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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/22 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti! Vi presento la new entry di oggi. 10 grana del 1855 ribattuto sia al dritto che al rovescio. Questo genere di moneta presenta spesso “difetti” del genere?
    3 punti
  2. @Antfolle86, puoi farti un'idea già con i miei due esemplari . Cifre e lettere doppie, busti leggermente diversi, punteggiatura .
    3 punti
  3. Cari amici all’asta Nomisma Aste Verona del 14 maggio scorso c’erano molte chicche e purtroppo non ho resistito alla tentazione. ?. Le aggiudicazioni sono arrivate oggi e inizio con il condividere un collo lungo comune ma veramente in alta qualità. Queste monete sono bellissime e imponenti, ma soffrono di uno standard qualitativo medio assai modesto. Quando si trova un FDC vero quindi c’è veramente da rallegrarsi. Se poi, per arcane ragioni, rimane invenduto a una base del tutto irreale in un periodo in cui la caccia grossa alle qualità superiori è diventato lo sport nazionale, allora bando alle esitazioni! ? Questo esemplare, a parte il modesto graffietto sul volto, vanta rilievi assolutamente intatti e una patina da antica raccolta su fondi lucenti. A Voi! ??
    2 punti
  4. le monete di IV secolo erano ancora copiate e fuse in egitto nel VI secolo... questo è certo perchè esistono stampi in argilla con costantiniane insieme a monete di Marciano e Vandale .... per capire quanto false, vere, di necessità etc, possano essere termini riduttivi, consiglio di leggere Alessandra Gara 1978 Matrici di fusioni e falsificazioni monetaria nell'Egitto del IV secolo
    2 punti
  5. Il peso è corretto (fin troppo per le condizioni d'usura...), ma non è dirimente in quanto è stato detto che sono tutti esemplari in argento e quindi, se le dimensioni sono conformi, quello è il peso anche per un "falso". Dalle nuove foto, in effetti, i FERT, i nodi e le rosette al contorno sembrerebbero più vicine all'originale. Rimango della mia idea riguardo il bordo e la perlinatura. Il "massacro" del bordo denota, però, che la moneta è stata - probabilmente - più volte gettata su marmo per sentirne il "suono argentino" (metodo molto usato per saggiarne l'autenticità) e, visto il risultato deve aver sollevato dubbi in parecchie persone. Concludendo: che sia vera (moneta comunque comune) o falsa per il valore cambia poco. È talmente rovinata che vale l'argento contenuto.
    2 punti
  6. Dopo questa discussione è successo un fatto nuovo di cui sono venuto a conoscenza solo ora: All'asta Bolaffi n. 26 del 10/6/2015, al lotto 1486, è stata proposta questa moneta che all'asta MDC N. 5 del 14/11/2019, al lotto 857, è stata riproposta con base 15000 euro e aggiudicata a 20000 e l'esemplare è questo: che sia lui il "terzo esemplare"?
    2 punti
  7. Le Napoletane di oggi sono due, una è il 12 Carlini della Repubblica Napolitana, l'altra è la Piastra del 1817 di Ferdinando I , ma in vassoio occupano lo stesso riquadro ?
    2 punti
  8. Mi sembra che finora non siano stati segnalati gli ultimi due volumi dei Materiali del Bollettino di Numismatica sulla collezione reale:
    1 punto
  9. Salve. Volevo condividere lo stemma in legno descritto in questo cartoncino. apollonia
    1 punto
  10. Buonasera a tutti. Ho visitato la mostra"i Goti a Frascaro " che si tiene nel museo archeologico di Aquae statiellae ,molto bella anche se non grandissima. Tratta di una piccola necropoli rinvenuta nel Piemonte meridionale,a Frascaro per l'appunto. Decisamente importante vista la rarità di rinvenimenti in generale e soprattutto per quanto riguarda le necropoli di cultura ostrogota scavate con metodo scientifico.
