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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/27/22 in tutte le aree

  1. Eccomi @Orodicartascusa se ho tardato. Intanto premetto che non è impossibile per i falsari riprodurre una filigrana, partire dalla fabbricazione della carta è certamente dispendioso ma non impossibile. Infatti in collezione ho molti pezzi in cui la filigrana è ottimamente riprodotta. Nel caso di questo 5000 lire non penso siano state usate sostanze oleose. Ho qualche pezzo con la filigrana imitata in questo modo e il risultato è molto meno netto, l'effetto è più o meno quello di una sbrodolata senza quasi alcuna definizione. Questo falso di @jaconicomi ricorda quello postato qualche tempo fa da @wstefano, anch'esso con un'ottima filigrana. Riporto qua sotto alcune considerazioni prese da libri sulla materia: - Ogheri, Guida ai periti chiamati a giudicare sulle falsificazioni dei biglietti di banca (1869) "Con quali mezzi , con quali sistemi potrà egli ottenere la filograna in quella carta? Il sistema per lui più facile e meno compromettente si è il far uso di certe materie più o meno untuose, e con esse tentare che il disegno, simulante la filograna, apparisca nella carta, resa dall’unto più trasparente. Questo sistema si trova adoperato di frequente , e massime quando trattasi d'imitare una filograna del primo genere cioè semplicemente trasparente. Ma, la frode, è di subito riconosciuta, stantechè la carta, è ben si vero che la materia grassa, ontuosa, la rende trasparente; ma non è men vero, che ove appunto è tocca da quella materia, si cangia il suo colore diventando più scuro; ed il disegno della filograna comparirà per tal modo più marcato sulla carta, vista per riflessione, che non osservata per trasparenza. Per ultimo quest'unto, presto o tardi, si dilata, per l'assorbirlo che fa la carta, quindi è, che la pretesa filograna sparisce e la carta resta schifosamente succida e presto riconoscibile. Un altro sistema che si presta bene ad ottenere simulata la filograna nella carta, si è quello col quale, si ha il disegno che si desidera, rilevato dalla superficie d'un corpo duro (zinco, rame, ottone), si vi sovrappone la carta in quistione, si copre anch'essa di una piastra dello stesso metallo a superficie piana, ed il tutto così disposto si passa sotto un torchio. Questa pressione a secco, schiaccia le fibre della carta che s' incontrano col disegno rilevato, ed ivi appunto la carta diventa trasparente. Questo genere d'impressione è pure di subito riconoscimento. La carta veduta per riflessione mostrerà ancora il disegno della filograna, se non come col sistema dei corpi grassi detto di sopra, certo più di quello che può apparire sulla carta fabbricata alla forma. Il rialzo della piastra che ha servito ad imprimere questa simulata filograna, avrà necessariamente lasciato nella carta una impronta incavata, che la potrà far apparire una filograna del secondo genere: ma questa filograna (anche ad onta che si tenti di ungere la sommità dell'impronta sulla piastra) alla lunga, immergendo la carta nell'acqua, finirà collo scomparire perfettamente." Rusticucci, La falsificazione della moneta (1924). "I falsari si ingegnano per ottenere le filigrane, escogitando questi mezzi: 1°) Sottoponendo la carta asciutta a forti pressioni di punzoni bagnati, nei quali è impressa la figura da riprodurre. 2°) Trattando il foglio con sostanze grasse o reagenti chimici. 