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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/06/22 in tutte le aree
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Potrebbe trattarsi di derivazioni tarde da coni del Padovanino (Giovanni da Cavino): il diritto, infatti, mi sembra coincidere con quello del sesterzio riportato dal Klawans a pagina 42 (n.5) della sua opera "Imitations and Inventions of Roman coins".4 punti
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Mi aggancio a questa discussione per chiedervi se avete informazioni di contesti di rinvenimento di queste monete che, cessato il loro uso originario (e quindi persa la propria spendibilità), venivano usate per altri scopi. Credo sia fondamentale avere dati di tale natura per poter fare delle ipotesi su: 1) periodo esatto della loro trasformazione 2) luogo di realizzazione (tutto l'impero? solo alcune zone?) 3) motivazione della trasformazione (o forse è meglio parlare al plurale di "motivazioni"?) Personalmente, dopo qualche ricerca (senza grosse pretese però) sul web, ho trovato questo esemplare: Si tratta di un sesterzio di Adriano con bordo martellato (RIC?) rinvenuto nei pressi di Aquileia (località Marignane) nel corso della realizzazione/ampliamento della rete fognaria che ha dato il via a una campagna di scavi nel 1968/1969 laddove vi era il passaggio di una strada romana. Durante gli scavi sono state rinvenute molte monete sparse (non in forma di ripostiglio) e di varie epoche (dall'età repubblicana al tardo impero). Non possiamo parlare quindi di un preciso contesto e, nello specifico, non ci sono altri dati su questo esemplare. Un secondo esemplare, di cui non c'è l'immagine, è stato trovato sempre a Aquileia tra maggio e settembre del 1969 in via Pier Silverio Leicht. In questo caso il sesterzio con bordo martellato era di Traiano (e anche in questa occasione si tratta di rinvenimenti monetali sparsi che coprono il periodo repubblica-tardo impero). Vi riporto un paio di esemplari (ma ce ne sono molti eh) trovati nel web di sesterzi martellati, uno con foro (per analogia con l'esemplare di @Illyricum65 e uno senza foro (di cui mi piaceva la foto che ben fa apprezzare il bordo martellato e il relativo effetto "rialzato"): La letteratura sull'argomento è piuttosto scarna: non esistono ricognizioni né cataloghi estesi (se non qualche estratto relativo a qualche collezione museale). Né esistono indici di ritrovamenti. Tra i contributi più recenti che ho trovato c'è un brevissimo saggio di Peter Kos dal titolo "Proto-contorniates?" pubblicato nel 1993 nella "Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini" vol. XCV in cui sostanzialmente l'autore fa un po' il punto della situazione nota fino all'epoca (poca cosa purtroppo) riportando le teorie fin qui formulate: 1) A. Alfoldi (1943) ipotizza che possa trattarsi di una operazione di lavorazione dei sesterzi in ambito ufficiale imperiale per creare una sorta di medaglioni. In particolare suggerisce che possa trattarsi di una produzione collocabile nel IV secolo in ambito romano (solo presso la città di Roma?) messa in atto dalla nobiltà locale per creare una sorta di "regali benaugurali" da donare in occasione del Nuovo Anno (suggestione dovuta a produzioni analoghe di Costanzo II che realizzò i primi medaglioni contorniati con un intento analogo). Alfoldi li identifica quindi come una sorta di "antenati" dei contorniati e li definisce appunto come "proto-contorniati". 2) Maria Alfoldi (1978) invece ipotizza che si tratti di una lavorazione del bordo destinata a proteggere le facce della moneta dall'usura destinando il pezzo così modificato all'uso ludico come pedina di gioco. Tale suggestione la recupera agganciandosi a un passo del Satyricon di Petronio in cui si parla dell'uso di monete come pedine da gioco (anche se in questo passaggio le monete citate sono di metallo nobile: argento / oro). 