Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/16/22 in tutte le aree
-
Il Tesoro dell'Abbazia Una notte infernale di inizio Luglio. L'anno... e chi lo dimentica! Il 1990, quello dei Mondiali e delle “Notti magiche”, di Schillaci, dei caroselli di auto con il Tricolore . In quel periodo, avevamo il punto fisso di ritrovo: la Pizzeria-Bar del Centro, che alla sera esponeva nel dehor un grosso TV ed il proprietario, compaesano del Totò Goleador, offriva a tutti un giro di birra gratis se l'Italia vinceva, due giri se Totò segnava. Quella sera, con l'Argentina, ahimè, andò male e quindi dovemmo tirare fuori il portafoglio. A tarda notte mi giravo ancora nel letto, sopraffatto dal caldo e dall'umidità. Il vecchio ventilatore ai piedi del letto sparava aria calda come un phon. Non ne potevo più di nuotare in questa specie di acquario e mi alzai sconsolato. Un bel calcione all'aggeggio inutilmente ronzante e decisi di provare a dormire sulla sdraio del balcone. Subito fui assalito da sciami di zanzare che sembrano degli Stukas in picchiata e precipitosamente ritornai nel letto senza il misero conforto del ventilatore che giaceva a pancia in su, scassato ed inservibile. Quando ormai l'impresa di prendere sonno sembrava una chimera, qualche refolo di vento mi fece assopire. Ma, poco dopo, uno scampanellio insistente mi destò dal dormiveglia. Smoccolando e chiamando a rapporto tutti i Santi del Paradiso, mi affacciai alla finestra. “ Dottò, Appuntato Gargiulo sono, mi scusasse per l'ora ma il Maresciallo La Paglia l'aspetta urgentemente in Caserma”. Sulla Fiat Campagnola, Gargiulo detto “Pennelò” sembrava ancora più alto e magro di quello che era e non mi guardava. “Che succede Gargiulo ?” Tirò su il mento, schioccò la lingua e aprì la mano a voler dire che erano ordini e lui non sapeva niente. Il Maresciallo Vitaliano La Paglia ( soprannominato per la mole e la somiglianza, “Sergente Garcia” ) si presentò sul balcone della Stazione con un camicione bianco da notte che mi ricordò subito il mitico Demis Roussous. “Dottò guarda che bella” indicando un'auto che era un'obbrobrio: una rarissima ( perchè nessuno l'aveva mai comprata ) Alfasud Station Wagon color anice stipata all'inverosimile. Guardai Gargiulo che fu più espansivo, sussurrando: “Va in ferie... al Paese e...la macchina è in prestito, tutto il ben di Dio che è dentro invece...sono i soliti regali!”. In quello che chiamava “studio”, Vitaliano si presentò in divisa sempre più gemente e con i bottoni che potevano diventare dei veri proiettili, considerando l'enorme pancia che premeva. “Peppe, domani si parte...” Alzò la mano destra, manco dovesse testimoniare in Tribunale e cominciò ad enumerare: “Iooo..., i miei figli Aureliano e Isabella e mia moglie Annunziata...tutti al Paese dopo tre anni!”. Mi alzai di scatto facendo cadere la sedia, probabile residuato bellico. “E tu mi svegli alle 7 di Domenica per dirmi che vai in ferie???!!!, ma vaffa...” Il Maresciallo si adombrò: “ Ohhhh... dottorino!!! se ti ho chiamato è per una questione importante assai! “ E da un cassetto tirò fuori una busta di plastica che lasciò cadere sulla scrivania. “ Peppe, tu che sei un esperto... almeno così dicono, devi aiutarmi a fare il Verbale, perchè qui sono tutte monete, questa è una refurtiva e... cosa scrivo al Capitano? Poi io domani parto e me ne impippo di queste cose, che sono pure sporche e puzzano di cane bagnato...anzi portale a casa e mi fai un resoconto”. “Caro Vitaliano, io non mi porto a casa niente se non mi dai qualche notizia...” Con un certo fastidio, allentando la cravatta che era diventata una specie di cappio sudaticcio, Vitaliano mi guardò male e con fare sbrigativo, visto che doveva procedere ad un giro d'ispezione ( in realtà era il solito giro tra le cascine per accapparrarsi qualche salume, qualche pollo e, vedi