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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/22 in tutte le aree
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La scoperta: una coppa colma di monete tardo romane. Il loro valore è «incommensurabile». Il ritrovamento è avvenuto a Bubendorf, non lontano dal castello di Wildenstein, grazie a un metal detector. Il 6 settembre scorso Daniel Lüdin stava passeggiando con il suo metal detector in una zona boscosa, non lontano dal castello di Wildenstein (BL). Durante la sua perlustrazione, l'archeologo dilettante ha fatto una scoperta sensazionale. Lüdin ha iniziato a scavare non appena il dispositivo ha rilavato qualcosa di consistente. Così facendo ha rinvenuto diverse monete romane e frammenti di ceramica. Consapevole di aver appena fatto una scoperta sensazionale, ha agito nel modo più corretto: ha ricoperto di nuovo il tutto e ha chiamato il Servizio archeologia dell’Ufficio dei beni culturali. Questi ha reso nota la scoperta mercoledì. I professionisti sono stati in grado di recuperare il reperto in un unico blocco. Il "tesoro" include 1290 monete tardo romane del IV secolo. Dopo aver esaminato il ritrovamento, gli archeologi sono rimasti doppiamente sorpresi: un pezzo di cuoio divide le monete in due parti, ed è strana l'epoca in cui furono nascoste. Tesori del periodo tra il 332 e il 335 d.C., infatti, sono poco noti. Il laboratorio federale svizzero per la scienza e la tecnologia dei materiali ha sottoposto il reperto a una tomografia computerizzata e ha analizzato la composizione delle monete. La tomografia ha anche rivelato il cinturino in pelle di vacchetta che separava in due le monete. Ma il nastro lascia gli archeologi perplessi. «Si può solo speculare sul significato e lo scopo di questa suddivisione», spiegano. Le monete sono realizzate con una lega di rame e una quantità molto piccola di argento e, probabilmente, avevano un basso potere d'acquisto. L'inflazione imperava durante l'epoca di Costantino il Grande, dal cui regno - come rivela la goffratura - risalgono le monete. Il valore del "tesoretto" corrispondeva a circa due mesi di guadagno di un soldato dell'epoca. Ma se il loro valore nominale è piuttosto modesto, il loro valore scientifico è «incommensurabile», assicura l'archeologo cantonale Reto Marti. Al ritrovamento non è possibile attribuire un reale corrispettivo in denaro. «Le monete in realtà non sono vendibili, farlo sarebbe illegale», spiega. Un altro mistero è il motivo per il quale sono state sotterrate. In tempi di crisi economiche e guerre civili, in epoca tardo romana, molte persone seppellirono i loro oggetti di valore per proteggerli. Secondo gli archeologi basilesi, tuttavia, sono praticamente nulli tesori di questo tipo risalenti all'intero impero romano, visto che il periodo è stato caratterizzato da sostanziale stabilità politica. «Forse le monete erano conservate in una specie di santuario o sacrificate agli dei», ipotizzano gli archeologi. https://m.tio.ch/svizzera/attualita/1577699/monete-valore-scoperta-archeologo-tesoro5 punti
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Ciao a tutta la Sezione del Sud e Auguri per una Serena Pasqua. Napoletana di oggi è questo bel dritto di 10 Tornesi 1819. Molto raro e particolare.5 punti
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Le figlie con le loro famiglie ringraziano sentitamente quanti hanno pensieri di stima e affetto nei confronti dell'amato papà. Queste parole forniscono spontanea e preziosa testimonianza di come lui fosse disponibile ed attento ad ogni persona che incontrava ed in ogni ambito in cui si trovava ad adoperare. Grazie di cuore.5 punti
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Buongiorno, dopo i vari buoni per pani vino e chi più ne ha più ne metta, ecco un buono emesso nel 1917 dal "Reclusorio militare di Poggioreale" relativo a 52 razioni di "condimento " - Ogni razione ha un valore di 0,13 lire per un totale di 6,76 lire. Colgo l'occasione per augurare una buona Pasqua a tutti. Saluti.3 punti
