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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/22 in tutte le aree
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Vi presento l’ultimo acquisto, spero vi piaccia. Si tratta di un doppio filippo, coniato al piede milanese, per il territorio di Retegno, oggi nel lodigiano. Un bel modulo, dal peso di oltre 50 grammi, proveniente dall’ex Cronos 11 e che dopo qualche “giro” è giunto fino al mio vassoio. Domani qualche nota in più, per ora vi lascio con le foto (non mie). N.9 punti
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L'esperienza dell'infatuazione in campo affettivo ed erotico è abbastanza comune, si incontra una persona e "così, de botto e senza senso" si prova una forte attrazione, non si conosce nulla di quella persona, si è estranei, eppure si rimane ingrippati... allo stesso modo sensazioni simili, mutatis mutandis, si possono sperimentare per determinati oggetti tra cui le monete, cioè a prescindere dall'interesse collezionistico o dagli ambiti storici prediletti può succedere che l'incontro con una moneta in un mercatino, convegno o negozio faccia scattare la libidine monetaria tremenda e subitanea, a volte con gravi inconvenienti tascali ?, a me è capitato varie volte e mi diverte condividere esperienze di ingrippatura monetaria de botto e senza senso ? Di seguito ecco le mie ingrippature attuali, per la numismatica italiana ho un inspiegabile debole per lo scudo di zecca bolognese di Pio VII, nonostante non abbia mai collezionato questo ambito... per la numismatica estera invece anni fa rimasi folgorato dalle rupie angloindiane della regina Vittoria, ma mi piacciono pure quelle successive... però questa passione devo dire che nel tempo ha acquisito un senso più compiuto portandomi a studiare con gusto e interesse crescente la storia dei commerci e delle monete di area Oceano Indiano... Adesso tocca a voi, sbizzarritevi...6 punti
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Vi condivido l'unico acquisto al passato Veronafil, acquistata da un commerciante non Sabaudo, e periziata BB La perizia l'ho (ovviamente) tagliata, lo scudo non meritava di stare imbustato nel PVC Il 5 lire 1841 Genova è data per RR ma chi colleziona scudi Sabaudi sa che questo millesimo, nonostante sia dato coniato in più di 300.000 esemplari, sia tra quelli veramente difficili da mettere in collezione. Negli ultimi 10 anni è passato in asta 1 sola volta (se non sbaglio) da Bertolami, giusto @Scudo1901? I passaggi sul Gigante sono 6, e almeno 2 sono doppi (stessa moneta poi passata in altra asta), quindi sono 4 le monete censite passate tra il 2003 e il 2010, tra cui quella della Vitalini (Nomisma 40) e quella della De Micheli (Varesi 55), entrambe sul BB E soprattutto... adesso me ne mancano 4 ?6 punti
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Ciao, scusate l'intrusione, ma seguendo questo topic non ho potuto che ammirare le tantissime e bellissime monete postate (sono tante le pagine ma poco per volta le leggerò tutte?). Non è la mia monetazione e purtroppo non la seguo ma chissà.... Volevo condividere la moneta da un carlino di Carlo ll per la quale richiesi diversi mesi fa', nella sezione autenticità, un parere a tal proposito che gentilmente mi fu espresso da @Litra68 e @gennydbmoney . Se non ricordo male. É una moneta a cui tengo molto perché mi fu donata da un parente tantissimi anni orsono e che purtroppo non c'è più. ANTONIO6 punti
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contento di condividere la mia moneta di ingresso nel viceregno.4 punti
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Buonasera, riprendo questa discussione. Finalmente, sono riuscito ad acquisirla nella mia collezione, dalla recente ultima asta Varesi: NAPOLI - FERDINANDO II DI BORBONE (1830-1859) Medaglia ottagonale 1840 per l'inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici, prima ferrovia d'Italia. Opus Benoist. D'Auria 197 Ag g 18,42 mm 36 RR • Sul taglio le contromarche dell'epoca (mano che indica e ARGENT). Da un po’ di tempo ricercata, non solo e non tanto perché sempre affascinato dalle locomotive, ma perché la ferrovia Napoli-Portici fu la prima linea ferroviaria costruita nella penisola italiana, nel territorio all'epoca facente parte del