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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/23/22 in tutte le aree
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Ciao @il console Bella moneta quella che hai postato. Secondo il mio parere un bel BB+ . Questa tipologia è particolarmente difficile da valutare come conservazione, in quanto il conio sulle parti centrali è già carente in tutte le conservazioni. Pertanto bisogna domandarsi quanto la scarsa visibilità dei ricci del Re e di parte dello Stemma sia dovuto al conio oppure ad usura. Detto questo, passiamo alla "variabile" HEER. Sono d'accordo con @gennydbmoney sul fatto che è un errore di conio involontario, probabilmente l'addetto punzonò una "E" ed in seguito corresse con la normale "I". La seconda "E" presenta invece un'eccedenza di conio particolarmente evidente. Questo porta a considerare questa moneta non come una Variabile maggiore, ma comunque un "unicum" che dovrebbe essere maggiormente considerato dai vari Autori. Invece notiamo che solo il Gigante attribuisce una Rarità ( R4 ) pur omettendo la valutazione ( N. 71a - Pag. 529 ). Il Magliocca "Manuale delle Monete di Napoli 1674-1860 " Ed. D'Amico, la cita ( pag.227 ) senza attribuire Rarità e/o valutazione. Nel Nomisma 2022-2023 non è citata. Chiedo il vostro parere come persone molto più esperte del sottoscritto. Posto la moneta che ho in collezione. Buona Serata,7 punti
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Per gli amanti di Venezia vorrei postare una medaglia di Marc'Antonio Trevisan (1475-1554) La medaglia è una fusione di bronzo con un diametro di mm. 62.6 di discreta rarità. Marc'Antonio Trevisan, il cui ritratto dogale è opera nientemeno che di Tiziano Vecellio, assurse al dogato inaspettatamente e in tarda età dopo una carriera di funzionario pubblico e procuratore solerte e impegnato, ricca di successi e opere meritorie. Il suo dogato duro' meno di 1 anno, essendo stato eletto nel giugno 1553 e morto, per malattia, nel maggio 1554. Fu un paladino convinto del rigorismo religioso ma i tempi ormai erano maturi per una maggiore apertura pur nell'ancora molto conservatrice società veneziana. Dimenticavo … la medaglia proviene da una recente asta Gadoury..3 punti
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Cari Amici del Forum, è con piacere che presentiamo un modesto lavoro su “Le Varianti e gli errori nella Piastra 1834”. Il documento non è definitivo ( alla luce delle continue scoperte, in Numismatica nulla è definitivo ) ma aperto alle integrazioni ed alle correzioni. Pertanto chiediamo a tutti voi un aiuto nel rendere più completo lo stesso. Grazie a chi vorrà aiutarci. Beppe Ballauri @giuseppe ballauri Raffaele Maio @Raff82 Giovanni Ottomano Palmisano Essendo piuttosto "corposo" potete accedere al seguente Link: https://drive.google.com/file/d/18Aio0J8n-5szfDKNK3KQJZZc7GA1Hnkp/view?usp=sharing Se ci sono problemi ad accedere, scrivetelo, Grazie Buona Serata2 punti
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Buongiorno, oggi parliamo del lavoro di incisione della data nelle monete in lire destinate alla circolazione (non commemorative). A titolo introduttivo è utile ricordare che i coni venivano ottenuti attraverso un sistema di punzonatura a freddo. In particolare, attraverso il pantografo, dal modello in bronzo si otteneva un punzone tipo (con impronte in positivo e rilievo), da cui si potevano ottenere più matrici (con impronte in negativo ed incuso). Da ciascuna matrice si potevano ottenere più punzoni riproduttori (con impronte in positivo e rilievo) e da ciascuno dei quali si potevano ottenere più conî (con impronte in negativo ed incuso). Per le monete destinate alla circolazione (almeno sino agli anni 80) da studi fatti è emerso che il "punzone tipo" riportava già le prime due cifre della data e che le ultime due venissero incise nella matrice. Questo spiega come mai le varianti sui numeri della data di queste monete coinvolgono sempre le ultime due cifre. La cosa interessante e che vi mostro oggi è che l'incisore nell'aggiungere le ultime due cifre della data sulla matrice si aiutava incidendo delle sottili linee di riferimento per cercare di incidere le ultime due cifre allineate alle prime due (già presenti). Infatti, se vedete nelle tre foto che seguono (sono tre monete da 100 lire diverse) le linee prendono sempre a riferimento i numeri "19". Sono molto sottili e non si vedono in tutte le monete, le ho riscontrate maggiormente nelle monete degli anni '70. Si tratta di una mera curiosità, ma che ci insegna qualcosa in più su come venivano prodotte in Zecca le nostre amate monete2 punti