    1 punto
  11. Dopo due anni di interruzione causa pandemia, torna a Cles, Anauniafil, appuntamento regionale organizzato dal Circolo Filatelico e Numismatico Clesiano. Appuntamento domenica 12 giugno all'Oratorio di Cles, dalle 9 alle 15.
    1 punto
  12. Da poco regalatomi. Complimenti a @Giov60 Grazie, Domenico
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  13. Si, e pure las pelotas i quiz sono fatti per essere risolti non per mandare in tilt, quindi proverei ad aspettare Meleto!
    1 punto
  14. è apparsa una moneta di IV secolo con 2 dritti ad un'asta attualmente in coso la casa d'aste scrive: "The piercing may indicate that it was never designed as currency but rather to be worn as decorative jewellery." in realtà c'è una spiegazione molto più semplice... visto che qualche volta ho parlato di queste cose, vi lascio un po' di tempo per vedere se sapete darvi la spiegazione che mi sono dato anche io saluti Alain
    1 punto
  15. Nello studio delle monete romane , repubblicane o imperiali che siano , sono indispensabili i libri di numismatica ; non bastano i cataloghi d’ asta , questi sono utili per le classificazioni e valutazioni ma che nella maggior parte dei casi non “narrano” la moneta , servono quindi i testi didattici scritti da esimi professionisti che nelle loro opere analizzano e spiegano agli appassionati , dilettanti e non , il significato delle monete costituite da legende e raffigurazioni reali e simboliche , che con tanto amore e sacrificio si collezionano . Scrivere un libro di numismatica comporta anni di esperienza , di ricerche e di studi preliminari prima di dare alle stampe il frutto di tanto sapere . Naturalmente libri di questo tenore sono indirizzati a quei collezionisti che vogliono approfondire la conoscenza e il valore di una collezione di questa tipologia , che racchiude in se monete , storia e spesso anche archeologia , tre componenti , due concrete e una astratta , ma che sono tra loro indissolubili . Recentemente leggendo un libro di un esimio numismatico , Giancarlo Altieri , ho appreso il significato di un termine che era a me sconosciuto , che ingenuamente avrei chiamato semplicemente “carro” , il termine “tecnico” e’ invece tensa , dal Latino , tensa . Cosa e’ la Tensa ? Molti di voi sicuramente gia’ lo sapranno , quindi la risposta e’ indirizzata a quei collezionisti che come me ignoravano il significato di questo nome . Per non scrivere inesattezze , lascio la parola all’ Autore del libro dove tratta questa particolare simbologia : “Da tutte le bighe e quadrighe qui esaminate differisce la tensa : e’ il carro bene adorno , adibito al trasporto delle immagini delle divinita’ o delle loro exuviae (attributi) , nelle pompe e , in special modo , nella pompa circense , la processione solenne che sfilava nel circo in occasione dei Grandi Ludi . L. Rubrius Dossenus , 89-88 a.C. , ce ne presenta tre (esemplari in foto) , quelli delle tre divinita’ capitoline la cui effige orna il dritto dei suoi tre Denari . E’ un alto carro chiuso , come costituito da uno scatolone rettangolare sovrapposto alle ruote della quadriga , ornato superiormente da una cornice , donde spicca il volo ora una Vittoria con corona (tensa di Giove e di Giunone) ora una biga della Vittoria (tensa di Minerva) . Sul fianco visibile la tensa e’ ornata rispettivamente da un fulmine (Giove) , da un’ aquila su fulmine (Giunone) , da una civetta ferma (Minerva) . La quadriga si muove lenta e solenne . Durante l’ Impero sara’ adibita anche al trasporto delle immagini degli Imperatori e delle Imperatrici divinizzati ; la troveremo tirata da quattro cavalli e poi da due o quattro elefanti , e di varia forma , chiusa , aperta , coperta superiormente o scoperta , ma sempre ornatissima di rilievi e di statue” In foto monete repubblicane e imperiali con tense , la terza moneta e’ una restituzione di Traiano .
