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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/02/22 in tutte le aree
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Per chi ama l'arte espressa sulle monete Greche Siciliane, Non puo fare a meno, l'emozioni che danno. Specie alcune monete di eccezzionale qualità e rarità. Il Tetradramma di Akragas ( lotto 181 del catalogo), sicuramente è una di quelle monete che per espressione artistica, ci fa venire la pelle d'oca. Se la si osserva nel video, ci mostra come un "pezzo" d'argento di soli 17,34 grammi, ci coinvolge ad emozioni estreme. 420-415 a.C. Un artista anonimo, crea questo capolavoro, cambiando il solito tema delle emissioni precedenti. E sempre l'aquila a dominare su tutto il campo. Il dritto un'aquila maestosa a sinistra con un'espressione fiera per la preda sotto gli artigli, poggia su una roccia, attorno l'etnico AKRAC-ANTIN-O-N. Il rovescio l'artista lo ha diviso a metà, in alto domina il granchio, sotto una gran bella cernia da fondale a sinistra. Nel campo a destra una conchiglia del tipo murex, a sinistra una conchiglia del tipo pecten. Che dire ........Superba, Complimenti a chi se la aggiudicherà. Sicuramente la piu bella di quelle poche esistenti, coniata in prime battute, con fondi e metallo di grande qualità.6 punti
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Divagando dalle monete vere e proprie, desidero condividere con voi l’immagine di questa en-tête di un documento della Repubblica Cisalpina che mi ha impressionato a causa dell’evidente richiamo al celebre denario delle idi di Marzo coniato nel 43-42 a.C.. La figura del cesaricida Bruto rappresentò un riferimento simbolico imprescindibile per la celebrazione e la promozione ideologica del nuovo regime repubblicano sorto dalla Rivoluzione Francese e dall’abbattimento dell’Ancien Régime. Bruto compare così in molte intestazioni di documenti sia della Repubblica Francese sia delle Repubbliche Sorelle Italiane. Tuttavia non sapevo che anche il denario delle Idi di Marzo, seppure in versione rielaborata e piuttosto fantasiosa, fosse stato rappresentato. Ciò costituisce una testimonianza di come questa moneta, travalicando la ristrettissima cerchia degli studiosi numismatici, fosse già ben conosciuta nel 1799 e di come la geniale ed iconica rappresentazione del pileo con i due pugnali esercitasse una suggestione fortissima anche sugli intellettuali del tempo. Nell'en-tête in oggetto, i tipi reali (al diritto la testa di Bruto e al rovescio il pileo con i due pugnali) del celebre denario vengono accorpati su un’unica faccia. A fianco viene raffigurata un'altra ipotetica medaglia recante un fascio littorio ed un archipendolo. Sullo sfondo sono presenti due picche incrociate: la prima funge da asta per una bandiera e l’altra regge un ramo d’alloro. Sono riportate in alto la dicitura Repubblica Cisalpina ed ai lati le diciture Libertà Eguaglianza.6 punti
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Per "godere meglio" alcuni dettagli di questa Tetradracma. La testa dell'aquila, qui l'artista è riuscito a dare una espressione di forza. Il granchio simbolico di Akragas. La Cernia.3 punti
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Ciao @Milo Ful dalla foto ( che purtroppo non è il massimo ) le concrezioni verdastre mi sembrano malachite ( che è un ossido stabile del rame ) e che non dovrebbe espandersi. Non è "Cancro del bronzo" perchè non ha un aspetto verdastro "polveroso" ed è pericoloso x la moneta in quanto tende ad espandersi ed a approfondirsi. Le leghe in rame sono molto difficili da "restaurare" soprattutto se non hai la moneta in mano per capire quale problema esista. Per adesso la metterei per un lungo periodo a bagno in acqua distillata o demineralizzata, cambiando la stessa ogni 3-4 giorni. Male non fa e qualche concrezione potrebbe rimuoversi. Ciao3 punti
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Condivido questo interessante pezzo in rame, cui è stato dedicato un articolo in "Panorama Numismatico" - gennaio 2019 - pag. 27/29, non censito in nessun catalogo, rappresenta l'ultimo esempio di rame battuto a Roma prima del pontificato di Clemente XII.2 punti
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Continua la ricerca di esemplari per questa specifica tipologia di monetazione. Denaro scodellato D/ OTTOINPERATOR Croce patente entro cerchio lineare R/ VE / RO - N - A Croce patente entro cerchio lineare CNI 21 - Rizzolli-Pigozzo Vr8/Vr11. AG - 1.37 g - 22.00 mm2 punti
