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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/13/22 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, è indubbiamente chiaro che la cartamoneta e la moneta sono dei documenti di grande importanza per un'analisi storica e risultano essere ancora più interessanti nel caso dei moti risorgimentali. Il 1848 è storicamente l'anno delle rivoluzioni e dei fermenti liberali e democratici che sconvolsero l’Europa intera. L’assetto politico italiano voluto dal Congresso di Vienna fu scosso, fin dai primi giorni di quell’anno, dalla concessione delle Costituzioni a Napoli, Firenze, Roma, Torino e dalle insurrezioni di Palermo, Venezia e Milano. Gli avvenimenti di quegli anni, pur nel diverso svolgimento a Milano e Venezia, a Torino e Roma, dimostrano un comune denominatore nel tentativo di conquistare all’Italia Unità e Indipendenza. Questi due ideali, che per il nostro Paese erano allora tra loro complementari, venivano diversamente sentiti dalle popolazioni italiane. Anche a Venezia viene formato, il 22 marzo 1848, un Governo Provvisorio, a seguito della sommossa popolare che costringe gli austriaci a lasciare la città. Per i dettagli storici sulla Repubblica di San Marco e le emissioni della moneta patriottica vi lascio il link di questa esaustiva discussione di @petronius arbiter Nella mia collezione mancavano appunto i tagli da 50 e 100 lire ma dopo tante ricerche e pazienza sono riuscito a completare questa serie, un pezzo importante della nostra storia che ci permette di raccontare il percorso dell'Unità d'Italia. Quindi voglio condividere con tutti voi queste acquisizioni e avere un vostro parere su questa tipologia di emissione. Intanto ho iniziato a studiare le emissioni di Palmanova. 50 Lire: 100 Lire: Per chi volesse ulteriormente approfondire sulla monetazione patriottica di Venezia vi riporto il link di questa discussione: Grazie a tutti4 punti
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ℭ??? ? ?????! ℭ??????? ??? ? ??? "?????????????" ???? ?? ??????? ????? ??????????? ?? ℌ????????? - Oh! Ops! Ho dimenticato di cambiare il font! ... dicevo, cercando tra le mie cose ho trovato questa commemorativa da due marchi del 1933, per il 450° anno della nascita di Martin Lutero niente di speciale se non fosse per fatto che viene considerata - insieme al pezzo da 5 Reichsmark, con lo stesso motivo ed emesso nella stessa occasione - la prima moneta d'argento del Terzo Reich e dove è stato usato che per la prima volta, il controverso font Fraktur al posto del precedente Antiqua. Alcuni artisti si rifiutarono addirittura di usare il Fraktur su una moneta, poiché questo carattere sembrava inadatto ai loro occhi a causa dei molti discendenti (la parte di una lettera che si estende sotto la linea di base: g, p, q, etc. ). Il Prof. Hans Wissel, che aveva creato i disegni per entrambe le facce della moneta di Lutero, fu però qui criticato perché aveva disegnato la "s" nella parola "Deutsches" come una "s" rotonda ? e non come una "s" lunga . Tuttavia, se la è cavata invocando la sua libertà artistica. L'iscrizione sul bordo "EIN FESTE BURG IST UNSER GOTT" (Forte rocca è il nostro Dio) è stata ancora eseguita in antiqua, poiché mancava l'esperienza per la scrittura Fraktur sul bordo stesso. Alcuni esemplari di prova sono stati fatti con la Fraktur però in via sperimentale. Dal 26 agosto 1941, le monete di Lutero vennero trattenute dalle casse dello Stato e restituite alla Reichsbank per eliminare la "frammentazione delle monete" e come tutte le altre monete d'argento del Terzo Reich, la moneta fu infine ritirata dalla circolazione dal Governo Militare Alleato nel settembre 1944. =========================== Sopra ho scritto "font controverso", ma perchè? La parola tedesca Fraktur deriva da frāctus ("rotto"), participio perfetto del verbo latino frangere ("rompere"). Si discute fino a che punto le grottesche spezzate che divennero di moda dopo il 1933 siano da considerare "scrittura nazista". Da un lato Bismarck (sì: proprio quello della bistecca) che fu un forte sostenitore dei