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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/23/22 in tutte le aree
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Buon fine settimana a tutti, controllando nella galleria immagini del cell ho trovato queste vecchie foto di una rarissima 1856 mandatemi da un Amico che la aveva in Collezione. Ho deciso di condividerla in questa bella discussione di @Raff82 , spero vi faccia piacere. Errore in legenda di inversione di lettere: TVR anziché VTR Il Gigante (2018) al numero 87/b la riporta R3 Il Magliocca 566/a anche R3 Un caro saluto a tutti. Rocco684 punti
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Questa mi sembra la soluzione Premetto che non sono un medievista ne uno storico dell'economia e che la domanda iniziale richiede conoscenze specifiche che non ho, detto questo la risposta di Luciano mi sembra, per quello che ne so, pertinente. Nella Firenze del '300 coesistevano due sistemi monetari paralleli: quello basato sul fiorino d'oro, apprezzato per la sua stabilità e controllato dai grandi mercanti di Calimala bisognosi di una moneta accettata negli scambi internazionali e quello destinato alla circolazione interna alla città, basato sulle monete d'argento e mistura, soggetto alle spinte inflattive a cui un'economia che usciva da un secolo di espansione non poteva sottrarsi. Il processo è descritto in M. Bernocchi "Il sitema monetario fiorentino e le leggi del governo popolare del 1378-1382", "..dalla prima metà del secolo XIII il fiorino d'oro av[eva] un doppio cambio con le monete divisionarie e cioè con il fiorino d'argento da soldi 1 e con il picciolo da denari1" (Bernocchi p.30) anche i primi grossi d'argento a Firenze si chiamavano fiorini.. il testo di Nemo Nostrum potrebbe far riferimento forse non a questi direttamente, non credo circolassero ancora, ma alla moneta d'argento effettiva in cui avveniva il pagamento. Riguardo ai grossi d'argento da 5 denari, circolanti nella seconda metà del '300, è stato calcolato che il fiorino d'oro valesse, nel 1370, il 250% in più rispetto al 1252 data della sua introduzione nel sistema monetario fiorentino quando, affiancando piccioli e fiorini d'argento rese effettiva la partizione carolingia lira-soldo-denaro. (Sempre Bernocchi p. 22). Un'ultima considerazione: già nei contratti del XIII secolo a Firenze si inseriva spesso la clausola che il pagamento dovesse avvenire "..in fiorini d'oro per quello che varranno in quel giorno alla tavola.." proprio perché si rendeva necessario stabilire il valore in fiorini d'oro, moneta in cui doveva essere liquidato il pagamento, di una certa somma pattuita in lire di piccioli. Il cambio tra fiorini d'oro e altre monete d'argento o mistura veniva reso pubblico ogni giorno su delle tavole appese a Palazzo Vecchio e all'Arte del Cambio. (ancora Bernocchi p. 30) sono stato un po' lungo e spero di essere stato comprensibile un saluto4 punti
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Buonasera a tutti, nuova arrivata in Collezione Litra68, una piacevole sorpresa .? Piastra 1856 Magliocca 566 Un curioso Leone dallo stile piuttosto insolito. Ma non è solo questo che volevo far notare. A voi le conclusioni. Saluti Alberto3 punti
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Tutto molto giusto, certo che nel lungo periodo - come diceva Keynes - siamo tutti morti...3 punti
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DE GREGE EPICURI @viganòHai ragione: un silenzio imbarazzante, ma molto eloquente. Il parlamento ha sfornato la nuova legge nei tempi previsti, senza darsi pena o crearsi problemi di "Stati Generali" e altre quisquilie. Ma era prevedibile. Ho dato solo un'occhiata, e per capire che cosa cambia ovviamente ci vuole un avvocato. Però, andando a naso, direi che per il mondo del collezionismo è un po' peggio di prima.3 punti
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Non riuscirei a immaginare l’esistenza di qualcuno potenzialmente interessato a una moneta di fantasia, di cui l’originale non esiste ed eseguita in metallo vile che pretende di passare per oro.2 punti
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RELIQUIA DI S. CARLO BORROMEO con cristallo di rocca molato, al rovescio bel sigillo con S. AMBROGIO in cattedra, ai lati S. GERVASO e S. PROTASO, scritte TALES . AMBRO . DEFENSORES sotto S. AMBROSIVS2 punti
