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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/21/22 in tutte le aree
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Il periodo è quello ostrogoto in Italia, al massimo la fine del periodo di Odoacre... Comunque in quei pochi decenni prima della riconquista, ad oggi i dubbi su questo sono pochi. Maggiori sull'uso, e sul valore... In nummi? In frazionali di siliqua? Etc...3 punti
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E' un comune della provincia di Foggia in Puglia : nell' area sono presenti tracce di insediamenti del Neolitico risalenti al III millennio a.C. . E' probabilmente città dei Dauni, presso la quale la leggenda vuole un passaggio di Diomede, in Italia dopo la guerra di Troia e dopo avere abbandonata la sua Argo . Durante il periodo dell' espansione romana verso il sud Italia, Lucera ha alterni rapporti con Roma, della quale nel III sec. a,C. è colonia latina e poi municipio nel I sec. a.C. , diventando città importante e prospera . Dopo l' impero di occidente, Lucera è contesa tra Longobardi e Bizantini, fino alla distruzione nel 663 da parte di questi ultimi con Costante II . Ripresa ed in parte ricostruita dai Longobardi, nel 1060 è sotto i Normanni, per arrivare nel 1200 agli Svevi : lo svevo Federico II nel 1223 vi deporta, dalla Sicilia, una colonia di Saraceni, fortifica Lucera e vi costruisce un suo palazzo di residenza . Isola saracena con buona autonomia in Italia, è poi sottomessa da Carlo I di Angiò che vi costruisce una potente fortezza : il successore Carlo III nel 1300 prende Lucera, ne elimina ed allontana la popolazione di origine saracena e la ripopola con genti cristiane . Da allora Lucera segue le vicende di quella parte di Italia diventata aragonese e spagnola . AQll' antica Lucera daunia, sono attribuite rare monete in AE, come il quincunx ( 211-200 a.C. ) con testa elmata di Atena / ruota a 8 raggi ( 17,75 g ) od il triente ( 211-200 a.C. ) con testa di Eracle / armi di Eracle ( 13,05 g ) , entrambe con leggenda LOVCERI .2 punti
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allora ragazzi vi aggiorno..... avete creato un mostro..... ??? la domenica ormai vado ad un mercatino ad una ventina di km dalla città dove abito, e li ci sono 4 venditori numismatici... sia di basso.... che di medio livello.... sono diventato il loro terrore...perché ad avventori a cui cercano di vendere un monta per Fdc sanno che alla.mia.persona mi dovranno confermare almeno 1 punto in meno,poiché mi metto con la lente sia x 5 che x 10 e gli comunico io lo stato di conservazione ,naturalmente lo faccio lontano dagli altri avventori...... uno in particolare di loro con cui ho preso confidenza e amicizia da cui compro qualcosina per al mx 20/30 euro mi ha fatto i complimenti e non riesce a credere che sia un neofita per come riesca già a capire che la.moneta è stata"lavata/spazzolata" e che con la mia lente ...... pericolosissima x 10 riesco a vedere difetti impercettibili......e poi sono sempre con il Gigante 2022 sotto il braccio?? gli ho semplicemente risposto che ho avuto in questi ultimi 2 mesi i maggiori esperti in un Forum di numismatica e mai fu scelta migliore..... grazie a tutti voi per i vostri insegnamenti, e l'altro giorno chiamando un esperto Perito conosciutissimo in ambito nazionale e parlando su una moneta che aveva in vendita sul proprio sito mi ha fatto anche lui i complimenti per alcuni appunti e domande in particolare su una moneta in questione dicendomi che sembravo un collezionista con 50 anni di esperienza..... ragazzi iche dire........ sono SODDISFAZIONI.... continuerò a stressarvi.... sappiatelo?????? purtroppo per problematiche lavorative non potrò essere a Riccione a Settembre.... ma non mancherà occasione per conoscere qualcuno di voi di presenza ??? specie di vi viene voglia di passare dalle zone dell'estremo Sud ?2 punti
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Controlla questa! https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CR1/82 punti