3°) Imprimendo sul biglietto un punzone bagnato nell'acido solforico, nitrico o anche spalmato di cera; 4°) Disegnando la filigrana con l'olio e incollandovi sopra un foglietto sottilissimo di carta velina. Però le filigrane, ottenute con questi mezzi, sono leggere, hanno una eccessiva nitidezza e sono quasi sempre non perfettamente poste nel mezzo del bianco. A proposito delle false filigrane, l'ex Ministro d'Agricoltura On. Giov. Batt. Miliani, Con-sigliere Delegato delle Cartiere Miliani, dove si fabbrica la carta moneta, ebbe a scrivere : «Tutte le specie di false filigrane, eseguite posteriormente alla fabbricazione della carta ne alterano sempre, più o meno la superficie, in guisa che, guardando orizzontalmente il foglio, si vedrà subito che, al posto della filigrana, si manifestano macchie o segni, quali non si riscontrano sui fogli normali. «Nel caso che la filigrana sia ottenuta per pressione, sul foglio appariscono segni o scanellature assai marcate. Tali segni, guardati in trasparenza, sono rigidi e netti, mentre quelli della filigrana ottenuta in fabbricazione, hanno contorni alquanto sfumati. Bagnando nell'acqua, che contenga insoluzione una leggera dose di soda caustica, le filigrane, così contraffatte, spariscono totalmente, mentre non soffrono alcuna alterazione, se prodotte contemporaneamente alla carta. «La raschiatura e l'ingrassamento sono difficili a trovarsi separatamente, non arrivando da soli a dare risultati, che possano trarre in inganno, neppure a prima vista. Tale metodo simanifesta anche più evidentemente dei precedenti, osservando la superficie del foglio. » La sovrapposizione di sottili trafori, anche più rara, facilmente si avverte col tatto e scopre con un bagno tiepido, che farà staccare o rigonfiare la carta appiccicata sopra. «La frode tentata, riunendo questi ed altri artifici, vien scoperta per mezzo delle osservazioni sopra indicate che sono sufficienti, purché si facciano con cura e si ricordi che le falsificazioni della filigrana offrono sempre qualche alterazione nella superficie del foglio, che si manifesta ed apparisce a chiunque osservi bene, senza aver d'uopo di ricorrere al gabinetto del chimico e al parere di un tecnico». Detto questo penso che sul biglietto in questione ci sia una vera filigrana, certo bisognerebbe esaminarlo dal vivo per capire la causa dello sbiancamento in quella zona. Forse c'è stata qualche abrasione? Spero di non essermi dilungato troppo
    5 punti
  2. Buongiorno, proseguo con questo che è un conio piuttosto raro, anzi rarissimo, 1789, data divisa, croce grossa e linea del bordo dritta sotto la data...ne abbiamo altri qui nel forum? Sarebbe bello confrontare qualche esemplare simile. Ce n'è uno in vendita a più di 700 euro. Ma non ne ho visti altri. Nonostante i difetti di conio questo presenta un bel metallo fresco e color cuoio, il taglio ha delle bavette taglienti e globalmente non ha circolato poi tanto... @Rocco68 @Dareios graditi i vostri pareri, so che anche all'amico Rocco questo manca!!! Ogni tanto pure io ho qualcosa che tu non hai Un caro saluto Cristiano.
    5 punti
  3. Ecco le foto, più o meno come le avrei fatte io. Qualche graffietto c'è, ma su questo millesimo se uno fa il sofistico resta col buco nel plateau…?
    4 punti
  4. Salve A testimonianza, di quanto citato in questa discussione, vi lascio un documento della reale stamperia di Cagliari che riporta un avviso di distruzione di biglietti logori nei tagli da 5 scuti e da 50 lire. Da notarsi le numerazioni relativamente basse dei tagli ritirati del biglietto da 50 lire. Anno 1798. Un abbraccio.
    4 punti
  5. Non ne so molto, l'ho visto in vendita in un negozio in Portogallo. Pare una specie di trivial pursuit numismatico. Purtroppo solo in portoghese, voglio vedere se lo trovo in inglese. Sembra anche piuttosto ben fatto, con belle immagini di monete di tutte le epoche.
