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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/22 in tutte le aree
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Personalmente, come collezionista di monete estere, ho avuto la possibilità varie volte di mettere nella mia raccolta un tallero di Maria Teresa in condizioni eccellenti, un riconio naturalmente, ma l'ho preferito logorato dalla circolazione e dal tempo. Il fatto che queste monete sono coniate incessantemente sino ai nostri giorni non mi andava proprio giù, quindi ho preso questa che inserisco di seguito. E' pur sempre un riconio, classificato anni fa come Vienna seconda metà del XIX secolo, ed è evidente che vale solo l'argento che contiene, ma mi piace pensare che è stata usata, che ha una sua storia, e che sicuramente non è stata coniata l'altro ieri.3 punti
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Entro nella fiera di Verona, da lontano riconosco subito un caro amico, lui mi viene in contro, in mano tiene un fogliettino bianco, mi si avvicina e con aria soddisfatta mi saluta, poi mi dice "sai che è questo?" io rispondo "wow uno scontrino!!!", con lo sguardo fiero mi risponde "il primo che abbia mai visto in un convegno, e il bello è che mi hanno rincorso perchè non lo avevo ritirato!!!" ... Passando davanti ad un noto commerciante che davanti a se aveva la cassa per gli scontrini fiscali (uno dei pochissimi che ogni anno rilasciano scontrini, credo siano 4 in tutta la fiera), mi complimento, poi, preso dalla fiera torno a girare per i banchi. La sera, per una serie di coincidenze fortuite, mi trovo in macchina con Don Gallo; casualmente il discorso cade sui problemi finanziari e, inevitabilmente sul fisco... Abbiamo parlato e per tutta la sera ho ripensato a quello che avevamo detto in macchina... Abbiamo parlato delle centinaia di migliaia di caffè al giorno su cui gli italiani evadono, delle piccole spese su cui il danno pare poco ma non lo è, di fatto, su larga scala... Ma delle migliaia di costose monete su cui ogni volta si evadono centinaia di euro non abbiamo parlato... La verità? Quando siamo davanti al commerciante si tira il prezzo, e non sempre è opportuno chiedere lo sconto e poi far notare l'assenza dello scontrino.... Secondo me, in un momento come questo, e soprattutto in un campo come questo, in cui possiamo permetterci di spendere centinaia se non migliaia, se non decine di migliaia di euro, il minimo della civiltà sarebbe almeno pretendere lo scontrino... Spesso è difficile da far notare, e forse il messaggio giusto sarebbe quello di smettere di acquistare da chi non ha il contatore di cassa, costringendo, di fatto, tutti i commercianti a munirsene e rispettare le regole. Credo sia un atto di inciviltà pretendere i contributi dalle famiglie a basso reddito che comprano i libri per i figli e non pagarli noi (o chi per noi) su beni "di lusso"... Per questo credo che un gesto concreto e semplice possa partire da noi in tal senso... E vedendo due monete uguali da due commercianti, scegliere quella che porta con se la ricevuta anche se costerà alle nostre tasche qualche euro in più.... Da qui inizia la civiltà, e in questo modo si premiano i commercianti onesti che pagano le tasse, a cui, ovviamente, il prodotto comporta maggiori costi e che vengono sovente snobbati per i prezzi alti... perchè altrimenti i furbi continueranno per la loro strada e gli altri continueranno a prenderlo nel didietro, e non è cosí che deve andare! Magdi2 punti
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Salve. La moneta che condivido è un Carlino senza data di Filippo II con sigla IAF/G. L'ho in collezione da più di un anno, l'ho pagata solo qualche decina di euro, ma, da come sembra, dovrebbe essere rara. Sarei felice se qualche collezionista esperto conoscitore del Vicereame mi chiarisse le idee su questa moneta. Ringrazio fin da ora e saluto cordialmente tutti i forumisti.2 punti
