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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/12/22 in tutte le aree
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Ricordo che continuerà l’iniziativa di Quelli del Cordusio “ Una moneta donata ai giovani “ che avverrà sempre alle ore 11 di sabato 21 maggio presso lo stand di Fabio Grimoldi fila F posto 235. Un grazie per la collaborazione all’iniziativa anche a Fabio Perrone, Pablo Giacosa e Fabio Grimoldi. Quindi Gazzettino nuovo numero 9 e moneta donata ai giovani tutto insieme !6 punti
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avevo già immaginato - data l'età del volantino - che la firmataria non fosse più attiva: ??? Servus, Njk ====== PS @Clar622 - se ne parlava proprio ieri2 punti
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Buon pomeriggio a tutti, ringrazio @caravelle82per la fiducia, ma ci sono utenti molto più preparati di me, io poi non faccio molto testo, li amo tutti in qualsiasi conservazione, ovviamente non disdegno il bello. Per il valore economico degli esemplari di @Caciuss, sono d'accordo con chi mi ha preceduto che ne sa sicuramente più di me , si parla di poche decine di euro. Resta comunque un grande valore di testimonianza storica. Saluti Alberto2 punti
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Buon pomeriggio a tutti, non ho ancora la 44 in collezione, partecipo con la mia modesta 45 , modello base, come direbbe @motoreavapore. Saluti Alberto2 punti
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Radiato. Lo trovi a pag. 218 del libro di Adriano Savio, Monete Romane, Milano 2014. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Secondo me no. Chiaramente è una mia mera supposizione, che si basa però da fatti concretissimi. I privati, non parliamo poi dei collezionisti, sono visti con fastidio dai funzionari statali. Tolgono visibilità alle loro "scoperte", come la ditta di Como, oppure "rubano" oggetti antichi che dovrebbero essere (secondo loro, qualcuno lo scrive pure in questo forum) solo nei musei, o comunque maneggiati solo dai professionisti. Cari signori, a me piaceva da morire collezionare le romane. Mi facevano toccare con mano piccoli momenti di storia che fin da bambino mi emozionavano. E non rubavo proprio niente e non danneggiavo nessuno, esattamente come tutti voi. Avevo messo insieme un piccolo nucleo di monete di Emiliano e Cornelia Supera, tutte con provenienza documentata, una o due dall'ottocento, un paio addirittura fin da sei/settecento, che nel suo piccolo poteva stare a confronto con quelle dei migliori musei. Per tanti anni ho pensato di donarla ad un museo o una istituzione statale. Ebbene l'ho (s)venduta quando ho considerato che non riuscivo ad andare avanti e non valeva la pena tenerla a rischio di essere considerato un delinquente e che non valeva ancora di più la pena di regalarla a chi mi considera(va) un pericoloso antagonista. Mi spiace molto, ma non mi pento. Continuo a guardare monete, ad ammirarle e a commentare le aste, qualcosa colleziono tuttora, non antiche ovviamente, ma non ha molto senso. Perdonate lo sfogo, ma ciò che è successo col tesoro di Como nei confronti del privato che ha fattivamente collaborato, oppure con quello di Sovana, dove non sono riusciti nemmeno a custodire ciò che c'era, è esemplificativo di come siamo messi.2 punti
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Il CCNM organizza per martedì 7 giugno in sede (Milano, via Kramer 32, ore 20.45) una conferenza della dott.ssa Costanza Cucini su: LA ZECCA DI MILANO NEL PERIODO AUSTRIACO E NAPOLEONICO. RESTI ARCHEOLOGICI, DOCUMENTI D'ARCHIVIO E TECNOLOGIA. La vonferenza verrà trasmessa anche in streaming, con un link che sarà comunicato successivamente. Lo scavo effettuato nel 2004-2005 dalla Soprintendenza Archeologica in via Moscova a Milano portò alla luce un forno di fusione per metalli della fine del XVIII-inizi del XIX secolo. I resti metallurgici furono analizzati dall'A. che, in parallelo, condusse una ricerca all'archivio di Stato di Milano , dove si conserva un'ampia documentazione fino ad allora inedita. Ciò permise all'A.di ricostruire l'organizzazione produttiva degli impianti della nuova zecca voluta del governo austriaco e compiuta sotto il governo francese, di cui il forno scavato costituiva parte integrante. Insomma, sarà un incontro in cui non mancheranno aspetti tecnico-metallurgici! Ne daremo qualche altra anticipazione.1 punto