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Buongiorno, A volte esemplari mal conservati e di scarsa leggibilità possono indurre in errate valutazioni circa l’accoppiamento dei conii. É questo il caso di un esemplare di didrammo akragantino in vendita nell’asta che Roma Numismatics terrà giovedì otto settembre (The Anders Collection) al lotto 78. La moneta viene descritta come proveniente da un’inedito accoppiamento di conii (O92-R192) del IV gruppo del primo periodo della monetazione di Akragas, 480/478-470 a.C. Tuttavia come risulterà dalle immagini che posterò non dovrebbe esserci nulla di nuovo sotto il sole, essendo in realtà la combinazione di conii corretta da attribuire O90-R192, Westermark 279. Nota al corpus in 15 esemplari. La posizione della prima A dell’etnico AKRA ed il suo distanziamento dal corpo dell’aquila (decisamente differente), nonché l’orientamento dell’elemento verticale della K non lasciano spazio a grossi dubbi. Si tratta del dritto O90. Mi chiedo su quale presupposto si sia basata la catalogazione di Roma Numismatics: essendo il dritto alquanto compromesso non era più semplice cercarlo tra gli accoppiamenti noti col rovescio R192? L’esemplare Roma Numismatics della Anders Collection lotto 78, Westermark 279 (O90-R192): Ora il conio di dritto O92, dall’esemplare SNG ANS 951, a New York presso l’American Numismatic Society dal 1944 grazie al lascito Newell. Westermark 291.7 (O92-R196) con indicazione errata del peso. Il conio di dritto O90, dall’esemplare SNG Lloyd 797, al British Museum di Londra dal 1946 grazie al lascito Lloyd. Westermark 275.1 (O90-R189). Infine l’esemplare 49 del Fondo Generale della Biblioteca Nazionale di Francia, Westermark 279.13 (O90-R192) dagli stessi conii dell'esemplare in vendita Roma Numismatics ed anch’esso con il dritto in bassa conservazione, anche se decisamente migliore.2 punti
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Vorrei ringraziare tutti coloro che sono intervenuti,quelli che mi hanno consigliato ciò che volevo vedere ,ma soprattutto coloro che mi hanno spinto verso ciò che non sapevo di voler vedere. Una considerazione : ho visitato Napoli senza avere conoscenti in loco , ciò mi ha dato la possibilità di "perdermi " nella bellezza di questa città,di scoprire luoghi inaspettati e quand'anche mi fossi trovato in difficoltà ho scoperto che basta chiedere per ritrovarsi investiti da "bendisposizione " e ospitalità. Un aneddoto che può sembrare sciocco ma che ricordo con piacere: in avanscoperta in stazione per pianificare il viaggio a Pompei il giorno dopo, una volta osservati gli orari sui tabulati cartacei scendiamo nella sotterranea per renderci conto del tragitto ai treni , arrivati alla banchina ci soffermiamo a guardare il monitor delle direzioni e delle partenze , proprio sotto ,seduta , vi è una ragazza bellissima ,mora con un taglio sobrio ,volto affilato ,occhi scuri , vestita di un verde acquamarina ,elegante, senza strafare,forse una studentessa vista l'età ,una che ti aspetti che quantomeno ti ignori , invece senza neanche averla interpellata ,ci chiede : dove dovete andare ? E si profonde in una spiegazione chiara , lucida ,esposta con un linguaggio elegante ,non prolisso. Un bell'incontro, bello nell'estetica per gli occhi e per il lessico intercorso. Torneremo a Napoli.2 punti
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@Taty0013 Ciao e benvenuta/o sul forum. Normalmente, quando si chiede una identificazione (come è già stato detto), si postano immagini il più possibile chiare del dritto e del rovescio (e magari anche del bordo) e si indicano i dati di peso e diametro massimo. Infine, è sempre gradito anche un cortese cenno di ringraziamento e di saluto, se consideri che qui siamo tutte persone che prestano il loro tempo in modo del tutto gratuito e disinteressato. Quindi, appena riesci, metti anche i dati necessari e qualche foto con una migliore definizione (anche del bordo). Ciao da Stilicho2 punti
