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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/11/22 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, oggi volevo condividere con voi una mia recente acquisizione: un antoniniano di Gallieno con un busto, per il tipo, non propriamente comune. Antoninianus, zecca Roma, 5a officina, 6a emissione (260-261) D\ GALLIENVS AVG R\ PAX AVG, V|_ MIR 36 366t; RIC V (sole reign) 256; Cunetio 969 Provenienza: Ex coll. Bibliothèque Diocésaine de Langres (FR) Il pezzo in questione, prima del mio "ritrovamento" all'interno di un lotto multiplo ceduto direttamente dalla Biblioteca Diocesana di Langres in Francia, era noto solamente in due esemplari. Il primo proveniente dal ripostiglio di Cunetio e fotografato sia nel catalogo del deposito che nel MIR: Il secondo invece apparteneva alla collezione Holmes venduta nell'asta CNG e442 (lotto 144) e precedentemente venduta da Manton Associates nel 1992: Si tratta quindi di una moneta attualmente nota in soli tre esemplari con un busto di Gallieno "singolare" per le emissioni della zecca di Roma.
    4 punti
  2. Accasato anche se non in buone condizioni!
    3 punti
  3. Ricordo che continuerà l’iniziativa di Quelli del Cordusio “ Una moneta donata ai giovani “ che avverrà sempre alle ore 11 di sabato 21 maggio presso lo stand di Fabio Grimoldi fila F posto 235. Un grazie per la collaborazione all’iniziativa anche a Fabio Perrone, Pablo Giacosa e Fabio Grimoldi. Quindi Gazzettino nuovo numero 9 e moneta donata ai giovani tutto insieme !
    2 punti
  4. DE GREGE EPICURI Ieri alla Soprintendenza (via De Amicis, Milano) ho assistito alla presentazione ufficiale del libro. E' stata fatta più che altro la storia dello scavo, e quella del trattamento, pulizia, conservazione e classificazione delle monete, delle quali però è stato detto molto poco. Molti ringraziamenti e molte citazioni, come è inevitabile in queste occasioni. Qualche cenno ad alcuni capitoli del libro, che sembrano essere interessanti. Pochissimi numismatici,un ambiente strettamente "archeologico" e di dipendenti pubblici, in cui è stato usato una sola volta il termine "collezionismo", ovviamente con connotazione negativa.
    2 punti
  5. 2 lire Città del Vaticano Pio XI o XII anni 30-40 Moneta del XX secolo
    2 punti
  6. Direi un bronzo di Tiro, Fenicia, con Tyche al dritto ed Astarte al rovescio stante su galera, le lettere nei campi indicano la data (illeggibile) e il monogramma di Tiro. Due esempi, uno per il regno di Traiano, l’altro coniato sotto Adriano (13mm, 1,8g) https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/3/3892 https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/3/3903
    2 punti
  7. Ciao Releo, non saprei il loro numero, ma non è difficile metterlo in collezione. Io ne possedevo tre, ma ho tenuto l'esemplare meglio conservato.
    2 punti
  8. La produzione è tedesca e non francese, è un bel rechenpfennig di Norimberga a nome dello zecchiere Iohann Konrad Hoger databile alla prima metà del XVIII secolo. Per essere più precisi il master mi risulta attivo dal 1705 al 1743. Si potrebbe, inoltre, ulteriormente restringere la datazione a dopo il 1715 visto che Luigi XV è divenuto re di Francia a partire da quest'anno. Quindi indicativamente daterei la produzione di questo rechenpfennig tra il 1715 ed il 1743. https://en.numista.com/catalogue/exonumia175798.html
    2 punti
  9. Buongiorno, Vi segnalo l'uscita dello studio sul Tesoretto di Como. E' scaricabile gratuitamente al link: https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_16_2022.pdf Saluti Illyricum PS: aggiunto anche in biblioteca di Sezione e generale.
    2 punti
  10. Certo che usare una molletta con delle monete di prova e in alta conservazione non è il massimo per un'amante delle monete...
