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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/22 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, ho fatto una foto di insieme alla mia Tipologica del 1792 di Ferdinando IV, manca ancora qualche pezzo ma non ho fretta. Sinceramente devo dire che personalmente la trovo molto interessante e direi quasi minimal. Pochi pezzi in rappresentanza per tipo, una mini collezione, una collezione nella collezione. Molti si accontenterebbero... Perdonami @Rocco68 se ho preso spunto dalla tua discussione sulla serie in rame del 1792. Qui ho aggiunto dell'argento ?. Ora volendo ampliarla cosa mancherebbe? Mi aiutate? Quale potrebbe essere il prossimo pezzo? Saluti Alberto
    5 punti
  2. Ciao giovini, a proposito della discussione di ieri sera, il cipriota ha appena risposto. Mi pare molto simile alla 50 e 100 e conferma la nostra ipotesi sulle 1000. (Lo so che per chi non partecipa ai nostri incontri del mercoledì online sto parlando abbastanza in arabo, ma forse in questo caso è meglio così… ?)
    4 punti
  3. Certo... Capisco che in una collezione non è possibile avere tutto bello e perfetto... Ma vuoi mettere ... Il fascino culturale di una moneta vissuta, immaginarne le vicissitudini e la storia... Magari ritrovata in soffitta o in fondo ad una cassapanca... Un "dischetto" di buon metallo coniato a dovere ... Passato poi per secoli di mano in mano per generazioni.... Suscita nel collezionista la grande passione per la ricerca, la raccolta, la conservazione, lo studio dell'epoca di appartenenza... Le vicissitudini politiche e sociali del periodo... Ritengo che il collezionista numismatico va quasi sempre oltre la sua passione...
    3 punti
  4. Ciao, io ho provato a passare x salutare ma era già tardi ed eravate andati a nanna tutti. Cmq se decidete di venire a cena da me, accetto anche i "boni" di Priamo! Basta che continuiate ad avere l'abitudine di andare a nanna presto, mica che mi rimanete al tavolo fino all'1.. Avrei voluto vederle anch'io, ora sono curiosissimo..
    3 punti
  5. Da una visita all'ottimo sito on-line del museo di Berlino, 3 notevoli esemplari dei rarissimi denari battuti per Carlo Magno nella zecca di Treviso .
    2 punti
  6. Posto questa interessante storica medaglia. Marc'antonio Giustinian, 1684-1688. Medaglia 1684 opus Martin Brunner. (Ag gr. 76,05 mm. 56) Dr. DIE EINTRACHTS TREV DIS HELDEN DREY MIT SIEG ERFREV. Giovanni III Sobieski di Polonia, Leopoldo I d'Austria e Marcantonio Giustinian stanti e frontali su tre foglie di pianta con manto regale e spada; reggono con la mano d. una catena che li unisce; sotto, CONFOEDERATIO / ET / CONCORDIA / M B. Rv. DURCH DIESEN BUND DER TURCKEN HUND MUS GEHN ZU GRUND A(NNO) 1684. Un cane simboleggiante il turco, dilaniato da due aquile, l'Austria e la Polonia, e dal Leone di San Marco. Norimberga. Giovanni III re di Polonia, Leopoldo I imperatore d'Austria e Marcantonio Giustinian doge di Venezia, stipulano un'alleanza contro i turchi. Segnalo l'articolo apparso su Cronaca Numismatica (01/05/2020) a firma di Luca Mezzaroba dal quale emergono interessanti aspetti di questa alleanza: https://www.cronacanumismatica.com/un-singolare-porta-occhiali-o-unanomala-medaglia-incisa-nel-legno/ Saluti, Domenico
    2 punti
  7. Buongiorno amici...riprendo questo post, dopo qualche mese di assenza lo riportiamo su. Condivido questo esemplare ex collezione Mirabella millesimo raro, questo corredata da una bella patina, e in bellissima (BB) conservazione...per il 49 esistono diverse varianti, un punto che osservo sempre è la parte centrale bassa dello scudo al dritto, quella sopra il valore (G.120) per intenderci...qui il numero di gigli può variare come varia la loro diposizione, nell'esemplare in foto sono 6 e sfalsati...i vostri 49 come sono messi? Buona continuazione.
    2 punti
  8. ...mi dispiace ma a mezzanotte sono caduti tutti nella braccia di Morfeo. Spero che alla prossima ci possiamo rivedere altrimenti posso tenerli svegli fino al tuo arrivo?