regno delle Due Sicilie. Commissionata da re Ferdinando II delle Due Sicilie, la linea venne ufficialmente inaugurata il 3 ottobre 1839: era a doppio binario e aveva la lunghezza di 7,25 chilometri. Meritano di essere evidenziate alcune info storiche: https://www.ilsole24ore.com/art/napoli-portici-prima-linea-ferroviaria-italiana-doppio-binario-AC7Dyzo?refresh_ce=1 Viaggio inaugurale con la locomotiva Vesuvio La locomotiva a vapore “Vesuvio”, di fattura inglese, con 258 passeggeri, partita da Portici - poiché la stazione di Napoli al Carmine non era ancora pronta - percorse la tratta in una decina di minuti circa alla velocità di 50 km orari. Il primo convoglio era composto dalla Vesuvio, locomotiva a vapore di costruzione inglese Longridge, e da otto vagoni. Il discorso del Re La mattina del 3 ottobre 1839, il Re si recò nella villa del Carrione al Granatello di Portici dove era stato allestito il padiglione reale, lì ricevette il costruttore e gestore Armando Giuseppe Bayard e la sua squadra di ingegneri al suo seguito e insieme presero posto sul convoglio inaugurale verso Napoli. Ferdinando II, tenne un discorso in francese con il quale auspicò di veder realizzata la ferrovia fino al mare Adriatico. A mezzogiorno in punto ordinò la partenza. Sul primo convoglio ferroviario italiano viaggiavano quella mattina 48 personalità, una rappresentanza militare costituita da 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai. Nell'ultima vettura prese posto la banda della guardia reale. Un'opera realizzata in soli tre anni La convenzione per la costruzione era stata firmata il 19 giugno 1836: con essa si concedeva all'ingegnere francese Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie la concessione per la costruzione in quattro anni di una linea ferroviaria da Napoli a Nocera Inferiore con un ramo per Castellammare. L'anno seguente venne costituita a Parigi la società Bayard & De Vergès, per la costruzione e la gestione della ferrovia. I successivi tagli del nastro Quella prima linea era solo parte di un progetto più vasto: il 1º agosto 1842 venne inaugurato il tratto fino a Castellammare e due anni dopo, nel 1844, la prosecuzione per Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore. Nel 1846 l'ingegnere Bayard ottenne la concessione anche per il prolungamento ad Avellino. Tecnologia e prodotti importati L'Italia che fino a quel momento non aveva utilizzato linee ferroviarie, per la realizzazione dovette rivolgersi all'industria straniera: la progettazione, così come il capitale investito, era francese; le locomotive giunsero dall'Inghilterra ed erano costruite sul modello delle prime, progettate da George e Robert Stephenson, nelle officine Londridge e Starbuk di Newcastle. Il resto dei materiali rotabili era stato invece costruito nel Regno delle Due Sicilie. Il ferro delle rotaie proveniva dalle miniere della Vallata dello Stilaro e fu lavorato nel Polo siderurgico di Mongiana, in Calabria. Nasce anche l'industria ferroviaria Effetto indotto dalla realizzazione della prima linea ferroviaria italiana fu la conversione alla produzione ferroviaria, nel 1842, di un grande stabilimento dapprima adibito a fabbrica di cannoni e proiettili d'artiglieria. Si tratta delle Officine di Pietrarsa che vennero adibite alla costruzione di locomotive e all'assemblaggio del materiale rotabile (con decreto reale del 22 maggio 1843). Nel 1860 Pietrarsa contava una forza lavoro di circa 1200 unità. La fabbrica di oltre 13.500 metri quadrati oggi è diventata il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Lo studioso: Alfredo Buccaro Quello della ferrovia è un autentico primato napoletano in Italia, che si aggiunge ad altri primati. «Ricordo che i primi ponti di ferro realizzati in Italia - segnala Alfredo Buccaro, docente di storia dell'architettura alla Federico II - sono quelli realizzati nel 32 sui fiumi Garigliano e nel 35 sul Calore». E ancora, «sempre in quegli anni comincia a produrre materiale ferroviario l'opificio di Pietrarsa: prima industria metalmeccanica in Italia». E il primo impianto di illuminazione a gas viene acceso a Napoli nel 32. Per Alfredo Buccaro «il Re Ferdinando II di Borbone, che regnò dal 30 al 59, diede una grande spinta alla costruzione di infrastrutture soprattutto nella Capitale del Regno delle Due