mai, anche qualcuno che badasse al proprio orto), mi spiegò. Da qualche tempo nella valle aveva notato un movimento strano. Non erano i soliti giovani che si infrattavano con le morose in un posto solitario. Erano macchinoni con targhe strane, che arrivavano alla povera dimora di un certo Carlìn della Costa, uno che, quando gli girava giusta, poteva permettersi solo un chilo di pane alla settimana. I Carabinieri ispezionarono la baracca dell' “uomo dei boschi” e scovarono un tesoretto di monete nascosto dietro il caminetto. Carlìn era nella guardiola, non parlava, masticava del tabacco e sputava, mirando quasi sempre agli stivali del Maresciallo. Era un uomo consumato da una vita di stenti. Orfano, era andato come servitore dai Marchesi F*** che erano proprietari di quasi tutte le terre produttive della zona. Il povero Carlìn sgobbava giorno e notte, mentre il coetaneo Eriberto ( detto Berto ) figlio unico dei Marchesi, era un nanerottolo obeso e rubizzo dedito solo agli ozi ed ai suoi stravizi. Tra i due era stato odio a prima vista e quando la Marchesa concesse a Carlìn un pezzo di terra lungo le rive del fiume, fu guerra continua. L'appezzamento corrispondeva a quella che era stata una grande Abbazia del 1100 della quale restavano solo le fondamenta. Carlìn si incaponì nel cercare di rendere produttivo quello che era considerato da tutti un terreno maledetto, nel quale non crescevano neanche le erbacce. Con un bue ed un vecchio aratro ammucchiò un enorme quantità di mattoni, pietre e ghiaia. Provò con le patate...niente. Con le rape...niente. “Sai Peppe quello è un terreno maledetto. Sull'Abbazia dei Cappuccini niente cresce! A proposito di Cappuccini, mi è venuto un po' di languorino... Gargiulo scendi al Bar e prendi 3 Cappuccini e 3 Brioches!” Il naso adunco dell'Appuntato abbozzò e partì. Conoscevo la storia. “Sono Cistercensi Vitaliano! La prima Abbazia cistercense in Italia!!!” Mi lanciò uno sguardo di compatimento: “Vabbè Peppe, sempre Frati sono!”. Gustai Cappuccino e brioche, presi il malloppo e...via velocemente a casa. Ero impaziente di vedere il tesoretto: versai il contenuto del sacchetto sul tavolo di cucina e presi tutti i manuali della mia biblioteca, dividendo le monete in vari mucchietti. La maggioranza erano “ramini” talmente consunti da risultare indecifrabili, poi un mucchietto di monete romane del basso impero, quindi qualche moneta di Asti, Savona e Genova. Registrai tutto fino a tarda notte, tanto era impossibile dormire con il caldo, le zanzare ed il Bar vicino a casa che continuava a proporre “Notti Magiche”. La mattina dopo, con la refurtiva ed il registro, mi recai dal Sergente Garcia. Gargiulo era in piedi e, tra uno sbadiglio e l'altro, ciucciava avidamente una sigaretta MS. “ Com'è Gargiulo?” “ Dottò un disastro, mi sono rimesso a fumare per il nervoso!” Con il nasone acquilino mi fece un cenno che era tutto un programma. “ Il Marescià sta uscendo pazzo...niente ferie, sta gridando contro tutti, e qui abbiamo recuperato un ferito e ci stà pure un morto, ma quello è nel comune vicino...” In sala d'attesa giaceva Carlìn della Costa, con il volto coperto di sangue ed un occhio pesto. Lo medicai alla meglio perchè lui era più selvatico del solito. Con gli occhi grifagni e le unghie che erano degli artigli mi allontanava ed emetteva dei versi come un lupo ferito. Il Maresciallo intanto aveva finito la telefonata riassunta nelle frasi ”Certo Capitano..sarà fatto Capitano...a completa disposizione Capitano!”. Mi affacciai alla porta con discrezione, le arrabbiature del Maresciallo erano mitiche. “Peppe so' rovinato... a parte le ferie... saltate e ti raccomando mia moglie... tre anni che non vede la famiglia...” Quasi piangeva. “E poi il Marchese Berto si è buttato giù dalla finestra... e quel Carlìn che non parla neanche sotto tortura! Maledizione! E.... il Capitano che dice che devo trovare una connessione tra...”