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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/22 in tutte le aree
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Ciao a tutti, qui un altro progetto morto prima di inziare, quello del "50 marchi tedesco 1874" e vi faccio un riassunto veloce sulla disponibilità di questa banconota a cui ero interessato: "queste sono oggi estremamente rare ed hanno prezzi da conoscitori." THE END ==================== Per chi ha tempo, qui la versione extended Si parlava la volta scorsa di falsi, che all'estero è difficile trovare ed io avevo accennato a questa rivista tedesca che all'epoca trattava anche di falsi e metteva in guardia i commercianti spiegando come riconoscerli. Per correttezza metto il link da dove ho preso le immagini - mai che qualcuno fosse interessato all'acquisto. https://www.ebay.it/itm/202978197859?_trkparms=amclksrc%3DITM%26aid%3D777008%26algo%3DPERSONAL.TOPIC%26ao%3D1%26asc%3D241689%26meid%3D1405230cac78409f9096d9e147a3a935%26pid%3D101524%26rk%3D1%26rkt%3D1%26sd%3D195310174717%26itm%3D202978197859%26pmt%3D1%26noa%3D1%26pg%3D2380057%26algv%3DRecentlyViewedItemsV2&_trksid=p2380057.c101524.m146925&_trkparms=pageci%3A66bd2ff9-2c4a-11ed-a505-9a70002bfd0a|parentrq%3A0867b5f01830ac0f525c504afff180fa|iid%3A1 Ebbene, i 25 Euro per i primi tre fascicoli li avrei anche spesi, ma - poffarbacco! - volevo anche la banconota della copertina, per completezza! E qui arriva la sorpresa, queste bonconote non erano su NESSUNA asta, allora cerco meglio e trovo che quel periodo fu praticamte l'era della contraffazione in Germania, cito: "Questi biglietti sono oggi estremamente rari e si vendono a prezzi da capogiro. Una prelibatezza per i collezionisti di banconote. " ==================== Nel 1874, le Reichskassenscheine furono emesse non da una banca, ma dall'Amministrazione imperiale del debito. Con ciò, l'implementazione di una moneta imperiale uniforme - il "marco" - era finalmente riuscita. È interessante notare che sia le Reichskassenscheine che le Reichsbanknoten emesse non erano considerate moneta legale per il momento. Tuttavia, vi era l'obbligo di accettare tali banconote in pagamento senza restrizioni presso gli uffici della Reichsbank e delle banche private e dei Länder ancora esistenti. Però i contraffattori, si potrebbe pensare, dovevano essere in attesa dietro le quinte da molto tempo. A quanto pare, stavano solo aspettando l'emissione delle banconote per poter iniziare immediatamente il loro „lavoro“. Nel numero 1/1878 dell'"Illustrirter Anzeiger für Contor und Bureau" [ndr: la rivista di sopra], viene riportato un resoconto dettagliato sull'apparizione della Reichskassenscheine da 50 marchi contraffatta. All'inizio le banconote erano apparentemente poche, tuttavia erano considerate un pericolo a causa della loro buona qualità. Poi, il 2 aprile 1879, anche l'Amministrazione imperiale del debito si sentì costretta a fare il seguente appello: "L'Amministrazione annuncia: Negli ultimi tempi sono venuti alla luce e sono stati fermati dei Reichskassenscheine contraffatti, in particolare in pezzi da cinquanta, venti e cinque marchi[...]". Altri giornali di questo periodo riportano che le banconote da 50 marchi falsificate dovevano provenire da mani esperte, perché i commercianti venivano frodati sempre più spesso con queste banconote. Sebbene i mercanti in particolare conoscessero molto bene il denaro, spesso le contraffazioni venivano riconosciute solo alle casse pubbliche e venivano bloccati. La qualità delle contraffazioni era così buona, che il pubblico è stato invitato ad annotare i numeri delle banconote ricevute e il nome della persona che le ha pagate. [!!!] Cinquanta marchi erano un sacco di soldi a quei tempi. Già nel 1884 i cassieri degli uffici postali avevano ricevuto l'ordine di non rimettere in circolazione i Reichskassenscheine in arrivo datati 11 luglio 1874. Tutti dovevano essere inviati a Berlino per essere sostituiti. Dal 1° luglio 1885, solo il "Controle Reale" di Berlino era autorizzato ad accettare e rimborsare tali banconote. Le banconote venivano sostituite da quelle del 10 gennaio 1882, già dotate di fibre tessili. Le fibre avrebbero dovuto rendere più difficile il lavoro dei contraffattori, ma non è stato così. Già nel febbraio 1885, di nuovo l'Illustrirten Anzeiger dovette pubblicare falsificazioni del nuovo Reichskassenschein da 50 marchi... ============== ma che vita grama! Ma almeno così non tocco la collezione dei 50 Euro che mia madre mi ha girato per il compleanno! Servus, Njk5 punti
