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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/29/22 in tutte le aree
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Monete con la legenda al rovescio DACIA FELIX furono emesse tra il 249 e il 250 dall’ Imperatore Traiano Decio ; al centro del rovescio , sotto la legenda , l’ allegoria della Dacia in piedi con lunga veste e berretto che tiene con la mano destra un’ insegna barbara o legionaria poggiante a terra . L’ appellativo dato alla Dacia di Felice , presuppone che la Provincia godesse in questo periodo di un momento di particolare floridezza , oppure che uscisse da un grave periodo dovuto ad invasioni di popoli confinanti , dal quale , grazie a Traiano Decio , aveva riacquistato prosperita’ e restauri di edifici guasti causati delle incursioni dei barbari ; in effetti i fatti precedenti che interessarono la Dacia ad iniziare da Gordiano III e Filippo l’ Arabo , portano in questa seconda direzione . Sommariamente seguono i fatti precedenti a Traiano Decio che riguardarono la Dacia e la conseguente definizione nelle monete di Traiano Decio di DACIA , Provincia restituita (?) e DACIA FELIX . Una breve premessa : presumo che le piu’ comuni monete emesse da Traiano Decio con al rovescio DACIA si riferiscano all’ opera di questo Imperatore nel restaurare i danni provocati in questa Provincia dalle precedenti invasioni con conseguenti enormi danni causati da parte principalmente di Carpi e Goti e che le successive monete con la legenda DACIA FELIX , si riferiscano al completamento del restauro materiale e morale apportato nella Provincia da parte di Traiano Decio , altrimenti credo che non avrebbe senso aver battuto due tipologie di monete con lo stesso tema DACIA se non fosse intervenuto qualche fattore determinante che giustificasse le due diverse legende DACIA con allusione alla restituzione e DACIA FELIX . Tornando ai fatti precedenti a Traiano Decio per quanto riguarda la Provincia Dacia , i problemi con i bellicosi popoli confinanti iniziano quando Gordiano III prelevo’ dalla Dacia truppe dalle due Legioni da tempo qui stanziate : la XIII Gemina e la V Macedonica , dando coraggio ai barbari prossimi ai confini che infatti invasero la Dacia dai Carpazi orientali e meridionali . I Carpi nel 246 invasero la Dacia meridionale arrecando devastazione e saccheggi . Filippo I si reco’ personalmente i Dacia sconfiggendo i Carpi e scacciandoli dalla Provincia , ma non concluse la guerra inseguendoli fin nelle loro terre , si preoccupo’ invece di ricostruire e fortificare la Provincia dai danni provocati dall’ invasione e torno’ a Roma , dove nel 247 erano in ultima fase di allestimento i preparativi per i 1000 anni di Roma . Come tutte le guerre non portate a termine i problemi si ripresentarono al successore di Filippo I , Traiano Decio . Traiano Decio continuo’ l’ opera di Filippo I nel ricostruire ed ampliare le difese della Dacia ma nel frattempo nel 249 dovette far fronte ad una invasione di Goti che ando’ a buon fine , riusci comunque a ricacciare dalla Dacia i Goti invasori e probabilmente in seguito a questi fatti vennero erette a Traiano Decio , come ringraziamento , dediche con titolo di “restitutore della Dacia” . Le monete con DACIA e infine DACIA FELIX dovrebbero essere state coniate a Roma in questa occasione , oltre ad altre monete provinciali emesse nella zecca di Sarmizegetusa con legenda PROVINCIA DACIA . Purtroppo anche Traiano Decio non concluse o non fu materialmente in grado di concludere la guerra contro i Goti e nella successiva invasione della Dacia sempre da parte dei Goti nel 251 perse la battaglia e la vita ad Abritto . Da qui a circa due decenni dopo tutta la Provincia Dacia venne abbandonata dall’ Impero non riuscendo piu’ a difenderla efficacemente dalle invasioni dei popoli confinanti . Come si evince da queste poche righe dell’ articolo il fascino delle monete antiche in generale risiede oltre che nel solo tondello metallico , inteso come reperto archeologico , anche nell’ interpretare il significato recondito di allegorie e legende ; con questo non intendo affermare che quanto da me scritto in merito alla legenda trattata e alla sua storia sia dimostrato con esattezza , pero’ credo interessante tentare di ricostruire con dati storici