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Dopo la recente discussione sul ripostiglio di Dorchester, vi scrivo oggi di altri due interessanti ripostigli, che forse son tre, ma più probabilmente uno solo! Non preoccupatevi, non sto dando i numeri, mettevi comodi che vi racconto una storia. I primi di Agosto del 1989 i Brian Malin se ne va a spasso per la campagna attorno al villaggio di Chalgrove - a una decina di miglia a sud-est di Oxford - assieme al padre e al fratello Ian. I tre hanno un metal detector per cercare qualche moneta sparsa nel terreno, un hobby di famiglia che quel giorno regalerà loro l'inizio di un'avventura che durerà anni. Nei pressi di Chalgrove Farms (Home Farm) infatti si imbattono in quello che ha l'aria di essere un ritrovamento notevole: un vaso in terracotta con all'interno un considerevole quantitativo di monete! I tre raccolgono il tutto con molta attenzione e il 7 agosto portano vaso e monete all'Ashmolean Museum. Controllando di non aver lasciato nulla nel sito, i tre - lo stesso giorno - si imbattono in un secondo vaso, rotto in cocci, contenente anch'esso molte monete e allargando l'area di ricerca raccolgono un considerevole quantitativo di monete sparse. L'8 agosto si recano nuovamente all'Asmolean Museum per consegnare anche la seconda parte del ritrovamento. Il ripostiglio, che prenderà il nome di Chalgrove I contiene 4145 antoniniani così ripartiti: - 2766 nel primo vaso (Pot A) - 634 nel secondo vaso (Pot B) - 745 pezzi dispersi nel terreno (scatter) che molto probabilmente facevano parte del secondo vaso rinvenuto rotto Il ripostiglio è stato studiato e catalogato tenendo conto di questi tre sottogruppi che però non hanno rilevato sostanziali differenze cronologiche o di composizione tranne una minor presenza di monete di Aureliano nel Pot A e una maggior corrosione delle monete trovate sparse (scatter) per ovvi motivi di minor protezione dagli agenti atmosferici e per contatto diretto con il terreno. La distribuzione delle zecche è quella tipica dei ripostigli britannici del III secolo con una prevalenza dell'85% della zecca di Roma per l'Impero Centrale seguita da Milano con il 7.5% e Siscia con il 3.7%. L'Impero Gallico invece domina con la Mint I (Treviri) con il 69% seguita dalla Mint II (Colonia) con circa il 25,5%. La composizione del ripostiglio rispecchia la composizione standard dei depositi del III secolo terminanti con monete di Probo e chiusi durante gli anni '80 del secolo. Questi ripostigli vedono generalmente una presenza di monete dell'Impero Centrale compresa in un range che va dal 20 al 30% e una presenza di galliche stimata tra il 60 e il 75%. Il Chalgrove I presenta rispettivamente le percentuali del 20.2% e del 60.7% Il ripostiglio termina con emissini a nome di Probo battute a Lione che Bastien data al 278/9 ed è quindi ragionevole pensare alla chiusura del deposito attorno al 280. Nel ripostiglio sono presenti ben 689 imitazioni, circa il 16.6% dell'intero deposito. Di questo gruppo il 78% imita monete ufficiali dell'impero Gallico, l'11.5% monete dell'impero Centrale e la rimanenza tipi incerti. Da sottolineare come il diametro delle imitazioni più piccole si attesti attorno ai 12-13 mm e che questo dato si raccorda con quanto sostenuto da Doyen ovvero che la produzione dei cosiddetti minimi imitativi (7-9 mm) fa il suo exploit a partire dal 282 (cioè dopo la chiusura del nostro ripostiglio. Ed ecco l'assetto del ripostiglio: Impero Centrale Valeriano e Gallieno -- 12 Gallieno e Salonina -- 337 Claudio II -- 364 Divo Claudio -- 67 Quintillo -- 23 Aureliano -- 12 Tacito -- 11 Probo -- 14 Impero Gallico Postumo -- 44 Leliano -- 1 Mario -- 6 Vittorino -- 700 Tetrico I -- 1176 Tetrico II -- 519 Galliche incerte -- 72 Incerte -- 98 Imitative -- 689 Totale 4145 Il racconto potrebbe finire qui e io potrei inserire una serie di monete da presentarvi dicendo che provengono da questo ripostiglio e poi lasciare spazio ai commenti come al solito, ma... la storia non finisce in quell'agosto del 1989! Pass qualche decennio, ma la passione non si affievolisce e il nostro Brian Malin il 7 aprile del 2003 a circa 100 piedi di distanza da dove aveva rinvenuto il ripostiglio di cui abbiamo parlato finora fa un'altra scoperta destinata a cambiare la sua vita e - un po' - anche la storia della numismatica e la storia dell'impero gallico. Mr Malin si imbatte a una profondità di 30-60 cm in un nuovo vaso in terracotta di produzione romana locale (bottega di Oxford) con un diametro alla base di 8,5 cm e alla "pancia" di 20,5 cm per un'altezza superstite di 18,5 cm ricolmo di antoniniani: 4957 per la precisione, legati assieme come fossero un unico blocco. Il nuovo deposito prende il nome di Chalgrove II e viene portato dalle autorità locali al British Museum dove i due conservatori Simon Dove e Abby Dickson iniziano le operazioni di studio, pulizia e conservazione. La singolarità e la sorpresa si avranno non tanto al momento del ritrovamento - sebbene non sia così comune trovare due ripostigli nella medesima zona a