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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/24/22 in tutte le aree
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Amici, davvero soddisfatto, con la mia ragazza, per questo bel ritorno del Convegno di Verona... non si vedeva l'ora! Peccato per l'assenza, che speriamo sia temporanea, di storici amici e del ridotto numero di presenti al pranzo; si discuteva del fatto che fosse in fondo una ripartenza, quindi c'è ancora da fare in un certo senso. Un grazie a Mario per il nuovo numero del Gazzettino e di quello precedente, che non avevamo ancora avuto modo di ritirare. Un grazie anche per la moneta donata ai giovani, per la quale la mia ragazza ha voluto osservarla, io invece ho scelto casualmente, quasi come fosse la moneta a scegliere me Al pranzo, in pochi ma sempre appassionati, anche se si vedevano pochissime monete e si parlava di viaggi, esperienze ecc. Ho potuto però anticipare all'amico Mario l'argomento del prossimo articolo sul Gazzettino Come di consueto, seguono le fotografie di quella giornata di sabato, che auspico carichino anche altri amici! Le monete donate Con il Gazzettino7 punti
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Buongiorno a tutti, continuiamo questo viaggio con la speranza possa essere di vostro interesse. Il denaro riflette, non soltanto economicamente, ma anche da un punto di vista storico, culturale, politico e sociale, l’intero sviluppo della civiltà. Inoltre contiene informazioni visive uniche dei propri governanti e degli individui del passato, degli eventi storici e culturali. Racconta antiche leggende e tradizioni o cambiamenti politici del paese ed è indubbiamente parte integrante della cultura. Il sistema monetario sviluppatosi in Lettonia è stato sconvolto dalla Prima Guerra Mondiale e dalla successiva rivoluzione entrando in una fase di caos. Alla fine del 1918, il nuovo stato lettone ha ereditato questo caos di denaro: circolavano rubli zaristi, kerenkas, marchi tedeschi, ostmark ognuno con il proprio potere di acquisto. Si rese necessaria una riforma monetaria che fu intrapresa il 22 marzo 1919 con l’emissione di buoni del tesoro in rubli lettoni, stampati presso la litografia G. Meijer, che, con decisione del Consiglio popolare del 18 marzo 1920, furono designati come unico mezzo di pagamento e rimasero in circolazione fino al 1925. Ormai si sentiva il bisogno di avere una moneta che avesse una vera identità lettone in cui il popolo si potesse riconoscere ed infatti nell'estate del 1919, il governo provvisorio guidato da Kārlis Ulmanis elaborò un primo disegno di legge che prevedeva il lats come unità monetaria, ma il Consiglio Nazionale ne rinviò l'adozione e l'idea fu attuata solo diversi anni dopo. Il 14 giugno 1921, l'Assemblea Costituzionale esaminò la questione di come poter chiamare la valuta lettone: furono prese in considerazione varie proposte come "ozols" (quercia), "zīle" (ghianda), "saule" (sole), "austra" (alba), "daile" (bellezza), "dižā" (grande), sīkā" (minuscolo), nonchè latva. Il termine "lats" fu molto criticato perché presumibilmente era associato alla parola legno su cui c'era molta speculazione a quel tempo. Tra i sostenitori del “lats” c'era anche il rappresentante del Partito Popolare, il poeta Kārlis Skalbe, che spingeva perché si identificasse la moneta con un nome lettone semplice e chiaro per favorire la conoscenza della Lettonia nel mondo e facilitare allo stesso tempo il popolo nel suo uso quotidiano. Il Gabinetto dei Ministri guidato da Zigfrīds Meierovics il 3 agosto 1922 decise che il nuovo sistema di valuta doveva essere il lats e santim (dove 100 santim equivalevano a 1 lat). Per vedere il design dell'iconica fanciulla popolare lettone sulla moneta da 5 lats bisognerà attendere fino al 1929: infatti il Ministero delle Finanze dichiarò che il disegno per decorare il denaro doveva essere il "volto di una Vergine", la donna del popolo (tautameita) che simboleggiasse la Repubblica di Lettonia, la libertà e l'amore. L'Academy of Arts, dunque, indisse un concorso in cui era necessario ritrovare l'immagine della "vergine" che fu vinto da Karlis Zemdega ma il suo bozzetto non fu mai utilizzato perché criticato dal ministero delle Finanze, affermando che: "la tautumeita deve essere non solo ben disegnata dal punto di vista tecnico, ma deve simboleggiare anche l'immagine nazionale lettone". Non rappresentava, dunque, il "carattere lettone distintivo" ricercato. Questa esigenza fu soddisfatta dall'importante artista lettone Rihards Zariņš (1869-1939): tornato in Lettonia nel 1919 dopo l'indipendenza. Nato a Vidzeme iniziò a studiare presso la Stiglitz Central School of Technical Drawing nel 1888 a San Pietroburgo, diplomandosi nel 1895. Lì si specializzò in xilografia e successivamente in tecnica dell'acquaforte con Vasily Matthew, noto grafico russo. La sua formazione di giovane artista continuò a Berlino, Monaco, Vienna e Parigi. Dal 1899, Rihards Zariņš lavorò presso la Stamperia statale della carta a San Pietroburgo con una carriera di grande successo dove disegnò dei veri capolavori di arte grafica e creatività sulle banconote della Russia zarista: - 100 rubli 1909 - 500 rubli 1912 senza dimenticare la serie di francobolli russi “Per i soldati e loro famiglie” disegnati all’inizio della Prima Guerra Mondiale con il bellissimo “San Giorgio”, probabilmente uno dei più belli della filatelia russa: Trasferitosi nella sua terra natale divenne fondatore e manager della Stamperia Statale Lettone e fondatore della Scuola nazionale di grafica lettone nonché sviluppatore e divulgatore di apparecchiature per incisione. Questo gli permise di ricevere numerosi incarichi di rilevanza nazionale: nel 1921, insieme all'artista grafico Vilhelms Krūmiņš, disegnò lo stemma araldico della Lettonia (che troveremo sul rovescio del 5 Lati) che andò ad unire i simboli patriottici utilizzati singolarmente in passato: Lo stemma fu adottato ufficialmente il 16 Giugno del 1921 e raccoglie i simboli dei quartieri storici lettoni. Il sole nascente (simbolo dei soldati lettoni durante la Grande Guerra sotto il giogo russo) rappresenta la statualità lettone; le tre stelle sopra lo stemma rappresentano l’unità della Lettonia, ogni stella indica una regione storica (Vidzeme, Latgale, Courland-Semigallia); Il leone rosso dello stemma rappresenta Curlandia-Semigallia, mentre il grifone d'argento rappresenta Vidzeme e Latgale. Il talento di Rihards Zariņš è esemplificato dalla scrupolosa precisione sia dei suoi progetti in bozza che di quelli effettivamente prodotti. La sua massima espressione artistica la ritroviamo nella creazione del design della moneta d'argento da cinque lats, la cui composizione presenta la figura della fanciulla popolare, diventata un simbolo idiosincratico della Lettonia indipendente e libera. Ma di questo suo progetto parleremo nel prossimo post Grazie a tutti numys Il viaggio continua “La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.” (M. De Cervantes)4 punti
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Non solo voi, non solo voi... E non solo per le monete antiche... Io li faccio al momento dell'acquisto e quindi li ho sempre pronti per la vendita. E li ho sempre consegnati fin dalla prima moneta venduta. Arka Diligite iustitiam4 punti
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Buongiorno, oggi vi presento uno scudo di Giovanni I Corner, meno raro del Nicolò contarini di ieri ma con una qualità e una patina decisamente bellissima. Ex nac 108 e ex asta Lanz 23 del 1982 collezione Marquis Alb. Von Hoenkubin. q Spl.2 punti
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Grazie @Brennos2. Da qui osservaiamo che la Litra con il dritto è dello stesso conio dell'Ibrido. Pertanto esiste e non è una invenzione. Cosi per il Region, il rovescio esiste accoppiato al dritto, con Lepre. L'effetto ""pollo "" che menziona @numa numa e da ritenersi, SOLO da una lievi mancanza di metallo, che non entrato sul dorso dell'aquila. Con la rotazione del dritto, del Boehringer 9, ci fa osservare che di lui si tratta. Per le fratture del rovescio del Region, ritengo che non va considerato copia conforme, poiche il confronto ci fà osservare che una è stata battuta prima dell'altra, con lievi caratteristiche della frattura. Tutto quando sopra, avvalora la mia opinione affermata prima, che di CNG genn 2018 è GENUINA. Certamente, essendo frazionali Barbariche, non coniate da Zecca della Città, un ibrido incrociando dritto e rovescio di due Città, non dovrebbe assumere una importanza Storica ( che a quanto pare......non c'è ), ma solo un banale errore da " falsari dell'epoca ".2 punti
