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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/22 in tutte le aree
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Ciao a tutti, Eccola arrivata la quattordicesima 1834 della mia umile raccolta.... Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.5 punti
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Salve. Condivido una piastra 1805 con, al rovescio, la variante dell'uno speculare, pur trattandosi di una "capelli ricci ". La moneta è in bassa conservazione, ma presenta una particolarità che mi ha portato ad acquistarla: nella legenda, al rovescio, la parola "HISP" sembra riportare un " 1 " più che una " I ". Capisco e immagino che sia successo un qualcosa nel momento in cui il carattere è stato impresso, sta di fatto, comunque, che chiunque lo legga di getto, senza tante riflessioni, sicuramente lo definisce un " 1 " chiaro e tondo. Inoltre, in tutte le altre piastre 1805 che ho avuto modo di visionare, non mi è mai capitata una moneta con la stessa caratteristica. Sia ben chiaro, non penso possa trattarsi di nuova variante, ma per me che vado sempre alla ricerca delle particolarità, delle curiosità più che dell'alta conservazione, è sembrato importante presentare a tutti voi la legenda di questa moneta. Chiaramente, sono graditi pareri e chiarimenti a riguardo. Grazie e buona serata.4 punti
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Salve, mi date una mano a catalogare questo cavalluccio? Dovrebbe essere MIR 84/20 ma non ne sono sicuro... Grazie in anticipo4 punti
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Salve a tutti. Oggi vorrei condividere con voi un curioso aneddoto capitatomi anni addietro. Anni fa avevo conosciuto un vecchietto del mio paese, che in gioventù aveva fatto l'artigiano e che, avendo saputo che ... "mi piaceva collezionare monete", mi aveva proposto di vedere alcuni dei suoi "pezzi d'argento antichi" (come lui li definiva)... Chiaramente mi invitava a nozze ... Stuzzicando la mia curiosità. Quindi, un pomeriggio mi incontrò e mi portò a casa sua. Qui, aprì un cassetto di una scrivania del soggiorno e tirò fuori una vecchia scatola di legno di sigari sudamericani. Al suo interno un sacchetto di tela un po' unto, a righe rosse e verdi. Ad una ad una tirò fuori diverse monete tutte d'argento. 1 e 2 lire di Vittorio Emanuele II, 2 lire di Umberto I, un paio di scudi 5 lire di Vittorio Emanuele II... Qualche 5 lire aquilotto. Infine .. disse: "Queste sono le tre sorelle che mi piacciono di più..." e tirò fuori tre piastre 120 grana...che pose l'una accanto all'altra lentamente con estrema cura e precisione. Questa circostanza mi diede in quel momento una particolare emozione nel vedere quella persona così attenta nel sottoporre alla mia vista quei pezzi. Chiese il mio parere , e, non essendo un grande esperto, mi limitai a dire che erano dei bei pezzi ... Abbastanza comuni ma intereessanti... Da conservare... Chiaramente gli dissi che se voleva disfarsene potevo essere interessato. Tutto finì lì.... Ci incontravamo di tanto in tanto ed ogni volta mi diceva: "Un giorno di questi... ti darò quei pezzi.Tanto a me non servono. E tu gli darai il giusto valore." Un giorno mi venne a trovare a casa.... E mi portò quel sacchetto bisunto.... Oggi quelle monete sono nella mia collezione... Comprese le "tre sorelle" postate in foto. Niente di particolare valore.... Ma collezionare monete, per quanto mi riguarda significa anche collezionare belle storie. Grazie della vostra pazienza. Che ne pensate delle tre sorelle?2 punti
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Portogallo - 2 Euro Commemorativo 2022 100° della Prima Trasvolata dell'Atlantico Meridionale Nell'illustrazione: il monumento eretto a Lisbona in onore di Gago Coutinho e Sacadura Cabral, autori dell'impresa a bordo del biplano modello Fairey III.2 punti
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Grazie quindi a questa moneta che con attribuzione corretta o meno mi ha fatto conoscere questo personaggio e mi ha fatto fare questo viaggio nella storia e nei tramacci politico diplomatici per nulla quieti del periodo...2 punti
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Facendo un calcolo 'alla fimminina' come si dice da noi - una sola pesata - Si numerano le dieci pile e si preleva una moneta dalla pila n.1, due dalla pila n.2, tre dalla pila n.3 ecc. sino all'intera pila n.10 formata per l'appunto da 10 monete. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 per un totale di 55 monete Se fossero tutte autentiche il peso totale sarebbe 18 gr. x 55 = 990 gr. se il peso è di 991 grammi la pila delle monete false è la n. 1 dove è stata prelevata una sola moneta (la falsa pesa un grammo in più) se il peso è di 992 grammi la pila delle monete false è la n. 2 dove sono state prelevate due monete. se il peso è di 993 grammi la pila delle monete false è la n. 3 dove sono state prelevate tre monete. ecc. sino a 1.000 grammi di peso, la pila delle monete false è la n.10 dove sono state prelevate 10 monete.2 punti
