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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/14/22 in tutte le aree
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Oggi vorrei spezzare una lancia a favore delle monete "brutte". I cavalli, in quanto nominale più basso nel circolante e di metallo che sicuramente non li rendeva appetibili alla tesaurizzazione, sono tra le monete che spesso si trovano in bassa conservazione. Ma per questo vanno snobbati? Per aver assolto appieno il loro compito fino alla quasi totale cancellazione dei rilievi? Monete che noi siamo soliti definire in "bassa conservazione" e che i Numismatici del passato attribuivano, nella scala delle conservazioni, il termine di MB o peggio B. Ma che nella loro "romantica visione" delle monete questi termini indicavano MOLTO BELLO e BELLO quindi, nonostante l'usura del tondello, questo veniva considerato "BELLO". Oggi la "romantica visione" ha lasciato spazio alla spasmodica ricerca dell'alta conservazione, forse dettata più da regole di mercato e da forme di investimento che dalla passione, facendo sì che i cavalli Molto Belli e Belli non vengano spesso considerati come meritevoli di entrare in una collezione. Io, vuoi per passione o forse per motivi anagrafici, mi ritengo più vicino ai Numismatici del passato e, pur non disdegnando le alte conservazioni (quando capitano), apprezzo molto le monete BELLE o MOLTO BELLE al punto di averne diverse nella mia piccola raccolta. Tutta questa premessa per presentare (o forse più per giustificare ) l'ultima acquisizione. Un cavallo battuto a nome di Pietro Giovanni Paolo Cantelmo, duca di Sora e di Alvito la cui conservazione rientra appieno nel discorso sopra affrontato. Un cavallo talmente "BELLO" che è risultato difficile anche da fotografare... Per concludere mi preme chiarire che non è mia intenzione consigliare di collezionare monete "Belle" o "Molto Belle" ma semplicemente di non disdegnarle quando capita. Specialmente se parliamo di cavalli. Un buon Ferragosto a tutti!7 punti
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Allora la fiamma della passione che ha acceso gli animi dei vecchi Numismatici ancora è accesa. Questo mi fa veramente piacere!4 punti
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Se ti avvicini a me prendi fuoco? Davide,ma come si fa a non amare gli mb o anche i b,cavalli,cavallucci e via dicendo??3 punti
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La sezione Bibliografia augura a tutti i lamonetiani e alle loro famiglie un sereno Ferragosto!2 punti
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Da visitare anche il Vomero,quella zona è bella pure. Si ci va con la funiculare in via Toledo. Napoli è da girare nel centro storico. Si deve sentire il sottofondo di Pino Daniele e l' odore del cibo,si devono sentir gridar i commercianti e la gente che fa folklore e,camminando con un babbá d' asporto(buonissimo),tra una foto e l' altra,si incontra Pulcinella,che ti butta.un pò di sale e fa "sciò scuè" ? Napoli è Napoli,è vero il proverbio " vedi Napoli e poi muori". Napoli mi ha folgorato e solo pubblicotá positiva posso far. Le conoscenze che ho potuto far nelle metro,non me le scorderò mai piú? Potrei parlarne all ' infinito di Napoli,diventerei logorroico,perchè mi sta tutta dentro. Ps: mi permetto di consigliarti fortemente anche Ischia e Procida. In due gg ti avanza anche tempo. Saluti Riccardo2 punti
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Ciao Non sono di napoli,ma ci sono stato un pò e me ne sono innamorato. Tutto il centro è spettacolare. Piazza del Plebiscito,via Toledo, zona Montesanto,la spaccanapoli( la via che taglia in due letteralmente la cittá). Via dei Tribunali. I castelli: castel dell' Ovo e castel San Elmo da non perdere. Panorami mozzafiato e storia pura. Da vedere Napoli sotterranea. Da veder via San Gregorio Armeno coo suoi Presepi,anche se in.monor numero d' estate,da magná e magná tutto e di piú haajajaja Un aperitivo passeggiando sul lungo mare zona Mergellina sa da fá2 punti
