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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/22 in tutte le aree
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Capita talvolta di vedere pedigree ricostruiti in modo approssimativo e persino completamente errato. A questo proposito segnalo che il denario di L. Hostilius Saserna (Cr. 448/3) in vendita nella prossima asta Leu Numismatik presenta un pedigree inesatto (il che è sorprendente visto che l'ultimo passaggio d'asta della presunta moneta ex NAC è del 2016, non di cent'anni fa, e si trattava senza dubbio del miglior esemplare di questa moneta mai visto finora sul mercato): https://www.sixbid.com/it/leu-numismatik/9559/roman-republican-imperatorial/8179426/l-hostilius-saserna-48-bc?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false La moneta viene presentata con questa provenienza prestigiosa, che risalirebbe alla collezione Nicolas: "From the collection of Dipl.-Ing. Adrian Lang, ex Numismatica Ars Classica 94, 6 October 2016, 6 and Numismatica Ars Classica 84, 20 May 2015, 1682, and from the collections of a 'student and his mentor', Part II, Numismatica Ars Classica 73, 18 November 2013, 186 and Dr. E. P. Nicolas, Leu 17, 3-4 May 1977, 665." L'esemplare ex Nicolas (poi passato alla collezione dello "Student and his Mentor") deriva dallo stesso conio di incudine, ma è evidentemente una moneta diversa e di ben altro livello.3 punti
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Buongiorno a tutti! Per completezza, condivido le foto della perizia... "variante testa piccola" - "legenda disallineata" - "11 torrette" - "interessante". Un saluto, Lorenzo3 punti
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E allora vediamo cosa propone @Roy Batty dai tocca a te2 punti
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Vado in ordine sparso, perchè devo ancora catalogare bene questa tipologia, fotografare le monete etc. Dalla mia collezione, ecco il 5 Tornesi 1847. Al dritto una tavolozza di colori, dal solito verde malachite a screziature di rosso originale ( che la foto non riesce a rendere ) ed infine al bruno, normale per le monete in rame. Non ho mai pensato di pulirla in qualche maniera perchè mi piace così. Molti non saranno d'accordo perchè la patina non è uniforme, cosa ne pensate? Buona Serata2 punti
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Comunque credo sia lo stesso tipo di croce sotto il ritratto, il fatto dei prezzi è dovuto probabilmente (più di probabilmente) al fatto che i collezionisti che seguono tutti i tipi di variante siano pochi e se dovessimo vedere chi segue anche i simboli sotto al ritratto ne troveremmo anche meno2 punti
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Un dato e' certo , i Romani , in particolare quelli della Repubblica , erano gente pratica , non facevano nulla per caso , ogni simbolo impresso nelle loro monete aveva un significato ben preciso e si riferiva a qualcosa di avvenuto . Unica pecca , ma riguarda esclusivamente noi collezionisti moderni , i tanti simboli anonimi non aiutano a limitare i periodi temporali in cui queste monete furono emesse , quindi non possiamo che affidarci alle generiche date convenzionali o ipotizzarne i limiti .2 punti
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In effetti le due armi sono molto simili e la miniaturizzazione delle monete rende arduo interpretare il significato del simbolo. Qui, su Quora in Inglese, ho trovato la spiegazione delle differenze di forma tra le due armi: https://www.quora.com/What-is-the-difference-between-the-falcata-and-kopis-if-they-both-look-alike ; ovviamente non so quanto sia attendibile. In effetti, nel 206 Scipione rientra a Roma; ben potrebbe pensarsi che le sue gesta siano state commemorate con l'emissione RRC 120, che la cronologia corrente data appunto al 206-195. Anzi, suggerisco un'altra idea: spesso è stato proposto, per svariate emissioni romane, che i simboli, o addirittura la legenda (come nel caso di A.PV.), servissero a rendere nota la provenienza del metallo monetato; non potrebbe quindi darsi che la falcata sia stata apposta su monete fuse con argento portato seco da Cornelio, nel suo ritorno dall'Iberia?2 punti