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qSPL o SPL é una variabile molto sottile. Noi giudichiamo foto. Pensare che la foto 1 e 3 sono la stessa moneta già é difficile, peggio é giudicare lustro, freschezza e appeal. Personalmente ho dato qSPL poiché non apprezzo il lustro e pulizia di campi che cercherei in un SPL pieno. Nessuno puó giudicare meglio di chi ha la moneta in mano, con luce naturale. Comunque una moneta da trattare con rispetto qspl o spl che sia.2 punti
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Cari amici sono entrato oggi in possesso della nuova edizione di questo pregevole lavoro prodotto dagli amici di Nomisma con la collaborazione di Numismatica Scaligera e di altri autorevoli esperti. I periodi coperti dall’edizione precedente, ovvero i Savoia dal 1730 al 1943 e le monete pontificie dal 1775 sono stati affiancati con una importantissima nuova sezione dedicata al Regno di Napoli e delle Due Sicilie curata da Pietro Magliocca con una precisione e una cura davvero commendevoli. Al di là degli incrementi di prezzo per le alte qualità, che semplicemente fotografano il mercato di oggi, ma che sono il frutto di una certosina ricerca da parte di Roberto della Scaligera, cui vanno tutti i miei complimenti, questo volume rappresenta oggi un riferimento di estrema importanza per tutti i collezionisti di monete moderne italiane. Suggerisco a tutti di procurarsene una copia, e rinnovo le mie congratulazioni al direttore Lorenzo Bellesia, le cui capacità trovano qui l’ennesima e solidissima conferma, e a tutto il team che ha realizzato questo eccellente lavoro. Ad majora! ?1 punto
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Condivido con voi un acquisto da Sincona, asta 77, e col pedegree del catalogo che cita la provenienza dal Museo Storico di Berna / ex collezione Anna Spreng Non colleziono questo periodo, ma lo scudo di questo Napoleonide mi ha sempre affascinato, aspettavo solamente una bella moneta a un buon prezzo Il catalogo d'asta la dava per qSPL. A me hanno colpito i bellissimi fondi e il bordo tagliente con le bavette, che escludono che la moneta abbia circolato a lungo Quando è arrivata invece sono rimasto stupito del contorno del bordo perfettamente liscio, non c'è nessun incuso... mentre avrebbe dovuto esserci "* DIO PROTEGGE IL REGNO" @francesco77 Hai mai visto questo scudo col contorno liscio ? Ho trovato una nota sull'esistenza di 1 e 2 Lire 1812 col contorno liscio senza incuso, ma non il 5 lire Altra stranezza (per me, ma forse è la regola per questo scudo) è l'asse... le 2 facce sono sullo stesso lato, e non capovolte come normalmente avviene sugli scudi Sabaudi1 punto
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Non ci sono dubbi: con la virgola. Il punto decimale lasciamolo agli anglosassoni. Noi usiamo il punto per separare le migliaia, tant' è che l'importo di un bonifico bancario, per esempio, lo scrivi nella forma 1.753,50 €. Ciao da apollonia1 punto
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Buongiorno a tutti, Desideravo identificare questa moneta Diametro mm 17 Peso g 0,63 Grazie molte1 punto
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Di norma, i post non si eliminano, poiché come giustamente ricordato da @ak72 possono essere utili anche ad altri. Ma poiché l'utente ha di fatto già provveduto da solo, cancellando la sua richiesta e rendendo così incomprensibile il tutto, a me non resta che chiudere la discussione. Per il futuro, invito @RareMoney al rispetto delle norme di comportamento del forum.1 punto
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Altro esemplare ex Zoppola entrato in collection. Varietà (forse) inedita per il Papadopoli. Con la sigla GC e il numero 70 ricompreso tra due crocette (o X) sul R/ è presente solo il tipo varietà 80 che però non si abbina con la legenda del R/ stesso. Massaro: Gerolamo Contarini La tipologia è: argento, titolo 0.948 (peggio 60), peso grammi 15.914 (grani veneti 307 1/2).1 punto
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LEGGERE LA TRAGEDIA "I PERSIANI" DI ESCHILO Ciao da Stilicho1 punto