. Mi fece pena. Si alzò, chiuse la porta e sottovoce “E poi c'è questa”. Trafficò nel cassetto e tirò fuori una moneta d'oro. Era diventato paonazzo e sembrava sull'orlo di un infarto. “Maledetta 'sta Abbazia di San Teo..San Teo..coso! “ “San Teofrasto, Maresciallo, la più antica...” La manona sbattuta sul tavolo mi mozzò le parole dalla bocca e la povera moneta aurea rimbalzò e cadde a terra. La raccolsi, le diedi uno sguardo veloce prima che fosse recuperata rapidamente dal mio interlocutore. “Trattasi di reperto di reato e la metto sottochiave!” Dopo un po' si calmò e prese il verbale. “Questa notte è stato trovato poco lontano dalla casa nobiliare dei Marchesi F**, il qui presente** detto Carlìn della Costa, che presentava contusioni multiple su tutto il corpo ed una profonda ferita da taglio alla testa, presumibilmente dovuta a...” “ ...probabilmente dovuta ad un colpo di badile di taglio” “ Bravo dottò sembra così”. Lasciò il verbale sbattendolo sul tavolo. “Poi è saltata fuori dalla tasca la moneta d'oro e...non basta! Il cadavere del Marchese Berto, precipitato da una finestra e finito nel fiume. Omicidio? Suicidio? Me ne fotto, tanto è del Comune vicino! “. Le indagini finirono presto: Colluttazione tra due persone, diciamo “strane” e successivo suicidio del Marchese Berto. Punto e stop. Chi aveva voglia di approfondire una questione che coinvolgeva due pazzi? Passarono molti mesi e quando arrivò di nuovo l'estate, tutto era ormai dimenticato. Un giorno passai al Bar del Centro. Nel dehor si stagliava la sagoma inconfondibile di Gargiulo che ciucciava alternativamente un aperitivo e la MS fumante. Mi fece un cenno col capo e mi accomodai al tavolo. Per una volta percepivo che aveva voglia di parlare. In paese non si era ancora spenta l'eco del trasferimento o scomparsa repentina del Maresciallo La Paglia. “Gargiù come è la storia della scomparsa del Maresciallo?” Le guance ossute ripresero improvvisamente colore e aspirando il cocktail come fosse una sigaretta e ciucciando la MS come fosse un aperitivo. Cominciò a tossire: “Dottò, siamo stati Tutti infinocchiati”. Si guardo circospetto attorno e smozzicò una frase: “Nell'Abbazia c'era veramente un grande tesoro!!“ Un ultimo colpo di tosse e la voce sommessa si fece più limpida: “Quel fetentone, senza dire nulla, ogni giorno andava in perlustrazione e cominciava a frequentare Carlin, e...Maronna 'o Carmine, era sempre più nervoso, più misterioso! Poi, un bel giorno, arriva con un sorriso a 42 denti, si compera una Volvo grande come un panfilo e nella notte imbarca tutto, familiari e masserizie, e se ne va.” Ammiccai con un sorriso stentato. Per una persona che era quasi muto, sembrava un fiume in piena. “ ...invece l'altro fetentone, Carlin, avete visto Dottò che la sua baracca è diventata una villa, tutta cintata perchè dice che alleva i tacchini...tsè! mai visto un tacchino!!!” Mi alzai gli diedi una pacca sulla spalla ossuta, “Così è la vita...”. Gargiulo aveva gli occhi persi nel vuoto e per il nervoso, aveva spento la MS nell'aperitivo e non gli restava più niente da ciucciare. Come sempre.5 punti
-
Cari tutti, Vi segnalo che è disponibile sul sito al link di seguito Report 2022 Art & Finance la nuova edizione del tradizionale report sul mercato dell arte e beni da collezione realizzato da Deloitte. Come per lo scorso anno ho avuto il piacere di dare un mio piccolo contributo per quanto riguarda i compartimenti degli Old Masters e Antichità. Inoltre, da quest’anno è stato inserito un paragrafo riguardante l’ andamento del mercato numismatico, frutto di una lavoro durato quasi due anni di raccolta e analisi dati che ritengo possa dare un interesse spaccato del mercato. Si tratta di un primo tentativo, certamente migliorabile e per questo ogni suggerimento è ben accetto Matteo2 punti