    4 punti
  6. Segnalo l'uscita del: Le monete della Serenissima L'opulenza nell'oro Catalogo dei multipli dello zecchino di Andrea Keber Sul sito dell'editore è possibile visualizzare una piccola anteprima
    3 punti
  7. Originariamente era un nominale greco, equivalente ad un tetradrammo, circolante nelle regioni dell'Asia Minore. Durante i regni di Tito e Domiziano questo nominale venne coniato a Roma, ma destinato alla circolazione in Asia Minore. Per tale ragione le monete vengono classificate sia nel RIC (serie imperiale) che nel RPC (serie provinciale). Furono coniati anche da imperatori precedenti (es. Augusto) e successivi (es. Adriano).
    3 punti
  8. Ciao a tutti qui sotto vi metto dei libri consigliati sulla numismatica!??? (sono i titoli!?) 1)Catalogo 2022 nazionale delle monete italiane dal '700 all'euro,libro di Fabio gigante. 2):Dispense di numismatica antica. 3):Monete della serenissima dalle origini a Domenico Morosini(1148-1156). 4):La prima moneta in Magna Grecia. Il caso di Sibari. 5):Introduzione alla numismatica. 6):Monete imperatoriali e imperiali di Roma: Da Giulio Cesare a Settimio Severo (100 a.C.-211 d.C.). 7):Monete italiane regionali: Triveneto zecche minori, Istria, Dalmazia ed Albania. 8):Catalogo delle monete medievali del Triveneto. 9):I falsi nella monetazione della Repubblica italiana a danno della circolazione (1946-1999). 10):manuale di numismatica. SPERO DI ESSERVI STATA UTILE!!!? Se c'è qualche errore o volete dare qualche consiglio,scrivetelo in chat!
    2 punti
  9. Vorrei solo porre l'attenzione sul rovescio. Si vede male, ma molto particolare e' la figura femminile (dovrebbe essere Fausta nelle vesti di Salus ) che tiene in braccio due bambini piccoli. Dovrebbero essere i futuri Costantino II e Costanzo II, figli che Fausta ebbe da Costantino I (che la sposò in seconde nozze). I due bambini rappresentano appunto la "salvezza dello stato", la speranza di un futuro roseo per l'impero. Una bella moneta. Ciao da Stilicho
    2 punti
  10. Continuo col mio grano del 1777. Dal vivo è molto bello.
    2 punti
  11. Cari tutti, torno a scrivere nel forum dopo quasi dieci anni per porre un problema ancora oggi irrisolto e mal trattato nei cataloghi commerciali. Mi riferisco alle varianti delle monete napoleoniche del Regno d'italia. I cataloghi infatti da un lato classificano monete inesistenti, dall'altro omettono di menzionare numerose varianti che invece esistono (per non parlare delle rarità, moltissime completamente sballate). Se ci impegnamo insieme possiamo invece arrivare, anche grazie alle conoscenze che possiamo acquisire attraverso gli strumenti informatici, a una classificazione non dico completa, ma certamente ampiamente attendibile. Vi propongo un primo spunto di riflessione che riguarda la monetazione d'argento, certamente la più interessante sotto questo profilo. Di ogni moneta da 1, 2 o 5 lire, a prescindere da varianti minori esistono vari dritti e vari rovesci che, per le monete in incuso, possono essere i seguenti. Dritti 1) segno di zecca non ribattuto 2) segno di zecca ribattuto (per Venezia e Bologna) 3) data non ribattuto 4) data ribattuta 5) cifre della data strette 6) cifre della data larghe Rovesci 1) puntali aguzzi con legion d'onore in forma di punto 2) puntali aguzzi con legion d'onore con punto inserito in cerchio 3) puntali sagomati con legion d'onore in forma di punto 4) puntali sagomati con legion d'onore con punto inserito in cerchio Ciò vuol dire che per ogni moneta 'tipo' potremmo avere teoricamente fino a 24 varianti. Ciò ovviamente non avviene in nessun caso, ma per le monete 'tipo' più comuni si arriva facilmente a 8/10 varianti. Il lavoro da fare è quindi quello di classificarle tutte e di attribuire a ciascuna un corrispondente grado di rarità. Anzi sarebbe bello che a questa schedatura facesse seguito una catalogazione apposita nel forum. Se la cosa interessa io sono a disposizione per fare un lavoro insieme.
