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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/22 in tutte le aree

  1. Oggi vorrei presentarvi questa moneta che ho acquistato di recente: Si tratta di un denario del peso di 1,94 grammi e del diametro massimo di 19.93 mm. Purtroppo, la moneta, oltre ad essere in bassa conservazione, ha anche una perdita di sostanza da ore 8 a ore 10 (quasi un distacco lineare ad andamento verticale) che non la deturpa, ma che anzi mi ha consentito di buttare un occhio al suo interno per studiarmelo. Se l’ho classificato correttamente dovrebbe trattarsi di un denario di Elagabalo, il RIC IV 140: D/ IMP CAES M AVR ANTONINVS AVG: busto di Elagabalo volto a destra, laureato, drappeggiato e corazzato R/ SALVS ANTONINI AVG: la Salus, in abito drappeggiato, stante a destra, nutre (da un piatto che tiene con la mano sinistra) un serpente che tiene fermo sul petto con la mano destra. Zecca di Roma. Data di emissione indeterminabile secondo il RIC durante l’intero regno di Elagabalo (218-222 d.C.) Rarità: C Giusto per orientarci, ecco un esemplare tratto da Wildwinds: Certo tutta una altra storia... Come avete visto, il mio e’ un denario suberato. E questo e’ stato il motivo che mi ha spinto all’acquisto, complice anche un costo davvero basso, poco più di una pizza al salamino piccante, la mia preferita. Non avevo ancora un esemplare suberato in collezione e, peraltro, non avevo ancora nulla di Elagabalo. Quale occasione migliore quindi? Devo dire che trovo l’effigie di Elagabalo molto bella, pur con tutti i limiti di una conservazione certo non ottimale. Il ritratto e’ quello di un giovane adolescente, dai lineamenti delicati e dallo sguardo fermo, ma non autoritario; una immagine che certo non fa intravvedere gli eccessi di cui, secondo gli storici antichi, si rese protagonista durante il suo regno. Trovo che la malachite che emerge dal bronzo, con quella particolare forma e disposizione, dia un particolare fascino al volto che quasi delinea senza deturpare. Poi, quel verde brillante crea un bel contrasto con il grigio perlaceo dell’argentatura residua. Il rovescio e’ assai particolare. E’ praticamente tutto di rame scuro (di colore “bronzeo”, appunto), con aree rossicce ed un po’ rilevate di cuprite tra ore 10 ed ore 12. Il rivestimento argenteo si e’ quasi del tutto perso nella lunga strada percorsa dalla moneta prima di giungere nelle mia mani; residua solo un piccolo lembo tra ore 4 e ore 5, con il bordo leggermente sollevato, quasi che stia per staccarsi anche lui per liberare del tutto l’anima di rame della moneta da cui emerge, confusa e nebulosa l’immagine della Salus e del suo serpente. Questa e’ una Salus particolare; e’ una SALVS ANTONINI AVG. Qui il rovescio si riferisce all’imperatore come garante del benessere (in senso lato) della dinastia degli Antonini di cui faceva parte anche lui dopo che il capostipite della famiglia severiana, Settimio Severo, si era autoproclamato figlio di Marco Aurelio e fratello di Commodo, attribuendo il nome di Antonino al suo figlio maggiore Caracalla. Credo che il nome Antoninus associato ad Elagabalo risalga ai momento dello scontro con Macrino, quando le “siriane” Iulia Maesa e Iulia Mamaea, iniziarono a complottare per la salita al trono del rispettivo nipote e figlio sostenendo che fosse figlio naturale di Caracalla. Per orientarci, ecco l’albero genealogico dei Severi: Torniamo alla Salus. Quella che vediamo qui è la rappresentazione più comune della Salus a partire da questo momento in avanti. La dea e’ in piedi ed e’ colta nel gesto di tenere stretto contro il petto il serpente (che con le sue spire pare dimenarsi tra le sue braccia) per poi spingerlo verso il piatto che tiene in mano per nutrirlo. Ho letto (ora non ricordo dove) che il gesto (piuttosto irrealistico) ricorda un po’ quello che fanno i bambini quando per gioco cercano di dare da mangiare agli animali domestici come se fossero bambole. Non entrerò nel merito del significato e del ruolo dei suberati (sui quali tanto si e’ scritto e tanto si scriverà) in quanto ciò esula dalla discussione che vuole essere soprattutto descrittiva. Il nome “suberato” deriva da “sub” ed “aes” ed indica una moneta di rame rivestita di argento. Viene talora indicata anche con il termine francese “fourré ” che a me, onestamente, piace e che si può tradurre con “farcito”. Mi piace perche’, forse, mi fa venire in mente i wafers che adoravo da piccolo e che mangio tutt’ora quando ne ho l’occasione… Il rivestimento, infatti, poteva avvenire applicando una sottile