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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/06/22 in tutte le aree
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Ma il settore non è affatto morto e le monete non valgono max 40 euro. Leggi un po' qui: https://it.ripleybelieves.com/most-expensive-coins-ever-sold-1179#:~:text=Prendendo il primo posto sulla,un'asta a New York. Il problema è che qualche stolto pensa la moneta come fosse un gratta e vinci. La compra sperando che un domani faccia il botto e lui diventi ricco. A volte capita che lo stolto in questione spenda anche molto più di 200.000 lire. La verità è che di monete non capisci molto...allora perché ti sei lanciato a "investire" in numismatica? Puoi anche deridere la nostra passione ma noi non acquistiamo necessariamente per lucro. Questo è difficile da far capire ai profani. E se non viene capito non ci stracciamo certo le vesti. Di certo, quando lo facciamo, decidiamo di acquistare qualcosa che conosciamo. Prima di comprare studiamo ciò che acquistiamo. I gratta e vinci li lasciamo agli stolti, ai ludopatici ed ai frequentatori di Facebook. Buona giornata.5 punti
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Buongiorno condivido con voi questo grano del 1779, moneta comune in bassa conservazione, rara intorno al BB e a salire (questa è la regola per queste monete). Per i grani esistono ben 14 millesimi, a cui si aggiungono diverse varianti per alcuni di questi. Spero di vederne molti in questa discussione. Comincio io. Questa che vi sottopongo è un grano del 1779, anche per questa esiste una variante che non ho trovato nel nostro catalogo, vale a dire la sigla G.L. può essere alta, tra l'ala e la coscia dell'aquila, viceversa possiamo trovarla più in basso accanto alla coscia. Qui la troviamo alta, tra ala e coscia. Breve descrizione e poi la moneta, graditi i pareri. Dritto: FERD. D.G. SIC. REX. sigle G.L.C. Rovescio: in cartella ornata VT COMMO DIV 1779 (niente valore) Ecco le foto e buona mattinata.4 punti
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Bella anche questa Cristiano, io ho impostato la mia collezione con pezzi in madio/bassa conservazione. Questo è il mio 1779 :3 punti
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Ti leggo solo oggi. Il peso medio del trifollaro è generalmente di poco superiore ai 10 grammi. In rari casi si superano gli 11 Hai comprato una bella moneta. Trovo la coppiola fantastica. Quando leggerai un pò di bibliografia ti renderai che la moneta che chiamiamo trifollaro in realtà tutto è fuorchè un multiplo da tre follari. La denominazione deriva dalla confusione dei primi collezionisti di fronte alla vasta emissione di Rame normanna con monete di peso anche molto diverso e difficile da interpretare sotto il profilo del nominale. Per "disperazione" si scelse di inventare il termine doppio follaro o trifollaro, specie per le monete di Ruggero II. Negli ultimi decenni si è poi capito che Ruggero II ridusse gradatamente il peso del follaro emesso a Messina da 6 grammi fino a 1.5 grammi per portarlo agli standard dei follari continentali (che avevano peso diverso) dopo la riunificazione del Sud da lui operata alla morte del cugino. Non riuscendo a distinguere le varie emissioni, i numismatici chiamarono trifollari le monete più pesanti, doppi follari quelle di peso intermedio, e infine follari quello di peso più basso, non capendo che si trattava solo di emissioni successive calanti di peso (le monete avevano probabilmente valore fiduciario). Alcune emissioni di peso ancora più basso vennero chiamate mezzi follari. Il follaro si standardizzò in una monetina di 2 grammi sotto Guglielmo II e Tancredi (Guglielmo fece due riforme monetarie). Guglielmo II emise poi un multiplo, probabilmente da 6 follari, che sempre per la sovracitata confusione di nominali operata dagli studiosi, venne chiamato trifollaro, per analogia con le (incomprese) monete del nonno. Purtroppo tra gli illustri numismatici che si sono incasinati con queste emissioni vi è anche lo spahr, autore del testo che per anni è stato quello di riferimento (in larga parte lo è ancora) per cui la terminologia sbagliata è quella usata ancora oggi tra gli addetti ai lavori. Se io parlo di trifollari di Guglielmo II mi capiscono tutti, ma se parlo di multiplo di follaro o di tercenario non è detto che questo avvenga.3 punti
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ciao di nuovo! È da ieri che penso a questo post, adesso l'ho trovato: E mi sa che il nostro "amico" non è solo, se si guarda anche qui: http://www.horizonfr.com/les_dossiers_numismates/euro-avec-contremarque.htm Quasi quasi preparo adesso anche un mio punzone... Che ne dite? Servus, Njk2 punti