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Posso farle vedere insieme , al tatto sono altrettanto distinguibili.2 punti
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Si tratta del ripostiglio di Jaen, costituito da 132 denari, data di chiusura 105 a.C. (esemplare più recente denario di Thorius Balbus tipo RRC 316/1). Il vittoriato tipo 120/1 è il tipo "con coltello" (o meglio falcata) che è stato rinvenuto con maggior frequenza: 1 esemplare nel ripostiglio di Sant'Angelo a Cupolo (chiusura 170 a.C.), costituito da 407 vittoriati ed un denario. 1 esemplare nel ripostiglio di Riccia (chiusura 126 a.C.), costituito da 3.002 denari e 152 vittoriati. 1 esemplare nel ripostiglio di Enemonzo-Quinis (chiusura 170 a.C.), costituito da 359 vittoriati. 1 esemplare nel ripostiglio di Fano(chiusura 170 a.C.), costituito da 120 vittoriati. 1 esemplare nel ripostiglio di Masera (chiusura 125 a.C.), costituito da 1.016 denari e 189 vittoriati. 1 esemplare nel ripostiglio di Numanzia - Spagna (chiusura 170 a.C.), costituito da 115 vittoriati. 1 esemplare nel ripostiglio di Santa Catalina del Monte - Spagna (chiusura 170 a.C.), costituito da 130 vittoriati. Nel CHRR non è censito alcun bronzo (RRC 120/3-7). Un denario del tipo 120/2 nel ripostiglio di Contesti, in Romania (chiusura 4 a.C.), costituito da 147 denari.2 punti
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Il Gazzettino in questo momento è’ in stampa…poi bisognera’ scegliere il dove e quando …Verona può essere comunque l’idea…2 punti
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Purtroppo, queste richieste arrivano perché in internet si trovano annunci del tipo: se trovi la civetta sei ricco. Mi piacerebbe sapere chi scrive queste c.....e e fargli la civetta dove...... non si può dire.2 punti
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Ho trovato su youtube il video con gli interventi del convegno presenti anche nell'opera di sopra menzionata...2 punti
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Lascia stare. Come cartaceo per la biblioteca prenditi un bel RIC, poi prezzi e aggiornamenti seguili sui vari archivi online come suggeriva @simonesrt.2 punti
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Poca roba anche oggi e tutta piuttosto moderna, totale 1,50 euro. Un centesimo messicano comunissimo che mi mancava ma mai visto in ciotola forse perchè sin troppo minuscola (solo 15 mm) Un 20 cent della Jamaica, nominale che non avevo: ed un 5 lirot israeliano del 1978, moneta di largo modulo da non confondere con il mezzo shekel di piccolo modulo degli anni '80/90 (foto sotto) che condivide la stessa iconografia.2 punti
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Entro nella fiera di Verona, da lontano riconosco subito un caro amico, lui mi viene in contro, in mano tiene un fogliettino bianco, mi si avvicina e con aria soddisfatta mi saluta, poi mi dice "sai che è questo?" io rispondo "wow uno scontrino!!!", con lo sguardo fiero mi risponde "il primo che abbia mai visto in un convegno, e il bello è che mi hanno rincorso perchè non lo avevo ritirato!!!" ... Passando davanti ad un noto commerciante che davanti a se aveva la cassa per gli scontrini fiscali (uno dei pochissimi che ogni anno rilasciano scontrini, credo siano 4 in tutta la fiera), mi complimento, poi, preso dalla fiera torno a girare per i banchi. La sera, per una serie di coincidenze fortuite, mi trovo in macchina con Don Gallo; casualmente il discorso cade sui problemi finanziari e, inevitabilmente sul fisco... Abbiamo parlato e per tutta la sera ho ripensato a quello che avevamo detto in macchina... Abbiamo parlato delle centinaia di migliaia di caffè al giorno su cui gli italiani evadono, delle piccole spese su cui il danno pare poco ma non lo è, di fatto, su larga scala... Ma delle migliaia di costose monete su cui ogni volta si evadono centinaia di euro non abbiamo parlato... La verità? Quando siamo davanti al commerciante si tira il prezzo, e non sempre è opportuno chiedere lo sconto e poi far notare l'assenza dello scontrino.... Secondo me, in un momento come questo, e soprattutto in un campo come questo, in cui possiamo permetterci di spendere centinaia se non migliaia, se non decine di migliaia di euro, il minimo della civiltà sarebbe