caratteri tedeschi. Rifiutava di ricevere in dono libri tedeschi in caratteri Antiqua e li restituiva al donatore con la frase Deutsche Bücher in lateinischen Buchstaben lese ich nicht! (libri tedeschi in caratteri latini io non ne leggo!); Dall' altro addirittura l'Adolfo che predicava: "La vostra presunta interiorizzazione gotica si adatta male all'epoca dell'acciaio e del ferro, del vetro, del cemento, della bellezza della donna e della forza dell'uomo, della testa alzata e del senso di sfida". Qui - tanto per confondere ancora le mie idee poco chiare - due monete, entrambe del '22, con i due font felicemente usati uno accanto all'altro: Fun fact: a DX, sul grano "Sich regen bringt Segen" (L''attività porta benedizioni) - Proverbio che può essere inteso come un riferimento alla dottrina protestante-calvinista, secondo la quale il diligente è premiato da Dio. La percentuale del Fraktur come carattere era scesa al cinque per cento nel 1932. Negli anni 1933-1935, è aumentata al 50%, ma è scesa rapidamente di nuovo prima del 1940. Il 3 gennaio 1941, Hitler prese poi la sua decisione: le scritture gotiche dovevano essere abbandonate a favore della "scrittura normale" anche per facilitare la divulgazione del tedesco nei paesi occupati. Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che ho detto la mia! Servus Njk ====== Per l'achivio: 2 reichsmark, 1933 commemorativo del 450° anno della nascita di Martin Lutero Argento 0,625 / 8g. / 25mm diametro Legenda: D : 2 Reichsmark / DEUTSCHES REICH R: 1483 - 1933 / Martin Luther Scritta sul bordo 'EIN FESTE BURG IST UNSER GOTT' (Forte rocca è il nostro Dio) che per distenderci possiamo alscoltare qui sotto!4 punti
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Come preannunciato nella discussione "Il museo degli orrori" ho deciso di aprire questa nuova discussione per raccogliere i futuri quiz d'identificazione monete, quindi come da titolo per tutti gli appassionati di identificazioni numismatiche. La discussione del museo degli orrori, aperta dall'ottimo @caravelle82 ha infatti ospitato negli ultimi tempi diversi indovinelli di identificazione di monete orrorifiche?. Tuttavia visto che gli orrori di difficile identificazione sono limitati e si stanno esaurendo per proseguire il gioco ho deciso di creare questo spazio apposito per questo tipo di rompicapi che non sia basato necessariamente solo sugli orrori ma anche su descrizioni di monete o composizioni create per renderne più ostica l'identificazione. Ad aprire la discussione comincio io con il primo quiz identificativo appositamente preparato! Richiamo in particolare l'attenzione su questa nuova discussione agli amici che più hanno frequentato i quiz del museo degli orrori: @nikita_ @caravelle82 @numys@Ricky97 Spesso in ciotola capita che una moneta ne copra parzialmente un'altra... per esempio gli onnipresenti 20 centesimi impero come in questo caso?, la filosofia di questo tipo di quiz che ho ideato per questo post è quella di identificare monete anche se parzialmente coperte da altre, una situazione molto comune nelle ciotole!3 punti
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Perdonami, con tutto il rispetto, ma questa affermazione mi pare davvero priva di ogni fondamento. Che tu offri prima o dopo, la moneta alla fine farà comunque il "suo" prezzo, che dipende esclusivamente dal mercato di quel momento.3 punti
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Buonasera e complimenti per l' idea che va a simulare uno "scenario ciotola" ? .Infatti ,come sappiamo,tra mucchi e mucchetti,vi sono tanti tondelli che si coprono l' uno con l' altro,timidi delle nostre "manine", che tentano di scoraggiarci quando le medesime si sporcano nere nere?... Ma noi non ci abbattiamo,anzi.....(un venditore che conosco ha le salviette pronte per l' uso?). Ritornando a noi,in questa ciotola forse vi sono nascosti i 5 franchi tunisini.......2 punti
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Nel frattempo sto ideando un nuovo giochetto di identificazioni ma non trattandosi di orrori pensavo di proporlo in una discussione a parte in Agorà che aprirò prossimamente!2 punti