alla mano il motivo per cui delle monete furono emesse in memoria di fatti accaduti . In foto monete con DACIA e DACIA FELIX , nelle due allegorie cambia lo stendardo , nella DACIA si vuol riconoscere una testa d’ asino , personalmente penserei piu’ alla testa di drago , stendardo di battaglia dei Daci , ma a volte compare anche uno stendardo romano , mentre nella DACIA FELIX , sembra essere presente solo (?) lo stendardo romano . Segue una realistica testa di Traiano Decio in bronzo che perfettamente si adatta ai profili presenti nelle monete di questo Imperatore , e’ alta 25 centimetri e faceva parte di una statua a grandezza naturale purtroppo scomparsa , trovata negli scavi di Ulpia Traiana Sermigezetusa in Dacia , forse alla cui base poteva esserci la dedica di “restitutor Daciarum”.4 punti
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Tutti noi collezionisti godiamo della vista di una moneta con una bella patina da monetiere. Ma ... Che dire delle monete che abbiamo acquistato, ... in aste con foto non chiare, o volutamente "modificate", ... del fastidio provato al loro arrivo, trovandole spatinate, lucide, ... Le abbiamo riposte nei nostre nonetieri, ... ci davano un senso di fastidio a guardarle, decisamente diverse dalle altre ... Sono passati gli anni ... e quelle monete non sono più luccicanti, ... si sono scurite, ... un po' alla volta, anno dopo anno, hanno assunto una loro patina, ... una patina da vecchio monetiere. Io ho iniziato la mia collezione nel 1979 mi pare, il grosso dei miei acquisti l'ho fatto alla fine degli anni ottanta. Tante erano le monete spatinate ed eccessivamente pulite (io colleziono medievali). Ora non lo sono più. Non dico che abbiano assunti una patina da "vecchia collezione", ma una una bella patina da monetiere si. Il trascorrere del tempo ... per noi e per le nostre monete ... Bello per le monete, ... ma per noi ... ???4 punti
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Si tratta di monetine (questa e' di 15 mm x 1,5 grammi) davvero interessanti. Questa (con il particolare della manus Dei, "La mano di Dio" verso cui l'imperatore tende la sua mano destra), fa parte della serie delle postume costantiniane. Ecco una discussione che ne parla diffusamente: Vi allego le immagini del mio esemplare di 15,82 mm di diametro massimo e di 1,40 g di peso, sempre da Antiochia: Buona serata da Stilicho3 punti
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Questa è tutta un'altra storia. Forse, anzi sicuramente sono io che non mi sono fatto capire, ti spiego. Il mio sistema per valutare lo stato di una moneta non è solo il grado di usura che è un parametro certamente molto importante, ma anche da come si presenta da un punto di vista della gradevolezza della stessa. Per cui se una moneta da un punto di vista della circolazione può essere considerata splendida, ma a causa di fattori che ben conosciamo si presenta poco gradevole alla vista, per me sarà considerata mb o anche meno. Mi rendo conto che questo va a incidere anche sul valore commerciale. Molto onestamente se una moneta non mi piace proprio, neanche se me la offrissero per un centesimo la prenderei. Naturalmente sono punti di vista, io la penso così ma rispetto anche chi la pensa diversamente.2 punti
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Ciao a tutti, grazie per le risopste e per i pareri. @Gordonacci grazie per le tue stime sulle conservazioni, le perizie su queste monete esprimevano ante patina : 1 Lira 1901 conservazione QSPL 1 lira 1915 conservazione FDC 1 lira 1912 conservazione SPL Per il monetiere ecco la foto della mia prima creazione Grazie ancora Daniele2 punti
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Battuto in Antiochia, un esemplare dei piccoli bronzi commemorativi di Costantino I, con busto velato al diritto e rovescio, anepigrafe, con l' imperatore che conduce una quadriga al galoppo, con mano nel cielo . Sarà ad inizio Agosto in vendita N&N London 6 al n. 411 .1 punto