pellicola di argento sul tondello di metallo vile con pressione a freddo e successivo riscaldamento alla temperatura di fusione dell’argento, appena di poco inferiore a quella del rame, consa che avrebbe consentito l’adesione dei foglietti. Una altra tecnica era quella del “bagno”, che consisteva nell’immergere in tondello riscaldato nell’argento fuso. Insomma, tipo un "Oreo" come questo (il suggerimento e’ di mia figlia): Ora proviamo ad analizzare l’interno della moneta guardandolo proprio nel punto in cui vi e’ la perdita di sostanza. Ho provato a fare una foto con i miei scarsi mezzi e con la mia poca competenza (non chiedetemene un’altra, di meglio non posso fare) ed ecco cosa e’ saltato fuori. Per orientarci, la parte superiore corrisponde al dritto. Pare di rilevare tre strati (a mo’ di wafer, appunto) che io l’ho interpretato così. Partendo dall’alto, il primo strato, piuttosto sottile, dovrebbe essere l’argentatura che sul dritto e’ ancora ben rappresentata (ed in particolare lo e’ in quel punto). Il secondo, più spesso, dovrebbe essere l’anima di bronzo Il terzo (di spessore intermedio tra i precedenti) ipotizzo che possa trattarsi della patina del bronzo del rovescio, anche perché in questo punto l’argentatura e’ saltata (chissà quando, ma non penso da poco, visto comunque lo spessore). Penso che sia la patina perché anche questa, lì sul margine, pare staccarsi. Un ultimo accenno al peso. I denarii ufficiali sotto Settimio Severo avevano un tenore medio di argento di 50,78% e contenevano quindi fino a 1,72 grammi in media di fino (dati tratti dai lavori di Walker del 1978 e di Carradice del 1983 e riportati da Savio in “Monete romane”). Qui siamo pochi anni dopo e credo che si possa considerare una percentuale di fino del 50% circa. A conferma di ciò, cercando sul nostro forum ho letto che Prieur, per i denarii di Elagabalo coniati a Roma, ha calcolato in media un peso di 3.38 grammi con un tenore d’argento del 50% e, tra essi, quelli della tipologia SALVS ANTONINI AVG hanno un peso di 3.05 g. Guardando su OCRE, la media dei pesi su 11 esemplari di SALVS ANTONINI AVG e’ di 3,08 grammi (sebbene su pochi esemplari, in linea con quanto trovato da Prieur). Ora il mio denario pesa 1,94 grammi, nettamente sottopeso; tuttavia, bisogna considerare anche la perdita di sostanza che sicuramente incide nella determinazione. Ora vi lascio. La famiglia mi reclama. Vado a fare colazione con gli amati wafers. Da Vardacate, buona lettura (spero) e buona domenica. Stilicho
    7 punti
  2. Buongiorno, in questi ultimi giorni ho avuto modo di leggere l’interessante testo “Ritualità connesse alla costruzione di domus. Le offerte monetali di fondazione ad Aquileia” di Grazia Facchinetti ( https://www.academia.edu/1646860/Ritualit%C3%A0_connesse_alla_costruzione_di_domus._Le_offerte_monetali_di_fondazione_ad_Aquileia ). A seguito di ciò, nell’ottica di continuare un percorso già iniziato che indaga l’utilizzo non propriamente commerciale del “manufatto monetale” in favore di quello cultuale/spirituale in epoca romana vi presento un breve riassunto dell’articolo stesso. Per prima cosa va segnalato che non è pervenuta alcuna fronte scritta latina che descriva i rituali di fondazione (e in cosa consistessero) in relazione ad edifici privati. Cosa intendiamo con questo termine è presto detto: un insieme di pratiche religiose e divinatorie che venivano osservate non solo al momento della costruzione di un edificio (pubblico o privato) ma anche più in generale di insediamenti di carattere urbico. Secondo la tradizione, Roma e tutte le città definibili come urbes erano state fondate secondo un protocollo rituale di matrice etrusca i cui passaggi fondamentali sono riassunti da Plutarco nella Vita di Romolo. Ma tralasciando quest’ultimo aspetto focalizziamoci sulla costruzione di edifici. Si tratta di rituali già in uso nella preistoria - Fornace Gattelli (Ravenna) boccale in terracotta rovesciato sopra alla zampa destra di un cane e Serra Cicora (Nardò – Lecce) sepoltura T7 come un atto fondativo compiuto dal gruppo che per primo occupò il pianoro - per dirne due reperibili sul web. Tornando al contesto di apertura discussione, le indagini archeologiche svolte in Aquileia e nel suo territorio hanno evidenziato alcuni episodi di offerta di monete durante la costruzione di abitazioni. Questo tipo di ritualità trova numerosi confronti nel mondo romano e nella stessa Aquileia risulta praticato anche nel caso di edifici pubblici con funzione verosimilmente beneaugurante e protettiva nei confronti delle costruzioni