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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/31/22 in tutte le aree

  1. Buonasera a tutti, stasera osservavo una delle mie monete Napoletane , cercavo di coglierne delle sfumature. Le nostre amate monete ogni volta che le prendiamo in mano hanno qualcosa di nuovo , qualcosa che ci era sfuggito, soprattutto qualcosa da raccontarci, in verità sono due giorni che reclama la mia attenzione il buon Ferdinando. Domenica 29 maggio 2022 , Nando ( come mi piace chiamarti) chissà quante cose hai visto, vissuto sentito nel tuo lungo e travagliato Regno. Il ritratto che ti immortala sulla moneta è del 1792, cosa ti ricorda quell'anno in particolare? Stai pensando alla tua dolce consorte, sua Altezza Maria Carolina, alla sua infanzia spensierata con i suoi fratelli e sorelle, eh già sorelle. Il pensiero corre subito a Maria Antonietta, si Alberto i pensieri volano, erano anni turbolenti, in tutta la penisola, e in tutta Europa e non solo. Ti riassumo in poche righe chi era Maria Antonietta o meglio cosa è stata. Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta, è stata regina consorte di Francia e Navarra, dal 10 maggio 1774 al 1º ottobre 1791, e regina dei Francesi, dal 1º ottobre 1791 al 21 settembre 1792, come consorte di Luigi XVI. Fu l'ultima regina di Francia dell'ancien régime. Sai già dalla storia poi come è andata a finire. Proprio il 29 Maggio 1792 Francia: • decreto di dimissione della guardia costituzionale del Re , organo sospettato di opinioni controrivoluzionarie ; • il duca di Cossé-Brissac ( 1734 - 1792 ), comandante in capo della guardia costituzionale, viene condannato per aver fatto regnare in questo corpo uno spirito controrivoluzionario e aver fatto giurare ai suoi uomini di accompagnare il re ovunque andasse. Caro Alberto, come ti dicevo anni turbolenti, come quello in cui scriviamo...e la storia ci insegna che il tutto è un susseguirsi di corsi e ricorsi, vale in Economia ( come insegneranno illustri economi nel 1900) e nelle vicende storiche . Il 1792 fu Teatro della guerra russo-polacca del 1792 o, come riportata in fonti polacche, la guerra in difesa della costituzione (in polacco wojna w obronie Konstytucji 3 maja), ebbe luogo nel 1792 con la Confederazione polacco-lituana da un lato e l'Impero russo e la confederazione di Targowica (la nobiltà ostile alla ventata riformista che stava sperimentando la Polonia-Lituania con l'adozione della Costituzione polacca di maggio) dall'altro. La guerra si svolse in due teatri: uno settentrionale, in Lituania, e uno meridionale, in quella che oggi è Ucraina. In entrambi gli scenari, le forze polacche si ritirarono davanti alle forze russe numericamente superiori, malgrado fossero riuscite a resistere in maniera significativamente maggiore nel sud, grazie all'efficace guida dei comandanti polacchi Józef Poniatowski e Tadeusz Kościuszko. Durante i tre mesi di lotta, si combatterono diverse schermaglie, ma nessuna delle fazioni ottenne una vittoria decisiva.Il maggiore successo ottenuto dalle forze polacche risultò la battaglia di Zieleńce del 18 giugno; all'indomani dello scontro fu istituita la più alta onorificenza militare polacca, la Virtuti militari. La guerra terminò quando il re polacco Stanislao II Augusto Poniatowski decise di cercare una soluzione diplomatica, chiedendo una tregua con i russi e aderendo in quell'occasione alla confederazione di Targowica, come richiesto dall'Impero. La cessazione delle ostilità non si rivelò senza conseguenze per la Confederazione, poiché subito dopo la resa ebbe luogo la seconda spartizione. Sarebbero tante le cose da raccontarti, solo per il 1792, figuriamoci quante cose ancora ci saranno da raccontare, basta solo avere tempo e pazienza e mettersi in ascolto. Le fonti storiche le ho prese dal web. Wikipedia. Riprendo la parola, la voce narrante era del buon Ferdinando che ringrazio per avermi raccontato un po quella che era la situazione nel 1792. Spero di avervi incuriosito e stimolato all'approfondimento e perché no, a fare raccontare anche le vostre monete, in questa bella discussione del nostro Amico Beppe, @giuseppe ballauri. Riporto un Dipinto di Orlowsky relativo ad una battaglia della guerra Russo/Polacca Perdonatemi eventuali strafalcioni Saluti Alberto