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Nelle antiche monete romane repubblicane in bronzo , ma anche su argenti , sono presenti dei simboli , molte volte di facile interpretazione , qualche altra meno ; in riferimento ai bronzi generalmente i simboli sono posti in alto sopra la prua di nave , qualche volta si trovano davanti la prua . Queste monete , bronzi e argenti , vengono chiamate : monete anonime con simboli quando non compare il monogramma del magistrato monetale o il nome o cognome preceduto dalla prima lettera del prenome . Tra questi simboli uno mi ha lasciato dubbioso sulla denominazione ufficialmente datagli : “coltello” ; lessi anche che in un asta lo stesso simbolo era chiamato “spada gallica” ; in effetti la figura che presenta questo simbolo nelle monete e’ piu’ confacente ad una spada piuttosto che ad un coltello , la differenza e’ sottile pero e’ evidente e si nota , vedi ad esempio l’ impugnatura , ma anche l’ appellativo dato alla spada “gallica” non mi pare del tutto convincente in quanto la spada gallica , da reperti archeologici , risulta essere di forma dritta e lunga come da foto allegate . La forma gibbosa della lama appare con punta finale , questa assomiglia piu’ ad una via di mezzo tra un gladio romano e un falcetto , praticamente il simbolo ricorda molto bene la “falcata iberica” in foto , arma di offesa in uso tra i Celtiberi (Celti – Iberi) che poteva essere usata in battaglia colpendo sia di lato a mo' di falcetto , che di punta , tanto che il simbolo in questione dovrebbe probabilmente essere chiamato “spada celtibera" o piu’ genericamente iberica . Se fosse corretto chiamare questo simbolo con questo appellativo , di conseguenza vorrebbe dire datare questa serie di monete con la “spada iberica” tra gli inizi del II secolo , 181 a.C. , e il 133 a.C. , periodo delle guerre sostenute dai Romani in Spagna contro i Celtiberi , guerre che avvennero in tre distinti periodi tutti molto duri , fino alla definitiva presa di Numanzia loro capitale che pose fine alla guerra celtibera . Monete con questo simbolo che probabilmente furono emesse a ricordo della dura guerra combattuta e infine vinta contro questo fiero e bellicoso popolo iberico . Il simbolo trattato nell’ articolo e’ presente nei bronzi : Assi , Sestanti , Trienti , Quadranti e Sestanti e su un Vittoriato , tutti molto rari e rarissimi . Colgo l’ occasione per ringraziare pubblicamente Tinia Numismatica che mi ha gentilmente concesso l’ autorizzazione a pubblicare in questo articolo una sua moneta , un Quadrante con simbolo : coltello , presente nel Catalogo di vendita del suo sito online . Sperando che questo articolo susciti commenti pro o contro la mia ipotesi , con eventuali approfondimenti , ringrazio per l’ attenzione . In foto il Quadrante con simbolo “coltello” , un Vittoriato e esemplari di falcata celtibera e spade galliche .2 punti
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Ciao Davide, anch'io amo le monete circolate, al contrario non acquisto quelle fior di conio, sigillate in involucri trasparenti ed emessi da Zecche di tanti Stati ad uso dei collezionisti e ad un prezzo maggiorato rispetto al valore indicato sulle singole monete. Tuttavia, non è marginale l'aspetto con il quale si presenta una moneta : sarà capitato anche a te di avere tra le mani dei dischettin di rame talmente consunti dall'uso che a volte risulta difficile anche capire a quale Stato appartengano. Che "abbiano svolto il proprio lavoro" non ci piove ma, di fatto, ormai sono dei rottami. O forse ho inteso male io il tuo pensiero Un saluto cordiale.2 punti
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Il fatto che abbia circolato non lo trovo negativo. non intendo per un plus di valore numismatico, ma per lo meno storico. Ci sono milioni di esemplari perfetti, per lo meno questa (ammesso che sia vera e non un artefatto/riproduzione) ha svolto il suo lavoro!? Davide2 punti
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Buonasera L' unica cosa che mi sento di escludere è la zecca di Roma. Probabilmente ,ma rimane una supposizione,potremmo parlar di una zecca Viennese. L' usura è abbindante e in questa tipologia non aiuta a stabilirne la zecca,che come sappiamo,si individua a mezzo di particolari piccolissimi. Per il valore,se la zecca fosse quella,veramente esiguo,visto appunto le condizioni. Saluti2 punti
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Anche qui c'è una "spada" come quella da te citata. https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/approfondimento-le-guerre-cantabriche-e-la-moneta-della-caetra/2 punti