in cui veniva realizzato. Le attestazioni di rinvenimento sono certamente sotto rappresentate in quanto: - - Nella maggior parte dei casi non sono state individuate perché ancora occultate - - Potrebbero non esser state interpretate come esiti rituali. Al momento dell’articolo il rinvenimento più arcaico era il seguente - - Quadrante del 8 a.C. rinvenuto in un muro augusteo-tiberiano della domus attigua dei magazzino portuali, rinvenuto inglobato nella malta e frammenti di calcare di Aurisina. Il fatto che non provenga sia stata rinvenuta conglobata alla malta del muro ma in giacitura secondaria, per quanto prossima, non permette di suffragare con una buona probabilità l’ipotesi del rito di fondazione. D’altra parte la presenza di scaglie di calcare nella malta è tipica delle fondamenta delle abitazione dell’epoca (in elevato malta + laterizio). - - Follis di Costante emesso tra il 337 e il 340 ad Aquileia rinvenuto dopo il distacco di alcune tessere musive dalla domus dei Putti danzanti ( file:///C:/Users/Andrea/Downloads/83_84_12.pdf ). La sua posizione subito sotto le tessere del mosaico fa ritenere che sia stato deposto prima del confezionamento dello stesso. Altre monete sono state rinvenute nel 2010 ma al momento dell’uscita dell’articolo non erano ancora state studiate: nota interessante, in genere sono deposte agli angoli della stanza. - - AE3 di Costanzo II (FTR del periodo 351-561) in un livello di preparazione di un mosaico della domus delle Bestie ferite. Una seconda è illeggibile. Entrambe rinvenute agli angoli della sala mosaicata. - - Moneta nello strato di preparazione di un mosaico di età tardo antica in Fondo ex-Violin (struttura di utilizzo non ben noto). Tre esemplari sono stati scoperti sotto i basoli dell’attigua area scoperta. - - Moneta illeggibile proveniente da un intonaco da edificio ad est de Foro (domus? Edificio pubblico?) - - Follis di Massenzio (307 d.C.) sotto il pavimento in cotto dell’ambiente C della Villa di Vidulis e moneta di Massimiano nel livello di preparazione del mosaico della sala V Vi sono poi segnalazioni in edifici pubblici aquileiensi di cui allego stralcio dello scritto: Si può pertanto segnalare che le maggiori documentazioni sono legate a deposizioni a livello pavimentale che non murario. Forse il fatto che le domus dei Putti danzanti e quella delle bestie ferite siano cronologicamente prossime può indicare che nel periodo vi era un rituale propiziatorio (?) che prevedeva la deposizione di esemplari agli angoli dalla stanza; va segnalato che nei riti di fondazione urbici le deposizioni sono sempre nei pressi di porte o angoli, ritenuti punti importanti. Altro dato interessante è il fatto che le deposizioni coinvolgono monete comuni di rame/bronzo e non nominali di pregio. La scelta era casuale? Si posizionava una moneta di basso valore perché tanto il gesto era meramente simbolico? La maggior evidenza in epoca tardoantica è casuale (sono state indagate maggiormente domus del periodo) o spiegabile con lo svilupparsi di nuovi riti più tardi? La moneta avveniva solo in occasione di fondazione o anche in caso di restauro. Chi poteva essere l’offerente? Il proprietario dell’edificio o gli stessi mosaicisti magari auspicando un buon esito del lavoro in opera? La deposizione aveva lo stesso significato in ogni stanza o vi erano diversi auspici a secondo dell’utilizzo del vano? In altre occasioni ed in altre zone si sono visti fenomeni di deposizioni simili ma non uguali: scavi Università cattolica di Milano, rinvenimento di un vaso fittile contenente 3 denari I-II secolo a.C. sotto vari strati di pavimentazioni successive; Ptuj, contenitore in terracotta contenente 2 assi I secolo d.C., 1 lucerna, ossa di uccello e gusci d’uovo. Una ipotesi proposta è stata quella, nel caso dei ritrovamenti tardoantichi, che si trattasse di nuovi riti simbolici da parte di proprietari di religione cristiana, dal momento che vi è qualche attestazione di riti di fondazione nei luoghi di culto (Battistero?). Tante domande aperte e che rimarranno irrisolte… questa volta poche immagini ma sempre delle nostre care monete abbiamo parlato! Saluti Illyricum
    6 punti
  3. Buona serata Consiglio la lettura dell'articolo (come da titolo) presente su Cronaca Numismatica, scritto da Artur Zub e Andrea Paolucci. @Arka @AndreaPD https://www.cronacanumismatica.com/il-soldo-di-lira-dalmata-la-storia-poco-nota-di-una-moneta-di-venezia/ Complimenti luciano
    5 punti
  4. Buonasera condivido Osella di Alvise II Mocenigo, anno 1704, massaro Giovanni Tommaso Soranzo, peso g 9,56. Aggiungo anche interessante citazione dal Werdig che ne illustra il significato. Saluti Doge92