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I rebus sono spesso la fonte di insegnamento di sinonimi e nuovi termini, come pure di una corretta scrittura dei dati. Ne è un esempio questa vignetta della Settimana Enigmistica con i due barattoli che contengono diverse quantità di vernice, espresse da “500 g” e “1000 g”. La quantità di materia (in termine scientifico “massa”) di cui è composto un oggetto o una sostanza si riporta per iscritto facendo seguire il valore numerico dal simbolo dell’unità di misura, “g” in questo caso come simbolo del grammo. Il simbolo di un'unità di misura non ha il punto in quanto non è un'abbreviazione. Il simbolo può essere seguito dal punto solo alla fine di una frase. L’unità di misura può essere preceduta da un prefisso decimale per cambiare la scala di misurazione e rendere così i valori numerici né troppo grandi né troppo piccoli. Nel caso delle vernici si può scrivere 0,5 kg = 500 g e 1 kg = 1000 g, dove il simbolo k del prefisso “chilo” moltiplica per 103 nella notazione esponenziale o per 1000 nella notazione decimale il valore numerico che lo precede. È auspicabile che siano bandite dalle descrizioni delle monete nei cataloghi e negli articoli espressioni come “gr. 10” o “g. 10” per dire che una moneta pesa 10 grammi (10 g), come pure analoghe espressioni tipo “mm. 20” per dire che una moneta ha il diametro di 20 millimetri (20 mm). apollonia1 punto
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Perché eliminarlo? Sarebbe giusto lasciare il post così come sta, potrebbe essere utile in futuro a qualche altro utente in cerca di risposte ad un quesito simile! Ricorda che qui non siamo su facebook....1 punto
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Non escluderei che in zecca si proseguì coniando dritti con lo stesso simbolo anche per il 1844.1 punto
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Come anticipato tu, bisogna trovarne un esemplare conservato meglio e con il bollino, per avere la conferma di questo simbolo inedito per il 1844. Ho osservato i miei esemplari (in questa discussione) e ho visto che il 1839 ha il bollino come simbolo.1 punto
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Le officine per queste tipologie sono sei, poi sette e indicate in esergo. Le lettere A ( soltanto per Massenzio) B o gamma (per Massenzio o Decenzio) dietro il busto identificano qui le emissioni.1 punto
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Grazie Rocco per il tuo intervento. In effetti il dubbio c'è. La moneta in oggetto è del 1844 e neanche il D'Incerti la riporta... Chissà ne esce fuori qualcun'altra, magari conservata meglio, che può toglierci il dubbio1 punto
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Ciao Ale, a primo impatto sembra un "bollino". Considerando che il simbolo stella a 5 punte e' minuscolo nei primi anni di emissione dei Mezzi Tornesi e vista la conservazione del tuo esemplare non escluderei fosse la stellina il simbolo originario. Poi ingrandendo la foto in quel punto non mi sembra sia poi tanto tondo.1 punto
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Buongiorno a tutti, volevo sottoporre alla vostra attenzione il primo pezzo della mia raccolta, cronologicamente parlando, inerente la monetazione di Ferdinando II: mezzo tornese, di cui a breve posterò il rovescio. Secondo voi, il simbolo sotto la testa potrebbe essere il bollino? Grazie in anticipo a chi interverrà al riguardo1 punto
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Bella moneta. Il contorno liscio credo sia abbastanza raro, vediamo se qualcuno ne sa di più.1 punto
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Gran bella moneta, con magnifica patina e pedegree altrettanto importante. Interessante il contorno liscio. Non conoscendo particolarmente la tipologia non so quanto raro sia questo particolare. Però credo parecchio. Da approfondire sicuramente. Complimenti.1 punto
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Un'altra bellissima cartolina dei primi del '900 di Genova che mostra uno degli angoli più suggestivi della città. Al centro di una piazza tra via Balbi e via Pre si trovano i Truogoli di Santa Brigida, uno dei pochi lavatoi sopravvissuti all'avvento delle lavatrici. La famiglia Balbi contribuì alla loro costruzione in occasione della pestilenza per fornire alla popolazione acqua buona e abbondante dal rio di Santa Brigida. Oggi i lavatoi sono perfettamente conservati: Per approfondimenti storici, curiosità e foto vi consiglio questo articolo: https://wallinapp.com/walloutmagazine/pilloledarte-santa-brigida-il-recupero-della-storia-e-il-fascino-attuale/1 punto
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La Sicilia sempre più presente con eventi numismatici e collezionistici !1 punto
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Complimenti,bella moneta e bella patina ,non è facile mettere in collezione monete appartenute ad una raccolta museale,in più la tua è libera dal numero d'inventario che spesso si usava apportare con la china nei campi o sul taglio... Personalmente non ho notizie per quanto riguarda il taglio liscio ma credo sia stata coniata con una virola liscia per cause tecniche...1 punto
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Secondo me è solo spatinato per pulirlo e ripatinato artificialmente , e poi spolverato di terra rossa….le corrosioni sembrano da aggressione chimica1 punto