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Io ne conosco uno che continua a dirmi che li pagava 10.000 lire... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ci sono tanti aspetti che ci rendono orgogliosi di questo numero 9, in primis la forte partecipazione di giovani autori tutti con contributi validi e interessanti e poi sicuramente anche la prima donna che ha scritto per il Gazzettino, ma certamente altro si potrà dire tipo il numero veramente elevato di autori che hanno partecipato e reso questo ennesimo contributo un gran lavoro di gruppo.2 punti
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A mio parere niente di sorprendente. Le patine chiare sono leggere e spesse. Cambiano proprio la struttura del metallo, che diventa quasi friabile.2 punti
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Piano piano arriveremo anche all’indice con gli articoli e gli autori, possiamo già dire però che ci sono 20 articoli, 7 ormai proverbiali “ briciole numismatiche”, l’editoriale, 23 autori, più per le persone che hanno collaborato per renderlo reale, editing, stampa, comunicazione e presentazione, ricordando come sempre che il tutto è’ autoprodotto in autogestione e donato agli amici appassionati del Gruppo, il tutto nella filosofia e nel credo che ha sempre contraddistinto la nostra azione e il fare del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio.2 punti
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Purtroppo o per fortuna il mercato tira parecchio soprattutto in alta qualità e di Venezia. Ricordo un simpatico aneddoto : quando circa 4-5 anni fa' ai convegni alcuni collezionisti mi dicevano che pagare zecchini comuni in BB 300€ era un furto perché loro li pagavano 125.000 lire alla fine degli anni 90'....2 punti
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Ciao a tutti, "La storia non si può cancellare" e ciò ci viene ricordato ogni qual volta sotto l’effige o lo Stemma fa capolino la moneta del precedente Sovrano. Un saluto Raffaele.1 punto
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Buon Giorno è stata dichiarata Open Access la Tesi di Dottorato del Dott Massimo De Benetti (dc.contributor.co-advisor Saccocci, Andrea) riferita alla classificazione dei primi cento anni del Fiorino d'oro di Firenze, con molti riferimenti alle imitazioni "anonime" della moneta. Merita certamente una approfondita lettura, come molti lavori importanti fornendo alcune risposte, induce a farsi ulteriori domande. Disponibile nell'archivio delle Tesi al seguente indirizzo http://hdl.handle.net/10579/15035 Purtroppo sembra non essere disponibile il corpus con l'apparato iconografico (non si può avere tutto). Cordialità1 punto
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Ho acquistato giusto qualche settimana fa da un venditore francese una moneta, più per scommessa che per altro... E visto quello che mi è costato (meno di una pizza da asporto, ve lo confesso) a conti fatti, mi ritengo soddisfatto. La moneta non era identificata, ve la presento: D/ HADRIANVS - AVG COS III P P R/ FELIC-I-TAS AVG// S C Dovrebbe essere un sesterzio di Adriano,per la precisione il RIC 749d. Il peso è un po' calante (17.90gr) ma ha delle lacune considerevoli. La particolarità di questa moneta sta in una elevata fragilità superficiale: la patina sono stacca (facendo delle pressioni) portandosi via anche la moneta (parti di essa). Me ne sono accorto perché ho provato a immergerla con l'intento poi da provare a ridurre arte delle concrezioni verdi (malachite?), ma il solo fatto di averla immersa in acqua demineralizzata per un'ora, ha fatto sì che si staccasse (!!!) da sola un frammento in zona corona d'alloro. Ecco alcuni particolari del bordo: si riesce quasi avedere una sorta di nucleo della moneta... Quasi fosse un "suberato". Cos'è successo al povero Adriano? A quale sorte chimica è andato incontro per ridursi così? C'è da dire che la moneta è ancora godibile e che mi intriga molto poterne vedere l'interno. Quanto a rarità o meno del tipo, non ne ho idea non essendo la mia monetazione d'elezione... Ma mi sono fatto ingolosire dal prezzo, dall'imperatore e dalla moneta così come si presentava (già si intuiva dalle foto della inserzione di vendita questa sua peculiarità di fragilità superficiale e di stratificazione). A voi la parola!1 punto
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In quel caso bisogna correre sperando che non venga uno strappo al purpone altrimenti sono volatili per diabetici?1 punto
