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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/16/22 in tutte le aree
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Osservate questi due rovesci (1851 e 1854) quanti particolari hanno in comune nella dicitura TORNESI ?3 punti
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Interessanti e rari, 2 tarì scodellati in oro, battuti in Amalfi ai nomi di Enrico VI e Federico II di Svevia . Passeranno a fine mese in asta Artemide LVII ai nn. 828 2 834 .3 punti
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Ciao Hayk, intanto benvenuto sul forum! Le sovrastampe sono (lo dice la parola stessa) delle stampe apposte sopra la stampa dei biglietti allo scopo, di solito, di "ridenominare" il biglietto (cambiare il valore da una moneta ad un'altra) o di ridefinire l'autorità emittente. Si utilizza a volte questo metodo in periodi di transizione, di solito emergenziali (guerre, iperinflazioni, transizioni istituzionali ecc..) in cui, a causa della rapida evoluzione degli eventi o della situazione economica disastrata, il corso di validità dei biglietti è troppo breve o le finanze troppo scarse per giustificare la creazione (e quindi il pagamento...) di nuove emissioni: si procede quindi al riciclo di biglietti vecchi sovrapponendo con un timbro la nuova autorità o il nuovo valore. Di seguito allego alcuni esempi di sovrastampe: Biglietto del Banco de la Compañia General del Peru da 5 soles ridenominato dalla Republica del Peru in 5 reales de inca, 1881 retro di un biglietto da 10000 pesos boliviani del 1981-84 ridenominato in 1 centesimo di boliviano nel 1987 in seguito alla conversione dal sistema dei pesos a quello dei bolivianos (1 boliviano = 1 milione di vecchi pesos bolivianos) Nel tuo caso, credo si tratti del biglietto da 1000 kronen del 1919 stampato dalla Repubblica dell'Austria tedesca utilizzando il cliché del biglietto del 1902 e sovrastampando in rosso "Deutschösterreich" (Austria tedesca): Da notare che per la produzione di questo biglietto fu utilizzato per entrambi i lati il cliché del fronte del biglietto da 1000 kronen del 1902 perché quel biglietto, emesso dalla Banca Austro-Ungarica, recava al retro la versione in lingua magiara (ungherese) essendo in quel periodo l'Ungheria parte integrante dell'Impero Austro-Ungarico. In seguito alla sconfitta nella I Guerra Mondiale, l'Impero si frantumò e il governo della neonata Repubblica dell'Austria tedesca non aveva più a che vedere con l'Ungheria quindi, essendo una realtà provvisoria in attesa di entrare a far parte della Germania, decise di utilizzare il medesimo vecchio cliché austro-ungarico utilizzando la sola versione in tedesco, che recava ancora la dicitura "Oesterreichisch-ungarische Bank" (Banca Austro-Ungarica), per entrambi i lati, sovrastampando al fronte la dicitura "Deutschösterreich" (Austria tedesca).3 punti
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Ciao a tutti, ultimamente ho comprato questa monetina da 5 grana tipologicamente non avevo ancora un piccolo nominale in argento del Regno delle due sicilie. Andiamo al dunque, non pulisco mai le mie monete, una passatina sotto l'acqua corrente a volte giusto per togliere la sporcizia superficiale, per questa monetina speravo con la sola acqua di togliere quelle macchie nere che sembravano sporcizia, sono invece piuttosto tenaci, vuol dire che la lascerò così, non intendo minimamente andare oltre. Il fatto è che quella macchia nera proprio sotto le narici del sovrano mi infastidisce non poco, cambia la fisionomia del viso non vi pare? qualche suggerimento? anche se sono sicuro che rimarrà così sino al prossimo collezionista che ne entrerà in possesso (speriamo tra un secolo). Pazienza per le immagini, ho a disposizione solo uno scanner.2 punti
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Nelle ciotole per accaparrarsi le monete qualcuno cerca di prenderle coi denti ma purtroppo hanno dovuto fare i conti con me ...a lui è rimasta solo un ricordino della moneta e un dente rotto?2 punti
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Ciao Luciano e auguri di buona Pasqua. Il Leone di San Marco, come simbolo secolare della città di Venezia e della sua antica Repubblica che compare in tutte le città che sono state sotto il suo dominio, era sicuramente l’elemento iconografico più indicato a rappresentare Venezia sui rechenpfennig. Del resto, un leoncio alato si trova anche su alcune capsule dei bossoletti della teriaca veneziana (triaca). La scelta di un caratteristico elemento iconografico “cittadino” su questi gettoni è stata fatta anche per Pisa (aquila), per Siena (leone rampante), per Lucca (chiave della famiglia Riccardi), per Firenze (giglio e stemmi ed emblemi delle principali famiglie di banchieri), ecc. apollonia2 punti