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Tinia c’era, in un tavolo diverso, ma c’era…con tanto di cartello sul fronte , quindi bastava cercare un momento e si trovava……però con metà tavolo per le monete e metà per computer , stampante e risme di fogli per poter produrre la fattura elettronica e l certificati fotografici( che vi ricordo che sono obbligatori per legge per TUTTE le monete antiche a prescindere dal loro valore economico) ma che a quanto pare facciamo solo noi…miracoli delle leggi italiane…. comunque, per novembre stiamo organizzandoci in modo da occupare meno spazio per la burocrazia e lasciare più posto Per le monete.2 punti
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Avrei voluto pubblicare questo post in un'altra discussione più appropiata, ma purtroppo risulta chiusa. Nell'elogio estemporaneo per la gloriosa memoria di Carlo III monarca delle Spagne e delle Indie - stampato nel 1791 e scritto da Pietro d'Onofri - è riportato un passo dove si narra che il padre di Carlo di Borbone, Filippo V re di Spagna, donò al figlio Don Carlos, in occasione della conquista del Regno di Napoli e di Sicilia, "un milione, e ottocento mila pezze da otto Spagnuole" che vennero inviate in zecca per essere trasformate in pezzi da 120 e 60 grana con la legenda DE SOCIO PRINCEPS. Il disegno fu ideato dal pittore Francesco Solimena https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-solimena_(Dizionario-Biografico) e il motto suggerito da Matteo Egizio https://www.treccani.it/enciclopedia/matteo-egizio_(Dizionario-Biografico) venne scelto da Bernardo Tanucci https://www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-tanucci_(Dizionario-Biografico) Si noti che l'imbarcazione spagnola con le monete destinate al Regno di Napoli giunse il 6 ottobre del 1735, ma le prime monete con la legenda DE SOCIO PRINCEPS sono millesimate 1734. Se la testimonianza dell'autore è veritiera, allora si aprono due opzioni: 1) l'argento delle monete coniate nel 1734 aveva una provemienza diversa; 2) la coniazione delle prime monete Sebeto avvenne nel 1735, ma per celebrare la conquista del Regno del 1734 le monete vennero retrodatate. Tale ipotesi trova riscontro anche in una piastra del figlio di Carlo di Borbone, Ferdinando IV, che dal 1791 fece coniare i 120 grana SOLI REDVCI sempre con il medesimo millesimo.2 punti
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Salve. Il titolo fa riferimento a questo esemplare di “Souvenir Mil Token 1927” presentato nell’Auction 41 delle Aste Bolaffi. Base d’asta: 3.000 EUR Lotto 1456. Protettorato Inglese (1922-1948) - Souvenir Mil Token 1927 NGC MS 63 BN - Molto rara in questa conservazione - Varietà "thick planchet" - Cert. #5883936-009 (Krause n. Tn2). Lascio a chi legge l’interpretazione dell’aggettivo: amato o costoso? apollonia1 punto
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Hai ragione, debbo cercare di essere un pò più flessibile......1 punto
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A botta di doping ?vedo di tutto ultimamente ed ora vediamo se riesce anche a me .... proverei con https://en.numista.com/catalogue/pieces22588.html Il problema che non mi chiamo @Meleto e non vi aspettate lo stesso risultato ?1 punto
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Non mi viene in mente nulla... Aspettiamo chi ultimamente utilizza miscele biochimiche culinarie dopanti biologicamente testate per irriducibili vegani...1 punto
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Se torni indietro di alcuni post, vedrai che alcuni di noi (anche io) si son visti offrire dal Vaticano le monete in oro da 50 e 100 euro dello scorso anno. Questo vuol dire che, nonostante la bassa tiratura, non riescono a venderle tutte (cosa che mi era stata confermata anche a proposito delle monete da 200 euro, in occasione della mia visita per acquistarle). E se non si vendono al prezzo di emissione, come si può sperare che un domani ci sia qualcuno disposto a pagarle significativamente di più? Questo perché il prezzo richiesto è enormemente spropositato rispetto al valore del fino, si arriva quasi fino al doppio, cento euro più, cento meno. Se parliamo di estetica, di cura del conio, di bellezza in senso lato, nulla da eccepire all'acquisto, ma come investimento economico non è dei migliori. petronius P.S.: ho detto che sono andato a ritirare le monete da 200 euro (e anche le altre), ma non per me, per il Circolo fil-num cittadino, io non le colleziono, ritenendole spropositatamente care. E anche più di un socio del Circolo, dopo gli ultimi aumenti, la pensa come me, e ha smesso di comprarle.1 punto