    3 punti
  2. è un falsaccio moderno fuso , valore vicino allo zero
    3 punti
  3. 3 punti
  4. Sapete tutti ormai che la mia grande passione riguarda l'impero gallico e in generale il III secolo... tuttavia non rimango indifferente di fronte alla "moneta romana" in generale e in particolar modo a quelle figure un po' iconiche che in qualche misura la rappresentano e la rendono nota ai più. Ed è proprio per questo che ieri, un po' per gioco e un po' per caso, ho acquistato il mio primo Nerone. Niente di che, una moneta piuttosto comune e nemmeno in grande conservazione ma con una storia alle spalle interessante e da approfondire (almeno per me che del periodo so assai poco). Ve la presento: dovrebbe trattarsi del RIC I 215 (uso il condizionale perché la legenda al dritto non offre una gran leggibilità, almeno da foto): Asse in oricalco, Zecca di Roma, 64 d.C. D\ NERO CLAVD CAESAR AVG GER P M TR IMP P P, testa di Nerone radiata a destra. R\ GENIO AVGVSTI S|C/I, il Genio stante a sinistra con patera nella mano destra sopra un altare e cornucopia nella sinistra. Ex Lanz Numismatik La moneta è nota anche in altre versioni: senza la sigla SC, senza il segno di valore I (o I con barretta sopra come nel mio esemplare), ma soprattutto in versione laureata e radiata. Per tutte queste "varianti" il RIC parla di assi e si assiste a una variabilità ponderale che oscilla tra i 5 e gli 11 grammi circa. Sappiamo che tra il 63 e il 64 Nerone attuò una importante riforma monetaria e che è in questo contesto che la corona radiata inizia a "marcare" come segno di distinzione il duopondio. Inoltre Nerone introdusse anche la lega di oricalco per la coniazione di assi di peso ridotto in oricalco rispetto la consueta lega di rame/bronzo: la riduzione di peso veniva "compensata" da una lega più "nobile". Tuttavia non mi sembra, facendo una panoramica sui pesi, che la corona radiata accompagni in maniera chiara una qualche scelta riformista nel panorama degli assi: esistono assi radiati e assi laureati del medesimo peso ed entrambi con il segno di valore I (indifferentemente con o senza barretta superiore). Ho analizzato le combinazioni di corona laureata/radiata, SC/no SC, I/no I, I con barretta/I senza barretta... ma non sono riuscito a dipanare una logica per mettere ordine a questo, per me, caos. Se la presenza/assenza della sigla SC può avere una valenza per lo più politica che va a sottolineare il controllo diretto dell'imperatore sull'emissione in questione a discapito del controllo senatoriale, analogamente non posso ritenere figlio del caso l'uso indiscriminato della corona radiata o laureata. E vorrei aggiungere che nemmeno il segno di valore "I" o "I barrato" sia solo frutto della scelta dell'incisore di turno. Se il concetto di "standardizzazione" è un concetto per lo più moderno e contemporaneo (mi riferisco all'esattezza dei dati ponderali o alla serialità della composizione di una certa tipologia di lega associata a un preciso nominale ecc) e pur vero che il "romano" è concreto e pratico e quindi doveva esserci una precisa ragione alla base di una determinata scelta. I miei sono dubbi da neofita, ho cercato un po' all'interno del forum e in rete qualcosa per far un po' di luce sulla questione, ma - lo ammetto - avendo la "fregola" e l'entusiasmo dell'acquisto del mio primo Nerone da condividere con voi... mi son fatto prendere la mano e ho deciso di fare il collezionista alle prime armi e chiedere aiuto a voi che, di certo, ne saprete più di me di sicuro sull'organizzazione delle emissioni di Nerone!