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...e allora sarà questa: https://en.numista.com/catalogue/pieces7505.html2 punti
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Tu hai puntato su una moneta comune pensando solo ad un eventuale guadagno. Hai sbagliato: può succedere a tutti, ma non è denigrando il settore che dimostri di aver capito la numismatica.2 punti
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Sempre parlando di falsi, come da mio post precedente, voglio dire due parole su questo quarto di Ludovico. Moneta che ha sempre fatto discutere gli studiosi delle monete sabaude se da considerare come falso d'epoca oppure una variante del quarto del I tipo con legende diverse e segno di zecchiere ignoto. Non voglio schierarmi da nessuna delle due parti, perché è vero che la lega di cui è fatta la moneta è più vile rispetto agli altri quarti, ma siamo nella monetazione dei savoia e ho già visto molte cose strane per cui questo non mi stupisce, la fattura e il conio sono ben fatti, questo potrebbe far propendere per la moneta "buona", ma basterebbe che il produttore fosse stato più curato nella preparazione dei coni. Il peso è compatibile con le monete buone, in questo caso ad esempio è di 1,45 gr. persino superiore alla media, e le impronte degli esemplari che ho visto sono tutte uguali, con gli stessi errori (ad esempio la D di SABAVD rovesciata). Ci sono però dei particolari strani, come la N che è latina e non gotica, questa non è una cosa normale per il periodo, resta quindi il dubbio, ma questa è una delle cose che mi piacciono di più.1 punto
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Cari amici, in questa trattazione certamente “a puntate” ho deciso di raccontare la monetazione romana in bronzo post 395. Il senso di questo racconto nasce da quella che probabilmente diventerà una pubblicazione, ma che al momento è un semplice work in progress, una sistematizzazione delle informazioni e del materiale da me raccolto negli anni. Ho pensato che riassumere qua, e raccontare questa “fetta di impero” potesse essere di qualche interesse per qualcuno, e magari mi aiuterà anche a raccogliere le idee… Ma partiamo dall’inizio… Il RIC X (Roman Imperial Coinage volume 10) scritto da Kent e uscito nel 1994 è un’opera imponente e un caposaldo della numismatica del tardoantico, ma vedere quanto sia cambiato nella monetazione in bronzo e quante novità siano intercorse in soli 27/28 anni può lasciare stupefatti. Poiché gran parte del mio studiare e del mio scrivere negli anni è stato pertinente proprio al RIC X, e poiché come dicevo le novità sono davvero molte, ho pensato che fosse il momento di “riallineare” se non “rivedere” la moneta in bronzo nel RIC X, riportandola al 2022, quantomeno per tentare di ricollocare una serie di monete e dubbi presenti nel mio database. Il mio lavoro ha come obiettivo, tra le altre cose, di presentare un’immagine per ogni tipologia/officina nota, quindi come ben potrete immaginare allo stato attuale della ricerca….: - ho un quadro delle singole emissioni e varianti che direi chiaro al 90% - ho spulciato le 10.000 e più monete pertinenti e presenti nel mio archivio - ho spulciato il web (certamente non ancora al 100% - dovrò verificare le pubblicazioni di almeno 350 contesti di scavo e tesoretti - dovrò contattare tutti i musei che hanno monete uniche…. Sono già molti…. - etc etc etc insomma, il lavoro non manca…. Ma c’è tanto da poter già raccontare per accompagnare il lettore e magari regalare una piacevole lettura…. Alain Gennari1 punto
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Segnalo l'uscita del numero estivo (luglio-agosto), n. 385 di Panorama Numismatico Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Il tallero del nemico dei preti – p. 3 Una mostra celebra i 40 anni di attività del Maestro Loredana Pancotto – p. 10 Roberto Diegi, Il Tempio nella monetazione romana dell’Impero d’Occidente, prima parte – p. 11 Vladimiro Pirani e Marco Dubbini, In Inghilterra trovato in uno scavo uno scudo d’oro di Ancona – p. 19 Benedetto Mura, I Quattro Mori sulle monete – p. 21 Emissioni numismatiche – p. 30 Alberto Castellotti, Sette berretti vecchi di zecca – p. 31 Fabio Robotti, Le medaglie pontificie a ricordo degli obelischi romani – p. 35 Tommaso Cherubini, Gli Ordini e le decorazioni della Repubblica di San Marino – p. 47 Giuseppe Carucci, Il tallero degli otto fratelli – p. 55 Notizie dal mondo numismatico – p. 58 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 631 punto