    1 punto
  16. 1 punto
  17. La prima moneta direi che e' una VIRTVS EXERCITI che mi risulta emessa da Arcadio a nome suo e di Onorio. Type 85 (tesorillo.com) Non mi risulta tale rovescio per Valentiniano II. Qui non si capisce; forse (ma dico forse-pareidolia?-) dopo D N c'e' una A. La zecca e' Antiochia, ma io come quarta lettera vedo una . Ciao da Stilicho
    1 punto
  18. Ciao! Ricevuto il pacco questa mattina; c'era anche il bollino incellofanato con la RIN da attaccare sulla tessera ..... il mio è stato un po' difficoltoso staccarlo dal supporto. E vai di lettura ..... saluti luciano
    1 punto
  19. https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Tensa_capitolina,_carro_cerimoniale_con_placche_bronzee_con_ciclo_troiano_(IV_sec._ac.)_01.JPG
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  20. Ulteriori contributi.
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  21. Quando si colleziona e si vuole,poi,trarre un profitto da quello che è entrato in collezione, bisogna essere in grado,quando si andrà a cedere ciò che si è collezionato,di porlo sul mercato nel migliore dei modi(per"migliore dei modi"intendo di cercare di trarre profitto il più possibile da quello che si è collezionato). devi collezionare ciò che a te piace ciò che collezioni lo devi studiare per studiare devi leggere di Numismatica devi dare un senso a ciò che collezioni(una collezione deve essere caratterizzata da determinate monete che possono essere rare perchè rimaste poche in circolazione fra i numismatici,rare perchè in alta conservazione,rare perchè appartenute ad una determinata collezione,rare perchè hanno determinate varianti ecc.) devi conoscere il mercato(oggi vanno determinate monetazioni e domani altre) puoi caratterizzare una collezione spendendo poco e quando questa collezione diventa corposa ed importante la puoi rivendere ricavandone profito(ad esempio:ci sono due fratelli che collezionano gettoni monetali,per i quali non bisogna svenarsi nell'acquistarli singolarmente,,con il tempo,hanno creato una corposa collezione,l'hanno studiata,hanno scritto articoli molto belli su determinate tematiche derivanti dai gettoni monetali collezionati e quando cederanno la loro collezione, se a privati,di sicuro ne trarranno profitto) per collezionare ed investire nel collezionismo numismatico devi dedicarvici tempo e denaro ed il tempo è anche denaro(ma se lo fai con passione ,sarai disposto a non tener conto del tempo che"investi"nella tua passione) Se vuoi ricavare un significativo profitto dal collezionismo(in generale) devi tener presente che molti soldi investiti danno ,comunque,molti soldi di profitto;mentre,pochi soldi investiti danno pochissimo profitto(fa eccezione il colpo di fortuna:ti entra in collezione una moneta molto rara che non era stata notata e che tu paghi poco ma,in realtà vale molto economicamente) Investire in monete d'oro con valenza solo borsistica ti conviene solo se ne acquisti tonnellate,solo in questo caso puoi beneficiare di un significativo profitto vendendo l'oro quando aumenta e riacquistandolo quando diminuisce:non conviene acquistare 30,40,50 monete d'oro di borsa perchè le oscillazioni significative si notano a distanza di decine di anni e,il denaro investito in base al tempo non conviene(se investi 10000 euro acquistando monete d'oro con valenza solo borsistica dovrai attendere minimo 10 anni ;se sei fortunato, per trarne profitto,mentre ,se con la medesima cifra acquisti monete con valenza numismatica ,conoscendo il mercato e le sue evoluzioni,e spendendola un po'nel corso dei 10 anni(e ciò è anche da considerare come vantaggio rispetto ad un acquisto unico di monete auree di borsa),potrai avere un profitto senz'altro più vantaggioso.In parole povere tempo/cifra investita non conviene per le monete auree di borsa con poche migliaia di euro. Bene l'acquisto di monete auree con valenza numismatica ma anche in questo caso bisogna conoscere il mercato ed, inoltre, bisogna tener conto che una moneta in rame potrebbe valere economicamente di più di una moneta in oro e quindi non necessariamente si deve puntare a collezionare monete auree con valenza numismatica. Conosco persone che da ragazzi hanno saputo bene investire in Numismatica ed in età adulta ,vendendo le loro collezioni numismatiche,sono riuscite ad acquistare appartamenti ed altro. Lo scrivente,con il ricavato della vendita di una collezione,sta ristrutturando parte della propria abitazione(60 mq.in ristrutturazione) L'esperienza e la fortuna sono fattori determinanti in tutte le cose. Questo è il mio pensiero in merito. Salutoni odjob
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  22. Mi pare sempre inzenocia'...?