    3 punti
  5. La legge del 1909 e successive integrazioni era una normale legge di tutela mirante a preservare e tutelare il patrimonio culturale nazionale alla stregua di molte altre leggi di tutela in essere in altri Paesi. Funzionava egregiamente anche per i collezionisti e commercianti tanto e’ vero che in Italia fino agli anni ‘90 non si sono avuti particolari problemi di alienazione delle collezioni o di acquisto e detenzione monete antiche. la sfilza di vendite all’asta con collezioni di primissimo rango ‘nominative’ ancora fino agli anni Sessanta/Settanta e’ impressionante. il problema è sorto piu’ recentemente con regolamenti e normative che hanno attribuito il carattere di bene culturale alle monete - prima considerate non tali e oggetti multipli/seriali senza una culturalita’ strettamente individuale ( in altre parole se una statua e’ un bene artistico di per se’ unico perche’ realizzata dall’artista a livello individuale e non ripetibile - non si puo’ mettere sullo stesso piano il denarietto repubblicano o anche l’aureo imperiale battuto serialmente in migliaia o piu’ di esemplari anche se la battitura a mano non permetterebbe di avere esemplari completamente identici tra di loro). e’ questa pretesa caratteristica di bene culturale - e soprattutto la mancanza di definizione da parte del legislatore ( per cui oggi non sappiamo cosa caratterizzi effettivamente tale qualifica e quindi da cui discendono poi tutte le sentenze giursprudenziali contraddittorie per cui un collezionista si vede sequestrare i famosi drnarietti che poi gli vengono redtituiti in Cassazione ?) che e’ all’origine di tutti i mali. Occorrerebbe qui di restituire l’originaria legislazione ( del 1909)) al principio di tutela corretto ed equilibrato che aveva introdotto e che ha permesso a generazioni di collezionisti di formare/cedere/donare le collezioni che oggi formano il ‘backbone’ delle Collezioni Pubbliche - restituendo soprattutto chiarezza a cosa si possa o non si possa acquistare/detenere/vendere senza costringere a necessità interpretative ( come avviene purtroppo oggi) soprattutto chi ( l’organo giudicante) non e’ equipaggiato tecnicamente per applicare una distinzione arbitraria.
    3 punti
  6. Sono d'accordo. Anche per me è la traccia di un appicagnolo laterale, potrebbe essere stata una spilla... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  7. I suberati esistono sostanzialmente da quando esiste la moneta d'argento. Parlare di falsi o di imitazioni può essere riduttivo in quanto ritengo che ogni esemplare vada contestualizzato innanzitutto con l'epoca di emissione e poi, se possibile, con il contesto di rinvenimento/circolazione. Non escludo (e ovviamente non lo escludo solo io, ma anche accreditati studiosi), che in alcuni casi i suberati possano comunque essere considerati emissioni ufficiali. Questo è uno dei miei (con provenienza da ripostiglio):
    2 punti
  8. Un rito (augurale? Propiziatorio? Spirituale? Altro?) che è comunque proseguito nei tempi. Vado off topic "temporale" con tre esempi che mi vengono di primo acchito: una tessera di natura medaglio-monetiforme (definita "muraria") della signora carrarese (siamo nel 1300) murata nel castello di Padova (torre conosciuta col nome di Specola, sede dell'inaf osservatorio astronomico), un paio di monetine in lire gettate nelle fondamenta da mio suocero quando fece costruire casa sua e un paio di monetine da 50cent immerse superficialmente sulla soglia in cemento fronte ingresso di una casa in quel di Gallio (sull'altopiano di Asiago). Non me ne vogliate per i 2/3 "beceri" di esempi citati, ma è per inquadrare il diverso uso che si è perpetrato nel tempo e che affonda le sue radici in tradizioni antiche di millenni. La tessera carrarese probabilmente serviva a "marcare" la proprietà (un controllo di qualità?). Le monetine buttate da mio suocero avevano l'anno di conio corrispondente all'anno di costruzione della casa. I due pezzi da 50cent immersi nel cemento son messi lì quasi a mo' di burla per chi arriva per vedeyse si china a raccoglierli. Da intenti banali a intenti profondi, tuttavia un qualcosa che ha un'origine antica e che utilizza come medium diffusore di messaggi l'elemento moneta (trasfigurato anche in medaglia/gettone) decontestualizzato dal suo scopo prettamente economico a cui è stato inizialmente destinato. Davvero un articolo interessante quello proposto da @Illyricum65 e brillantemente esposto in forma divulgativa.