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Di recente ho acquistato una tessera di riconoscimento rilasciata da Memmo Cagiati, direttore del Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano - nonché consigliere delegato del Circolo - a Vincenzo Tumminelli-Mortillaro, redattore del periodico sociale. Quello che mi ha impressionato è il verso della tessera che invita gli istituti frequentati dal Tumminelli ad avere un occhio di riguardo per il ricercatore; insomma, una vera e propria raccomandazione. Sempre sul verso compare il timbro del Circolo che autentica la tessera. Per scoprire chi era Tumminelli ho effettuato una breve ricerca tra gli autori dei Bollettini pubblicati dal 1916, anno della prima pubblicazione, al 1920, anno nel quale Cagiati diede le dimissioni come direttore del Bollettino e come consigliere delegato del Circolo; ma non risulta alcuno studio da lui firmato. Quindi, l'unica certezza è il periodo di emissione della tessera avvenuta tra il 1916 e il 1920. Chiedo il prezioso intervento di @Anxur, per sapere se è a conoscenza di altre simili tessere.1 punto
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Buonasera amici. Io ho ben 50 patacche di ogni tipologia …. Da dove iniziamo a parlarne? ?1 punto
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Heritage World Coin Auctions > ANA Signature Sale 3101 Auction date: 25 August 2022 Lot number: 32073 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Ancients CILICIA. Tarsus. Maximinus I (AD 235-238). AE (36mm, 23.61 gm, 1h). NGC Choice Fine 5/5 - 3/5, repatinated. ΑΥΤ•K•Γ•ΙΟΥ•ΟΥΗ ΜΑΞΙΜЄΙΝΟϹ, radiate, draped, and cuirassed bust of Maximinus I right, seen from behind; Π-Π across fields / ΤΑΡϹΟΥ ΜΗΤΡΟΠΟ, Paris (on right) seated on rock left, wearing Phrygian cap, with apple in right hand, pedum in left; Athena (the farthest left figure) standing right, resting right had on grounded shield, grounded spear in left; Hera, veiled, enthroned right; Aphrodite, nude, standing facing head right, drawing drapery from shoulder; A M K B in fields. RPC VI, Online temp, 7109. SNG France 1587 (same dies). Cornell 117 (this coin). Deep umber surfaces with green patina and sandy highlights. From the Historical Scholar Collection. Ex David Simpson Collection (Triton V, 15 January 2002), lot 1755; Classical Numismatic Group, Auction XXIV (9 December 1992), lot 497 This coin displays the famous mythological scene known as "The Judgement of Paris" - a competition between three formidable goddesses: Hera the Queen of the Gods, Athena the goddess of War, and Aphrodite the goddess of Love. To settle this competition Paris was chosen to pick the fairest of them all. Each of the goddesses tried to bribe Paris while he was "inspecting" them. Hera vowed him power. Athena offered him wisdom and military prowess. And finally, Aphrodite promised him Helen, the world's most beautiful woman, an offer he couldn't turn down. Aphrodite was awarded the winning trophy, the golden apple, which became an attribute forever connected to the goddess. The result of this competition would kick off the events that led to the Trajan war and the eventual fall of Troy. Estimate: 1000-1500 USD ILLUSTRAZIONE: Affresco (frammento) che ritrae il Giudizio di Paride. Età romana, ritrovato a Pompei nella Casa di Giove. Attualmente esposto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.1 punto
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Da un vecchio libro ( 1970 ) dedicato ai ritratti su monete degli imperatori, le note degli Autori, L. von Matt & H. Kuhner, relative ai 18 anni di impero ( 235-253 ) nei quali compare anche Decio .1 punto
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L ideale sarebbe, se uno avesse le possibilità economiche ( non io ), affiancare un' asse, un dupondio, un sesterzio ( dopo Postumo centennionale e grande follis, nummus nel quinto secolo), un denario ( o antoniniano da Caracalla in poi, o argenteo nel IV sec e siliqua nel V sec ), ed una provinciale per ogni imperatore e per le rispettive mogli , sorelle, generali , usurpatori ,ecc rappresentati su moneta.. sarebbe uno spettacolo! Ma tornando con i piedi per terra, non è una cosa fattibile..1 punto
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Ciao @Cremuzio, approfondimento storico del rovescio di una moneta interessante che come sempre ho letto con molto piacere ed attenzione. Purtroppo non ho ancora un antoniniano di Traiano Decio e penso che sarà tra i miei prossimi acquisti. Il rovescio Dacia è molto bello. Mi permetto solo di postare anche un aureo ed un antoniniano per questa tipologia, per par conditio, i bronzi li hai postati tu ?. Grazie ed alle prossime ANTONIO1 punto
