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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/19/22 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, ogni moneta racconta la sua storia, basta saperla ascoltare, darsi il tempo necessario per ascoltare cosa ha da dire. La protagonista di questo racconto oltre ad avere tanto da raccontare ha fatto in modo di attirare la mia attenzione in un modo particolare. Era un sabato pomeriggio dello scorso mese, mi dilettavo a fare degli spostamenti di vecchi mobili dei suoceri da una stanza ad un altra per liberare spazio per consentire dei lavori di manutenzione. La mia attenzione è stata catturata da due picvole scatole di latta, per istinto le ho scosse a mo' di sonaglino, immaginate la mia gioia nel sentire un piacevole rumore di ferraglia, di spiccioli. Ho aperto le due scatoline per vedere cosa vi fosse, in una dei ciondoli di bigiotteria, ma nell' altra, una scatola circolare, tipo quelle per la cipria di un tempo, che presentava due cassettini, tipo mezzaluna, che si aprivano di lato, meraviglia...tante monete, nel primo le 100 lire, 200 lire , 20 lire repubblica , nel secondo, monete di Vittorio Emanuele, Umberto I e grandissima sorpresa..un bel monetone scuro, un 10 Tornesi di Ferdinando II, effigie adulta, uniche cose leggibili, il Busto, la corona e il valore, la data sparita del tutto. Ho esclamato prendendola e tenendola in mano...ma tu che ci fai qua? Mi ha risposto, tu cosa ci fai? Io vivo in questa casa da prima che arrivassi tu. Come sei finito in quella scatola? Sono curioso. La curiosità fa bene! Io ero fresco di zecca , conobbi la luce moltissimi anni fa, quanto gli anni sulle monete iniziavano con 18... però vivevo nella provincia di Salerno, non lontano da Napoli dove sono nato, allora si chiamava Regno Delle Due Sicilie. A Salerno giravo tra il cassetto di un negozio alla borsa di una Signora, dal Borsellino alle mani di un ragazzo, un bel andare e venire, cambiavo spesso di mano insieme ai mie fratelli più piccoli. Ho perso il conto dei giri, le cadute che ho fatto, le ammaccature, che fanno di me una Moneta Vissuta. Ho perso le cifre della data ma non so neppure io come sia successo, sicuramente un po alla volta. Ricordo le mani di un Bambino che mi tenevano stretto, un monetone in mano ad un bambino, una piccola manina, non c'è stato verso di farla mollare, nessun baratto con il papà, con la mamma , con il nonno che mi aveva tenuto fino ad allora, niente voleva me. È stato un bel viaggio nel tempo, e attraverso le città per giungere qui , quel bambino è diventato grande, un simpatico vecchietto di 86 anni...tuo suocero?. Giusto, mio suocero, ha fatto in tutti questi anni da custode al 10 Tornesi, ora è nelle mie mani , la osservo con orgoglio, la terrò ancora un poco, ma dopo la rimetterò nelle mani di quel bambino cresciuto, le dita non sono più quelle di un Bambino ma le mani gentili di un dolce Vecchietto. Saluto Alberto5 punti
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Ciao ragazzi l’ho trovata! ? la cercavo fin da quando ero bambino (ovvero pochi anni dopo la sua emissione ??): archetipo iconico della serie degli scudi battuti in Italia sotto Napoleone, ricercata, inafferrabile, posta nell’empireo della grandi rarità (addirittura R5 per Montenegro, più verosimilmente R4 per gli altri). Assolutamente sconosciuta sopra il BB+ di conservazione, mi ero sempre fermato davanti ai dieci-dodicimila cucuzze per un BB, ora ho avuto il colpo di fortuna, un rapporto prezzo/qualità veramente non ripetibile.? Questo esemplare presenta una bella usura decisa al centro del R, più sfumata, uniforme, vissuta sul resto del rovescio e al diritto, è priva di colpi e offre una intrigante patina omogenea, senza graffi. Insomma ho chiuso un buco difficile da riempire con un pezzo mancante nelle collezioni principali, anche specializzate, conosciuto in quindici, forse massimo venti esemplari al mondo nonostante i quasi diecimila pezzi coniati, e quindi per un momento ho abdicato dalla ricerca e selezione solo di monete in alta conservazione, vinto dalla tentazione irresistibile di acquisire un RRRR che quasi nessuno possiede e che in mano da’ sensazioni davvero da brividi. ? Sono stato un po’ barocco e ampolloso, e non me ne vorrete lo so, ?ma l’Epoca romantica di appartenenza di questa superba vecchia signora torinese, primo 5 lire italiano del grande Corso, lo ha imposto! ?. E se vi siete annoiati….Credete che non s’e fatto apposta ?4 punti