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Ciao, oggi condivido un denario di Settimio Severo (capostipite della dinastia dei Severi, famiglia che governo' l'impero per circa 40 anni) con al rovescio Giove, la divinità più importante per i romani, coniato a Roma nel 205 d. C (spero) RIC 196, da me acquistato alcuni mesi fa. Il dio Giove era per i romani il padre di tutti gli dei, chiamato " Iuppiter Optimus Maximus" cioè il migliore ed il più grande. Iuppiter deriva dall'unione di Iovis (nome Giove) e pater (padre). Sulla mia moneta è rappresentato stante, con tunica scesa dietro le spalle, scettro retto con la mano sinistra, fulmine (che era sempre associato a tale figura) nella destra con un'aquila ai suoi piedi. Aquila simbolo di Roma e dell'impero sulla quale sembra vigilare a sua protezione. Sono all'inizio delle schede tecnica e storica, contributi a tal proposito sono sempre molto graditi. Da esame diretto il denario si vede che ha circolato, non molto, visti i segni di consunzione presenti principalmente sulla corona d'alloro dell'imperatore e sulla figura di Giove, che sono i punti più esposti all'usura della moneta,ben coniata, centrata e con un buon ritratto di Settimio Severo ?. Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 18,50 G 3,06 RIC 1962 punti
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Ragazzi, finalmente è arrivata! Il super regalo che mi è stato rivelato pochi giorni fa da parte di Martina ? il sogno numismatico che coltivavo da una vita è ora realtà. Mi piace davvero tanto ?2 punti
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Nel corso del 1810 a Bologna si iniziò a battere alla virola lo scudo da 5 lire (di 2° tipo). Furono 2 i conii pervenuti in zecca (con data 1810) per tal fine (1 D/ e 1 R/), ma con l'inizio della coniazione (30 ottobre) si ruppe immediatamente il conio inferiore e le operazioni furono sospese dopo aver stampato 2 soli esemplari. Nel frattempo si incrinò anche la vite principale del torchio cosiddetto di "Modena" e l'interruzione della coniazione delle 5 lire "alla virola" si protrasse e venne ripresa l'anno successivo verso giugno, dopo l'invio da Milano di 2 conii ulteriori per ciascuna faccia e la riparazione del torchio lesionato. Nel corso dei primi 10 mesi del 1811 vennero battuti in totale 10.770 esemplari di scudo alla virola (e contorno incuso); da novembre iniziò una regolare battitutura utilizzando un'altro torchio di zecca, quello cosiddetto di "Venezia". In definitiva, poichè in asta sono passati negli ultimi 15 anni almeno 3 diversi esemplari di scudo 1810 alla virola per Bologna, ed oltre una decina di esemplari di scudo 1811, sempre alla virola, è verosimile che anche nel corso del 1811 siano stati battuti scudi alla virola con data 1810, anche se in numero relativamente esiguo. Tutti questi scudi presentano i puntali delle alabarde aguzzi. Nel complesso giudicherei le 5 Lire di Bologna 1810 2° tipo (alla virola) come R4, e le 5 Lire 1811 2° tipo come R2.2 punti
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Riprendo questa discussione per segnalare che ho ultimato il lavoro su Pandosia e, soprattutto, per rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo al buon esito delle mie ricerche, in particolare @VALTERI, @numa numa, @alberto_dandrea, @skubydu, @Archestrato e @D'Aragona II. Inserirò tra stasera e domani il contributo in questa sezione aprendo una nuova discussione e successivamente nell'Antologia numismatica, sperando che possa essere un terreno fertile di confronto e scambio di opinioni.2 punti