almeno pretendere lo scontrino... Spesso è difficile da far notare, e forse il messaggio giusto sarebbe quello di smettere di acquistare da chi non ha il contatore di cassa, costringendo, di fatto, tutti i commercianti a munirsene e rispettare le regole. Credo sia un atto di inciviltà pretendere i contributi dalle famiglie a basso reddito che comprano i libri per i figli e non pagarli noi (o chi per noi) su beni "di lusso"... Per questo credo che un gesto concreto e semplice possa partire da noi in tal senso... E vedendo due monete uguali da due commercianti, scegliere quella che porta con se la ricevuta anche se costerà alle nostre tasche qualche euro in più.... Da qui inizia la civiltà, e in questo modo si premiano i commercianti onesti che pagano le tasse, a cui, ovviamente, il prodotto comporta maggiori costi e che vengono sovente snobbati per i prezzi alti... perchè altrimenti i furbi continueranno per la loro strada e gli altri continueranno a prenderlo nel didietro, e non è cosí che deve andare! Magdi1 punto
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Ciao! Anch'io ... poi li ho trovati in "Attività"; terzo pulsante dopo Discussioni ..... cliccaci sopra1 punto
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@giuseppe ballauri, il tuo 5 tornesi 1848 è il tipo con al dritto il busto centrale nel tondello. Mi sembra ci sia l'ombra di un 7 sotto l'ultima cifra, non sarebbe una novità per il millesimo 1848.1 punto
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Sempre in ordine sparso... 5 TORNESI 1848 Moneta molto vissuta, chissà in quante tasche ha circolato! Buona Serata1 punto
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Ho controllato anche io "White Gold", ma non ho trovato articoli specifici. In diverso materiale mi è capitato di leggere di teorie su questi "banker's marks", ma non ho mai avuto modo di leggere uno studio specifico sull'argomento. Proseguo nella ricerca.1 punto
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Inserisco le immagini del mio esemplare appena acquistato (ex Centauro 1) Buona serata a tutti. Michele.1 punto
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Complimenti @Ross14. Una bella scoperta. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Interessanti e molto belle le incisioni riportate da @Ross14 con le relative considerazioni sui rimandi simbolici tra Bruto e la Rivoluzione Francese. Da notare che anche il berretto frigio è un simbolo che accomuna i due soggetti della discussione in quanto quello che nell'antica Roma veniva definito "pileus", veniva donato dal padrone agli schiavi liberati, ovvero i liberti, ed assunse quindi la connotazione simbolica di libertà nell'accezione di liberazione dalla schiavitù. Enrico1 punto
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Come ho scritto nel primo post, sono stato sorpreso dalla rappresentazione (rielaborata) del denario delle Idi di Marzo in questa en-tête. Tuttavia, la presenza di Bruto, quale riferimento per l'deale repubblicano, è spesso presente nei documenti delle Repubbliche Giacobine: ad esempio, nell'immagine seguente la personificazione della Repubblica Cisalpina è in contemplazione di fronte al busto di Bruto.1 punto
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La letteratura numismatica russa attribuisce alla moneta, prodotta a quanto ne so in 1.500.000 esemplari, 2-3 coni diversi per i ritratti, distinguendo una variante dai rilievi pronunciati, una variante di conio più piatto e una rarissima variante dai contorni leggermente impastati. Tale suddivisione credo tuttavia sia argomento discusso sui forum russi, quantomeno in merito alla variante dai contorni offuscati. Onestamente giudicherei la tua moneta, che tra le tipologie commemorative di Nicola II è comunque la più comune, come conio piatto. Potrei indicare dei link in russo al riguardo. Anche se non mi intendo molto di stati di conservazione ( mi interessano poco, colleziono per lo più monete consunte), lascio qui qualche considerazione personale e disinteressata. L'aquila bicipite sembra sempre soffrire dell'usura meno di quanto ne soffra il lato coi ritratti di Nicola II e Michele Fëdorovič Romanov. Però torniamo al discorso di prima: usurati oppure piatti come da conio originale? Il mio esemplare, pagato qualche anno fa 70-80 € (non ricordo bene), è comunque più usurato di quello riportato più in alto. Il mio ha colpi e schiacciature vari, oltre a evidente consunzione del baffo, del naso e delle arcate sopraccigliari (e comunque dovrebbe trattarsi di tipo piatto). La moneta, a titolo 900, dovrebbe comunque pesare 20 g e avere un diametro di 33,65 mm. Non sono sicuro al 100% dell'autenticità del mio esemplare, anche se tutto quadra, compresi i dati metrico-ponderali (diametro di pochissimo inferiore e sottopeso di circa 0,15 g). Saluti!1 punto