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ℭ??? ? ?????! ℭ??????? ??? ? ??? "?????????????" ???? ?? ??????? ????? ??????????? ?? ℌ????????? - Oh! Ops! Ho dimenticato di cambiare il font! ... dicevo, cercando tra le mie cose ho trovato questa commemorativa da due marchi del 1933, per il 450° anno della nascita di Martin Lutero niente di speciale se non fosse per fatto che viene considerata - insieme al pezzo da 5 Reichsmark, con lo stesso motivo ed emesso nella stessa occasione - la prima moneta d'argento del Terzo Reich e dove è stato usato che per la prima volta, il controverso font Fraktur al posto del precedente Antiqua. Alcuni artisti si rifiutarono addirittura di usare il Fraktur su una moneta, poiché questo carattere sembrava inadatto ai loro occhi a causa dei molti discendenti (la parte di una lettera che si estende sotto la linea di base: g, p, q, etc. ). Il Prof. Hans Wissel, che aveva creato i disegni per entrambe le facce della moneta di Lutero, fu però qui criticato perché aveva disegnato la "s" nella parola "Deutsches" come una "s" rotonda ? e non come una "s" lunga . Tuttavia, se la è cavata invocando la sua libertà artistica. L'iscrizione sul bordo "EIN FESTE BURG IST UNSER GOTT" (Forte rocca è il nostro Dio) è stata ancora eseguita in antiqua, poiché mancava l'esperienza per la scrittura Fraktur sul bordo stesso. Alcuni esemplari di prova sono stati fatti con la Fraktur però in via sperimentale. Dal 26 agosto 1941, le monete di Lutero vennero trattenute dalle casse dello Stato e restituite alla Reichsbank per eliminare la "frammentazione delle monete" e come tutte le altre monete d'argento del Terzo Reich, la moneta fu infine ritirata dalla circolazione dal Governo Militare Alleato nel settembre 1944. =========================== Sopra ho scritto "font controverso", ma perchè? La parola tedesca Fraktur deriva da frāctus ("rotto"), participio perfetto del verbo latino frangere ("rompere"). Si discute fino a che punto le grottesche spezzate che divennero di moda dopo il 1933 siano da considerare "scrittura nazista". Da un lato Bismarck (sì: proprio quello della bistecca) che fu un forte sostenitore dei caratteri tedeschi. Rifiutava di ricevere in dono libri tedeschi in caratteri Antiqua e li restituiva al donatore con la frase Deutsche Bücher in lateinischen Buchstaben lese ich nicht! (libri tedeschi in caratteri latini io non ne leggo!); Dall' altro addirittura l'Adolfo che predicava: "La vostra presunta interiorizzazione gotica si adatta male all'epoca dell'acciaio e del ferro, del vetro, del cemento, della bellezza della donna e della forza dell'uomo, della testa alzata e del senso di sfida". Qui - tanto per confondere ancora le mie idee poco chiare - due monete, entrambe del '22, con i due font felicemente usati uno accanto all'altro: Fun fact: a DX, sul grano "Sich regen bringt Segen" (L''attività porta benedizioni) - Proverbio che può essere inteso come un riferimento alla dottrina protestante-calvinista, secondo la quale il diligente è premiato da Dio. La percentuale del Fraktur come carattere era scesa al cinque per cento nel 1932. Negli anni 1933-1935, è aumentata al 50%, ma è scesa rapidamente di nuovo prima del 1940. Il 3 gennaio 1941, Hitler prese poi la sua decisione: le scritture gotiche dovevano essere abbandonate a favore della "scrittura normale" anche per facilitare la divulgazione del tedesco nei paesi occupati. Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che ho detto la mia! Servus Njk ====== Per l'achivio: 2 reichsmark, 1933 commemorativo del 450° anno della nascita di Martin Lutero Argento 0,625 / 8g. / 25mm diametro Legenda: D : 2 Reichsmark / DEUTSCHES REICH R: 1483 - 1933 / Martin Luther Scritta sul bordo 'EIN FESTE BURG IST UNSER GOTT' (Forte rocca è il nostro Dio) che per distenderci possiamo alscoltare qui sotto!3 punti