3) Lorenzina Cesano (1905) in un articolo relativo a un contorniato conservato nel museo di Parenzo, rileva come solo in Italia solo in Italia sembrano esserci esemplari rinvenuti in quantità più significative nella collezioni numismatiche pubbliche (a tale riguardo Kos cita la presenza di 14 bronzi martellati da Augusto a Filippo I e 3 medaglioni anch'essi martellati nelle raccolta numismatica del medagliere del museo di Verona). La Cesano, per identificare questa tipologia di moneta riadattata usa il termine di "pseudo-contorniati". Kos confuta l'ipotesi (1) di Alfoldi ritenendola priva di riscontro, l'ipotesi (2) di M. Alfoldi dicendo che il rialzamento del bordo non poteva avere uno scopo protettivo in quanto spesso e volentieri la moneta di partenza era estremamente usurata e già non più riconducibile con certezza a un imperatore. Mentre approva la definizione coniata dalla Cesano di "pseudo-contorniati" in quanto non è incline a considerarli come antenati dei contorniati. Riguardo alle tipologie "lavorate" evidenzia come non ci siano solo bronzi coniati a Roma ma anche sesterzi della zecca di Viminacium e che quindi va ipotizzato un riutilizzo esteso anche in altre zone dell'impero. Infine sembra assai solida l'ipotesi che queste modifiche venissero messe in atto al momento della demonetizzazione del singolo pezzo, cioè quando la moneta perdeva ogni capacità di spendibilità perché non era plausibile (quanto meno non sempre) la privazione di un valore economico a fronte di un uso ludico o decorativo. Questo fa ipotizzare un periodo di creazione anticipabile già al III secolo (e non al IV come sosteneva invece A. Alfoldi). In assenza di ulteriori elementi di studio e dati da analizzare Kos non esclude l'uso a scopo ludico (pedine) tuttavia sostiene che non in tutti i casi l'operazione di martellatura va ricondotta a un solo scopo, tropo riduttivo. Purtroppo, consapevole della penuria di elementi concreti di studio che vadano oltre ai singoli pezzi noti (che oggettivamente non sono pochi) Kos si ferma nell'avanzare ipotesi che, per quanto credibili, comunque non possono vantare alcun supporto e si auspica studi successivi e ricognizioni e catalogazioni di questi oggetti monetiformi. Lo studio, mi ripeto, era del 1993, da allora son passati quasi 30 anni e mi chiedo se ci sono stati sviluppi in questo arco di tempo che, numismaticamente parlando, non è poi così breve! Ah, quasi me ne scordavo! Per "colpa" di @Illyricum65 che ha rispolverato il mio interesse per questa tipologia di monete riadattate... nel documentarmi mi sono pure imbattuto in un altro esemplare passato in vendita in questi giorni che ho visto di inserire in collezione: L'autorità emittente non è identificabile e, al momento, altro non ho tra le mani se non queste due immagini e i dati fisici: 29,01 mm per 18,85 grammi.4 punti
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Già il fatto che siano due monete identiche come modulo e caratteristiche fisiche dovrebbe far pensare male... ed in effetti è così ! L'impronta del diritto è ricavata per fusione da una falsificazione coniata del Cavino ( '500) tipo Klawans pag. 42 , cfr foto ( tipica la conformazione della terminazione in basso del collo, ma anche la distribuzione delle lettere e lo stile assolutamente Caviniano) .... per entrambi gli esemplari. Tra l'altro nelle note si parla di un esemplare del museo Bottaccin di Padova in cui presenta lo stesso rovescio con Spes Augusta come nel pezzo di Elio a pag 81-82 , che ha la medesima impronta di rovescio dei tuoi... ( coniato, British Museum ) Le bolle di fusione sono piuttosto evidenti, soprattutto al rovescio a h 6 circa, comunque tutto porta a una fusione ( lettere, bordi, perlinatura, tutto impastato) Di queste riproduzioni per fusione con rovesci abbinati in varia maniera ve n'è stata nei secoli passati una produzione enorme... a mia idea ed esperienza questi due pezzi potrebbero essere stati prodotti tra il fine '700 e tutto l'ottocento... Un cordiale saluto, Enrico P.S. se, come penso, sei quel Pierfabio di Brescia, io sono pure di Brescia e ci siamo conosciuti attraverso Giammatteo alcuni anni fa, questo detto nel caso avessi bisogno di ulteriori specifiche per queste od altre cose potresti contattarmi direttamente.3 punti