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Il cuore ( l' anima ) di chi ha vissuto viene posto su un piatto della bilancia, sull' altro piatto una piuma ( la verità ? / la giustizia ? ) : Anubi, il dio con testa di sciacallo, verifica l' equilibrio della grande bilancia . Se i pesi si equivalgono, lo spirito del defunto è presentato ad Osiride per essere ammesso al regno dei morti : altrimenti il cuore viene gettato al mostro Ammit, che lo divora . La psicostasia è credenza antichissima della religione degli Egizi, ben illustrata nel prezioso "Libro dei morti" pervenutoci . Questa credenza è poi presente nello Zoroastrismo dei Persiani ed anche nell' Ebraismo ed ancora dopo nell' Islamismo . Nel Cristianesimo, la bilancia ed il suo impiego per pesare la giustizia ed i giusti, compare come simbolo nelle mani dell' Arcangelo Michele, in raffigurazioni, specie in occidente, non particolarmente comuni . Degli Egizi, non risulta che abbiano adottato per almeno 3 secoli, la moneta, inventata nel VII sec. a.C. nella vicina Anatolia . Del loro ultimo faraone Nectanebo II ( 361-350 a.C. ) abbiamo le loro probabilmente uniche monete, dei rari stateri in oro con al rovescio un geroglifico composto anche con un cuore . In tema di monete 'egizianeggianti' valgono uno sguardo gli stateri emessi nella fenicia città di Byblos che rappresentano al diritto la sfinge accoccolata, con sulla testa femminile, la doppia corona dei 2 regni del basso ed alto Egitto .2 punti
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Credo che il riferimento di @FFF a e-bay non fosse rivolto direttamente a te, ma che fosse più generale; nel senso che su e-bay si trovano monete comunissime, con scostamenti minuscoli (altrettanto comunissimi) dalla situazione "ottimale" proposti a prezzi assurdi, e questo scatena un po' in tutti la caccia alla varietà. Caccia inutile: quando una moneta contemporanea ha un errore apprezzabile lo si vede subito, non serve mettersi lì con la lente a cercare i dettagli. Conosco bene questa "frenesia" provenendo dal mondo filatelico, lì è più facile che si creino varietà: un colore fuori registro, una dentellatura spostata (questo ormai non capita più, con gli adesivi), una piega del foglio (vedi sopra)... tanto che in filatelia c'è persino una "definizione": si parla di varietà, in caso di colore fuori registro, se lo scostamento è superiore al mm. C'erano collezionisti che passavano il loro tempo a caccia di varietà... invece di collezionare... anche se capisco che il miraggio dei "soldi facili" possa traviare parecchi. Ecco, questa stupidaggine delle monete a prezzi folli su e-bay sfrutta principalmente il fatto che per le monete si possono creare piccoli difetti che non sono catalogati (perché non interessano a nessuno, sostanzialmente...), e secondariamente una diffusa ignoranza sull'argomento. Ricordiamoci sempre che se un qualcosa (moneta, francobollo, libro o giocattolo che sia) è proposto ad un determinato prezzo, non vuol dire che VALGA quei soldi... ovvero che, una volta che si va a rivenderlo si possa guadagnare circa altrettanto. Un lingotto d'oro avrà sempre un valore, ad esempio...2 punti
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È un'informazione conosciuta nell'ambito dei numismatici professionisti e fra moltii collezionisti. Qui sotto ti mostro il mio esemplare. La percentuale non la conosco, ma pare che moltissimi esemplari (ovviamente solo in alta conservazione) posseggano questi tre puntini, tanto da far supporre che il problema nasca da un'imperfezione di più conii così originati da un conio matrice difettoso.2 punti
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Cari Lamonetiani, Desidero ravvivare questo non recente ma interessante thread sul 5 L Cinquantenario pubblicando questa mia, che mi ha affascinato per la qualità dei rilievi e per il bordo bello “tagliente”. La patina e’ molto intensa, di un bruno-grigiastro elefante, con cenno di bersaglio al D, non senza i soliti “quasi immancabili” graffietti. La mole della moneta, come altri hanno osservato, favorisce la possibilità di apprezzare varie tipologie di patina…2 punti
