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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/26/22 in tutte le aree
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Ciao @litra è un follaro normanno del 1138-1139 ( dall'8 settembre 1138 al 27 agosto 1139), con al diritto il busto di Cristo, alla maniera dei follis anonimi bizantini, ed al rovescio la scritta in cufico riferita alla coniazione voluta dal magnifico Re Ruggero il. Bella moneta Ti consiglio la lettura dei testi della Travaini ( catalogato al n. 193) e di quello di D'Andrea / Contreras ( catalogato al n. 229) Saluti Eliodoro3 punti
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Buongiorno a tutti, cercando Follari Messinesi mi sono imbattuto in un altrettanto piccola monetina, addirittura più piccola , almeno per spessore, del Follaro con Maschera Leonina. Un mezzo Follaro( così dichiarato dalla Casa d'aste). Dicevo un mezzo Follaro di Ruggero II di Sicilia di cui riporto dati ponderali (12.5mm, 0.80g). Moneta che mi ha colpito non tanto per il rovescio che credo sia in cufico quindi per me ancora non comprensibile, ma quanto per il diritto. Al diritto credo sia raffigurato Ruggero II, che ricordo essere il Nonno di Guglielmo Il, quindi per completezza e continuità del mio filone Messinese non potevo farlo mancare, magari voi esperti e amanti di questa monetazione potreste aiutarmi a catalogarlo per bene. @Numi 62, @azaad, @dareios it, @eliodoro, @Rocco68 chiaramente chiunque volesse intervenire è il ben venuto. Riporto interessanti Note Storiche e biografiche di Ruggero II prese da Wikipedia. Ruggero II di Sicilia (Mileto, 22 dicembre 1095 – Palermo, 26 febbraio 1154), conosciuto anche come Ruggero il normanno, figlio e successore di Ruggero I di Sicilia della dinastia degli Altavilla, fu conte di Sicilia dal 1105, duca di Puglia dal 1127 e primo re di Sicilia dal 1130 al 1154, divenendo noto come il fondatore del Regnum Siciliæ indipendente. Dopo la nascita del regno, in virtù delle conquiste sulla costa africana, acquisì anche il titolo di re d'Africa. Gli sono tributati l'accorpamento sotto un unico regno di tutte le conquiste normanne dell'Italia meridionale, della Sicilia e di Malta, l'organizzazione di un governo efficiente, personalizzato e centralizzato, nonché la fondazione del Parlamento siciliano, uno dei più antichi del mondo. Sotto il suo regno la città di Palermo, assurta a capitale, fu arricchita di opere architettoniche e ingegneristiche di grande pregio e raffinatezza, oggi riconosciute come patrimonio dell'umanità. Riporto foto della casa d'aste e quelle fatte da me con luce diverse ma con risultati non troppo soddisfacenti. Saluti Alberto2 punti
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Alla fine Tifone fuggì verso occidente e giunto in Sicilia tentò una disperata difesa sollevando l'intera isola per gettarla contro il Re dell'Olimpo. A questo punto, Zeus scagliò contro il gigante un ultimo, potentissimo fulmine che lo colpì in pieno. Tifone perse la presa e rimase schiacciato sotto l'isola che gli crollò addosso. Foto tratta da https://www.guidasicilia.it/rubrica/conoscete-la-leggenda-di-tifeo-il-gigante-che-regge-la-sicilia/3010522 E qui si forma la leggenda. E pur vero che, più che reggere la Sicilia, Tifeo ne è schiacciato. Sopra la sua mano destra sta Peloro (Messina), sopra la sinistra Pachino, Lilibeo (Marsala) gli comprime le gambe, e sopra la testa grava l’Etna. Ecco, la sua posizione, certo non comoda, ogni tanto gli procura scatti d’ira che gli fanno vomitare sabbia e fiamme, e quando prova a scrollarsi di dosso l’immenso peso, la terra trema. «E Giove, poi che armò l’ira sua, poi che l’armi ebbe prese, il tuono col baleno, col folgore fumido ardente, con un gran lancio un colpo scagliò dall’Olimpo; e le teste intorno intorno tutte bruciò di quell’orrido mostro. E quello, poi che fu domato, spezzato dai colpi, piombò giú mutilato, die’ gemiti lunghi la Terra. Ed una vampa sprizzò dal Dio folgorato percosso nelle selvose convalli dell’Etna tutto aspro di rupi.» Esiodo, Teogonia Quindi Tifone domato è rappresentato come sepolto nelle viscere dell'Etna, donde erutta ancora fuoco e fiamme. Tifone impersona allegoricamente le forze vulcaniche e anche per questo fu considerato il padre dei venti impetuosi (tifoni), generati dal suo soffio. Dalle sue nozze con Echidna si dicevano generati varî altri mostri e giganti: Ortro, Cerbero, la Sfinge, l’Idra di Lerna, la Chimera, il Leone Nemeo, la scrofa di Crommione, l’avvoltoio di Prometeo, i due serpenti Porcete e Caribea che assalirono e uccisero Laocoonte e i suoi figli, il Drago della Colchide che custodiva il Vello d’oro, e Ladone. apollonia2 punti