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Buonasera amici. Nel mio viaggio a Malta ho acquistato presso un negozietto questa moneta come ricordo. Un 4 scellini del 1889. So che è stata coniata per pochi anni, non credo sia comunissima come invece le corone. Cosa ne pensate ? Qualcuno ha qualche info o curiosità in più sulla storia della moneta ? ps. Secondo voi in che conservazione sta ?1 punto
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Partendo dai post 4710 e 4711 di questa discussione (https://www.lamoneta.it/topic/355-elenco-libri/page/189/#comments), inizio una nuova discussione, ad ampio respiro, su una tematica complessa: la svalutazione della moneta "piccola" nel medioevo. L'occasione per parlare di questo argomento mi è stata data da una frase di Cipolla (storico dell'economia che ha affrontato più volte l'argomento) contenuta nel saggio "Il grosso problema della moneta piccola", a sua volta contenuto in Moneta e Civiltà Mediterranea, oggetto di recente ristampa. Si badi bene, l'argomento è stato da lui trattato in modo approfondito anche in altri saggi, ma questa frase è di forte impatto. Cipolla, infatti, scrive una considerazione non banale e, se vogliamo, in controtendenza rispetto a quanto si sarebbe portati a pensare: "In genere - salvo rare eccezioni - gli studiosi di cose monetarie tesero e tendono a nutrire la convinzione che gli slittamenti della moneta piccola e i conseguenti aumenti dei cambi con la moneta grossa abbiano rappresentato movimenti deprecabili, indici o causa di insane situazioni economiche. Ma io devo ammettere che sono piuttosto propenso ad assumere al proposito un punto di vista del tutto eretico, e a ritenere che, per quanto riguarda il Medioevo in ispecie, la progressiva riduzione del fino della moneta piccola e la mancanza di capacità o di volontà di controllarne la quantità in circolazione abbiano rappresentato più un bene che un male. Durante tutto il Medioevo l'offerta di metalli preziosi si dimostrò ovunque, nel lungo periodo, decisamente e progressivamente inadeguata di fronte alla sempre crescente domanda di tali metalli per uso monetario ed industriale. Gli stati che avessero mantenuto stabili il peso e la lega della moneta che costituiva la base de loro sistema di prezzi interni, sarebbero stati colpiti da una deflazione plurisecolare le cui conseguenze avrebbero potuto riuscire disastrose. D'altronde, per gli stati italiani, data la loro funzione ed il loro prestigio sul piano internazionale nei settori commerciale, industriale e bancario, era importante mantenere la stabilità di peso e di lega dei loro pezzi d'oro che costituivano le preferite unità di misura di valore e di scambio nelle transazioni internazionali. Se quegli stati riuscirono a mantenere questa stabilità ed a trarre da tale politica tutti i benefici connessi senza nel contempo venir travolti da una plurisecolare deflazione, ciò avvenne perché, a fianco degli inalterati fiorini e ducati, questi stati ebbero la moneta piccola, slittante ed il sistema interno dei prezzi basato sulla moneta piccola stessa. In altri termini, il progressivo slittamento della moneta piccola annullò la possibilità di una plurisecolare deflazione e rappresentò la valvola di sicurezza che permise la magnifica stabilità del fiorino e del ducato".1 punto
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Un raro, notevole statere in elettro da Cizico, con bella testa frontale di Zeus . Sarà ad inizio Giugno in asta MDCMonaco 9 al n. 16 .1 punto