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Ciao, ti ringrazio per la risposta molto chiara e precisa. Io, con la moneta in mano, alla lente, noto un punto sotto il collo di Filippo ll ( quello che si vede anche in foto), poi un altro punto appena sotto e, alla sinistra di quest’ultimo, ancora un punto. Non so se aiuta a capire. Di più non riesco a vedere. Non so se domani riesco ad ingrandire la parte interessata. Non è per me cosa facile. Sono andato a vedere il Magliocca e lo classifica come R5. Ho iniziato a capire che poteva trattarsi di una moneta rara leggendo su internet un articolo proprio del Magliocca avente per titolo:” Un inedito Carlino napoletano di Filippo ll Re di Spagna”, con delle foto che riportavano alla mia moneta. Ti ringrazio ancora, un caro saluto1 punto
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Bucranio Dal neolitico in poi la figura del toro, o bucranio, è presente spesso su vasi e statuine a simboleggiare la rigenerazione. Il bucranio si ricollega all'usanza greca tramandata da Teofrasto consistente nell'appendere all'esterno dei templi parti dei crani degli animali sacrificati, comprese le corna. Dalla testa dell'animale venivano eliminate le parti molli, la mandibola inferiore e gran parte di quella superiore, cosicché restavano soltanto le corna e l'osso frontale dalla caratteristica sagoma approssimativamente triangolare e che talvolta poteva conservare brani di pelle. Nel III sec. a.C. il bucranio acquista particolare importanza come elemento decorativo nell'ambito di fregi con ghirlanda. In epoca flavia perse importanza e nel II sec. d.C. fu impiegato di rado. Nel mondo dell’antica Roma il toro è l’animale sacrificale per eccellenza, specie a primavera, quando veniva ucciso ed il suo sangue sparso nei campi. Dove il sangue del toro era cosparso l’erba cresceva più verde e più alta e anche questo era visto come un motivo di sacralità. Era di solito sacrificato al Dio Marte che era sì il dio della guerra ma anche il dio del tuono, della pioggia e della fertilità. Essendo un animale sacrificale il Cristianesimo lo assunse a simbolo di Cristo, che si è immolato sulla croce. Tornò di moda nella pittura e nella scultura del Rinascimento. (Fonti: www.treccani.it, www.academia.edu) apollonia1 punto
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Personalmente non so nulla sui fiori, quindi si procede diversamente tasto destro sulla tua foto >>> Cerca l'immagine nel Web risultato > Ornithogalum nutans1 punto
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E se più "semplicemente" si associasse il simbolo alla seconda fase della seconda guerra punica? Mi pare logico, sensato e collimante con la cronologia delle emissioni.1 punto
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Sul fatto che possa trattarsi più verosimilmente di una spada e non di un coltello concordo assolutamente con te. Personalmente l'avevo sempre associato più che altro ad un kopis e conseguentemente alla prima guerra macedonica. Della serie RRC 120 fa parte anche un denario: Abbiamo poi il precedente tipo RRC 109, in due varianti stilistiche (come accade spesso negli anonimi del periodo): I pesi estremamenti variabili degli assi tra la fine del III e la prima metà del II secolo potrebbero dare un'indicazione sommaria, così come il confronto stilistico tra il denario Cr. 120/1 e gli ultimi anonimi Roma/Dioscuri. Più arduo sarebbe "spostare" il tipo 109/11 punto
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L'ultima foto è davvero interessantissima e la regolarità del "nucleo" impressiona davvero. L'origine del fenomeno potrebbe anche essere ricondotta alla fase di battitura, almeno come "concausa". Il metallo superficiale è una "zona termicamente alterata" (HAZ - Heat-Affected Zone) e la conseguenza è una traformazione strutturale del metallo stesso, divenuto evidentemente anche più sensibile all'azione di agenti esterni. Il metallo interno, non avendo risentito dell'alterazione termica o avendone risentito in misura inferiore, ha mantenuto integra la propria struttura.1 punto
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Le tematiche affrontate sono in questo numero estremamente varie, monetazione classica, zecche dal nord, del centro, del sud, medaglistica, cartamoneta, il mondo del collezionismo, un numero più che mai completo per tutti fatto da tanti …1 punto
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Si può esser. Infatti parlavo anche di possibile usura volontaria. Poi ripeto,da ste foto,impossibile sbilanciarsi,almeno per me?1 punto