    1 punto
  12. Salve. Sul frontone del tempio al rovescio delle monete del titolo è raffigurato il gigante Tifone (o Tifeo), quasi sempre ignorato nelle descrizioni nonostante il ruolo di primo piano che la mitologia greca gli attribuisce nelle vicende post-Gigantomachia fino alla sua sepoltura nelle viscere dell'Etna. Come si vede in questo esemplare della Numismatik Lanz München 125, il gigante dalle gambe di serpente è raffigurato al centro del frontone del tempio di Giove Ottimo Massimo a quattro colonne sul Campidoglio, al cui interno si trova il re degli dei seduto tra Minerva e Giunone rispettivamente con patera e scettro. RöMISCHE MüNZEN KAISERREICH DOMITIANUS (81 - 96) Augustus (81 - 96) No.: 708 Schätzpreis-Estimate: EUR 400.- d=25 mm Cistophor, 82, Ephesus (?). IMP CAES - DOMITIAN AVG P M COS VIII. Kopf mit Lorbeerkranz rechts. Rs: CA - PIT / RESTIT. Viersäuliger Tempel des Jupiter Optimus Maximus auf dem Capitol, im Inneren Jupiter zwischen Minerva und Juno mit Patera und Szepter en face sitzend bzw. stehend, im Giebelfeld der schlangenbeinige Gigant Typhon. RIC 222. C. 23. BMC 251. CBN 221. RPC 864. Bauten Roms 93. 10,36g. Sehr selten. Getönt, fast sehr schön/sehr schön. Aus Lanz, Auktion 72 (29. Mai 1995), Nr. 563. apollonia
    1 punto
  13. Caro @rickkk sono sicuro che riuscirai anche tu in questo importante obiettivo. Per la tua competenza, professionalità, pervicacia e passione, qualità che alla lunga portano quasi sempre a realizzare i desideri. Anche a me sembrava impossibile e poi in poco tempo, eccola! Se per caso dovessi imbattermi in un altro esemplare non mancherò di sicuro di segnalartelo in privato. Molti cari saluti
    1 punto
  14. In linea di massima se la muffa non è troppo estesa non le escludo, e poi le metto con le altre.
    1 punto
  15. Bene, allora proseguiamo dall altra parte … che è a tema con questa moneta
    1 punto
  16. Le monete romane avevno sempre una bella simbologia. Dalle rappresentazioni "semplici" dei vari dei, alle personificazioni di altri concetti, c'è sempre qualcosa su cui riflettere. Questa in effetti è significativa. Una che mi è sempre piaciuta, e che mi sono procurata, è quella di Costantino I con al rovescio SOLI INVICTO COMITI: la interpreto come un bel tentativo di tenere il piede in due scarpe, una strizzata d'occhio ai vecchi dei (ed ai loro seguaci) dopo essersi sbilanciato verso il Cristianesimo... ma con una bella dose di ambiguità in modo da non scontentare nessuno. Grazie della "chicca" ???
    1 punto
  17. Ciao Cristiano, se non fosse così rara, questa moneta passerebbe inosservata per il modo in cui si presenta. Faccio fatica anche ad attribuire un grado di conservazione. Per me un po meno di mb anche se il rovescio è un buon bb. A me l'mb non dispiace affatto, soprattutto se presenta un grado di consumazione uniforme ma senza botte e graffi deturpanti. Se patinate color cuoio sarebbe perfetto.
    1 punto
  18. Probabilmente STR e crescente. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  19. Ti posso dire che per questa variante ad oggi ne conosco solo tre esemplari e tutti con gli stessi difetti di conio: Il bordo irregolare, il solco sulla guancia di Ferdinando, la Croce più spessa e la rigatura nel rovescio irregolare sotto la data. Provengono tutti dalla stessa liberata. Non saprei se R, R2, R3 oppure R4 o R5, ma è molto raro.