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DE GREGE EPICURI Martedì 17 maggio alle 20.30 al CCNM (Milano, via Kramer 32) parleremo in modo informale della monetazione coloniale romana di Viminacium e della Provincia Dacia. Lo spunto ci viene da un lavoro di classificazione (con molte foto) compiuto dal socio Fabio Songa, che è appassionato di questa monetazione. Ci presenterà brevemente il suo lavoro, poi guarderemo insieme un po' di monete cercando di classificarle al meglio (tutti i soci che hanno esemplari del genere sono pregati di portarne qualcuno). Abbiamo deciso di dedicare circa una serata al mese ad un tema specifico, presentato da un socio che si occupa dell'argomento.1 punto
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GETA: Geta. AR denarius. (18 mm, 3.56 g, 6 h). Zecca di Roma. Emesso nel 210-211 d.C. P SEPT GETA PIVS AVG BRIT, testa laureata a destra / VICTORIAE BRIT Vittoria stante frontale, testa verso sinistra, reggente un ramo di palma nella mano sinistra e una corona in quella destra. S. RIC IV 91; RSC 220. (www.cngcoins.com) Geta. AR denarius. (19 mm, 3.27 g, 12h). Zecca di Roma. Emesso nel 210-211 d.C. P SEPT GETA PIVS AVG BRIT, testa laureata a destra / VICTORIAE BRIT Vittoria stante frontale, testa verso sinistra, reggente un ramo di palma nella mano sinistra e una corona in quella destra. S. RIC IV 92; RSC 219. (www.cngcoins.com) Geta. Æ sestertius. (27.4 g, 12h). Zecca di Roma. Emesso nel 210 d.C. IMP CAES P SEPT GETA PIVS AVG, testa laureata a destra / PONTIF TR P II COS II, Caracalla stanti a sinistra e Geta a destra, ciascuno reggente una patera nella mano destra su un tripode; Caracalla regge un bastone nella mano sinistra; suonatore stante tra i due, suonante una tibiae. S C in esergo. RIC IV 156a; Banti 40,; BMCRE 214. (www.cngcoins.com) Geta. Æ sestertius. (30 mm, 20.9 g, 1h). Zecca di Roma. Emesso nel 210 d.C. IMP CAES P SEPT GETA PIVS AVG, testa laureata a destra / PONTIF TR P II COS II, Caracalla e Geta stanti verso sinistra, entrambi stendenti la mano destra e reggenti una lancia; prigioniero seduto alla destra di Caracalla; dietro i Cesari tre soldati, ciascuno reggente un signum. S C in esergo. R3. RIC IV 157b; Banti 44. (www.cngcoins.com) Geta. Æ sestertius. Zecca di Roma. Emesso nel 211 d.C. IMP CAES P SEPT GETA PIVS AVG, testa laureata a destra / VICTORIAE BRITANNICAE, due Vittorie contrapposte reggenti uno scudo posto su un albero di palma; a terra, due prigionieri seduti. S C in esergo. R2. RIC IV 167 var. (no aegis sul collo). Ex Spink , Auction 8006, lotto 1134. 26 marzo 2008. (http://www.acsearch.info/search.html?id=452798) Geta. Æ sestertius. (34 mm, 26.92 g, 6h). Zecca di Roma. Emesso nel 210-211 d.C. P SEPTIMIVS GETA PIVS AVG BRIT, testa laureata a destra / VICT BRIT TR P III COS II, Vittoria seduta rivolta a destra che inscrive su uno scudo . S C in esergo. R. RIC IV 172a Cohen 210. Ex Busso Peus Nachfolger, Asta 410, Lotto 491.Monaco, 31 Ottobre 2013. (http://www.acsearch.info/search.html?id=1733135) Geta. Æ sestertius. (31 mm, 26.61 g). Zecca di Roma. Emesso nel 212d.C. P SEPTIMIVS GETA PIVS AVG BRIT, testa laureata a destra / VICT BRIT TR P IIII COS II, Vittoria seduta rivolta a destra che inscrive su uno scudo . S C in esergo. R3. RIC IV 180. (www.cngcoins.com) Geta. Æ as. Zecca di Roma. Emesso nel 211 d.C. P SEPTIMIVS GETA PIVS AVG BRIT, testa laureata a destra / VICTORIAE BRITANNIAE, Vittoria seduta rivolta a sinistra reggente su uno scudo e palma . S C in esergo. R. RIC IV 191 .Ex Spink, Auction 8006, Lotto 1136. 26 marzo 2008. (http://www.acsearch.info/search.html?id=452800) Geta. Æ dupondius. Zecca di Roma. Emesso nel 211 d.C. SEPT GETA PIVS AVG BRIT, testa radiata a destra / VICTORIAE BRITANNICAE, Vittoria seduta rivolta a sinistra reggente su uno scudo e palma . S C in esergo. R. RIC - (?), Hill 1225. Ex Spink, Auction 8006, Lotto 1135. 26 marzo 2008 (http://www.acsearch.info/search.html?id=452799) (NESSUNA IMMAGINE DISPONIBILE) Geta. Billion Tetradracma. Zecca di Alessandria. Emesso nel 211 d.C. ΑΥΤ Κ•ΡΟΥ CΕΠ ΓΕΤΑC Κ CΕΒ? / ΝΕΙΚΗ ΚΑΙ ΒΡΕΤΑΝ[NIKOY?], Nike/ Vittoria avanzante verso sinistra. Spink 665, BMC 1481. Descritto in R. S. Poole,“Catalogue of Alexandrian Coins in the British Museum”, London, 1892. (1964 reprint edition)1 punto