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Confermo denaro del Comune di Verona e di Ezzelino coniato tra il 1183 e il 1250 circa. Arka Dilligite iustitiam1 punto
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Nella mia esperienza il passaggio da "rilievo" ad "incuso" di una piccola impronta si verifica per effetto di un'ostruzione del conio. La dinamica è la seguente: del materiale estraneo (polvere metallica, liquido lubrificante, etc.) ostruisce una cavità del conio. Successivamente può accadere che il materiale dentro la cavità superi in altezza la superficie del conio (allego immagine di una 100 lire 1960 che presenta questo effetto sullo zero della data), perchè ad esempio inizia a disostruirsi per effetto delle continue battiture . Rimanendo sempre nel campo delle ipotesi, potrebbe esserci un collegamento con la lucidatura del conio. Infatti, potrebbe essere che la lucidatura ha quanto meno ridotto la profondità della cavità del punto e la polvere metallica generata dalla lucidatura mescolata al liquido o la pasta utilizzata per la lucidatura hanno ostruito la cavità del punto. Successivamente, durante le operazioni di coniazione, la cavità ha cominciato a disostruirsi creando un piccolo rilievo in quel punto. Va anche considerato che il conio di dritto veniva solitamente montato sul conio di martello e quindi la forza di gravità avrebbe favorito la disostruzione. Per rafforzare la fondatezza di questa ipotesi, sarebbe interessante trovare un esemplare che presenta gli stessi segni di lucidatura sul campo e che presenta il punto in rilievo (moneta coniata prima o dopo l'ostruzione).1 punto
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Cari @Miclu e @quaglia965, intervengo solo come curatore della sezione e non come competente in materia, in quanto l'articolo scritto non ho avuto il piacere di leggerlo e in ogni caso non sarei in grado di esprimere un giudizio di merito in quanto non conosco nello specifico questo tipo di monetazione. Vi invito a mantenere la discussione nei limiti del rispetto e della cortesia, convinto del fatto che un confronto, anche "muscolare", possa essere di beneficio, crescita e stimolo per tutti senza sfociare nell'offesa o nel disprezzo, che devono sempre essere condannate. L'incontro e non lo scontro tra visioni ed opinioni diverse é la base per crescere in ogni ambito, anche nella nostra amata Numismatica. Le vostre posizioni divergenti sono chiare, e per quel che mi riguarda, rispettabili entrambe. Facciamo si che prevalga uno spirito collaborativo e non divisivo, per il bene di tutti. Vi ringrazio molto. Michele1 punto
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Grazie @gennydbmoney. Anche confrontando non capisco molto: non ne sono sicuro.1 punto
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Mi sbaglio, esiste un rovescio per Filippopolis di Tracia che torna, con Athena reggendo una patera e mi sembra, con uno scudo poggiato sulla lancia. 16,7g. https://www.acsearch.info/search.html?id=2843161 punto
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Continuerò nel mio intento iniziale solo parzialmente, cercando di essere il più breve possibile, non perché mi è stato detto di farlo, anche perché i titoli per farlo non mi mancano, se per aver titoli basta un articolo scritto, ne ho in sovrabbondanza. E anche perché non mi va, vista la risposta piccata, di alimentare sterili polemiche. Se ho espresso tale parere è perché l'articolo l'ho letto, pesato e trovato mancante. Un esempio su tutti, la nota a pag25, in cui su dice che non sono stati reperiti sino ad oggi esemplari del riferimento bibliografico Muntoni 124, quando lo stesso è stato pubblicato sul catalogo di questo sito SOLO 3 ANNI PRIMA dell'uscita di questo articolo. Inoltre, il riferimento n12 della medesima pagina, giudicato R3, quando è ben più raro del Muntoni 124 e del quale si conoscono pochissimi esemplari. Giudicare una persona, dandole in modo velato dell'incompetente, solo perché si crede che non ha mai scritto qualcosa, è dimostrazione di una mente molto limitata. E comunque sia, personalmente ho conosciuto persone che usano la zappa da mattina a sera, con molta più conoscenza e cultura di gente con la laurea. Prima di rispondere a fallo di segugio, ogni tanto, il cervello mettetelo su on.1 punto
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Prova a confrontarla... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GPC/31 punto