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buongiorno, oggi vi presento un lotto di patacche cinesi, più o meno arrugginite e tutte magnetiche.1 punto
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Facessero le FS dei siti megalitici, le comprerei di corsa: invece fanno la raccolta di 'ste monete che non significano nulla, bah.....1 punto
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Urge versione nostrana!! (Come di consueto lo smartphone mi ruota l'immagine, scusate)1 punto
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Secondo la mia personale esperienza.. su queste monete ha influito, oltre al monetiere, anche l'ambiente(umido o secco) in cui si trovano, oltre al fatto che in passato possano aver subito un lavaggio.. i colori che si sono sviluppati così in maniera disomogenea mi fanno pensare questo.1 punto
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Ringrazio a tutti per i consigli.? Ho fatto i miei primi acquisti e venduto qualche biglietto dei miei, contento perché non ho speso niente e guadagnato 400 euro. La piu valiosa che ho venduto un bigliette di Honduras.1 punto
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Il termine rechenpfennig, nella sua accezione contemporanea, può essere semplicemente tradotto come gettone. E, ancora più terra-terra, i commercianti usano spesso il termine "gettone" per indicare quello che moneta non è, come in questo caso. A differenza dei veri gettoni di conto, che non potevano imitare nessuna moneta esistente, questo imita in modo estremamente rozzo una vera moneta.1 punto
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Ragazzi è sin dall'inizio della discussione che sono a zero voti.... quantomeno vorrei arrivare a quel grado, che posso fare? Non ci pensare... ininfluente lo sei già!1 punto
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Attento, però, che se posti monete del tipo che hai messo qui temo avrai cocenti delusioni...1 punto
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Buongiorno a tutti , inizio la mia settimana Numismatica con una delle mie piastre almeno per me più belle che ho di Ferdinando II. Millesimo 1846 Mi è piaciuta subito per la patina e la conservazione, purtroppo dalla foto non si vede benissimo ma vi assicuro essere un gioiellino. Giudicata BB+ dal venditore, io complessivamente la giudicherei qBB. Voi cosa ne pensate? Aspetto commenti. Saluti Alberto1 punto
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Ciao amici un momentino di attenzione l’ho trovato! No, dico, l’ho trovato e ieri è entrato trionfalmente in collezione. ? Ebbene anche l’inafferrabile scudo 1838 Torino dopo anni è caduto preda della mia pervicacia. ? Non chiedetemi come ci sono riuscito, vi dico solo che è frutto di un incredibile colpo di fortuna e di una trattativa privata con un grande amico commerciante presente nel Forum. ?? E anche la conservazione è più che decorosa, BB+ con patina e senza colpi o graffi deturpanti ne’ capelli ritoccati o appiccagnoli vari. Quando torno dalle vacanze a settembre ve lo mostro. ? E ora siamo a meno due, ma lo scoglio veramente grosso era questo! Ancora buone vacanze a tutti!1 punto
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Si compra quello che piace, fior di conio o meno. Certo meno segni ha, meglio è, ma se appaga il gusto personale non è necessario un fdc e si risparmia pure. A me personalmente danno più fastidio i molteplici segnetti al diritto che il graffio al rovescio, che per il resto è più che accettabile. Ammesso che sia un graffio, sembra mancare il metallo.1 punto
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Voglio condividere con gli amanti della monetazione sabauda questa piccolina che sono molto contento di aver aggiunto in collezione. Si tratta di un Bianchetto di VII tipo, secondo la classificazione del MIR (453), o di un Obolo di Bianchetto del V tipo, seguendo il nuovo volume del Cudazzo (533), ed io sono daccordo su questa nuova classificazione. Moneta già di difficile reperibilità, viene indicata con un grado di rarità R8, ma in questo caso inedita perché presenta le sigle GR (ben visibili con la moneta in mano) che dovrebbero portare a Rodolphe Aigente nella zecca di Cornavin, fuori Ginevra. Di questa zecca esistono pochi documenti di battitura, vi è un "buco" di quasi 20 anni (dal 1505 al 1525) sulla sua produzione, anche se è certa la produzione di monete in quella zecca sino alla sua chiusura definitiva avvenuta nel 1532. La "piccolina", ha un diametro di 15 mm., presenta al diritto una croce mauriziana, non in asse con la legenda, ed intorno: croce KAROLVS • DVX • Al rovescio una grande S coricata fra due punti ed intorno: croce SABAVDIE • G • R • Continuano ad uscire novità da questa monetazione sabauda...1 punto