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Do’ la mia interpretazione quando nel 2004 venne varata la leggd Urbani non e’ che immediatamente si compresero le conseguenze. Anzi a distanza di 18 anni vi sono sentenze che sono contraddette da altre sentenze proprio sulla materia regolamentata dalla legge. perche’? perche’ la legge non distingue con chiarezza gli ambiti applicativi ( ad esempio il concetto di particolare rarità o di ‘bene archeologico’) e non e’ stato inoltre mai emanato un regolamento applicativo - come di solito avviene - ma la materia e’ stata lasciata in balia di interpretazioni giuridiche soggettive che si confrontano tuttora a livello di Ministero, del Privato, e financo della Corte di Cassazione che emana sentenze che esprimono posizioni che a volte si contraddicono. Su una nuova legge quello che conta e’ la giurisprudenza che ne consegue e che ne testimonia l’applicazione. Quante leggi sono emanate e non applicate? Quante leggi sono state fatte con uno scopo e si ritrovano nella pratica a non essere applicate per gli intenti per i quali erano state concepite? conta la giurisprudenza che e’ quella che ci interessa. gli Stati Generali come - un po’ pomposamente - si e’ voluto chiamare il Convegno di Roma non aveva nulla a che fare con questo provvedimento ma - come gia’ detto piu’ volte - mirava a creare un dialogo tra le parti che le disposizioni in materia di regolamentazione dei Beni Culturali coinvolgono: MIC, Commercianti, Giuristi, FFOO, Accademici e Collezionisti. Il confronto e’ stato importante per ascoltare le varie posizioni e prendere le misure in vista di un utile dialogo tra le Parti se si riuscirà ad arrivarci. in questo ambito il Convegno e’ stato utile perché ha permesso di verificare che certe distanze non erano poi tali. Ma la strada è lunga. le leggi le fa il Parlamento e il Ministero ne da’ la sua interpretazione che - nel caso leda dei diritti - porta ad un confronto dove la Giurisprudenza e’ chiamata a dirimere le questioni fornendo interpretazioni che permettono di chiarire progressivamente gli ambiti di applicazione delle leggi e regolamenti. questo e’ quanto succede oggi e che testimonia - vista la panoplia di ricorrenti e di interpretazioni - quanto la legge Urbani non abbia contribuito a fare chiarezza d quanto i diritti del Cittadino siano spesso lesi - visto il numero di processi e ricorsi - rispetto a quanto era permesso prima. E’ una situazione complessa che va affrontata agli opportuni livelli e soprattutto attraverso un dialogo costruttivo - scevro da personalismi - che nel corso di questi anni hanno creato non poche frizioni nell’ambito del confronto trale parti. Non esiste una bacchetta magica, si puo’ progredire solo con un confronto costruttivo e rispettoso. Soluzioni calate dall’alto o prove di forza dall’una e dall’altra parte abbiamo visto che non portano a nulla se non ad allontanare ulteriormente la ricerca di una soluzione che sia almeno accettabile dalle parti in causa.2 punti
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Tetradramma Price 589 coniato sotto Antigono II Gonata (asta Leu 11 & 12). KINGS OF MACEDON. Alexander III ‘the Great’, 336-323 BC. Tetradrachm (Silver, 29 mm, 17.16 g, 1 h), Pella, struck under Antigonos II Gonatas, circa 277/6-274. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. AΛEΞANΔPOY Zeus seated left on throne, holding long scepter in his left hand and eagle standing right with closed wings in his right; to left, grape on stem with tendrils. Price 589. Beautifully struck in high relief and of monumental early Hellenistic style. Nearly extremely fine. Ex Nomos 21, 21 November 2020, 130. Estimate: 1000 CHF. Starting price: 800 CHF. apollonia2 punti
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Buonasera a tutti, in attesa di altri 5 Tornesi del 42. Vado avanti con il mio esemplare del 43. 5 Tornesi 1843 Magliocca 705 Saluti Alberto1 punto
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Grazie Riccardo da un "filo-Desktop" per l'informazione. Saluti, apollonia1 punto
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Magari c'è pure qualcuno che è interessato ai falsi d'epoca (se tale è) ma non credo che abbia un gran valore.1 punto
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Salve, un aureliano di Probo. 276 d.C (primo anno del regno), zecca di Roma, 7a officina, RIC 152. https://www.probuscoins.fr/coin?id=6321 punto