Sicilie». Napoli in quegli anni diventa la terza città europea dopo Londra e Parigi. Una vera “rivoluzione” E' facile immaginare quale impatto potè avere la ferrovia nel 1839. Dapprima venne riservata quasi esclusivamente alla famiglia e all'entourage reale. Ma quando i binari arrivarono a Castellammare cominciarono a utilizzarli anche cittadini e imprese. «Cambiò insomma, l'immagine del territorio - osserva il professore Buccaro - se pensiamo che ci si spostava solo con carrozze, accessibili a pochi, o a piedi. Il tram a cavallo compare dopo l'unità d'Italia». A titolo di ulteriore contributo, riporto quanto presente nella descrizione di analogo esemplare esitato in asta Nomisma 62 settembre-2020 lotto 858: “…Armando Joseph Bayard de la Vingtrie, un ingegnere francese, nel mese di gennaio del 1836 espose un suo progetto ferroviario al marchese Nicola Santangelo, ministro di Ferdinando II di Borbone. Per costruire la linea ferrata a proprie spese, in cambio della concessione della gestione per 99 anni. La strada ferrata avrebbe collegato Napoli con Nocera, con una diramazione per Castellammare. Il Re approvò la concessione con decreto del 19 giugno 1836, dietro versamento di una cauzione di 100.000 ducati. Seguirono altri due decreti, uno del 3 febbraio 1838, che rimodulava la durata della concessione ad 80 anni ed un altro definitivo del 19 aprile 1838 che sanciva il diritto di proprietà dello Stato dopo 80 anni di gestione. I lavori, diretti dall’ingegnere francese, incominciarono l’8 agosto 1838. Dopo tredici mesi il primo tratto giungeva al Granatello di Portici. I vagoni furono costruiti a Napoli, nello stabilimento di San Giovanni a Teduccio, le locomotive acquistate dalla società inglese Longridge Starbuck e Co. Il primo tratto della Ferrovia fu inaugurato il 3 ottobre del 1839 con grande solennità. Il re a Portici diede il segnale di partenza davanti a tutte le autorità, pronunziando un discorso in cui disse: "Questo cammino ferrato gioverà senza dubbio al commercio e considerando come tale nuova strada debba riuscire di utilità al mio popolo, assai più godo nel mio pensiero che, terminati i lavori fino a Nocera e Castellammare, io possa vederli tosto proseguiti per Avellino fino al lido del Mare Adriatico". In questo primo tronco, di ponti ne furono costruiti ben 33, con 2.958 metri di mura di sostegno e metri 541 di ringhiere di ferro. Nel 1840 la via ferrata arrivò a Torre del Greco, nel 1842 a Castellammare di Stabia. I lavori furono continuati per portare la Ferrovia fino a Nocera e terminarono il 18 maggio del 1844. La medaglia fu coniata solo in Francia, come si evidenzia: dal disegno ottagonale di chiara fattura francese, dalle scritte, l’incisore; tipici della zecca di Parigi. Le medaglie francesi, dal 1832, furono marcate sul taglio con identificazione del periodo di coniazione e del metallo utilizzato. La medaglia fu coniata, con i conii originali, dal 1840 per tutto il XIX secolo. (lampada 1832-1841: prora 1841-1842: ancora 1842-1845: mano 1845-1860: ape 1860-1879: corno dell’abbondanza 1880…). Descrizione dell’Incisore: Felix Benoist nacque il 15 aprile 1818 a Saumur in Francia e morì nel 1896 a Nantes. Fu pittore, disegnatore e litografo francese, oltre che medaglista incisore; autore di vedute di città, monumenti e paesaggi. Lavorò per Pierre Henri Charpentier, e in particolare per suo figlio, Henri-Désiré Charpentier negli stabilimenti H. Charpentier di Nantes, specializzati nell’edizione di litografie. Inoltre aprì anche un suo negozio a Parigi. Benoist, tra l’altro, partecipò alla straordinaria collezione parigina, contenente oltre 100 litografie, alcune delle quali da fotografie, tra cui vedute aeree, e circa 38 incisioni su legno. Il suo nome è spesso associato al famoso pittore francese François Hippolyte Lalaisse.…” Ulteriori notizie: http://www.clamfer.it/02_Ferrovie/TrenoNapoliPortici/TrenoNapoliPortici.htm (da cui posto le ulteriori immagini dei vagoni e del quadro già citato in discussione) Saluti, Domenico P.S.: Unico rimorso: coniazione fatta in Francia.3 punti
