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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/21/22 in tutte le aree
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Chiedo scusa se nell'attesa di altre condivisioni per gli anni 1831, 1832 e 1833 passo direttamente al 1839. Magliocca 700 NC Simbolo del coniatore: stella a 5 punte. Variante: cifre della data grandi. Il più "comune" dei 5 Tornesi con ritratto giovanile. Non tanto comune nella conservazione in cui si trova il mio esemplare, devo dire che all'epoca il prezzo mi sembro' esagerato, ma ho fatto bene a fare un sacrificio per averlo. Ha pochissima usura sui rilievi e un difetto del tondello al bordo del dritto, tipico nei grossi nominali in rame Borbonici. Nei fondi al rovescio , numerose linee attraversano il conio, segni di inizio rottura dello stesso.6 punti
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Buongiorno a tutti, Mi sono permesso di tagliare le foto delle monete, e spero che @QuintoSertorioe @giuseppe ballauri mi perdonino per questo, sono due belle monete, ma a me non sembrano uguali, o meglio hanno tutte e due qualcosa sotto al 6, ma non provengono, secondo me, dallo stesso conio. La prima, quella di QuintoSertorio ha una lesione sul conio che quella di Beppe non ha, e quella di Beppe presenta un'altra lesione che non è presente sulla prima. Un saluto a tutti e complimenti ancora per le belle 56. Raffaele.4 punti
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Ciao a tutti, Sono in corso i lavori per l'implementazione del tema scuro. Abbiate pazienza nel frattempo che verrà ultimata questa fase, a cui seguirà quella di testing / debug. Chiaramente le problematiche che state sperimentando sono lo "scotto" da pagare per mantenere il Forum costantemente online. Vi ricordo che si tratta sempre di lavoro volontario, fatto entro i limiti degli impegni quotidiani (famiglia e lavoro su tutti). Ci vuole un po di tempo, portate pazienza2 punti
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Facile! Accendi la luce! (cioè il Sole...) ? PS anche a me oggi è capitata la stessa cosa, ed ho dovuto cercare un po'... pensavo fosse il DarkMode che uso come standard. mi sa che @Reficul o @incuso ne sanno qualcosa Servus, Njk2 punti
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Concordo con te @Raff82, provengono da due coni madre diversi. Come scrivi le piccole rotture non sono posizionate nella stessa zona. E' invece piuttosto simile la ribattitura del 6 che sembrerebbe su 5. Visivamente anche l'ipotesi di @favaldar potrebbe essere plausibile, ma da quel poco che ne sappiamo, il conio dell'anno precedente, quando era in buone condizioni, era corretto tramite punzonatura con l'anno in corso. Difficile pensare che in Zecca avessero un conio madre del 1853 e che sia stato corretto a 1856. Però con le Borboniche è ( quasi ) tutto possibile e penso che, nei prossimi anni, ne vedremo ancora delle belle! Saluti a Tutti, Beppe2 punti
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Salve a tutti, Recentemente ho comprato diversi lotti da collezione di automobilia. Tra questi o trovato alcuni pezzi VW di cui ho informazioni frammentarie. Vorrei saperne di più sul pezzo da 10 milioni VW del 1965 e, naturalmente, il suo valore. Quello che so è che celebra il 10 milionesimo magiolino prodotto, che è l'ultima emessa durante l'era Nordhoff e che veniva regalata a ingegnieri, capi reparto, meccanici dell'epoca. Mi sfugge la composizione (Sospetto argento .925). Ho trovato versioni analoghe in oro a 320 €, ma ma quelle in argento sembrano introvabili. Sembrano esserci dei graffi, ma l'effetto è dovuto alla capsula.1 punto
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Grazie della risposta, vediamo se qualcun altro conferma o confuta il dubbio di fusione ?1 punto
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Mi permetto di aggiungere, per completezza d'informazione, la "briciola" che apparve sul Gazzettino di "Quelli del Cordusio" #7 del settembre 2020:1 punto