    1 punto
  20. Per 700 lilleri se lo può tenere! Se c'è una cosa che non mi manca, è la pazienza di aspettare. Sapessi quante ne mancano ancora! Ma in fondo il bello è proprio questo: il piacere nella ricerca , della scoperta e di aggiungere pezzi mancanti.
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  21. Buongiorno....e grazie a @dareios it e a @Rocco68 per i loro pareri concordo anch'io che in linea generale siamo sul BB. Certo Rocco appena possibile ti comunico i ponderali, contribuisco piacevolmente al tuo studio.
    1 punto
  22. Ultimamete ho visto in asta molte monete di questo tipo. che abbiano trovato un ripostiglio ?
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  23. Ovviamente non è un MIR 58 e neppure un Bern. 67.
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  24. Si anche a me non è arrivata ancora..ieri ho ricevuto un' email in cui dicono che la spedizione è in ritardo dovuta all'ingresso nel sistema OSS (one stop shop) da parte della loro divisione numismatica.. Aspettiamo ?..
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  25. Sempre molto interessante @apollonia quanto scrivi . Di Tifone varrebbe ancora ricordare la sua progenie di mostri, generati con Echidna : Cerbero, Sfinge, Orto, Ladone ed ancora l' Idra di Lerna ed il leone di Nemea . una buona serata
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  26. Alla fine Tifone fuggì verso occidente e giunto in Sicilia tentò una disperata difesa sollevando l'intera isola per gettarla contro il Re dell'Olimpo. A questo punto, Zeus scagliò contro il gigante un ultimo, potentissimo fulmine che lo colpì in pieno. Tifone perse la presa e rimase schiacciato sotto l'isola che gli crollò addosso. Foto tratta da https://www.guidasicilia.it/rubrica/conoscete-la-leggenda-di-tifeo-il-gigante-che-regge-la-sicilia/3010522 E qui si forma la leggenda. E pur vero che, più che reggere la Sicilia, Tifeo ne è schiacciato. Sopra la sua mano destra sta Peloro (Messina), sopra la sinistra Pachino, Lilibeo (Marsala) gli comprime le gambe, e sopra la testa grava l’Etna. Ecco, la sua posizione, certo non comoda, ogni tanto gli procura scatti d’ira che gli fanno vomitare sabbia e fiamme, e quando prova a scrollarsi di dosso l’immenso peso, la terra trema. «E Giove, poi che armò l’ira sua, poi che l’armi ebbe prese, il tuono col baleno, col folgore fumido ardente, con un gran lancio un colpo scagliò dall’Olimpo; e le teste intorno intorno tutte bruciò di quell’orrido mostro. E quello, poi che fu domato, spezzato dai colpi, piombò giú mutilato, die’ gemiti lunghi la Terra. Ed una vampa sprizzò dal Dio folgorato percosso nelle selvose convalli dell’Etna tutto aspro di rupi.» Esiodo, Teogonia Quindi Tifone domato è rappresentato come sepolto nelle viscere dell'Etna, donde erutta ancora fuoco e fiamme. Tifone impersona allegoricamente le forze vulcaniche e anche per questo fu considerato il padre dei venti impetuosi (tifoni), generati dal suo soffio. Dalle sue nozze con Echidna si dicevano generati varî altri mostri e giganti: Ortro, Cerbero, la Sfinge, l’Idra di Lerna, la Chimera, il Leone Nemeo, la scrofa di Crommione, l’avvoltoio di Prometeo, i due serpenti Porcete e Caribea che assalirono e uccisero Laocoonte e i suoi figli, il Drago della Colchide che custodiva il Vello d’oro, e Ladone. apollonia
    1 punto
  27. Non sono mai stato bravo nelle classificazioni, penserei ad un H5b o c, come periodo dovremmo comunque essere all'inizio del XIII secolo.