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Ciao a tutti, dunque, io ho in archivio le immagini di questo, ma non ricordo in quale asta sia passato. Poi ne ricordo uno diversi anni fa in una Inasta (sarà quello della foto allegata?)1 punto
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Grazie, è sconosciuto anche a Varbanov nella sua monografia della zecca di Filippopolis pubblicata due anni fà. Putroppo se possiamo sperare il RPC V2 e V3 (provincia d’Asia e Bitinia, poi tutto il resto dell’Asia minore) per 2023/2024, non si sa ancora quando il RPC V1 (un lavoro enorme, Tracia, Peloponneso, Macedonia e Mesia) sarà messo in linea. Richiederà qualche anno di più, ma questo bronzo verrà sicuramente integrato.1 punto
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Aggiunto un nuovo millesimo in collezione : Vittorio Amedeo III Soldo Sardo 1774 - R61 punto
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Però la legenda si legge meglio (lo scopo di schiarirla era quello) E' una gran bella moneta. Io di scudi ne ho uno di Marino Grimani, comprato per la tipologia, ma è tutt'altra cosa, in peggio.1 punto
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Secondo me ti conviene contattarlo su FB; qui sul forum è assai poco presente. Oppure puoi contattarlo presso lo Studio Numismatico Italiano, dove lavora: https://www.studionumismatico.it/1 punto
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Dopo aver consultato il testo sunnominato confermo che si tratta del RIC 28a. Per il discorso sulla sigla assente la faccenda è poco chiara. Le primissime emissioni sono con sigla LON ma le caratteristiche stilistiche sono chiaramente galliche continentali. Nelle successive scompare. L'ipotesi che avevo letto era di una produzione gallica pro Britannia a zecca di Londinium chiusa; successiva riapertura della zecca londinese (lo stile ricorda certi echi carausiani/alletiani - stessi artigiani) ma con il marchio d'infamia di non denunciarne l'origine in quanto Londra si era schierata con i due usurpatori britannici. Nell'antichità essere sede di una zecca era un pregio, denotando una preminenza di ampio raggio della città. Saluti Illyricum ?1 punto
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Il d'Onofri ha tratto le due Sebeto dal testo di Michele Rocco; infatti in entrambe le pubblicazioni compare la firma del medesimo disegnatore.1 punto
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Puoi contattarlo anche da qui... http://www.ilportaledelsud.org/bollettini.htm1 punto
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...con le monete/banconote contemporanee si! E poi se ti stufi... apri l'album, prelevi, e vai a comprarti il gelato!1 punto
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Alla luce di ciò è più probabile, a maggior ragione, che sia la RIC VI 28a Ciao da Stilicho1 punto
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Avendo visto la moneta in mano a Verona, il tono della patina è proprio quello della foto di @DOGE82 e la correzione invece rende la moneta tutt'altra cosa. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Nel mio archivio fotografico ho questa testa piccola e collo alto anche se è di Galerio. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Salve. In effetti, gli esemplari conosciuti sono 4 (due pubblicati su questo forum + due pubblicati sul Magliocca) e, quindi, ha pienamente ragione Gennydbmoney. Gli esemplari di cui si ha notizia, a tutt’oggi, rimangono ancora 4, anche dopo un mese da inizio discussione. A nessun collezionista è capitato, nel frattempo, di imbattersi nella moneta di cui in oggetto? A nessun collezionista è capitato di ritrovarsi in collezione un carlino IAF/G? Sarebbe interesse di tutti contribuire a delineare un quadro più preciso della effettiva rarità della moneta! Io, ma non vi fidate di me, di passaggi in asta non ne ho riscontrati. Sarei felicissimo se ci fosse qualche appassionato ed esperto collezionista che volesse confortarmi o correggermi su questa mia ricerca. Grazie1 punto
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Bronzo di Antonino Pio (Zeugma, Commagene) che raffigura al rovescio un tempio tetrastilo su una collina, con strutture alla base e, su entrambi i lati, un sentiero che sale (Leu, Web Auction 15). Lot 1385. COMMAGENE. Zeugma. Antoninus Pius, 138-161. Diassarion (Bronze, 24 mm, 10.35 g, 12 h). [AYT KAI TIT AIΛ] AΔP ANTⲰNINON [CЄB ЄY] (or similar) Laureate head of Antoninus Pius to right. Rev. ZЄYΓMATЄⲰN B Tetrastyle temple on hill, with structures at base and up either side and a path going up. Butcher 13. RPC IV online -. Good very fine. Ex Leu Web Auction 5, 23 September 2018, 577. Starting price: 50 CHF. Result: 120 CHF. apollonia1 punto