    2 punti
  11. Comunico che i soci del Circolo Filatelico Numismatico Massese a.p.s. dopo due anni sosta riprendono l'organizzazione delle tradizionali Giornate Filateliche e Numismatiche Massesi. L'appuntamento è per sabato 2 luglio 2022 presso la Ex Colonia Comasca in Via Ronchi, 106 a Massa (MS). VOLANTINO 2022.pdf
    1 punto
  12. Partendo dai post 4710 e 4711 di questa discussione (https://www.lamoneta.it/topic/355-elenco-libri/page/189/#comments), inizio una nuova discussione, ad ampio respiro, su una tematica complessa: la svalutazione della moneta "piccola" nel medioevo. L'occasione per parlare di questo argomento mi è stata data da una frase di Cipolla (storico dell'economia che ha affrontato più volte l'argomento) contenuta nel saggio "Il grosso problema della moneta piccola", a sua volta contenuto in Moneta e Civiltà Mediterranea, oggetto di recente ristampa. Si badi bene, l'argomento è stato da lui trattato in modo approfondito anche in altri saggi, ma questa frase è di forte impatto. Cipolla, infatti, scrive una considerazione non banale e, se vogliamo, in controtendenza rispetto a quanto si sarebbe portati a pensare: "In genere - salvo rare eccezioni - gli studiosi di cose monetarie tesero e tendono a nutrire la convinzione che gli slittamenti della moneta piccola e i conseguenti aumenti dei cambi con la moneta grossa abbiano rappresentato movimenti deprecabili, indici o causa di insane situazioni economiche. Ma io devo ammettere che sono piuttosto propenso ad assumere al proposito un punto di vista del tutto eretico, e a ritenere che, per quanto riguarda il Medioevo in ispecie, la progressiva riduzione del fino della moneta piccola e la mancanza di capacità o di volontà di controllarne la quantità in circolazione abbiano rappresentato più un bene che un male. Durante tutto il Medioevo l'offerta di metalli preziosi si dimostrò ovunque, nel lungo periodo, decisamente e progressivamente inadeguata di fronte alla sempre crescente domanda di tali metalli per uso monetario ed industriale. Gli stati che avessero mantenuto stabili il peso e la lega della moneta che costituiva la base de loro sistema di prezzi interni, sarebbero stati colpiti da una deflazione plurisecolare le cui conseguenze avrebbero potuto riuscire disastrose. D'altronde, per gli stati italiani, data la loro funzione ed il loro prestigio sul piano internazionale nei settori commerciale, industriale e bancario, era importante mantenere la stabilità di peso e di lega dei loro pezzi d'oro che costituivano le preferite unità di misura di valore e di scambio nelle transazioni internazionali. Se quegli stati riuscirono a mantenere questa stabilità ed a trarre da tale politica tutti i benefici connessi senza nel contempo venir travolti da una plurisecolare deflazione, ciò avvenne perché, a fianco degli inalterati fiorini e ducati, questi stati ebbero la moneta piccola, slittante ed il sistema interno dei prezzi basato sulla moneta piccola stessa. In altri termini, il progressivo slittamento della moneta piccola annullò la possibilità di una plurisecolare deflazione e rappresentò la valvola di sicurezza che permise la magnifica stabilità del fiorino e del ducato".
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  13. Ha ragione @DOGE82, caro @Oppiano: se ti stanno prendendo così tanto come tipologia, dovresti iniziare a pensare di collezionarli per varianti in base anche agli studi già citati nei post precedenti. Intanto, complimenti
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  14. Provo con questo 1/2 Real del Guatemala, il diametro forse è leggermente incompatibile con le proporzioni proposte ma quello di 15 mm in argento l'ho evitato perchè hai specificato che la moneta c'è anche in argento, dal che ne ho dedotto che questa non lo fosse? https://en.numista.com/catalogue/pieces14264.html
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  15. Stai mettendo su una serie notevole di bisanti. Complimenti.
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  16. Come preannunciato un indice corposo e ricco di articoli che si preannunciano molto interessanti Spero di poter venire a Verona e poter ritirare una copia di questo altro tassello culturale. Ormai sta diventando un muro culturale, dove ogni pubblicazione è un mattone che fa crescere il livello della conoscenza e della divulgazione numismatica. Complimenti agli autori ed a tutti coloro i quali hanno reso possibile questo nuovo numero del gazzettino.