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Anche se la situazione è quella che tutti conosciamo, la sezione Bibliografia augura a tutti voi di trascorrere una serena Pasqua con le vostre famiglie.2 punti
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Buon Giorno è stata dichiarata Open Access la Tesi di Dottorato del Dott Massimo De Benetti (dc.contributor.co-advisor Saccocci, Andrea) riferita alla classificazione dei primi cento anni del Fiorino d'oro di Firenze, con molti riferimenti alle imitazioni "anonime" della moneta. Merita certamente una approfondita lettura, come molti lavori importanti fornendo alcune risposte, induce a farsi ulteriori domande. Disponibile nell'archivio delle Tesi al seguente indirizzo http://hdl.handle.net/10579/15035 Purtroppo sembra non essere disponibile il corpus con l'apparato iconografico (non si può avere tutto). Cordialità1 punto
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Questo è il mio biglietto di auguri per una serena e felice Pasqua a tutto il forum: Auguri di buone feste pasquali.1 punto
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Ciao, purtroppo quasi sicuramente non sono monete ne tantomeno dei conii per produrle. Non mi sembrano nemmeno pesi monetali. Per me sono prodotti tramite fusione, forse come gadget. Avranno fatto uno stampo su una faccia di una moneta autentica per produrli? Se il peso da te indicato è giusto dovrebbero essere in piombo. Aspettiamo altri pareri? ANTONIO1 punto
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Ok, dalla foto sembrava in rame/nickel, allora è un 100 corone od un groschen austriaco degli anni '20/301 punto
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Eh si …..ma che aveva le idee confuse si era capito già1 punto
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Sono le iniziali presenti nel Barbarigo ipotizzato da Arthur1 punto
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Scusate. la conferenza del 30 aprile tratterà dei gioielli della corona, mentre il nuovo libro che verrà presentato ad Ottobre....titolo TOP SECRET per ordine dell'editore?1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa del giubileo del 1625, bronzo/ottone. Roma.- D/ Santa Elisabetta regina del Portogallo.- R/ La Porta Santa tra S. Pietro e S. Paolo, in esergo: 1625. Non comune.- Ciao Borgho1 punto
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A volte gli stessi posti, in immagini temporalmente diverse, mostrano l'evoluzione (non sempre migliorativa...) dei luoghi della nostra memoria. Da inizio secolo, anni '60 e maps dei giorni d'oggi.1 punto
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Uno scorcio di vita in una delle vie principali di Roma dove risiede tutt'ora l'istituto di emissione, sono ancora presenti i due gruppi scultorei sul tetto della facciata principale successivamente eliminati negli anni '30 [*], uno dei due è raffigurato al retro del 500 lire Capranesi. La foto penso che sia del 1905, anno più anno meno, ma spedita nel gennaio del 1909, sono applicati due francobolli da 5 cent sul fronte, giusta tariffa per una cartolina spedita all'estero. Chi l'ha spedita ha specificatamente scritto al retro che i francobolli si trovavano... 'dall'altra parte' [*]1 punto
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Disticha Catonis La frase sul rovescio del gettone è tratta da una massima morale che fa parte di una raccolta conosciuta anche come “Dicta Catonis”, erroneamente attribuita ad un fantomatico Dionisio Catone. Si ritiene che la sua composizione, ad opera di autore anonimo, risalga al terzo secolo dopo Cristo. Durante tutto il medioevo i "Disticha Catonis" costituirono una parte essenziale nell'insegnamento della grammatica latina nelle scuole e godettero di notevole successo per l'intento didascalico e moraleggiante dei contenuti. A conforto dell'importanza pedagogica di questa opera troviamo numerosi commenti e traduzioni nelle varie lingue e dialetti fatti dal 1200 al 1400. La frase completa è 19. Cum dubia et fragilis sit nobis vita tributa, In morte alterius spem tu tibi ponere noli. La traduzione: 19. Essendoci stata donata una vita troppo incerta e fragile, non sperare nella morte degli altri. Fonte https://www.pievedirevigozzo.org/07latino/Disticha%20Catonis/01libro_primo%20.htm apollonia1 punto
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Simile. https://www.danskmoent.dk/pdf/NNUM_2016_3_MM.pdf in mortem etc dovrebbe riferirsi ad una frase di Catone1 punto
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Sarebbe comunque un doppio bagattino solo per il suo notevole peso rispetto al bagattino che ha le stesse figure. Ha anche un diametro maggiore ma non di molto. Potrebbe essere anche un bagattino di peso insolitamente alto.1 punto