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Due stateri di Metaponto a doppio rilievo, con testa di Demetra / spiga . Il primo con al rovescio, sopra la foglia della spiga, un simbolo di non chiara definizione, forse un frutto . Il secondo nel particolare tipo con al rovescio l' etnico racchiuso in un cartiglio . Passeranno, il primo ad inizio Maggio in RomaNum. 96 al n . 23, il secondo a metà Maggio in Chaponniere&Firmenich 15 al n. 7 .1 punto
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E per concludere il lotto 86, definito "very rare". Description Calabria, Tarentum AR Nomos. Circa 315-302 BC. Sa-, magistrate. Nude warrior, shield on left arm, holding two spears in left hand, preparing to cast a third held aloft in his right hand, on horse rearing to right; ΣA below / Taras astride dolphin to left, holding kantharos and cradling trident with left arm; A above right arm, P below, TAPAΣ to right, small dolphin to left below. Vlasto 621; HN Italy 937; CNG 67, lot 101. 7.80g, 21mm, 9h. Near Very Fine. Very Rare; only six other examples on CoinArchives. From a private European collection. I compilatori affermano che della serie Vlasto 621 (= Fischer-Bossert, gruppo 70, 848) sono presenti su CoinArchives solo 6 pezzi. Fischer-Bossert ne cataloga ben 16. Mi scuso se gli ultimi due post sono OT in quanto la discussione verteva sugli esemplari di Metaponto ma lo scopo era quello di evidenziare come una più accurata ricerca conduce non di rado ad una ridefinizione del grado di rarità. E ciò soprattutto nel caso di Taranto, per la cui zecca abbiamo la fortuna di disporre di un corpus dei didrammi (Fischer-Bossert 1999) di circa 8000 pezzi.1 punto
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Buonasera Io ho notato che ad un certo punto che il forum passava in "modalitá notte" senza che io abbia dato qualche preferenza. Cercando di capire cosa fosse successo e non trovando un tasto per cliccare la "modalitá giorno",ho provato(sempre da smartphone) a metter la modalitá dekstop. A questo punto,mi si è " presentato" quel tasto famoso di cui sopra in foto( sole o luna). Quindi sono ritornato tranquillamente come prima. Saluti1 punto
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Buon Giorno, Mi scuso per la monotonia dei miei interventi che riflettono il solo argomento numismatico del quale penso di essere in grado di discettare più o meno compitamente, ritengo generalmente inutile, talvolta dannoso intervenire su argomenti che non si conoscono appieno, è preferibile limitarsi a leggere per imparare. Cercherò di valutare alcune possibili ipotesi relative a uno dei coni di rovescio di una delle varianti del Fiorino di S, Jacopo al Serchio. (MIR 3-2 Bernocchi 4103) Al di là di valutazioni in merito alla discrepanza tra la descrizione che ci è pervenuta della moneta, diversa dal Fiorino convenzionalmente indicato come di S. Jacopo al Serchio, vorrei comprendere come sia possibile la coesistenza della variante richiamata con il Fiorino della seconda serie recentemente passato nell’asta indiana Marudhar Arts asta num.35 del 26-02-2022. Chiaramente non ho visto dal vivo l’ultima moneta richiamata, diversamente da alcuni esemplari di Fiorini MIR 3-2 (variante Bernocchi 4103), ma sorprende l’identità di conio tra i Rovesci al netto del trifoglio prossimo al piede sinistro del Santo. Devo ammettere che il primo dubbio mi aveva portato a valutare ipotesi in merito alla possibile manomissione di Fiorini della seconda serie. La esistenza di numerosi esemplari di Fiorino con il medesimo conio di rovescio, tutti con le medesime caratteristiche al netto delle variazioni legate al processo di conio, esclude la possibilità possano essere stati modificati in un tempo successivo a quello della coniazione originale. Mi sembra di ricordare, tra le altre cose, di aver visto negli anni 80 un esemplare con quelle caratteristiche. Certamente il fatto che il segno del trifoglio su questa moneta, rispetto ad altri coni, risulti quasi in tono minore, poco evidente con un rilievo modesto, giustifica eventuali e ragionevoli dubbi. Nell’ipotesi, tutta da confermare, si tratti effettivamente della moneta battuta per umiliare il nemico, una possibile giustificazione della realizzazione incerta del segno potrebbe essere la modifica improvvisata sul campo di un conio generico. Ho avuto modo di esprimere in altri interventi i mei dubbi in merito, sia in ragione dei rischi che dei problemi