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Un sestino di Giovanna la pazza con il figlio Carlo?... È solo un ipotesi visto che a parte una porzione di corona al dritto non vedo altro...1 punto
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Ciao @magicoin e @LOBU, a mio parere la tiratura delle 1834 fu davvero enorme. Questo spiega, in parte, le numerose Varianti/Variabili/Errori che si riscontrano in questo millesimo. Fino a pochi giorni fa non si conosceva il D/ diverso postato da @LOBU. Pertanto è praticamente impossibile stabilire una successione temporale dei vari conii. Altro esempio è quello del "collo senza scalino" che compare esclusivamente nel 1834 che è sicuramente una variante misconosciuta: primo conio? Conio diverso che fu in seguito scartato e uniformato alle altre Piastre dal 1831 al 1839? Chissà... Prendo "in prestito" alcune foto di Piastre di @Raff82 tra le quali è presente questa Variante. Saluti a Tutti1 punto
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DE GREGE EPICURI Mah. il secondo lato è quasi illeggibile, ma a me sembra il bronzetto di Siracusa Atena/ippocampo.Quest'ultimo si vede discretamente.1 punto
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Non ho capito cosa intendi. Postare monete di commodo ? Ti allego un mio denario Ric 1391 punto
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Cartolina del 1923 del teatro San Carlo di Napoli È il teatro più antico d'Europa ed infatti è stato costruito nel 1737, per volontà del Re Carlo III di Borbone. Il progetto fu affidato all'architetto Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale, il quale completa la “real fabrica” in circa otto mesi con una spesa di 75 mila ducati. Ed è proprio in onore del sovrano borbonico che avviene l'inaugurazione la sera del 4 Novembre, giorno dell'onomastico del sovrano, con l'Achille in Sciro di Pietro Metastasio. Ma nella notte del 13 febbraio del 1816 un incendio devasta l'edificio del Massimo napoletano. Rimangono intatti soltanto i muri perimetrali e il corpo aggiunto. La ricostruzione, compiuta nell’arco di nove mesi, è diretta da Antonio Niccolini, che ripropone a grandi linee la sala del 1812. L’architetto toscano ne conserva, infatti, l'impianto a ferro di cavallo e la configurazione del boccascena. Il Massimo viene ricostruito e inaugurato nuovamente il 12 gennaio 1817. Lo scrittore Stendhal, che prende parte all'inaugurazione scrive:" Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro ma ne dia la più pallida idea. Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di Stato. Essa garantisce al re, meglio della legge più perfetta, il favore popolare… Chi volesse farsi lapidare, non avrebbe che da trovarvi un difetto. Appena parlate di Ferdinando, vi dicono: ‘ha ricostruito il San Carlo!" Se visitate all'interno il teatro, colti dalla magia che diffonde, prendetevi un attimo per alzare gli occhi al cielo e ammirare il magnifico soffitto con Apollo e Minerva, bellissimo e ancora esistente, dipinto da Giuseppe Cammarano. Nel 1872, su suggerimento di Giuseppe Verdi, fu costruito il golfo mistico per l'orchestra, mentre nel 1937 fu ideato il primo foyer collegato, tramite uno scalone ai giardini reali dell'adiacente palazzo. Il Teatro San Carlo di Napoli è stato inserito dall’Unesco nell’elenco dei monumenti considerati Patrimonio dell’Umanità, grazie anche all'ultimo restauro del 2010 con cui lo storico edificio ha acquisito un aspetto ancora più moderno e funzionale. La struttura può ospitare un pubblico di quasi 3000 persone, ha un palcoscenico di più di 30 metri ed è considerato dalla critica il teatro più bello del mondo. Oggi questa è la veduta esterna del teatro:1 punto
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Scusate se faccio sempre il gambero, ma vorrei condividere un millesimo piuttosto raro: 5 TORNESI 1845 Sicuramente non in ottime condizioni, ma che si vede raramente ( Magliocca - R4 ) Buona Serata, Beppe1 punto
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@Animuls sono state aperte quattro discussioni identiche per la stessa richiesta. E' bene ricordare che, per richiedere un'identificazione, aprire una discussione è più che sufficiente. Oltre alla foto, com'è stato detto, sarebbe bene indicare anche peso, diamentro e presunto materiale. Grazie per la collaborazione.1 punto
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