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Se le monete le compri esclusivamente per “l appagamento estetico” allora il fatto di scoprire che poi sia non autentica non dovrebbe sconvolgerti così tanto… del resto “ l’aspetto estetico” non è cambiato tra prima e dopo la consapevolezza della eventuale mancanza di autenticità….non è che se è autentica è più bella, e se non lo è diventa meno bella… la valenza estetica sempre quella è… Se invece l’appagamento non è solo estetico ma soprattutto numismatico , allora la differenza diventa fondamentale…. Ma come hai dichiarato tu stesso, non rappresenta un aspetto fondamentale per le tue scelte… quindi di cosa ti lamenti?… anzi, fai una cosa: colleziona direttamente le imitazioni , che spendi meno e sono più belle spesso… e poi ci si lamenta del quanto sia scesa in basso la numismatica? Con questi criteri di collezionismo , non vedo altre possibilità…3 punti
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Come preannunciato nella discussione "Il museo degli orrori" ho deciso di aprire questa nuova discussione per raccogliere i futuri quiz d'identificazione monete, quindi come da titolo per tutti gli appassionati di identificazioni numismatiche. La discussione del museo degli orrori, aperta dall'ottimo @caravelle82 ha infatti ospitato negli ultimi tempi diversi indovinelli di identificazione di monete orrorifiche?. Tuttavia visto che gli orrori di difficile identificazione sono limitati e si stanno esaurendo per proseguire il gioco ho deciso di creare questo spazio apposito per questo tipo di rompicapi che non sia basato necessariamente solo sugli orrori ma anche su descrizioni di monete o composizioni create per renderne più ostica l'identificazione. Ad aprire la discussione comincio io con il primo quiz identificativo appositamente preparato! Richiamo in particolare l'attenzione su questa nuova discussione agli amici che più hanno frequentato i quiz del museo degli orrori: @nikita_ @caravelle82 @numys@Ricky97 Spesso in ciotola capita che una moneta ne copra parzialmente un'altra... per esempio gli onnipresenti 20 centesimi impero come in questo caso?, la filosofia di questo tipo di quiz che ho ideato per questo post è quella di identificare monete anche se parzialmente coperte da altre, una situazione molto comune nelle ciotole!2 punti
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Buonasera a tutti, è indubbiamente chiaro che la cartamoneta e la moneta sono dei documenti di grande importanza per un'analisi storica e risultano essere ancora più interessanti nel caso dei moti risorgimentali. Il 1848 è storicamente l'anno delle rivoluzioni e dei fermenti liberali e democratici che sconvolsero l’Europa intera. L’assetto politico italiano voluto dal Congresso di Vienna fu scosso, fin dai primi giorni di quell’anno, dalla concessione delle Costituzioni a Napoli, Firenze, Roma, Torino e dalle insurrezioni di Palermo, Venezia e Milano. Gli avvenimenti di quegli anni, pur nel diverso svolgimento a Milano e Venezia, a Torino e Roma, dimostrano un comune denominatore nel tentativo di conquistare all’Italia Unità e Indipendenza. Questi due ideali, che per il nostro Paese erano allora tra loro complementari, venivano diversamente sentiti dalle popolazioni italiane. Anche a Venezia viene formato, il 22 marzo 1848, un Governo Provvisorio, a seguito della sommossa popolare che costringe gli austriaci a lasciare la città. Per i dettagli storici sulla Repubblica di San Marco e le emissioni della moneta patriottica vi lascio il link di questa esaustiva discussione di @petronius arbiter Nella mia collezione mancavano appunto i tagli da 50 e 100 lire ma dopo tante ricerche e pazienza sono riuscito a completare questa serie, un pezzo importante della nostra storia che ci permette di raccontare il percorso dell'Unità d'Italia. Quindi voglio condividere con tutti voi queste acquisizioni e avere un vostro parere su questa tipologia di emissione. Intanto ho iniziato a studiare le emissioni di Palmanova. 50 Lire: 100 Lire: Per chi volesse ulteriormente approfondire sulla monetazione patriottica di Venezia vi riporto il link di questa discussione: Grazie a tutti2 punti