logistici. Per le ragioni precedentemente riportate escludo possa trattarsi di una manomissione, ritengo fuori dalla realtà una ipotesi in questo senso. Analizzando l’immagine emerge la probabile soluzione, quello che potrebbe sembrare un Fiorino della seconda serie risulta essere in effetti un Fiorino di S. Jacopo al Serchio mal riuscito, a conferma del fatto che essere prevenuti impedisce di vedere chiaramente e di valutare in modo oggettivo. Tracce del “trifoglio” in effetti restano identificabili, la possibile causa il conio “sporco” e il rilevo modesto del segno. Restano, il dubbio in merito al segno insolitamente evanescente e quello, se possibile amplificato dal fatto che il conio in esame è stato impiegato fino a consumarlo, della possibile coniazione “fuori sede”. Non ripropongo le immagini dei Fiorini oggetto dell’intervento che sono disponibili nell’intervento “Fiorino notevole, attribuibile alla seconda o alla terza serie”, nella attuale pagina due di questa sezione. Cordialità1 punto
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..e questa ipotesi si concilia con la descrizione di una moneta battuta in una situazione particolare, sicuramente non ottimale per una produzione che rispettasse gli standard qualitativi, molto elevati, che la zecca di Firenze aveva saputo raggiungere nel coniare queste monete. Lo stesso Massimo De Benetti, nel lavoro sui primi 100 anni del fiorino, ripropone tutti i dubbi già espressi da altri autori sulla effettiva possibilità che si siano coniate monete a S. Iacopo al Serchio. In breve: una situazione improvvisata, come quella dove si batte moneta sul campo di battaglia, mal si concilia con le evidenze rappresentate dai fiorini arrivati fino a noi, ossia monete che sembrano possedere la stessa qualità e lo stesso stile delle altre prodotte a Firenze. Visto anche il numero non esiguo delle monete che conosciamo De Benetti sembra suggerire che la battitura possa essere iniziata a S. Iacopo in un limitato numero di pezzi e poi proseguita in zecca.. Ps Credo di non aver ancora ringraziato abbastanza @ghezzi60 per aver condiviso le informazioni su come reperire il lavoro di Massimo De Benetti ma mi rendo conto dell'importanza di questo materiale solo ora che sono avanti con la lettura. Per chi non lo conosce: son sicuro che questo testo sia fondamentale per la classificazione dei fiorini delle prime IV serie. un saluto1 punto
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Ciao, una è in vendita sulla Baia Tedesca a 40 euro, sotto dovrebbe esserci il marchio 10001 punto
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per quanto vale il mio parere, anche io ero propenso per una, strana, usura. Strana perchè solo sulla legenda, mentre su Scudo e Testa presenta rilievi e lustro eccezionali. Complimenti a @Scudo1901!1 punto
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Per concludere va anche segnalata l'erronea iscrizione riportata nella scheda del secondo esemplare. Al rovescio infatti, a destra della spiga, si legge I- HP e non THP. La prima lettera è infatti un'aspirata e non tau, come correttamente rilevato dalla Johnston e come è ben visibile su un esemplare della vendita Sternberg che allego. Sternberg, 35, 2000, 881 punto
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Ecco la banconota da 20 mila lire con sopra raffigurato Tiziano in tutto il suo splendore!1 punto
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Si è lei! complimenti! Quando ancora mi mancava un esemplare capibile era questa che avevo in collezione, poi ne ho trovato una a poco prezzo, sempre in bassa conservazione ma decisamente migliore, è quella di sotto.1 punto
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altra possibilità per il rovescio è la SALUS AVG, la doppia AA che si intravede a destra in realtà sia una A e una spalla della sedia della Salus.... In effetti la Salus ha come rappresentazione la sola Patera senza il corno (per la concordia mancherebbe la cornucopia come detto da Pxacaesar) Per il solo rovescio, per vedere bene l'effetto AA, posto foto, il diritto invece avrebbe la testa a destra, il che esiste. Nel caso sarebbe RIC 116 a ( vedere seconda foto , ma senza l'effetto doppia A da spalla della sedia ), il tutto da confermare dal vivo sulla moneta.1 punto