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«E quella fronte c'ha 'l pel così nero, è Azzolino» Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XII prendo la scusa per augurare a tutti un buon fine settimana, M2 punti
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Ciao a tutti, "La storia non si può cancellare" e ciò ci viene ricordato ogni qual volta sotto l’effige o lo Stemma fa capolino la moneta del precedente Sovrano. Un saluto Raffaele.1 punto
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Ciao a tutti, nell'asta Montenegro 19 di oggi, al lotto N° 480 è stato esitato questo Mezzo Baiocco: Erroneamente classificato al Muntoni 27, è in realtà il Muntoni 26 in quanto, come descritto al N° 26, è il Dritto dell'immagine N° 27 e il Rovescio della N° 25 (vedi Tavola relativa alla S.V.1740). Nella mia ricerca sulle monete di Sede Vacante, è in assoluto il 1° esemplare che mi capita di vedere e censire; delle varianti del Mezzo Baiocco riconducibili al Dritto "STEMMA PICCOLO" che ritengo il più Raro tra tutti i tipi, ho individuato pochissimi passaggi in asta solamente del Muntoni 27 : Come sempre sono gradite condivisioni, rettifiche o aggiunte a quanto sono riuscito a reperire.... Dimenticavo di dire che con il Munt.26 ho completato i Numeri della S.V. 1740 ? Buona Serata Daniele Mosti1 punto
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Nelle antiche monete romane repubblicane in bronzo , ma anche su argenti , sono presenti dei simboli , molte volte di facile interpretazione , qualche altra meno ; in riferimento ai bronzi generalmente i simboli sono posti in alto sopra la prua di nave , qualche volta si trovano davanti la prua . Queste monete , bronzi e argenti , vengono chiamate : monete anonime con simboli quando non compare il monogramma del magistrato monetale o il nome o cognome preceduto dalla prima lettera del prenome . Tra questi simboli uno mi ha lasciato dubbioso sulla denominazione ufficialmente datagli : “coltello” ; lessi anche che in un asta lo stesso simbolo era chiamato “spada gallica” ; in effetti la figura che presenta questo simbolo nelle monete e’ piu’ confacente ad una spada piuttosto che ad un coltello , la differenza e’ sottile pero e’ evidente e si nota , vedi ad esempio l’ impugnatura , ma anche l’ appellativo dato alla spada “gallica” non mi pare del tutto convincente in quanto la spada gallica , da reperti archeologici , risulta essere di forma dritta e lunga come da foto allegate . La forma gibbosa della lama appare con punta finale , questa assomiglia piu’ ad una via di mezzo tra un gladio romano e un falcetto , praticamente il simbolo ricorda molto bene la “falcata iberica” in foto , arma di offesa in uso tra i Celtiberi (Celti – Iberi) che poteva essere usata in battaglia colpendo sia di lato a mo' di falcetto , che di punta , tanto che il simbolo in questione dovrebbe probabilmente essere chiamato “spada celtibera" o piu’ genericamente iberica . Se fosse corretto chiamare questo simbolo con questo appellativo , di conseguenza vorrebbe dire datare questa serie di monete con la “spada iberica” tra gli inizi del II secolo , 181 a.C. , e il 133 a.C. , periodo delle guerre sostenute dai Romani in Spagna contro i Celtiberi , guerre che avvennero in tre distinti periodi tutti molto duri , fino alla definitiva presa di Numanzia loro capitale che pose fine alla guerra celtibera . Monete con questo simbolo che probabilmente furono emesse a ricordo della dura guerra combattuta e infine vinta contro questo fiero e bellicoso popolo iberico . Il simbolo trattato nell’ articolo e’ presente nei bronzi : Assi , Sestanti , Trienti , Quadranti e Sestanti e su un Vittoriato , tutti molto rari e rarissimi . Colgo l’ occasione per ringraziare pubblicamente Tinia Numismatica che mi ha gentilmente concesso l’ autorizzazione a pubblicare in questo articolo una sua moneta , un Quadrante con simbolo : coltello , presente nel Catalogo di vendita del suo sito online . Sperando che questo articolo susciti commenti pro o contro la mia ipotesi , con eventuali approfondimenti , ringrazio per l’ attenzione . In foto il Quadrante con simbolo “coltello” , un Vittoriato e esemplari di falcata celtibera e spade galliche .1 punto