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Segnalo l'uscita del n. 384 di Panorama Numismatico Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Tra fiori e numismatica – p. 3 Roberto Diegi, Flavio Eugenio, usurpatore romano che avrebbe potuto diventare imperatore – p. 12 Lorenzo Bellesia, Un ducatone di Piacenza con data inedita – p. 15 Renzo Bruni, I “Boni Steffanini” emessi dal governo provvisorio di S.M. l’imperatore d’Austria nelle tre Legazioni nel 1815 – p. 17 Realino Santone, Monete angioine del Regno di Napoli. Gigliati con simbolo giglio, un singolare esemplare – p. 22 Alberto Castellotti, Il ritorno di Luis – p. 25 Andrea Keber, Primo tentativo di censimento dei contrassegni nei ducati veneti – p. 28 Silvio Sannino, Nuove considerazioni su due medaglie nordeuropee del XVII secolo ritraenti Masaniello e Cromwell – p. 45 Emissioni numismatiche 2022 – p. 52 Giuseppe Carucci, I soldi della Crimea – p. 53 Notizie dal mondo numismatico – p. 58 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 632 punti
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Continua la serie ex-Zoppola. Dall’asta NAC 108 (lotto 782) questo esemplare del Doge Carlo Contarini (1655-1656), morto “di depressione” e le cui spoglie andarono disperse. D2 punti
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Buongiorno. La mia napoletana di oggi è un 10 tornesi di Francesco II. Peso 29.92 g2 punti
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Bella per esser un 27...difficile da trovare superiore allo spl come data e soprasi va su cifre alte. Da collezionista,per riempire il buco,è una conservazione di tutto rispetto...sicuramente migliorabile è chiaro. Dipende dalla pazienza e dal portafoglio.2 punti
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Buonasera a tutti anzi buonanotte, voglio postare una banconota del Regno di Baviera dell'impero di Ludwig II conosciuto come il re dei cigni, il re pazzo o il re delle fiabe che regnò dal 1864 al 1886. Un re che dopo l'unificazione della Baviera alla Germania iniziò ad occuparsi sempre meno degli affari di Stato per dare vita a molti dei suoi sogni artistici, tra cui la costruzione di numerosi castelli dai toni fantastici, tra cui il più famoso resta indubbiamente il Castello di Neuschwanstein: Questo suo comportamento prosciugò i suoi fondi personali e lo posero in cattiva luce presso la classe dirigente che lo dichiarò pazzo e la corona passò al fratello Ottone che non era poi così sano di mente, anzi peggio al punto che dovette prendere la reggenza lo zio, il principe Luitpold di Baviera. Paradossalmente, il regno di Ottone fu il più lungo della storia del Regno, anche se è in dubbio che egli abbia mai realizzato di essere asceso al trono. Durante questo periodo la Banca Centrale Bavarese, fondata nel 1875, era una delle poche banche centrali dell'Impero a emettere banconote insieme alla Badische Bank, Sächsische Bank e Württembergische. Nel 1900, la banca centrale bavarese emise una banconota da 100 mark (seconda emissione). L'azienda di Lipsia Giesecke & Devrient venne commissionata di eseguire la produzione dei biglietti basandosi sulla prima emissione della banconota da 100 marchi del 1875. La nuova emissione mostrava un'innovazione, il cosiddetto bordo laterale ed inoltre la carta non venne stampata nei punti in cui si trovava la filigrana permettendo una più semplice riconoscibilità della filigrana. 100 Mark 1900 - Fronte Sul lato sinistro c'è la personificazione della Banca Centrale Bavarese: figura femminile seduta con la Bilancia (giustizia) e la Cornucopia (allegoria della ricchezza). Ai suoi piedi ci sono sacchi di denaro con monete d'oro. Vicino c'è Mercurio fanciullo (allegoria del mestiere), ai suoi piedi troviamo l'ingranaggio, il martello e l'incudine che raffigurano l'allegoria dell'industria. Dietro di lui c'è l'àncora, allegoria del trasporto marittimo. Sul lato destro le allegorie dell'agricoltura: figura femminile seduta con fanciullo. Il ragazzo tiene in mano un cesto di mele (allegoria della fertilità). Ai suoi piedi ci sono: un rastrello, un aratro, una falce come rappresentazione dell'agricoltura. In basso al centro della banconota è presente lo stemma araldico bavarese del 1835: Lo stemma rappresenta il Leone di Veldenz. Inoltre raffigura anche il leone palatino, il rastrello della Franconia e il margraviato di Burgau, nonché le losanghe bavaresi. 100 Mark 1900 - Retro Cornice con fregi destri e sinistri. Foglie di acanto. Il valore 100 viene riportato nei quattro angoli del biglietto. Come, in precedenza detto, la parte filigranata non è stata stampata. La banconota è stata disegnata da Eugen Johann Georg Klimsch (1839 – 1896) un pittore e illustratore tedesco. Grazie a tutti2 punti