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A causa di schiacciature sui bordi e anche di tosatura, le scritte non sono visibili, ma ci sono. Si tratta di un denaro battuto a Messina dal sovrano angioino Carlo I d'Angiò. Al diritto K DEI GRACIA (dove K sta per KAROL ovverosia CARLO) e al rovescio REX SICILIE. Sul libro Monete Italiane Regionali della Sicilia è catalogato al n. 163.2 punti
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Qui un esemplare del 1723 https://www.ricardo.ch/it/a/bluzger-1723-stadt-chur-graubuenden-1206695472/2 punti
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Buonaserata a tutti, allego la mia coppiola 50 e 100 lire 1931 IX EF, chiedo gentilmente un parere su stato di conservazione ed eventuale valutazione grazie mille2 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, @Rocco68, stiamo parlando del 1800... come ben sai, i maestri di conio delle monete di Ferdinando IV furono Filippo Rega e Michele Aranud... e furono loro stessi gli incisori (+ N. Morghen) delle monete di Giuseppe Napoleone e Giocchino Murat... Sempre Filippo Rega e Michele Aranud assieme a Vincenzo Catenacci incisero i conii per Ferdinando IV e sempre loro (+ Achille Aranud) furono i maestri di conio per Ferdinando I... A pensare che Michele Aranud era ancora maestro di conio della zecca per le monete di Francesco I e poi ancora per Ferdinando II (dove Filippo Rega era Direttore del gabinetto d'incisione)... Io non so, se questo sia o meno un nuovo modo di studiare la numismatica ma, non credo che questo sia un metodo privo di fondamento. Comunque, restando sull'argomento Ferdinando I e quindi sulle monete in oggetto di studio, allego dei dettagli D/R di un Tarì 1818 (R5)... Come potete notare la V ha l'astina di sinistra spessa e quella di destra sottile (come il Carlino 1818 postato in precedenza)... a voi le conclusioni... Fonte dell'immagine: http://www.ilportaledelsud.org/monete_borboniche_4.htm Un saluto, Lorenzo2 punti
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Una leggenda racconta che il cavallo alato Pegaso colpendo il terreno sull'acropoli di Corinto abbia fatto sgorgare la sorgente Peirene che rifornì la città di acqua . Bellerofonte, figlio di Poseidone volle domare Pegaso ma non ci riuscì . Gli apparve in sogno Atena che gli donò dellei briglie d’oro con le quali Bellerofonte riuscì a domare Pegaso. Il cavallo alato divenne il simbolo della città e per centinaia di anni apparve sulle monete di Corinto e delle sue colonie. Le colonie che coniarono stateri (didramme) al tipo corinzio (Pegaso / Testa di Atena elmata) furono : nella regione di Acarnania , Leukas, Anactorium, Ambracia, Argos Amphilochicon, Astakos, Koronta, Metropolis, Thyrreion e Echinous, in Illyria: Dyrrhachium.e Korkyra (Corfù) In Sicilia Leontini e Siracusa. Nel Bruttium Rhegium e Lokri Epizefiri. E in quanto colonie di Lokri Hipponion (Vibo Valentia) e Medma (Rosarno Calabro). Spero di non averne dimenticata nessuna. Il tipo databile nel quinto secolo a.C. mostra al R/ la testa di Atena in un quadrato ( NAC ) circa 509-480 ( M & M ) 478-458 (Busso-P ) 450/415 In seguito l'incuso viene abbandonato. (segue)1 punto
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Nella sezione ' Magna Grecia & Sicilia' @fagiolino puoi trovare la discussione ( che non so allegare ) " Erice o Eraclea , ma quale ? " in cui si parla dei rarissimi 'Pegasi' attribuiti ad Erice . una buona serata1 punto
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la prima Spl, la seconda senza Perizoa e la terza QSpl1 punto
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Naturalmente ho frequentato anche io i quartieri e la sanitá,dove ho potuto ammirare tante cose,anche a sfondo religioso. Napoli si ama tutta1 punto
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Solo tu che hai in mano la moneta puoi dire l'ultima parola, ma a me sembra una stella con 5 raggi...1 punto
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La stella è normalmente molto vicina alla S. Mentre potrebbe essere presente il globetto davanti alla S. Io opterei quindi per il RIC 11a XVI che corrisponde al Paolucci-Zub 639 o il RIC 11a XVII, Paolucci-Zub 640. Arka Diligite iustitiam1 punto
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bb+/bb. la migliore delle tre. non pulita nè rovinata1 punto