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  23. All'inizio non si hanno idee chiare e si va sempre sul generico,tutto il Mondo dall'inizio della moneta ai giorni nostri. Il mio consiglio è di acquistare cataloghi e/o libri da poter vedere almeno in foto le diverse monete nei diversi periodi e Paesi,anche se sarebbe meglio per incominciare, quelle Italiane. In Numismatica sono quasi più importanti i libri che le monete. Buona Numismatica
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  24. un aiuto te lo potrebbe dare @Numi 62
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  25. Buona sera. Amerei conoscere l'identificazione di questo antoniniano di Gallieno (peso= g.3,87, diametro=mm.22,) Penso a FIDES MILITVM per il rovescio, ma sopratutto amerei conoscere la sua zecca . Grazie.
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  26. Ciao! Il leone è San Marco; non c'è alcuna differenza tra le due immagini e conseguentemente il Doge è genuflesso indipendentemente dalla rappresentazione del Santo. Credo che l'immagine del doge in piedi sia stata abbandonata negli ultimi secoli .... però dovrei controllare! saluti luciano
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  27. Onorio e Teodosio I. La moneta è un esempio di produzione con moulds di terracotta a fusione multipla. Si vede il doppio codolo d'ingresso del metallo fuso. Il buco potrebbe anche essersi generato in fusione e certamente la moneta è frutto di una errata combinazione dei dischi di terracotta che avevano anche sette o otto o più impressioni ciascuna. Ci sono bellissimi esempi dalla Francia e soprattutto a migliaia dall'Egitto. Quindi qua siamo a mio avviso in presenza di una moneta fusa e diciamo di necessità...falsa potremmo dire in modo un po' frettoloso e senza approfondire... D'altronde adesso se guardate bene la fusione è innegabile. Le due monete usate per creare l'impressione sull'argilla avevano certamente entrambe un rovescio...
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  28. DE GREGE EPICURI @alainribPerchè sia attribuita a Lugdunum, non ti so dire. Tale zecca ha coniato solo durante il regno congiunto con Valeriano. Quanto ad AUG e AUGG: al diritto delle monete esiste solo AVG, perchè il titolo si riferisce all'imperatore raffigurato, che è uno solo. AVGG (per 2 imperatori) e AVGGG (per tre) è scritto solo al rovescio, e si riferisce alla figura del rovescio: PAX AVGG= pace dei due Augusti; CONCORDIA AVGGG= concordia dei 3 augusti.