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Abituato ai musei italiani, che sotto a una moneta mettono il cartellino con scritto "moneta", sono rimasto piacevolmente colpito nel vedere che al museo archeologico di Guimaraes (Portogallo) la teca delle monete romane avesse cartellini più dettagliati. Poi ho cambiato idea...1 punto
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@Pxacaesar Grazie per il tuo contributo. La vexata quaestio della suberazione è stata più volte trattata sul forum in varie discussioni ed in varie sezioni, essendo l'argomento trasversale nella monetazione antica. Credo che le discussioni a cui ti riferisci siano queste (le posto anche a beneficio degli altri utenti): Sicuramente ne parleremo ancora. Buona notte da Stilicho1 punto
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PS l'esemplare di @Scudo1901 è diverso dai 3 sopra menzionati (il migliore dei quali esitato in asta Varesi 76 -SPL-, lotto 298 che, con base € 1.500, venne aggiudicato a € 3.600 + diritti).1 punto
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Sul segno di Zecca tolto oppure no, per quanto mi riguarda, in casi del genere o ti fidi del perito, o non è mai finita. Perchè troverai chi ti darà un parere in un senso, così come ci sarà chi propenderà per un parere diametralmente opposto.1 punto
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Ciao, stessa tipologia ma la tua ha circolato molto di meno, non ha subito una pulizia eccessiva (la mia purtroppo si) ed è sicuramente coniata quindi dovrebbe essere autentica? ANTONIO1 punto
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Per stare “basso”, oltre all’oro, dovresti sicuramente escludere anche pezzi come la 5 lire quadriga briosa del 1914 e, ovviamente, lo scudo del 1901. Anche così, comunque, saremo nell’ordine delle migliaia di euro (considerando già solo la 5 lire cinquantenario, la 20 lire del ‘36, la 20 lire elmetto e littore). Magari ti consiglio di partire col comprare un bel catalogo, almeno per farti una prima idea di massima e acquisire le basi per poter apprezzare meglio il fascino intramontabile di questa monetazione. P.S. Se sei alle prime armi, occhio agli “affari imperdibili”, che spesso si rivelano essere dei falsi. Consiglio vivamente di rivolgersi a professionisti e periti.1 punto
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l'Autore perde colpi O il cervello del Mago - per dirla alla Cartesio - sta avendo qualche problemino ai suoi impulsi1 punto
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Ciao, concludo i miei interventi per quanto riguarda i suberati segnalando due belle discussioni presenti sul forum, una del 2012 di @rick2 ed un altra del 2016 di @apollonia che tuttavia non dipanano del tutti i dubbi ma aiutano comunque a farsi una idea . Purtroppo anche in queste discussioni non ho trovato tra le numerose monete postate suberati e monete autentiche che avessero identici conii. Simili si, ma non identici. Non so se negli ultimi 5 anni ci sono stati ritrovamenti o si è venuti a conoscenza di suberati già trovati ed in possesso di collezionisti o musei che avessero gli stessi conii di quelli ufficiali. Purtroppo nonostante ho continuato le ricerche on line io non ho trovato niente. Mentre per la Sacra sindone la datazione al carbonio 14 ha dipanato quasi totalmente tutti i dubbi sulla sua autenticità , ed il ritrovamento della Stele di Rosetta ha permesso di decriptare i geroglifici egiziani (a proposito dei quali alcuni studiosi avevano avanzato diverse ipotesi su come leggere o interpretare tali raffigurazioni) da appassionati di numismatica attendiamo fiduciosi il rinvenimento cospicuo in qualche ripostiglio di monete suberate con identici conii di quelle ufficiali per poterle meglio studiare e cercare di far chiarezza definitivamente. ? ANTONIO1 punto