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Un bel pezzo di storia che ci riporta indietro di 133 anni agli inizi dell’ultima decade del lunghissimo Regno di Alexandrina Victoria, regina del Regno Unito. Conservazione BB.1 punto
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DE GREGE EOICURI Nell'articolo linkato da Stilicho si trovano quasi tutte le risposte alle domande poste. Le cose comunque non sono particolarmente semplici, perchè esistono "radiati pre-riforma", che si possono chiamare a tutti gli effetti antoniniani, e "radiati post-riforma" che vengono normalmente indicati come "radiati". Il follis invece è la nuova moneta creata dalla riforma: mistura, con il 5% di argento, peso iniziale medio sui 10 g., a volte anche di più; poi il peso cala progressivamente. Quanto alla moneta postata, a me sembra certamente autentica,anche se particolarmente malandata, ossidata, con salificazioni, ecc.1 punto
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Bella moneta, ho sempre avuto un debole per le monete della regina Vittoria! Complimenti per l'acquisto! Non entro nello specifico su conservazione e storia di queste emissioni e lascio il campo ad altri più competenti di me in materia, tuttavia anch'io quando compio un viaggio mi compro spesso una moneta del posto a suo ricordo! Mi limito a fornire di seguito il link di un sito che normalmente consulto per brevi approfondimenti sulle monete inglesi, nello specifico la pagina che tratta queste emissioni: http://www.coins-of-the-uk.co.uk/fours.html1 punto
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Confermo l'imitazione di un Tetrico I come ha detto @gpittini anche se come prototipo per il rovescio, dalla figura, vedrei meglio il tipo PAX AVG.1 punto
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DE GREGE EPICURI Le dimensioni e il peso depongono per una imitativa, direi proprio di Tetrico Padre. La fattura però è di livello molto buono, vicino alle monete ufficiali. Al rovescio si legge qualche frammento di lettera, come se fosse stato usato un tondello troppo piccolo per il conio; la figura mi fa pensare ad una VIRTUS, ma sarà meglio sentire @grigioviola.1 punto
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DE GREGE EPICURI La società che ha eseguito gli scavi è stata citata, ma di sfuggita, tanto che me ne ricordo vagamente. Ho saputo poi (ma al convegno naturalmente non se ne è parlato) che è in corso un contenzioso, o quanto meno una discussione, su quanto spetti alla società per il ritrovamento:sarà un riconoscimento economico, non certo la consegna di una parte delle monete. Ma è sul valore delle stesse che ci sono forti divergenze...1 punto
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non hai provato a trattare sul prezzo?1 punto
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Ciao, Rocco. Non ti nascondo che lo ritenevo di maggiore rarità, pensavo ci fossero difficoltà a reperirlo. Sono comunque contento di averlo in collezione, visto che costituisce pur sempre una variante interessante. Grazie. Ti saluto caramente1 punto
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Ciao, moneta senz'altro autentica. Conservazione per me qBB.1 punto
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Le domande che poni non sono affatto banali e richiedono risposte niente affatto semplici. Io direi che la prima cosa da fare e' leggere qualche buon vecchio libro per iniziare a capire di cosa stiamo parlando. In effetti, parlare di una certa riforma ha senso solo se si ha presente come e perchè si e' arrivati ad essa. Ti consiglierei di iniziare con un manualetto tascabile molto semplice, ma chiaro soprattutto per chi si avvicini per la prima volta alla monetazione romana antica. Si tratta del Monete Romane di Savio, edizioni Jouvence. E' il testo che ti suggeriva il nostro Arka. Io ho iniziato da lì. Poi c'e' in forum, dove trovi tutto. Il problema e' che devi anche sapere come e cosa cercare perchè e' una vera "miniera", come amo dire io.1 punto