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Buongiorno a tutti. Apro questa nuova discussione con l'intento di raccogliere, con il contributo (sperabilmente ampio) di chiunque vorrà partecipare, il maggior numero di graffiti apposti su monete della Magna Grecia e della Sicilia. Si tratta di un argomento interessante che spero possa stimolare opportune riflessioni dando vita ad un proficuo dibattito. Comincio con alcune attestazioni nel Bruttium. Nel 1983 Giacomo Manganaro pubblicava un dettagliato studio sui graffiti monetali condotto sostanzialmente attraverso il riesame della documentazione nota, edita per lo più in studi di vecchia data (Lenormant, Friedländer, Gardner, Hill, Blanchet, Babelon, Kraay, ecc.) ma non sempre rintracciabile (G. MANGANARO, Graffiti monetali e onomastica greca, “JNG” 33/1983, ed. 1984, 9-20, Taff. 1-8 con bibl. prec.). Tra le monete esaminate dallo studioso una posizione di rilievo occupa, per il carattere arcaico e il tenore dell’iscrizione, uno statere argenteo di Crotone inquadrabile nell’ultima fase incusa, a tondello stretto e spesso (ca. 475/70-440/35), di ignota provenienza e custodito a Parigi presso il Cabinet des Médailles (FG 1760). Un esemplare già noto a Garrucci e Lenormant e sul quale più di recente ha richiamato l’attenzione L. Brousseau (Production et circulation monétaire en Lucanie antique, in O. De Cazanove-A. Duplouy (curr.), La Lucanie entre deux mers. Archéologie et patrimoine (Actes du colloque international-Paris 2015), II, Naples 2019, 901 e fig. 10). Paris, BN, FG 1760 https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8598990s?rk=1051507;2 L’esemplare reca al rovescio l’iscrizione graffita Η[Ι]ΑΡΟΝ ΤΟ ΑΠΟ() ossia “sacro ad Apollo”, una tipica formula di consacrazione comune anche ad altre classi di materiali e in base alla quale Paola Zancani Montuoro proponeva di interpretare come iniziale di HIAPON il segno H inciso su 5 monete rinvenute presso l’Heraion alla foce del Sele (“AMIIN”, n.s. 6-7, 1965-66, nn. 77-80 e p. 121), una edificio che coniugava le funzioni prettamente religiose con quelle amministrative e per il quale è stata anche sottolineata una probabile funzione di tamieion sacro, considerata l’eccezionale quantitativo di monete argentee rinvenute (R. Cantilena, Monete dal santuario di Hera alla foce del Sele (Paestum). Nuovi dati e vecchi scavi, “RIN” 112, 2011, 15-28 con bibl. prec.) Si tratta quindi di una dedica votiva che consacra il dischetto d’argento coniato a Crotone ad Apollo. Seppur ci sfuggano le motivazioni che indussero il dedicante a “deturpare” la moneta va osservato che la prassi di offrire un disco di metallo alla divinità è ben documentata e non solo attraverso il documento numismatico. Ne fornisce testimonianza, per restare in Magna Grecia, il celebre disco d’argento rinvenuto presso l’Heraion pestano , dedica collettiva di un gruppo di uomini o addirittura, data l’importanza del dono - 570 g. d’argento -, di tutti i cittadini ad Hera, invocata quale protettrice delle armi.2 punti
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Io l'unico galvano che ho visto in vendita era una copia di molti anni fa di una moneta di olimpia e la copia fece credo sui 500 euro. Mi sono pentito di non averlo comprato io. altrimenti non so da chi comprarli. Poi non basta sia una copia, deve essere anche una copia di una moneta che mi interessa. ho anche copie fatte bene di bronzi archeologici che oltre a non essere in vendita costerebbero troppo per me. ad esempio sempre dal negozio dei musei di atene ho comperato la copia nella foto sotto l'originale sta al museo di olimpia, se fosse messo in asta il prezzo sarebbe certamente molto alto. E' alto circa 22 cm e gia' la copia non costava poco anche se per la qualita' della copia non lo ritengo eccessivo.2 punti