    2 punti
  5. Mi sembra un falso di fattura moderna, l'originale (RIC 544) è in oro: link
    2 punti
  6. Scusami avevo guardato Andorra! ?
    2 punti
  7. Ciao @fricogna, lo stemma dei Borboni ( notevolmente complesso ) era, dal punto di vista araldico, semplificato e presentava delle inesattezze. Lo stemma dei Farnese è sbagliato. Dovrebbe essere questo: Nella Piastra 1816 invece i gigli sono 5 con disposizione è 1-2-2. Il campo è rigato orizzontalmente che significa "Azzurro" invece di oro. Nel sottocorona invece ( quando non sia vuoto ) le righe sono disposte verticalmente ( vedi i 10 Tornesi ) che significa "Rosso". Certamente una puntinatura (oro ) sarebbe stata più congrua per una corona. Giusto @Fondamentale sono d'accordo con Te. Un conto è la "semplificazione" un altro è spiegare perchè ci siano delle notevoli divergenze con i Blasoni. L'Araldica è estremamente precisa e codificata. Sbagliare un blasone è come sbagliare l'inno nazionale o la bandiera di uno Stato ( è già capitato molte volte nelle competizioni sportive ) e può esporre ad incidenti diplomatici. E' sicuramente difficile spiegare quale sia la causa di questi errori. Complimenti per questa interessante discussione. Saluti a Tutti, Beppe
    2 punti
  8. The Kubinzky family seems to have originated in Hungary, but moved to Prague in the 18th century. [1] The Kubinzky family was of the Judaic faith and became wealthy cotton magnates which enabled Albrech Kubinzky to gain the title of Marquis von Hohenkubin from the Austrian empire in 1912. [2] The Marquis subsequently purchased a palace in Vienna (the Palais Henckel von Donnersmarck) in 1917, and while it was said he rarely lived there, it was this residence that was on record for his fellowship at the Royal Numismatic Society. (Cited from: https://www.cointalk.com/threads/i-bought-it-for-the-provenance-a-medieval-denar-of-bohemia.359726/)
    2 punti
  9. Chiedo scusa ma mi sono appena accorto di questo problema. Effettivamente i link non sono stati aggiornati dopo vari cambiamenti. Ho aggiornato il post iniziale, inserendo anche la guida aggiornata in pdf comodamente scaricabile, che allego per comodità anche in calce. Ho mantenuto anche l’articolo originario consultabile online, ospitato sul sito gemello www.numismaticamente.it pdf aggiornato https://www.ilnumismatico.com/pdf/GuidaFotografica.pdf
    2 punti
  10. Nomos 24, 22.5.2022, 13 BRUTTIUM. Temesa. Circa 475-425 BC. Nomos (Silver, 19.5 mm, 8.18 g, 9 h). Between two greaves, tripod with three ring handles, and legs ending in lion's paws. Rev. ΤΕΜ Corinthian helmet with crest right. AMB 234 (this coin). Jameson 464. Very rare. Very well struck and nicely toned. The best known example! Minor flan fault on the reverse, otherwise, extremely fine. From the collection of a European and those of Dr. H. Maag, Peus 407, 7 November 2012, 141, and A.D. Moretti, Numismatica Ars Classica 13, 234 (this coin was displayed in the Antiken Museum Basel), acquired in the 1960s. Not far from the site of ancient Terina, and near the river Savuto (the ancient Ocinaros), Temesa (now apparently the modern day town of Campora san Giovanni in Calabria) was an Ancient Greek city which, according to the myth, was founded by Polites, one of the companions of Odysseus. This seems to be commemorated by the helmet and greaves that appear as types on the city's 5th century BC coinage (the tripod refers to Kroton's domination over Temesa). They also may have served as apotropaic types since the ghost of Polites seems to have become quite a nuisance; he was finally bested in a wrestling match by an Olympic champion from nearby Lokroi Epizephyrioi (a city, which also claimed overlordship over Temesa at other times). The city's prosperity, or importance, came from its control over neighbouring copper mines, which, however, had become exhausted by end of the 1st century BC. Riappare sul mercato antiquario questo noto statere attribuito a Temesa, sulle cui emissioni si è già ampiamente discusso: Senza entrare nel merito e ripercorrere le pluriennali discussioni suscitate da queste monete e sull'autenticità di