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11 Lot 15 Grän chiaro, no? Servus njk PS: Lotto (finezza) Vedi anche: carato In metallurgia e soprattutto in monetazione, il lotto (anticamente lotti) era un'antica unità di misura per la finezza relativa (grani) al peso totale fino al XIX secolo. Il lotto era quindi una misura della proporzione di metallo prezioso in un prodotto metallico. Ad esempio, nel caso dell'argento, il peso totale arbitrario era suddiviso in 16 lotti (rapporto) fino al 1857 circa, secondo cui una lega d'argento "a dodici scanalature" (argento 750), cioè 12/16 = ¾ o il 75% del peso conteneva argento e il 25% altro metallo (di solito rame). Una lega d'argento "a quattordici saldature" (14/16), invece, corrisponde all'argento 875. Per perfezionamento, una saldatura è stata ulteriormente suddivisa in 18 grani. 14 saldature di 4 grani corrispondono quindi a una finezza di 888,89 ‰ = (14 + 4 / 18) / 16 = (252+4)/288, cioè 256/288 grani. Il rapporto tedesco per lotto fu infine sostituito dal rapporto francese per mille (millesimi) nell'Impero tedesco il 1° gennaio 1888.3 punti
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Un tempo , come anche ai nostri giorni , era in uso la pratica di “restituire” o “commemorare” alcune tipologie di monete , usanza che oggi chiamiamo di “commemorazione” o di “celebrazione” , emettendo alcune monete che vengono coniate in occasione di determinate date , ricorrenze , eventi , personaggi , ecc. Quello che purtroppo non sappiamo circa le antiche monete repubblicane romane “restituite” e’ in base a cosa e perche’ gli Imperatori scegliessero le tipologie da “restituire” , forse erano emesse per solo scopo politico , di propaganda personale ? o avevano uno scopo piu’ alto , piu’ idealizzato ? ; infatti in queste monete compare sempre il nome dell’ Imperatore che “restituisce” , dalla storia al periodo corrente , queste antiche emissioni distanti alcune anche diverse centinaia di anni . Perche’ questo avvenisse e in base a quali scelte , e’ ignoto , ma porre il nome dell’ Imperatore dava a queste monete una impronta di ufficialita’ , sia come soldo corrente autorizzato a circolare , sia come ricordo storico , quindi acquisivano una grande importanza celebrativa , forse per fini personali dell’ Imperatore o per conto della romanita’ repubblicana che volendo o non volendo aveva comunque dato vita all’ Impero . Sfogliando il libro di Varesi – Castellotti , personalmente ho la prima edizione del 1977 , si trova che il grande “restitutore” di monete repubblicane fu senz’ altro l’ Imperatore Traiano , seguito dalla coppia Marco Aurelio – Lucio Vero ; perche’ nella restituzione furono scelte delIe Gens e non altre e per quale motivo , all’ interno delle Famiglie scelte , furono “restituite” alcune emissioni e non altre , rimarra’ un problema irrisolto , tranne che pensare solo a delle ipotesi . Inutile dire che tutte queste monete di restituzione sono molto rare e rarissime . Traiano quindi riporto' in “vita” tanti antichi Denari repubblicani apportandovi su di essi la legenda : IMP. CAES. TRAIAN. AUG. GER. DAC. P.P. REST. Traiano , aveva davvero bisogno di dare piu’ lustro al suo nome e al suo Impero ? Il suo regno non era gia’ fecondo di tante e famose gesta militari , di ordinamenti civili , di tante costruzioni a Roma , in Italia e nelle Province ? Penso che il vero motivo di queste emissioni celebrative debba essere stato diverso , ma non so quale . Come datazione di queste monete restituite da Traiano , l’ unico punto di ipotesi e’ la sola parte di legenda DAC. , perche’ le campagne in Germania sono precedenti alle campagne in Dacia , lo stesso vale per il P.P. titolo che Traiano ebbe nel 98 quando alla morte di Nerva acquisi’ il titolo di Augusto diventando anche Pater Patriae ; di conseguenza le monete restituite furono emesse o alla fine della prima campagna dacica , cioe’ tra il 102 e il 104 , oppure alla fine della seconda guerra dacica , cioe’ dopo il 106 . Personalmente penserei che queste monete furono emesse alla fine della seconda guerra dacica piuttosto che a cavallo tra le due guerre daciche tra il 102 e il 104 perche’ Traiano sapeva bene che il trattato di pace con Decebalo del 102 era precario e che la pace definitva sarebbe arrivata solo con la conquista totale della Dacia e con la morte o cattura di Decebalo ; inoltre dopo il 106 Traiano risiedette piu’ tempo a Roma , almeno fino al 113 . La prima moneta restituita da Traiano di cui si ha memoria e’ un Quadrigato con al D/ : testa bifronte di Giano , al R/ : sotto ROMA in incuso , Giove con scettro e folgore su quadriga guidata dalla Vittoria , al galoppo a destra . In alto la restituzione : IMP. CAES. TRAIAN. AUG. GER. DAC. P.P. REST. Segue una lunga serie di monete , di tante diverse Gens , che portano tutte la stessa legenda di Traiano , il che denota che tutte vennero emesse in un tempo ben stabilito .2 punti