distanza di anni - quanto durante le operazioni di distaccamento e pulizia degli antoniniani perchè, con grande stupore, si imbattono in quello che è a oggi il secondo esemplare noto di Domiziano II: La scoperta pone fine ai dubbi che erano stati avanzati circa la bontà del solo esemplare fino ad allora conosciuto che proveniva da un ripostiglio del 1900 trovato a Cleons. I due pezzi condividono la medesima coppia di conii di dritto e di rovescio. Da questo momento dunque la cronologia dei sovrani gallici - con buona pace dei detrattori - inizia ad annoverare ufficialmente un nuovo imperatore che va a inserirsi tra Vittorino e Tetrico I. Il Chalgrove II consta di 1486 monete dell'impero Centrale di cui 165 sono imitazioni costituendo il 30% (o 27% senza imitazioni) dell'intero ripostiglio. Le monete più vecchie sono di Treboniano Gallo e le più recenti di Probo (zecca di Lione) coprendo un range temporale che va dal 251 al 278/9. Anche qui la zecca di Roma domina con il 72% della porzione delle monete centrali seguita all'11% da Milano e al 3.8% da Siscia. Le monete galliche sono 3178 e costituiscono il 72% del deposito. Le imitazioni galliche contano 293 pezzi e rappresentano solo l'8.4% della monetazione dell'impero Gallico. Ed ecco l'assetto del ripostiglio: Impero Centrale Treboniano Gallo -- 2 Valeriano e Gallieno -- 43 Gallieno e Salonina -- 744 (di cui 20 imit.) Claudio II -- 519 (di cui 78 imit.) Divo Claudio -- 102 (di cui 67 imit.) Quintillo -- 51 Aureliano -- 18 Tacito -- 3 Probo -- 4 Impero Gallico Postumo -- 178 (di cui 15 imit.) Leliano -- 5 Mario -- 11 Vittorino -- 1145 (di cui 11 imit.) Domiziano II -- 1 Tetrico I e II -- 2092 (di cui 218 imit.) Incerte -- 39 Totale 4957 La domanda che sorge spontanea e che si sono posti anche gli studiosi è: si tratta allora di un solo ripostiglio oppure siamo di fronte a due depositi distinti? L'analisi dei dati ci offre una possibile e probabile risposta: 1) la dimensione dei due depositi è analoga: 4145 pezzi (Chalgrove I) e 4957 pezzi (Chgalgrove II) 2) l'arco cronologico è pressoché lo stesso ed entrambi i depositi terminano con emissioni di Probo della zecca di Lione databili al 278-9 3) la composizione generale dei due depositi offre una serie di parallelismi di percentuali compositive impressionanti 4) notevole vicinanza 5) i contenitori rinvenuti sono tutti di produzione romana locale della zona di Oxford e risalenti al medesimo periodo 6) entrambi i depositi sono di tipo "saving hoard" cioè di accantonamento di risparmi e riflettono la situazione del circolante al momento della sua sottrazione per costituire il deposito. Cercando le differenze possiamo dire che il Chalgrove I contiene più imitative, meno monete di Postumo e meno monete di Vittorino e può far pensare a un deposito costituito con un occhio maggiore all'accantonamento di esemplari con un maggior contenuto di fino, ma si tratta di valori comunque trscurabili e lontani ad esempio dal caso del Beachy Head hoard dove lì era ben più marcata la differenziazione delle monete sui vari contenitori in base al loro valore intrinseco. Alla luce di questi dati non sembrano esserci molti dubbi sul fatto che il tutto vada visto come un unico deposito interrato in più contenitori e in punti diversi e vicini tra loro dal medesimo proprietario attorno al 280 d.C. Tuttavia, non ho ancora finito... vi ricordate in premessa che davo i numeri? 1-2 o 3? Il 1 marzo del 2013, nell'area in questione è stato trovato un terzo piccolo deposito di soli 10 antoniniani: Postumo -- 1 Vittorino -- 1 Tetrico I -- 5 Imitative -- 3 (di cui una della serie Divo Claudio) E questo Chalgrove III come va considerato? Legato o a parte? Si tratta di pochi esemplari ma ben si raccordano con i ritrovamenti precedenti... chissà! Fine della storia... forse...1 punto
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Da Side di Pamphilia un non comune esemplare di statere ( 360-333 a.C. ) , 10,76 g , con belle raffigurazioni di Atena Partenos al diritto e di Apollo offerente al rovescio . Sarà il 18 Ottobre in vendita Kunker 376 al n. 4766 .1 punto
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Oggi, in una replica di una puntata di Passaggio a Nord Ovest, hanno raccontato la fantomatica storia della moneta da 20 $ del 1933: dal furto in zecca all'asta aggiudicata da re Faruk, al rientro in Usa..fino al colpo di scena. Devo dire che la vicenda è stata raccontata come un giallo e mi ha molto colpito, anche perché non conoscevo il fatto. Sono certo che chi è interessato potrà rivedere la puntata su raiplay "Rai 1, Passaggio a Nord Ovest", 20 agosto 2022 ore 15. Magari il nostro @petronius arbiter ci dice qualcosa in più.1 punto