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Un sera, mentre effettuavo una ricerca in rete, mi sono imbattuto in questo tondello che ha subito attirato la mia attenzione: Effettuata una prima valutazione (necessariamente sommaria, per quanto attenta, essendo una fotografia) ho deciso di provare ad acquistarla e, dopo una breve trattativa con il venditore, l’ho portata a casa per un costo complessivo di 20 euro. Come al solito: e’ tanto? E’ poco? Non so. So solo che lei mi ha chiamato e io ho risposto alla chiamata. Del resto, il prezzo era basso, anche se certamente la conservazione non e’ un granché. Ma in questo caso il mio interesse andava anche oltre: era una occasione di studio e di approfondimento. E credetemi, la serie FEL TEMP REPARATIO per quanto molti la considerino noiosa, di fatto si mostra sempre ricca di sorprese e offre spesso spunti interessanti. Si tratta, infatti, di una FEL TEMP REPARATIO della tipologia “Galley”, ovvero “imperatore su galea”. Come la tipologia “Falling horseman” o “cavaliere disarcionato” fu la tipologia preferita da Costanzo II, così la tipologia “Galley” fu quella preferita da Costante, il cui nome compare in molte monete con questo rovescio, emesse sia da lui stesso sia da suo fratello Costanzo II nelle zecche delle rispettive aree di influenza come era prassi in quel periodo. In essa l’imperatore e’ mostrato in abiti militari in piedi sulla prua di una galea con uno stendardo col chi/rho nella mano sinistra e con una vittoriola o una fenice su globo nella mano destra. Nel significato generale, la “Galley” rappresenterebbe il sovrano vincitore che governa la nave dello stato. Nel significato specifico riguardante il solo Costante, si riferirebbe al viaggio di questi in Britannia nella campagna del 342-343 contro gli invasori Pitti. Della tipologia “Galley” fu coniato un modulo più grande, ovvero un AE2 di peso teorico di circa 5.4 g (pari a 1/60 di libbra romana) ed un modulo più piccolo di tipo AE3 con peso teorico di circa 2.7 grammi (1/120 di libbra romana). Il modulo più grande era argentato e la percentuale di fino era compresa grossomodo tra il 2 ed il 3% nelle emissioni occidentali, ma addirittura intorno all’1,5 % nelle emissioni orientali. Il modulo più piccolo, con ogni probabilità, non era neppure argentato. Dopo qualche giorno di trepidante attesa (e’ sempre così, no?), arriva la moneta. Ed ecco le mie foto (scadenti): Rispetto a quello che si nota nella foto del venditore dove manifesta una tonalità grigia, in mano la moneta mostra una bella patina verdina con una tonalità calda che, paradossalmente, si vede meglio nelle mie foto dove il colore e’ quello reale. La sensazione generale e’, devo dire, gradevole, meglio di quanto mi potessi aspettare. Mi sono quindi messo ad osservarla bene ed ecco le mie conclusioni. Peso: 4,02 grammi Diametro massimo: 22,08 mm; AE2 D\ D N CONSTAN-S P F AVG: busto di Costante, drappeggiato, corazzato, con diadema a rosette R\ FEL TEMP REPARATIO: imperatore in piedi sulla prua di una galea governata da una Vittoria, con uno stendardo nella mano sinistra (con chi/rho) e con un globo sormontato da una fenice nella mano destra. -/-// ? S L G dot; zecca di Lugdunum Con un SLG dot in esergo, l’unica possibilità e che prima della S ci sia una stella. Quindi il rovescio dovrebbe essere star S L G dot. Ciò mi porterebbe a ipotizzare una RIC VIII 77. Non ha caso ho usato il termine “ipotizzo” e vi spiego il perché. Ecco un estratto del RIC VIII: D4 identifica il busto drappeggiato, corazzato con diadema a rosette. Come vedete qualcosa non quadra. La cesura prevista dovrebbe essere D N CONSTA-NS P F AVG; sulla mia moneta, invece, la cesura e’ D N CONSTAN-S P F AVG. Come si può notare dall’estratto dal RIC, questa cesura sul nome e’ comunque nota sulle monete ufficiali di Costante (Cn3), ma non e’ preceduta da D N come in questo caso. Ad ogni buon conto, dal controllo che ho fatto, mi sembra che la stessa legenda Cn3 non sia nota sulle FEL TEMP REPARATIO (anche di altra tipologia) in nessuna delle zecche ufficiali. Teniamolo a mente. Comunque, ho provato a fare una ricerca sui cataloghi on line della RIC VIII 77 di Lugdunum (data comunque come “scarce”), ma ho trovato solo questo esemplare che potrebbe però benissimo essere anche la RIC VIII 74 (purtroppo, l’inscatolamento della moneta non consente di capire se vi sia un dot dopo star PLG): Ho guardato poi su OCRE la RIC VIII 77. Innanzi tutto, la legenda di dritto e’ indicata come CONSTAN-S P F AVG: Molto strano. La legenda non e’ contemplata dal RIC. Cosa può voler dire? Errore di OCRE? O esiste veramente una moneta con questo dritto? Certo sarebbe stato interessante poter visionare gli esemplari presentati e che risultano parte della collezione del British