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vi aggiorno con tutti questi Tallero Mt mi avete messo una pulce nell'orecchio....che non poteva mancare nella mia modestissima collezione..... .cmq ho comprato quello postato su con perizia Moruzzi..da negozio on line ....molto attivo sui Social.. referenziato e serio.. appena arriverà ve lo presenterò .... grazie a tutti per la professionalità e pazienza ??????2 punti
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Cistoforo di Tito con il gigante Tifone citato nella descrizione (Numismatik Lanz München 94) TITUS (69 - 71 n. Chr.) No: 339 Schätzpreis/Estimation DM 5000 d=34 mm Cistophor, 81, Ephesus (?). IMP · TITVS CAES · - VESPASIAN · AVG P M. Kopf mit Lorbeerkranz rechts. Rs: CA - PIT / RESTIT. Tempel des Jupiter Optimus Maximus auf dem Capitol: Viersäulige Tempelfront auf vierstufigem Podium, zwischen den Säulen en face sitzender Jupiter mit Patera und Szepter zwischen Minerva auf der linken und Juno auf der rechten Seite, beide en face stehend mit Patera und Szepter; im Giebelfeld der schlangenbeinige Gigant Typhon en face, auf dem Giebel Quadriga en face, an den Ecken je eine Biga en face. RIC -. C. -. BMC -. CBN 111 (= Bank Leu, Auktion 50, 25.4. 1990, Nr. 295). SNG von Aulock -. 10,24 g. äußerst selten. Fein getönt, sehr schön. Das Reversbild erinnert an den Wiederaufbau des capitolinischen Jupitertempels in Rom, der erst wenige Jahre zuvor - nachdem er während der Bürgerkriegswirren des Dreikaiserjahres 69 n. Chr. abgebrannt war - von Vespasianus wiederhergestellt worden war, bei dem großen Feuer des Jahres 80 n. Chr. jedoch erneut zerstört wurde. Der vorliegende Cistophor zeigt, das der Wiederaufbau wohl bereits unter Titus und nicht, wie bisher angenommen, in der Regierungszeit des Domitianus vollendet worden war. apollonia2 punti
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Mi sembra la stessa storia del follis di Licinio con Giove sull'aquila, dove pure alcuni sostengono che sono argentei. Per l'argento quella di Costantino è un periodo difficile e lo sarà fino a Carlo Magno. Perchè? Perchè la riforma di Costantino che istituiva il solido ha avuto come risultato il monometallismo aureo. Con la conseguenza di far sparire l'argento, nonostante varie riforme. Quindi dubito che Le VICTORIAE LAETAE e il Giove sull'aquila fossero argentei, ma la certezza non c'è. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buongiorno...è un doppione e me ne accorgo solo ora, ma viene da un lotto e lo aggiungiamo alla scuderia. Migliore il rovescio del dritto (scusate le foto sfuocate) , monetina caruccia...graditi i pareri amici e buona mattinata.2 punti
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Buongiorno...ecco le mie...intanto concordo con Rocco sul fatto che le tue provengono dallo stesso conio...vediamo le mie, che dite? Nella mia più bellina al rovescio sembrano esserci dei punti e non dei rombi, forse conio sporco o semplicemente delle debolezze...saluti Cristiano p.s. intanto complimenti all'amico Beppe che continua ad allargare la sua raccolta di 3 grana e grana 3, felice di avere un compagno e un amico con i miei medesimi intenti p.p.s nella prima foto, bella la perlinatura ancora visibile da ore 9 a ore 12...quanto mi piacciono queste monete nonostante tutti i loro difetti!2 punti
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Vorrei ringraziare quelli che sono intervenuti apportando contributi che hanno alimentato ed animato questa discussione. Direi che rimarrò con il dubbio (anche se personalmente propendo per una imitativa), ma poco importa; ciò che importa e' esserci potuti confrontare. Ed il confronto arricchisce sempre. Per me, personalmente, e' stata una altra occasione per studiare ed imparare. Buona serata da Stilicho2 punti