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Un saluto a tutta la nostra Sezione. Ferdinando IV Grano 1789 In questo esemplare ben conservato noterete le striature in rilievo , causate dalla spazzola metallica usata per ripulire i conii dallo sporco di coniazione.1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi ho controllato il contenuto di una scatoletta e...oh, meraviglia! C'erano anche 4 nummetti comperati molto tempo fa, e completamente dimenticati. Questo che vi mostro è il migliore, immaginate gli altri. Questo pesa 1,31 g. Al D il busto imperiale, con un bel mantello; si leggono alcune lettere, ma non riesco a capirci molto (immagino che termini con AVG, e mi sembra che possa essere così). Il rovescio dice forse di più: una vittoria verso sinistra, che trascina un prigioniero; qualche lettera che depone per una SALUS REIPUBLICAE. Inoltre sulla sinistra c'è uno staurogramma e, più sotto, una S. In esergo, RM (Roma). La tipolgia generale è nota per Teodosio 1° e per i figli Arcadio e Onorio; si ripresenta per Valentiniano III e per alcuni nomi più rari, es. Giovanni (ma non mi pare questo il caso). Il segno di zecca RM credo deponga per Valentiniano III, ma forse non in modo esclusivo. Chiedo aiuto a tutti, ma ovviamente anzitutto a @Poemenius. Grazie!1 punto
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Cedo volentieri la parola @Rocco68 e vediamo cosa propone forse un dialetto nuovo1 punto
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Però effettivamente ,diciamo,i colpi sono tutti uguali,stessa ampiezza piú o meno. Forse penserei piú ad una cosa fai da te qui. Sono curioso adesso?1 punto
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Ciao Mario Un grande progetto il tuo. Sono molto contento.? Divulgazione pura e gratuita ?1 punto
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Caro Cesare, c’è sempre un grande interesse per i tuoi spunti, anche tra i giovani. La più grande soddisfazione, almeno a livello personale, è’ essere riusciti in questo numero a compiere completamente la mission di dare spazio e voce a giovani promettenti, non c’è ora che continuare, abbiamo ora ancora grandi obiettivi diversi e importanti da realizzare entro l’estate, il cammino continua e c’è da essere orgogliosi e fieri di quanto fatto in questi anni pur tra grandi difficoltà e sacrifici …1 punto
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Ciao, il riferimento alla "variante" che ho fatto prima è relativo al fatto che, visto che le IAF/G uscite sono mediamente in conservazione bassa, un collezionista di napoletane vicereali medio preferisce prendere un carlino di Filippo in conservazione alta anche se più comune, rispetto a una R5 in MB. Considera che (per me 7 è poco per limitare una moneta tra R4 e R5, ma sono pareri) in giro chi cerca tutte la varianti o variazioni di sigla, stemma, ritratto, data ecc non è che sia facile da trovare. Detto ciò se una R5 che, supponiamo sia presente in 5 esemplari sul mercato, attira 2 collezionisti è matematico che non superi certe cifre, discorso diverso se con 5 esemplari ci sono 100 collezionisti a volerla. Il discorso RARITA -> PREZZO non è giusto, sarebbe più corretto dire NUMERO MONETE NEL MERCATO / COLLEZIONISTI = PREZZO e RARITA1 punto
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Rutter nel suo H.N.Italy n. 1427 citato in referenza, non accenna a possibili letture delle scritte al diritto . Forse il Van Keuren, che però non posseggo .1 punto
