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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/01/22 in tutte le aree
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...sì, lo so. Possa Denaro N.S. perdonare queste anime immerse nel ribollente calderone dei delitti contro la Sua manifestazione numismatica.2 punti
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Dovrebbe essere una moneta gadget, appartenente alla serie Storia della Lira, omaggio del giornale LaStampa.2 punti
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si, perché si tratta dell'unica data rara di quella tipologia, il 1965 è la data "chiave" di tutta la serie delle 10 lire del secondo tipo. Aggiungo che si trovano anche i falsi, fatti per frodare i collezionisti.2 punti
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Una storia sorprendente, mai conosciuta, e forse nemmeno ipotizzata prima, è stata rivelata da The Guardian in un articolo del 19 agosto scorso. Al tempo della guerra fredda, i paesi del Patto di Varsavia (leggi Unione Sovietica) avevano predisposto e fatto stampare banconote da usare come moneta d'occupazione in un'ipotetica invasione dei paesi della NATO, in particolare Germania (Ovest), Danimarca e Olanda. Le banconote hanno il nome in codice E-17, e il valore espresso in zloty, la valuta polacca. Il valore nominale va da 1 a 2.000 zlotych (in allegato un foglio di biglietti da 1 zloty) e sarebbero state stampate negli anni '70 (quelle in foto hanno la data del 2 gennaio 1971), per essere poi conservate in casse "nel profondo delle viscere" della banca centrale polacca. La loro esistenza era rimasta segreta fino a oggi, ed è stata proprio la Narodowy Bank Polski, la Banca Nazionale di Polonia, a rivelarla nell'agosto scorso. Piotr Woyciechowski, direttore della zecca della Polonia, ha detto che "questa è probabilmente l'unica serie del suo genere in Europa, e ora viene mostrata al mondo per la prima volta." Ha poi aggiunto che le banconote saranno in mostra presso la Polish Mint a Varsavia il prossimo anno. A questo punto, una domanda sorge spontanea...non è che anche la NATO, aveva predisposto qualcosa di simile? petronius1 punto
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Buon giorno a tutti, stavo studiando la vicenda della Banca per le 4 Legazioni e mi sono imbattuto in una disputa teorica molto interessante perché affronta il tema di quale sia la natura della promessa di pagamento rappresentata dai biglietti di banca, e in generale che cosa si debba intendere per moneta. L'antefatto è il seguente: a causa dell'atavica scarsità di moneta nei territori dello Stato Pontificio, a metà '800 la Banca per le 4 Legazioni acquistava oro dalla Francia e pagava con esso i suoi biglietti provvisori. L'importazione naturalmente non era priva di costi e provvigioni ai corrispondenti esteri e questi andavano ad incidere sul tasso di cambio finale, sicché alcuni utenti della Banca in questione intentarono causa perché sostenevano che essa avrebbe dovuto corrispondere Scudi romani in misura pari a quella indicata sui biglietti mentre la Banca pagava i biglietti in monete d'oro da 20 Franchi (i cosiddetti "Napoleoni") al valore corrente sulla piazza di Bologna. Ne scaturì, come dicevo, un dibattito acceso tra chi era favorevole alla prassi della banca e chi era contrario. Tra i primi si distinse l'economista Gerolamo Boccardo, tra i secondi l'economista Francesco Ferrara. Chi volesse leggere i loro pamphlet troverà l'opera del Boccardo "La Banca delle Quattro Legazioni, la moneta ed il credito" qui: https://books.google.it/books?id=uoNMbSmOPUIC&pg=PA19&lpg=PA19&dq=La+Banca+per+le+4+Legazioni,+la+moneta+ed+il+credito&source=bl&ots=4A3J9oeH1Q&sig=ACfU3U3Vsyk_yrrx0kQGSPML8noTRP7kVQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRsrztq9H4AhVDiqQKHUEbAwwQ6AF6BAgaEAM#v=onepage&q=La Banca per le 4 Legazioni%2C la moneta ed il credito&f=false e quella del Ferrara "Dei biglietti di banco in Bologna. Quistione sul modo in cui vadano pagati dalla Banca delle Quattro Legazioni" qui: https://books.google.it/books?id=IjAtAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Nel caso, mi interesserebbe sapere cosa ne pensate e quale dei due orientamenti vi convince di più.1 punto
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MB, e data la monetazione ci arriva anche con un filo di captatio benevolentia secondo la mia modesta opinione1 punto