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Rieccomi , credo sia utile riportare in discussione il link di una altra discussione che aveva in oggetto proprio il 5 Tornesi 1842 , dove ci sono due bei esemplari, uno di @ggioggio autore di questa interessantissima discussione e uno di @ventugenova90autore della discussione linkata. Saluti Alberto1 punto
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Queste funzionalità sono state ora implementare nel nuovo tema del 2022 (ancora in lavorazione). Non so se voi siete abilitati a cambiarlo, nel caso potreste provare così: in fondo alla pagina, dovreste trovare tra i link anche quello relativo al TEMA. Cliccatelo (se presente) e impostate la versione 2022. Preciso: è ancora in debug, quindi se potete accedervi, tenete presente gli ovvi problemi ancora presenti… e magari potreste segnalarceli qui .1 punto
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In appendice all' ottimo ed interessante post @dracma , un piccolo disegno graffito su un didrammo non certo magnogreco, tuttavia di tipologia magnogreca .1 punto
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Il fatto è che non tutti sanno che i centesimi non sono di rame, ma di ferro (o lega ricca di ferro) solamente rivestito di rame, quindi quando vi sono delle infiltrazioni di umidità per difetti del rivestimento, si ossidano e arruginiscono creando quelle "bolle" sul rivestimento di rame. ... come capita a volte sulle vecchie auto quando si arruginiscono sotto la vernice...1 punto
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Mi aggiungo a @mariov60 per dire che normalmente queste tipologie vengono chiamate "Cornuti", così viene classificato anche sul mir, di cui allego una immagine... Sono bellissime monete, con la rappresentazione dell'elmo cimiero da un lato e dall'altro lato il santo, che varia dalle varie zecche di emissione, a cavallo. Peccato per la rottura centrale del tondello ...1 punto
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Non so perché hai aperto una nuova discussione invece di proseguire con la precedente, ma il FERT sul contorno non lascia adito a dubbi.. Falsa ... se è questo che volevi sapere...1 punto
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Si tratta di un Cornabò di Casale Monferrato emesso a nome di Bonifacio II Paleologo, da confrontarsi con il n°328, rappresentato sul n°59 del bollettino della numismatica, p.164 (BdNonline_materiali_59_2017), curato da Luca Giannazza. ciao Mario1 punto
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Buongiorno,se sei ancora interessato puoi provare qui.... https://www.ebay.it/itm/Magliocca-La-Moneta-Napoletana-dei-RE-di-Spagna-NAPOLI-dal-1503-al-1680-/373371298093?mkcid=16&mkevt=1&_trksid=p2349624.m46890.l6249&mkrid=724-127637-2357-01 punto
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Buongiorno a tutti, accolgo l'invito di @Rocco68, e sono curioso di leggere l'idea che si è fatto @Layer1986. Saluti Alberto1 punto
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Anche se non si tratta del primo tipo con busto giovanile, È il caso del 1842, di cui condivido una immagine presa dalla rete. Variante cifra 2 piccola.1 punto
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vedi ultimo esemplare della pagina in collegamento... http://poidsmonetaires.over-blog.com/tag/autres poids/ ciao Mario1 punto
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Si Alain non la toccheremo di più La patina sembra delicata in alcuni punti e rischia di venire via... Tanto la moneta è identificabile e la data si vede Non sono monete facili da trovare in bellissima conservazione...1 punto
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Una spiegazione esauriente è stata data dal buon @nikita_ in questa discussione:1 punto
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Arthur @Arka hai notato la piccola variante stilistica presente nella tua moneta?1 punto
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Vedi @Gordonacciquando collezioni da tanti anni ti rendi conto che bisogna stare con i piedi per terra. Raramente le rarità (scusa il giro di parole) te le trovi a casa per caso, anche se può succedere. Devi imparare ad essere critico e ad osservare molto bene le monete da diverse angolazioni. La Repubblica riserva molte sorprese e ogni tanto salta fuori qualche novità, quindi sempre all'erta ma con i piedi per terra.1 punto