    2 punti
  9. Allego foto del taglio per togliere qualsiasi dubbio, anche la parte cesoiata è patinata ed il colore è uniforme senza segni di dissaldatura o abrasioni da lima. Saluti Doge92
    2 punti
  10. @stilicho Ciao. Ti può essere utile questa foto di un tetradramma suberato di Alessandro Magno per vedere quali colori si possono sviluppare in superficie nel tempo. Alexander the Great fourree tetradrachm, 13.9 g (compared with about 17.0 g for authentic specimens), copy of posthumous tetradrachm from Amphipolis, Macedonia, c. 315-294 BC, M.J. Price 486. Le fratture nella placcatura d'argento espongono il sottostante nucleo di rame/bronzo e rivelano la natura del pezzo. Lo strato di color arancione è il nucleo di rame e quello di colore verde è lo strato di eutettico che separa la placcatura d’argento dal nucleo di rame. L’eutettico è una miscela costituita da circa 72% d’argento e 28% di rame, composizione che ha il punto di fusione più basso rispetto a quelli delle miscele di tutte le altre composizioni e ha la caratteristica di comportarsi alla fusione come un composto puro. Non si può stabilire se lo strato di eutettico fosse una saldatura d'argento e rame applicata per consolidare il rivestimento d'argento al sottostante nucleo di rame oppure si fosse formato quando il tondello rivestito d’argento è stato riscaldato, parzialmente fuso e quindi è diffuso all’interno del rame. In entrambi i casi il rivestimento si pensa sia stato applicato prima che la moneta fosse coniata, dato che in altro caso i dettagli del disegno sarebbero stati compromessi. apollonia
    2 punti
  11. Mi sono accorto che la suddetta discussione non era presente nell'Antologia Numismatica... Subito inserita!
    2 punti
  12. Una discussione di una decina di anni fa riguardava proprio tale osella. L'esemplare di quella discussione era poi passato in asta Varesi 69 ANPB e di cui è sopra il link. Un altro bell'esemplare (di conservazione analoga ed alta) è stato esitato ad una NAC del 2020 (vedi sotto): anch'esso presentava una stellina doppia a fine legenda del diritto. Per quanto riguarda il peso dell'esemplare qui presentato, è sotto di qualche decigrammo (ma ancora nella tolleranza) ed effettivamente ciò mal si accorda con la rimozione di un appiccagnolo (che avrebbe comunque potuto essere una spilla con lo snodo in quel punto). Se si trattasse effettivamente di aggiustamento di peso, interessante sarebbe comunque la pinzatura del tondello: mai vista in precedenza. Posto un'analoga osella con ampia frattura (proveniente da InAsta, poi VL Nummus - altro Massaro e coppia di conii) 9.82 g, ... ma è tutt'altra cosa (vedi in basso). Mi ha sempre incuriosito il numero elevato di conii prodotto per le oselle, stante la loro ridotta tiratura. Anche per questa ve ne sono 3-4 di diritto e di rovescio.
    2 punti
  13. Buongiorno e buona domenica a tutta la sezione. Passato di recente sul noto sito questo Grano con simbolo del coniatore "triangolo rovesciato" oppure V al numero 60 del Magliocca , si vede dall'esemplare in foto la stessa forma.
    2 punti
  14. Mi piace il tuo ottimismo e spero sinceramente che tu abbia ragione. Purtroppo con il costo dell'energia triplicato o più la vedo durissima, anche perché Italia si basa molto sul manifatturiero e con questi costi le chiusure sono inevitabili. Oltretutto che l'energia aumentasse si sapeva da un anno ma il governo dei migliori ha pensato ai bonus ecc.
    2 punti
  15. Temo di non poterti perdonare... Sei segnato alla pagina 517 riga 12 del mio libro nero. ?
    1 punto
  16. La discussione mi ha incuriosito sul fronte del concetto di moneta suberata. Ho trovato in rete questo lavoro che, a mio avviso, può essere utile a tutti coloro che si avvicinano a tale tema. https://numismaticamente.it/numismatica-antica/analisi-metallurgica-di-una-moneta-suberata d
    1 punto
  17. Ribadisco la mia opinione personale che ritengo corretta come confermato dal proprietario dell' osella. Non è una mancanza dovuta ad appiccagnolo rimosso.
    1 punto
  18. A parte lo scritto criptico in alcuni passaggi, confermo moneta sicuramente collezionabile anche per uno non amante dei ramini... È un tondello appariscente e avrebbe potuto avere un quarto di punto in più se non fosse per il bordo e la perlinatura che, in un esame più attento, appare piuttosto sofferente (conio stanco? usura?...) soprattutto sotto il volto del sovrano. Io non andrei oltre lo SPL proprio per questo fatto piuttosto esteso al bordo. Partecipo con un esemplare in buona conservazione per condivisione e confronto:
    1 punto
  19. Per intanto, se può essere utile:
    1 punto
  20. Caspita scusami! Non ero al corrente di questo altro grado per i tondelli? Tra l' altro forse questa è l' app a pagamento? Mi hai spiazzato?✌️
    1 punto
  21. senza prigione è stupenda infatti, cmq ho il gigante on line aggiornato con lo stato conservativo Sup, che allego?????