-
Buongiorno e complimenti per le vostre condivisioni, stupenda la 36' e la 49'...davvero alte conservazioni, che io mi posso solo scordare! la 49 di @Releo rispetto alla mia 49' ha i 6 gigli nel settore alto a sinistra del dritto disposti diversi...nella mia sono più stretti, disposti stretti 1 2 2 1, nella tua Releo sono sempre 1 2 2 1 ma più larghi, quasi formano un cerchio...se guardi un pò nel web trovi appunto questi 2 tipi. Ancora il tipo come la tua ha solitamente il decoro della corona :o:o: 2 punti "nodo" 2 punti "nodo" Il tipo come la mia .o.o.o. punto "nodo" punto "nodo". Un saluto.2 punti
-
2 punti
-
Rapporto sicuramente interessante e condivisibile che offre un‘analisi in dettaglio dell‘andamento dei vari ambiti del commercio di beni artistici come investimento e collezionismo. non mi pare aver visto l‘analisi del segmento dei libri rari e manoscritti, idem per i disegni/incisioni e stampe ma ho dato un‘occhiata veloce e forse mi e‘ sfuggito nel pur ottimo comprensivo rapporto. per la numismatica si e‘ optato per uno stile grafico diverso, piu‘ sobrio che esclude i grassetti e virgolettati degli altri comparti. Si e‘ anche scelta un‘analisi piu‘ aggregata, descrittiva statisticamente che evidenzia la performance del settore a livello aggregato con solo parziali informazioni per comparti (mancano dati di confronto ad es del settore monete antiche/ classiche verso medioevali verdo monete moderne - da notare che per altri segmenti di mercato - es quello delle auto d‘epoca - il rapporto distingue molto precisamente le varie classi di vetture secondo il periodo di appartenenza: classic, veteran, vintage, post war etc. Idem per i comparti dell‘arte figurativa etc - ma e‘ ovvio che statistiche disaggregate per segmento per il comparto numismatico sono ancora difficili e laboriose da costruire). sarebbe stato utile avere qualche info in piu‘ sulle collezioni menzionate: si cita l’importante Pinnacle collection senza pero‘ dire di che monete era composta ( orientali) . Infine avrei mesdo in evidenza i forti trend di apprezzamento visti recentemente soprattutto per i nominali in oro e la tendenza del mercato verso gli alti gradi di conservazione che ha accentuato la forte dicotomia tra monete di prima fascia e il resto del mercato. Un accenno al (deprecabile) utilizzo delle scatolette e del ‚grading‘ americano sempre piu‘ diffuso che spinge ad un‘interpretazione del collezionismo numismatico come bene d‘investimento e‘ sicuramente da considerare per una prossima edizione del rapporto. Nel complesso uno strumento molto utile per uno sguardo d‘insieme e dati di performance dei vari comparti che tra beni artistici e ‚ passion assets‘ formano il composito mercato dell‘arte e dei beni d‘investimento.2 punti
-
Proverei con....10 lire Paolo VI 1968 Città del Vaticano https://en.numista.com/catalogue/pieces12098.html ??2 punti
-
Questo il mio Sebeto piastra da 120 grana millesimo 1736 in buona qualità2 punti
-
Come sarebbe che non abbiamo mai occupato l’Algeria? Carta canta! E timbro conferma!!? (ebay è sempre un posto bellissimo…)1 punto
-
cari lamonetiani riprendo il tema di una recente interessante discussione sulle patine dei Littori ripresentando con nuove foto un anno V caratterizzato da belle ombreggiature scure del metallo anche se non del tutto omogenee. Il D presenta lievi hairlines e secondo un amico perito numismatico molto anni fa ha subito una lieve pulizia di cui rimangono vaghe tracce. La classificazione MS63 attribuitagli da Montenegro tempo fa appare adeguata quanto a rilievi ma la colorazione che ha assunto in mano è realmente affascinante, fattore che, unito alla rarità, ne fa sicuramente un pezzo di discreto interesse. L’altro anno V in collezione, che è in banca, è decisamente superiore come rilievi (MS65) e possiede i classici fondi brillanti sul bianco senza patinatura, ma onestamente a me piace di più questa, forse perché da più tempo in raccolta e anche perché pagata un prezzo ottimo.1 punto
