovo l'occasione per ringraziare @Cioso per la sua appassionata e costante disponibilità ciao Mario2 punti
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Salve, Non è possibile non segnalare l’esemplare di cui al Lotto 180 della prossima asta Varesi (Asta Numismatica 80) che si terrà i prossimi 9 e 10 novembre p.v. Di seguito ed in allegato, descrizione e foto in catalogo: LESINA REPUBBLICA DI VENEZIA Bagattino D/ Leone di San Marco R/ Santo Stefano con lunga croce e, nel campo, sigle V O MIR 408 Paolucci 757 Cu g 1,81 mm 18 • E' questa la seconda volta, nella nostra carriera, che abbiamo la possibilità di offrire un Bagattino di Lesina BB. Base di partenza: Euro 4.000,00 Nell’asta Nomisma 49 del 13-14/5/2014 un esemplare simile è stato aggiudicato al prezzo di Euro 6.150,00 partendo sempre dalla base di quattromila euro (cfr. all.). Saluti, Domenico1 punto
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Mi sembra un’ottima iniziativa. Spero vivamente che possa aiutarti nel ritrovare questi pezzi “smarriti” (o, per meglio dire, fatti sparire) e, magari, a scoraggiare simili azioni se la discussione ottiene sufficiente visibilità.1 punto
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È una tipologia di spedizione offerta da poste italiane per cui, a fronte di una cifra bassa, consente di spedire libri e simili. Sul pacco va scritto chiaramente “Piego di libri” e deve esserci un lato apribile, tale da consentire (a chi di dovere) di poterne verificare il contenuto. È un’ottima scelta per spedire libri di valore non particolarmente alto ma certamente non è la scelta adatta per spedire monete… Per maggiori dettagli, consiglio di consultare il link di seguito: https://www.poste.it/prodotti/piego-di-libri.html1 punto
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Visto che la stampa italiana lo ha dimenticato, vorrei ricordare il più feroce attentato terroristico e dedicare un pensiero alle vittime. Spero che non si ripeta mai più. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Grandissima, lodevole iniziativa! Trasformare un episodio negativo, in qualcosa positivo per questa comunità di collezionisti ...che dire?! se non GRAZIE!?1 punto
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Ciao, ho iniziato a raccogliere monete da poco e la maggior parte delle monete acquistate mi arrivano in busta. Fortunatamente fino ad ora non mi è mai capitato (su circa 80 monete acquistate per corrispondenza) ma purtroppo penso che capiterà anche a me. Sensazione immagino molto brutta quella di aprire il plico e trovarlo vuoto.... Che dire... Ogni commento sarebbe superfluo... Troverai sicuramente un altro esemplare simile, nella speranza che tu abbia già dato e che non ti ricapiti piu? ANTONIO1 punto
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Innanzi tutto mi complimento per gli splendidi (quanto rari) esemplari di cui sei venuto in possesso, frutto di un paziente quanto attento lavoro di ricerca (certo, il pedigree "Dattari" aggiunge ai pezzi acquisiti un quid davvero importante che non ha prezzo). Poi, grande chiarezza espositiva che spinge ad approfondire la figura di questo nostro grande numismatico italiano (e ci tengo a sottolinearlo). L'articolo che hai citato lo definisce un "amateur-marchand di oggetti faraonici e di monete greche e romane". E la cosa che mi ha colpito e' che pur non essendo dotato di grande cultura specifica, vi sopperì con la passione dell'autodidatta, con lo studio, con la ricerca e, oserei dire, con la collezione oculata e curata. Peccato che la collezione sia finita dispersa in migliaia di rivoli e, per di più, senza una accurata registrazione/catalogazione. Chissà poi il suo archivio documentale....dove sarà? Questa storia mi ha messo un po' di malinconia. Se tale immenso patrimonio e' andato disperso, cosa accadrà alla mia misera collezione alla mia dipartita? Beh....non sarà più un problema mio, ahimè. Buona serata da Stilicho1 punto