    2 punti
  9. Moneta autentica ed in buona conservazione. Sicuramente collezionabile. Il nichelio è un metallo facilmente usurabile ed in questa conservazione è già di difficile reperimento. Posto un esemplare per condivisione e confronto:
    2 punti
  10. Ecco l'indice dei due volumi:
    2 punti
  11. Salve a tutti, ho molte domande sullo stemma di Napoleone del Regno d'Italia, una di queste è: Chiunque abbia familiarità con la storia della chiesa sa che il simbolo della chiesa è la croce della chiave d'oro e la chiave d'argento: la chiave d'oro simboleggia il potere in cielo e la chiave d'argento simboleggia il potere sulla terra. Allora perché la chiave incrociata sullo stemma del Regno d'Italia è dorata in tutte le illustrazioni a colori? Qual è il punto di fare questo? Di seguito si estrae una lettera registrata da Emanuele Pigni in STEMMI GENTILIZI E CIVICI CONCESSI DANAPOLEONE I COME RE D'ITALIA, pubblicata nel 2021: Nel «Giornale italiano» n.39 dell'1 aprile 1805 ne fu pubblicata la seguente blasonatura ufficiale: Entro un gran manto imperiale seminato di api, coronato dal diadema imperiale, attraversato diagonalmente per di sotto da due alabarde, che sopravvanzano ai quattro angoli, sta un'aquila colle ali spiegate, che negli artigli stringe il fulmine di Giove. Essa comprende un grande Quello di mezzo scudo presenta il colubro Viscontèo tagliato dalla ferrea corona del Regno d'Italia, stemma del ducato di Milano: quello in alto alla destra, le chiavi pontificie: sotto esso, l'Aquila Estense. In alto alla sinistra, Leone di S. Marco sotto quello, la croce di Piemonte, armi tutte il doppiavisi che indicano i diversi stati i quali di nuova composizione, Regno, onore, dalla quale pende la Stella, nuovo essa uno scudetto con entro la lettera N. Tale blasonatura fu ripubblicata nello stesso anno34 con la sola variante del gran manto imperiale seminato di mazzetti di fiori d'argento invece ch e di api. Il testo sopra dice solo che la chiave rappresenta la chiesa. L'autore ritiene che altri si sbaglino su Parma-Farnese = chiavi e ombrelli. Infine, sono uno straniero e alcune parole possono essere molto strane, grazie per la tua pazienza nel leggere.
    1 punto
  12. Mi sembra che finora non siano stati segnalati gli ultimi due volumi dei Materiali del Bollettino di Numismatica sulla collezione reale:
    1 punto
  13. Arrivata oggi con un fantastico volume di Lorenzo Passera. Non vedo l'ora di leggere!!!
    1 punto
  14. Ottimo. Grazie... Non ci avevo pensato... Molto utile. Salutoni.
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  15. Ciao! A qualità è la migliore di tutte. saluti luciano
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  16. Per questo ci posso provare io senza alcun problema...negli archivi della Banca d'Italia ci sono arrivato perché non dovrebbero fornirmi una banale foto e/o info sulla filigrana del 1000 che hanno in collezione. Penso che non dovrebbero avere nulla da nascondere ... si chiede una foto in trasparenza per avere trasparenza. Vi farò sapere?
    1 punto
  17. Era ciò che intendevo dire...
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  18. Un quarto esemplare in bronzo. Provenienza: collezione Voltolina, ex Arsantiqua II, lotto 93.
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  19. Come eravamo.... messi male 120 anni fa, mini cartolina "osè" per maschietti, da conservare nel taschino.
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  20. EDIPO RIVALEGGIO' COL MISTERO Buona serata da Stilicho
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  21. Dunque,dovrebbe essere un 4 Tarì o del 1612 o del 1613. Per via della rarità propenderei più sul 1612 più comune. Bella moneta,collezionabile NON PULIRLA Una settantina di euro li vale Salutoni odjob
    1 punto
  22. E' proprio tutto quello che puoi trovare su Numista! devi impegnarti... ps: ed io che volevo consigliarti in privato di cambiare il tuo nickname in... numysto
    1 punto
  23. @italpenCompra,compra e poi mostracela con il suo cartellino e con belle foto fatte da te odjob
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  24. Ottimo Stefano. Filigrana molto simile come hai detto tu stesso a quella da 50 e 100 lire regolarmente emesse… le ipotesi fatte ieri prendono sempre più quota
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  25. Ciao Stefano e grazie per la foto. A questo punto, l'ipotesi che ci possano essere dei falsi in circolazione inizia ad essere "più che un'ipotesi" . Da questa foto la filigrana e ben visibile e nitida, per il 1000 lire esaminato ieri sera..... Ciò, potrebbe effetivamente giustificare l'importante numero di biglietti da 1000 che nel tempo sono emersi ( quasi tutti in FDS) a differenza di quelli da 500. Vediamo...