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Ciao! Riporto alcuni esempi: https://it.wikipedia.org/wiki/Stemma_del_Regno_d'Italia_(1805-1814) Lo scudo dello stemma è interzato in palo (tre divisioni verticali di eguale spessore).[2] Prima partizione: nella parte superiore è posizionato il gonfalone papale con le chiavi di San Pietro (per le ex Romagne e Marche pontificie), mentre nella parte inferiore è presente l'aquila bianca del Casato d'Este (per l'ex Ducato di Modena e Reggio). Esempio di bandiera con chiavi d'oro https://www.wikiwand.com/it/Stato_Pontificio Provvedo a spostare la discussione nella sezione "Araldica" dove gli esperti della materia sapranno essere più precisi. cari saluti Luciano1 punto
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La rarità di una moneta è solo una possibile priorità nel collezionismo numismatico, nel mio caso io ho perseguito priorità opposte, mi interessavano e ancora mi interessano le monete comuni, più diffusamente utilizzate nella circolazione locale o internazionale in diverse zone ed epoche, la moneta rara generalmente è un oggetto coniato in quantità assai limitate, oppure, in casi più rari, è una moneta di cui si sono conservati pochi esemplari nonostante una tiratura nella media... in entrambi i casi rimane il punto che le monete rare hanno svolto in maniera più limitata ed occasionale le loro funzioni di mezzo di scambio ordinario, questa particolarità a mio modo di vedere ne diminuisce la suggestione in quanto ciò che più mi affascina nelle monete è il loro profondo legame con la storia materiale degli scambi, dei commerci e dell'economia, di conseguenza monete che hanno circolato assai poco o per nulla non mi consentono quella immersione ideale e immaginifica di cui necessito per tenere alto l'interesse...per fare un esempio concreto, se volessi acquistare un ducato/zecchino di Venezia o un pezzo da otto, sceglierei quegli esemplari più comuni e utilizzati nei commerci internazionali secondo le testimonianze dei ritrovamenti e della documentazione scritta, proprio perchè recanti con sè quel contatto concreto con la vita economica che gli esemplari più rari non possiedono...1 punto
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Buonasera a tutti, @gennydbmoney grazie per aver postato la tua bella 34 in questa discussione.... Io ne ho appena preso una uguale, stesso conio per il rovescio E sotto la T in VTR, ma pare diversa per il diritto,le foto sono quelle della casa d'aste. Di queste al momento ne ho censito al momento soltanto tre. Una buona serata a tutti. Raffaele.1 punto
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@@Layer1986 ... per GAC/M e GAC/S sulle monete della Repubblica Napoletana spero che le tue ricerche possano portare dei frutti. All'epoca tralascia la sigla S perchè non trovai riscontri documentali........spero che tu abbia fortuna.1 punto
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@@Layer1986 Intanto, giusto per una corretta informazione (mi sembrava alquanto strano): il grano nel CNI non manca è il nr. 1254 e nemmeno nel PR che ne fanno riferimento al nr. 76 ma hanno dimenticato di aggiungere la M dopo GAC :rofl: Ho controllato quindi il Granco è anche qui non vedo problemi in quanto la M segnato dopo la GAC indicherebbe mastro di prova....e siamo quindi nel 47. Qui l'unico problema sembrerebbe la sigla M dopo GAC nel 15 Grana del 1648 per la Repubblica Napolitana....giusto ?1 punto
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Per il 15 Grana non vedo problemi perchè il Maffei potrebbe aver iniziato come Mastro di Prova.....aspetta che controllo il Grano. ;)1 punto
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@@Layer1986 ....come il Tornese del 47 GAC/M .... mi sfugge; dammi i riferimenti, cortesemente. Grazie1 punto
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Fabrì....niente sensazioni; dicci cosa hai incontrato nel corso dei tuoi studi e cosa ti fa pensare che non sia lo stesso. Durante la raccolta di informazioni, nel mio lavoro, notai l'ostacolo, ma le carte non aiutano. Quello che si trova scritto è che il Maffei, secondo quando sostiene il Prota fu mastro di prova nel 48, ma il Bovi non lo conferma.1 punto
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Per me la moneta è buona, nel senso che mi dà una buona impressione, ma forse non è nemmeno di Enrico. Guardandola, per somiglianza del ritratto, mi vengono in mente quei tipi di monete dell'area nordica. Per esempio (ma siamo lontani per periodo) ai penny anglo sassoni di Cnut, oppure per periodo più consoni ai pfennig di area austriaca e germanica. Si potrebbe pensare, se è di Enrico, ad una battitura nelle regioni del centro italia da parte di qualche zecca che Enrico aveva concesso il diritto. Di questa moneta del resto, non sappiamo nemmeno l'area di provenienza nè dove dovesse circolare. Non sono daccordo nemmeno sul fatto che sia un denaro di ostentazione. Peraltro dal peso si poteva magari definire un "mezzo denaro di ostentazione". Fare delle ipotesi può aprire la mente ad altre considerazioni.1 punto
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