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Buongiorno a tutti , inizio la mia settimana Numismatica con una delle mie piastre almeno per me più belle che ho di Ferdinando II. Millesimo 1846 Mi è piaciuta subito per la patina e la conservazione, purtroppo dalla foto non si vede benissimo ma vi assicuro essere un gioiellino. Giudicata BB+ dal venditore, io complessivamente la giudicherei qBB. Voi cosa ne pensate? Aspetto commenti. Saluti Alberto2 punti
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Salve. Sul frontone del tempio al rovescio delle monete del titolo è raffigurato il gigante Tifone (o Tifeo), quasi sempre ignorato nelle descrizioni nonostante il ruolo di primo piano che la mitologia greca gli attribuisce nelle vicende post-Gigantomachia fino alla sua sepoltura nelle viscere dell'Etna. Come si vede in questo esemplare della Numismatik Lanz München 125, il gigante dalle gambe di serpente è raffigurato al centro del frontone del tempio di Giove Ottimo Massimo a quattro colonne sul Campidoglio, al cui interno si trova il re degli dei seduto tra Minerva e Giunone rispettivamente con patera e scettro. RöMISCHE MüNZEN KAISERREICH DOMITIANUS (81 - 96) Augustus (81 - 96) No.: 708 Schätzpreis-Estimate: EUR 400.- d=25 mm Cistophor, 82, Ephesus (?). IMP CAES - DOMITIAN AVG P M COS VIII. Kopf mit Lorbeerkranz rechts. Rs: CA - PIT / RESTIT. Viersäuliger Tempel des Jupiter Optimus Maximus auf dem Capitol, im Inneren Jupiter zwischen Minerva und Juno mit Patera und Szepter en face sitzend bzw. stehend, im Giebelfeld der schlangenbeinige Gigant Typhon. RIC 222. C. 23. BMC 251. CBN 221. RPC 864. Bauten Roms 93. 10,36g. Sehr selten. Getönt, fast sehr schön/sehr schön. Aus Lanz, Auktion 72 (29. Mai 1995), Nr. 563. apollonia1 punto
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Urge versione nostrana!! (Come di consueto lo smartphone mi ruota l'immagine, scusate)1 punto
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Umberto Moruzzi, Vicepresidente NIP (Numismatici Italiani Professionisti)1 punto
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Monete assai interessanti che non conoscevo. Grazie ad Apollonia per averle postate. Incuriosito dal rovescio, usando Google Traduttore (coi necessari adattamenti) ho capito anche il significato storico delle monete. Eccolo, a beneficio di chi come me non conosce il tedesco: "L'immagine del rovescio commemora la ricostruzione del Tempio di Giove Capitolino a Roma che era stato restaurato da Vespasiano solo pochi anni prima- dopo che era bruciato durante i tumulti della guerra civile dei tre Imperatori anno 69 d.C. - in quanto era stato nuovamente distrutto nel grande incendio dell'anno 80 d.C. L'attuale cistoforo mostra che la ricostruzione era probabilmente già stata completata sotto Tito e non, come precedentemente ipotizzato, nel regno di Domiziano" Buona serata da Stilicho1 punto
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Beh,ottima scelta per tutto. Egli non ha bisogno di presentazioni Bravo1 punto
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Ottima scelta! Ora manca solo un bel tallero Lombardo veneto per le due zecche e la collezione tipologica dei talleri italiani è finita!1 punto
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Non sono mai stato bravo nelle classificazioni, penserei ad un H5b o c, come periodo dovremmo comunque essere all'inizio del XIII secolo.1 punto
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Molte grazie @apollonia! Questo è un post che personalmente trovo estremamente interessante. Nessuno dei cataloghi di riferimento (RIC 2.1, RPC II, BMCRE, BNF) contiene infatti una descrizione accurata del frontone del tempio. Solo recentemente, nella sua versione online, RPC II descrive il personaggio come "anguipede monster", omettendone però l'identificazione con il gigante Tifone. Vado pertanto ad annotare con piacere le schede delle mie monete.1 punto
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DE GREGE EPICURI Dovrebbe trattarsi di un soldo di 2° tipo di Carlo Emanuele 1° del 1584, il peso è 1,87 g. Secondo voi è possibile individuare la zecca, nonostante la forma irregolare del tondello? Grazie.1 punto