    1 punto
  17. @talpa @numa numa sulla scia dell'entusiasmo, ho iniziato questa discussione:
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  18. Premetto che ne so poco anch'io tuttavia in attesa della vera autorità in materia, @apollonia, posso provare a fornire una prima e poco esauriente risposta. I gettoni da conto originariamente venivano usati per contare su delle tavole da conto. La produzione più importante di questi gettoni era a Norimberga, col tempo hanno perso la loro funzione pratica ma Norimberga non ha cessato di essere un centro di produzione d'eccellenza di questi gettoni che con il XVIII secolo sono diventati sempre più curati stilisticamente. La loro produzione faceva capo a dei master che hanno avuto una successione ben precisa e hanno impresso le loro iniziali sui gettoni di loro produzione fino al primo Ottocento. Da quel che avevo letto, purtroppo non ricordo di preciso dove, questi gettoni erano anche spesso esportati e usati per scopo ornamentale. https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_di_conto?wprov=sfla1 https://de.wikipedia.org/wiki/Rechenpfennig?wprov=sfla1
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  19. Gens Renia La Gens Renia era un' oscura famiglia plebea . Nessun componente di questa Gens ottenne le più alte cariche dello Stato romano , ma la Famiglia è conosciuta da iscrizioni e monete emesse da un certo Gaio Renio , raffiguranti la testa di Roma sul dritto e sul rovescio Giunone Caprotina su un carro trainato da due capre . La presenza di Giunone Caprotina suggerisce che i Renii possano aver avuto origine a Lanuvium , dove Giunone era particolarmente venerata . L' etimologia del nomen Renius è incerta . I Renii non sembrano essere stati divisi in famiglie distinte , e tutti i loro cognomi sembrano essere stati cognomi personali , molti dei quali probabilmente erano i nomi originali dei liberti della Gens . Di quelli che erano più tipici dei cognomi romani , Estivus si riferisce all' estate e probabilmente fu dato a qualcuno nato durante quella stagione . Candido significa bianco scintillante e potrebbe riferirsi ai propri capelli o vestiti . Crispinus , un diminutivo di Crispus , si riferiva a qualcuno con i capelli ricci . Fausto , fortunato e Procolo erano vecchi praenomina , che vennero usati come cognomi nella fine della Repubblica e in epoca imperiale . Felice, felice e Firmo , forte , Ilario , allegro , Rufo , rosso e Venusto, affascinante o bello , erano tutti nomi comuni ; Laetus , lieto , e Orientis , orientale , erano più distintivi . Un certo numero di altri cognomi portati sia dagli uomini che dalle donne dei Renii erano anche vecchi praenomina o cognomina individualizzanti simili , tra cui Maxima , maggiore, Prima , prima , Secundus , secondo , e Tertius , terzo . Gaio Renio , Triumviro monetale nel 138 a.C. I suoi denari raffigurano Giunone Caprotina alla guida di una biga trainata da capre , forse riferendosi all' origine lanuviana della Famiglia . Denario , al D/ : testa elmata e alata della dea Roma a destra , dietro X , al R/ : C. RENI , Giunone Caprotina coperta con una stola su biga tirata da due capre al galoppo a destra , Giunone ha in mano una scettro e una frusta . Bronzo Semisse , al D/ : testa di Saturno a destra , dietro S , al R/ : C. RENI ROMA , prora di nave , sopra una capra , davanti S . Disegno sul Babelon Bronzo Quadrante , al D/ : testa di Ercole a destra con pelle di leone , nel campo tre globi , al R/ : uguale al precedente e tre globi . Disegno sul Babelon Gens Rubellia La Gens Rubellia era una Famiglia plebea minore . I membri di questa Gens sono menzionati per la prima volta al tempo di Augusto e raggiunsero la ribalta durante il primo secolo , quando due di loro ottennero il consolato : Gaio Rubellio Blando nel 18 d.C. e Lucio Rubellio Gemino nel 29 d.C. Il primo dei Rubellii citati nella storia fu originario di Tibur (Tivoli) nel Lazio . Originariamente una città sabina , Tibur divenne parte del territorio romano alla fine della guerra latina nel 338 a.C. , i suoi abitanti ottennero la piena cittadinanza romana durante la guerra sociale . Il nomen Rubellius appartiene ad una classe di gentilizi formata usando il suffisso diminutivo -ellius , tipicamente derivato da altri nomi gentilizi . In questo caso la radice potrebbe essere stata un nome come Rubius , Rubrius o Rufius , derivato da ruber , rossastro o rubicondo , o rufus, rosso . La Famiglia principale dei Rubellii portava il cognome Blandus , affascinante o lusinghiero . Un membro di questa Famiglia era conosciuto come Plauto , un cognome comune originariamente dato a qualcuno con i piedi piatti o strombati . Sembra anche che ci fosse una Famiglia che portava il cognome Geminus , gemello , forse portato da un ramo cadetto dei Blandi . Gaio Rubellio Blando ,Triumviro monetale in un anno incerto fu probabilmente figlio del retore Rubellio Blando e padre di Gaio Rubellio Blando , Console nel 18 d.C. Ampie notizie storiche su questo personaggio in : https://www.archeotibur.org/p/a-cura-del-dott_6.html Di questo Magistrato e’ conosciuto solo un piccolo bronzo , un Quadrante , al D/ : C. RUBELLIUS BLAUNDUS , nel campo SC , al R/ : III VIR. A.A.A.F.F. , nel campo ara o altare . Disegno presente nel Babelon . Fonte : wikipedia , babelon
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  20. Per ora ti posso dire che la legenda del rovescio e ciò che resta delle effigi porta ad una FEL TEMP REPARATIO del tipo "imperatore su galea" di cui esistono diverse tipologie: La testa del dritto e' diademata e porta a Costanzo II o Costante. Da vedere meglio le legende di dritto e l'esergo. Magari , se riesco, ci provo più tardi. Ciao da Stilicho
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  21. Una minuscola, piacevole frazione di Gela con testa di cavallo con redini / 2 globetti . Sarà ad inizio Giugno in asta Num.Naumann 117 al n. 60 .