Museum…. Purtroppo, però, non sono visibili in quanto cliccando sul collegamento specifico al sito del museo compare la frase “We have no available images for this object”…. Il primo esemplare (1903, 1004.19) farebbe parte del “Croydon Hoard”. Pertanto, ho fatto una semplice ricerca su Google e ho trovato qualcosa. Su JSTOR e’ disponibile un estratto della rivista Numismatic Chronicle del 1965 che parla proprio di questo ripostiglio scoperto nel 1903 e composto da 2796 esemplari, essenzialmente monete di Costante (poco meno della metà) , ma anche di Costanzo II, di Magnenzio e di Costanzo Gallo. L’articolo fa un censimento delle monete del deposito che, però, e’ un po’ sommario e non contiene (purtroppo) immagini. Per Costante da Lugdunum ho trovato questo: Come si può notare, della RIC VIII 77 dovrebbe esserci un esemplare. Al di là di tutto, possiamo vedere come la legenda sia comunque D N CONSTANS P F AVG. Peccato non si faccia menzione di alcuna cesura. Quello che parrebbe almeno sicuro, quindi, e’ che la legenda CONSTAN-S indicata su OCRE per il RIC VIII 77 deve essere necessariamente sbagliata. Ora vi mostro alcuni esemplari catalogati come ufficiali e coniati a Lugdunum per Costante su modulo AE2 per avere un idea dello stile di questa zecca: Ed ora qualche “small galley”, AE3: Veniamo ora alla mia moneta partendo dal dritto: Sul dritto, il ritratto di Costante appare un po’ spigoloso, quasi duro e arcigno, con lo sguardo accigliato. Certo, il naso e’ un po’ il marchio di famiglia, ma l’effigie nel suo complesso mi ricorda, in verità, più Costanzo II. Di solito, il volto di Costante e’ più disteso e rilassato, meno rude, coi lineamenti generalmente più morbidi (anche se devo dire che talvolta e’ difficile distinguerli dalla sola effigie). Anche la corazza, pur coi limiti della conservazione, appare un po’ approssimativa, così come il diadema. E la legenda? Se ricordate abbiamo già parlato della strana ed inconsueta cesura, D N CONSTAN-S P F AVG. Ed anche le lettere sono strane, per la verità. Mi sembrano piuttosto diverse dagli esempi postati, poco uniformi, irregolari, sia come profilo che come altezza. Ed ora, il rovescio: Tenendo conto anche qui della conservazione certamente non eccelsa, nel complesso ritengo le effigi di buona qualità, comunque abbastanza definite, per quanto ci siano elementi un po' più stilizzati, tipo la galea. Ma la cosa che più mi lascia perplesso sono le legende. Le lettere della parola REPARATIO appaiono molto diverse dalle ufficiali presentare, in particolare le R che paiono diverse una dall’altra, le A che risultano aperte in alto e di diverse dimensioni, le T che ha la parte orizzontale molto corta e che appare comunque senza grazie. Quanto all’esergo, colpisce la distanza irregolare tra le lettere S L G che sono anche di altezza diversa e la stessa L che ha la parte orizzontale molto più lunga di quella verticale. A tutto ciò si aggiunge il peso più basso pur ammettendo l’usura ed un un calibro da AE2. Alla luce di quanto detto, la mia impressione e’ che possa trattarsi di una moneta imitativa che però, nel suo complesso, mi sembra di buona qualità. Sarei più orientato il tal senso, anche se non ho l’esperienza necessaria per dare un parere più fondato. Mi farebbe piacere conoscere il vostro pensiero in merito: cosa ne pensate? A proposito, ora vediamo alcune monete che ho trovato in rete e identificare come imitative: Questa ha lo stesso peso delle ufficiali ed e’ data per ufficiale, ma… Questa, venduta su Vcoins, peserebbe addirittura 9.33 grammi... L’argomento della monetazione bronzea imitativa del IV secolo (esistono anche monete imitative di silique di cui non parlerò) è piuttosto complesso ed io, onestamente, non ho le competenze necessarie per una analisi approfondita e dettagliata del fenomeno. Mi limiterò quindi solo ad un breve accenno lasciando magari in calce qualche riferimento per chi vorrà approfondire e lasciando soprattutto libero spazio agli amici del forum che avranno piacere di contribuire. Il fenomeno delle imitative bronzee sicuramente dovette rivestire una certa rilevanza nel corso IV secolo, soprattutto in alcune aree dell’impero. Ad un certo punto, sia per circostanze casuali (tipo la prolungata ed improvvisa chiusura di alcune zecche- vedi Londinium, Ambianum, Colonia- per i più svariati motivi), sia per cause di forza maggiore (tipo, ad esempio, lo scarso afflusso monetario in Britannia a causa della usurpazione di Magnenzio proprio contro Costante oppure nella stessa Britannia e parte della Gallia in occasione degli attacchi degli Alamanni del 354-355), la popolazione locale si vide costretta a fare da sé per la mancanza di numerario spicciolo