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  28. Per quanto concerne l'esemplare di Metaponto la discussione è stata già affrontata anni fa e temo che difficilmente si potranno fare affermazioni su basi certe e ricostruire l'accaduto. Bisognerebbe invece trarre frutto dallo spiacevole episodio e avviare, come già evidenziato da altri utenti, una intensa attività di catalogazione e digitalizzazione del patrimonio numismatico. Il Museo Archeologico di Napoli custodisce due tra le più importanti collezioni monetali, la Fiorelli e la Santangelo, ma delle quali disponiamo solo di cataloghi ottocenteschi. Per l'epoca essi vanno considerati come lavori titanici ma oggi avrebbero bisogno di uno "svecchiamento" e soprattutto di una documentazione fotografica. E vi assicuro che per molte monete ci sono evidenti errori di attribuzione, come ho avuto modo di rilevare io stesso per alcune zecche.
    1 punto
  29. Un esemplare ( cleaned ) dei classici, piuttosto rari stateri con testa di Zeus / aquila, battuti in Olimpia nel IV sec. a.C. . Sarà a metà Settembre in vendita V.L.Nummus 20 al n. 188 .
    1 punto
  30. Caro Giov60, credo che la nostra differenza di vedute sia da ricondurre al diverso tipo di collezionismo numismatico che ci caratterizza. Io non sono tipologico, ma tranne poche altre cose colleziono esclusivamente tutte le monete napoleoniche (quindi anche le francesi con tutte le zecche, le spagnole, quelle di Westfalia etc.), circostanza che porta inevitabilmente a una specializzazione. Quindi si tratta di punti di vista completamente diversi, nessuno dei due che possa dirsi giusto o sbagliato. Quello che è invece certamente sbagliato è il fatto che nei cataloghi non si segue né l'una né l'altra soluzione, essendosi accolta una classificazione creatasi in maniera alluvionale in cui convivono eccessi di specializzazione (con indicazione per certe monete e certi millesimi di varietà irrilevanti o di errori che costituiscono semplici curiosità) e totale assenza invece di indicazioni di varianti anche significative. Basta pensare che dopo l'articolo di Nasca i cataloghi di allora inserirono le varianti dei puntali per quasi tutti i millesimi del secondo tipo e che ancora oggi si inseriscono per tutti e tre i valori in lire la variante con puntali aguzzi di Bologna per il 1813, quando nessuna delle tre monete esiste ed è mai esistita. C'è insomma molta confusione, che però con un po' di buona volontà e senza preconcetti può essere superata e risolta, se qualcuno nel forum ha voglia di darmi una mano
    1 punto
  31. https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/16/napoli-troppi-furti-in-museo-sigilli-all.html
    1 punto
  32. Il Nerone proviene da un furto a mano armata fatto al museo, i "doppioni" furono venduti da qualche funzionario a qualche compratore senza che ad oggi , credo, nessuno abbia denunciato la cosa o se ne sia accorto... Uno dei "doppioni" è recentemente riapparso senza che qualcuno sia intervenuto. Giusto intervenire per l'aureo non capisco il non intervenire per i doppioni.