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Ancora più bella così. Se fossi in te io su quel cartoncino giallo ce la incollerei direttamente… Ci metti in po’ di Vinavil sul retro e scompaiono anche le pieghe! ?1 punto
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Per me è davvero difficile aiutarti, sul fronte posso vedere una testa di Apollo dai capelli lunghi come una ninfa o una dea, con dietro uno o due chicchi (orzo o grano), mentre sul retro si può vedere di tutto..ho pensato anche a un crescente con una clava o spiga, oppure tre crescenti "illegibili"..come ho già detto in un precedente post mi sembra di fattura siciliana, simile a quella di Erice o Gela. Non riesco a dire di più.1 punto
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Buongiorno a tutti. Riprendo questa bella discussione di @regaluigi avendo da poco acquistato il mio primo falso d'epoca del Regno d'Italia. Un 50 Centesimi del 1863 , la zecca non è visibile purtroppo . Ottenuto per coniazione , con conii creati copiando una moneta originale. Lega di "metalli bianchi" e a giudicare dai segni di usura, sembra abbia circolato. peso 1,95 grammi. Sembra sia l'unico falso d'epoca del Regno finora condiviso, ad essere coniato. Come vi sembra ? Un caro saluto, Rocco68.1 punto
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Anche a me nel complesso non è dispiaciuta questa edizione, ho notato un certo movimento che mancava nell’edizione precedente, considerando tra l’altro che sono andato giovedì pomeriggio. Però specie da parte di alcuni commercianti un po’ più di disponibilità e di “spinta” non guasterebbe. Ok il timore dei furti ma che che sia necessario il binocolo per vedere certe vetrinette a rischio ernia anche no …1 punto
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In realtà le alte conservazioni sono sempre state molto valorizzate, anche se non ai livelli attuali. Devono sempre essere considerate molto rare, semprechè siano tali e non solamente dichiarate: lo slab rappresenterebbe una garanzia al riguardo. Il prezzo di conseguenza.1 punto
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Ciao @Fiore151, si penso che sia un asse della tipologia con Cerere con scettro e torcia come già tu hai identificato? ANTONIO1 punto
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Facciamo il calcolo delle probabilità di 2 volte consecutive rispetto all'età della Terra? ? 2 volte su circa 4 miliardi e mezzo di anni. ?1 punto
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Quindi si può tentare la fortuna giocando i numeri 1 e 9 (primo settembre) sulla ruota di Torino. ? Osp! I numeri sono usciti di già! Ieri sera ?1 punto
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La domanda è molto interessante, perché all'epoca sembrerebbe che Corcyra non fosse nel dominio romano. Appena potrò consultare il Crawford (ora sono vio) vedrò cosa dice1 punto
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Sono almeno due anni di fila che arriva il primo settembre, esattamente l'1 settembre, e da quel giorno stesso la temperatura comincia a scendere sensibilmente. La programmazione è troppo precisa per essere un caso.1 punto
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A Riccione ne ho visionata una a 1.900 euro. Intera poiché restaurata. Inoltre lavata fortemente con qualche smacchiante perché aveva alcune macchie bianche . Complessivamente era piacevole ( la rarità me l’ha fatta vedere bella nonostante tutto?) ho cercato di contrattare ma il venditore era poco propenso a vendermela a 20 euro, che era la cifra che mi era rimasta nel portafoglio1 punto