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Buongiorno, potreste aiutarmi a catalogare questa piastra di Ferdinando quarto. Gradito anche parere su stato di conservazione e valutazione. Questo è il rovescio, grazie1 punto
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Buongiorno a tutti - un commerciante a me locale (qui in Canada) vorrebbe vendermi la seguente moneta. Solo piccolissimo problema, ne lui, ne io abbiamo idea del suo valore! Chiaramente, il pezzo è decisamente raro, almeno, cosi lo riporta il CNI, ma non troviamo traccia di vendite passate. Qualcuno a qualche idea sulla condizione e sul valore? Io la vedo sul BB, un usura notevole al rovescio, ma bellina sul tutto! Graze d'anticipo!1 punto
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?????????.... felice di far parte di questa stupenda famiglia??1 punto
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Bronzetto di Costantino I, serie "Gloria Exercitus" con due soldati che reggono due stendardi. Come cronologia dovremmo essere sugli anni 320-330 circa... purtroppo è impossibile dare un riferimento di catalogo perché la moneta è troppo consunta e manca il marchio di zecca e officina nell'esergo del rovescio.1 punto
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Monetazione medievale: https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.deamoneta.com/auctions/view/114/335&ved=2ahUKEwiWnuK4u9j5AhUhVPEDHRtyCwUQFnoECAQQAQ&usg=AOvVaw3EDSpfYk1UKiSbKC6D7A8V1 punto
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https://www.ildolomiti.it/cronaca/2022/monete-in-oro-oricalco-e-bronzo-e-rarissimi-oggetti-votivi-a-san-casciano-dei-bagni-ritrovato-un-tesoro-unico1 punto
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Manta maculata di quasi 200kg salta sulla barca di alcuni pescatori: doveva dare alla luce i suoi cuccioli Di storie incredibili è pieno il mondo, ma mai nessuna come quella di questa manta maculata. Si tratta di una specie ittica molto particolare e di dimensioni elevate, che vanno dai 5 ai 3 metri di lunghezza e un massimo di 230kg di peso. La protagonista di questa storia ha deciso di fare irruzione su una barca di pescatori per partorire i propri piccoli. A raccontare la vicenda è April Jones, una pescatrice che spesso si reca nelle zone delle coste dell’Alabama, per andare a praticare il suo hobby preferito. Quando il fatto è avvenuto si trovava sulla sua imbarcazione con suo marito e suo figlio. Si stavano spostando dalla loro posizione quando ad un tratto si sono dovuti fermare per l’irruzione di una splendida e gigante manta maculata, conosciuta anche come razza aquila maculata. L’animale, tanto maestoso quanto agitato, è piombato sulla barca, ma il suo è stato un gesto decisamente intenzionale. Infatti, poco dopo essere saltata su con tutti i suoi 180 kg, la manta ha dato alla luce la bellezza di ben 4 piccoli. Il peso della manta stata recando difficoltà importanti all’imbarcazione, che era ormai troppo sbilanciata, dato che l’animale si trovava sul retro. Non riuscendola a far scendere di nessuna maniera, April Jones e la sua famiglia si sono dovuti recare al porto più vicino, ormeggiando e cercando di non far affondare tutto. Alla fine, la manta è riuscita a portare a termine il suo parto. Si è sicuramente trattato di un’esperienza unica, che la famiglia ricorderà per sempre. Ciò che la pescatrice non si spiegava era la scelta da parte della manta su dove andare a partorire i proprio figli. https://www.universoanimali.it/manta-maculata-di-quasi-200kg-salta-sulla-barca-di-alcuni-pescatori-doveva-dare-alla-luce-i-suoi-cuccioli/1 punto
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Sto riscrivendo, nei prossimi giorni, la voce Adalberto II su Wikipedia, ed ho trovato, raccogliendo la relativa documentazione, molto interassante questa discussione. Il prof. Saccocci, mi ha immediatamente fornito copia del suo contributo - inserendolo su mia richiesta in Academia.edu - con rara cortesia. Sono un semplice prof. di liceo, ma collaboro con accademici di vaglia. A presto [email protected]1 punto