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Buongiorno, una nuova piccolina si è aggiunta alla mia collezione di errori. 5 lire 1969 full brockage (peccato non abbia l'1 rovesciato ). Questo errore si forma quando una moneta appena coniata rimane attaccata al conio di martello e il successivo tondello viene battuto da questo conio. La moneta presenterà quindi le impronte in positivo ed in rilievo del conio di incudine e nell'altra faccia le stesse impronte in negativo e in incuso (generate dalla moneta rimasta attaccata al conio di martello). Il fatto che in questa moneta di ci sia un doppio rovescio ci dice che nel conio di incudine è stato installato il conio di rovescio, come da prassi. Per questo motivo la maggior parte dei brockage italiani riportano un doppio rovescio, anche se si conoscono dei brockage doppio dritto, come in alcuni centesimi di Vittorio Emanuele II della Zecca di Napoli (che aveva la prassi opposta) oppure in alcune monete (es. 50 centesimi leoni) che, non si sa per quale motivo, venivano coniate con il conio di dritto installato nel conio di incudine. I full brockage sono errori molto rari e molto ricercati. Buon proseguimento!3 punti
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Ottenuta per fusione ( leghe di ottone). Presenta come ben si nota dalle foto sopra, le solite lettere N speculari., sia in PRINCIPIS che in PROVIDENTIA. Ma particolare che non riscontro nel taglio delle mie Piastre false d'epoca è la mancanza della T in OPTIMI . Il falsario era proprio un analfabeta.? Un caro saluto e al prossimo falso d'epoca Napoletano.3 punti
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Infatti mi chiedevo come mai Magdi si interessa alle monete veneziane, dimenticando completamente la seconda parte della collezione Papadopoli. Ho la mente monopolizzata. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Buonasera a tutti, appena leggibile. Cavallo Filippo II Non si vede il simbolo sotto al collo . Potrebbe essere. Magliocca 179 ma anche no Saluti Alberto2 punti
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La prima foto va ruotata di 180°. Si tratta di un sesino di Modena per Francesco I d'Este. Una volta ruotata la legenda del dritto inizia in basso a sinistra e recita: FRA I M R E C D VIII. Nel verso, non visibile, aquila coronata con testa rivolta a sinistra e legenda NOBILITAS ESTENSIS o sue troncature https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/4 Ciao Mario2 punti
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salve @gioal Il database « OCRE », (Link di Stilicho) ha tanti errori ma permette una ricerca facilissima con la classificazione del RIC. http://numismatics.org/ocre/results La tua moneta con Fides seduta è sicuramente più rara del grado « C » attribuito dal RIC VI.2 punti
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PER SEMPRE MODENA RIMARRA' NELLA NOSTRA MEMORIA Buona notte da Stilicho1 punto
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Complimenti Massimo, non ci annoi di sicuro con un pezzo così... Chissà che soddisfazione ?1 punto
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dovrebbe essere questa https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/una-medaglia-vaticana-per-la-pace-in-ucraina/ar-AAXsKhf?ocid=uxbndlbing&cvid=5285da67fb764c2987f49bd70a47c8f0#image=11 punto
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Provo con questo 10 Cent di Ceylon della regina Vittoria https://en.numista.com/catalogue/pieces11355.html1 punto