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Tentando di far ripartire la discussione... ? In precedenza si è accennato alla produzione monetaria della zecca di Lecce da parte di Giovanni Antonio del Balzo Orsini riferendosi ai denari tornesi ma pare che nella città salentina siano state coniate anche monete d'oro. Di certo però sono stati battuti carlini in argento. Coniati, come per la città dell'Aquila, a nome del pretendente Renato d'Angiò durante la congiura dei baroni. L'Orsini, fedele angioino, probabilmente li coniò su concessione di Giovanni d'Angiò. La fedeltà angioina dell'Orsini terminò però poco dopo la battaglia di Troia quando fu sconfitto dall'esercito aragonese. "il parroco Giulio Cesare Infantino ha tramandato la prima e unica notizia sulla sede e le monete di questa zecca, aperta durante la Congiura per i bisogni dell’Orsini e che all’epoca si poteva raggiungere attraversando la porta di San Biagio, «che stà nel fine della strada (…) entrando poi dentro al dilettevole parco, oltre una bellissima, e famosissima torre con le sue congionte fabriche fatte fare per sua habitatione da Giovanni Antonio del Balzo Ursino principe di Taranto co’ horti di varii frutti abbondanti, et un bosco d’odorosi aranci con artificiose fontane, che potrebbe esser senza alcun dubbio il poggio reale de’ Leccesi, come a tempi passati fu diporto de’ principi di Taranto (…) in queste habitationi facea egli battere publicamente moneta d’argento, e d’oro, il cui pensiero diede a Gasparo de Argenteris suo molto confidente, il quale fe’ anche protomastro de’ pesi, e di misure, il qual’ufficio questi d’Argenteris han posseduto fin’a questi tempi nostri»". Ma i carlini d'argento leccesi non riscuotevano successo nelle transazioni rientrando appieno tra quelli definiti mali carlini: «ducati cento ad ragione de deice carlini lo ducato, tucti in carlini tra li quali nce foro ducati quactro de mala moneta, tra carlini aragonesi bactuti, carlini del principe di Taranto novi et del duca Iohanni»; «tra tucta la dicta summa nce foro carlini trentatre non boni, cioè carlini de ragonesi bactuti, carlini novi del principe de Taranto et del cugno del duca Iohanni». Dopo tutte queste chiacchiere finalmente la moneta: da asta Varesi nr. 79, lotto 153.1 punto
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UN CENTINAIO DI MONETE USA CAPOVOLTE ,ONE CENTS HALF DOLLAR ETC, SONO PATACCHE ? Non sono patacche, è il loro giusto orientamento.1 punto
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Grazie delle Risposte! Ho una piccola collezione Regno, tendo a preferire, se non hanno colpi e/o segni pesanti, monete BB alle monete SPL/FDC mi danno l'idea di avere una storia alle spalle fatta di scambi, pagamenti e viaggi...ovviamente non nascondo che il costo gioca la sua parte ma tra una moneta comunissima FDC e la medesima in BB allo stesso prezzo...vado sulla BB! Opinione mia ovviamente! Ancora Grazie! Mauro Paris1 punto
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Esemplare molto interessante. Il riferimento che hai trovato richiama un esemplare simile (ma a differenza del tuo senza il segno di officina delta nel campo) presente nel Normanby hoard. Purtroppo ho controllato e manca la foto. Si tratta sicuramente di un esemplare ibrido, apparentemente coniato e non fuso. Io ho in collezione un ibrido Postumo/Fecundiatas di Salonina, ma si tratta di una imitativa ottenuta per fusione accoppiando erroneamente dritto e rovescio ufficiali di differenti regnanti. Non sembra questo il caso. Qui probabilmente le ipotesi più probabili sono due: 1) errore in sede di coniazione in zecca con accoppiata di conii errata 2) conii ufficiali trafugati e utilizzati fraudolentemente per produrre moneta falsa (dentro o fuori la zecca) Tra le due, propendo per l'ultima ipotesi. In ogni caso una moneta decisamente interessante.1 punto
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Non esiste questa classificazione. Bb; bb + (o mbb); bb-spl; qSpl. Ogni step è un quarto di punto. Quando trovi scritto bb/spl o bb+/qbb è indicata la conservazione specifica per ogni lato della moneta. Sono canoni che servono per capirsi e parlare tutti il medesimo linguaggio. Buona serata1 punto