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Grazie a entrambe dei contributi. @skubydu deve essere un’emozione ogni volta, sfogliare le pagine del Salinas del 1867 e riconoscere che è ancora un valido riferimento di ricerca oggi, dopo un secolo e mezzo ? Unisco l’immagine digitale delle due facce dell’esemplare di cui Salinas aveva pubblicato il disegno del rovescio al numero 17, custodito al British Museum da epoca antecedente al 1837 nonché pubblicato sulle tavole di The Coinage of Akragas, numero di catalogo 114.1 (O48-R70). Il rovescio sicuramente opera dell’incisore del conio R69, vista l’estrema somiglianza. Colgo l’occasione e consiglio, agli utenti che già non lo avessero, di scaricare e leggere la versione PDF di “Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014”. Una corposa e piacevolissima lettura domenicale che rende bene, tra le altre cose, il quadro del grande rilievo che una ricerca accademica, sul campo, infaticabile ed assennata può avere nell’opera di crescita di una struttura museale, col contributo rilevante del collezionismo privato ed anche del mercato: https://www2.regione.sicilia.it/bbccaa/salinas/pubblicazioni/PDF/Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014.pdf @odisseo mi era sfuggito il passaggio da CGB, ancora grazie della preziosa segnalazione. Tra l’altro l’immagine più illuminata della vendita francese fuga buona parte dei dubbi che avevo su una possibile suberatura, anche se personalmente riterrei interessante poter indagare de visu l’apparente sollevamento del metallo sul lato destro della fenditura al dritto, per chiudere definitivamente la questione. PS: auto correggo un mio refuso, alla fine del secondo capoverso del post 5 O69 andrebbe corretto in R69. Ma credo la cosa fosse risultata evidente e dal prosieguo e dalle immagini.1 punto
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Buongiorno @Illyricum65 , grazie per aver condiviso il mio articolo . Per quanto riguarda la marcia di Varo e delle tre Legioni nessuno storico classico accenna se l' agguato di Teutoburgo avvenisse in direzione della terra dei Cherusci oppure al ritorno da essi ; in effetti questo particolare non ha molta importanza al fine della storia e delle sue conseguenze , quindi nessuno parlo' di questo particolare , rimane pero' il dubbio su cui non e' facile giungere ad una conclusione certa , personalmente anche io , come espresso sopra , opterei per l' agguato avvenuto al ritorno della spedizione , pero' , ad esempio , storici moderni come Peter S. Wells pensano che la battaglia sia avvenuta all' andata , mentre Varo si dirigeva verso i Cherusci per sedare una rivolta , questa possibilita' non giustifica il perche' Varo portasse con le tre Legioni : bambini , donne e schiavi in una campagna dai risvolti militari . A proposito di questo seguito "familiare" dell' esercito di Varo si e' a conoscenza che spesso il soldato romano imperiale , pur non potendo contrarre matrimonio , si legava nel corso del servizio militare ad una donna libera o ad una "schiava" , a volte dopo averla affrancata , potendo aver con la stessa concepito dei figli che portavano il nome della madre , almeno fino alla fine del servizio militare del padre , ma che con il congedo di questi , potevano essere premiati anch' essi con la cittadinanza romana , tutto questo dando luogo a situazioni di concubinaggio di fatto che venivano legalizzate solo al momento del congedo del soldato . La disciplina ferrea del Legionario del primo impero non poteva soffocare completamente gli istinti naturali del soldato , quindi queste unioni , "matrimoni" , saranno avvenute anche nei soldati dei primi anni della nostra era . Questa situazione giustificherebbe la teoria che l' esercito di Varo era in marcia , al momento dell' agguato , verso i Cherusci e che parte dei Legionari portavano con se mogli , figli e schiavi , certi che stavano andando nelle terre dei Cherusci per sedare una rivolta e fondare un accampamento stabile nel loro territorio , ma il fato decise che non sarebbero mai arrivati . Come vedi entrambe le teorie hanno punti pro e contro , difficile stabilire dove sia la verita' , pero' e' interessante discuterne . Saluti1 punto
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Ciao @Belketre, si tratta di un sesterzio di barra che dalla disposizione di alcune lettere leggibili della legenda del dritto (più che dal ritratto dell'imperatore che risulta molto alterato dallo stato di conservazione) potrebbe appartenere a Gordiano lll, come anche tu hai detto. Per la tipologia è praticamente impossibile stabilirla vista la totale illegibilita' del rovescio?. ANTONIO1 punto