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Ora, dall'emiobolo di Vietmimin ho potuto risalire all’obolo corrispondente. Beschreibung Ancient Coins Kilikien Tarsos, Obol (0,65 g), 4. Jh. v. Chr., Pharnabazos/Datames. Av. Kopf der Aphrodite n. l. schauend. Rev. Behelmter männlicher Kopf n. r., SNG Paris 309, leicht dezentriert, ss. ss Cilicia Tarus, obol (0, 65 g), 4. Jh. BC, Pharnabazos / Datames. Av. Head the Aphrodite left looking. Rev. Helmeted manlier head to the right, SNG Paris 309, slightly decentered, very fine. apollonia1 punto
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Ciao Mario, io vengo con Martina ???? Ci vediamo sabato ?1 punto
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Miroita , ricevuto anch'io mentre leggevo il tuo commento , ora speriamo che siano rapidi anche nella spedizione , come lo sono stati nel perdersi i soldi ?1 punto
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Super velocità! Ho già ricevuto l'email per il pagamento epay. Evidentemente stanno recuperando i mesi trascorsi. ?1 punto
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Questa l'ho trovata in ciotola a Cordusio a 20 centesimi, il fatto che tu non ce l'abbia ancora significa che si vede raramente in ciotola?1 punto
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Sul Paolucci-Zub, come già detto, è il n. 106 ed è classificata R2. Le rarità del RIC non rispecchiano la realtà perchè basate su quanto si trova nei musei. Quindi ci sono monete classificate R5 che si trovano abbastanza facilmente e monete classificate C che sono impossibili da trovare. Classico esempio il Costante per Aquileia con la fenice su pira, RIC VIII 112, classificato comune di cui in quarant'anni ne ho visto uno solo. Ma al Kunsthistorische di Vienna ne hanno un centinaio... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Dal diametro rispetto al 20 cent italiano forse un 2 santimi della Lettonia anni '201 punto
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Perchè sono più facili da incidere di un leone... Per un bagattino non si perdeva tempo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Non ho presente l'articolo di cui parli... ma penso che la causa sia una questione di circolazione monetaria. Già con Vittorio Amedeo III la produzione di scudi è stata ridotta, poi Carlo Emanuele IV produce solamente i mezzi scudi e riduce notevolmente le tipologie di monete da mettere in circolazione, stessa cosa continua in Vittorio Emanuele I prima della riforma che passa alla monetazione decimale.1 punto
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Santa Casa di Loreto, con sopra la Madonna con Bambino, sorretta da due angeli. I Santi Apostoli Pietro e Paolo. In esergo, in entrambe le facce, ROMA. Combinazione inconsueta per una lauretana.1 punto
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Questo topic è stato aperto all'inizio che c'è stato un pò di panico. Ora le segnalazioni è meglio lasciarle nell'apposita sezione. Ci si arriva dal bottone in fondo al sito o nel menù risorse "problemi e proposte".1 punto
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Ciao Massimo, complimenti! Come dici tu, buco difficilissimo da riempire. Mancava, per esempio, anche nella Vitalini. Nel contesto di una collezione come tua, in cui organicità e completezza sono elementi caratterizzanti e arricchenti, un pezzo così va benissimo perché in questo caso la rarità e l'importanza della moneta (e non la conservazione) sono i punti chiave, e la sua gran figura in una collezione di scudi la fa tutta! Se uno invece mette assieme una raccolta, molto probabilmente una moneta così non la prende. Se poi come dici il prezzo é stato "d'occasione", ancora meglio!1 punto
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moneta che porta in se un sacco di amici e ricordi--- Siamo in Corsica e più precisamente Bonifacio, credo anche sia contromarcato con la piccola B https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GECOL1/21 punto