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Grazie per la risposta e i riferimenti. Non ero a conoscenza di Bolaffi 34, lotto 1652. È davvero eccezionale. La mia moneta ha delle leggere attaccature dei capelli dalla normale circolazione non dalla pulizia. A causa dell'illuminazione sembra davvero peggio. Ha una lucentezza abbondante che è difficile da fotografare. Sì, ci sono due colpi sulla R a 10 ea 4. Davvero notevoli sulle fotografie. In mano non tanto. La moneta rimarrà nella mia collezione sa is. Sono stato in grado di scattare nuove foto più simili a quelle che hai pubblicato.2 punti
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Complimenti per il lavoro e grazie per averlo condiviso... che la passione sia sempre con voi2 punti
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Complimenti ottimo lavoro. Grazie Giuseppe , Raffaele e Giovanni per averlo condiviso.2 punti
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Buonasera a tutti, ringrazio @ARES IIIper averci dato la possibilità di ricordare i nostri Amici a quattro zampe. la nostra famiglia ne ha uno speciale e si chiama Yughi, Papà aveva l'Alzheimer, e ormai la malattia lo aveva portato purtroppo gradualmente a non riconoscere moglie , figli e le adorate nipoti. Ma aveva un affetto speciale per Yughi, e lui lo ricambiava standogli sempre vicino, quasi sapesse della sua malattia. Infatti noi sapevamo dove stesse Papà grazie al suo fedele e inseparabile Amico. Eccoli entrambi in questa foto. Un caro saluto a tutti.2 punti
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Tra poche settimane si terra’ a Varsavia il XVI congresso internazionale di Numismatica. E’ un evento che si tiene ogni 5-6 anni organizzato di volta in volta in un parse diverso - l’ultima volta si e’ tenuto a Taormina nel 2015 e fu un grande successo per l’Italia. l’incontro rappresenta il massimo consesso del settore numismatico ( non commerciale ) con studiosi ed esperti provenienti da tutto il mondo. di seguito il link per avere meggiori informazioni sull’evento: https://inc2022.pl/ c’e’ qualcuno del Forum che partecipa?1 punto
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Un esemplare di statere incuso di Crotone ( 530-500 a.C. ) di peso un poco calante ( 7,06 g - 27 mm ) , con simboli granchi e con particolare 'disegno' all' esergo al diritto : classificato SNGANS 244-5, SNG Cop 1744 . Sarà il 22 Settembre in vendita RomaNum. XXV al n. 61 . Dalla rete unisco, con simile esergo al diritto l' esemplare a suo tempo passato in NAC 18 al n. 47 .1 punto
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Buon pomeriggio volevo mostrarvi l'ultimo entrato in collezione. un grosso aosta di emanuele filiberto di g1,81 mm23 sono gradite opinioni ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno esprimersi saluti massimiliano1 punto
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Là superficialità a volte nel catalogare (causa forse anche Le innumerevoli vendite ed il poco tempo a disposizione) , il gridare all inedito, fa sicuramente salire il prezzo ….1 punto
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Ciao @Claudio1970, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Il costo si aggira sull'importo citato nell'intervento precedente, euro più euro meno. Consiglio di acquistare insieme alla bilancia anche un calibro per la misurazione del diametro delle monete. Stiamo li come prezzo. ? ANTONIO1 punto
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Buongiorno, potreste aiutarmi a catalogare questa piastra di Ferdinando quarto. Gradito anche parere su stato di conservazione e valutazione. Questo è il rovescio, grazie1 punto
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Buonasera Claudio, io ho comprato una bilancia digitale della pocket scale, con portata massima di 200 grammi ed errore di 0,01 gr. Ho speso meno di 10 euro e finora devo dire di essermi trovato bene. A mio avviso, tanta resa poca spesa. Inoltre ha il pregio di essere tascabile e, quindi, può essere portata anche ai convegni/mercatini.1 punto