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Si respira già aria settembrina. Non sono affatto dispiaciuto. Sta per arrivare la mia stagione preferita. E poi magari riesco a fare ancora qualche bagno. Devo prepararmi per i primi di settembre. Il mio banchetto di fiducia del mercatino mensile sarà a Riccione nei prossimi giorni anche per fare acquisti. Acquisti che poi magari rivenderà a me appunto nei primi di settembre. Sono curioso. Sono un po' in tema Vivaldi: Un po' in tema Righeira:1 punto
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Direi Costanzo II perché ha il diadema. A volte ha i capelli lunghi. Arka Diligite iustitiam1 punto
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È probabilmente un errore scaturito in fase di coniazione,nessuna volontà nell'imprimere HEER anziché HIER... Almeno secondo me... Questo è il mio esemplare...1 punto
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Buonasera Rocco68, non ero a conoscenza di questa variante, è possibile avere qualche informazione in più?1 punto
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Buongiorno, la battaglia di Teutoburgo avviene ad inizio settembre e le fonti storiche parlano di rientro alle basi e quindi ai ricoveri invernali (hibernia). Ai ventimila soldati romani (3 legioni + ausiliari) si sommavano artigiani e commercianti oltre a gruppi di donne e bambini. Se gli artigiani seguivano le truppe per vendere loro mercanzie i commercianti tentavano di vendere prodotti ai locali e di acquistarne dagli stessi (penserei ad esempio a pellicce e per la relativa vicinanza ad ambre). Le donne ed i bambini ... mi sono sempre chiesto chi fossero. Si parla appunto di ostaggi, schiavi e di "famiglie dei legionari"... (ma queste li seguivano in quel periodo?). Credo che stessero rientrando da una campagna nei territori germanici transrenani (azione tipica del periodo quella di prevenire attacchi conducendo spedizioni nei territori oltre la propria sfera di influenza) cercando di annullare le tribù ostili e alleanze grazie anche al principio della deterrenza. L'idea che mi sono fatto è che Arminius aveva progettato tutto da tempo e aveva tessuto alleanze con le altre tribù ostili. Quando la colonna arrivó là avevano già chiara una strategia e costruito varie difese (terrapieni) dove celarsi ed attaccare. Varo era un avido funzionario e non un militare, forse un legato militare si sarebbe comportato in altra maniera. Ma così è andata e colpa ricade anche in Augusto che mise un uomo sbagliato al comando. Saluti Illyricum1 punto
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Certamente @Archestratoè un esemplare di passaggio... bravo. Assolutamente autentico. Lo avevo già studiato e salvato nelle mie ricerche quando apparve sul mercato francese venduto dalla CGB di Parigi. https://www.cgb.fr/sicile-agrigente-didrachme-tb-ttb,bgr_586629,a.html Odisseo1 punto
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Ipotesi la tua che al momento mi sento di condividere, rafforzata dal fatto che ho rintracciato lo stesso conio di rovescio in un 3 Cavalli del 1789 che ho in Collezione. Del conio del dritto con la dicitura SICIL al momento non ho nessun riscontro fra le monete dal 1790 in poi. Spero di poter rintracciare altri esemplari seppur rarissimi di questa variante. Buon proseguimento di collezione Riccardo.1 punto
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Penso sia una provinciale romana con al rovescio la statua di Artemide all'interno di un tempio. Le misure suggerirebbero Perge in Pamphylia. Un'ipotesi sarebbe Nerone: link1 punto
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Certo che potrebbe essere risolto con un regolamento piu’ equilibrato ma.. come in tutte le cose ci vuole la volontà. Suggerimenti e ottimi legali e tecnici non mancano ma senza un indirizzo e una volontà politica non si puo’ sperare che le cose cambino da sole .. ci deve essere una visione che comprenda tutti gli aspetti della questione : ok la tutela ma anche la valorizzazione delle collezioni e soprattutto del collezionismo che - volenti o nolenti - e’ il motore che alimenta tutte le collezioni private e doprattutto pubbliche!?1 punto
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nel 68 io ero un hippy e ho fatto il giro d'europa in autostop. che bei tempi, e non lo capivo. poi invecchiando ho preso il 4 zecchini.1 punto
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https://www.amicidichicco.it/psicologia-felina/il-17-agosto-e-lantica-leggenda-della-notte-dei-gatti/1 punto