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Mamma mia... squilibrato!!! ma da dove l'hai tirato fuori questo concetto dal mio intervento? e meno male che concludevo pure dicendo di essere equilibrati... Ogni tanto ritorna alla ribalta questo concetto del "fiore del conio", che a dirla tutta rimane più un ideale astratto, specie su monete del periodo in questione, che si accentua tanto più quanto si va indietro nel tempo. Siamo ancora negli anni 30. A voler prendere alla lettera questo concetto del "fiore del conio", tagliamo la testa al toro aboliamo il grado di FdC, facciamo prima a questo punto. Spiego perchè (o almeno, ci provo). Primo: Nessuna cosa umana è perfetta, tanto più una moneta prodotta con macchine ancora molto imprecise come le monete della tipologia in questione. (Non parliamo di quelle precedenti!) E ti aspetti di trovarne una moneta del '36 perfetta? Ripeto, se le cose stanno così, per me si può benissimo abolire il FdC. Quanto scommettiamo che maledetto pignolo come sono, non ne faccio passare una che sia una? Tanto a me, che non vendo, non me ne viene nulla in tasca se il FdC sparisse! Secondo: Questo mantra del "fiore del conio" secondo me è nato tutto da un equivoco generato dai "buonisti" che regalano l'eccezionale ogni 3 x 2, e così coloro che si ritrovano in un contesto di giudizio più severo, cercano di riequilibrare le cose. D'accordo, sono con voi... ma fino ad un certo punto! Non si può andare all'estremo opposto! Se così fosse, dico per dire, come dovrei giudicare una moneta che presenta forti debolezze ma un lustro accecante? Spl? E perchè Spl? Quale sarebbe in questo caso la linea guida da seguire? Siamo onesti: nemmeno le tanto blasonate società di grading americano, che per carità, il successo dei loro numerini è oggettivo dai risultati di asta, ma, esaminandoli scientificamente, lasciano molti dubbi: misurazione precisa del lustro, dell'entità e quantità dei segni, dei rilievi e via dicendo... non è possibile! Come fanno quindi a dare un punteggio preciso, a delle variabili (infinite!!!) che sono invece imprecise? Poi, aperta e chiusa parentesi, questi è meglio che slabbino solo le loro di monete, perchè con le italiane si vedono certe cose... Tornando al concetto di "fiore del conio"... è un grado, o uno stato? No perchè c'è pure chi confonde questo (tra cui i fautori del "fiore del conio", e gli americani, intelligentemente, almeno questo lo hanno capito e lo hanno separato, assegnando il concetto di mint state già al livello 60, suddiviso poi in 10 step di grading. Idea ottima, veramente, tanto di cappello! Ma, dal mio punto di vista (sul quale sono anni che sto studiando per un nuovo metodo di grading), decisamente poco attuabile, ed alcuni dettagli li ho prima sopra esposti. Che poi oggi questo funzioni alla grande (e bravi loro!) per carità, nessuno lo nega. Vediamo che non c'è asta da loro che non abbia queste scatolette numerate... ma questo perchè c'è tanta gente che guarda solo il numeretto (come da noi le tre lettere magiche) che, a differenza di noi, non si mette di tigna nel cercare di capire le cose, o come me ad analizzare la questione nel trovare i "buchi concettuali" che ci sono dietro, per realizzare un sistema di grading funzionale, chiaro, stabile, logico, trasparente... e pure istruttivo! Insomma, la questione è ben più profonda del concetto che ciclicamente ritorna racchiuso nelle parole "fiore del conio", quindi non è FdC. Le monete prima di tutto bisogna conoscerle in rapporto al loro sistema produttivo. Ogni flusso produttivo ha il proprio limite, oltre questo limite c'è "l'eccezionale" (si, proprio quell'eccezionale tanto sbandierato ogni 3x2 che dicevamo prima, che oggi se non lo si