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In Sicilia cominciarono subito a coniare con l'effige del nuovo sovrano, perché Napoli (tra l'altro conquistata precedentemente) avrebbe dovuto aspettare un anno? Nella pagina riportata inoltre c'è una nota di riferimento al libro Banchi di Napoli e della lor ragione, che avevo già letto ed ha delle tavole direi "emozionanti". Questo testo riporta che la coniazione di monete comincia appunto nel 1734, in occasione del diploma col quale Filippo V indica l'infante come Re di Napoli. Mi permetto di incollare qualche tavola estratta dal libro così, giusto per lustrarci gli occhi.1 punto
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Hai detto bene "i casi della vita futura non li si può conoscere ora"... quindi vai a sensazione, quello che più ti ispira ma a livello artistico perchè in quanto a livello puramente economico si parla di pochi grammi che non ti cambieranno la vita.1 punto
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Ciao, ieri pomeriggio mi è arrivato il mio ultimo acquisto, protagonista suo malgrado ?, di questo mio topic con relativa documentazione corretta. È un antoniniano veramente bello. Grazie a tutti ANTONIO1 punto
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Oggi 24 maggio, data di nascita della Regina Vittoria. Un piccolo omaggio filatelico in suo onore. G S Q1 punto
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Perche' nelle aste girano molte troppe monete false. La tua invece e' autentica.1 punto
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da queste foto si ha una idea più chiara..come già detto presenta buoni rilievi.. leggera usura si percepisce sul profilo del re. La sensazione è che manca un po freschezza nel metallo per parlare di fdc.. direi uno spl+ ci può stare1 punto
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salve, la domanda mi ha incuriosito, dal punto di vista aritmetico intendo, ed allora ho fatto un po' di conti: di tali banconote ne trovi 1 ogni 2756. Buona ricerca.1 punto
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Alain quello senza rose è più raro, ma questo ha una bella data e una bella conservazione! Sono contento per te!1 punto
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Anche per la 12 ti hanno risposto... Per completezza ti allego la pagina del catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE3S/71 punto
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Anche della 6 ti hanno già dato notizie, è la più interessante del lotto Allego link https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SVE1/01 punto
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La 2 ti ha già risposto @Daniele Elias Ti allego link a catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE3S/61 punto
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Se non sbaglio, l’animale è un leone che rompe una lancia tra le fauci, e la testa al diritto è del dio Dioniso. La zecca è di Sardi, nella Lidia. apollonia1 punto
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Grazie Oppiano per questo supplemento d’informazioni sappiamo ora , dall’articolo citato sopra, che sembra essere stata la soprintendenza - con i suoi rilievi - a ‘stanare’ il tesoro. al proprietario dei fondi spetta comunque un premio in ragione del valore di mercato delle monete. Quello che non sapevo e’ che tale premio potesse oscillare cosi selvaggiamente: tra lo 0.1% e il 25% passa un mondo. tra l’altro non concordo con la parte finale della dichiarazione del Ministero: servendo il premio esclusivamente ad incentivare il rispetto della normativa in materia di rinvenimenti archeologici in proprietà privata. A me pare esattamente l’opposto: e’ proprio perche si adottano certi atteggiamenti paternalistici e punitivi che si spinge a infrangere una normativa che sembra essere ne’ equa ne’ pronta a compensare adeguatamente per il ritrovamento del tesoro che viene comunque incamerato dallo Stato invece di disporre liberamente di parte delle monete ritrovate. in UK si sarebbero tenuti un paio di Olibrio ma il resto - dedotta una percentuale per lo Stato (quindi l’opposto che da noi) - sarebbe spettato allo scopritore . E in uk i ritrovamenti sono incentivati dallo stato - non repressi - e proprio per questo gli studi hanno fatto passi da gigante grazie al nuovo materiale inedito che e’ potuto emergere1 punto