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Buonasera, La Guerra dei Cloni? Senatore Palpatine o Darth Sidious? Cancelliere della Repubblica o Imperatore del lato oscuro? Scusate la leggerezza, il tema meriterebbe ben altro aplomb. Non metterò frecce colorate o cerchietti, lascio ad ognuno la libertà di osservare e trarne le conclusioni. A me, visto il mio ambito di interessi ed una ottimale memoria fotografica sono bastati pochi secondi (asta troppo recente) per concludere un giudizio, ancorché personale e tramite foto. Voi cosa ne pensate? @Tinia Numismatica dato che se ne parlava nel topic sul didrammo dei Brettii? Ex Künker 365/5035 del 4-4-2022, 8,44 grammi, acquistato nel giugno 2016 da Gorny&Mosch. https://www.kuenker.de/en/archiv/stueck/315157 Bertolami Fine Art E-Auction 236/75 del 24/25 settembre 2022, 7,31 grammi. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5957&lot=75 @skubydu @dracma @Emilio Siculo @babelone @gionnysicily @odisseo @Brennos2 @lipari E gli altri che ho dimenticato ? E coloro che vorranno intervenire per condividere opinioni o porre interrogativi.1 punto
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Viminacium fu un'importante città dell' Impero romano , capitale della Provincia della Mesia . La città era localizzata vicino alla moderna Kostolac (Serbia) nei pressi del Danubio . Fondata nel I secolo sulle rive della Mlava , un affluente del Danubio , durante la seconda parte del principato di Augusto o nella prima parte di quello di Tiberio . Sotto l' Imperatore Claudio , in seguito all' annessione della Tracia avvenuta nel 46 , il sito militare potrebbe aver cominciato ad ospitare una fortezza legionaria , per cui la Legione che prima si trovava a Naissus fu trasferita a Viminacium . La nuova fortezza divenne in seguito sede della Legio VII Claudia , ospitando però per qualche tempo ed in diverse circostanze , vexillationes della Legione IIII Flavia Felix . Fu importante "quartier generale" delle truppe romane qui acquartierate , forse sotto il comando di Quinto Sosio Senecione , che condussero la prima campagna militare in Dacia sotto Traiano (anni 101 e 102) contro le truppe daciche di Decebalo . Non sarebbe pertanto un caso che l' anfiteatro rappresentato sulla colonna di Traiano a Roma , nella scena n. 25 sia proprio quello di Viminacium , dove l' Imperatore romano si era ritirato durante l' inverno del 101/102 . Viminacium ricevette il rango di Municipium sotto Adriano che la visitò in un paio di occasioni , mentre , all' inizio del II secolo , divenne la capitale della Mesia superiore . Fu visitata in un paio di occasioni dall' Imperatore Settimio Severo e dalla moglie Giulia Domna , nominata Mater Castrorum nel 195/196 . Qui il figlio Caracalla fu proclamato Cesare attorno al 196 poco prima dello scontro con Clodio Albino . Sempre al periodo severiano potrebbe appartenere il Legatus Legionis della VII Claudia , Marcus Laelius Maximus . All' inizio del regno di Gordiano III (239 o 240) , la città ricevette lo status di Colonia romana (Colonia Viminacium) , ricevendo il diritto di battere monete di bronzo : la zecca di Viminacium coniò monete per diversi imperatori da Gordiano III (239) fino a Gallieno : tra queste anche alcune dell' usurpatore Pacaziano , il quale si ribellò a Filippo l' Arabo mentre era governatore della Mesia (248-249) . Nella città nel corso del 251 soggiornarono Gaio Vibio Treboniano Gallo , Volusiano , Erennia Cupressenia Etruscilla ed Ostiliano che qui morì di peste . L' aver parteggiato per l' usurpatore Ingenuo degli anni 255-256 portò Gallieno a punire la città , togliendo tutti i precedenti privilegi ricevuti di colonia romana e forse subi' anche alla sua prima distruzione . Notizie da : https://it.wikipedia.org/wiki/Viminacium La zecca di Viminacium quindi apri’ e rimase attiva dall’ Impero di Gordiano III , 239 o piu’ probabile 240 , fino al tempo di Valeriano e Gallieno , 255/6 , con il solo intervallo dell’ anno 248/9 . Tutte le monete emesse in questo periodo storico recano in esergo l’ anno di emissione che parte dall’ anno I fino all’ anno XVI , manca solo l’ anno X che come detto corrisponde all’ anno 248/9 , quando probabilmente Pacaziano si impadroni’ della zecca coniando Antoniniani a suo nome ; un lungo periodo che coperto da ben 11 Imperatori . In base al numero degli anni XVI di vita della zecca e relazionati questi agli Imperatori che si succedettero nei XVI anni di attivita’ della zecca , possiamo cosi’ suddividere gli anni agli Imperatori : Gordiano III , Anni da I a V Filippo I e Filippo II , Anni da V a XI Traiano Decio fino a Ostiliano , Anni da XI a XIII Treboniano Gallo fino a Volusiano , Anni da XIII a XIIII Valeriano fino a Gallieno , Anni da XIIII a XVI Le legende del dritto sono le stesse delle corrispettive