    1 punto
  22. vista senza plastica è ancora più bella... non per caso sua la mia prima Sup???? ?????? zero airlines
    1 punto
  23. Chiudo provvisoriamente la discussione ove ormai si è già detto tutto, rimandando a successive decisioni l'eventuale riapertura
    1 punto
  24. Ecco il focus dovrebbe essere il dato appunto - non l'oggetto per il vero studioso. Oggi non è piu' necessario custodire in teche polverose e mal gestite (un esempio ne abbiamo con la coll. Papadopoli trascurata e mal esposta/raccontata dopo i mezzi profusi e la generosità del suo autore) bensi sarebbe molto piu' utile che le collezioni Pubbliche venissero censite con metodo e sistematicamente. Primo per proteggerle (meglio delle cassaforti) secondo per poter mettere a disposizione il dato scientifico che è l'unico (oltre a quello artistico se vi è) agli studiosi per le loro ricerche. Ricordiamoci che - senza i collezionisti - non esisterebbero quasi le collezioni pubbliche o sarebbero formate quasi interamente da ripostigli - preziosissimi - ma che naturalmente non possono competere - per importanza filologica - con una collezione compiuta che riflette un preciso sforzo culturale, economico , organizzativo e anche artistico in alcuni casi. Per il concetto di collezionismo e le sue implicazioni la rimando agli scritti di Krzysztof Pomian: dall'interpretazione puramente narcisistica ne è stata fatta di strada e sarebbe opportuno aggiornarsi evitando toni che potrebbero essere scambiati per arroganza mentre piu' probabilmente è mancanza di conoscenza.
    1 punto
  25. Medaglia devozionale, bronzo/ottone, con piolini a ore 3,6,9,.della seconda metà del XVI sec.- Roma.- D/ Busto di profilo di papa Pio V, rivolto a sx , sotto il busto solitamente c'è la data 1571 o 1572 , qui non visibile?- R/ Madonna addolorata tiene Gesù morto tra le braccia appoggiato sulle ginocchia( Pietà), dato le condizioni della medaglia di più non posso dirti! Ciao Borgho
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  26. @Oppiano Il commercio e il collezionismo di monete è solo fine a se stesso, funzionale a una mera compravendita di beni di lusso che ancora qualche vecchio trombone fa molta fatica a chiamare beni culturali. Di starle a spiegare e dimostrare quanto è dannosa l'avidità di certi personaggi nel vendere oggetti che sono stati palesemente trafugati da contesti altrimenti intatti e preziosi per la ricerca, in un luogo dove è facile cadere nel sicofantismo e nella denuncia facile di qualche personaggio con la coda di paglia, sinceramente, farei a meno. Stia pur certo che i "giovani" che intendono avvicinarsi a questo mondo, se forti di una solida formazione archeologica e di amor patrio, spontaneamente si allontanerebbero dal collezionismo di monete antiche per apprezzare la numismatica dietro le teche di un museo e sostenere gli sforzi di uno Stato che, nonostante le scarse risorse e l'ignoranza dei vertici, cerca di porre un freno a questo schifo. Altrimenti, privi di ogni scrupolo, questi giovini non si farebbero problemi a investire i loro quattrini in monete rare.
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  27. Buongiorno a tutti. Dopo parecchio tempo mi sono ripreso l’impegno di mettere in funzione la mia pressa anche dietro lo stimolo derivato da alcuni recenti contatti con alcuni appassionati… Da un lato ho proseguito nell’approfondimento di documentazione tecnica mentre, dall’altro, ho provveduto alla costruzione di un battente in acciaio come primo prototipo poi proseguendo con la costruzione migliorativa di una versione in acciaio da bonifica C40 da me temprato e poi rifinito di nuovo al tornio.. Con tale battente applicato alla pressa sto provando la realizzazione dei tondelli in vari metalli: lega Pb/Sn, Stagno, rame, argento ecc. Vedremo poi le prove in corso d’opera fra qualche giorno. Un caro saluto
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  28. La moneta (se moneta è) in passato è stata attribuita alla zecca di Napoli come una emissione di Roberto d'Angiò. Ma tale attribuzione è stata poi corretta, negli aggiornamenti del Cagiati, da M. Resetar che invece la ritiene un follaro della zecca di Ragusa (l'attuale Dubrovnik): "tertia moneta ramea est, quam follarum dicunt. In iustus una parte . R. in altera caput hominis videtur..." Non conoscendo la monetazione di Ragusa e non sapendo se dall'epoca della pubblicazione dell'aggiornamento del Cagiati ci siano state novità rispetto a questa monetazione o presunta tale di più non posso dire. Spero sia un punto di partenza per una nuova ricerca. P. S. Sull'articolo ci sono i disegni della presunta moneta che corrispondono alla tua.
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  29. Già ci è stato raccontato un falso racconto circa l’acquisto, ora anche una finta versione del falso racconto?