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poi ho preso anche : 1/2 scellino austriaco 1925, argento 640 e 50 centimes 1901, francese, argento 8351 punto
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Buongiorno ieri ho fatto una pescata dentro un contenitore di monete estere a 50 cent al pezzo ho preso: 20 pfennig 1875, piccolina d' argento 900, 16 mm di diametro (stava proprio in fondo..) e 5 pfennig 1919 , piccolina pure questa, 18 mm1 punto
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abbiamo 16 ragazze e 32 ragazzi, per trovare il risultato si costruisce un sistema di 2 equazioni a 2 incognite: x (ragazzi) = 3Y(ragazze) x +8 = 2(y + 8 ) risolvendo abbiamo i presenti1 punto
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Altro esemplare del 1851 Peso grammi 14,56 Riferimenti: Magliocca 711/a NC Simbolo stella a 6 punte. Variante data del millesimo stretta. (Non riportata in nessun testo).1 punto
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Buon primo maggio a tutti. Continuo con il millesimo 1851. Peso grammi 16,66 Simbolo stella a 5 punte. Riferimenti: D'Incerti 336 Pagani 372 Magliocca 711 NC Variante cifre larghe nella data.1 punto
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Il ripostiglio trovato nella Betica , stando alla cartina , dovrebbe essere nei pressi di Munda dove si svolse la famosa battaglia decisiva tra Cesare e gli ultimi pompeiani , Denari forse facenti parte della cassa militare di Sesto Pompeo ? nascosta quando la battaglia era ormai decisa a favore di Cesare .1 punto
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Ciao e sereno 1 Maggio a tutti. Ci sono diverse teorie per quel che riguarda i suberati, sul perché venissero prodotti, dove circolavano di più o di meno e se venissero accettati tranquillamente in pagamento come le monete ufficiali circolanti, tutte verosimili ma anche no. Purtroppo sembra non esistano (ma forse io non ho trovato notizia di questo) documenti che accertino senza dubbio che venissero prodotti dalle zecche ufficiali dell'impero durante i periodi di scarso approvvigionamento di oro ed argento, per sopperire a tale mancanza(teoria che va per la maggiore). E vengo a quella che è l'idea che mi sono fatta io a tal proposito (e quindi opinabilissima). Secondo me erano delle monete prodotte da normali falsari ed immesse in circolazione per frodare chi le riceveva ne più ne meno come si è sempre fatto fino ad oggi. I suberati che sono giunti fino a noi sono molti è vero ma non tanti, questo sempre secondo me, da giustificare eventuali emissioni ufficiali. Tra i tanti esemplari che ho visionato (purtroppo solo da foto) alcuni hanno le figure di diritto e di rovescio del tutto identici a quelli delle monete emesse dallo stato(ma i bravi incisori capaci di riprodurre conii uguali a quelli ufficiali penso non lavorassero tutti per le Zecche, ma c'erano anche fuori di esse) altri molto più approssimativi con ritratti più grezzi (evidentemente fatti da incisori meno bravi). È pur vero che la pena per chi falsificava monete era quella capitale e rappresentava un forte deterrente ma non poteva certamente azzerare la falsificazione. D'altronde anche in molti stati americani dove vigeva la pena di morte i reati percui era prevista non è che diminuivano molto, una volta entrata in vigore ed applicata. Sempre mia opinione, non penso che le monete suberate( rappresentando monete in metallo nobile ma non essendo tali ) venissero accettate in pagamento come quelle autentiche. Pensiamo a commercianti, artigiani e piccoli bottegai che accortisi del suberato facevano un sorriso e magari davano anche il resto. Io non lo avrei fatto ma avrei preteso moneta autentica e voi? Concludo rimarcando che sono tutte opinioni personali? ANTONIO1 punto