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Ciao, anche io avevo pensato potesse anche trattarsi di Tito, per il rovescio non so ma mi sembra che sia la Concordia ad essere rappresentata quasi sempre con la cornucopia e la patera. ? ANTONIO1 punto
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Dovrebbe essere Tito e non Vespasiano ( IMP T CAES VESP etc... ) sia per la legenda tronca VESP e il tipo di ritratto e le lettere ci stanno.... Il rovescio penso a Concordia seduta con patera ( una cosa tipo "Concordi a aug" che per Tito esiste ) purtroppo da foto il rovescio non è facilmente leggibile. La annona dovrebbe avere un corno dell'abbondanza in braccio e qui ha una patera nei tipi della concordia....1 punto
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Come al solito devi contraddire per il gusto di far vedere che sei un sapientone con manie di celodurismo. Se vuoi capire il mio discorso di base ok, se vuoi continuare a sostenere che la Russia abbia lo stesso livello di democrazia dell'occidente vai pure avanti da solo. Io sono qua per parlare civilmente con persone che vogliono capire.1 punto
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Confermo imitativa delle emissioni di Licinio I e Costantino I con al rovescio i VOT XX (o anche V e X per i cesari), la corona d'alloro e intorno la scritta DN CONSTANTINI MAX AVG o DN LICINI per Licinio. Arka Diligite iustitiam1 punto
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È conio stanco in effetti. Non vi è usura, come la conservazione doppiamente attribuita conferma. I graffietti ci sono, altrimenti sarebbe un MS superiore. Io sono un disastro a fare le foto, questa chiacchierata o dimostra pienamente ?1 punto
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E' una tipologia che non ho mai avuto in mano, ma direi imitativa del IV secolo, Costantino e figli (non credo si possa dire di piu'), forse al rovescio una imitazione dei Vota.1 punto
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Ciao a Tutti, posto una mia Piastra del 1856 simile a quella di @QuintoSertorio in quanto noto una "sospetta" battitura dell'ultima cifra della data ( 6 su 5 ). Difficile dire se sia così, oppure un semplice esubero di conio. Per questo chiedo a voi qualche delucidazione in merito. Buona Serata1 punto
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Ciao è un sesterzio originale, martellato, forato in epoca coeva e usato come gettone successivamente alla foratura, ne ho visti parecchie di monete usate come pedine sempre dopo essere state martellate ( devo averne anche una ) e sempre sesterzi e in maggior parte di Adriano, la chiusura della frattura è proprio dovuta al trattamento di martellatura che ha fatto chiudere le due parti, si vede bene che il foro è antecedente all'uso come pedina, infatti il metallo è usurato anche sulla parte di metallo che è stata spostata quando è stata forata, evidentemente non con una fresa ma con qualcosa che ha spostato il metallo nel foro di uscita. Da quel che vedo la moneta aveva già circolato parecchio prima di questo trattamento visto che le immagini sia al dritto che al rovescio risultano già parecchio consumate, fatto non dovuto al gioco in quanto il bordo rialzato proteggeva le immagini, il bordo ottenuto con la martellatura risulta molto consumato dallo sfregamento su superfici ruvide come i sedili degli anfiteatri, ho visto in molti teatri, anfiteatri e circhi, incise sui sedili o all'esterno vicino alle entrate tavole da gioco anche queste molto consunte, segno che gli spettatori nei momenti di attesa ingannavano il tempo giocando, probabilmente il proprietario di questa pedina era un'assiduo frequentatore di questi luoghi e portava la sua pedina appesa al collo per non dimenticarla. Silvio1 punto
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Unisco, dal catalogo in rete del Museo di Berlino, 3 esemplari lì conservati, di denari con al diritto l' immagine di Carlomagno : tutti di estrema rarità. il primo ed il terzo considerati unici . Il terzo esemplare, forse una coniazione postuma disposta dal figlio Ludovico I il pio .1 punto
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