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  29. Alcune ulteriori informazioni. L'allargamento è il processo che consente ai paesi terzi di aderire all'Unione europea. Qualsiasi paese europeo che rispetti i valori dell'UE illustrati nel trattato sull'Unione europea (TUE) e che si impegni per la loro promozione può chiedere di diventare membro dell'UE. La prima tappa per ogni paese interessato consiste nel soddisfare i criteri di adesione che sono stati definiti nel 1993 durante la riunione del Consiglio europeo di Copenaghen e sono spesso indicati come i "criteri di Copenaghen". I criteri di Copenaghen stabiliscono una serie di condizioni democratiche, economiche e politiche per i paesi che intendono aderire all'UE: -istituzioni stabili che garantiscano democrazia, Stato di diritto, diritti umani, nonché rispetto e tutela delle minoranze; -un'economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alla concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'UE; -la capacità di assumere gli obblighi risultanti dall'adesione - in particolare l'adesione agli obiettivi dell'Unione politica, economica e monetaria - e darvi seguito in modo efficace. Successivi allargamenti dell'UE: 2013: Croazia 2007: Bulgaria e Romania 2004: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria 1995: Austria, Finlandia e Svezia 1986: Portogallo e Spagna 1981: Grecia 1973: Danimarca, Irlanda e Regno Unito Situazione. Negoziati di adesione in corso: Serbia - gennaio 2014 Montenegro - giugno 2012 Turchia - ottobre 2005 Decisioni relative all'avvio dei negoziati di adesione: Albania - paese candidato da giugno 2014 Repubblica di Macedonia del Nord - paese candidato da dicembre 2005 Potenziali candidati: Bosnia-Erzegovina - domanda di adesione presentata nel febbraio 2016 Kosovo - accordo di stabilizzazione e di associazione entrato in vigore nell'aprile 2016. Altro discorso è l’EURO Stati membri dell’Unione europea la cui moneta è l’euro: Paese Adesione all’UE Adozione dell’euro Austria 1995 1999 (in circolazione dal 2002) Belgio 1957 1999 (in circolazione dal 2002) Cipro 2004 2008 Estonia 2004 2011 Finlandia 1995 1999 (in circolazione dal 2002) Francia 1957 1999 (in circolazione dal 2002) Germania 1957 1999 (in circolazione dal 2002) Grecia 1981 2001 (in circolazione dal 2002) Irlanda 1973 1999 (in circolazione dal 2002) Italia 1957 1999 (in circolazione dal 2002) Lettonia 2004 2014 Lituania 2004 2015 Lussemburgo 1957 1999 (in circolazione dal 2002) Malta 2004 2008 Paesi Bassi 1957 1999 (in circolazione dal 2002) Portogallo 1986 1999 (in circolazione dal 2002) Slovacchia 2004 2009 Slovenia 2004 2007 Spagna 1986 1999 (in circolazione dal 2002 Stati membri dell’Unione europea la cui moneta non è l’euro (al momento): Paese Adesione all’UE Bulgaria 2007 Croazia 2013 Repubblica Ceca 2004 Danimarca 1973 Ungheria 2004 Polonia 2004 Romania 2007 Svezia 1995 Il Regno Unito, Stato membro dell’Unione europea dal 1973 al 2020, non ha adottato l’euro. Saluti, Domenico
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  30. Diciamo che sono vere entrambe le cose. Il vecchio catalogo Gavello (Cartamoneta Italiana, ed. 1996) classificava genericamente tutte queste emissioni come R3. Di contro, non credo siano molti i collezionisti interessati, io ho un piccolo lotto di tre biglietti della Cassa di Risparmio di Pisa (una delle più comuni) da 50, 100 e 500 lire, acquistati nell'ambito della mia collezione di emissioni della seconda guerra mondiale. Il mio, quindi, è un interesse prettamente storico, se fossero stati emessi in un altro periodo non li avrei presi in considerazione, così come non considero i miniassegni degli anni '70 (non ne ho neanche uno ). Nella foto il biglietto da 50 lire della mia collezione. Questi tre assegni (gli altri due, da 100 e 500 lire sono più o meno nelle stesse condizioni, ma non ho le foto in archivio) li presi, a un convegno diversi anni fa, per 20-25 euro in tutto, dovessi comprarne di anche più rari oggi non credo ci spenderei di più. Insomma, pur non avendo riscontri, starei, anche per i più rari, nell'ordine di qualche decina di euro, di più, a mio parere, non vale la pena, stiamo pur sempre parlando di succedanei della cartamoneta e non di banconote vere e proprie. petronius
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  31. No Roberto,venti anni fa decisi di ritagliare dai cataloghi d'asta le foto delle monete corrispondenti alle tavole del Muntoni.L'effetto ottico e'ottimo,molte foto erano veramente sbiadite. Naturalmente è un lavoro che non finirà mai...penso di essere al 70% circa...