alcuni pezzi, a partire dall'attività di Becker (che pure avrebbe meritato un accenno nella scheda), e sorvolando sul giudizio altamente positivo (the best known example) espresso dai compilatori nonché sull’arco cronologico (475-425), in verità piuttosto dilatato in rapporto all’esiguità dei pezzi noti, suscita forte curiosità la funzione dell'elmo e degli schinieri quali possibili apotropaic types since the ghost of Polites seems to have become quite a nuisance. Parti dell’armatura, se ho ben capito, sarebbero stati scelti per il loro valore apotropaico, con l’intento di allontanare il fantasma di Polites (??????????). Devo ammettere che non ho mai letto una simile interpretazione.
    1 punto
  11. Buongiorno, scusa il mio italiano, uso un traduttore automatico (sono francese)... Ho questo gettone (bronzo, 21mm, 2,60g) che penso sia un gettone da commerciante italiano del XIII o XIV secolo. Può dirmi di più? Grazie! (Message original : Bonjour, excusez mon italien j'utilise un traducteur automatique (je suis français)... J'ai ce jeton (bronze, 21mm, 2,60g) que je pense être un jeton de commerçant italien du 13e ou 14e siècle. Pouvez vous m'en dire plus? Merci!)
    1 punto
  12. @Arka Grazie, la tua esperienza e' stata uno sprone per andare a rivedere tutto. Buona notte da Stilicho
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  13. Sì, credo che ci siamo. Costantino II da augusto. ? Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  14. Grazie a tutti! La limatura è proprio strana, sicuramente è fatta in tempi recenti in quanto è completamente priva di patina. Dal vivo brilla come se fosse appena fatta.
    1 punto
  15. Ritornando a leggere dopo 4 anni l'ottimo studio di @dracma , può valere una postilla ricordare la 'vicinanza' tra Aristosseno e Frigillo come co-incisori ( il primo del diritto, il secondo del rovescio ) di un didrammo di Eraclea, così come descritto a suo tempo da C. Seltman nel suo " Masterpieces of Greek Coinage " - Oxford 1949 .
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  16. Non è più corretto classificarla come mezzo baiocco? Mezzo Baiocco con scudo e scritta (lamoneta.it) Il bolognino è una monetazione di Bologna e non di Ferrara.
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  17. Ebay è uguale a ogni negozio fisico, quindi se compri in Germania (che è UE) è come comprare dal negozio sotto casa, mentre se compri in Inghilterra (extra UE) è tutta un'altra storia. L'affidabilità dipende dal venditore più che dal canale (quindi se compri da una ditta seria non cambia nulla comprare dal vivo o su ebay, se compri dal peracottaro rischi ugualmente la fregatura, che sia online o sotto casa).
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  18. La città è Foggia http://foggiaracconta.altervista.org/blog/echi-di-guerra/racconti-della-1-guerra-mondiale/la-1-guerra-mondiale-nella-toponomastica-cittadina/
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  19. Coupland 1990, pl.III, class III group G: Venice n. 3 ma anche La zecca di MiLano Età carolingia Da Carlomagno a Lotario I (773-855) diL uca Gianazza pag.69
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  20. Io ne ho tre ma,purtroppo,non ha nessun dato sulla tiratura,ciao
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  21. Sul RIC vol. VI trovi tutte le riduzioni di peso, zecca per zecca e emissione per emissione. Arka Diligite iustitiam
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  22. Buongiorno a tutti, @giuseppe ballauri complimenti per il due Tornesi e per la tua ricerca e condivisione. Saluti Alberto
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  23. Ho continuato a cercare, ma purtroppo non ho trovato nulla nelle monete precedenti a Carlo Giovanni Amedeo e successive che mi riportino al retro di questa tua moneta. Se avessero recuperato dei coni ci sarebbero monete precedenti uguali, nessuna traccia... Se successivamente avessero recuperato il conio della reggenza al diritto il rovescio avrebbe l'impronta di una moneta coniata dopo la morte del Duchino, nessuna traccia. Non riesco a darmi una spiegazione.