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Buonasera a tutti Obolo bianco C105 P: 0,35g T :13/9mm cattive condizioni ma sembra coperto da uno strato d'argentatura2 punti
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Buonasera a tutti, @fricogna, @Pxacaesar, noto con piacere che chi in un modo e chi in un altro , inevitabilmente viene attratto dalle Vicereali, fate attenzione, danno dipendenza come tutte le altre. Complimenti ad entrambi per le monete postate. Saluti Alberto2 punti
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Certo, che altro! L'ho detto che non era difficile! E poi - per par condicio - qui anche una moneta: Servus njk2 punti
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Grazie Scudo! Effettivamente in vendita compaiono generalmente esemplari con dei rilievi più consunti. Sono molto contento dell’acquisto. ... Se volete qualche info in più su Retegno e i Trivulzio, vi consiglio di controllare la bella nota al catalogo 109 di NAC, collezione FT, dove era presente un bel esemplare di questa tipologia, con dei rilievi migliori e un flan più largo, seppur con qualche colpetto e segno in più, anche sul volto. Vi lascio con un’altra foto, la differenza di modulo tra il pezzo da un filippo milanese di Carlo II e il pezzo da 2 di Retegno. N.2 punti
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In tema, l' accenno di Sear sul suo vecchio manuale e 2 esemplari dalla rete .2 punti
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Chi desidera può postare liberamente quelli che possiede. Dalla mia minuscola raccolta - 19151 punto
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Buongiorno, 100 lire 1957 falsa con placcatura ancora ben visibile, se avete qualche falso particolare della Repubblica pubblicatelo qui sotto (peso 9,31 gr. contro gli 8,00 gr. standard)1 punto
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Salve. La moneta che condivido è un Carlino senza data di Filippo II con sigla IAF/G. L'ho in collezione da più di un anno, l'ho pagata solo qualche decina di euro, ma, da come sembra, dovrebbe essere rara. Sarei felice se qualche collezionista esperto conoscitore del Vicereame mi chiarisse le idee su questa moneta. Ringrazio fin da ora e saluto cordialmente tutti i forumisti.1 punto
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Diocletian A.D. 305 Æ Follis D N DIOCLETIANO BAEATISS SEN AVG; Laureate and mantled bust r., holding olive-branch and mappa. PROVIDENT DEOR QVIES AVGG; Providentia standing r., extending hand to Quies standing l., holding branch and leaning on scepter; S-F across fields. In ex. RP RIC VI Rome 116a abdication issue Trovo affascinante questa moneta, emessa da Costanzo Cloro, perché commemora un episodio senza precedenti nella storia dell’impero romano: nessun imperatore aveva lasciato il potere di sua spontanea volontà, fino al 1° maggio del 305, allorché a Nicomedia, nel nord-ovest dell’attuale Turchia, l’imperatore Diocleziano abdicò per trasferirsi nel palazzo-fortezza che si era fatto costruire a Spalatum, l’attuale Spalato, sulla costa dalmata. A quel tempo erano circa vent’anni che Diocleziano aveva assunto il potere con il titolo di augusto per poi condividerlo con Massimiano e ne erano trascorsi dieci da quando aveva nominato due cesari subalterni per meglio difendere le frontiere: Costanzo a Occidente e Galerio a Oriente. La sua decisione aveva dato inizio alla tetrarchia, la divisione dell’impero in quattro zone governate da un augusto o da un cesare. Era poi passato un lustro da quando le milizie romane avevano sconfitto il re persiano Narseo (o Narsete) vendicando la cattura dell’imperatore Valeriano avvenuta quarant’anni prima per mano di Sapore I, un altro monarca persiano sasanide. Dai tempi di Marco Aurelio nessun altro imperatore era rimasto per così tanto tempo al potere. Il suo regno, prossimo a festeggiare i vent’anni, aveva finalmente garantito