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A mio parere, nel solo interesse dei neofiti o di coloro che si avvicinano per le prime volte al nostro mondo anche solo per curiosità, vale la pena di rilevare che questa pseudo-moneta non è frutto di un “giochino”, ma, come già posto in evidenza, rientra tra i riconi nati in quanto tali e senza alcuna pretesa di passare per autentici. Sono coniazioni fini a se’ stesse, e non hanno per scopo di “far fesso” chicchessia. Ben più pericolosi sono i falsi nati per truffare, che chiaramente sono molto meno riconoscibili dagli originali di questa banale e imprecisa imitazione che, a ben vedere, fa anche un po’ tenerezza. Almeno a me, e, mi pare, anche all’amico @caravelle82 Non mi sembra, concludendo, qualcosa di così esecrabile in se’, date queste doverose premesse. Cari saluti1 punto
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Purtroppo la piaga pestilenziale del voler pulire ogni vecchia moneta è diffusissima, impossibile da guarire. Troppi sono convinti in buona fede che sia normale e/o comunque migliorativo fare così.1 punto
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Beh, tempo fa ne è passata una da Artemide che era veramente eccezionale. Se ritrovo la foto la posto. ps. Grazie Doge ? N.1 punto
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Salve. Pubblico un ingrandimento della "V" di SICILIARVM con stanghetta da esubero. Questo non per tornare indietro nella discussione, ma per mostrare il perché delle mie convinzioni iniziali e per giustificare quanto sostenuto. A tal proposito, mi conforta che anche Cristiano, esperto e storico collezionista, abbia manifestato qualche dubbio sulla identità della lettera in oggetto. La stanghetta sembra calzare perfettamente, in modo impressionante, alla "V", per cui non era difficile per me cadere in inganno. Siamo di fronte ad una eventualità che, per verificarsi, può fidare sulle stesse probabilità di una bella vincita alla lotteria di Capodanno! Ma il bello delle monete napoletane è proprio questo: può succedere di tutto! Saluto tutti e ringrazio per l'attenzione. Buonasera.1 punto
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In raccolta,collezionate cosí,tutto ha un senso? A me inizialmente sembrava quasi quasi un " gioco " per bimbi?1 punto
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Comunico che i soci del Circolo Filatelico Numismatico Massese a.p.s. dopo due anni sosta riprendono l'organizzazione delle tradizionali Giornate Filateliche e Numismatiche Massesi. L'appuntamento è per sabato 2 luglio 2022 presso la Ex Colonia Comasca in Via Ronchi, 106 a Massa (MS). VOLANTINO 2022.pdf1 punto
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Mi hanno appena comunicato una ventina di conferme1 punto
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Tutti noi siamo ignoranti in molti campi della vita. Se dal nulla, scopri una moneta nel cassetto o in cantina, la prima cosa che ti viene da fare é ripulire la moneta dalla "sporcizia". Poi, nel caso ti interessi, scoprirai che "ripulire" significava graffiare irrimediabilmente e "sporcizia", in molti casi, era patina. Per questo, di generazione in generazione, é sempre più complicato reperire monete conservate a dovere. Per la moneta in foto, la patina aiuterà, ma non cancellerà nulla.1 punto
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Ciao Secondo me ormai conta poco. Il danno è irreversibile. Ci sono hairlines che qui ho visto "guarire", ma non di questa entitá. Qui parliamo di graffi forti e netti,patina o non patina si vedranno,ma costar non costa nulla?1 punto
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7/13 di aiuti non vi bastano? peso diametro paese materiale incisore dicitura sul contorno Per accedere agli altri 6/13 di aiuti richiesti bisogna mettersi in ginocchio sui ceci, ma essendo un sito di numismatica va bene anche mettersi in ginocchio su delle monete poste dritte sul parquet!1 punto
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Ciao, è un bellissimo denario. Il pavone in realtà su questo esemplare è raffigurato abbastanza bene. Tutte le rappresentazioni dei dritti e dei rovesci delle monete erano nelle mani dei maestri incisori che realizzavano i conii percui ognuno eseguiva il disegno a modo suo. Non è sicuramente un difetto di conio o del conio. Posto ad esempio un mio denario della stessa tipologia dove puoi vedere che il pavone è rappresentato in maniera alquanto bizzarra? ANTONIO MM 18 G 3,45 RIC 6881 punto