    1 punto
  33. Cari amici auguro a tutti delle splendide vacanze estive condividendo prima di partire l’ultima acquisizione, il lotto 782 dell’asta Nomisma E-28 live, un esemplare in grande conservazione di uno scudo collo lungo battuto a Torino nel 1856. Si tratta di un millesimo di media rarità, che si situa tra quelli più reperibili e quelli più ricercati, ma che si pone in modo netto tra i migliori esemplari esitati sul mercato. La classificazione FDC attribuita dalla Casa d’Aste si riscontra nel lustro di conio, totalmente presente, nei rilievi satinati e integri, nella freschezza dell’aspetto generale, appena offuscato da una leggera antica pulizia al D e da alcuni insignificanti colpettini al bordo e da minimi graffietti. Questa recentissima entrata in collezione costituisce un altro gradino nella progressiva sostituzione dei millesimi di qualità nettamente inferiore con pezzi di standing come questo dei 5 lire collo lungo, monete di grande dimensione e di stupenda bellezza, ma che presentano uno standard qualitativo assai modesto, elemento che, oltre all’attuale generale trend di mercato, giustifica la continua crescita delle quotazioni degli esemplari nella massima qualità. Buona serata a tutti
    1 punto
  34. Sono, entrambi gli stateri, catalogati HN Italy 1107 perciò un confronto mi sembrava essere opportuno. Poi, la sovrapposizione del conio la lasciamo agli specialisti che riescono a farlo. Il senso di ripescare vecchi topic potrebbe avere una duplice valenza. Far conoscere ai nuovi utenti temi che potrebbero essere affondati da tanti altri topic ma anche confrontarsi con nuove esperienze degli utenti che hanno gia a suo tempo trattato l’argomento. Se il mio intervento lo si ritiene inopportuno lo si cancelli senza esitazione
    1 punto
  35. Distintivo a forma di casco coloniale apollonia
    1 punto
  36. Distintivo coloniale a forma di scudo etiope apollonia
    1 punto
  37. Distintivo coloniale Anno XVI dell'Era Fascista a forma di gladio apollonia
    1 punto
  38. Avrei voluto pubblicare questo post in un'altra discussione più appropiata, ma purtroppo risulta chiusa. Nell'elogio estemporaneo per la gloriosa memoria di Carlo III monarca delle Spagne e delle Indie - stampato nel 1791 e scritto da Pietro d'Onofri - è riportato un passo dove si narra che il padre di Carlo di Borbone, Filippo V re di Spagna, donò al figlio Don Carlos, in occasione della conquista del Regno di Napoli e di Sicilia, "un milione, e ottocento mila pezze da otto Spagnuole" che vennero inviate in zecca per essere trasformate in pezzi da 120 e 60 grana con la legenda DE SOCIO PRINCEPS. Il disegno fu ideato dal pittore Francesco Solimena https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-solimena_(Dizionario-Biografico) e il motto suggerito da Matteo Egizio https://www.treccani.it/enciclopedia/matteo-egizio_(Dizionario-Biografico) venne scelto da Bernardo Tanucci https://www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-tanucci_(Dizionario-Biografico) Si noti che l'imbarcazione spagnola con le monete destinate al Regno di Napoli giunse il 6 ottobre del 1735, ma le prime monete con la legenda DE SOCIO PRINCEPS sono millesimate 1734. Se la testimonianza dell'autore è veritiera, allora si aprono due opzioni: 1) l'argento delle monete coniate nel 1734 aveva una provemienza diversa; 2) la coniazione delle prime monete Sebeto avvenne nel 1735, ma per celebrare la conquista del Regno del 1734 le monete vennero retrodatate. Tale ipotesi trova riscontro anche in una piastra del figlio di Carlo di Borbone, Ferdinando IV, che dal 1791 fece coniare i 120 grana SOLI REDVCI sempre con il medesimo millesimo.