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radiato è un termine generico, indicante la presenza della corona radiata nel capo dell'imperatore, per me tutti questi termini rimandano comunque all'antoniniano , chiamato così perchè inventato sotto il periodo di Caracalla, sebbene Aureliano avesse fatto una piccola riforma..1 punto
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Io accetto ben volentieri qualunque parere, ma non avevo chiesto un parere sulla moneta! Avevo chiesto delucidazioni sulla monetazione del periodo: quale era l'unità principale, i sottomultipli ed i multipli. E, nella fattispecie, quale di questi sarebbe la moneta mostrata nell'ipotesi che fosse originale (pur se non lo fosse)...1 punto
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54 gli angoli sono in un rapporto semplice di 1 - 3 - 6 per cui sommando i rapporti e dividendo per 180 (somma degli angoli interni di un triangolo) otteniamo l'angolo minore, moltiplichiamo per 3 ed abbiamo il risultato 541 punto
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Oricalco di Caracalla (Ancyra) che raffigura al rovescio un tempio ottastilo con una patera sul frontone (Leu, Web Auction 15). Lot 1361. GALATIA. Ancyra. Caracalla, 198-217. Tetrassarion (Orichalcum, 29 mm, 15.08 g, 7 h). ANTΩΝΙΝΟC ΑYΓΟYCTOC Laureate head of Caracalla to right. Rev. MH-TP/OΠ-OΛ / ANKYPAC Octastyle temple with patera in pediment. Arslan 144. SNG Paris 2489 var. (bust not head). SNG von Aulock 6158 var. (head to left). Thin flan crack, otherwise, good very fine. Ex Naumann E-Auction 82, 6 October 2019, 299. Starting price: 75 CHF. Result: 380 CHF. apollonia1 punto
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Ci sono Raccoglitori specifici per gli euro e questa è la soluzione più costosa La soluzione economica è inserire le monete nelle taschine delle buste perforate e,queste ultime,alloggiarle nei raccoglitori ad anelli. Personalmente io utilizzo raccoglitori e buste con tasche prodotti dalla SVAR perchè è un'azienda italiana che produce questi articoli con materie plastiche esenti da acidi che possano influire negativamente sulla conservazione delle monete inserite nelle taschine. Logicamente le monete vanno conservate in luoghi non umidi e neanche nella plastica esposta al sole. io acquisto questi prodotti della SVAR su ebay da più di 20 anni e mi ci trovo bene. odjob1 punto
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È stata menzionata la società privata che ha svolto i lavori e effettuato il ritrovamento ?1 punto
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È un bronzo coniato in Macedonia (c. 336-c. 323 a. C., zecca incerta) che raffigura sul diritto la testa di Eracle con copricapo in pelle di leone e sul rovescio, dall’alto, una faretra posta su un arco, il nome del sovrano AΛEΞANΔPOY, una clava e un simbolo di controllo. Il nome del sovrano è al genitivo, quindi “Di Alessandro”, sottinteso moneta. Il Price cataloga circa una trentina di bronzi con la disposizione al rovescio faretra su arco/ΛEΞANΔPOY/clava, ma eccettuato il Price 268 che non ha simboli di controllo, gli altri bronzi possono averne uno in alto oppure uno in basso oppure uno in alto e uno in basso. La denominazione AE di questi bronzi (4-calchi o emioboli) indica un diametro di 16-20 mm e un peso di 5-8 g. apollonia1 punto
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Buonasera a tutti puo essere possibile identificare una moneta con solo una lettera e una cifra ?1 punto
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Ha ragione @DOGE82, caro @Oppiano: se ti stanno prendendo così tanto come tipologia, dovresti iniziare a pensare di collezionarli per varianti in base anche agli studi già citati nei post precedenti. Intanto, complimenti1 punto