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Argento, stando alla didascalia. Bisognerebbe consultare i riferimenti bibliografici per simili ritratti: Cf. Crawford 525/3; cf. CRI 327; cf. RSC 48 (all references for a similar portrait). apollonia1 punto
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Come da indice,fra i vari argomenti trattati nel libro,si parla dei graffi,ab origine,sulle monete napoletane1 punto
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Buttiamola sul ridere, che è decisamente meglio! Ancora un saluto a tutti, nessuno escluso.1 punto
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Dai Mario, buona serata, alla via così; mandaci a Viareggio un po' di gente e se vuoi puoi pubblicare in una monografia le quattro monete che hanno fatto grande ROMA; I Veterani della monetazione storgeranno un pochino il naso; ma tra i giovani ho notato che c'è molto interesse. A presto Mario e ti sia un caro saluto da parte di nonno Cesare1 punto
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Concordo con te e mi fa piacere di essere riuscito a "convincerti".... siamo pari, visto che avevo sempre pensato, con leggerezza, ad un kopis, senza mai essermi posto il problema ?1 punto
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Questo non lo sapevo , pensavo che la falcata fosse un' arma tipica dei Celtiberi . L' articolo si e' fatto molto interessante sia per la numismatica che in generale per l' archeologia . A questo punto viste le prove evidenti di confronto tra le falcate originali rinvenute e il simbolo corrispondente sulle monete , andrebbe corretta la denominazione di "coltello" o di "spada gallica" a favore della spada celtibera o piu' genericamente iberica .1 punto
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Ciao! Il mio primo zecchino, a nome di Ludovico Manin, piuttosto bruttino, lo pagai nel 1986, L. 200.000. A quell'epoca il mio stipendio era di circa 1.000.000, ma anche il costo della vita era molto differente .... saluti luciano1 punto
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??? eeeeh .... Ci ho "ragionato sopra " un bel po' su questa cosa ... Le conclusioni ? Che in quei denari non si facessero distinzioni tra i tipi di merli. Non c'era distinzione dettata dal periodo storico, e neppure da differenze politiche. Credo che sia una differenza, quella dei merli, che può restare ai nostri studi scolastici in Arte (era qui che si faceva questa differenza, più che in Storia. Certo che ... Visto che parliamo della zecca di Aquileia ... visto che parliamo di una Famiglia fuggita da Milano .... visto che ben sappiamo degli zecchieri fiorentini arrivati in Friuli ... Dovremmo forse ragionarci di più . Io ho provato a farlo .. ma come detto, mi è sembrato che chi ha deciso per il conio e chi quel conio l'ha creato, non badassero ai merli ?. Ma chissà ... Ci si potrebbe ragionare sopra.1 punto
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Sabato 30 Aprile e Domenica 1 Maggio 2022 47' Raduno Numismatico Citta' di Torino1 punto
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Nella mia esperienza il passaggio da "rilievo" ad "incuso" di una piccola impronta si verifica per effetto di un'ostruzione del conio. La dinamica è la seguente: del materiale estraneo (polvere metallica, liquido lubrificante, etc.) ostruisce una cavità del conio. Successivamente può accadere che il materiale dentro la cavità superi in altezza la superficie del conio (allego immagine di una 100 lire 1960 che presenta questo effetto sullo zero della data), perchè ad esempio inizia a disostruirsi per effetto delle continue battiture . Rimanendo sempre nel campo delle ipotesi, potrebbe esserci un collegamento con la lucidatura del conio. Infatti, potrebbe essere che la lucidatura ha quanto meno ridotto la profondità della cavità del punto e la polvere metallica generata dalla lucidatura mescolata al liquido o la pasta utilizzata per la lucidatura hanno ostruito la cavità del punto. Successivamente, durante le operazioni di coniazione, la cavità ha cominciato a disostruirsi creando un piccolo rilievo in quel punto. Va anche considerato che il conio di dritto veniva solitamente montato sul conio di martello e quindi la forza di gravità avrebbe favorito la disostruzione. Per rafforzare la fondatezza di questa ipotesi, sarebbe interessante trovare un esemplare che presenta gli stessi segni di lucidatura sul campo e che presenta il punto in rilievo (moneta coniata prima o dopo l'ostruzione).1 punto