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Aldilà dei soliti posti che vengono consigliati ,come se non si volesse far vedere l'altra faccia della medaglia ,io consiglio di visitare anche posti che generalmente vengono evitati per motivi che non sto qua a spiegare,ho tanti amici che hanno voluto visitare Napoli,sia da soli che in mia compagnia,oltre ai posti già citati ho ritenuto giusto far vedere,nel limite del possibile e del tempo,anche la zona periferica come Scampia e Secondigliano,nonché sanità, forcella e Quartieri Spagnoli,e nonostante siano zone ad alto "rischio" le persone che ci sono state ne sono rimaste comunque affascinate,dove hanno potuto apprezzare in pieno le caratteristiche e il folklore del popolo napoletano del quale mi sento orgoglioso di appartenere... Inoltre si potrebbe visitare Pompei,il Vesuvio e magari fare un salto a Sorrento, ovvio che tutto ciò non è fattibile in qualche giorno ma in una settimana,e pianificando per bene le cose da fare,ci si potrebbe riuscire... Infine sarebbe consigliabile l'accompagnamento di una persona del posto,ma alcuni miei amici lo hanno fatto da soli e se la sono cavata alla grande... Per quanto riguarda la sicurezza Napoli è una grande metropoli,e come tale è consigliabile evitare alcune zone in determinati orari,ma questo è un consiglio valido per tutte le grandi città ,sia italiane che estere... Non mi resta che augurarti un buon viaggio...1 punto
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Buonasera a tutti, non ti bastavano le Vicereali , ora anche i Cavallucci, ho capito... ti aggiungo alla lista dei concorrenti. Saluti Alberto1 punto
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E' un rione di Londra, attraversato dal Tamigi : in questa zona, nel fiume, forse in prossimità del Chelsea bridge, nel 1857 viene rinvenuto uno scudo di fattura celtica, da allora noto come lo "scudo di Battersea" e custodito al British Museum . Di forma oblunga ( 78 x 35 cm ) lo scudo, in bronzo, è composto da 4 lamine collegate, con 3 dischi di ornamento a rilievo e decorati, disposti centralmente sul diametro maggiore : era quasi sicuramente lo strato finale di una sottostruttura in legno, distruttasi nel tempo . Opera piuttosto rara tra quanto pervenuto dell' arte celtica in Britannia, ascrivibile allo stile di La Tène, è datato con larghezza dal 350 al 50 a.C. e forse anche fino al I sec. : certamente per la elaborata fattura, non destinato all' impiego bellico, ma oggetto di ostentazione o a destinazione votiva . Lo scudo può valere un accostamento, soltanto visivo, al celebre ' calderone di Gundestrup ' , opera probabilmente traco-celtica stimata del II sec. a.C. , che nel suo pannello interno 'E ' , propone, nell' argento sbalzato, la sfilata di 6 guerrieri Celti con lancia e con simili scudi oblunghi, seguiti da 3 suonatori di carnix .1 punto
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Se ci vuoi provare anche tu... poi facci sapere chi l'ha comprata che ne ho una scatola piena, sono un diversamente milionario!1 punto
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Penso si tratti di un Bluzger Svizzero, ma aspetterei gli esperti1 punto
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risposto insieme. bb+ no. segni di pulitura e fatto patinare ma rovinato comunqeue.1 punto
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Concordo con Davide, bel cavallo anche se molto circolato è collezionabile e carico di storia1 punto
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Bell’esemplare, anche a mio avviso sopra lo SPL, pur senza arrivare a FDC. Certo non è BB o mBB. Come detto da Fabrizio foto migliori aiuterebbero una classificazione più precisa.1 punto
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Bella conservazione, evidente dalla brillantezza del metallo ancora presente. Da questa foto (riusciresti a farle un po più grandi?) non riesco a capire meglio, ma secondo me siamo su una forbice che va dal bello Spl allo Spl-FdC. Il prezzo quindi varia tra questa forbice di grading. Vedo alcune parti scure, e non so se sono imputabili a sporco o piccole ossidazioni. La R è in posizione intermedia. Nel catalogo del forum troverai una foto con un confronto molto esplicativo sulla posizione del MdZ1 punto