vede scritto sul cartellino non fa figura). Questi limiti vanno conosciuti, altrimenti si rischia di giudicare una moneta sottostimandola o sovrastimandola, e non è un bene in nessuno dei due casi. Le monete vanno giudicate in modo "giusto", e visto che fare questo è tra le cose più difficili, perchè sistemi guida, capiamolo bene, non ce ne sono, serve sicuramente la conoscenza, ma anche il buon giudizio e l'equilibrio nel formulare il grading. Potrei andare avanti, ma siamo abbondantemente off topic. Se pensate che sia una questione da approfondire (per me lo è... e credo si capisca), fatemi sapere che creiamo una discussione specifica.1 punto
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Buongiorno Gabriella. Riguardo l'intervento citato mi scuso se non sono stato abbastanza chiaro. Provo a semplificare. Una moneta appena coniata si può definire Fdc nonostante abbia difetti dovuti ad un conio usurato? Se ne può dibattere ma si, è accettato (in Italia ed anche altrove) che la si possa definire tale. Magari ne potrebbe risentire il valore rispetto ad una battuta meglio. Una volta colpito, il tondello continua nel processo produttivo. Può essere segnato dalla caduta delle altre monete nel cassone di raccolta o nel confezionamento in rotolino o sacchetto? Certamente si. Così fosse la si può ancora definire Fdc? No, i segni di contatto possono declassarla. Quindi se è vero che ogni moneta mai circolata è in stato di zecca (MS) non è altrettanto vero che ogni moneta che esce dalla zecca sia definibile FDC. Gli enti certificatori ci riferiscono di una corrispondenza fra MS65 e FDC della scala italiana. Di conseguenza fra 60-64 abbiamo monete in stato di zecca (mai circolate ma con difetti nati nel processo di lavorazione, dopo la battuta) che nella scala italiana sono graduabili a partire da spl-fdc. Non approfondisco ma il concetto di FDC in altre scale (vedi UK) è talmente severo dal voler rappresentare un'idea piuttosto che uno stato di conservazione. Infatti nella scala britannica FDC è solamente MS70 e non esistono monete, nate per la circolazione, chiuse in 70. Un ms66 è già qualcosa di eccezionale. Se qualcosa risulta ancora poco chiaro scrivimi pure in privato. Buona giornata.1 punto
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Allora vi do la valutazione nelle due scale di conservazione. Cominciamo dal PCGS, perché in slab l'ho acquistata: attualmente è una delle 5 monete al top (MS66) censite, non ne è stata registrata ancora nessun'altra con un grado superiore (almeno fino a ieri era così: vedere sul sito al #27261818). Per chi non "mastica" l'inglese, questa è la traduzione che corrisponde alla descrizione di MS66: "La moneta ha una qualità di battuta superiore alla media e una lucentezza della zecca originale, con non più di due o tre segni di contatto minori, ma evidenti. Alcune linee sottili molto leggere possono essere visualizzate sotto (6x +) ingrandimento, oppure potrebbero esserci uno o due segni chiari e graffiati sulle superfici levigate o nel campo. L'aspetto estetico deve essere superiore alla media e molto gradevole per la data e la zecca d’origine." Ovviamente l'ho liberata dalla "bara" è l'ho sottoposta alla stima di due periti NIP in tempi diversi. La conclusione è stata unanime: FDC pieno, esemplare di qualità superiore vista assai raramente. Qualcuno di voi ha espresso dei dubbi sul contorno che presenta dei segni e che gli ha fatto esprimere un giudizio inferiore. È vero, per PCGS il contorno è ininfluente, quindi non fa testo. Ma allora, perché anche due NIP hanno espresso un parere estremamente positivo? Perché quei segni non sono dovuti a colpi, bensì sono dovuti alla godronatura che il tondello ha subìto spostata rispetto all'asse verticale: guardate l'immagine e vedrete che al D/ non si notano i dentelli, mentre al R/ sono ben presenti. La pressione, non distribuita uniformemente sul bordo ha anche creato delle "screpolature" ben visibili al D/ tra h.12 ed h.13. Qui sotto, una nuova immagine con illuminazione lievemente diversa.1 punto
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Ho trovato queste monete, sapete dirmi se valgono qualcosa? e se soprattutto sono vere? -Peso 17g (entrambe) -Diametro 4.5cm (entrambe)0 punti
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