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Ragazzi ma anche l'acquirente con oltre 600 feedback poteva fare qualche ricerca prima di acquistare questo esemplare di 2 lire? È vero che ognuno con il proprio denaro ci fa quello che vuole ma se proprio era convinto che fosse una prova di stampa un minimo di info poteva ricercarle altrimenti che collezionista è...vedi i link postati in precedenza anche da @PriamoB e @wstefano. Inoltre sempre su ebay ritrovi inserzioni come questa: https://www.ebay.it/itm/152982196766?mkcid=16&mkevt=1&mkrid=711-127632-2357-0&ssspo=AT4xVTVmSx2&sssrc=2349624&ssuid=ObPKgLupRze&var=&widget_ver=artemis&media=COPY allora un dubbio potrebbe insinuarsi e se approfondisci la ricerca in rete ti ritrovi con queste belle mazzette: A questo punto se proprio uno ci tiene a metterlo in collezione spende il meno possibile, consapevole di avere un biglietto fantasy, un souvenir. Alla fine non darei tutte le colpe al venditore perché anche l'acquirente non ha fatto nulla per evitare tutto questo....ma poi in fondo il biglietto è FDS non male anche certificato ed il colore non è malvagio?1 punto
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Grazie a te @mariov60 come sempre per l'interessantissimo articolo, che attendevo con ansia ormai da tempo! ?1 punto
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Si,potrebbe essere anche TEA di TEATINA, gli esemplari ribattuti sono maggiormente di Aquila e Chieti, forse perché coniati in numero maggiore1 punto
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Io ci leggevo un ...I.PA... davanti al muso del cavallo. Mi sarebbe piaciuto offrire per prenderlo, ma purtroppo al momento di fare l'offerta mi si è "impallato" il pc... pazienza, speriamo sia andato a qualche amico e che ci conceda qualche ulteriore foto...1 punto
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viste da vicino e ingrandite nei limiti di quello che sono.... confermo il parere precedente, lettere assolutamente non congrue...bordo con seri problemi... fondi e superfici.... etc... Per me è no.... Per curiosità, quanto ti chiedevano?1 punto
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E' bello sapere che ci vuole bene. Confortante. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Se ne parla in un gruppo francese su FB. Non so se sia autentico ma pare che a random ci siano utenti che hanno ricevuto questa mail.1 punto
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concordo. riserverei i 2€ per altri temi e continuerei la serie degli artisti su altre monete.1 punto
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Potrebbe, vedo davanti la zampa del cavallo tre lettere FRAN che potrebbero essere di un cavallo di Ortona, moneta da assegnare a Ferdinando II1 punto
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Esatto. Penso che neanche uno sceicco capriccioso, che di 100€ non sa che farsene,possa cascarci con tal annuncio?1 punto
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Sono tantissimi anche in Russia i pesci rossi... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Il pesce rosso ha una piccola memoria. dopo aver nuotato intorno all'acquario, il pesce dimentica ciò che era 5 minuti fa. Ricordo. risultato1 punto
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Meglio il freddo, il buio, la fame che la vostra ''amicizia fraterna'' ha detto oggi Zelenski rivolto ai russi. Polacchi, lituani, lettoni, estoni e finlandesi la pensano uguale. Immagino anche gli inglesi. Non ho idea di quanto durerà la guerra (spero il meno possibile), ma sono sicuro che gli ucraini non saranno lasciati soli. Arka Diligite iustitiam1 punto
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devo dire che mi sono stupito per la rapidità con cui hanno omaggiato la numismatica con l'immediato pdf!!!!! poi voglio condividere con voi amici di lamoneta il mio orgoglio nel vedermi citato 9 volte per 8 contributi differenti è stata davvero una sorpresa piacevole e che mi ha molto onorato saluti Alain Gennari1 punto