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Continua la serie ex-Zoppola. Dall’asta NAC 108 (lotto 834) questo esemplare del Doge Domenico Contarini (1659-1675). Massaro: M A S (Marco Aurelio Soranzo massaro). Ex collezione Bettinelli e collezione Zoppola. Saluti, Domenico1 punto
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A me il carciofo imbottito piace e questa fa la sua figura. Intanto tornando a casa ho visto @Meleto che stava provando a rimettere a posto l'antenna: Dai siamo tutti con te...anche i tuoi vicini?1 punto
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Ciao, non è un caso che ho parlato di riproduzioni recenti e non di falsi moderni o d'epoca. L'aspetto generale mi avevano fatto pensare a Cavino ed ai Padovanini,o emissioni di botteghe successive a questi? ANTONIO1 punto
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Nikita per adesso sólo divise per continenti non ho molta pazienza e sonó piu abituato a lavorare nei campi. Nella foto sonó altri soldi che ancora non ho divisó.1 punto
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Si ricorda a tutti gli interessati la conferenza domani 7 giugno ore 20:45...vi aspettiamo numerosi di persona e in rete al link riportato nei messaggi precedenti.1 punto
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Guarda, sinceramente in generale preferisco evitare di indicare il venditore o l'asta dove ho acquistato una determinata moneta, mi rendo conto che spesso non è difficile capirlo, ma preferisco che la discussione si focalizzi solo sulle monete.1 punto
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Interessa poco anche a me, e credo anche a molti qui. Ma paradossalmente la moneta è stata creata come riserva di valore Quindi disdegniamo la natura stessa di quel che amiamo collezionare Più paradossale di così... ?1 punto
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Porcaccia la miseriacci Gionata. Situazione estrema. Speriamo si risolva tutto in fretta.1 punto
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Grazie e ben ritrovato anche a te. Devo dire che io in giro vedo parecchie monete molto belle che mi fanno sorgere dubbi sul fatto che siano state ritrovate in quelle condizioni. E di solito vengono battute a prezzi elevatissimi. Magari sbaglio, del resto sono ancora un neofita, ma ho come l'impressione che, soprattutto per quanto riguarda i bronzi, i ritocchi siano una sorta di segreto di pulcinella, sono diffusissimi ma solo raramente ammessi. Ad ogni modo, sperando di non essere accusato di eresia, devo dire che personalmente qualche ritocchino lo posso anche tollerare, certo c'è ritocco e ritocco, ho visto monete chiaramente bulinate, altre che di antico avevano al massimo il metallo, ma tolti i casi più estremi per me non sono un particolare problema, anche se mi piacerebbe imparare a riconoscerli il più possibile. Per quanto riguarda poi la moneta in oggetto, l'unica cosa che posso aggiungere è che in mano la patina ha un aspetto più "naturale" di quanto appare in foto (del resto a non far affidamento sul colore visibile in foto è una delle prime cose che ho imparato da queste parti).1 punto
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Ciao, purtroppo sono solo delle riproduzioni ? ANTONIO1 punto
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E' un biglietto stampato tra il 1980 e il 1983, periodo complicato per l'Argentina dove l'inflazione galoppava. Nonostante l'alto valore facciale è considerato un pezzo comune, lo si trova per pochi euro in FDS. Saluti.1 punto
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ma questo è il punto.. non avrebbe senso una moneta comune in argento falso d'epoca destinata alla circolazione, avrebbe senso in argento, se rara, e quindi destinata ad ingannare il collezionista. Perciò le soluzioni sono 2... o non è argento quindi falsa, oppure è in argento quindi autentica con difetti di conio al bordo ecc1 punto