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Oggi, 15 aprile 2022, i pagamenti con il Bancomat sono impossibili in molte zone d'Italia. Spero che la cosa faccia meditare i fautori della totale moneta elettronica. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ho trovato le foto della prova del 5 marchi in argento emessa per l'ottantesimo genetliaco del Presidente Hindenburg. Credo siano un utile complemento al thread. Da notare come, rispetto alla medaglia-moneta da me previamente postata, al rovescio la scritta sia "Deutsches Reich Funf Reichsmark" in luogo di "Deutschen Reiches Treuster Diener". Anche la scritta sul contorno è differente "Bayer. Hauptmunzamt feinsilber" sulla prova e "Bayer. Hauptmunzamt silber 900 f." sulla moneta-medaglia, con un riferimento alla diversa finezza dell'argento contenuto. Tutto il resto è sostanzialmente uguale tra le due versioni, con impercettibili differenze di natura dimensionale. La prova in oggetto, coniata anche in una versione in oro, non ebbe purtroppo seguito per una coniazione su vasta scala.2 punti
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I add to this discussion one coin with the graffiti ΠΕΝΤΕ2 punti
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Su di un ulteriore statere di Crotone ad incuso largo (ca. 530/25-510) si legge invece NIKV (Manganaro) o NIKA (von Sallet), un termine che rievoca, anche a livello paleografico (iota a tre tratti), l’analoga iscrizione (non graffita) attestata su un esemplare di Sibari inquadrato dalla Spagnoli nell’ultima fase della coniazione incusa (fase ? 514-510 a.C.) Berlin, SM 18257554 http://www.smb-digital.de/eMuseumPlus?service=direct/1/ResultLightboxView/result.t1.collection_lightbox.$TspTitleImageLink.link&sp=10&sp=Scollection&sp=SfieldValue&sp=0&sp=0&sp=3&sp=Slightbox_3x4&sp=0&sp=Sdetail&sp=0&sp=F&sp=T&sp=6 NAC 52, 2009, 34 (= Spagnoli 251.a) L’interpretazione del peculiare graffito non è univoca in quanto incerta è l’interpretazione dell’ultima lettera. NIKV potrebbe leggersi come forma verbale e rimandare ad un imperativo, “vinci”. NIKA invece potrebbe alludere genericamente alla vittoria o trattarsi, in alternativa, dell’abbreviazione di un nome proprio. La questione rimane aperta.2 punti
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Il 2021 lo spostiamo al primo piano, il piano terra ospiterà gli orrori del 2022 in allestimento2 punti
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Di nuovo auguri e ti faccio una domanda: sei convinto di esserti svegliato prima degli altri e che finora ci stessimo trastullando con le bambole invece di darci da fare? ma da quale pianeta sei caduto? Informati meglio prima di sparare sentenze e fare figure da bischero.2 punti
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Quello di acquistare monete sulla base delle foto senza andare a visionare i lotti ritengo sia una pratica profondamente sbagliata che sta ulteriormente deteriorando il mercato. I collezionisti devono vedere le monete in mano, devono fare esperienza, farsi "l'occhio"....non si può comprare le monete seduti alla scrivania con un click. Ormai è diventato centrale non il ruolo dell'esperto ma quello del fotografo, se si fotografa a regola d'arte una moneta brutta la si può far diventare bellissima (spariscono hairlines, pulizie, segnetti, la moneta risulta più "viva", ecc) e magari il risultato vola....mentre se monete belle sono fotografate male perdono completamente di appeal e se partono basse rimangono basse. Mi è capitato di vedere monete belle fotografate malissimo che sono andate via a cifre affare come dei cessi fotografati a regola d'arte che hanno fatto risultati strabilianti (spero che quelle monete siano state rimandate al mittente, ma intanto il risultato rimane pubblicato). Meno i collezionisti andranno a visionare i lotti e più appariranno sul mercato monete con difetti occulti e con conservazioni gonfiate2 punti