per la transazioni quotidiane. Ecco quindi comparire le monete imitative che, giocoforza, iniziarono a circolare (e sin da subito, parrebbe) insieme a quelle ufficiali. Alcune vennero prodotte in officine clandestine con un chiaro intento di tipo fraudolento e lucrativo; altre (in particolare quelle di buon livello) e’ possibile che venissero prodotte in officine, per così dire, semi-clandestine (e quindi magari tollerate dalle autorità preposte) da collaboratori o ex-collaboratori delle zecche ufficiali che potevano quindi avere avuto accesso ai conii ufficiali. Sulle motivazioni elencate sopra non sono però tutti d’accordo. Alcuni, infatti, ritengono che la riduzione del numero delle monete bronzee non fosse dovuto a cause di forza maggiore o a circostanze casuali, bensì ad una voluta politica monetaria per contenere il progressivo aumento dei prezzi (provvedimenti di tipo deflativo). Quindi, secondo questa teoria, le emissioni imitative sarebbero state fraudolente e quindi punibili dalla legge con punizioni molto severe (almeno sulla carta perché poi pare che diverse amnistie abbiano ridotto le pene). Mi viene da pensare che probabilmente fossero vere entrambe le cose: le autorità, da una parte, punivano le contraffazioni (con leggi in teoria severe, ma di fatto blande), mentre dall’altra tolleravano le emissioni non ufficiali (magari anche di bassa qualità) per compensare la loro incapacità di fornire il numerario bronzo necessario. Il fenomeno delle imitative nel IV secolo, passò nel corso del tempo, dalla produzione di monete di calibro AE2 fino alla emissione di minimi e minimissimi passando per il fenomeno dell’overstriking (riconiazione) di altre monete ormai fuori corso a seguito della riforma monetaria del 348 d.C. che aveva lanciato la serie FEL TEMP REPARATIO. A proposito delle FEL TEMP REPARATIO e’ da notare come solo le “galley” e le “falling horseman” siano state frequentemente imitate. In particolare, tra le imitative di più grande calibro sono più comuni sono proprio le “galley”, il contrario per quelle di piccolo calibro dove prevalgono le “falling horseman” che sono anche più tardive. Si parlava delle imitative di qualità e, a questo proposito, ho trovato interessante quanto letto al riguardo proprio del report del Croydon Hoard dove viene specificato che in molti casi era risultato difficile distinguere tra imitazioni barbariche di ottima fattura e le emissioni ufficiali. La percentuale di monetazione imitativa nei depositi fino al primo decennio del V secolo varia sì in rapporto a quanto detto sopra, ma soprattutto (e ovviamente) in base alle diverse condizioni politiche, economiche e militari delle diverse regioni dell’impero. Per esempio, in Inghilterra, in alcuni hoard scoperti negli ultimi 10 anni, la percentuale di imitative e’ addirittura superiore al 50 % ,giusto per evidenziare l’importanza del fenomeno (considerando anche che le monete imitative “si muovevano poco” , essendo soprattutto usate per il piccolo commercio locale). Prima di chiudere, torniamo ancora per un attimo alla mia moneta. Vi e’ il dato del peso, un po’ basso in effetti, puro considerando l’usura. Riporto però quanto scritto da King nel report di un altro importante deposito del IV secolo, il Coleshill Hord, ovvero che le “galley” imitative avevano peso sì inferiore, ma molto vicino a quello delle ufficiali. Il Coleshill hoard contiene esemplari imitativi della mia moneta, ma anche in questo caso, purtroppo, non vi sono immagini. Peccato. Fonti: - Gianfranco Pittini (il “nostro” gpittini): “Imitazioni barbariche di bronzi del IV secolo” in https://www.academia.edu/42160018/Imitazioni_barbariche_di_bronzi_del_IV_secolo_senza_foto_?email_work_card=title - Gianfranco Pittini: “Imitazioni barbariche di monete romane, minimi e minimissimi” in https://www.academia.edu/42159648/IMITAZIONI_BARBARICHE_DI_MONETE_ROMANE_MINIMI_E_MINIMISSIMI - “FEL TEMP REPARATIO imitations” in http://augustuscoins.com/ed/imit/imitFTR.html - G. F. Hill: “Roman coins from Croydon” in Numismatic Chronicle; 1965; https://www.jstor.org/stable/42662117?read-now=1&refreqid=excelsior%3Ac1484ec83218a336e308240205ec566f&seq=1 - RIC volume VIII - Coleshill Hoard in Coin Hoards for roman Britain Volume IX Per le immagini: - OCRE: http://numismatics.org/ocre - Nummus Bible II: http://www.nummus-bible-database.com/ - Wildwinds: http://www.wildwinds.com/coins/ric/i.html - Augustuscoin (vedi sopra) - Cointalk: https://www.cointalk.com/threads/fel-temp-galley-lugdunum-imitatives.396195/ Naturalmente, sempre disponibile a correzioni, osservazioni, suggerimenti. Buona serata da Stilicho1 punto