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perché difetto di conio? il conio è stanco e non mantiene i dettagli come quando fu inciso; l'usura della moneta fa il resto1 punto
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No dai. Esagerazione palese. Guarda ,non mi sbilancio mai con spavalderia,ma qua lo sottolineo,è esagerato e non poco. Ciao frank1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa, rame/ottone, del primo quarto del XX sec. ( 1908 - 1920?)- D/ Emblema o logo della Congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti), fondata da S. Paolo della Croce. R/ L'iconografia sembra essere quella di S. Gabriele dell'Addolorata, canonizzato da Benedetto XV nel 1920. Ciao Borgho1 punto
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Personalmente penso che ci sia ancora tanto da scoprire in questi nominali. Molte varianti inedite e addirittura nominali inediti ( vedi il Cavallo anepigrafo di Filippo III) stanno venendo fuori .E siamo in pochi a condividere le nostre scoperte. i Cataloghi li ritengo molto utili e un riferimento necessario.1 punto
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Arrivato e letto con immenso interesse come sempre. Interessante l’art Di Andrea Keber che esplora un aspetto della lotta alla contraffazione, il sistema dei punti nascosti e segni sulle monete. Ho visto e letto con piacere le motivazioni con il quale è stata consegnata la targa premio della diffusione numismatica al Gruppo Quelli del Cordusio da parte dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici. I miei complimenti per questo meritato premio.1 punto
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Ciao la Repubblica riprese timidamente la coniazione del pezzo da 10 lire nel 1965 dopo 9 anni e dopo aver invaso di questa monetazione l’Italia con centinaia di milioni di esemplari tra il 1951 e il 1956. Grazie al boom economico degli anni ‘60 e della collegata inflazione (sana, da aumento della domanda) il potere di acquisto delle dieci lire e dei nominali inferiori andò scemando. Le coniazioni dal 1965 in poi infatti, seppur ragguardevoli, non raggiunsero più le quantità del decennio precedente. Il millesimo 1965 e’ usualmente indicato NC ma non è certo una moneta rara, neanche in FDC, ed ha un valore commerciale molto limitato, in qualsiasi stato di conservazione1 punto
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Guarda qui: CESSAZIONE CORSO LEGALE MONETE REGNO.pdf1 punto
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I romani conoscevano le forchette,ma non le utilizzavano come noi che : "tutti ,tutti i giorni ,mangiamo primo,secondo , frutta o dolce"e che quindi abbiamo sviluppato posate specifiche per ogni portata. Essi erano ,nella stragrande maggioranza della popolazione , "pultifagi", cioè mangiatori di polente o zuppe a base di cereali poveri ,che richiedevano l'uso solamente di un cucchiaio ,quasi sempre in legno. La carne la vedevano col binocolo. Nei rari casi in cui veniva consumata si trattava di fasce medio alte della popolazione e che comunque non usavano le forchette come posate ma , probabilmente, come utensili da cucina o al massimo per servire in tavola. Fonte1 punto
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Bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio un altare o un tempio tetrastilo decorato con ghirlande; in alto una pira di pigne ardenti tra acroteri a forma di aflaston (Leu WEB AUCTION 13). Lot 1060. EGYPT. Alexandria. Antoninus Pius, 138-161. Drachm (Bronze, 34 mm, 26.56 g, 12 h), RY 17 = 153/4. [AΥT K T AIΛ] AΔP [ANTω]NINOC CЄB ЄΥC Laureate and draped bust of Antoninus Pius to left. Rev. [L] / I - Z Tetrastyle altar or temple decorated with garlands; above, pyre of burning pinecones between acroteria in the form of aphlasta. Dattari (Savio) 3011. K&G 35.597 var. (differing bust type). Emmett 1448.17. RPC IV online 13819. Somewhat rough, otherwise, about very fine. From the Rhakotis Collection, formed in the 1960s and 1970s (with collector's ticket).. Starting price: 50 CHF. Result: 70 CHF. apollonia1 punto