un periodo di pace dopo un secolo di crisi economica, d’incertezza politica e di caos militare alle frontiere. Il 1° maggio del 305 l’imperatore riunì le truppe alla presenza di Galerio, vicino alla stessa montagna in prossimità di Nicomedia, dov’era stato proclamato imperatore più di vent’anni prima. Con le lacrime agli occhi, Diocleziano annunciò che si sentiva debole, che aveva bisogno di riposo e che aveva preso la decisione di abdicare. Diocleziano fu per due decenni l'Augusto di Roma, attuando massicce riforme militari, economiche e politiche. Aveva raggiunto almeno i 60 anni di età, oltre la media di vita contemporanea. Inoltre, Diocleziano si era gravemente ammalato. Alcuni sostengono che Galerio avesse fatto pressioni in tal senso. I sospetti sembrano essere giustificati dal fatto che, proprio quello stesso giorno, a Milano Massimiano rinunciò – seppur con riluttanza - al potere e si ritirò nei suoi possedimenti in Campania, mentre Galerio e Costanzo, dal canto loro, venivano proclamati augusti. All’indomani della sua dichiarazione Diocleziano si tolse l’abito da imperatore e montò su un semplice carro che lo condusse per le strade di Nicomedia. Per la cerimonia di abdicazione, Diocleziano aveva scelto un luogo a lui particolarmente caro: un’altura nei pressi di Nicomedia, sotto una colonna che sosteneva una statua di Giove, il suo nume tutelare. Dopo essersi spogliato della porpora, Diocleziano la consegnò a Galerio, nuovo Augusto Giovio, e nominò come Cesare Massimino Daia, contro le previsioni che vedevano favorito il giovane Costantino. Quindi, salito su una carrozza, lasciò il palazzo di Nicomedia e si ritirò presso Solona, nei luoghi della sua infanzia, dove aveva fatto costruire uno splendido palazzo dalla pianta che ricordava un accampamento militare, con tanto di mausoleo per il suo ultimo riposo.1 punto
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giusto. Qui in germania solo alcuni istututi possono "annullare" le monete, e pure molto rigorosamente, se si tratta di euro. Qualche anno fa - i soliti cinesi - avevano rimontato i tondelli smontati ma non distrutti del tutto e li hanno pure cambiati in banca. https://www-spiegel-de.translate.goog/wirtschaft/unternehmen/bundesbank-betrug-mit-schrottmuenzen-wertschoepfung-auf-chinesisch-a-748119.html?_x_tr_sl=de&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=de poi click qui per leggere: Servus, Njk1 punto
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Personalmente nutro un'attrazione smisurata per le pubbliche e i grani di Filippo IV di Spagna per il Regno di Napoli,ogni volta che ne trovo una provo un desiderio irrefrenabile di acquistarla, ovviamente non sempre ci riesco... Grazie a ciò ne ho approfondito lo studio facendo anche delle piacevoli scoperte...1 punto
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Colleziono e studio tutt'altro, però ogni volta che mi capita davanti agli occhi in qualche asta online un delfino di Olbia ne rimango sempre estremamente affascinato... prima o poi capitolerò e me ne comprerò uno ?1 punto
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Le vicereali non si finiscono mai di scoprire. Hanno un fascino che si scopre man mano. Quando ci si è dentro poi è difficile uscirne?1 punto
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forse in Germania è un'altra cosa: 4 kili: altro che una manciata! Adesso che mi hai messo la pulce nell'orecchio, ho visto che vendono dei set "Addio al DM" a qualche euro, magari ne prendo uno!1 punto
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Sì! E te lo dimostro pure: ??? Comprata ad un mercatino: ho chiesto quanto volevano, mi hanno detto che erano una volta 5 marchi e valevano 2,50 €; ho risposto che adesso valeva 0,001 di metallo da fondere e me la sono portata a casa con un euro. A dire il vero era la prima volta che ho visto una moneta "smonetizzata", mi sa che ho avuto fortuna. Pssss!!! ? guarda che @ART ci legge!!! Ciao, njk1 punto
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Che dire... Io le decimali non le "mastico" molto, ma la moneta mi piace! Certe date danno veramente soddisfazione quando si riescono a portare a casa! Per me moneta che merita il giro a Verona!1 punto