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Salve Asta Ranieri Bronzo: 95,5 g, 63 mm Medaglia del campionato di atletica leggera UISP-CNA La UISP (acronimo di Unione Italiana Sport Per tutti, in precedenza Unione Italiana Sport Popolare) è un'associazione di promozione sociale riconosciuta dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, presente sull'intero territorio italiano. CNA è l’acronimo di Campionato Nazionale Amatori. apollonia1 punto
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@littleEvilse può essere utile a fini statistici questa moneta l'ho trovata in circolazione prima del giugno 2015...era infatti la prima che trovavo di questo tipo ed ero alquanto insoddisfatto fosse deturpata? risulta al mio catalogo dei pezzi in collezione del giugno 2015 una sola Trattato dell'Eliseo quindi si tratta per forza di questa (con zecca J oltretutto). Ho visto dalla carrellata di foto del forum tedesco che sono contromarcate monete pure del 2020 quindi il punzonatore seriale è stato in attività come minimo dal 2015 al 2020magari è pure ancora in "attività"?1 punto
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Ci sono passato anch io, vai tranquillo, Valentiniano III non è poi cosi raro, con un po di pazienza lo trovi non attribuito a prezzo decente..1 punto
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La tecnica a rovescio incuso rappresenta, come ben noto, un fenomeno circoscritto sul piano spazio-temporale, limitato all’ambito magno-greco in un arco compreso tra la seconda metà del VI secolo a.C. e gli anni Quaranta/Trenta del V, epoca che segna il passaggio alla fase con tipi in rilievo su entrambi i lati della moneta. Non mancano tuttavia le eccezioni, come ben evidenzia questo nomos di Taranto proveniente dalla coll. Vlasto (n. 889) e ascrivibile al periodo VIIII.F Evans (= RUtter, HN 1036: ca. 275-240/35). Viene definito nel catalogo d’asta interessante Fehlprägung. Künker 72, 18-21.7.2022, 33 Lotto 33. CALABRIA TARENT. AR-Didrachme, 272/240 v. Chr.; 6,25 g. Reiter r. mit Hüfttuch//Aversincusum. Ravel, Vlasto 889 (dies Exemplar); Rutter, Historia Numorum 1036. Interessante Fehlprägung. Kl. Kratzer, leicht dezentriert, hohes bzw. tiefes Relief, fast sehr schön Exemplar der Theodor Prowe Collection, Auktion Egger 40, Wien 1912, Nr. 118; der Sammlung Michel Pandèly Vlasto und der Auktion CNG 54, Lancaster 2000, Nr. 4. Bei dieser Münze handelt es sich um eine einzigartige Fehlprägung, die nachweislich Bestandteil zweier bekannter Sammlungen (Sammlung Theodor Prowe und Sammlung Michel Pandèly Vlasto) war. Ein wirklich einmaliges und sehr interessantes Objekt.1 punto
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Salve Asta Ranieri D/ 20 APRILE 1986 STRABOLOGNA R/ COMUNE DI BOLOGNA U.I.S.P./PER U.N.I.C.E.F./ACQUA AL MALI Bronzo: 62 mm, 81,9 g La StraBologna è una camminata ludico-motoria con tre percorsi all’interno del centro storico con partenza da via Rizzoli e arrivo in Piazza Maggiore. La partecipazione all’evento è aperta a tutti i cittadini di ogni età, sesso, nazionalità e ai loro amici a quattro zampe. Lo scopo dell’evento è la promozione della salute attraverso la pratica dell’attività motoria e di sani stili di vita. L’evento del 1986 rientra nel Progetto UNICEF “Acqua al Mali”. apollonia1 punto
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Ahahah vi ringrazio per le risposte. La conservo più che volentieri a questo punto.1 punto
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Sarebbe bello fare una carrellata di tutte le date, se qualcuno vuole iniziare dalla 177S, io appena posso faccio foto della mia e la posto.1 punto
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Aquileia e Roma subirono il sacco lo stesso giorno e mese . Aquileia nell' anno 452 e Roma nel 390/388 a.C. , l' anno esatto e' controverso , ad opera dei Galli di Brenno . Nel calendario romano il 18 luglio , anniversario della sconfitta nella battaglia del fiume Allia , era detto "dies alliensis" , ed era considerato un giorno nefasto per la conseguenza che comporto' a Roma , solo in Colle del Campidoglio non venne occupato dai Galli ; in questo giorno non era possibile compiere nessuna azione che non fosse strettamente necessaria , né in pubblico , né in privato .1 punto
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Mille grazie Silvio per la tua risposta che conferma la mia opinione. Buona giornata;1 punto
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Bel lavoro grazie per averlo postato e complimenti per l'impegno: un saluto da nonno Cesare1 punto