-
Non è altro che la stessa moneta tutt'ora in vendita con il titolo cambiato, classica vendita farlocca con annullamento della transazione consensuale successiva per evitare le commissioni di ebay (i feedback possono essere scambiati ugualmente). Serve eventualmente per far visualizzare che queste assurdità trovano degli acquirenti.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Buonasera amici, riporto su il post condividendo questo 5 grani del 1815, splendida moneta, che ho tentato di aggiudicarmi ma che per le mie tasche è salita troppo...però visto che vederle belle così è raro perché non condividerla lo stesso!!? Eccola allora e bravo chi l'ha portata a casa, magari qualcuno qui nel forum!...l'amico @borbonik? Variante questa con spaziatura al dritto tra il punto e ET, punto basso dopo la data...al rovescio niente punto a chiudere la legenda....gran bella moneta!!! Saluti.1 punto
-
Di Nemesi si è già avuto modo di parlare in questa discussione. La ruota con cui è rappresentata sul bronzo precedente poteva indicare un dominio sul tempo ciclico e sulle sue leggi, dominio che presupponeva la capacità di coniugare il Kronos, il tempo ciclico degli umani con l'Aion, il tempo eterno degli déi ( http://www.fuocosacro.com/pagine/mitologia/NEMESI.htm ). apollonia1 punto
-
Asclepia, sei veramente il mago delle piastre Sebeto! Di tutto ciò che mi hai descritto avevo notato poco o nulla. Ti ringrazio e ti saluto caramente1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao a Tutti e Grazie agli amici che hanno ripreso questa Discussione, Vi propongo un modesto racconto che giaceva nel cassetto da un pò di tempo, scusandomi per la lunghezza e sperando che qualcuno abbia voglia di leggerlo. Buona Giornata Beppe1 punto
-
Grazie dracma . la discussione che hai ricordato mi era sfuggita.Veramente interessante. Due indizi, come si dice, non fanno una prova ma ci siamo vicini... Da notare che Calciati e Buceti citano entrambi i due esemplari del Gabrici. Peccato non avere illustrazioni e riferimenti delle due monete, la caccia continua...1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Ciao Nikita le monete di quel periodo ce l'ho sia proof che normali (però entrambi fino al pezzo da 50 cents) e mi piacciono tantissimo, di quelle non circolanti invece ho da anni solo i primi tre pezzi1 punto
-
Se vuoi mettere in collezione le isole Cook ti consiglio gli stessi 7 nominali ma del periodo 1972-1975, non necessariamente debbono essere tutte della stessa data.1 punto
-
Buongiorno nella mia raccolta di patacche, il posto d'onore spetta a questa piccolina : 1 centesimo 1902; peso 1 grammo ma diametro 15,5 mm (comprata da bancarella, come falso, molto tempo fa...)1 punto
-
1 punto
-
Questi sono tondelli sempre più rari e ricercati, il rovescio è molto ben conservato compresa la data che spesso non si vede così bene. L'unico punto debole è il volto di Carlo II abbastanza usurato, perché probabilmente prodotto da un conio già stanco. Comunque complimenti, @Ashcoltami! A presto1 punto
-
Mi ricorda molto questa di Segesta in un'asta che sto seguendo. https://www.deamoneta.com/auctions/view/825/119 Mentre il retro è uguale identico a quest'altra moneta di Segesta: https://wildwinds.com/coins/greece/sicily/segesta/Calciati_51.jpg1 punto
-
1 punto
-
Il bronzo è di Mesembrìa o Mesambrìa, in Tracia, e le due scritte in verticale ai lati di Atena Promachos sono il genitivo plurale del nome degli abitanti della città in greco, che in questa lingua è ΜΕΣΣΑΜΒΡΙΑΝΩΝ: Invece delle due sigma, sulla moneta c’è un simbolo ben evidente in questo esemplare che penso stia per le due lettere dell’alfabeto. Il significato del genitivo plurale ‘degli abitanti di Mesembrìa’ si comprende considerando sottinteso il termine ‘moneta’. apollonia1 punto