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Certo che usare una molletta con delle monete di prova e in alta conservazione non è il massimo per un'amante delle monete...1 punto
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La foto non aiuta: sembra in buona conservazione, ma per parlare di FDC e dintorni mi sembra eccessivo. Qui sotto, posto un esemplare q.FDC e debolezze di conio per confronto:1 punto
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Caro @numa numa, come sai personalmente non riesco ad apprezzare pienamente le monete se non entrando a fondo nel loro intimo funzionamento nelle diverse epoche e zone, è uno degli argomenti di maggiore complessità storica proprio perchè profondamente interrelato con tutti gli altri ambiti della civiltà umana, e in quanto tale suscettibile di sempre nuove scoperte, interpretazioni e comprensioni, davvero studiare la storia della moneta conduce ad ampliamenti della coscienza storica illuminanti quanto insospettabili per i profani di questo tema... per questo motivo, oltre alla intrinseca "libridine" bibliofila che mi connota, non posso fare a meno di procurarmi libri che trattino la moneta in particolar modo dal punto di vista della storia economica e monetaria , molte di queste opere sono purtroppo sconosciute o trascurate dai collezionisti ed è un gran peccato, quanto piacere neuronale in più potrebbe dare la conoscenza sempre più approfondita della vita reale e autentica dei nostri amati tondelli...1 punto
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Ho il Gigante 2018 e la riporta a pagina 603, al numero 230 "Testa più piccola" con R3 come rarità. Non so se l'edizione del 2022 la riporti ancora.1 punto
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1728 Ducato di Milano - Carlo VI Imperatore - Quattrino1 punto
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La disamina di @Fufluns, che saluto caramente, è come sempre preziosa e complessivamente sostanziosa . Complimenti anche a @santone, @Fidelio e @dux-sab (Senato Romano) per l'intuizione. Sulle basi delle mie ultime ricerche (ho quasi pronta una tabella sinottica delle crono--tipologie dei provisini romani ma che al momento non posso pubblicare per motivi di ordine burocratico.....che, tuttavia, spero di superare presto....) il denaro provisino di @ScontoSconti è ragionevolmente (fidatevi ) collocabile in un periodo post 1307 primo quarto del Trecento. Indicatori sono la stella a sei punte a s. della S del dritto e un gambo unico accantonato nel quarto della croce nel rovescio. Tipologia non comune e censita in letteratura, senza specifica di datazione, da Serafini 286 e Toffanin 167/2. Piuttosto, mi piacerebbe conoscere il sito del ritrovamento o almeno l'areale generico. La circolazione dei denari romani al di fuori di determinate zone è infatti ancora in fase di studio. Mi puoi contattare anche in mp se vuoi. Grazie. Saluti a tutti1 punto
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Molto meno rara di quelle di Ferdinando I cioè a mio giudizio di più frequente apparizione sul mercato, concordo con il primo giudizio di Francesco, questa la pagherei max 150 euro, poi dipende dal modo di collezionare dell'utente ..... se manca ed uno la deve mettere in collezione bhè ci si può fare un pensierino dipende poi dalla richiesta. Ma cos'è la "Cinquina" : La Cinquina è una piccola moneta d’argento del valore di ¼ di Carlino emessa per la prima volta da Ferdinando I d’Aragona per la Zecca di Napoli. La denominazione deriva dalla sua corrispondenza ai 5 Tornesi. Le Cinquine di Napoli pesano circa grammi 0,7 ed il diametro può variare dai 15 ai 20 mm. Fonte: Cavicchi Andrea Op. cit. p.99. La “Montagna di Diamanti”, rappresentata sulle Cinquine di Ferdinando I e di Ferdinando II d’Aragona, simboleggia le virtù dei regnanti, i diamanti erano considerati un prodotto spontaneo della natura, ad indicare che tali virtù, generosità, libertà e clemenza, sono innate e non dovute per “isforzo d’arte”. Fonte : MIR - Napoli “le imprese sulle monete di Napoli”. Pietro1 punto
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