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Buonasera a tutti, ogni moneta racconta la sua storia, basta saperla ascoltare, darsi il tempo necessario per ascoltare cosa ha da dire. La protagonista di questo racconto oltre ad avere tanto da raccontare ha fatto in modo di attirare la mia attenzione in un modo particolare. Era un sabato pomeriggio dello scorso mese, mi dilettavo a fare degli spostamenti di vecchi mobili dei suoceri da una stanza ad un altra per liberare spazio per consentire dei lavori di manutenzione. La mia attenzione è stata catturata da due picvole scatole di latta, per istinto le ho scosse a mo' di sonaglino, immaginate la mia gioia nel sentire un piacevole rumore di ferraglia, di spiccioli. Ho aperto le due scatoline per vedere cosa vi fosse, in una dei ciondoli di bigiotteria, ma nell' altra, una scatola circolare, tipo quelle per la cipria di un tempo, che presentava due cassettini, tipo mezzaluna, che si aprivano di lato, meraviglia...tante monete, nel primo le 100 lire, 200 lire , 20 lire repubblica , nel secondo, monete di Vittorio Emanuele, Umberto I e grandissima sorpresa..un bel monetone scuro, un 10 Tornesi di Ferdinando II, effigie adulta, uniche cose leggibili, il Busto, la corona e il valore, la data sparita del tutto. Ho esclamato prendendola e tenendola in mano...ma tu che ci fai qua? Mi ha risposto, tu cosa ci fai? Io vivo in questa casa da prima che arrivassi tu. Come sei finito in quella scatola? Sono curioso. La curiosità fa bene! Io ero fresco di zecca , conobbi la luce moltissimi anni fa, quanto gli anni sulle monete iniziavano con 18... però vivevo nella provincia di Salerno, non lontano da Napoli dove sono nato, allora si chiamava Regno Delle Due Sicilie. A Salerno giravo tra il cassetto di un negozio alla borsa di una Signora, dal Borsellino alle mani di un ragazzo, un bel andare e venire, cambiavo spesso di mano insieme ai mie fratelli più piccoli. Ho perso il conto dei giri, le cadute che ho fatto, le ammaccature, che fanno di me una Moneta Vissuta. Ho perso le cifre della data ma non so neppure io come sia successo, sicuramente un po alla volta. Ricordo le mani di un Bambino che mi tenevano stretto, un monetone in mano ad un bambino, una piccola manina, non c'è stato verso di farla mollare, nessun baratto con il papà, con la mamma , con il nonno che mi aveva tenuto fino ad allora, niente voleva me. È stato un bel viaggio nel tempo, e attraverso le città per giungere qui , quel bambino è diventato grande, un simpatico vecchietto di 86 anni...tuo suocero?. Giusto, mio suocero, ha fatto in tutti questi anni da custode al 10 Tornesi, ora è nelle mie mani , la osservo con orgoglio, la terrò ancora un poco, ma dopo la rimetterò nelle mani di quel bambino cresciuto, le dita non sono più quelle di un Bambino ma le mani gentili di un dolce Vecchietto. Saluto Alberto1 punto
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Buongiorno a tutti, riporto su questa bella discussione di Cristiano @Asclepia ci unisce oltre alla passione Numismatica la stessa passione per il rame e per questa tipologia, devo dire che una tra le prime monete messe in raccolta dopo un quarto di secolo d fermo , è stato proprio un 9 cavalli di Ferdinando IV. Oggi ripropongo uno dei miei ruderi, mostro solo il rovescio, invito @Releoa dare uno sguardo a questa discussione perche' anche lui mi è sembrato essere interessato a questa tipologia e a questa variante. 9 Cavalli Ferdinando IV 1790 Torre Senza Merli. Saluti Alberto Ps. Ci sono esemplari stupendi nelle vostre collezioni che mi aspetto siano postati.1 punto
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Buona sera a tutti. Bellissimo post sulla moneta che rappresenta una pregevolissima espressione dell'arte barocca in numismatica. Grazie @Asclepia. Partecipo a questa rassegna di Sebeti con uno dei miei quattro esemplari... con quello più raro, seppure non proprio ben conservato: il 1736 G: H: Cordialità1 punto
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Eccola.....spero vi piaccia, a me piace davvero tanto, in foto non rende molto (anche perchè non è possibile allegare file di grandi dimensioni ? )1 punto
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