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  24. Mi spiace contraddirti, ma il primo scudo Italiano (25g) è il 5 Franchi della Repubblica Subalpina, anno 9 (1801), sempre per Torino
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  25. 1 punto
  26. Viste le tirature degli anni precedenti, è molto probabile che non siano state ancora comunicate. Può capitare che a volte succeda con notevole ritardo.
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  27. io so meno di niente, ma ho trovato questo: Bertha Freifrau von Suttner, Pacifista e scrittrice (1843-1914) che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1905. Tiratura 2021: 60.000 (50.000 / 10.000) https://www.zwei-euro.com/oesterreich/kursmuenzen/bertha-freifrau-von-suttner/ pochine direi e nessuna veramente per la circolazione. Servus, Njk
    1 punto
  28. nomos 24 Lot 265 Estimate: 14000 CHF Hammer Price: 23000 CHF KYRENAICA. Euhesperides. Circa 450 BC. Drachm (Silver, 14.5 mm, 3.38 g). Silphium plant with two pairs of leaves and five umbels. Rev. Ε - Υ - Ε - Σ Within a dotted circle, head of bearded Zeus-Ammon to right, with a ram’s horn over his ear and with his hair bound in simple plaits; all within an incuse square. BMC 2-4 and pl. XXXVIII, 7-9, and SNG Cop. 1300 (all struck from the same dies). Warren, Regling, 1368 (this coin). Very rare. Beautifully toned and particularly attractive. Extremely fine. From a European collection formed prior to 2005, and from that of Comtesse de Béhague, Vinchon, 14 April 1984, 220 and E. P. Warren ("Well Known Amateur"), Sotheby, Wilkinson & Hodge, 2 May 1905, 39 . Settlers from Cyrene or Barce founded Euhesperides during the last quarter of the sixth century BC. During the mid third century, the city changed its name to Berenike to honor the wife of Ptolemy III and daughter of the governor, Magas. apollonia
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  29. 1 punto
  30. Buongiorno a tutti. La Napoletana di oggi è il Tornese Uno del 1858 per Ferdinando II, il quale presenta due busti differenti: Il tipo normale.
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  31. però spesso non considerate una cosa, le monete all'interno delle coincard di alcuni stati sono BU anzichè fdc.. anche se questa cosa è poco pubblicizzata (basta andare a vedere su siti come eurocollezione, scrivono errando coincard fdc del portogallo, quando da sempre è BU) basta confrontare un folder Bu portoghese con la moneta da rotolino e vedrete la differenza. Quindi non è solo una trovata commerciale..
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  32. DE GREGE EPICURI Credo si debba tener conto che probabilmente non conosciamo tutte le restituzioni emesse da Traiano. Se si tratta (come sembra) di emissioni quantitativamente scarse, e quindi rare, è probabile che di alcune non sia stato (per ora) rinvenuto alcun esemplare. Motivazioni delle sue scelte? Io non saprei da che parte cominciare, ma tu sul piano storico mi sembri molto più ferrato. Quel che si dice tradizionalmente è che: Traiano "drenò" tutto l'argento in circolazione, comprese le monete repubblicane, e lo fuse, coniando poi il proprio numerario che aveva un tasso di Ag decisamente inferiore. Le "restituzioni" suonano quindi come una sorta di risarcimento ideale/compenso per le monete fuse. E' possibile che abbia "restituito" soprattutto quelle gentes che aveva fuso in maggior quantità? Mah...