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Ragionamento perfettamente in linea con la Numismatica: cioè studio e approfondimento su qualunque moneta che possa essere identificata1 punto
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Nel mio esemplare, stessa posizione del simbolo ad inizio legenda, ma tre pallini sopra la Corona.1 punto
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Giusto "pour parler", visto che non sono un esperto. Ho letto gli interventi di tutti, e mi sono fatto una idea. Le concrezioni al diritto sono probabilmente frutto di (come scriveva qualcuno) qualche processo elettrochimico (più chimico, probabilmente, anche se l'elettricità nasce dove meno te lo aspetti, se ci sono le sostanze giuste...)(acidi compresi, che non sempre necessriamente corrodono... dipende dall'acido e dal materiale colpito); al rovescio forse c'era lo stesso tipo di effetto, e qualcuno ha pensato di pulire col bulino (i segni effettivamente sono evidenti), salvo poi forse "stancarsi" (o decidere che era meglio non intervenire...) e fermarsi senza finire il lavoro col diritto.1 punto
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Ciao, posto mio denario dell'imperatore Caracalla (coniato nel 213 d. C) con al rovescio la rappresentazione del più guerriero di tutti, il dio Marte?. ANTONIO MM 18,50 G 3,57 RIC 2231 punto
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Al diritto, bella testa di guerriero con elmo laureato : al rovescio cavallo al galoppo a briglia sciolta, con sotto un elmo corinzio . E' un piccolo bronzo ( 316-290 a.C. / 6,43 g . 19 mm ) dei mercenari campani in Entella , classificato HGC 2 , 251 . Sarà l' 8 Settembre in vendita RomaNum, Anders collection al n. 1731 punto
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Veramente interessante quello che hai descritto, personalmente disconoscevo l'argomento e questa sera mi divertirò a visionare le mie monete. Grazie.1 punto
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Restando sulla prima, visto che sono state evidenziate alcune lettere, potrebbe essere Costanzo II (CONSTANT) IVS P (F AVG)1 punto
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Concordo. Sono entrambe bronzetti del tardo impero. La prima non riesco a individuarla... La seconda probabilmente Costanzo II. Mentre sicuramente al rovescio c'è FEL TEMP REPARATIO con il legionario che combatte il cavaliere nemico caduto. Va girata di 180 gradi. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Alcune foto sono sfuocate e creano solo confusione. Andrebbero tolte e lasciate solo le migliori per farsi un'idea ponderata. Per ora, direi BB+/qSPL1 punto
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Escludo A. Pio, la prima dal ritratto mi sembra Costanzo Gallo1 punto
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Dal risultato di una rapida indagine, non ci sono dubbi che MELO è l’albero e MELA il frutto da esso prodotto. L’aggettivo GRANATO (dal lat. granatus), nel significato “Che ha (o è formato di) grani o granelli”, rimane nell’uso soltanto nelle espressioni melo granato (o, come s. m., il granato) e mela granata o pomo granato (anche s. f., la granata), largamente diffuse per indicare il MELOGRANO e la MELAGRANA. Anticamente, come s. m., GRANATO indicava sia la pianta sia il frutto (Fonte: https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/GRANATO/). Quindi MELOGRANO è l’albero e MELAGRANA il frutto da esso prodotto, ma nel linguaggio comune MELOGRANO viene usato anche come sinonimo di MELAGRANA. apollonia1 punto
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Ciao, Questa è l'ultima aggiunta alla mia collezione. Lo classificherei SPL forse anche SPL+ (XF58). Chiedo gentilmente parere su grado di conservazione. Poiché questa è una moneta estremamente rara in alta conservazione, ho intenzione di inviarla per la valutazione. A chi devo inviare questo tipo di moneta?1 punto