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Che discussione incredibile questa. Ho speso tutta la serata nel leggerla. Ci si potrebbe scrivere un manuale. Detto ciò voglio contribuire anche io con questo pezzo della mia collezione. Sestino di Luigi XII per l'Aquila con aquiletta nel III quarto. Ne ho visti pochissimi passare nel corso degli anni e tutti con conservazioni scarse e porose, invece il conio di questo esemplare è molto vivo e la moneta piacevole. Spero vi possa interessare e possa essere un modo per far ripartire la discussione. Mi permetto di taggare @santone@fedafa@eliodoro @adolfosvisto che sono stati i più attivi sulla monetazione abbruzzese ma tutti sono ben accetti. Cura ut valeas1 punto
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Lei colleziona? Sono stato un piccolo collezionista da bambino. Avevo una modesta collezione di francobolli. Erano gli anni Trenta e ricordo che mi piacevano molto i francobolli africani. Poi sono passato alle monete. C’era un cambiavalute a Torino, in corso Vittorio Emanuele, che aveva in vetrina delle monete antiche, e mi fermavo sempre a guardarle. Con i miei piccoli risparmi cominciai a comperarne qualcuna, e a quel punto i miei genitori sapevano cosa regalarmi per farmi piacere. Erano monete di due tipi: romane e monete d’argento dell’Ottocento. Ricordo che quando venni operato d’appendicite, mia madre mi regalò un tallero di Maria Teresa. Le monete romane le ho ancora, quelle d’argento, invece, dopo la guerra le rivendetti allo stesso cambiavalute per alimentare un’altra collezione che avevo cominciato: quella dei dischi di jazz. Da: DICONO DEL COLLEZIONISMO…PIERO ANGELA DI DOMITILLA D’ANGELO (novembre 2014) https://www.ilcollezionista.bolaffi.it/2014/11/piero-angela/1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: Italia Anno: 2022 Tiratura: ? Condizioni: SPL Città: Paestum Note: 2 monete Note: News!1 punto
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Buongiorno, Voglio ringraziare Tutti, veramente GRAZIE...condividerlo qui con Voi è stato un enorme piacere...Come dice Beppe è un documento aperto e confidiamo nel Vostro aiuto x tenerlo sempre aggiornato . Grazie ancora. Un saluto Raffaele.1 punto
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Buonasera a tutti, @Rocco68, eccomi con mio ultimo esemplare di Tornese con Cornucopia di Filippo II. Unico doppia data in raccolta. Data sotto al busto 15 75 Data ai lati della Cornucopia 15 79 Magliocca 111 Saluti Alberto1 punto
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taglio: 2 euro paese: andorra anno: 2019 tiratura: 1.058.310 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 2 euro cc paese: grecia anno: 2015 A tiratura: 750.000 condizioni: bb città: trieste1 punto
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Questi gettoni in nichel della Società Anonima Suvini & Zerboni sono del Caffè Eden di Milano, dove il gruppo possedeva un teatro - Kunst und Münzen A.G., n. 1098, listino 70, 06/1995. Esistono anche il 25 centesimi di modulo minore, il 5 centesimi e quello uniface di modulo ancora più piccolo. La società ha gestito il caffè EDEN dal 1911 al 1943. Questi gettoni erano festonati in analogia con quelli utilizzati nella stessa città che venivano denominati "caldarini" o moneta caldara, dal nome del sindaco Caldara. Note di P.Pitotto1 punto
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Davvero interessante questa discussione. Inserisco anch'io l'unico grosso non italico presente nella mia modesta raccolta. In mano la patina è iridescente. Questa è la descrizione del catalogo (NAC 58 del 4 aprile 2011): COINS OF THE KNIGHTS OF ST. JOHN RHODES Hélion de Villeneuve 1319-1346 26th Grand Master Nationality: French Gigliato . AR 3.92g. Obv. Grand Master kneeling to left, head facing front, before patriarchal cross on base and two steps; Rev. Floriated cross with shield of the Order at the end of each limb. Schlumberger, plate IX, 17. Attractively toned. An exceptionally nice example, good extremely fine Purchased from Baranowsky, Roma 1965.1 punto
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