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Grazie Oppiano per questo supplemento d’informazioni sappiamo ora , dall’articolo citato sopra, che sembra essere stata la soprintendenza - con i suoi rilievi - a ‘stanare’ il tesoro. al proprietario dei fondi spetta comunque un premio in ragione del valore di mercato delle monete. Quello che non sapevo e’ che tale premio potesse oscillare cosi selvaggiamente: tra lo 0.1% e il 25% passa un mondo. tra l’altro non concordo con la parte finale della dichiarazione del Ministero: servendo il premio esclusivamente ad incentivare il rispetto della normativa in materia di rinvenimenti archeologici in proprietà privata. A me pare esattamente l’opposto: e’ proprio perche si adottano certi atteggiamenti paternalistici e punitivi che si spinge a infrangere una normativa che sembra essere ne’ equa ne’ pronta a compensare adeguatamente per il ritrovamento del tesoro che viene comunque incamerato dallo Stato invece di disporre liberamente di parte delle monete ritrovate. in UK si sarebbero tenuti un paio di Olibrio ma il resto - dedotta una percentuale per lo Stato (quindi l’opposto che da noi) - sarebbe spettato allo scopritore . E in uk i ritrovamenti sono incentivati dallo stato - non repressi - e proprio per questo gli studi hanno fatto passi da gigante grazie al nuovo materiale inedito che e’ potuto emergere1 punto
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Un amico qui del forum mi ha chiesto notizie, qualche giorno fa, dell'immagine che ho usato per qualche tempo come avatar. Il viso di un uomo rinascimentale che sembra fare l'occhiolino ha un che di simpatico. Qui vi posto la banconota da cui ho preso lo spunto, si tratta di una cartamoneta stampata nel 1973 per l'allora colonia portoghese dell'Angola. La lotta armata tra le varie fazioni angolane ed il governo portoghese divenne infuocata negli anni settanta. Nel 1974, in seguito alla Rivoluzione dei Garofani (Revolução dos cravos) in Portogallo, cessarono le ostilità nella colonia e venne instaurato un governo di coalizione fra i movimenti indipendentisti, che ebbe però breve durata. L'11 novembre 1975 il Portogallo riconobbe l'indipendenza del paese. Nato - forse nel 1525 - da Simão Vaz de Camões e da Ana Sá de Macedo, non si sa se a Lisbona o a Coimbra, Luiz de Camões è considerato il maggiore autore delle lettere lusitane, uno dei più grandi poeti portoghesi. Rimane discussa la formazione del poeta anche se appare più verosimile che questi abbia conseguito l'immensa erudizione di cui la sua opera è specchio, piuttosto con studi regolari presso l'università di Coimbra che non nella vita avventurosa che occupò anch'essa buona parte della sua esistenza. Combattè a Ceuta contro gli Arabi dove Camões vi perse l'occhio destro . Il ritorno a Lisbona lo riavvicinò alla corte fino a quando, nel 1553, in seguito ad una rissa, fu esiliato in India: e a Goa, sentita poeticamente come "Babilonia di cattività" in opposizione alla patria, Sion, nacque l'ispirazione de "I Lusiadi", avventurosamente salvati gli scritti in un naufragio indocinese, limati ancora dopo il 1567 in Mozambico, prima tappa del ritorno del poeta in patria avvenuto nel 1569. La fama di Camoes è quasi del tutto postuma. Fra i contemporanei lo esaltarono Cervantes e Tasso. Il suo nome è legato specialmente alle rime e al "Os Lusiadas", in dieci canti, il poema dell'imperialismo portoghese, esaltato nel suo eroe emblematico, Vasco de Gama, che nel 1498 aveva raggiunto la costa occidentale dell' India. Morì a Lisbona il 10 giugno 1580 e fu sepolto nel Monastero dos Jerònimos.1 punto
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Ciao, si tratta effettivamente di una tetradracma di Antiochia. L'argentatura o l'uso di argento basso è normale per le monetazioni del III secolo, e anche queste emissioni di zecche provinciali (ma in alcuni casi realizzate direttamente a Roma) non fanno eccezione. A prima vista non si vedono segni che suggeriscano la possibilità di un falso, ma su questo aspettiamo pareri più autorevoli. Per quel che conta, credo di non aver mai visto o sentito parlare di falsi di questo tipo di emissioni.1 punto