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Grazie, rovescio della moneta fotografato davvero molto bene; il dritto presenta il ritratto in parziale sottoesposizione (nulla di che, te lo dico giusto se come me sei un malato del perfezionismo fotografico, che preciso, è irraggiungibile purtroppo!) Premesso ciò, le prime foto sono comunque quelle che più permettono di farsi un'idea (seppur vaga) della conservazione generale perchè si vede meglio lo stato del metallo e la naturale lucentezza residua. I difetti di cui parlano incidono purtroppo sulla valutazione economica e anche sulla conservazione. Rimane comunque un pezzo davvero molto bello, che schedo con molto piacere nel mio database. Ti allego anche il passaggio della Nomisma 52, lotto 2076, giudicato qFdC (per me, dalle foto, un po troppo ottimistico)1 punto
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Osservando con attenzione i lineamenti facciali di questa maschera trovata nel luogo della battaglia a Kalkrisie , noto che ha poco dei lineamenti di un soldato italico , ancora in quell' epoca le Legioni erano composte principalmente da italici compresi elementi delle popolazioni da poco conquistate ; si puo' supporre che la maschera sia stata ricavata inizialmente da un calco in gesso posto sul volto del cavaliere forando i punti della respirazione e lasciando liberi gli occhi , come si usava , senza le accortezze citate , per i defunti , poi forse venne rivestita di una lamina di ferro , poi liberata del gesso ed infine argentata . Questi lineamenti facciali della maschera che di "romano" hanno quasi nulla , mi fanno supporre che il cavaliere che indossava la maschera , incutendo piu' terrore al nemico , sia appartenuta forse ad un cavaliere romano di nazionalita' galla o germana , se non ad Arminio stesso per non farsi riconoscere . I lineamenti della maschera ricordano molto il volto di un antico germano trovato mummificato in una torbiera in Germania .1 punto
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Dalla discussione "Corinto" del 31 Marzo 2018 ( che un giorno, forse imparerò ad allegare ) il particolare Pegaso, stante con briglie, rappresentato apparentemente legato ad un anello infisso al muro ( il fondo della moneta ) : esemplare a suo tempo passato in Bertolami 44 al n. 130 . I miei complimenti @fagiolino per la Tua interessante fatica .1 punto
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Deduco che quello dell’altra volta non lo hai preso ? Per me anche questo buono, ma in quella casa d’aste hanno esperti più esperti di me sicuramente.1 punto
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Complimenti amici...è bello vedere il frutto di tanta passione. Bravi davvero!1 punto
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lavoro di enorme interesse. complimenti e grazie per la condivisione,1 punto
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@giuseppe ballauri, @Raff82 , Giovanni , conoscendovi e conoscendo quanto è grande la vostra passione per questa determinata Piastra, non poteva che nascere un gran bel lavoro di ricerca. Un caro saluto, Rocco.1 punto
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No no ... macchè ostrogoti ... quel numerale appartiene all'area galloromana ... In particolare quel numerale XLII indicava il valore di tre quattordicine. Testimonia un periodo di abbassamento dei prezzi, anzi, del loro crollo. Documentatevi su testi indiscutibilmente importanti ... ? asterix 1.pdf asterix.pdf1 punto
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È probabilmente un errore scaturito in fase di coniazione,nessuna volontà nell'imprimere HEER anziché HIER... Almeno secondo me... Questo è il mio esemplare...1 punto
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Per chi ama l'arte e la storia, una visita a Paestum è da fare come per i musulmani alla Mecca. Ci sono stato decine di volte, sia per la vicinanza che per il lavoro, e ogni volta è sempre come fosse la prima. La maestosità dei templi toglie il respiro. Anche io la prima volta che ci andai, poco più che ragazzo portai con me un ricordo che ancora conservo. Avrà almeno 45 anni, ormai è vecchio anch'esso, ma forse ancora li riproducono.1 punto
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