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In attesa che @gieffelle pubblichi le foto del buono e relativi documenti, vorrei rimarcare quanto possa essere ancora attuale la storia della Seconda Repubblica Romana del 1849. Tale stato repubblicano nacque durante il Risorgimento a seguito di una rivolta interna che nei territori dello Stato Pontificio estromise papa Pio IX dai suoi poteri temporali e venne governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi. Discorso pronunziato da Mazzini nella seduta del 10 marzo 1849 dell’Assemblea Costituente Romana sulla missione del Governo di fronte alla situazione politica d’Italia: "Noi vogliamo fondare la Repubblica. E per Repubblica non intendiamo una mera forma di governo, un nome, un’opera di riazione da partito a partito, da un partito che vince a partito vinto. Noi intendiamo un principio; intendiamo un grado di educazione conquistato dal Popolo; un programma d’educazione da svolgersi; un’istituzione politica atta a produrre un miglioramento morale. Noi intendiamo per Repubblica il sistema che deve sviluppare la libertà, l’uguaglianza, l’associazione" La piccola repubblica ebbe vita breve (5 mesi, dal 9 febbraio al 4 luglio) a causa dell’intervento militare di Napoleone III, che per convenienza politica ristabilì l’ordinamento pontificio. Tuttavia quella della Repubblica romana rimane un’esperienza significativa nella storia dell’unificazione italiana perché vede l’incontro e il confronto di molte figure di primo piano del Risorgimento, fra cui Giuseppe Garibaldi e Goffredo Mameli che daranno vita a nuove idee democratiche. Ma un documento che testimonia la forza e la tenacia di Giuseppe Mazzini nel perseguire la sua idea di unità e libertà del popolo viene riportata nella lettera indirizzata ai romani il 5 luglio 1849, all’indomani della sconfitta: “Romani! La forza brutale ha sottomesso la vostra città; ma non mutato o scemato i vostri diritti. La repubblica romana vive eterna, inviolabile nel suffragio dei liberi che la proclamarono, nella adesione spontanea di tutti gli elementi dello Stato, nella fede dei popoli che hanno ammirato la lunga nostra difesa, nel sangue dei martiri che caddero sotto le nostre mura per essa. Tradiscano a posta loro gl’invasori le loro solenne promesse. Dio non tradisce le sue. Durate costanti e fedeli al voto dell’anima vostra, nella prova alla quale Ei vuole che per poco voi soggiacciate; e non diffidate dell’avvenire. Brevi sono i sogni della violenza, e infallibile il trionfo d’un popolo che spera, combatte e soffre per la Giustizia e per la santissima Libertà. Voi deste luminosa testimonianza di coraggio militare; sappiate darla di coraggio civile … Dai municipii esca ripetuta con fermezza tranquilla d’accento la dichiarazione ch’essi aderiscono volontari alla forma repubblicana e all’abolizione del governo temporale del Papa; e che riterranno illegale qualunque governo s’impianti senza l’approvazione liberamente data dal popolo; poi occorrendo si sciolgano. … Per le vie, nei teatri, in ogni luogo di convegno, sorga un grido: Fuori il governo dei preti! Libero Voto! … I vostri padri, o Romani, furon grandi non tanto perché sapevano vincere, quanto perché non disperavano nei rovesci. In nome di Dio e del popolo siate grande come i vostri padri. Oggi come allora, e più che allora, avete un mondo, il mondo italiano in custodia. La vostra Assemblea non è spenta, è dispersa. I vostri Triumviri, sospesa per forza di cose la loro pubblica azione, vegliano a scegliere a norma della vostra condotta, il momento opportuno per riconvocarla” Quindi tali buoni sono documenti di grande importanza storica perché furono uno strumento per finanziare nuove azioni armate per la liberazione del paese. Non appena si presenterà l'opportunità sicuramente entrerà nella mia collezione.2 punti
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Discussione interessante... Su questo tetradramma di Tolomeo I, al rovescio credo che si legga “AITIΣ” oppure “ΣITIA”1 punto
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Esatto! complimenti! La mia moneta che avevo occultato parzialmente1 punto
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Bella ed affascinante moneta che ho avuto la fortuna di aggiungere recentemente in collezione ad un prezzo da occasione. Molto interessante la disamina connessa ?1 punto