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  33. .....e questa é la mia. Ma quante ce ne sono ? Che sia una moneta comune ? ???
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  34. Buonasera, Per un parere sulle sue monete le consiglio di aprire una nuova discussione. Può farlo dalla pagina principale, "nuova discussione" scriva il titolo per esempio: marco 1960 e poi aggiunga quello che desidera sapere ma non dimentichi una foto del dritto e del rovescio della sua moneta... A questo punto saremo ben felici di aiutarla. Saluti
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  35. La moneta di Wildwinds non è d’argento? Comunque sarebbe scritto KY-ΔΩ, invece qui si legge KY-ZI. (La zeta scritta come una H)
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  36. Circa tre o quattro generazioni dopo la fondazione di Cirene, nel 570 o 560 a.C. fu fondato un nuovo insediamento, Barce, situato a circa settantacinque miglia a ovest lungo la costa da Cirene e a sedici miglia nell'entroterra, in mezzo a una vasta e fertile pianura. Lo spunto per la nuova colonia è stata una faida tra i fratelli della famiglia regnante Battiade di Cirene, allora guidata da Arcesilao II. Raramente una lite familiare ha avuto conseguenze così positive: Barce divenne una delle città greche più prospere del Nordafrica, tanto da rivaleggiare con la capitale. Come Cirene, si sottomise al dominio persiano alla fine del VI secolo a.C., ma sembra che la popolazione di Barce godesse ancora di un buon grado di autonomia prima che venisse inscenata una rivolta generale. Il governatore persiano dell'Egitto, Aryandes, rispose con grande forza, distruggendo la città e portando in cattività la maggior parte della popolazione. Barce si riprese con relativa rapidità, senza dubbio grazie alle sue risorse. Quando fu coniato il tetradramma del post precedente, la città aveva recuperato gran parte dei suoi vantaggi commerciali. Se i disegni delle monete possono essere presi come prova, sembra che il prodotto principale di Barce in questo periodo fosse la pianta di silphium. Vero e proprio toccasana, si dice che avesse centinaia di usi medicinali e cosmetici, oltre a essere una fonte di cibo. Era indigena della Cirenaica e pare abbia resistito a tutti i tentativi di coltivazione di massa. Il valore del silphium come fonte di cibo per il bestiame e la popolarità del suo succo nei mercati regionali e stranieri contribuirono alla sua estinzione entro il I secolo d.C. È spesso raffigurato in modo molto dettagliato sulle monete e Robinson, nella sua opera del 1927 che fungeva da volume finale di "A Catalogue of the Greek Coins" del British Museum, è stato in grado di identificare le tre principali varianti della sua rappresentazione. apollonia
    1 punto
  37. Tetradramma di Barce (NAC AUCTION 132) Base d’asta: 48.000 CHF. Valutazione: 60.000 CHF Lotto 398. Cyrenaica, Barce Tetradrachm circa 465, AR 17.18 g. Silphium plant; in lower field, A – I. Rev. B – A – P – K Head of Zeus Ammon r., within dotted circle. All within incuse square. Traité III, 1947. BMC 8 (these dies). Very rare and in exceptional condition, undoubtedly one of the finest tetradrachms of Barce in existence. A magnificent portrait of superb style struck on very fresh metal and with a light iridescent tone. Virtually as struck and almost Fdc Ex Roma Numismatics sale XIX, 2020, 589. Stated as having been privately purchased from M&M in 1971 and from Freeman & Sear in 2007. apollonia
    1 punto
  38. com'è sicuramente falso anche il famoso dupondio di Tranquillina..
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  39. ehm.... un falso spudorato....
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  40. Emiobolo aureo di Cirene, primo regno di Magas come governatore tolemaico, battuto alla Leu WEB Auction 18. Starting price: 250 CHF. Result: 3.800 CHF Lot 1621. KYRENAICA. Kyrene. Magas, as Ptolemaic Governor, first reign, circa 300-282/75 BC. Hemiobol (Gold, 5.5 mm, 0.43 g, 4 h), Attic standard. Prow to right. Rev. Silphium plant with three pair of leaves and fruits; all within shallow incuse. BMC pl. XX, 24 G. Leu Web Auction 17 (2021), 1465. SNG Copenhagen -. Of the highest rarity. Perfectly struck and in exceptional condition for the issue, arguably the finest known example. Good extremely fine. From a European collection, formed before 2005.