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Ciao a tutti, riprendo la discussione con questa moneta dell'asta Ranieri appena conclusa. Peso 1,04. Ribattuta su Sora?1 punto
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E pensare che la settimana scorsa l'avevo pure segnalato a ebay...1 punto
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Gerard de Lairesse ( 1674 ) Cacciata di Eliodoro dal Tempio Colonia - Wallraf Richartz Museum La scena della Cacciata di Eliodoro dal Tempio è tratta dal Libro dei Maccabei. Simboleggia la protezione offerta da Dio alla Chiesa rispetto ai suoi nemici. Eliodoro di Antiochia era un ministro di Seleuco IV, re di Siria, incaricato di profanare il tempio di Gerusalemme. La preghiera del sacerdote Ania, al centro della composizione, evoca un messo divino a cavallo, seguito da due aiutanti a piedi, che travolge il profanatore.1 punto
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L'Attardi di "Prove-Varianti-Errori-Falsi-Nelle monete dei Savoia" Vol.I (1831-1900) Tevere Editore 2009 a pag. 273 riporta un 5 Centesimi con testa su entrambe le facce. Al R/ impronta in incuso ed in posizione invertita. Segnala anche un passaggio su In Asta asta #25 del 10-11 maggio 2008, lotto n° 1976 e conservazione q.SPL. Fornisce anche un grado di rarità (R3) ed un valutazione in base alla conservazione: MB = 150 €, BB = 275 €, SPL = 550 €, FDC = 1.750 €.1 punto
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Dati trovati su internet: Amalfi. Costanza Imperatrice e Federico II Re (1197-1198). Tarì. D/ Giro esterno: +FRE REX SICILIE Nel campo albero di palma Giro interno: fu coniato (sotto il) regno di lui l'anno cinquecento novantacinque. R/ Giro interno: Costanza l'imperatrice dei Romani. Nel campo croce con le braccia grosse e le estremità aperte. Giro esterno: fu coniato a Malf l'anno mille centonovantotto. CNI 1 Sambon 1113 MIR 36. AU1 punto
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Buongiorno a tutti, grazie @gennydbmoney per aver postato il tuo esemplare che credo abbia lo stesso diritto del mio. Approfitto del tuo richiamo al palazzo Reale e al Fontana per aggiungere un altro particolare a mio avviso interessante, sempre preso da Wikipedia, mi riferisco allo stemma presente sulla Facciata di Palazzo Reale , che ritroviamo per alcuni particolari o viceversa, nel rovescio dei 15 Grani di Filippo III, scusatemi per il piccolo OT. Già nel progetto iniziale del Palazzo Reale di Napoli, Domenico Fontana aveva previsto di decorare la sommità dell'ingresso principale della facciata con uno stemma dedicato a Filippo III di Spagna, a sottolineare l'utilità pubblica dell'edificio[1]. L'opera, che risale agli inizi del XVII secolo[2] ed è quindi il più antico stemma che si conservi al palazzo, nonché uno dei più grandi di Napoli[2], si completa con ulteriori due stemmi su ogni lato, di dimensioni minori, posti simmetricamente al principale, decorati, quelli più interni, con gli emblemi di Juan Alonso Pimentel de Herrera, conte di Benavente, e, i più esterni, di Pedro Fernández de Castro, conte di Lemos[3], ossia i viceré sotto i quali venne costruito il palazzo[1]. Lo stemma di Filippo III si presenta diviso in quattro parti in ognuna delle quali sono raffigurati gli emblemi dei territori da lui governati[1]. Nella parte superiore, il cimiero è decorato con tre elmi sormontati da altrettanti draghi, in particolare: quello centrale poggia su un castello, a sua volta posto su un leone coronato, simboli della Castiglia, del Leon e del Portogallo, mentre i due laterali sono alati e con le fauci spalancate, simbolo di fedeltà, vigilanza e valore militare. Nella parte inferiore dello stemma pende il collare dell'Ordine del Toson d'oro[1]. Ai lati di quello di Filippo III sono posti i due stemmi del conte di Benavente caratterizzati da cinque conchiglie a simboleggiare le crociate, a cui lo stesso viceré aveva partecipato nel 1606, e i pellegrinaggi in Terra santa[1]. Esternamente invece, sempre uno su ogni lato, sono gli stemmi del conte di Lemos[1]: questi riportano sulla corona, nella parte alta, un tau, probabilmente il simbolo dei Cavalieri gerosolimitani[3]. Saluti Alberto1 punto