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  22. Arelate dovrebbe avere, se non erro, PCONST...etc. e non ARL. Sul dritto, a ore 2, mi pare di vedere due N vicine che mi farebbero pensare a CONTANTINVS IVN NOB C, ovvero Costantino II come indicato da @El Chupacabra (c'e' solo un errore nella descrizione della moneta dove c'e' scritto CONSTANTIVS IVN anzichè CONSTANTINVS IVN). Ciao da Stilicho
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  23. Non mi parrebbe il caso , anche sapendolo, di spiegarlo ad usum falsari in un post pubblico. Il maalox, più che altro
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  24. Direi che la M al centro del rovescio ci sta con Arelate. Sul dritto, però, mi pare di vedere una testa diademata. Se così fosse, non potrebbe essere Giuliano II che ha la testa nuda essendo cesare. In questo caso, guardando la legenda che termina in ...TIVS, propenderei per CONSTANTIVS, Costanzo II. Ciao da Stilicho
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  25. Confermo, peso monetale Luigi nuovo, Luigi XVI di Francia, produzione di area milanese
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  26. mi sembra un peso monetale francese, ma potrei anche sbagliarmi LUIGI NUOVO DI FRANCIA
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  27. Dico la mia (stupidaggine): e se fosse Costantino II zecca di Treviri? In tal caso sarebbe: Æ4 Costantino II Treviri 330-335 d.C. COSTANTIVS IVN NOB C GLORIA EXERCITVS - TRP* - RIC 545 - C1
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  28. ohhh, magnifico grazie, non so cosa fosse accaduto ma odio le discussioni in cui le foto non sono più visibili perché non si sa bene di cosa si parla, e poi erano pure due belle monete ?. Grazie rapax
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  29. Per raggiungere un punto più alto sarebbe meglio se l'uomo alto salisse sulle spalle del basso , in genere la lunghezza delle braccia è proporzionata all'altezza, per cui cosi dovrebbero arrivare più in alto, però se usassero una scala sarebbero più comodi ?
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  30. Ciao, è corretta la tua attribuzione. Che dire, io non lo definirei un rudere (comunque è un denario attribuibile) ma una moneta che ha svolto fino in fondo la sua funzione ed avrà circolato per tantissimi anni passando tra migliaia di mani. Senza dubbio un vero pezzo di storia. Se potesse parlare ne avrebbe cose da raccontare... ? ANTONIO
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  31. MOSTRA DI COLLANE RARE Buona notte da Stilicho
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  32. vero le foto non aiutano, sembrerebbe esserci cmq una corrosione ad ore 7 del R/, sul bordo.... Per me, potresti prenderla...
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  33. possibile, in presenza di una doppia battitura. D'altra parte non escluderei la possibilità di un simbolo considerando che in questo "gruppo" è noto un tipo ( van Keuren J 148) con simbolo clava sopra l'elmo di Athena, apparso tra l'altro recentissimamente in asta Naville ...
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  34. Direi che le effigi di Vesta sulle monete postate descrivano perfettamente quanto detto sopra da L. Licinio Lucullo, ovvero l'austerità, la severità e la semplicità. Sono splendide. Interessante il verbo che ha utilizzato ad inizio discussione Rapax, ovvero "focalizzare". Ecco che ritorna il fuoco. Un saluto a tutti da Stilicho
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  35. "Un'effige femminile velata e severa nell'aspetto, quale si conveniva alla più nobile, casta e pura divinità della religione romana, con l'orecchio nascosto e senza gioielli". Così Alteri, Tipologia delle monete della Repubblica di Roma, descrive il ritratto.