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  32. La coniatura d'emergenza del 20 Centesimi "esagono", fu fatta riutilizzando i 20 Centesimi di Umberto I che erano stati ritirati perché facili da falsificare ed esteticamente non apprezzati. Questo avvenne, essenzialmente, per il 1918 e 1919 (per 1920 furono utilizzati tondelli nuovi, anche se rarissimamente capita di trovare qualche pezzo ribattuto...). La ribattitura non fu perfetta: trovare 20 Centesimi con "fantasmi" del vecchio conio è abbastanza frequente. Si tratta, in genere, di qualche segno qua e là e non costituisce che una mera "curiosità" che ci ricorda che si trattò di un momento particolare della storia d'Italia. In genere, poi, si tratta di monete fruste con valore economico e rarità praticamente nulli. Discorso diverso, rimanendo nel campo delle curiosità, ma con interesse presso molti collezionisti, quando l'impronta del vecchio conio è pressoché completa su di un esemplare in alta conservazione: il valore allora sale (può anche andare oltre i 100 €, dipende dal desiderio di possederlo dell'acquirente...) e si può parlare di una rarità da R2 a R3. Ovviamente, vi deve essere anche traccia della godronatura sul contorno che dev'essere completa. Posto, qui sotto, un esemplare ad esempio:
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  33. Una articolata raffigurazione militare con 2 statue equestri, con cavalieri che reggono entrambi delle panoplie di armi . Da un interessante, rarissimo denario di Augusto, a suo tempo in asta RomaNum. XIII al n. 753 .
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  34. Aggiunto un nuovo millesimo in collezione : Vittorio Amedeo III Soldo Sardo 1774 - R6
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  35. Con il 5 Tornesi 1859 termino le mie condivisioni in questa bella discussione di @ggioggio. Acquistato dalla ditta Baranowsky, listino 1° semestre 2001, lotto 398 e giudicato qFDC, peso grammi 15,38. riferimenti: D'incerti 341 - Pagani 377 . Un caro saluto a tutti , Rocco.
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  36. Buonasera a tutti, @sdy82 io non saprei risponderti, ne ho solo uno del 57 in collezione , non ho la possibilità di fare un vero confronto. Ma credo che se viene riportato in alcuni manuali ci siano degli elementi a corredo, al momento non posso consultare testi per verificarlo. Vediamo se altri utenti siano più di aiuto. Intanto posto il mio se può essere utile. Anche se di scarsa conservazione. Saluti Alberto
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  37. Et voilà l'euro definitivo croato https://www.numismatica-visual.es/2022/05/diseno-definitivo-de-la-moneda-de-1-euro-de-croacia/
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  38. È da tanto che, colpevolmente, non aprivo una discussione sul forum ma il mio tempo libero purtroppo/per fortuna è sempre meno e cerco di dividerlo adeguatamente fra le mie passioni ed interessi. Di recente c’è stata un’interessante asta che ha messo all’incanto un’intera collezione che ha creato bagarre fra numerosi collezionisti. Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’interesse suscitato, oltre quello ovvio alla moneta, verso i cartellini della vecchia collezione. Solitamente quando si compra una moneta il tondello resta “anonimo”, riparte da zero nelle mani del suo nuovo possessore destinando all’oblio chi prima di lui ha curato e coccolato quella moneta, un triste destino per noi collezionisti. Un semplice pezzettino di carta che accompagna la moneta invece ha permesso di non far cadere nel dimenticatoio il precedente possessore, un dovuto rispetto a chi prima di noi ha permesso che la moneta sia finita in mano nostra. Insomma una sorta di immortalità oltre che per il tondello, anche per chi prima di