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La conservazione non è sempre tutto per un collezionista, che con gusto estetico e pazienza può benissimo annoverare nella sua raccolta pezzi gradevoli seppur in conservazione contenuta. Reputo quindi questo tuo esemplare un eccellente esempio di questo mio pensiero. Tecnicamente lo vedo come prossimo al Bb, ma il colpo d'occhio è davvero notevole grazie a questa patina delicata e regolare nei bordi e più tenue via via verso il centro della moneta. Usura omogenea, i colpi al bordo non li vedo pronunciati... Mi piace, per me un bel Bb. Complimenti e bravo! per curiosità mi sono andato a vedere i realizzi sul noto sito. C'è questa... e sarà anche in conservazione superiore alla tua, ma... 1300!!! (a futura memoria inserisco anche le foto) https://www.ebay.it/itm/334433837530?hash=item4dddcf61da:g:tkMAAOSwlxFg8u59 A 395€, me la sarei ripresa doppia!1 punto
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Colleziono tendenzialmente dal BB in giù, seguo da tempo i prezzi dei pezzi malconci (comprensivi di diritti, spedizioni, certificazioni, scontrini, saluti e cioccolatino di ringraziamento da parte del venditore) e ho incrociato solo un paio di volte in 3-4 anni occasioni come quella che tu @Loruca ci stai presentando qui, fatta e finita a meno di 400€. Il prezzo mi sembra ottimo, non comune. Magari anzi ti scrivo in privato per avere informazioni visto che devo ancora mettere in collezione un 20 lire '36. Dissento pertanto dall'amico @Scudo1901 che dubita della convenienza del prezzo. Secondo me il mercato dei pezzi comuni e poco rari segue altre dinamiche del mercato delle alte conservazioni. Ma di questo possiamo parlare in altre discussioni credo già esistenti. A onor del vero non frequento fiere e convegni (lacuna di cui non vado fiero), però invito tutti e tutte a scrivere qui di 20 lire '36 in BB presenti ai convegni e ritirabili singolarmente a meno di 400 € negli ultimi anni. Temo si parta almeno dai 500€. Complimenti a Loruca per l'acquisizione! Buona domenica a lamonetiane e lamonetiani!1 punto
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Faccio seguito al post #76. Per chi volesse osservare degli esemplari di questa monetazione, segnalo il seguente link del British Museum: https://www.britishmuseum.org/collection/term/BIOG146811 Sono presenti delle fotografie molto belle di queste monete (related objects). Un cordiale saluto.1 punto
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Buonasera, mi associo ai vari complimenti già formulati. Da perfetto “ignorante”, non ho mai sentito parlare degli Eravisci. Per questo motivo, di seguito, delle brevi info che mi auguro possano essere utili anche per altri utenti. da: https://www.treccani.it/enciclopedia/aravisci-o-eravisci_(Enciclopedia-Italiana)/ ARAVISCI o Eravisci Nazíone pannonica, residente al tempo dell'Impero romano, nei dintorni di Aquincum (Budapest) lungo la riva destra del Danubio, di fronte agli Osi (Germanici), fra gli Amantini e una parte degli Scordisci. Paragonandoli agli Osi, per la lingua, i costumi, la miseria e la franchezza, Tacito (Germania, 28) congettura invano sulla loro origine, apparentemente germanica. Erano numerosi e bellicosi; molti servivano nell'esercito ausiliare dei Romani. Aquincum pare che sia stata considerata capitale degli Aravisci, col nome di Civitas Eraviscorum. Della monetazione della città possediamo numerosi denari argentei, anteriori all'età romana, del tipo e peso dei denari che Cornelio Lentulo coniava per ordine del senato, come questore e come curatore di monetazione, nella Spagna e nella guerra mitridatica; sono iscritti Ravis o Ravisci o Kavsci (mai Aravisci, difficilmente Iravisci), nome di un duce, non del popolo, come si crede a torto. Un cordiale saluto.1 punto
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Al Museo Numismatico di Atene per visionare i tetradrammi di Perseo: un'emozione unica!1 punto
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DE GREGE EPICURI Proseguo con la mia carrellata di follis della tetrarchia, e oggi vi mostro questo Costantino 1° da cesare (quindi siamo fra 306 e 307 d.C.). Al D testa laureata a destra, e scritta CONSTANTINUS NOB CAES. Al rovescio, tempio esastilo, al cui centro Roma è seduta frontalmente. Legenda: CONSERVATO-RES VRB SVAE. In esergo: R (mal leggibile)-stella-Q: zecca di Roma, quarta officina. Credo sia: RIC VI, 196 (sempre con molte cautele...) Pesa 6,51 g. e misura 26 mm. Questi bronzi di Costantino da cesare sono sicuramente un po' meno comuni rispetto alla sua monetazione da augusto, ma meno rari rispetto alla monetazione da FILIUS AUGUSTORUM (308-309 d.C.)1 punto
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