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Repubblica Araba Sahrawi Democratica , 5 pesetas 1992. Si tratta del Sahara Occidentale, ex spagnolo, occupato in gran parte dal Marocco dal 1976. Il Governo in esilio della autoproclamata Repubblica Araba Sahrawi è una repubblica parlamentare e presidenziale con partito unico. Attualmente ha la sede presso Tindouf in Algeria, in un campo profughi. Esso controlla solo la parte del Sahara occidentale a est del muro marocchino. Un referendum per l’indipendenza richiesto dall’Onu non è mai stato fatto. E' la prima moneta che trovo di questo Stato.1 punto
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Vickydog mi sa che occorre aggiornarsi sul mercato. Quanto realizzato da Scudo e‘ direi quasi la norma se realizzato in questo periodo e soprattutto se messo insieme - con perizia e oculatezza - in un arco temporale cosi esteso. oggi avere delle buone monete rappresenta un investimento indubbiamente redditizio se iniziato anni fa. E non a caso gli operatori possono chiedere commissioni cosi elevate proprio perche il mercato ‚tira‘ cosi tanto.1 punto
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Grazie ma non è il caso ??. Si trattava di aurei italiani di gran qualità che quindi hanno preso rialzi sia dovuti al metallo giallo, che alla caccia al FDC e al qFDC inizia proprio in quei tempi. Fortuna sicuramente, ma anche un po’ di oculatezza negli acquisti mi permetto di scrivere senza falsa modestia. Hai generalmente ragione su tutto secondo me, tranne che non sia possibile che la Numismatica non sia tout court un buon investimento. Ma ripeto, è certamente difficile, e certe circostanze raramente si verificano contemporaneamente.1 punto
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Dei 2,77 milioni di euro a cui assomma la vendita di quest'asta, la casa dovrebbe avere incassato di commissioni oltre 1 milione. Come durante la corsa all'oro nel far West dell '800 pochissimi cercatori si arricchirono a rischio della vita. Chi fece fortuna fu chi vendette loro pale, setacci e tutto il materiale necessario. Chi ha fatto un buon investimento?1 punto
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https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/vetrine?idMoneta=54471 punto
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https://www.cronacanumismatica.com/veronafil-una-falsa-ripartenza/1 punto
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https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_RPK-p295Q-1-Tar1 punto
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Buonasera a tutti, sinceramente per me non rientra in nessuno dei Cavalli dal 101 al 104 riportati sul Magliocca per le vicereali. Il peso mi lascia pensare 0,65 grammi bel al di sotto della media che è gr.1 . Bisognerebbe vederlo in mano e rilevare il diametro. Ho difficoltà dalle foto a stabilire se riporta o meno leggenda al diritto. Al centro ho la stessa difficoltà a scorgere pietra focaia. Saluti Alberto1 punto
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Per me è SMNA. Quindi Nicomedia. La K è decisamente diversa. @Pxacaesar Il tardo impero è molto più intrigante dell'alto impero, dove è rimasto ben poco da dire. E le zecche dell'Impero erano sotto stretto controllo. Chi sgarrava veniva punito con la morte. Arka Diligite iustitiam1 punto
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difficile sapere cosa pensare, potrebbe anche essere una moneta celtica, ma western asia minor non lo condivido, già dagli albori erano col rovescio in incuso1 punto
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Nello studio delle monete romane , repubblicane o imperiali che siano , sono indispensabili i libri di numismatica ; non bastano i cataloghi d’ asta , questi sono utili per le classificazioni e valutazioni ma che nella maggior parte dei casi non “narrano” la moneta , servono quindi i testi didattici scritti da esimi professionisti che nelle loro opere analizzano e spiegano agli appassionati , dilettanti e non , il significato delle monete costituite da legende e raffigurazioni reali e simboliche , che con tanto amore e sacrificio si collezionano . Scrivere un libro di numismatica comporta anni di esperienza , di ricerche e di studi preliminari prima di dare alle stampe il frutto di tanto sapere . Naturalmente libri di questo tenore sono indirizzati a quei collezionisti che vogliono approfondire la conoscenza e il valore di una collezione di questa tipologia , che racchiude in se monete , storia e spesso anche archeologia , tre componenti , due concrete e una astratta , ma che sono tra loro indissolubili . Recentemente leggendo un libro di un esimio numismatico , Giancarlo Altieri , ho appreso il significato di un termine che era a me sconosciuto , che ingenuamente avrei chiamato semplicemente “carro” , il termine “tecnico” e’ invece tensa , dal Latino , tensa . Cosa e’ la Tensa ? Molti di voi sicuramente gia’ lo sapranno , quindi la risposta e’ indirizzata a quei collezionisti che come me ignoravano il significato di questo nome . Per non scrivere inesattezze , lascio la parola all’ Autore del libro dove tratta questa particolare simbologia : “Da tutte le bighe e quadrighe qui esaminate differisce la tensa : e’ il carro bene adorno , adibito al trasporto delle immagini delle divinita’ o delle loro exuviae (attributi) , nelle pompe e , in special modo , nella pompa circense , la processione solenne che sfilava nel circo in occasione dei Grandi Ludi . L. Rubrius Dossenus , 89-88 a.C. , ce ne presenta tre (esemplari in foto) , quelli delle tre divinita’ capitoline la cui effige orna il dritto dei suoi tre Denari . E’ un alto carro chiuso , come costituito da uno scatolone rettangolare sovrapposto alle ruote della quadriga , ornato superiormente da una cornice , donde spicca il volo ora una Vittoria con corona (tensa di Giove e di Giunone) ora una biga della Vittoria (tensa di Minerva) . Sul fianco visibile la tensa e’ ornata rispettivamente da un fulmine (Giove) , da un’ aquila su fulmine (Giunone) , da una civetta ferma (Minerva) . La quadriga si muove lenta e solenne . Durante l’ Impero sara’ adibita anche al trasporto delle immagini degli Imperatori e delle Imperatrici divinizzati ; la troveremo tirata da quattro cavalli e poi da due o quattro elefanti , e di varia forma , chiusa , aperta , coperta superiormente o scoperta , ma sempre ornatissima di rilievi e di statue” In foto monete repubblicane e imperiali con tense , la terza moneta e’ una restituzione di Traiano .1 punto
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Il mio consiglio è di non comprare alcuna moneta finchè le idee su cosa collezionare non saranno più chiare, molto meglio comprare libri, tanti libri, e possibilmente cogliere ogni occasione per vedere monete di ogni tipo, è così che si arriva a capire cosa realmente piace, cosa è effimero e cosa non interessa, evitando di spendere soldi accumulando oggetti di cui poi magari ci si stanca dopo poco tempo... di monete belle ce ne possono essere tante, ma la bellezza come si sa è sogettiva e va a gusti, io trovo belle pure le bizantine che generalmente non sono considerate tra le top class in ambito estetico...o le islamiche che non non presentano immagini, ma solo legende epigrafiche...comunque se per te l'estetica è prioritaria prova ad approfondire anche la conoscenza delle medaglie, in questo settore ci sono ancora oggetti davvero belli a prezzi assai convenienti...1 punto
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Il peso è corretto (fin troppo per le condizioni d'usura...), ma non è dirimente in quanto è stato detto che sono tutti esemplari in argento e quindi, se le dimensioni sono conformi, quello è il peso anche per un "falso". Dalle nuove foto, in effetti, i FERT, i nodi e le rosette al contorno sembrerebbero più vicine all'originale. Rimango della mia idea riguardo il bordo e la perlinatura. Il "massacro" del bordo denota, però, che la moneta è stata - probabilmente - più volte gettata su marmo per sentirne il "suono argentino" (metodo molto usato per saggiarne l'autenticità) e, visto il risultato deve aver sollevato dubbi in parecchie persone. Concludendo: che sia vera (moneta comunque comune) o falsa per il valore cambia poco. È talmente rovinata che vale l'argento contenuto.1 punto
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Onorio e Teodosio I. La moneta è un esempio di produzione con moulds di terracotta a fusione multipla. Si vede il doppio codolo d'ingresso del metallo fuso. Il buco potrebbe anche essersi generato in fusione e certamente la moneta è frutto di una errata combinazione dei dischi di terracotta che avevano anche sette o otto o più impressioni ciascuna. Ci sono bellissimi esempi dalla Francia e soprattutto a migliaia dall'Egitto. Quindi qua siamo a mio avviso in presenza di una moneta fusa e diciamo di necessità...falsa potremmo dire in modo un po' frettoloso e senza approfondire... D'altronde adesso se guardate bene la fusione è innegabile. Le due monete usate per creare l'impressione sull'argilla avevano certamente entrambe un rovescio...1 punto