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Ciao Complessivamente,la classificherei in una via di mezzo tra mMB - qBB Saluti1 punto
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@El Chupacabra Ho guardato e riguardato con la lente ed in effetti potrebbe esserci ciò che resta di una stella (due punte ) molto stilizzata ed assai simile a questa: Hai avuto proprio occhio, complimenti! Ciò sposterebbe la classificazione su Valentiniano I, RIC IX 7a. Ciao da Stilicho1 punto
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In effetti, la legenda al D/ ha VALENTINI-ANVS che vale per entrambi gli imperatori. Anche l'assenza di simboli nei campi sono proprie dei due tipi da te presentati. Propenderei, comunque, anch'io per Valentiniano I, non solo per la maggior somiglianza del ritratto, ma anche per la supposta presenza di una stella a sinistra del segno di zecca che a me sembra di vedere. In questo caso si tratterebbe del RIC IX 7a.1 punto
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Buongiorno a tutti! Ho letto questa discussione con molto interesse e vorrei complimentarmi con @Releo per l'impegno e la determinazione con cui argomenta la questione delle probabili monete "segnate"... veramente complimenti! Vorrei spezzare una lancia a tuo favore perché secondo me, quello che scrivi é plausibile... anch'io penso che bisognerebbe staccarsi dall'interpretazione della A capovolta... Allargando il raggio d'osservazione all'intera monetazione dei diversi sovrani, possiamo osservare e verificare facilmente che i punzoni della A e della V cambiano in continuazione... noi invece, tendiamo a stabilire erroneamente come deve o non deve essere costituita una determinata lettera della legenda... nello specifico tendiamo ad avere questa visione: le lettere "A" e "V" hanno l'astina sinistra sottile e quella a destra spessa. Quindi, nel nostro immaginario, capovolgendo la "V" anche mettendoci dentro un'astina trasversale, non otteremo mai una vera "A". Ma é veramente cosi'??? Nei commenti precedenti Releo ha allegato un sfilza di monete "dubbie"... assodato che dalle immagini in bassa risoluzione é veramente difficile esprimere un parere, sinceramente, credo che non tutte le monete postate da Releo abbiano realmente quest'astina trasversale... ma, anche scartandone mezze di queste (perché l'astina non c'é o perché la V potrebbe avere una struttura piu' tozza come in alcune mezze piastre dello stesso anno) ne restano tante "dubbie" ed alcune quasi "certe" (sempre se riusciamo a mettere da parte la nostra concezione di A capovolta). Ad esempio, qualcuno ha espresso un parere sul Carlino, definendolo forse l'unica moneta tra quelle postate da Releo ad avere una A capovolta al posto della V (probabilmente, basando il suo giudizio sullo spessore delle astine)... ma lo vediamo tutti che, anche alcune Piastre hanno l'astina trasversale ben delineata... che però viene definito un esubero di metallo... proprio perché non riusciamo a toglierci dalla mente l'immagine di "come deve essere costruita un A". A tal proposito, in rete ho trovato le foto di due monete da 1 Carlino 1818 con la V spessa a sinistra e sottile a destra (che rivoltandola é proprio come immaginiamo una A)... deduco quindi che... concedetemi una provocazione (costruttiva), il Carlino postato da Releo non ha una A capovolta ma, ha un esubero di metallo proprio in quel punto, come tutte le altre monete dubbie da lui postate Questo per dire che, o sono tutti esuberi di metallo o sono tutte monete segnate. Fate caso alle V nella legenda sulle altre Piastre di Ferdinando IV, di Ferdinando II, di Francesco II e su tante altre monete di rame... vi accorgerete che non c'era affatto una regola sugli spessori delle astine e ne troverete tante che rivoltandole hanno la stessa struttura di una A. Tra l'altro, ho trovato la foto di una moneta dello stesso conio della tua in una vecchia discussione su questo forum, dove pare che nessuno si accorse di quel "segno" nella V e quindi, non se ne discusse neanche... a distanza di oltre dieci anni con la tua caparbieta' hai ottenuto il beneficio del dubbio Sono certo che "prossimamente", i collezionisti ti daranno ragione e ti ringrazieranno per la scoperta. Grazie Releo! Un saluto, Lorenzo1 punto