-
Bellissima moneta e stupenda patina. Complimenti.1 punto
-
1 punto
-
Ric 568 (a) testa laureata a destra Ric 568 (b) testa nuda a destra Ric 568 (c) testa laureata a destra, busto paludato Saluti Giulio De Florio1 punto
-
1 punto
-
Complimenti per la moneta con gradevole patina omogenea!1 punto
-
Bon nessun intervento e allora io proseguo, con un tris di quattrinielli per i Reali Presidi...in ordine 1 quattrino 1791, 1 quattrino 1782 e 1 quattrino 1798 mi mancano alcune varianti ma prima vorrei raccogliere tutti i millesimi per i vari tagli, mi mancano solo il 2 quattrini del 91 e il 2 del 98 non sto messo male. Un caro saluto.1 punto
-
Buonasera a tutti o meglio buonanotte, anche se con alcuni giorni di ritardo proseguiamo il viaggio intrapreso della storia di Milda. Rihard Zarriņš per la creazione del suo design aveva bisogno di trovare il prototipo di ragazza che potesse rappresentare la fanciulla popolare lettone e allo stesso tempo riuscisse ad idealizzare la libertà e l’amore. Un giorno l’artista ritrovò sulla sua strada una donna che gli avrebbe cambiato la vita artistica e non solo, Zelma Brauere: infatti lei lavorava come revisore di bozze presso la tipografia di stato e grazie alla correzione di un grave errore su un libro, da mandare in stampa, di Zarriņš riuscì a conquistare la sua fiducia. Da quel momento l'artista rimase affascinato dal suo senso di responsabilità, dal contegno gentile, dalla sua intelligenza nonché dalla sua particolare bellezza. Ma chi era Zelma Brauere? Nacque 1900 a Riga e si laureò in filologia presso l'Università della Lettonia e conosceva sette lingue. Donna affascinata dal giardinaggio, si appassionò all'arte ed in particolare ai libri mantenendo sempre vive le relazioni con gli amici. Particolarmente attenta ad aiutare gli altri prestò servizio presso la Croce Rossa. Dopo la laurea, Zelma iniziò a lavorare come correttore di bozze presso la State Paper Printing House dove vi rimase per 43 anni fino al pensionamento. Giovane, bella, ma molto seria, tranquilla e riservata grazie al suo lavoro catturò l’attenzione dell’artista ed iniziò una lunga collaborazione tra i due. Infatti Zarriņš invitò Zelma a posare come modella con i costumi popolari lettoni immortalandola sulla rivista satirica "Svari" edita da J. R. Tillbergs e successivamente nell’edizione edita da Zarrins “Latvju raksti”, libro che trattava di ornamenti lettoni: L’artista era molto legato a Zelma, non solo professionalmente: infatti, da alcune lettere ritrovate, erano evidenti i sentimenti per la giovane donna ma la loro relazione rimase platonica. Del resto Zelma fu fidanzata con un pilota di aereo che sfortunatamente rimase coinvolto in un incidente mortale all'aeroporto di Krustpils nel 1935. Da quel momento lei rimase fedele al suo compagno e non si sposò mai vivendo fino alla sua morte con la sorella in una casa di legno sopravvissuta fino ad oggi nel distretto di Āgenskalns di Riga. Zarriņš, apprezzando Zelma come donna virtuosa, onesta e nobile, non c'è da meravigliarsi che l'abbia scelta come modello ideale per il 5 lati d'argento. Così Rihards Zarriņš disegnò l'allora 29 enne giovane donna: per rappresentala come la fanciulla popolare, così umile, intatta e pura per natura, diventando tra le immagini più popolari del folklore lettone. Sul dritto disegnò Zelma di profilo, vista dal lato destro, circondata da entrambi i lati dall'iscrizione “Latvijas Republika” ma per far emergere l'idea di amore e libertà in modo potente, l'artista optò solo per pochi dettagli: spighe di grano che ricoprivano la spalla della modella, una ricca treccia che le scendeva lungo la schiena e il colletto e il copricapo ricamati con un disegno ornamentale