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.....e questa é la mia. Ma quante ce ne sono ? Che sia una moneta comune ? ???1 punto
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Giusto. E’ il caso piu’ probabile1 punto
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ci sono diversi esempi di monete di K.I.A. che usa per l'altra faccia i coni del padre, evidentemente perchè ancora in buono stato. perfino il testone ha i due nomi.1 punto
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Sicuramente una cosa del genere.. Non è strano il recupero di coni vecchi, ma non ho ancora capito, e neppure cercato bene devo dire, a quale moneta corrisponda il retro, lato croce, perché quei bisanti ai lati della crocetta iniziale non mi ricordano nulla a memoria. Ma come ho detto non ho ancora cercato bene, anche se, chissà perché, mi aspetto qualcosa di strano....1 punto
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Ehehehe Bravissimo Santone. Alle tue eccezioni aggiungerei anche il fatto che il Karé sui cavalli aquilani si firmava al D/ sotto lo stemma. In questo di Ortona invece la sigla si trova a ore 11 del R/... Una posizione poco congrua per la firma del mastro mentre è perfettamente plausibile per la R di REX. Rimane comunque una rarissima moneta. Il mio unico cavallo di Ortona posseduto in passato era ribattuto con i conii di Ferdinando I... Che scempio. ?1 punto
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Il fascino di queste emissioni di abdicazione è assoluto, emissioni nelle quali in alcuni rovesci viene augurato il riposo degli augusti anziani, difatti SEN AVG. contribuisco con alcuni esemplari uno dei quali coniato dopo l’ennesima riduzione di peso.1 punto
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tra i 5 € Mario Draghi serie Europa,solo pochissimi esemplari hanno un certo valore e,purtroppo,non sono i tuoi,ciao1 punto
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Taglio: 2 Euro "Jože Pečnik" Anno: 2022 Nazione: Slovenia Tiratura: 1.000.000 Condizioni: SPL Citta: Lubiana1 punto
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Taglio: 10 Centesimi Anno: 2022 Nazione: Slovenia Tiratura: ? Condizioni: qFDC Citta: Lubiana News:?1 punto
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In Sicilia cominciarono subito a coniare con l'effige del nuovo sovrano, perché Napoli (tra l'altro conquistata precedentemente) avrebbe dovuto aspettare un anno? Nella pagina riportata inoltre c'è una nota di riferimento al libro Banchi di Napoli e della lor ragione, che avevo già letto ed ha delle tavole direi "emozionanti". Questo testo riporta che la coniazione di monete comincia appunto nel 1734, in occasione del diploma col quale Filippo V indica l'infante come Re di Napoli. Mi permetto di incollare qualche tavola estratta dal libro così, giusto per lustrarci gli occhi.1 punto
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taglio : 2 cent paese: Austria anno: 2022 tiratura: ? condizioni: BB città: Foligno1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2020 B Tiratura: 750'000 Condizioni: qFdc Città: Delfi (Grecia) NEWS ?1 punto
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Con colpevole ritardo testimonio qua il mio grande dolore per la scomparsa di Mark. Negli ultimi anni avevo smesso di collezionare in modo attivo e quindi anche di effettuare gli scambi che ormai mi vedevano frequentare le poste in modo assiduo, per questo motivo non ero stato più in contatto con lui, col quale negli anni avevo scambiato almeno 500 monete che ora sono nella mia collezione. Ho piacere in questo momento nel pensare che ho qualcosa di lui qua accanto, persona gentile, competente, generosa come tanti di voi hanno detto non mancava spesso di aggiungere un piccolo cadeaux di sua iniziativa nei nostri scambi. Collezionista per anno (e non per tipo come me) amava cercare nelle liste nel tentativo di ampliare la sua grande collezione che logicamente aveva limitato alle monete moderne, delle quali cercava solo pezzi ben conservati senza scendere se possibile sotto l'MB (F per lui), nel contempo ciò che ti arrivava da lui era una certezza. Una festa aprire quei pacchi col piacere di guardare quelle monete giudicate con severità attribuendo loro sempre una conservazione uguale o al massimo inferiore a ciò che avrei dato io. E che lista di monete da scambiare