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DE GREGE EPICURI Mi pare sia: LAND, quindi: CRUSADE FOR THE HOLY LAND, Crociata per la Terra Santa. Io invece ho il dubbio che ci sia una scritta anche sul braccio orizzontale della croce maggiore.1 punto
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Forse una pista che potrebbe tornare utile per fare chiarezza sulla faccenda è questa: - al sito della biblioteca Sala (https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/cronologia-di-bologna/1855/la_banca_delle_quattro_legazioni), nella cronologia di Bologna, si parla della fondazione della Banca Pontificia per le 4 Legazioni e si dice che: "La banca non agirà mai per l'utilità collettiva: la grande maggioranza dei prestiti saranno concessi ad aziende e fabbriche di proprietà dei fondatori e degli amministratori dell'istituto." Sembrerebbe che questi biglietti siano stati emessi per l'uso da parte delle attività industriali dei fondatori e amministratori della Banca stessa. Inoltre, come ho già detto nel post #4, il marchese Carlo Bevilacqua ottenne che la Cassa di Risparmio di Bologna accettasse questi biglietti al cambio e in deposito. Il rapporto tra il Bevilacqua, la Cassa di Risparmio e la Banca Pontificia risulta chiaro leggendo la biografia del Bevilacqua che si trova sull'enciclopedia Treccani: "Parte dell'attività del Bevilacqua si svolse a livello locale, nell'ambito economico-finanziario. Fu infatti tra i promotori della Cassa di risparmio di Bologna, sorta nel 1837, su modello dell'analoga istituzione che era stata fondata un anno prima a Roma. Il B. ricoprì la carica di direttore generale del consiglio di amministrazione della cassa dalla fondazione sino alla sua morte, decidendo in merito agli investimenti dei capitali depositati e a tutte le operazioni della Cassa. [...] Sempre nell'ambito delle operazioni finanziate dalla cassa e promosse dal B. va ricordata la creazione della Banca Pontificia per le Legazioni nel 1855: tra i sottoscrittori del capitale sociale figura il B. stesso, accanto ad esponenti del vecchio e nuovo ceto privilegiato. La Banca non ebbe tuttavia grande fortuna..." Domanda: è possibile che i biglietti di questa tipologia effettivamente emessi circolarono solo entro il circuito finanziario chiuso dei fondatori della Banca (costituito da Cassa di Risparmio, Banca delle 4 Legazioni) e che quindi, non solo non ebbero accettazione al di fuori di esso, ma che continuarono ad avere valore di corso fino al 1904 (sempre e solo entro quel circuito finanziario) in virtù del grande potere economico e politico detenuto da quegli affaristi? Se così fosse, si tratterebbe di uno stranissimo caso di valuta privatistica??1 punto
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Penso che dovrebbe essere il peso monetale per il fiorino del reno, o del mezzo, in funzione del peso... Ciao Mario1 punto
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In effetti non è raro imbattersi ancora oggi, tra le rovine romane, di tabulae lusoriae incise nei basoli delle strade, dei fora, delle basiliche o sui marmi delle terme, e le pedine usate (anche se solitamente si trattava di biglie, astragali o pietre colorate) potevano anche essere monete. Interessantissimo questo esemplare, complimenti! (particolare di una di queste tabulae nelle terme di Caracalla a Roma)1 punto
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Per essere "senza rombo" il rombo dee essere totalmente assente, purtroppo in questo caso è evanescente1 punto
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Buonasera Mas Blanco. Concordo con chi mi ha preceduto. Sono varianti a tutti gli effetti. Anche se, a mio modesto parere, sono tutte comuni. Forse ce ne sono anche altre, visto che sono state coniate in 220 milioni di esemplari. Credo ce ne siano anche con diversa forma del 3 nella data. Oso pensare che ci siano varianti anche per l'anno 1994 e successivi. Buona ricerca ?1 punto
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Ciao, si tratta di un sesterzio di Otacilia Severa della stessa tipologia delle foto che ti posto ? ANTONIO1 punto
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La Piastra 1786 con taglio quadratini e cerchietti verrà riportata nell'aggiornamento del Magliocca.1 punto
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