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Al n.877 del Brunetti viene citata una moneta simile; non vi è descrizione ma la fotografia ci mostra che è identica a questa. Ovviamente viene considerata un falso cigoiano. Questo non vuol dire che lo sia effettivamente, in quel libro molte monete sono stare considerate come false solo perché sconosciute agli accademici del tempo. Molte varianti ritenute false proprio perché si discostavano dalla tipologia conosciuta. Se poi erano state descritte da studiosi "autonomi" invisi e odiati figuriamoci .... falsi sicuri. Il bagattino citato nel Brunetti sarebbe presente nel Museo di Trieste.1 punto
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Passato ad una vecchia asta di Inasta come segnalato nel catalogo del forum... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CVIII/21 punto
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Esemplare acquisito in asta dicembre 2021. Stesso esemplare presente nel lavoro del Voltolina. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME495Z/7 Domenico1 punto
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Discussione interessante... Su questo tetradramma di Tolomeo I, al rovescio credo che si legga “AITIΣ” oppure “ΣITIA”1 punto
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Questo è un falso mito: chi evade, chi fa riciclaggio, chi fa altre belle cose illegali, non è che spende solo 2.000 e se gli mettiamo il limite al contante va nel panico e non sa più cosa fare.... I nostri politici corrotti si accontentano di poco? I trafficanti di droga commerciano poche centinaia di euro di valore? ..... Chi vuole fare cose illegali utilizza dei canali di pagamento abbastanza collaudati.... utilizzando non solo contante (preso da banche, anche europee) ma anche altri sistemi digitali , magari proprio quelli che dovrebbero impedire o disincentivare certe cose..... W il contante !1 punto
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Niente di eccezionale, a mio parere, segnalo però alcune cedole del Monte di Pietà con timbri repubblicani, in particolare il lotto 2674 cedola da 49 scudi con doppia bollatura Perugia Scopoli, di estrema rarità. Ci sono anche un bel numero di Assegnati tra i quali tagli da 10, 5 e 3 Baiocchi, anche questi di una discreta rarità. Buona visione https://asta.inasta.com/it/cat/16/39/cartamoneta/1/1 punto
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Ciao! Non servono, credimi; pensi veramente che coloro che si muovono con le valigette e/o gli zaini pieni di banconote per centinaia di migliaia di euro li creino prelevando 500 euro al giorno? E per quante volte poi? Panzane per noi creduloni e regalo alle banche. saluti luciano1 punto
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Di nuovo auguri e ti faccio una domanda: sei convinto di esserti svegliato prima degli altri e che finora ci stessimo trastullando con le bambole invece di darci da fare? ma da quale pianeta sei caduto? Informati meglio prima di sparare sentenze e fare figure da bischero.1 punto
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Buongiorno grazie e buona pasqua a tutti. saluti massimiliano1 punto
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Grazie e anche dal sottoscritto una Buona e Serena PASQUA tutti. Pierluigi1 punto
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Per quanto mi riguarda tutto rimandato ad ottobre...presenterò il mio nuovo lavoro1 punto
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Unisco, dal catalogo in rete del Museo di Berlino, 3 esemplari lì conservati, di denari con al diritto l' immagine di Carlomagno : tutti di estrema rarità. il primo ed il terzo considerati unici . Il terzo esemplare, forse una coniazione postuma disposta dal figlio Ludovico I il pio .1 punto
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Buonasera a tutti, nuovo arrivo in Collezione Litra68 la prima di questo nominale. Mezzo Carlino da 5 Grana Magliocca 657 Cosa ne pensate? Saluti Alberto1 punto
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Questa è il mio 5 Grana del 1838......senza macchie. Stessa variante con punto sotto il busto di Ferdinando.1 punto
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Buongiorno a voi, sto cercando di raccogliere informazioni sull'obolo di Oddone Bellingeri coniato ad Acqui. Si tratta di obolo che imita nei tipi la moneta di Asti. Manca nel CNI, II, ma è riportato in MIR, Piemonte, pp. 9-10, n. 8. Stando a quanto indicato da Gamberini, III, p. 30, n. 59, dovrebbe essere stato pubblicato da Maggiora Vergano. Dalla indicazione che dà il Gamberini non si capisce bene a quale pubblicazione si riferisca, ma dovrebbe essere la seguente: E. Maggiora Vergano, Di una moneta inedita di Acqui, Asti 1877. Qualcuno possiede questo testo di poche pagine e mi può fare un pdf? Inoltre chiedo agli amici del forum se mi sanno indicare qualche passaggio in aste pubbliche di questa moneta o hanno immagini della stessa. Grazie e buona giornata, Teofrasto1 punto
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