aveva! Non troppo lunga, lui le monete comuni non le metteva nemmeno, ma piena di sorprese specie dall'africa e dalle colonie britanniche, doveva avere qualche canale preferenziale dal quale procurava sempre tanata bellissima roba, che divertimento cercare e trovare roba fra quelle liste! Negli ultimi mesi avendo ripreso la collezione ho avuto modo di ottenere alcune doppie di valore e con entusiasmo recentemente avevo deciso di scrivergli per tornare a scambiare. Non avendo avuto risposta lo ho cercato qua e ho visto che non si collegava da un pò, invano avevo provato anche a contattare la figlia, visto che anche lei aveva un nick qua, ma non lo ha mai usato e non ha risposto. E adesso leggo della sua scomparsa e provo tanto dispiacere... Voglio copiare una sua mail in cui si capisce un pò il suo spirito sereno e la voglia sempre di raccontare qualcosa che avesse a che fare con le monete in ogni suo messaggio. Fa riferimento anche al nostro sito e ad una discussione legata a 4 monete tedesche (magari i più curiosi sapranno trovarla) e ad una moneta da 10 lire 1936 che gli avevo mandato. Hi Dario, I finally was able to finish and post the German coins on lamoneta. They're connected to the fun(!) moment I had with the '36 10L, which is why I wanted to post them first. In one of those very lucky deals, I was able to buy 4 German coins from a militaria shop. (Coins often appear in these shops as a part of a deceased veteran's estate, and often, the militaria dealers don't know as much about coins as they do the military items.) So I encountered the 4 German coins (Lubeck, Weimar, Saxony, Prussia) as a group and bought them relatively inexpensively. The coins were some pretty good ones, as you can see, so they seized my attention for a couple of weeks while I learned about them and some of the history that underlay them. Anyway, I had some hobby time one day so I decided I'd actually add the coins I'd collected over a several week period to my collection. I got my box of "new" coins and began to catalog them. The German coins were still foremost in my mind--and then all of a sudden I came face to face with the '36 10L--somehow I had managed to totally forget about it! The experience really shocked me--how I managed to forget about that good a coin is something that really left me shaking my head. Funny, but not funny too. Oh well.... Wish I had a duplicate 50c from the Netherlands Antilles. My only examples are in different sets. They are incredibly fun(!) looking coins. They look like a Caribbean party, but that's just a coin-guy talking. I continue to look for coins for you but find one only very occasionally. When I get 10 or so, I'll put together a list and send it. Or any time, if you want it. Sunday morning and time to go. Hope you and yours are well, Ciao, Mark E infine voglio postare "LA MONETA" (fra le nuove che volevo proporgli) che in cuore mio avevo pensato potesse piacergli e speravo finisse nella sua collezione. Troverò qualcuno con cui scambiarla o venderla ma non avrà lo stesso sapore lo scambio, e come ho fatto in tutti questi anni in cui pur non sentendoci la mente di tanto in tanto è volata a lui, non smetterò di pensarlo in futuro. Sei qua con me Mark, my friend...1 punto
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E' che a me le monete senza la storia del contesto in cui operavano e delle modalità di funzionamento non dicono molto...ciò che più mi affascina e suggestiona di questi particolari oggetti è il loro essere una piccola ma potente finestra che si affaccia su panorami profondi e spesso inesplorati della storia, le monete con le loro vicissitudini ci raccontano davvero la vita concreta, materiale, effettiva e quotidiana di tutti gli strati sociali nelle varie epoche e civiltà...ed è fantastico osservare tutto questo attraverso un lasso cronologico di ben più di duemila anni, anche di più se estendiamo il significato del termine moneta a tutto ciò che possiamo definire come denaro...ecco, raccogliendo dei libri che raccontano ciò cerco di avere un punto di vista diverso e più approfondito sulla storia italiana tutta, una storia d'Italia ricostruita attraverso le tantissime monete che sono state prodotte o hanno circolato nel suo territorio...1 punto
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