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Pistrix (pistrice) o ketos sono termini equivalenti: entrambi nella mitologia greca e romana designano un leggendario mostro marino, dotato di coda di serpente. Si trova nelle raffigurazioni dei cortei di Nettuno e altre divinità marine, oppure nelle mappe nautiche greche, riprese fino al Rinascimento. Poteva anche simboleggiare la paura verso l'ignoto.1 punto
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Ciao @Asclepia, grazie, mi piace molto anche il tuo due grani 1795. In generale quella di Palermo è una monetazione che mi affascina, seppure non sia molto ferrato su questa zecca, essendo proiettato sul Regno di Napoli.1 punto
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Io invece più la guardo e più mi convinco che sia ufficiale. Per varie ragioni. Comunque ricordiamoci che a volte anche il RIC sbaglia. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Molto strano a vedere dalle foto. Dalle foto si evidenziano delle corrosioni puntiformi più scure e forse più profonde tipo quelle sulle gambe di Vulcano che sembrerebbero causate da contatto con acidi; d'altra parte, tutte le altre deformazioni, sembrerebbero risalire al pre-conio e quindi riconducibbili ad un difetto del tondello. Questo è il mio pensiero che scaturisca visionando le foto. Un saluto a tutti e sentiamo altri pareri.1 punto
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nononono! Ciao a tutti, ciao @Nembo12 Questa è opera del misterioso serial-punzonatore teutonico! Ormai ha un suo posto nella storia degli atti inutili (sempre meglio che punzonare gli alberi o i monumenti, però...) Quasi quasi direi che vale la pena tener da parte la tua moneta, non diventerà un Banksy, ma rimane una curiosità. Servus, Njk1 punto
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Certamente ecco il link al video "resoconto" dell'evento: Resoconto Ballabiofil 20211 punto
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Ciao Alain Penso, ma dico penso perché non sono molto informato sui pesi, che si tratti di un peso da due denari, il peso corrisponde, ma non per pesare monete, ma denari come unità di peso... Ti posto un esempio ed in rete ce ne sono diversi per confrontare con il tuo. https://fr.numista.com/catalogue/exonumia207236.html1 punto
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Andando per Pegasi particolari e forse magno-greci, resterebbe ancora l'esemplare con P H in legatura, attribuito a Reggio .1 punto
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Grazie @dareios it, concordo ancora sulla tua valutazione, e sul fatto che sono tondelli ostici, rare da trovare in conservazioni tipo qbb/bb/bb+ e a salire, che per altre zecche sono banali...seguo da un po' il rame di Ferdinando III e se i grani per i millesimi 1814,15 e 16 sono difficili, il rame precedente lo è decisamente di più. Vediamo dove mi porterà questo ramo nuovo e appena abbozzato della mia collezione. In sti giorni posto qualche altro ramino del periodo... Buona serata. p.s. @dareios it come ti chiami? An... poi una stupidaggine, di cui io però mi ricordo, uno dei primi pezzi di 3 grana per Murat lo presi da te sul noto sito (3 grana con asterischi a chiudere la data), da li a breve sarebbe partita una mania che mi porta ora ad avere più di qualche decina di esemplari di rame murattiano, e a pagare ben 100 euro a seduta la mia psicoterapeuta, per curare le mie compulsioni...hai contribuito pure tu! Scemate a parte grazie del tuo parere1 punto
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Tanto per restare in ambito di pegasi presumibilmente emessi da zecche della Magna Grecia, un esemplare che mi ha sempre incuriosito è lo statere con tipi corinzi attribuito a Terina noto in due esemplari, di cui uno ad Oxford e l'altro nel Museo Archeologico Nazionale Napoli: SNG Oxford, 1649 (=Holloway-Jenkins 118) L'attribuzione deriva principalmente dall'osservazione che la sigla TE in legatura trova riscontro sui divisionali argentei del gruppo G Holloway-Jenkins (ca. 300 a.C.) e su un nominale in bronzo (TEP con TE in legatura): Peus 399, 2009, 28 BM 1946.0101.7741 punto
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Un esemplare è all' Ashmolean museum di Oxford, censito nella loro SNG Vol. V al n. 642, classificato in Eraclea di Lucania .1 punto
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Qualche tempo fa, al circolo, qualcuno disse che aveva saputo che era intenzione del governo di abolire il nucleo TPC e passare gli addetti al "servizio in strada". Così si danno da fare per dimostrare che sono utili. A nessuno piacerebbe lasciare la Tutela Patr.Cult. e ritrovarsi a dare la caccia a spacciatori & C. Non mi pare di aver letto conferma .1 punto