noi lo ha avuto. Una visione forse un po’ troppo romantica e poco legata all’attuale momento storico del collezionismo in cui il pensiero predominante è dettato da due sole parole: “Quanto vale?”, ma permettetemi questa visione forse più adatta ai tempi che furono e nel vedere l’interesse per i cartellini, che spero non sia motivato dal pensiero di un surplus sul valore economico, mi ha fatto comprendere che qualche “vecchio romantico” numismatico ancora c’è e questo è un bene per la Numismatica. Fatta questa doverosa e piacevole premessa passerei a parlare di una moneta ora in mio possesso ma sui cui sono riuscito a ricrearne parte dei suoi passaggi di mano nel tempo. Chi mi conosce sa della mia passione mai sopita per i cavalli. La moneta del popolo per eccellenza ricca di tipologie e di innumerevoli varianti e questo la rende, a mio avviso, il motivo sul perché sia tanto apprezzata dai collezionisti. Ognuno di noi credo possa vantare di avere in collezione un esemplare particolare, raro, o magari non ancora censito. Avendo per scelta ridotto la mia raccolta a pochi esemplari e cercando di studiare a fondo queste poche monete, periodo storico compreso, mi capita sovente di vedere gli stessi esemplari transitare di asta in asta nel tempo a conferma che le monete restano… i collezionisti passano. La ricerca continua di esemplari da censire mi ha portato a scoprire diversi passaggi d’asta di una moneta ora presente nella mia collezione. Una semplice curiosità ma che fa apprezzare ancor di più questo piccolo tondello di rame passato di mano in mano per tanti anni alimentando anche, senza negarlo, un po’ di ego del sottoscritto inorgoglito sapendolo passato in alcune collezioni importanti del passato. La prima notizia su questo cavallo lo troviamo nel “ragionamento” di Giovan Vincenzo Fusco Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia edito nel 1846 dalle stamperie del Fibreno a Napoli (il Fibreno è un breve corso d’acqua che scorre a pochi metri dalla mia casa natale… segno del destino? ?). Il “ragionamento” del Fusco, illuminante per l’epoca, non è però esente da qualche imprecisione in quanto questo cavallo viene riportato come battuto nella zecca di Capua. Ve lo presento: Da Fusco 1846, Tav. IV, nr. 3 Passano gli anni e si arriva al 1882 dove, per la legge di cui sopra che non ammette deroghe al fatto che le monete restano mentre i collezionisti passano, questo cavallo, assieme alle altre monete della collezione Fusco, viene messo all’incanto. Pur se nel catalogo della collezione la moneta non è riportata tra le poche e sicuramente più meritevoli di figurare nelle tavole, la sappiamo presente perché al lotto 2149 leggiamo la descrizione di 6 cavalli con relativi riferimenti ed uno di essi è riferito proprio al lavoro del Fusco, tav. IV numero 3. Non so chi abbia preso la moneta ma di certo dopo è finita nella collezione Cora perché nel successivo passaggio, cioè la vendita della collezione San Romé del 1924, la ritroviamo al lotto nr. 2343 proprio con l’indicazione del passaggio precedente (collezione Cora nr. 167). Con relativa immagine nelle tavole. Passano gli anni ed ecco che, all’inizio del nuovo millennio, la moneta viene riproposta in un listino di vendita della ditta Baranowsky di Roma. Un sorriso, una stretta di mano e da allora questo cavallo riposa con me. Per concludere questa è una mia storia ma sono certo che molti di voi ne hanno altre da raccontare. Vi invito a farlo in modo da non tagliare quel legame che unisce noi collezionisti di oggi con quelli del passato onorando la loro memoria. D.F.
    1 punto
  39. Abbiamo le facce nazionali ufficiali https://www.numismatica-visual.es/2022/02/estas-son-las-monedas-euro-de-croacia-que-llegaran-en-2023/
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