    1 punto
  41. PARTE II METAPONTO Ignoto alle fonti letterarie, il nome Aristoxenos ricorre, in forma più o meno abbreviata, su cinque coni di D/ che si ripartiscono nel segmento terminale della classe V Noe-Johnston (n. 419) e con maggiore intensità nella successiva (VI: nn. 422, 424, 433-34, 435-36, 439-45). Per la classificazione degli ess. il riferimento è al volume di A. Johnston, The coinage of Metapontum. Parts 1 and 2 with additions and corrections by A. Johnston, New York 1984. 1) n. 419 (tav. 1) D/ Testa femminile a d. entro corna d’alloro con capelli rialzati e trattenuti da una benda. Alla base del collo, ..... . R/ ME a d., T a s. Spiga a sei grani con foglia ricurva a s. Tav. 1 Noe-Johnton, pl. 32-33, 419 L’esemplare, modellato sul tipo della t. femminile accompagnata dall’iscrizione Hygieia (n. 411; tav. 2), proviene dallo stesso conio di D/ dei nn. 415-16 e 418 ma appare rilavorato con l’intento – mal riuscito – di rimuovere la frattura visibile sul n. 418 al di sopra dell’orecchino (tav. 3). All'intervento di “manutenzione” si aggiunge l’apposizione della firma - piuttosto che come riportato da Noe e, seppur con qualche incertezza, da Stazio (A. Stazio, in EAA, 1958, s.v. Aristes) - realizzata con grafemi di dimensioni ridotte alla base del collo. Tale integrazione epigrafica risulta assente sugli esemplari tratti dallo stesso conio (nn. 415-16, 418, cl. V). Tav. 2 NAC 33, 2007, 26 Tav. 3 Gorny & Mosch Giessener Münzh., 142, 2005, 1101 (Noe 418) Indizi di rilavorazione di conio si riscontrano anche sul D/ del conio n. 421, dove la leggenda () viene reincisa - e parzialmente obliterata dall'aggiunta di una torcia - su una preesistente iscrizione |-OMONOIA, attestata sul n. 420 tratto dallo stesso conio di D/. L’assenza della firma non consente tuttavia di attribuire ad Aristosseno anche l’esecuzione del conio n. 421 che peraltro la Johnston colloca all'interno della classe VIII a causa degli incroci di R/ con il n. 446. 2) n. 422 (tav. 4) D/ Testa di Demetra adorna di serto d’ulivo (?), collana ed orecchino. Alla base del collo, . Bordo lineare. R/ META a d. Spiga a 7 grani con foglia ricurva a s. Tav. 4 Museum of Fine Arts, Boston (Brett, Greek Coins, MFA, n. 0113)
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  42. Buona sera. Dopo tanta tanta pratica e tante tante prove Le mostro l'ultimo risultato, stessa attrezzatura delle foto precedenti (poco più sopra) ma assetto completamente diverso e uso di un pannello riflettente per correggere le zone d'ombra e far risaltare fondi e colore. Purtroppo la presenza dell'obiettivo molto vicino crea sempre la zona d'ombra sottostante ma ci sto lavorando. Dimenticavo.. Ho notato che il rame, nel mio caso ovviamente, riesce molto meglio con luce indiretta piuttosto che diretta mentre per l'argento è il contrario. Spazio alle foto.
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  43. Buonasera a tutti, ringrazio il sempre presente @demonetis , per i suoi contributi. Avrei preferito leggere più commenti sul "misterioso" 3 Cavalli MAL/CI , ma va bene lo stesso. Un caro saluto e alla prossima condivisione Vicereale per Filippo ll. ?
    0 punti
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