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Anche a me piace partecipare alle aste offrendo su basi basse, pur sapendo che poi il prezzo salirà molto. Il venditore è contento, io pure... non capisco quale sia il problema.2 punti
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Un piccolo scorcio di vita di piazza di come eravamo una novantina di anni fa, un carrettino con un somarello fa capolino a quello che sarà il futuro motorizzato del Paese. la cartolina risulta scritta il 23 12 1938 (auguri per le festività), ma l'immagine raffigurata penso che sia dei primi degli anni '30. Il francobollo del Giubileo straordinario del 1933 sembrerebbe applicato in un secondo tempo senza alcun senso, direi anacronistico, troppi 50 cent per una cartolina (spedizione nazionale), ne sarebbero bastati venti o trenta.2 punti
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Complimenti per la missione di cimentarti in questi rari nominali di una zecca ostica (ma affascinante) come come quella Palermitana. Sono nominali che già trovarli in buon Bb è cosa decisamente insolita. Non seguo il mercato di questa tipologia, ma rientra comunque nei miei studi sulle zecche italiane. Ti riporto prima di tutto la scheda del nostro catalogo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F3BRS/26 Il Buceti la classifica al numero 65 del II volume, e gli assegna un R4 come rarità. L'esemplare ivi fotografato e schedato è quello di un'asta Nomisma online del 2015, dove in condizioni un pelino migliori del tuo (ma forse il tuo ha un'impronta più debole, dal momento che le sigle sono appena visibili) realizzò la non indifferente cifra di 550€ esclusi diritti. Lo puoi vedere qui: https://auctions.nomismaweb.com/it/lot/48725/sicilia-ferdinando-iii-1759-1816-4-tari-/ Il MIR lo classifica al n. 612, con un grado di rarità R3; l'esemplare schedato presenta un'impronta dei contorni più forte, ma dettagli molto molto deboli, e un tondello difettato. Lo Spahr lo classifica al n. 53, repertando lo stesso esemplare riportato nel MIR (provenienza: collezione FM; probabilmente nemmeno Spahr lo possedeva, o, forse, non lo riteneva idoneo per essere riportato in foto). Un bell'esemplare è catalogato nella raccolta del fondo numismatico di Storia Patria, appartenente alla collezione di Eugenio Scacchi, n. 2791 (un gran bel BB con rilievi forti e dettagli ben impressi) In bibliografia ho controllato anche i cataloghi delle collezioni "Utriusque Siciliae" (Varesi 2000) e Patti (Nac 57) dove non era presente. Se segui questa tipologia ti consiglio di reperire una bibliografia specializzata. Io non posso aggiungere altro, se non rinnovarti i complimenti per il coraggio e la determinazione. Se posso esserti utile con qualche riferimento bibliografico tratto dalla bibliografia in mio possesso (quella citata) contattami pure in privato.2 punti
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Ciao, Complimenti per la bellissima e rara piastra. Potrebbe essere stata la collisione dei conii a lasciare in incuso parte della corone e dello stemma... Prendi con le pinze quello che ti sto dicendo, ma sicuramente qualcuno più esperto di me saprà dirci cosa può essere successo. Secondo me è riportata questa parte.... Un saluto Raffaele2 punti
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condivido questa splendida medaglia Guido Erizzo (1761-1837) Patron dell'Arsenale sventaun principio d'incendio AR gr 94,45 diametro 63 mm e rovescio2 punti
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Buongiorno, comunico una nuova variante sulle 100 lire 1995 (FAO) e delle 100 lire 1996. In questi due anni è stato modificato il dritto ed in particolare la differenza principale è sulla firma L.CRETARA. La prima firma presenta una L con la barra orizzontale lunga, i caratteri con la stessa dimensione e ben allineati; per questo motivo la chiameremo "firma allineata". La seconda versione di firma ha la lettera "L" con la barra orizzontale più corta, le due lettere "A" più piccole e sfalsate e la gamba obliqua della lettera "R" più lunga, per questo la chiameremo "firma disallineata" (anche per richiamare le varianti delle 20 lire di recente scoperta, sempre ad opera sua). Come detto, nel 1995 e 1996 si trovano entrambe le versioni e sono molto facili da trovare, quindi rarità "C" al momento. Dal 1997 in poi pare sia stata adottata solo la firma disallineata (salvo nuove scoperte).1 punto