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  26. Eh te lo stavo per dire ! Occhio al grafico ! ?
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  27. Sembra che non ci voglia tanto, però sono anni che osservo i carlini del 1792 ma non riesco ancora a decidermi, stessa cosa per la mezza e il tari'. Non e' che ho la sindrome di Penelope? Saluti Alberto
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  28. Buongiorno, ravvivo questa discussione con l'ultima patacca entrata nella mia raccolta, appunto, di patacche, regalo a seguito di un acquisto di monete estere: 5 lire Gioacchino Napoleone 1813, peso 23,13 grammi, assi alla tedesca, FERT sul contorno. Mi mancava.
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  29. Ciao ragazzi, mi spiace essere stato assente ma mercoledì scorso ero in vacanza e ieri sera, causa lavoro, sono rientrato tardi e onestamente ero "stufo" come diciamo da noi. Se cambiate giorno, per me non c'è problema.
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  30. Presto li vedrai ? erano curiosità numismatiche più che altro
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  31. Come diceva Totò : “Sa…questi nasi!” ??
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  32. Da catalogo: R4, "Questa moneta di biglione al titolo di 250% d'argento è stata coniata a Brindisi verso il 1195 o 1196. Ritengo sia una delle monete più rare degli Svevi. Fin ora si conoscono solo due esemplari, uno facente parte della collezione del Re Vittorio Emanuele III e l'altra si trova al museo comunale di Palermo.
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  33. Riguardo le firme degli incisori per esteso leggibili sulle monete, ai casi citati aggiungo i seguenti: Greek CRETE. Kydonia. Circa 320-270 BC. Stater (Silver, 25 mm, 11.51 g, 11 h), signed by Neuantos. NEYANTOΣ / [EΠOEI] Head of a nymph to right, her hair tied up and bound with a vine wreath, wearing solar disc and crescent earring with four drops. Rev. KYΔΩИ The archer Kydon standing left, stringing his bow. Le Rider, Crete, pl. IX, 18 ( same dies ). Pozzi 1972 ( same dies ). Svoronos, Crete, 3 and pl. IX, 3 ( same obverse die ). Very rare, especially with the artist's name fully legible. Struck on a broad flan and with lovely old collection toning. The usual minor die breaks and areas of weakness, otherwise, very fine. From the Jolimont Collection. The artist Neuantos is only known from this obverse die, which he proudly signed with his name and the verb EΠOEI ('made it'). This is one of the few occasions outside of Magna Graecia where a Greek artist signed his work. We do not know for sure whether Neuantos also crafted the reverse die of the issue, but the powerful image of Kydon, the eponymous hero of the city, stringing his bow, clearly reflects the importance of archery in Cretan society. Much like the Balearic slingers in the West, Cretan archers were dreaded throughout the eastern Mediterranean, serving as mercenaries in many of the armies of Alexander's successors. This lead to an influx of silver to Crete since the late 4th century BC, which was coined by the many poleis of the island, resulting in one of the most interesting and diverse series in Greek numismatics.
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  34. Complimenti! è proprio un centavo, è anche la moneta più datata che ho del Venezuela, ricevuta in regalo una diecina di anni fa.
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  35. Nessuno di noi è sfuggito alla triste sorte della patacca rifilata, anche io e da un'asta famosa pure. Ma non ne ho fatto una tragedia, anzi è stato l'inizio per acquisti mirati e studiati, chiedendo sempre consiglio a chi era più bravo di me.