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Secondo me fatica ad arrivare a SPL. Il FDC, sempre a mio modestissimo avviso, lo vede col binocolo ?1 punto
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qui entriamo nell'ambito delle valutazioni soggettive.. è una moneta molto speculata sul mercato riguardo alle alte conservazioni.. Proprio perché non si trova in fdc tutti tendono ad essere un po generosi riguardo alla conservazione in fase di vendita.. ti posso dire che ho visto anche di peggio periziato qfdc. Dal punto di vista commerciale è un qfdc che ci sta.. e anche il prezzo mi sembra giusto.. non è facile trovarla bella.. se fai un giro sul web attualmente credo sia una delle migliori in vendita tra quelle che ci sono1 punto
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Ho detto al gatto dei miei nipoti : Sei un alieno e sei pure invasivo. Ha risposto : miaoo. Poi ha posato il mento sulla mia mano perché glielo grattassi e dopo le grattatine mi appoggia la zampa sul palmo per ringraziare. Gli alieni invasivi sono i babbaloni dell'accademia1 punto
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Alla famiglia si sono aggiunte due gatte di quattro anni. Un'amica, giunta a dover vender casa perché troppo grande e dispendiosa, m'ha chiesto, sapendo che i gatti nella mia casa fanno vita beata, di farle il favore di prendere queste due micette, avendo lei anche due cani da 30-40 chili e che dovranno adattarsi a vivere in una villetta a schiera molto più piccola. Daphne non l'ha presa bene e non intende mescolarsi con queste "immigrate". Per ora s'aggira sbuffando e soffiando come una locomotiva quando incrocia le nuove arrivate. Feo, invece, ha apprezzato la loro presenza (più piatti dove andare ad arrotondare lo stipendio) e si atteggia a califfo col suo harem... come può vedersi nella foto qua sotto:1 punto
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Al post #122 vi ho parlato di Feo (il micio più bello del mondo) e vi ho accennato di Daphne, la sua compagna e padrona. Ora mi sembra arrivato il momento di presentarvela in tutto il suo splendore (la micia più bella del mondo): È la "pantera nera di casa", il gatto alfa. Feo è il suo braccio quando si tratta di fare qualcosa che richieda forza: aprire una porta, aprire una borsa, ecc. Feo è un gatto normale e capisce noi umani dal tono di voce, lei capisce le parole. Lui guarda il dito quando indichi dove andare, lei va in quella direzione. Non ho mai avuto un gatto così intelligente: fa quasi paura. È dotata di una personalità forte ed un carattere altrettanto deciso. Ci considera tutti suoi "beta" (Feo è il suo gamma) e se facciamo cose che a lei non piacciono, prima lancia "ruggiti" e sbuffi e poi ci picchia di santa ragione. Ma sono "schiaffi" che non fanno male, non senti neppure le unghie: è molto "scenosa"... Sa essere tenerissima e ha la più grande fiducia in noi: quando dorme, possiamo sparare cannonate che lei non muove neppure un baffo. Sa che da noi non verrà mai alcun male. E - quando vuole - accetta e dà tutte le coccole che vogliamo. Lei è unica...1 punto
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La tecnica utilizzata per le bratteate (dieci-dodici tondelli sottilissimi impilati e battuti insieme) permetteva di velocizzare molto le operazioni di coniazione. Il prezzo da pagare era che in genere solo le prime due-tre monete della pila avevano una impressione chiara, mentre il conio delle altre poteva risultare più o meno debole; inoltre le monete così ottenute erano fragilissime. Questo però aveva un senso, perché le bratteate erano monete "a rendere": la loro circolazione era limitatissima nel tempo, sei mesi o un anno al massimo, dopo di che l'intero circolante veniva ritirato, demonetizzato e sostituito con una nuova emissione. A chi portava le monete in zecca venivano restituite nuove monete in pari numero ma a titolo inferiore, oppure a pari titolo ma in numero inferiore: in pratica la via tedesca medievale alla tassa patrimoniale...1 punto
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