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https://www.vanillamagazine.it/scoperta-una-moneta-di-carlo-magno-coniata-poco-prima-della-morte/1 punto
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In Italia avrebbero mobilitato i N.O.C.S., arrestato il piccolo imprenditore agricolo e la moneta sarebbe poi finita chissà dove. Per fortuna esistono ancora paesi civili, queste sono belle notizie anche se per noi "italici" un approccio così sensato, logico e corretto sembra davvero fantascienza.1 punto
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Ti posso garantire che è del tutto normale è l'età che avanza quello che dimentico a volte io stesso è indicibile!1 punto
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Le monete postate non sono molto comuni ma la definizione "very rare" della casa d'aste mi sembra eccessiva. Del primo esemplare (POTON al rovescio) sono noti più di dieci pezzi (1 conio di D/ e 2 di R/), documentati da importanti collezioni, da ripostigli e dal mercato antiquario. Tra essi: Cambridge, SNG Fitzw. 745 Leake CNG, MbS 72, 2006, 140 Napoli, MAN, Fg 3369 Paris, SNG Delpierre 446 Mosman, Gale 7 (ex NFA, 18.10.1990, 44) Altamura, MA 166144, rip. Altamura 144 (IGCH 1923) Taranto, MN, rip. Taranto 1951, 23 (IGCH 1895) Leu FPL, Dic. 1961, 40 Napoli, MAN 141874, rip. Sala Consilina 73 (IGCH 1936) Taranto, MN s.i., rip. Torchiarolo 1927, 18 (IGCH 1927) NAC AG K, 2000, 1082 Del secondo alcuni dei pezzi noti sono: Reggio Calabria, MN 272, rip. Curinga 159 (IGCH 1881) New York, SNG ANS 252 Oxford, SNG 1465 Athena 1, 1987, 22 Cambridge, McClean 1651 Napoli, MAN, Sg 6282 Lanz 44,1988, 45 NAC AG O, 2004, 1197 Napoli, MAN, Fg 3377 Per quanto concerne il simbolo fisso del trampoliere consiglio vivamente la lettura dell'interessante contributo di B. Carroccio: https://www.academia.edu/440668/Sulla_valenza_simbolica_dei_trampolieri_nelle_monetazioni_antiche1 punto
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Giudico dalla foto: mi sembra che il bordo sia in certi punti arrotondato e doppio, le firme diverse (la "L" di Romagnoli non sembra "spezzata" nel tratto orizzontale, il diametro maggiorato, tuttavia la prima "M" della data MCMXXVIII non è "tagliata" dal bordo ed il peso è nella norma. Pur non volendo escluderne l'autenticità, è una moneta che non prenderei per l'ambiguità. Anche il tipo di patina non mi convince. Qui sotto posto un esemplare in buona conservazione, un confronto fra un R/ autentico con uno falso e come è, generalmente, la "L" della firma negli esemplari autentici: :1 punto
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Interessante è anche un contributo numismatico che tende a fornire una spiegazione riguardo la progressiva espansione della " cornice" nei tremissi longobardi e fornisce un'ipotesi sulla coesistenza di tremissi per il mercato interno e per quello estero ,nella fattispecie per sostenere la concorrenza con la monetazione aurea bizantina ravennate.1 punto
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Ai primi del novecento, anche se la locomozione meccanizzata aveva avuto il suo avvio con le prime auto e i primi treni (Linea a doppio binario di 7,2 km Napoli-Portici del 03/10/1839 innaugurata da Ferdinando II) la facevano ancora da padrone per gli spostamenti di cose e persone i mezzi a trazione animale. Ecco in questa cartolina viaggiata del primo '900, con foto Alinari ed edita da Graphic Arts Institute Dr. Trenkler & Co., un Curricolo napoletano utilizzato per il trasporto delle persone: In questo caso dato che gli spostamenti potevamo essere lunghi e stressanti si cercava di renderlo quanto più confortevole possibile utilizzando anche un riparo per il sole e degli spazi utili per i propri oggetti o viveri. Certo i curricoli venivano anche utilizzati per scopo ludico ed infatti spesso si organizzavano delle corse durante delle feste paesane quasi a ricordare quella che era la corsa dei carri che si teneva nella Roma antica. Qui vediamo una rappresentazione della corsa dei curricoli in un dipinto del 1825 del pittore italiano Saverio della Gatta:1 punto