caratteristico del costume popolare lettone. L'espressione artistica era intensificata dalla bellezza serena del rapporto reciproco di tutti gli elementi e dalla simultanea leggerezza e fermezza della silhouette. Ma un contributo fondamentale al raggiungimento dell’obiettivo lo offrì l'incisore britannico Percy Metcalf che rese l'immagine più nobile, più espressiva, un simbolo di libertà e di etica. Quindi il pezzo a cinque lats fu il risultato del lavoro congiunto di artisti lettoni e britannici. Oggi, grazie alla gentile concessione della British Royal Mint, possiamo ammirare le forme in gesso usate molti anni fa per coniare la moneta da 5 lats con la possibilità di confrontare l’originale di Zarriņš, un ritratto realistico di Zelma Brauere, con le modifiche apportate dall'incisore britannico Percy Metcalf: A sinistra il disegno di Rihards Zariņš a destra la fotografia dei modelli in gesso di Percy Metcalfe. Per il rovescio scelse il suo disegno del 1921 del grande stemma araldico della Repubblica di Lettonia, creato sulla base del progetto dello stemma statale realizzato dall'artista grafico Vilhelms Krūmiņš. Il bordo della moneta fu contrassegnato dalla frase “DIEVS SVETI LATVIJU”, che si traduce in "Dio benedica la Lettonia". Coniata in argento fino all'83,5% in 25 grammi di peso e 37 mm di dimensione: la coniazione di questa moneta durante i suoi tre anni di breve durata è stata di soli 3,6 milioni. Quando la moneta fu emessa il 23 dicembre 1929, i residenti formarono lunghe file in banca per averla e bisogna tener presente che in quell’anno la Lettonia stava attraversando una crisi economica ma anche una "svalutazione del valore della moneta", secondo la Royal Mint: "La gente desiderava qualcosa di nobile, bello e il disegno sulla moneta era ampiamente accettato come incarnazione sentimentale di quelle qualità. Il popolo lettone, la classe contadina lettone, è sentimentale e sensibile alle idee romantiche nazionali: il nuovo pezzo da cinque lats era l'incarnazione del suo ideale di bellezza.” La moneta d'argento da 5 lats divenne estremamente popolare grazie alla sua piacevole espressione artistica, al suo valore e la sua immagine ottenne un grande significato simbolico al pari della statua del Monumento alla Libertà a Riga: Durante la seconda guerra mondiale, nella Lettonia occupata, le belle monete da cinque lats non avevano più corso legale, ma continuarono la loro vita di simbolo, forse rafforzandone il significato. Le monete salvate durante le occupazioni tedesche e sovietiche, servirono per fare spille e ciondoli, diventarono un regalo ambito in occasione di matrimoni e battesimi. Erano state tenute come un prezioso cimelio di famiglia da persone in Lettonia, nonché da coloro che erano stati deportati in Siberia e in esilio all'estero. Il pezzo d'argento da cinque lats svolgeva una missione molto rara per una moneta: per chi "sapeva" era un simbolo di libertà e statualità della Lettonia, come spilla significava l'appartenenza alla nazione lettone e la speranza di riconquistare l'indipendenza. Grazie a tutti numys il viaggio continua .... ma ormai siamo quasi alla fine della storia “La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.” (M. De Cervantes)1 punto
-
Buongiorno a tutti, ho fatto una foto di insieme alla mia Tipologica del 1792 di Ferdinando IV, manca ancora qualche pezzo ma non ho fretta. Sinceramente devo dire che personalmente la trovo molto interessante e direi quasi minimal. Pochi pezzi in rappresentanza per tipo, una mini collezione, una collezione nella collezione. Molti si accontenterebbero... Perdonami @Rocco68 se ho preso spunto dalla tua discussione sulla serie in rame del 1792. Qui ho aggiunto dell'argento ?. Ora volendo ampliarla cosa mancherebbe? Mi aiutate? Quale potrebbe essere il prossimo pezzo? Saluti Alberto1 punto
-