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Come ha scritto @dux-sab si intravede la parte alta della lettera B di Bourg, poi le sigle a fine legenda FD sono di Filiberto Diano zecchiere in quell'anno in quella zecca. Praticamente in quella moneta vi è tutto quello che serve! Tondello stretto e irregolare, ma poca usura e con tutto quello che serve, a me piace sta moneta, proprio perché particolare e ben conservata!1 punto
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@Arka ,se non sbaglio questa tipologia di Costantino nacque come pseudoargenteo per la zecca di Treviri, tu conosci quali furono le successive evoluzioni che lo portarono a divenire moneta enea?1 punto
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Ringrazio @D'Aragona II per aver rispolverato questo post. L' esemplare con la E dubbia è un bel rebus. Come suggerito sopra, sarebbe opportuno verificare la presenza o meno della epsilon attraverso l'esame di monete battute dagli stessi coni (soprattutto del D/) ma allo stato attuale non sono riuscito a trovarne. L'unico esemplare con cui ho riscontrato strette affinità stilistiche è un pezzo apparso sul mercato antiquario (RN 15, 2018, 14). In base alla mia esperienza non ho mai riscontrato la legenda POME sugli stateri ma solo sulle dracme e sinceramente quella E non mi convince molto........vedremo se salterà fuori qualche ulteriore indizio.1 punto
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Second and Finest Known PISIDIA, Lysinia. Septimius Severus. AD 193-211. Æ 36mm (25.17 g, 6h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Zeus enthroned left, holding phiale and scepter, supported by two anguipede males, each holding a cornucopia. Von Aulock, Pisidiens -; SNG France -; Boston MFA Acc. No. 1994.274 (same dies). Good VF, black-green patina with orange overtones in the devices, small spots of green deposits on reverse. Extremely rare, only the second one known, and nicer than the Boston specimen. Il commento sul rovescio è identico a quello del bronzo precedente. Sale: CNG 78, Wednesday, 14 May 2008, Lot: 1362. Estimate $5000. Sold For $7000. apollonia1 punto
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Buonasera, secondo me il peso può essere compatibile con la tipologia, lo stato di consunzione e le mancanze del tondello.1 punto
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Un piccolo triobolo, tra le frazioni di Crotone attribuite alla prima metà del IV sec. a.C. , con rovescio ricco di elementi e simboli . Sarà ad inizio Settembre in vendita Artemide 60E al n.84 .1 punto
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Al rovescio c'è VOT XX in corona, al diritto direi la testa barbuta di Massimiano Erculio con la legenda IMP C M A MAXIMIANVS P F AVG Potrei azzardare questa: Online Coins of the Roman Empire: RIC VI Ticinum 36b (numismatics.org) Ma facile che qualcuno che ne sa più di me mi contraddica, per cui prendila con le molle1 punto
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Convegno filatelico, numismatico, cartoline, militaria, ecc a Cavalese (TN) al Palafiemme in via Rossini 2 il 29/30 Luglio con orario 9-18. depliant Cavalese colleziona.pdf1 punto
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Ciao, altri due esemplari con identici conii di dritto e rovescio e medesimo stato di conservazione. Il primo che posto ora è quello che ha il pedigree più vecchio ( 2015)tra i sei esemplari trovati ? ANTONIO1 punto
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Continuando con le date successive il mio 2 grana del 1777 con un curioso punto sopra ciascun 71 punto
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Ho guardato il RIC e PLG non è possibile. Quindi è effettivamente Londinium con PLN e combinando tutti i particolari dovrebbe essere il RIC VII, 158. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buona Serata a Tutti, condivido due 3 Grana "Doppio Asterisco a 7 punte" delle mia raccolta: Penso si tratti dello stesso conio ( attendo una risposta dagli amici del Forum, soprattutto da @Asclepia e @Rocco68 ). Una curiosità: presentano entrambe due zone quasi dorate in corrispondenza dell'occhio e dell'inizio del collo nella parte inferiore. Le monete non sono state pulite. Potrebbe essere che siano state coniate in successione su tondelli ricavati da una lamina che aveva una lega di Rame disomogenea, oppure è solo casualità ? Ciao a Tutti,1 punto