    1 punto
  39. @antvwaIa mi ha inviato un'immagine, di cui non ricorda l'origine, di un altro biglietto, che forse è autentico, o forse no, come è meglio spiegato dalle sue parole: "I biglietti stampati furono probabilmente 15.000 ma quelli emessi solo 6.000, ovviamente con numerazione progressiva. Qualcuno sostiene che la numerazione di quelli emessi non iniziasse da 1, ma da 12.000 (quindi da 12.000 a 17.999), ma non ho trovato le prove che così sia avvenuto. Quindi, o è buono il biglietto postato dal lamonetiano (e allora la numerazione va da 1 a 5.999), oppure quello dell'immagine che ti ho inviata, ma è quasi impossibile che siano entrambi autentici." petronius
    1 punto
  40. @antvwaIa mi scrive ancora: "Mi pare strano che sul retro del biglietto non traspaia per nulla quanto scritto sul dritto. La presenza di scritte al rovescio è normale, non lo è la mancata filtrazione dell'inchiostro per ossidazione della carta telata." petronius
    1 punto
  41. @antvwaIa, che ringrazio, mi ha contattato in privato, ecco quanto scrive: "Mi lascia perplesso. Senza toccarlo con mano non si può dire nulla. Toccandolo leggermente con le dita (ma ci vuole esperienza) se autentico dove c'è l'inchiostro si sente un leggero affossamento (ossidazione della carta) mentre se l'inchiostro è recente, lo si sente in rilievo. Ma ci vuole molta pratica. Comunque per quanto raro so di due esemplari." L'immagine non è riuscito ad allegarla, gli ho inviato una mail, dovrebbe mandarmela lì, aspettiamo. petronius
    1 punto
  42. Non è affatto banale, provo a dire la mia. Di questi biglietti furono effettivamente messi in circolazione solo 6.000 esemplari, su 30.000 stampati. E' probabile che nel farlo si sia seguito l'ordine della numerazione, questo spiegherebbe perché quelli circolati hanno tutti un basso numero, e quelli non emessi un numero più alto. Anche a me sembra autentica, se parliamo di una persona ferrata in materia, nessuno meglio di @antvwaIa, ma non si connette al forum da agosto, e anche se dovesse tornare e vedere la mia citazione, dubito che risponderebbe petronius
    1 punto
  43. salve allego l'immagine del retro del biglietto delle regie finanze.. sul fronte del biglietto nella parte alta è riportata una dicitura "conzare" che in dialetto sardo significa "aggiustare,riparare" particolare non trovate? quindi questo biglietto probabilmente è stato sottoposto ad una verifica... dalle mie ricerche ho reperito, da alcuni cataloghi, queste notizie: due furono i regi editti che sancivano l'emissione di questi tagli da 50 lire...emissione esclusiva per la Sardegna.. una prima emissione per un importo pari a lire 300.000 (R.E 23\04\1793) ed una seconda per i biglietti restanti..l'importo totale dell'intera emissione doveva ammontare ad 1.500.000 lire.. fateci caso..tutti i biglietti emessi riportano numerazione bassa...al contrario tutti i non emessi che possiamo trovare a decine in giro tra operatori e web riportano tutti numerazioni elevate... So' che potrà sembrarvi una riflessione banale..perdonatemi semmai coi fosse.. un saluto a tutti
    1 punto
  44. Chiedo un aiuto che mi indirizzi nella ricerca della zona di emissione di questa tessera del sale o anche di chi l'ha emessa: E' di rame e ha un diametro di 25 mm. D/ Monogramma MQ e attorno G V D Nel campo 2 contromarche a S R/ SALE / LIRE / VNA Veneto? Un grazie anticipato Pozleo
    1 punto
  45. ...e in tema di sale... 1907 REGIE SALINE DI SARDEGNA - Buono per vitto supplementare / 5 centesimi Metallo bianco, mm.23
    1 punto
  46. Ciao pozleo, non so dirti nulla della tua tessera, io ho questa che mi piacerebbe sapere di chi sono le tre iniziali. La tessera è del 1848 di CERVIA, salina che produce fin dal tempo degli etruschi. Piombo, mm.24
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  47. Il 3 Cavalli di Cristiano ha un bel metallo, è lui che non sa fare foto decenti ?
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  48. Serve un confronto con lo stesso conio di dritto, non con uno simile, e non è questo il caso comunque. Se no viene meno lo stesso significato di questo topic. Mi chiedo che senso abbia il ripescare vecchi topic senza sviluppare minimamente i precedenti contenuti, ma vedo che ormai è la norma.
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