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  30. Ciao @Auriate, seguo sempre con molta attenzione queste discussioni su monete trovate o acquistate ai mercatini che potrebbero comportare problemi per incauto acquisto o per ritrovamento non dichiarato. Lasciamo perdere la ricettazione che riguarda altre tipi di persone che incentivano e che lucrano sui grossi ritrovamenti di qualsiasi nostro bene archeologico, monete incluse che sono gli unici che si dovrebbero combattere ma non è facile essendoci dietro spesso delle vere e proprie associazioni criminali. Ma tant'è.. La legge c'è e bisogna rispettarla. Tuttavia nel caso specifico della moneta postata sono pienamente d'accordo con @numa numa, tienila e non crearti problemi inutili perché sinceramente anche se la consegnassi alle autorità competenti creeresti problemi a loro, dovendo redigere verbali ed inoltrare richieste e sinceramente guardando la moneta finirebbe dispersa in qualche cassetto o forse utilizzata per fare testa o croce in qualche partita di calcetto per scegliere campo o palla?. ANTONIO
    1 punto
  31. Ciao @Stilicho, che cosa aggiungere a quanto hai già detto in questo interessante topic? Le monete suberate hanno almeno per me un grande fascino perché nonostante siano dei falsi d'epoca personalmente le ritengo monete a tutti gli effetti. C è ne sono alcuni veramente fatti bene, con diritto e rovescio che recano ritratti uguali a quelli ufficiali e suberati in maniera egregia tanto che hanno conservato l'argentatura quasi totalmente nonostante si vede abbiano circolato non poco. Tra l'altro alcuni esemplari che ho visto in vendita hanno raggiunto la cifra di acquisizione uguale ed in alcuni casi anche superiore ad esemplari autentici. Segno che molti apprezzano tali monete che per me, indipendentemente dal loro stato di conservazione sono assolutamente collezionabili. Io in collezione ho un denario di Elio che ho acquistato come autentico ma che da subito dopo visione dal vivo mi ha dato la sensazione di probabile suberato. Molti mesi fa lo postai in un topic per avere un parere in merito e le risposte non furono dirimenti. Il dubbio rimarrà, perché anche io che ho cercato di capirlo alla fine non sono giunto ad una conclusione.Qualora fosse suberato per me non farebbe nessuna differenza, resta comunque una moneta a tutti gli effetti che ha circolato e svolto la sua funzione? ANTONIO MM 18 G 2,95 RIC 436
    1 punto
  32. A me sembra che non siano molti coloro che si sono espressi nel merito. Manca qualche intervento sia da parte di altri professionisti avvezzi a tale monetazione, sia da parte di alcuni navigati collezionisti di V.E. III
    1 punto
  33. Sul medesimo sito si possono trovare e scaricare tutti volumi del Survey of numismatic research dal 1960: https://archive.org/search.php?query=creator%3A"International+Numismatic+Commission"
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  34. Grazie a tutti per il proprio intervento, preciso solo che la moneta è integra, nata con tondello di peso superiore ed aggiustata per riportarla ad un peso giusto in questo caso 9,56 g, poi l’appicagnolo in quel punto non avrebbe avuto motivazione di esserci. Ho inoltre eseminato il punto in questione di taglio con lente da gioielliere, non vi sono segni di manipolazione. Saluti Doge92
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  35. Anche qui: https://www.insegneantiche.it/antiche-insegne/antichi-stemmi/
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  36. Qui si trovano alcune insegne: https://www.tabaccai.it/index.php?option=com_content&view=article&id=370:le-insegne&catid=19&Itemid=162 d
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  37. Costruiranno 2 nuovi blocchi in una centrale già operativa di Paks. Il contratto è stato firmato nel 2014 ma per varie ragioni burocratiche (anche europee) solo ieri hanno dato via libera alla costruzione che dovrebbe iniziare forse fra qualche settimana e concludersi entro il 2030. Diciamo che con i Russi c'è sempre stato un odio-amore storico, ma il rispetto non è mai mancato (anche se magari abbiamo più simpatia per la Russia zarista che per quella sovietica). In casa abbiamo vari scacchi, uno donato dai comandanti tedeschi , un altro da quelli sovietici. Mio nonno mi raccontava aneddoti su gli uni e sugli altri....