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  36. La storia è sempre ricca di sfaccettature e lati poco conosciuti, proprio come questa: Cedere le Isole Baleari o le Canarie a Mussolini per non farlo alleare con Franco: il folle piano della Repubblica spagnola Una ricerca dello storico-culturale e giornalista Manuel Aguilera rivela questo episodio sconosciuto della “Guerra Civil” spagnola. La manovra diplomatica più rischiosa della “Segunda República”, durante la guerra civile spagnola, vide la luce nel gennaio del 1937, con un dispaccio dell’Ambasciatore e veterano socialista Luis Araquistáin. Scrisse una lettera a Francisco Largo Caballero, allora Presidente del Governo, per illustrare come Mussolini e Hitler non avrebbero più appoggiato Franco, non tanto per ragioni ideologiche, ma per interessi economici e mire espansionistiche. Il Diplomatico credeva che i dittatori fascisti avrebbero smesso di sostenere militarmente i “sub-alleati” in cambio di un pezzo di territorio spagnolo. “Bisogna comprare il non-interventismo in Spagna”, spiegava. La cosiddetta “Operazione Schulmeister” (ispirata al nome di una famosa spia di Napoleone), ricette che semaforo verde il 9 di marzo. Araquistáin prese contatto con il suo omologo italiano a Londra, Dino Grandi, per organizzare un incontro con due agenti di loro fiducia. Tre erano le condizioni imposte dal Duce per accettare l’offerta della Repubblica: recuperare i 100 Milioni di Dollari investiti nell’impresa, ottenere determinati benefici commerciali e un piano di occupazione delle Baleari, con una colonia di 100.000 italiani, che prevedeva la cessione di Maiorca come base aerea. I documenti che accreditano questa negoziazione e diversi altri incontri, sono stati ritrovati nel 2005, in un archivio della University of Stanford, dallo storico e giornalista Manuel Aguilera. Le circa 100 pagine che testimoniano la volontà repubblicana di cedere territori al Fascismo per determinare la neutralità delle potenze in gioco, era in realtà una copia degli originali che si conservano nell’Archivo Histórico Nacional. Ciò che chiama l’attenzione è queste relazioni erano state menzionate precedentemente solo nel libro di Javier Tusell, pubblicato nel 1983 “Luis Araquistáin. Sobre la guerra civil y la emigración”, mentre Ángel Viñas ne avrebbe riprodotto una piccola parte ne “El escudo de la República” (2007). Da qui, Aguilera inizia una ricerca durata quasi due decenni negli archivi degli Stati Uniti, Regno Unito, Italia, e Spagna, culminata adesso con la pubblicazione di “El oro de Mussolini” (Arzaliza). Un libro breve, in grado comunque di svelare uno degli ultimi episodi sconosciuti della Guerra Civil, come le ambizioni territoriali di Mussolini nelle Isole Baleari, con cui cercava di assicurarsi un vantaggio strategico nel Mediterraneo Occidentale, in vista di una futura guerra contro la Francia. Finca de La Albufera: la situazione della Repubblica era talmente disperata che si cercò di stipulare un accordo simile con la Germania nazista, interessata alla produzione agricola e alle mine di ferro. Prova ne è la confessione di Federica Montseny, ex-Ministro della Salute nel Governo anarchico, in una lettera inviata il 31 maggio del 1950 allo storico Burnett Bolloten, rimasta dimenticata negli archivi dell’Università americana. Nella missiva, nella quale allertava sul pericolo di raccontare troppo presto tutta la storia, riconobbe che il suo Governo, durante la riunione del Consiglio dei Ministri, aveva avviato un dialogo con lo stesso Hitler, promettendogli le Baleari o le Canarie, se avesse smesso di sostenere Franco. I contatti con il Führer vennero tenuti da Araquistáin e dal suo agente, due volte, a marzo e ad aprile del 1937, attraverso il Direttore della Reichsbank, Hjalmar Schacht.nUn terzo incontro sarebbe avvenuto a Strasburgo poco prima della strage di Guernica. Hitler inviò un agente chiamato Gruber, che mostrò un documento ufficiale al Governo di Largo Caballero per sapere se la proposta formulata avesse un solido fondamento. Ma le trattative si arenarono, visto che Schulmeister, il nome in codice dell’agente spagnolo, non poteva certo consegnare prove che avrebbero compromesso l’impegno antifascista della Repubblica. Perché questi folli piani fallirono? “Nel maggio del 1937 la guerra era troppo avanzata per arrivare ad un accordo”, come spiega Aguilera, ricordando anche il cambio dell’esecutivo repubblicano, presieduto adesso da Juan Negrín e con un nuovo Ambasciatore a Parigi: Ángel Ossorio. “Inoltre, c’era stata la battaglia di Guadalajara, che ferì