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Buona domenica Regnanti. Qualche tempo fa, in occasione del mio quarantesimo compleanno, ho messo in collezione questa 50 Lire del Cinquantenario. Nonostante i numerosi segnetti ho ritenuto la moneta globalmente gradevole e con un buon lustro. Che ne pensate? Grazie e buona giornata!1 punto
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Interessante e simpatica medaglia. Bella, con i bordi non perfettamente tagliati. Complimenti.1 punto
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In Sicilia cominciarono subito a coniare con l'effige del nuovo sovrano, perché Napoli (tra l'altro conquistata precedentemente) avrebbe dovuto aspettare un anno? Nella pagina riportata inoltre c'è una nota di riferimento al libro Banchi di Napoli e della lor ragione, che avevo già letto ed ha delle tavole direi "emozionanti". Questo testo riporta che la coniazione di monete comincia appunto nel 1734, in occasione del diploma col quale Filippo V indica l'infante come Re di Napoli. Mi permetto di incollare qualche tavola estratta dal libro così, giusto per lustrarci gli occhi.1 punto
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Avrei voluto pubblicare questo post in un'altra discussione più appropiata, ma purtroppo risulta chiusa. Nell'elogio estemporaneo per la gloriosa memoria di Carlo III monarca delle Spagne e delle Indie - stampato nel 1791 e scritto da Pietro d'Onofri - è riportato un passo dove si narra che il padre di Carlo di Borbone, Filippo V re di Spagna, donò al figlio Don Carlos, in occasione della conquista del Regno di Napoli e di Sicilia, "un milione, e ottocento mila pezze da otto Spagnuole" che vennero inviate in zecca per essere trasformate in pezzi da 120 e 60 grana con la legenda DE SOCIO PRINCEPS. Il disegno fu ideato dal pittore Francesco Solimena https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-solimena_(Dizionario-Biografico) e il motto suggerito da Matteo Egizio https://www.treccani.it/enciclopedia/matteo-egizio_(Dizionario-Biografico) venne scelto da Bernardo Tanucci https://www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-tanucci_(Dizionario-Biografico) Si noti che l'imbarcazione spagnola con le monete destinate al Regno di Napoli giunse il 6 ottobre del 1735, ma le prime monete con la legenda DE SOCIO PRINCEPS sono millesimate 1734. Se la testimonianza dell'autore è veritiera, allora si aprono due opzioni: 1) l'argento delle monete coniate nel 1734 aveva una provemienza diversa; 2) la coniazione delle prime monete Sebeto avvenne nel 1735, ma per celebrare la conquista del Regno del 1734 le monete vennero retrodatate. Tale ipotesi trova riscontro anche in una piastra del figlio di Carlo di Borbone, Ferdinando IV, che dal 1791 fece coniare i 120 grana SOLI REDVCI sempre con il medesimo millesimo.1 punto
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Questa la mia 1805, nella versione capelli lisci, un po’ più rara, e in FDC1 punto
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E' indubbiamente il punto di forza della legislazione inglese in materia. Il PAS (l'archivio online che censisce tutti i ritrovamenti) rappresenta uno strumento meraviglioso e un archivio utilissimo per fare ricerche, studiare depositi e contesti. A me, che della numismatica apprezzo principalmente il "medium" storico rappresentato dalle monete, testimonianza diretta di un'epoca, questa cosa mi fa andare in brodo di giuggiole! Sapere dov'è stata una moneta, che ha fatto parte di un gruzzolo accumulato in un dato momento e occultato in un dato contesto... bé, rappresenta un indiscusso valore aggiunto che va ben oltre al valore economico delle monete. Abbinare la moneta al saggio e all'articolo che ne descrive il ritrovamento, studiarne il contesto, entrare in contatto diretto con l'archeologo o lo studioso che ha curato il tutto... beh, è davvero affascinante!1 punto
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