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Sì ma sarebbe il caso di dire come ci si arriva, perché lo scopo di un test è anche quello di essere istruttivo. La densità del ghiaccio è di circa 0,916 g/cm3, e pertanto il cubetto di ghiaccio pesa approssimativamente 33 x 0,916 = 24,732 g. I 27 cm3 di acqua spostata pesano 27 g. La moneta deve quindi pesare 27 – 24,732 = 2,268 g. Tra le nostre monete, quella da un centesimo che pesa 2,3 g è la moneta identificata con questa particolare pesatura che sfrutta il principio di Archimede. apollonia1 punto
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Complessa anche l'interpretazione del graffito presente sullo statere crotoniate SNG Danish, 1772 che Attianese (1992, p. 76, n. 67 ), sulla scia di Garrucci, proponeva di leggere APXIA ma sul quale sussistono forti perplessità. Garrucci 1885, tav. CIX, 3 SNG Dan. 17721 punto
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trovato il 1996 !!!!!!!! manca solo l'ultimo 1999 riferito all'anno 1998 a futura memoria...se a qualcuno dovessero mai servire...visto che ho impiegato mesi1 punto
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Salve, di tratta di una moneta tunisina, nella seguente scheda tutti i dettagli: https://en.numista.com/catalogue/pieces64421.html1 punto
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Come non si possa non concordare con quanto scritto da te @Il Lanzichenecco. In effetti, sarebbe la situazione ideale anche se, per ragioni di mercato, di evoluzione dello stesso nonché di altri fattori, forse poco praticabile ai più. L'Asta in discussione si svolge, ad esempio, in Germania: Esposizione I lotti saranno visibili dal 2 al 3 maggio 2022 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00 CEST al seguente indirizzo: Sofitel Munich Bayerpost Bayerstraße 12 80335 München, Germania presso la stanza: Level IV room La possibilità di visionare gli esemplari ante asta penso che sia fattore comune delle principali aste. Saluti, Domenico1 punto
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Pur consapevole e sostenitore del fatto che non siamo collezionisti di blister e scatole, ma di monete, non violerei mai una card per estrarre la moneta, in quanto parte integrante della stessa e viceversa! Sono nate nella loro teca e lì devono restare per sempre.1 punto
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Salve. Gettone della Dalton & Hamer Middlesex Political & Social Series (Regno Unito, 1794) progettato per un commento satirico contro i francesi, la cui rivoluzione aveva appena rovesciato la monarchia (Savoca Numismatik 127th blue auction). Middlesex 1017e. Mappa della Francia. Mezzo penny di rame. 10,1 g, 29 mm. Una mappa satirica della Francia; A MAP OF FRANCE 1794 ai lati di un quadrato; all'interno un piede che calpesta HONOR; FRA-NCE sopra; FIRE in ciascuno degli angoli; GLORY barrato a destra; THRONE rovesciato sopra; RE\ LI/ GI\ ON (rotto) a sinistra / MAY | GREAT BRITAIN | EVER REMAIN | THE | REVERSE sopra una grande stella che si irradia in una corona di quercia. Quindi l'"onore" calpestato, il "trono" rovesciato, il "FRA-NCE" (diviso), il "RE|LI|GI|ON" fatto a pezzi, la "GLORIA" deturpata, il "FUOCO" in ogni angolo, l'omicidio (cioè i pugnali) da ogni parte e lo spargimento di sangue dappertutto. Mamma mia!1 punto
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Una semplice app gratuita ... camscanner. Facile da usare, con filtri per migliorare la scansione. ? Buona serata! Illyricum1 punto
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Parere del tutto negativo. Esecuzione alquanto sommaria dei tipi. L'aquila (chiamiamola così) è resa in modo assolutamente anomalo, ben lontana dai canoni di esecuzione stilistica dell'epoca, altrettanto dicasi per il tripode e per la lettera P della legenda.1 punto
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Il Pucci per il 1799 distingue tra effige A e effige B senza citare la variante priva delle sigle LS. Quello veramente raro però è il tipo con lo stemma piccolo (III tipo nello specchietto di italpen), per il Pucci R5, interessante anche perché coniato nel 1814 anche se ha come millesimo 1799. Inoltre, come per i dieci paoli di Ludovico I, non ha più il taglio "cordonato" dei francesconi battuti nel '700 ma ha il taglio a "foglioline". Un saluto1 punto