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Le Napoletane di oggi sono due, una è il 12 Carlini della Repubblica Napolitana, l'altra è la Piastra del 1817 di Ferdinando I , ma in vassoio occupano lo stesso riquadro ?1 punto
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Moneta appena arrivata a casa, era da tempo che mi volevo togliere lo sfizio di comprarmi un pezzo degli Spinola. Esemplare certamente in bassa conservazione, ma che comunque risulta ancora godibile... le legende sono pienamente leggibili. Agostino Spinola (1604-1616) - Quarto di scudo - Busto in armatura a d. /R Aquila bicipite coronata con scudo in petto CNI 51/54; MIR 969 RR (AG g. 5,43) Si tratta della variante non datata , a mio avviso, leggermente più rara di quella con data.1 punto
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DE GREGE EPICURI La monetazione di Maria Teresa per Milano è solo apparentemente semplice. La riforma della zecca fu approvata nel 1776, ma attuata pienamente solo nel 1778, con la costruzione della nuova sede (circa in via Manin) e l'arrivo dei macchinari e del personale dall'Austria. Però dal 1786 vi furono nuovi cambiamenti, e a Milano per un certo periodo non si coniò. Una delle novità era stata la ghiera esterna delle monete, che impediva qualunque tosatura; sul taglio venivano incise delle palmette, oppure il motto IUSTITIA ET CLEMENTIA. In precedenza, c'era ancora la battitura, come si può vedere bene dalle monete in argento, ad es. quelle della stessa Maria Teresa, cioè successive al 1740: il c.d. Filippo, o i 10 soldi. La sede della zecca precedente, di origine tardo-medievale, venne purtroppo demolita, ma se ne possono osservare dei residui in un sotterraneo, abitualmente però chiuso al pubblico (via Zecca Vecchia).1 punto
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Aggiunto un nuovo millesimo in collezione : Vittorio Amedeo III Soldo Sardo 1774 - R61 punto
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Amici, davvero soddisfatto, con la mia ragazza, per questo bel ritorno del Convegno di Verona... non si vedeva l'ora! Peccato per l'assenza, che speriamo sia temporanea, di storici amici e del ridotto numero di presenti al pranzo; si discuteva del fatto che fosse in fondo una ripartenza, quindi c'è ancora da fare in un certo senso. Un grazie a Mario per il nuovo numero del Gazzettino e di quello precedente, che non avevamo ancora avuto modo di ritirare. Un grazie anche per la moneta donata ai giovani, per la quale la mia ragazza ha voluto osservarla, io invece ho scelto casualmente, quasi come fosse la moneta a scegliere me Al pranzo, in pochi ma sempre appassionati, anche se si vedevano pochissime monete e si parlava di viaggi, esperienze ecc. Ho potuto però anticipare all'amico Mario l'argomento del prossimo articolo sul Gazzettino Come di consueto, seguono le fotografie di quella giornata di sabato, che auspico carichino anche altri amici! Le monete donate Con il Gazzettino1 punto
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L'analisi dei resti metallici delle lavorazioni portò all'identificazione di molti aspetti tecnologici descritti dalle fonti archivistiche. Per la prima volta la ricerca archeologica, l'analisi di laboratorio e lo studio dei documenti scritti sono andati di pari passo per la ricostruzione di quanto avveniva nella nuova zecca milanese. Il volume produttivo degli impianti di Milano , all'avanguardia per l'epoca, era davvero imponente, soprattutto per quanto riguarda la coniazione dei talleri.1 punto
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Non aveva doti eccezionali, tranne quella della sua simpatia, dell'obbedienza, della pazienza e dell'allegria. Da più di un anno era diventata pure cieca ma comunque non lo si capiva perché si orientava bene sia in casa che quando la portavamo a passeggio. Nel giro di venti giorni ho perso Ares e Cleo, due compagni d'avventura eccezionali, mi mancano.0 punti
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