...uno scambio con un ottimo amico mi ha finalmente permesso di aggiungere in collezione il mio primo reale 1671... Finalmente ne posso studiare uno in mano! Spero vi piaccia1 punto
-
Eccoci ancora qui. La ipotesi di Fondamentale, secondo me, è la più plausibile. Un esubero di metallo, rivedendo bene la moneta e ingrandendo la parte interessata, mi sembra alquanto improbabile. La parte terminale in alto dell’asta e la parte ad uncino sono collegati e delineati con troppa precisione e continuità, ad angolo acuto, senza segni particolari o variazioni di alcun tipo per poter pensare ad un casuale esubero di metallo. Probabilmente, il punzone ha lavorato male ed ha piegato in basso la parte sinistra della stanghetta che di solito chiude in alto la “ I “, cancellando, allo stesso tempo, la parte destra della stessa stanghetta. Comunque, anche se anch’io sono del parere che quasi sicuramente non siamo di fronte ad un “1” voluto, certo è che davanti ci si presenta un “1” ben chiaro e delineato, sconosciuto fino ad oggi, che eventualmente potrà essere confermato come tale soltanto dopo la scoperta di altro o altri esemplari dalle stesse caratteristiche. Per risolvere i dubbi, c’è solo da sperare che qualche collezionista, riguardando attentamente le sue piastre 1805, scopra quello che andiamo cercando. Un caro saluto a tutti.1 punto
-
Riformulo per migliore comprensione: non ci si improvvisa maestro firmante dal nulla! Peraltro se vogliamo anche limitarci ad Eukleidas, chi abbia visto in mano nel Tudeer 37 la firma microscopica sulla fascia dell’amphyx... rabbrividisce al guardare il tentativo sopra.1 punto
-
Ciao, probabilmente era una moneta genuina ma fortemente usurata, per cui hanno pensato di “migliorarla” e hanno creato questa schifezza... che ritengo bulinata in lungo e in largo. Curioso che qualcuno possa pensare di avere la mano e l’occhio di un Eveneto e simili tanto da spingersi al bulino. Suggestiva la lettera E sull’amphyx. Anche io intuisco la sua presenza. Meno evidente la Y. Un altro aspetto che mi stupisce è l’abbinamento di un conio di rovescio di questa qualità con un conio di dritto fatto da un incisore che ricorda i canoni più locali, direi anche barbarici... ES1 punto
-
Non solo la firma è falsa, ma un po tutta la moneta è ripassata al bulino1 punto
-
Superba colonna sonora... sembra ieri quando sono andato a vederlo al cinema.... 19881 punto
-
Buongiorno a tutti ...controllando l'ultimo 10 grani 1815 (vedi su) ho notato che porta gli assi a medaglia, cosa che credo una scelta casuale, ma una scelta! Se si decideva che gli assi fossero in un modo o in un altro, gli assi per quella partita di monete restavano quelli...mi spiego meglio, ad esempio tutti (sempre salvo eccezioni) i 2 grani 1814 con corona a 7 punte riportano gli assi a medaglia (tedesca), mentre i 2 grani 1814 con corona normale portano solitamente gli assi alla francese...questo per dire che quando battevano i 2 grani a sette punte, gli assi erano posti ad un certo modo, battendo altre varianti gli assi erano in altro modo...pare una cosa scontata ma poi tanto non lo è...uno potrebbe immaginarsi che casualmente in tot 2 grani a sette punte ci siano delle percentuali casuali di assi posti ad una maniera o nell'altra, in realtà no! Certe varianti allora assi ad un modo, altre varianti allora assi ad un altro modo! Per quanto riguarda questo ultimo 10 grani 1815 senza punto dopo il valore non posso affermare con certezza che riportino sempre gli assi a medaglia, essendo il primo esemplare che maneggio (se qualcuno ha sta variante controlli please!), ma lo credo molto probabile, sui 2 grani a 7 punte invece mi espongo perché ne ho visti parecchi e tutti sono fatti a quel modo. Ecco una fotina (sgranata) di gruppo e buona continuazione lamonetiani.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.