profondamente l’orgoglio di Mussolini, seguita dalla strage di Guernica, e poi si stavano intensificando i bombardamenti su Barcellona e Valencia, a cui partecipava l’aviazione italiana”. Le Baleari facevano parte del “sogno imperiale” di Mussolini. Il giornalista e storico dedica vari capitoli del suo libro all’aumento della presenza e all’influenza culturale italiana nelle isole, per esempio attraverso oscuri personaggi come Arconovaldo Bonaccorsi, più conosciuto come il Conte Aldo Rossi, sanguinario squadrista italiano che voleva convertire Maiorca in un laboratorio fascista. I documenti rivelano che il maggior controllo politico della zona si registrò all’inizio della contesa e andarono scemando nel 1937, optando per una “furtiva penetrazione economica e sociale”, per evitare le operazioni di intelligence britannica. La maggior prova di questa strategia di colonizzazione è costituita dall’acquisto, nel maggio del 1938, avvenuto segretamente attraverso il Ministerio de Hacienda, della terza azienda agricola più grande di Maiorca, La Albufera y Son Sant Martí, per cinque Milioni di Pesetas dell’epoca. Per aggirare una legge che impediva agli stranieri di acquistare terreni nella costa senza espressa autorizzazione militare, Mussolini usò la sua spia Carlo de Re per creare un’azienda fantasma, Celulosa Hispánica, con prestanome maiorchini. Il suo obiettivo era quello di creare un “Centro di italianità” che negli anni sarebbe cresciuto. Arrivò a controllare cinque kilometri di costa, ma lo scoppio della II Guerra Mondiale rovinò i suoi piani. La ricerca di Manuel Aguilera ha consentito di rivelare “la storia di un inganno, di un segreto protetto con la menzogna e con l’eliminazione di documenti”, soprattutto da parte italiana, che non ha mai riconosciuto la versione dell’”Operazione Schulmeister”: se mai sono esistiti documenti, sono stati sistematicamente distrutti. “Né gli storici romani né io siamo riusciti a trovare alcuna traccia negli archivi romani”, spiega l’autore. Altri pezzi del puzzle che non si sono riusciti ad incastrare riguardano l’identità della spia di Mussolini che partecipò all’”Operazione Schulmeister”, e il misterioso numero di italiani che si stabilirono nell’arcipelago al termine della Guerra civil, acquistando delle proprietà con il beneplacito di Franco. A questo proposito, ci attende una nuova indagine. https://www.vivilecanarie.com/curiosita/cedere-le-isole-baleari-a-mussolini-per-non-farlo-alleare-con-franco/?amp=1
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  37. Non l'ho trovata tramite i filtri di numista, prima ho cercato su google uno stemma con un pesce verticale, solo dopo aver copiato la città l'ho incollata sul 'cerca' di numista: Kaiserslautern
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  38. @Orodicarta non ci sarà ?, a @jaconico gli hanno fregato il Mac?, qualcuno una bella notizia la può postare oppure proporrei di andare tutti a cena da Davide?
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  39. un aiuto te lo potrebbe dare @Numi 62
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  40. Giuseppe Girola non era solo una colonna portante della Società ma anche un finissimi cultore numismatico di grandi conoscenze specialistiche che spaziavano dalle monete Axumite a quelle Rinascimentali, ai falsi, alle medaglie e naturalmente eccellente bibliotecario. Con lui ho avuto la fortuna e il piacere di confrontarmi su decine di questioni numismatiche, trovando sempre un interlocutore attento, esperto, sempre pronto a suggerire indicazioni bibliografiche e spunti di ricerca. Giuseppe ci manca gia‘ moltissimo. Ho proposto alla SNI di intitolare a suo nome la biblioteca della Società per ricordarlo degnamente
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  41. Vi presento l’ultimo acquisto, spero vi piaccia. Si tratta di un doppio filippo, coniato al piede milanese, per il territorio di Retegno, oggi nel lodigiano. Un bel modulo, dal peso di oltre 50 grammi, proveniente dall’ex Cronos 11 e che dopo qualche “giro” è giunto fino al mio vassoio. Domani qualche nota in più, per ora vi lascio con le foto (non mie). N.
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  42. Capisco che in Lussemburgo non abbiano molto altro di cui parlare, ma hanno un po' scassato con compleanni, anniversari, matrimoni, nascite, comunione, ecc... nel 2023 faranno la 2€ per il 5° anniversario della prima volta che l'ha fatta nel vasino la figlia, dello zio, del fratello, della cognata del giardiniere del duca?!?
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