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@andrea78ts guardando meglio l'errore della "rosetta su FERT" si appesantisce nel caso in esame notandosi l'ulteriore consunzione della T in rilievo trasformata in una I. @andrea78ts dai tuoi interventi precisi e curati fuoriescono chiaramente la passione e l'amore che hai per la numismatica. Sentiti complimenti e ancora grazie. Gordon1 punto
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ciao @sandrocoinnuovo Si tratta di un bronzo di Sardes (Lidia) con datazione incerta, (fine II sec a.C/14 d.C) SNG Cop 484 var. https://www.acsearch.info/search.html?id=78531761 punto
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Salve a tutti Oggi ho acquistato questo curioso gettone della fonderia Necchi di Pavia. Ho visto che esistono gettoni di questa fonderia della città di Pavia di tre diversi tipi da 20, 10 e 5 (centesimi suppongo). L'esemplare in mio possesso tuttavia è in parte differente da questi gettoni e da quelli catalogati dal catalogo Pitotto. La legenda infatti recita Fonderia Necchi Pavia e non "Fonderie", al plurale come tutti gli altri gettoni similari che ho avuto modo di visionare online. Scorrendo rapidamente su internet la storia della Necchi di Pavia ho visto che essa fino al 1907 aveva denominazione di Fonderia, da quel che ho potuto vedere la denominazione al plurale è successiva al 1907/8 quando si costituì come "Società Anonima Fonderie Ambrogio Necchi". La differenza del mio gettone con gli altri più attestati sta anche nel fiore centrale qui non coniato ma sbalzato sul tondello e nel rovescio che presenta una piccola stella anch'essa impressa. Vi volevo domandare quindi, in particolare all'ottimo @apollonia che sempre mi trovo a scomodare per i miei acquisti in gettoni, un riscontro, se conoscete questa variante di legenda e di aspetto di questo gettone e se può essere datante come ho ipotizzato a prima del 1907. Vi ringrazio come sempre in anticipo per ogni commento e osservazione http://www.paviaedintorni.it/temi/personaggi_file/personaggi_lavoro_file/personaggi_lavoro_ambrogionecchi.htm https://www.necchipaviaitalia.it/necchi-cronologia-storica-della-piu-grande-avventura-pavese/1 punto
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Grazie Alessandro per i tuoi preziosi contributi. Condivido con piacere anche il Tarì/ Medaglia. Di questo nominale si conoscono esemplari rarissimi (oltre a quelli in argento) in oro e bronzo. Oltre a varianti di conio sia al dritto che nel rovescio, infatti alcuni busti della futura Regina di Napoli presentano sul petto tre gemme come nel Carlino.1 punto
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Durante i matrimoni e nascite regali, ma anche durante le cavalcate dei re nella capitale del Regno, era consuetudine gettare monete al popolo. Numerose sono le testimonianze di tale pratica. Eccone alcune:1 punto
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Buongiorno a tutti e buona domenica delle Palme. Oggi voglio condividere il Carlino/Medaglia del 1768. Una Napoletana commemorativa quella di oggi, per le nozze fra il giovane Ferdinando IV di Borbone Re di Napoli e l'Arciduchessa d'Austria Maria Carolina, figlia di Maria Teresa. Nozze stabilite per procura il 7 Aprile del 1768. Ho letto da qualche parte che sia il Tarì che il Carlino furono gettati al popolo all'arrivo degli sposi reali a Napoli. Il mio Carlino. Un ritratto della giovane Carolina1 punto
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10 Centimos 1870 Governo Provvisorio spagnolo Questa l'avevo già ma per 50 cent ho sostituito l'orrore che avevo in collezione? Il pezzo forte è questo mezzo penny 1899:1 punto
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io comincerei con l'indagare sul punto esagonale ad inizio legenda. se ci sono altri riscontri. potrebbe essere più tarda.1 punto
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