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Ogni termine ha un significato ufficiale e una storia emotiva. Il contesto e il sottotesto della storia sono importanti. Quelli che ora l'hanno scritto sulle banconote sono persone con umorismo. Questo ci porta alla storia del 1919. "znaki" emessi dal Commissariato popolare delle Finanze della RSFSR nel 1919 e che circolarono nella Russia sovietica e NELL'URSS fino al 1924. A causa della politica di emissione, sono stati soggetti a un significativo deprezzamento. Sono stati accettati solo nel territorio controllato dalle autorità sovietiche. I sovznaki, essendo in realtà denaro, non furono ufficialmente chiamati denaro, poiché l'obiettivo dichiarato del governo sovietico era quello di costruire una società comunista in cui il denaro sarebbe stato assente.?1 punto
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Ricordavo bene....LANZ 48 del 1989 lotto n.67...il mitico pegaso ericino..... Allego foto. Noterete il graffito al rovescio dietro l'elmo di Atena, tipico e usuale su taluni pegasi. Odisseo1 punto
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Oppure collezionarle dato che, se non te ne sei accorto, questo è un sito di appassionati e anche la più "misera" delle monete viene amata perchè non centra nulla il valore di mercato con la passione Detto ciò, dire che in Italia ci sono solo 5000 collezionisti è un enorme assurdità campata in aria1 punto
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Ciao @azaad, ho il mio primo Trifollaro ! È possibile che il suo peso sia di grammi 10 ?1 punto
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Buongiorno ancora...la moneta è arrivata ed è davvero fresca...ho fato due fotine in velocità ieri e le condivido, spl per me!! Sono esagerato? Anche il taglio è leggibile e non capita spesso in queste monete...ecco le foto e ditemi la vostra sulla conservazione. Bordo tagliente, striature di conio ben visibili sia al dritto che al rovescio, debolezza centrale tra ciuffo e centro della torre, ma un ottimo acquisto per la mia scuderia, dal vivo è davvero una goduria...1 punto
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Gens Cocceia La Gens Cocceia era una Famiglia plebea di origini umbre . La Gens è menzionata per la prima volta verso l' ultima fase della Repubblica ed è meglio conosciuta come la Famiglia a cui apparteneva l' Imperatore Nerva ; un loro componente , Lucio Cocceius Nerva , portò alla riconciliazione di Marco Antonio e Ottaviano nel 40 a.C. ; forse si tratta della stessa persona , Marco Cocceio Nerva , che divenne Console nel 36 a.C. E’ conosciuto un solo monetale di questa Famiglia a nome M. Cocceius Nerva , Console con L. Gellius Publicola nel 36 a.C. , Nerva fu Proquestore provinciale (PROQ. P. sulle monete) di Marco Antonio e mori’ al tempo di Tiberio , nel 33 , fu il nonno dell’ Imperatore Nerva . Si conoscono tre monete , un Aureo e un Denario che hanno entrambe lo stesso dritto , piu' un' altro Denario : D/ : Testa nuda di Marco Antonio a destra , M. ANT. IMP. AVG. III VIR R. P. C. M. NERVA PROQ. P. Aureo e Denario (in foto) , R/ : L. ANTONIVS COS. , Testa nuda di Lucio Antonio a destra Denario , D/ : M. ANT. IMP. AUG. III VIR R.P.C. M. NERVA Q. P. , al R/ : testa di Ottaviano a destra , CAESAR IMP. PONT. III VIR R.P.C. Fonte : Cassio Dione , Appiano , Babelon1 punto
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Sino a poco tempo fa pensavo che le monete strane erano quadrate, triangolari, a fiore, a cuore, od altre forme piuttosto irregolari. Ma dopo aver visto una moneta da un dollaro 2006 (copper-nickel) delle isole Cook con ologramma multicolore che simula vari movimenti delle prime immagini di un ricevitore televisivo del 1926. Una moneta da 5 dollari 2007 (argento) delle isole Palau con incorporata l'acqua di Lourdes con tanto di certificato di autenticità. Un 500 Tugrik 2007 (argento e copper/nickel) della Mongolia con un pulsante sul petto di Kennedy che ripete una parte del discorso storico fatto a Berlino nel 1963 "Ich bin ein Berliner". credevo di aver conosciuto le cose più strane.. ma questa è extra-bizzarra assai! Benin - 100 Franchi 2010 in argento Moneta dedicata alla marijuana, oltre che avere la foglia riportata al retro ne ha anche il tipico odore. La moneta profuma veramente di marijuana, basta sfregare la foglia verde ed annusare l'inconfondibile odore. Mi verrebbe da chiedere: "ma cosa hanno fumato gli ideatori di questo conio?" ma la risposta c'e' già! ____________________ La prossima possibilmente la vorrei con una porta USB ed aria condizionata incorporata. moneta utilissima da tenere in tasca durante la calura estiva e per ricaricare il cellulare! :crazy:0 punti
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