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Cari @Miclu e @quaglia965, intervengo solo come curatore della sezione e non come competente in materia, in quanto l'articolo scritto non ho avuto il piacere di leggerlo e in ogni caso non sarei in grado di esprimere un giudizio di merito in quanto non conosco nello specifico questo tipo di monetazione. Vi invito a mantenere la discussione nei limiti del rispetto e della cortesia, convinto del fatto che un confronto, anche "muscolare", possa essere di beneficio, crescita e stimolo per tutti senza sfociare nell'offesa o nel disprezzo, che devono sempre essere condannate. L'incontro e non lo scontro tra visioni ed opinioni diverse é la base per crescere in ogni ambito, anche nella nostra amata Numismatica. Le vostre posizioni divergenti sono chiare, e per quel che mi riguarda, rispettabili entrambe. Facciamo si che prevalga uno spirito collaborativo e non divisivo, per il bene di tutti. Vi ringrazio molto. Michele1 punto
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Ci sono tanti aspetti che ci rendono orgogliosi di questo numero 9, in primis la forte partecipazione di giovani autori tutti con contributi validi e interessanti e poi sicuramente anche la prima donna che ha scritto per il Gazzettino, ma certamente altro si potrà dire tipo il numero veramente elevato di autori che hanno partecipato e reso questo ennesimo contributo un gran lavoro di gruppo.1 punto
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Molto interessante il fatto che sia stato trovato in Africa. Il foro centrale (dimple) visibile sul addome di Athena al rovescio indica che si tratta di un bronzo provinciale. Tuttavia non esistono coniazioni di bronzi in Africa dopo Tiberio o in Cirenaica in eta imperiale. Concordo con @Stilicho: Il busto visto da dietro con scudo e lancia s’incontra sopratutto sui moduli larghi per Caracalla e Geta nelle zecche balcaniche, ma non trovo nessuna tipologia di rovescio che corrisponda. Esiste un raro bronzo di Galatia per Caracalla che ci assomiglia molto. 15,5g, 30 mm. Se ritrovi, moneta in mano, qualche lettera che potrebbe corrispondere? ANTΩNINOC AYΓOYCTOC ΜΗΤΡΟΠΟΛ / ΑΝΚΥΡΑC https://www.acsearch.info/search.html?id=8185037 Un dritto simile e meglio conservato di Ankyra: https://www.acsearch.info/search.html?id=26554611 punto
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Mi ha meravigliato la quotazione raggiunta in asta da questa placchetta con il ritratto a sbalzo di Giulio Cesare laureato a destra entro un doppio bordo circolare di perline e una linea piena, con l’incuso del diritto al rovescio. The Caesarians. Julius Caesar. Circa 44-40 BC. AR Repoussé Plaque (21x22.5mm, 1.37 g). Repoussé portrait of laureate Julius Caesar right within double circular border of pellets and a solid line / Incuse of obverse. Cf. Crawford 525/3; cf. CRI 327; cf. RSC 48 (all references for a similar portrait). Good VF, toned with the highlights gilt, pierced in the four corners for mounting. The portrait of Julius Caesar is obviously based on his coinage, and may have been used for decorative military purposes. Triton XXII, Lot: 947. Estimate $1000. Sold for $8000.1 punto