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Purtroppo in questo caso è solo una questione di esperienza per lo stile della vittoria, del drappeggio del busto, e della scritta al rovescio. Gli unici dati chiari a tutti sono la S di Roma seconda officina e la legenda Victoria. Lo stile mi dice che non è Valentiniano né Giovanni etc ... Per dire Onorio qua serve un po' di esperienza... Non saprei come altro dirlo... Ma lo stile qua non mente1 punto
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Un saluto a tutta la nostra Sezione. Ferdinando IV Grano 1789 In questo esemplare ben conservato noterete le striature in rilievo , causate dalla spazzola metallica usata per ripulire i conii dallo sporco di coniazione.1 punto
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Vado in ordine sparso, perchè devo ancora catalogare bene questa tipologia, fotografare le monete etc. Dalla mia collezione, ecco il 5 Tornesi 1847. Al dritto una tavolozza di colori, dal solito verde malachite a screziature di rosso originale ( che la foto non riesce a rendere ) ed infine al bruno, normale per le monete in rame. Non ho mai pensato di pulirla in qualche maniera perchè mi piace così. Molti non saranno d'accordo perchè la patina non è uniforme, cosa ne pensate? Buona Serata1 punto
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L'ultima foto è davvero interessantissima e la regolarità del "nucleo" impressiona davvero. L'origine del fenomeno potrebbe anche essere ricondotta alla fase di battitura, almeno come "concausa". Il metallo superficiale è una "zona termicamente alterata" (HAZ - Heat-Affected Zone) e la conseguenza è una traformazione strutturale del metallo stesso, divenuto evidentemente anche più sensibile all'azione di agenti esterni. Il metallo interno, non avendo risentito dell'alterazione termica o avendone risentito in misura inferiore, ha mantenuto integra la propria struttura.1 punto
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Che io sappia non valgono il prezzo che costano. Meglio un'abbonamento ad Acsearch1 punto
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Alle parole di chi mi ha preceduto vorrei anteporre quanto segue. La Francia post-rivoluzionaria e napoleonica lascia in eredità ai posteri la decimalizzazione della moneta (pur non essendo stati i primi) e la decisione di stabilire a 900/1000 il fino delle monete argentee. Il regno sabaudo e quindi il regno d'Italia nel 1861 si attennero a quei principi optando per il bimetallismo con oro e argento come metallo monetato dotato di potere liberatorio (il regno duosiciliano aveva invece un monometallismo argenteo). Tuttavia tra la fine di Napoleone e l'unità italiana l'oro e l' argento (e di conseguenza il rapporto di scambio tra i 2 metalli ) subirono importanti fluttuazioni di mercato (apprezamenti e deprezzamenti). In pratica si era arrivati a un divario di valore tra argento monetato (con un valore nominale) e argento merce, con tutte le speculazioni del caso. L'intrinseco valeva più del nominale. Le prime monete da 0.5, 1 e 2 lire erano in 900/1000. Ma per scoraggiare ogni gioco speculativo l'Italia (e non solo) decise fondamentalmente di svilire la moneta argentea a eccezione degli scudi, coniabili su richiesta dei privati. Ecco il perché della discrepanza che hai riscontrato, gentile @fricogna. L'Unione Monetaria Latina intervenne a giochi fatti per normare le scelte di svilimento già adottate da quei paesi che costituivano in nuce l'Unione. Comunque, se estrapoli qualche parola chiave in questa discussione e la inserisci nella stringa di ricerca, troverai tante altre discussioni utili a comprendere la questione. ☺️1 punto
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Ciao! Certamente la classe dirigente veneziana era "brasata", ma non è il motivo principale; se anche fosse stata più che dinamica, mancavano le truppe dopo decenni di neutralità disarmata; mancava il tempo per poter organizzare un qualsivoglia esercito di terra; mancavano i soldi per trovare e pagare mercenari. Poi basta guardare i vicini della Repubblica, che fine ha fatto il regno militare dei Savoia, quello ben più organizzato e potente dell'impero austroungarico .... e tutti gli altri Stati battuti? Non autoflagelliamoci più di tanto, la differenza l'ha fatta Napoleone ed il suo sparuto e pur "messo male" esercito, che per sopravvivere doveva raziare i paesi che incontrava. La Serenissima, a mio avviso, ci ha messo del suo, ma anche senza imbelli, non sarebbe andata diversamente. saluti luciano1 punto
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