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Secondo voi lo scambia con un marengo? 6,45 grammi, 645oo euro...siamo lì. Poi questo pezzo eccezionale in asta farebbe scintille non come le.briciole del prezzo attuale.1 punto
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...Tra i portali del web merita certo una menzione il sito Lamoneta.it che propone discussioni tematiche su serie monetali, singole emissioni e novità bibliografiche e vede ormai abitualmente studiosi e collezionisti (o semplici interessati) impegnati in approfondite e preziose discussioni... l'autore non dimentica il nostro sito1 punto
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Io ho decine di micro-monetine da 1 lipa e da 2 lipa. Per procurarmele, mi ero recato qualche anno fa -su indicazione di persone ben informate- in una banca di Rovigno che ne aveva svariati rotolini e che non sapeva che farsene (sicché furono piuttosto sorpresi quando andai lì appositamente per pregarli di sbolognarli a me)... Se qualche volta hai occasione di passare dalla Liguria, si può approfittarne per organizzare qualche piccolo scambio fra noi, io ho monete di ogni tipo, e ho anche molti rotolini di monete commemorative...1 punto
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Conferenza su youtube organizzata da ANS: The Impact of Roman Republican Coinage on Spanish Local Issues: The Unofficial Imitations" by Pere Pau Ripollès (Universitat de València)1 punto
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uhm... io sento un po' di puzza di fake! ======= ciao a tutti, oggi faccio uno strappo e mi collego in orario d'ufficio Non saprei bene, ma il codice QR - che di solito rimanda alla perizia online - qui indirizza a https://facebook.com/qr?id=100052444530115 "Printing & design" ?!?! mai che fosse una stamperia ? Ciao ciao, Njk1 punto
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Per stare “basso”, oltre all’oro, dovresti sicuramente escludere anche pezzi come la 5 lire quadriga briosa del 1914 e, ovviamente, lo scudo del 1901. Anche così, comunque, saremo nell’ordine delle migliaia di euro (considerando già solo la 5 lire cinquantenario, la 20 lire del ‘36, la 20 lire elmetto e littore). Magari ti consiglio di partire col comprare un bel catalogo, almeno per farti una prima idea di massima e acquisire le basi per poter apprezzare meglio il fascino intramontabile di questa monetazione. P.S. Se sei alle prime armi, occhio agli “affari imperdibili”, che spesso si rivelano essere dei falsi. Consiglio vivamente di rivolgersi a professionisti e periti.1 punto
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Per prima ci teniamo a scusarci con @enrico10 per le risposte non pertinenti che ha ricevuto. In secondo luogo invitiamo tutti gli utenti ad una riflessione. Troppo spesso ci si pone nel modo sbagliato nei confronti dei nuovi utenti e lo stesso discorso vale anche per certe risposte che si leggono e che sono rivolte a chi si sta affacciando in uno specifico settore per le prime volte. Penso che nessuno di noi, neppure il più esperto, possa ritenersi un "tuttologo", è giustissimo dare indicazioni, evidenziare e correggere eventuali errori o imprecisioni, ma tutto questo va fatto nel modo corretto, con garbo e tatto. L'impatto con una community di questo tipo può non essere semplice, non si conosce l'ambiente, non si conoscono gli utenti, non si conoscono certe dinamiche: è compito di noi tutti far si che chi entra qui possa trovarsi a proprio agio. Spesso ci si lamenta della poca educazione o del discutibile modo di porsi dei "nuovi", facciamo in modo di dare il buon esempio, sempre.1 punto
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