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Buongiorno a tutti, riprendendo l'argomento delle monete nei musei, vorrei chiedere aiuto riguardo a delle monete (114 monete d'oro coniate dal il 1338 al 1550) ritrovate nel 1884 a Cursi (Lecce) e studiate da Sigismondo Castromediano, insigne archeologo che diede il nome al Museo provinciale di Lecce. C'era la convinzione che queste monete fossero presso il Museo di Taranto anche se non esposte, ma qualche settimana fa' ho chiesto direttamente al museo ricevendo risposta di non conoscenza delle monete. Ho condotto ricerche presso i discendenti della famiglia che le aveva trovate, presso il museo di Lecce e in altri ambienti culturali, ma non ho trovato notizie. Sembra che negli anni 20 e negli anni 60 ci furono dei furti al museo di Lecce e non c'e' traccia di trasferimenti al museo di Taranto. Circa 20 anni fa' ero stato contattato dal redattore di una rivista di numismatica che voleva scrivere un articolo sull'argomento ma putroppo ho perso i riferimenti. Chiedo alla vostra esperienza se risulta qualche notizia su queste monete, allego un link in cui ho inserito ulteriori dettagli. Grazie tante http://cursi.salentovirtuale.net/cursi_tesoro.htm Stampigliatura di alcune di quelle monete: Cita Modifica1 punto
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Vi posto qualche foto di parti e decorazioni bronzee di cinture e cinturini degli Avari ritrovati in Ungheria:1 punto
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POP!! "Ravanando" nei meandri della mia biblioteca è saltato fuori un testo di cui non ricordavo la presenza, si tratta del catalogo di una mostra tenutasi nel 1987 a Firenze intitolata : L'oro di Kiev. Nel testo si tratta delle varie civiltà che si sono susseguite nell'Europa dell'est, cominciando dai Cimmeri e proseguendo con gli Sciti e Sarmati, approdando al medioevo descrive Unni, Khazari, Peceneghi, Comani, Slavi orientali e per finire i Rus' di Kiev, naturalmente vista la vastità e la complessità dei temi trattati si tratta solo di qualche accenno o poco più per ogni cultura. Stranamente in tutto il catalogo non vengono citati gli Avari, non so se il motivo sia la relativa "antichità" del testo e quindi una specie di "ignoranza" dei curatori per quanto riguarda la questione avara oppure se si tratti di una pregressa malafede da parte degli ucraini prestatori nei confronti della cultura degli Avari che li ha spinti ad ignorarli completamente pur essendo stati protagonisti sul palcoscenico pannonico ucraino per almeno un paio di secoli. Comunque testo interessante dalla lettura scorrevole e godibile che offre un ulteriore punto di vista su una sempre troppo misconosciuta storia dell'est europeo.1 punto
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Ma scherziamo vero? Il prezzo di mercato, lo si valuta in base ai prezzi realizzati e mai in base a quelli proposti, non è un'opinione personale ma un principio su cui si fonda il commercio, e in campo numismatico fa parte dei primi 5 comandamenti, prova a fare questa considerazione nella sezione regno o preunitarie, tanto per citarne un paio, e senti che ti rispondono...se ti rispondono. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, ma non può stravolgere criteri su cui si fondano determinati concetti. Qui penso che lo scherzo salga di livello... questa discussione è in piedi quasi da 10 anni ed è la prima volta che leggo un'affermazione del genere...e spero pure l'ultima! Come sopra, il forum è pieno di persone che cercano, chiedono, conservano i realizzi di aste (e non parlo di ebay, ma di case d'asta), per studiare la variazione dei prezzi per capire come e quando comprare! Come sopra, allora chi raccoglie informazioni sui passaggi d'asta perde solo tempo. Ripeto, ognuno è libero di comprare dove vuole, a quanto vuole e di pensarla come vuole, però mi dispiace, ma imprecisioni così stratosferiche non possono mettere in dubbio dei criteri che , ti piaccia o no, sono universali in numismatica. Tanto per chiudere, nel 2013 l'ho pagata 49 euro, l'altro giorno si è chiusa a 51, negl'ultimi 3 mesi sono state vendute da 61 a 66 euro, ci spenderesti 80? Sei liberissimo, ma non farlo passare come un buon prezzo perchè non lo è.1 punto
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