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Internet NON è il modo di classificare monete. Capisco che è comodo, capisco che è gratis, ma NON è il modo di classificare. Infatti la tua moneta è facilmente trovabile sia sul RIC che sul Paolucci-Zub che sono i due riferimenti bibliografici per la zecca di Aquileia romana. In Numismatica è buona norma come prima cosa acqistare libri... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ecco il cavallo appena arrivato, con la sigla T sotto la zampa e tre rosoni in esergo, catalogata Mir 85/11 punto
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Ciao, molto bella. Solo quel graffio sulla guancia al D/ disturba. Comunque sia, secondo me si avvicina molto al qFDC. Non ha debolezze e questo la rende ancora più bella. Saluti1 punto
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Proprio così! E' vero che nel forum andrebbero evitati i post esclusivamente di ringraziamenti/apprezzamenti. Questa, tuttavia, e' una vera "summa" che abbiamo avuto davvero l'onore di leggere in anteprima e che rappresenta una punto di riferimento per chi vuole avvicinarsi a questa affascinante monetazione. Quindi: Grazie! Quando ce vo' ce vo'! Stilicho1 punto
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che ho pubblicato io per la prima volta, esistono esemplari che sembrano di tessalonica, altri di Antiochia (anche se ad oggi ne conosco solo 4 in tutto) il più bello da proporvi è questo Esistono per Anastasio anche delle imitative, in alcuni casi anche con la crocetta al dritto al posto del busto, ma oggettivamente non in quantità enormi, molte delle monete che sembrano “vandaliche” (uso un termine che fa ribrezzo…ma per spiegarmi meglio…) sono in realtà prodotti di Antiochia FINE Ps – cari amici, siamo giunti alla fine di questa trattazione …. Ma non alla fine del lavoro che sto facendo di raccolta e risistemazione di questa monetazione in bronzo Spero di aver acceso in voi un po’ di interesse, e spero di non avervi annoiato troppo con i “miei” bronzetti “sgarruppati” Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi Alain Gennari1 punto
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n.p. 3004var1 Nicomedia MA in netto stile Cizico… ora… per chi ha letto il resto e visto le foto delle monete precedenti, queste immagini credo parlino da sé Alcuni autori escludono come detto Cizico perché lo stile è molto vicino a quello dei follis di Nicomedia, che riportano a chiare lettere l’indicazione di zecca …. Ora… per me qua è tutto confuso per ora … Cizico chiusa con maestranze a Nicomedia? Poi riaperta dopo Anastasio con medesimo stile? Cizico aperta? … mah… come dicevo Anastasio è ancora una bella “gatta da pelare” C’è da dire che il busto è lineare e non a puntini… dubbi su dubbi n.p. 3005 Antiochia, spesso inconfondibile per stile e per la qualità a dir poco scadente… Il monogramma si schiaccia e spesso si deforma In un recente articolo sottolineavo che nella mia esperienza, per Antiochia, non mi sembra esista la versione anepigrafe, ma ci siano sempre almeno parti della legenda n.p. 3006 Tessalonica, uno strano monogramma con la T e anche con la S… e una legenda molto “romana” D N ANASTA PERP Moneta abbastanza rara, io ne conosco meno di 10 esemplari n.p. 3007 zecca???? Mah ci sono molti dubbi perché per questo monogramma1 punto