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  38. Finalmente sono riuscito a vedere il programma, veramente ben fatto e coinvolgente. Ma su questo, visto l'autore, avevo pochi dubbi L'unica "pecca", se così la si può definire, è che essendo stato girato alcuni anni fa, non è aggiornato con gli sviluppi della storia delle 10 monete ritrovate dagli eredi di Switt, e con la nuova messa in vendita della moneta di Farouk. Per questo, chi ancora non lo avesse fatto, non può che rivolgersi alla mia discussione come linkata sopra da @Baylon Ringrazio ancora @Liutprand per la segnalazione. petronius
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  39. Al rovescio c'è qualche particolare in più per approfondire,si nota abbastanza chiaramente lo stemma cuoriforme,nella parte destra dello stemma è presente la croce di Gerusalemme,mentre tra ore 8 e 9 si vedono due lettere:la I e la C,che potrebbero essere parte della legenda che recita: SICILIAE.ET.HIERVSA,nel campo stemma cuoriforme coronato... Anche in questo caso la posizione delle due lettere sembra giusta... questa moneta fu coniata a partire dal 1677 fino al 1680 tramite la tecnica della "coniazione a martello,e dal 1680 al 1683 ,e nel 1692, con la tecnica del "bilanciere", quest'ultime si differenziano dalle prime per la forma tonda e regolare, considerando il tondello irregolare del tuo esemplare è chiaro che appartiene al tipo coniato al martello,quindi dal 1677 al 1680... L'unica dubbio che ho è che la croce di Gerusalemme nello stemma al rovescio dovrebbe riempire la parte destra dello stemma stesso,mentre nel tuo esemplare sembra posizionata in basso sempre a destra,ma considerando lo stato della moneta tutto può essere il contrario di tutto, comunque potresti comunicare peso e diametro in modo da avere dei dati in più che potrebbero dare un aiuto ulteriore... Spero di avere almeno in parte soddisfatto la tua curiosità...
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  40. L'economia italiana è forte e lo ha dimostrato nella prima metà dell'anno in corso, nonostante la situazione difficile. La speculazione cerca di colpire l'Italia a ondate, ma finora non è riuscita a ottenere risultati consistenti. Questo anche perchè all'estero conoscono poco la realtà economica italiana. Cerchiamo di essere ottimisti. Arka Diligite iustitiam
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  41. Buongiorno, Voglio ringraziare Tutti, veramente GRAZIE...condividerlo qui con Voi è stato un enorme piacere...Come dice Beppe è un documento aperto e confidiamo nel Vostro aiuto x tenerlo sempre aggiornato . Grazie ancora. Un saluto Raffaele.
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  42. Per gli amanti di Venezia vorrei postare una medaglia di Marc'Antonio Trevisan (1475-1554) La medaglia è una fusione di bronzo con un diametro di mm. 62.6 di discreta rarità. Marc'Antonio Trevisan, il cui ritratto dogale è opera nientemeno che di Tiziano Vecellio, assurse al dogato inaspettatamente e in tarda età dopo una carriera di funzionario pubblico e procuratore solerte e impegnato, ricca di successi e opere meritorie. Il suo dogato duro' meno di 1 anno, essendo stato eletto nel giugno 1553 e morto, per malattia, nel maggio 1554. Fu un paladino convinto del rigorismo religioso ma i tempi ormai erano maturi per una maggiore apertura pur nell'ancora molto conservatrice società veneziana. Dimenticavo … la medaglia proviene da una recente asta Gadoury..
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  43. Toglietemi un dubbio: furono usati quanti tipi di conii per questa moneta?
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  44. Tornando alle aste "minori" . Sono così numerose che si finisce per cercare solo quei settori di interesse tralasciando tutto il resto. Spuntano come funghi da mezzo mondo,(notate Argentina e Israele) cambiano nome e residenza. In alcune le basi sono 1 euro per raggiungerne forse una decina, in altre 10 con invenduti, come ho visto ieri in un fugace accesso a una tedesca. Poi ci sono quelle che "sparano " basi assurde per monete brutte e comuni. Un esempio Suberata - Al rovescio taglio di antica saggiatura BB Base 100 BB ??????
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  45. Questo è evidente. La situazione dell'economia oggi è tragica. Ci ho passato la vita tra economia,finanze,investimenti, titoli e borse e so che è così. Hanno un bel vantarsi della crescita del PIL, ma della crescita del debito pubblico ? Coininvest avverte che le spedizioni subiscono ritardi per la mole di vendite. Ho parlato con uno che lavora in un ufficio cambi e mi ha detto che non riescono a rifornirsi di monete d'oro, si sono solo compratori e nessuno che vende. Tutti chiedono soldi allo Stato, ma i soldi finiranno. Quando la Grecia andò in crisi e non poté pagare le cedole sui titoli di stato il Drago autorizzo il prelievo (furto) dai C/C e il taglio delle Pensioni + altre simili "amenità". Ma questo lo ricordano in pochi e non lo dicono e nemmeno lo scrivono
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  46. Se non alzavi la voce forse a quest'ora avresti già la tua risposta. Come ti hanno già detto, non puoi pensare che in poco più di un'ora siano tutti a tua dsposizione <_< Io adesso chiudo questa discussione, se vuoi puoi aprirne una nuova , con le dovute buone maniere. petronius.
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  47. Ma pensi che tutti siano qui, soltanto ad aspettare te??? Dopo 1 ora e un quarto, che hai scritto, pretendi già una risposta? O forse immagini che 10.000 persone siano, contemporaneamente, collegate e guardino quello che scrivi tu. Sicuramente, qualcuno leggerà e sarà in grado di riconoscere la tua moneta e spero, sinceramente, che non ti risponda proprio. Addio. Credo proprio che non mancheranno a nessuno la tua persona, la tua arroganza e la tua maleducazione.
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