monete emesse dalla zecca di Roma e variano secondo l’ Imperatore del periodo storico ; le legende del rovescio sono per tutte identiche per tutti gli Imperatori , quindi raccontano PMS COL VIM ( Provincia Moesia Superior Colonia Viminacium ) . L’ allegoria del rovescio nella tipologia principale , catalogato come tipo A da Behrendt Pick in Die antiken Münzen von Dacien und Moesien, Berlin , 1898 , l’ unico presente in tutti gli anni di emissione , presenta la Moesia personificata in una figura femminile diademata che raccoglie i capelli e con un lungo chiton (a partire dall’anno IV , talvolta la Moesia indossa un himation , in piedi di fronte e rivolta a sinistra , volge la mano destra verso un toro e la mano sinistra verso un leone , animali araldici della Legio VII Claudia e della Legio IIII Flavia , stanziate nella Provincia , rispettivamente a Viminacium e a Singidunum (Beograd) , animali rivolti entrambi verso di lei . Esistono rare varianti del tipo A , tutte emesse sotto Gordiano III , con la Moesia rivolta verso destra (anno I) o in posizione frontale (anno II) , oppure posta su un piccolo podio , sul quale entrambi gli animali appoggiano le zampe anteriori (anno I) . Esistono anche altre rare varianti della figura femminile della Mesia dove anziche’ poggiare le mani sulle due Legioni , Leone e Toro , tiene nella mano destra uno stendardo con scritto VII e nella mano sinistra uno stendardo con scritto IIII , simboli della Legio VII Claudia e della Legio IIII Flavia , stanziate nella Provincia , rispettivamente a Viminacium e a Singidunum (Beograd) , rivolti verso di lei . In un’ altra variante i due stendardi sono invertiti di posizione e sono sormontati , a sinistra , da un leone e a destra, da un toro ; in questa variante i due animali non compaiono ai lati della Moesia . Si tratta di una rara variante emessa solo nell’ anno IIII . Ancora , la Moesia ha un copricapo turrito ; in cima allo stendardo di sinistra è posto il busto di Gordiano III , in cima a quello di destra , il busto di Tranquillina , moglie dell’ Imperatore . Anche questa emissione avvenne solo nell’anno IIII . La rappresentazione dello stendardo con il busto dell’ Imperatore è unica in quanto non esiste su altre coniazioni sia imperiali sia provinciali . Sono presenti altre varianti al centro del rovescio , anziche’ con la figura della Mesia , si trova l’ Imperatore di turno , la Vittoria , la Pace e ancora la Mesia ma con attributi in mano ; tutte monete rare , con varie rarita’ . Per Informazioni complete sulla zecca di Viminacium e su quelle della Dacia , leggere il seguente link da cui ho tratto alcune notizie , dove sono presenti molte foto di tutte le tipologie delle monete conosciute di queste zecche e delle loro varianti : http://ccnm.it/wp-content/uploads/2022/04/Le-zecche-provinciali-di-Viminacium-e-della-Provincia-Dacia-1.pdf Ho sbagliato Sezione , chi puo' la sposti , grazie .1 punto
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Il CNI si sta aggiornando - per la parte della collezione del Re non pubblicata nel Corpus - attraverso i bollettini che stanno via via catalogando TUTTE le monete della collezione Reale comprese quelle entrate dopo la pubblicazione dei volumi del Corpus. inoltre nei Bollettini tutte le monete hanno una scheda con rif bibliografici aggiornati e foto a colori. Quindi per le monete della collezione rappresenta un catalogo completo ( oltre che una banca dati). l‘unico problema e‘ rappresentato dalla mole veramente enorme di materiale ma il progetto procede ed e‘ una delle piu valide collaborazioni tra Pubblici e Privato ( volontariato culturale) oggi attive in Italia. & per il CNI / Corpus non so quanto abbia senso i sua realizzabile un‘opera del genere ( al massimo andrebbe fatta solo on line visti i costi proibitivi) tuttavia consultando sia il CNI che il MIR ( ancora incompleto ma in via di completamento) si avrebbe una bella mappatura - aggiornata - della monetazione italiana medioevale e moderna. stimando che gli autori del MIR abbiano integrato le emissioni non censite dal Corpus ed eventualmente rettificato alcuni errori e omissioni mancherebbe solo un aggiornamento delle consistenze dei vari tipi nelle principali collezioni europee e private che il corpus riportava. mentre per le descrizioni delle innumerevoli varianti di dettaglio (penso ad esempio alle emissioni napoletane) si puo‘ rimandare tranquillamente agli studi specialistici che negli ultimi 30 sono stati piu‘ che abbondanti…1 punto
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