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Il coinvolgimento di forze navali (provenienti non esclusivamente da parte della Classis Britannica ma anche con l’appoggio di parte di quella Germanica, Pannonica e Mesica) viene palesato mediante l’emissione di esemplari con divinità o personificazioni connesse all’ambiente marino. Settimio Severo. AR denarius. (19mm, 3.06 g, 12h). Zecca di Roma. Emesso nel 209 d.C. SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a destra / PM TRP XVII COS III PP, Nettuno stante a sinistra, gamba destra appoggiata su una roccia e reggente tridente. C. RIC IV 228; Cohen 539. (www.cngcoins.com) Settimio Severo. AR denarius. (20mm, 3.75 g, 12h). Zecca di Roma. Emesso nel 209 d.C. SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a destra / PM TRP XVII COS III PP, Divinità marina o fluviale (Oceanus, Tritone o personificazione del fiume Tyne?) distesa reclinata verso destra, reggente conchiglia e timone; cavallo marino ai piedi. S. RIC IV 229; Cohen 530. (www.cngcoins.com) Secondo alcuni studiosi non mancano gli accenni alla logistica romana e al supporto fornito alle truppe impegnate nella spedizione caledone: secondo tale ipotesi le monete con rovescio Annona, divinità necessaria alla produzione dei cereali si collegherebbe al rifornimento cerealicolo necessario per il sostentamento delle truppe impegnate nelle operazioni belliche. La presenza della prua di nave nell’esemplare che segue viene letto chiara allusione al fatto che i cereali giungevano al nord dell’isola britannica via mare. Come già descritto in precedenza Settimio Severo fece costruire nel forte di Arbeia (South Shields) una ventina di granai atti alla conservazione di cereali giunti nel porto britannico via mare; d’altra parte non vi è alcuna fonte storica che avvalori la relazione delle monete con Annona con la campagna britannica e queste potevano riferirsi come di norma al rifornimento cerealicolo dell’Urbe. L’importanza propagandistica di tale approvvigionamento è nota e palesata nel periodo severiano anche da riferimenti a Iulia Domna come personificazione di Ceres e dalle emissioni di denari a suo titolo con rovescio CERERI FRVGIF(era) avvenute attorno al 200 d.C. Settimio Severo. Æ sestertius. (22.63 g, 30 mm, 12h). Zecca di Roma. Emesso nel 210 d.C. L SEPT SEVE-RVS PIVS AVG, testa laureata a destra / PM TR P XVIII COS III PP, Annona seduta verso destra, reggente pannocchie; prua di nave e piccola figura (Eros? Cupido?) di fronte. S C in esergo. R. RIC IV 794a; Banti 122. (www.cngcoins.com) Iulia Domna. AR denarius. (3,34 g 18 mm). Zecca di Roma. IVLIA AVGVSTA, testa rivolta a destra / CERERI FRVGIF, Cerere seduta su trono rivolta a sinistra reggente pannocchie nella mano destra e uno scettro nell’altra. RIC IV 536 (Septimius); BMCRE 10, RSC 14. (www.cngcoins.com)1 punto
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L'unica cosa che un pò stava per farmi desistere dall'acquisto è il passo del vangelo che parla della decisione di Giuseppe di non tornare in quella regione, poichè venne a conoscenza del fatto che cominciava a regnare Erode II, il figlio di Erode il grande, ma mi basta sapere che la moneta è coeva alla nascita di Cristo, e, chissà, visto che circolavano poi per anni, potrebbe essere in qualche modo passata per le sue mani..1 punto
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Buonasera, Piastra 1857 , falso d'epoca realizzato in leghe di ottone con tracce di argentatura. Peso grammi 23,70. Le foto del taglio.1 punto
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Ciao Alberto Non saprei con precisione. Se dovessi basarmi sul colore,azzarderei(ma è mia umil opinione) un mix piombo stagno,ma con maggiori quantitá dell' ultimo o al massimo equilibrate. Mi sembra che il piombo dia quel colore piú scuro e cupo,provochi piú rilievi impastati di quelli che si possono veder qui(sembra meglio riuscito in tal caso il falso). Visto l' ossidazione del taglio,deve esser un materiale fortemente ossidabile. Se vediamo il dritto la situazione "peggiora" pure. Chissá se Peppe ci può dar qualche dritta,visto che in materia è ferrato...ossidazioni ecc? @giuseppe ballauri1 punto