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  36. Caro @numa numa, come sai personalmente non riesco ad apprezzare pienamente le monete se non entrando a fondo nel loro intimo funzionamento nelle diverse epoche e zone, è uno degli argomenti di maggiore complessità storica proprio perchè profondamente interrelato con tutti gli altri ambiti della civiltà umana, e in quanto tale suscettibile di sempre nuove scoperte, interpretazioni e comprensioni, davvero studiare la storia della moneta conduce ad ampliamenti della coscienza storica illuminanti quanto insospettabili per i profani di questo tema... per questo motivo, oltre alla intrinseca "libridine" bibliofila che mi connota, non posso fare a meno di procurarmi libri che trattino la moneta in particolar modo dal punto di vista della storia economica e monetaria , molte di queste opere sono purtroppo sconosciute o trascurate dai collezionisti ed è un gran peccato, quanto piacere neuronale in più potrebbe dare la conoscenza sempre più approfondita della vita reale e autentica dei nostri amati tondelli...
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  37. Jugoslavia, 500.000 dinara 1989 al rovescio : profilo della Jugoslavia, sovrastato dal monumento commemorativo della battaglia della Sutjeska (1943)
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  38. Ucraina, 5 griven 2017, commemorativa del 60° anniversario dello Sputnik
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  39. Qui invece posto il reale di Carlo II primo tipo senza data, da cui si presume che sia stato coniato a partire dal 1666 quando circolarono ancora i pezzi da 2 reali e mezzo, 5 e 10 reali maltagliati. Infatti dallo stile si riconosce un volto più di un bambino che in età avanzata. Entrambe sono state mie, ora possiedo solo il tipo più largo con patina scura, l'altro tosato non ce l'ho più.
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  40. Ciao a tutti! Posto qui uno dei due tipi di reale del 1671, diciamo il tipo più arcaico!
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  41. Questo è un 95 particolare, lontano dalle sinuose linee dei comuni reali 1695, forse realizzato con il conio del dritto del 94. Spero vi piaccia
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  42. La prima tipologia di conio, antecedente al 1671, con un Carlo II molto giovane. Senza data.
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  43. taglio: 50 cent paese: Vaticano anno: 2021 tiratura: 1.759.432 condizioni: spl città: Siena
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  44. @Philippus IX questo è uno dei miei 89 che molto ricorda il profilo del tuo reale
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  45. Buon 5 Maggio a tutti. Non una Napoletana oggi, ma un bel gruppetto per Ferdinando IV. Manca il Ducato e qualche nominale rarissimo in oro per completare la serie tipologica.
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  46. Anche se trattasi di un bronzetto della fine del V° sec- a. C. Il lotto 213, un emilitron in bronzo firmato EY. Può essere considerato un piccolo capolavoro dell'Arte Greca Siciliana. La testa della ninfa Aretusa a sinistra, con una acconciatura dei capelli spettacolare, che stilisticamente, non è meno di altri capolavori in Argento, L'esecuzione artistica di questo Artista "EYKLEIDAS", arrichisce la testa di Aretusa, con collana di perle ed orecchini a forma di cornetto, dietro la nuca una spiga di grano, a chiudere questo gioiello numismatico, un cerchietto lineare. Al rovescio, una semplice ruota a quattro raggi,all'interno SY-PA. Sotto sempre all'interno, due delfini che si affrontano. Un doppio cerchietto lineare a chiudere. Una patina verde, con vari sedimenti calarei, creano uno spettacolo di bassi ed alti rilievi. Sicuramente i dettagli che allego, di questo capolavoro, stimolano emozioni a chi come me, le ama. Alcuni dettagli del dritto.........La raffinatezza del viso, la cuffia che raccoglie i capelli dietro la testa, a rilievo EY. Qualche screpolatura ed elementi di una moneta vissuta, che non compromette la bellezza della moneta, rimasta intatta nel tempo. Spettacolare. Al rovescio.....I due delfini che saltellano in mare.
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  47. Ecco un altro esemplare entrato in collezione. Dovrebbe essere un Sear 207 var. (testo che non ho) e, salvo errore, da un prima verifica, dovrebbero essere mancante nell’Attianese la variante della cornucopia. Domenic?
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