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LA QUADRATURA DEL CIRCOLO – parte I° Ciccì si presentò a casa nostra una Domenica mattina, subito dopo la “Messa Grande”, che iniziava alle 11 e non si sapeva mai a che ora finiva, perchè tra Canti, Predica del Parroco e Letture delle Sacre Scritture, anche S. Francesco avrebbe cambiato religione. In questa occasione il barbiere si presentava al meglio: completo grigio a righine di moda nel dopoguerra, scarpe nere lucidassime, ma che avevano visto giorni migliori, ed un misto di effluvi che sapevano di Brillantina Linetti, Borotalco Johnson e Dopobarba Palmolive...Sai mai che questo cocktail impressionasse qualche “bella madamina” poco assorta dalle litanie della Messa! “ Cesco, Cesco, ho scovato delle monetine al mercatino!” Mio padre che si stagliava con la sua figura imponente sulla porta della cucina, diede un rapido sguardo alle monetine e notò che gli occhi da furetto di Ciccì cercavano insistentemente i fornelli, dai quali proveniva un profumo celestiale di ragù. Alla fine, con uno scatto repentino si introdusse in cucina: “ I miei Omaggi e Complimenti signora Mariannina, come cucina lei..solo in Paradiso!! “ A mia madre quell'ometto segaligno e con modi di fare cortesi era simpatico. Era piombato non si sa perchè dalla lontana Sicilia nel nostro paese, era solo, sempre impeccabile e amava smisuratamente le monete, passione che era anche la nostra. “Vieni e accomodati Ciccì, adesso apparecchio, i Tajarin non sono ancora pronti, ma c'è un bel piatto di Vitello Tonnato!”. Mio padre, che era un burbero, lanciò delle occhiate penetranti a tutti e continuò a girare attorno al tavolo con le monetine in mano: “ Queste le butto nel cesso, perchè è il loro posto” “ Cesco ehhh era 'na facezia, 'na scusa ehh...” e attaccò il vitello tonnato come fosse il suo ultimo pasto. “ In realtà caro il mio Cesco, ho un'idea che mi frulla in testa...” Vuotò il terzo bicchiere di Dolcetto e mio padre pensò, conoscendolo, che fino al quinto diventava geniale e simpatico, poi lamentoso ed instanbile e cominciò a preccuparsi. “ Sai che quasi tutti passano nella Barberia e guardano la vetrinetta con le monete in esposizione e tutti a dirmi – anch'io colleziono, ho le monete di mio padre e...” Mio padre, severo, alzò le sopracciglia e lo squadrò: “ Ma sono tutti falsi, riconi e medagliette della Madonna e di Santa Rosalia!!” “ Vabbè fanno lo stesso effetto e se me le fottono chissssennefrega!!” Era arrivato al quinto bicchiere ed una bottiglia giaceva sulla tovaglia ormai morta, quella nuova venne spostata, ad arte, lontano da lui. “ E... quindi invece di trovarci al Bar R*** la sera, dove ci sono solo zoccole, vecchi rincitrulliti eee...” Mia madre lo fulminò con gli occhi, indicandogli il sottoscritto, che di tutto il discorso aveva solo capito che Ciccì si era scofanato mezzo vitello tonnato ed una porzione di Tajarin quasi pari al suo peso, lasciando a noi i rimasugli. “ Cesco, qui bisogna fondare un Circolo Numismatico! Bisogna brindare!” E con un balzo felino si appropriò della bottiglia. Il Barbiere fu portato a casa praticamente in braccio da mio padre. La manciata di monete “da ciotola” fu messa in una scatola di latta e mai rivendicata dal proprietario. L'idea di Ciccì, nata sotto i fumi dell'alcool e condita da un ottimo pranzo ebbe successo. Il Circolo fu attivo per molti anni, gli attori e gli aneddoti, se avrete la compiacenza di seguirmi, li conosceremo in seguito. Posto il timbro del Circolo Filatelico - Numismatico ( per motivi di privacy ho oscurato il nome del Paese ) Un Caro Saluto a Tutti, Beppe1 punto
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Per gli amanti dei maltagliati, delle ribattute e di Filippo II... la conservazione non è il top ma a volte ci si deve accontentare.. 2,5 Reali Maltagliati riconiata a Cagliari su monete castigliane usurate da 2 Reali... D:/ PHILIPPVS REX ARAGONVM ET SARDIN busto coronato e ai lati 12 6 R:/ INIMICOS EIVS INDVAM CONFVSIONE Peso 6,6 g Questa tipologia è stata pubblicata per la prima volta da Vincenzo Dessì nei primi del '900, pochi sono gli esemplari conosciuti.1 punto
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