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Dunque :finalmente è disponibile il catalogo della mostra,che già possiedo.Per rispondere al caro @ARES III che nella discussione"elenco libri "in "storia e archeologia" mi chiedeva immagini ,posto quella di un oggetto che non conoscendolo mi ha molto impressionato : rinvenuto in una tomba femminile nella chiesa di Pava ,già teatro del rinvenimento di un tesoretto di monete auree gote,si tratta di un "eberzahn",un ornamento di copricapo militare ottenuto unendo due zanne di cinghiale tramite una lamina bronzea . originaria del Limes questa classe di manufatti si è velocemente allargata a quasi tutta l'Europa , dall'Inghilterra alla Romania ed è perdurata dal tardoantico all'altomedioevo. come dicevo in questo catalogo viene definito come ornamento di copricapo militare ma da una veloce ricerca mi risulta che si tratti piuttosto di "ornamenta" per militaria ,forse il corrispettivo barbarico delle "phalere" romane.1 punto
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Si, indiscutibilmente non si può definire un confine cosi netto.. in effetti si dice da Anastasio il cambiamento, per via dell introduzione del grande follis in bronzo, del valore di 40 nummi, nel tentativo di bloccare la svalutazione della moneta enea, infatti se Anastasio potremmo considerarlo il primo di un nuovo corso, Basilisco ( dopo di lui c è il secondo regno di Zenone ed il breve periodo di Leonzio ) potremmo considerarlo l ultimo di un vecchio corso.. con le debite premesse che un confine netto non può esistere..1 punto
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Io ho questo. Molta somiglianza ma DVX abbassato e sull'asta sembra esserci il vessillo.1 punto
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Megale Hellas è il termine usato dagli antichi greci per indicare l'Italia meridionale. Non capisco perchè ora dopo 2500 anni dobbiamo includere altre zone... Arka Diligite iustitiam1 punto
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1830 AD ENRICHETTA LALANDE (CANTANTE) OMAGGIO DEGLI AMMIRATORI MILANESI D/. AD / ENRICHETTA / MERIC LALANDE / ESIMIA / ATTRICE CANTANTE - Ghirlanda d'alloro intrecciata da nastro portante i diversi nomi di opere: STRANIERA, POMPEJ, ELISABETTA, PIRATA, ARABI NEL(LE GALLIE) R/. GLI / AMMIRATORI / COSTANTI / DEL VERO MERITO / DOLENTI / PER LA VICINA PARTENZA / DI LEI / D D / MILANO AN. MDCCCXXX Bronzo, mm. 43 Riferimenti: A. Turricchia IL REGNO LOMBARDO-VENETO ATTRAVERSO LE MEDAGLIE n. 182 Mattoi 1906 MEDAGLIE DI ARTISTI DI CANTO n.141 punto
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Bella moneta in ottimo stato di conservazione. Il Trevisan non è così facile da trovare, direi raro. I segnetti cerchiato sono secondo me piccoli difetti di conio, forse fatti pulendo il conio. Saluti.1 punto
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RIC 1033 - Nicomedia Basilisco e Marco in trono Queste monete sono una specie di “fossile guida” stilistico per la produzione di Nicomedia con il solo monogramma di Basilisco che ho citato appena sotto la n. 1015 NOT IN RIC Diversi autori danno come plausibile una emissione “Basilisco e Marco in trono” per Antiochia Non posso confermarla ad oggi RIC 1034 Monogramma misto di Basilisco e Marco Zecca Cizico…per quanto mi riguarda attribuzione assolutamente da rivedere…. Per me questa emissione è probabilmente di Costantinopoli E comunque ne esiste un gruppo meno numeroso che pare invece proprio di Cizico… Ma soprattutto…. Ne esiste un gruppo che ha lo stile di Nicomedia (forse…con le pinze…) Nonché un gruppo con uno stile molto strano, con un monogramma parzialmente inedito, sulla cui attribuzione a una zecca mi sto arrovellando …. E non ci salto fuori J Infine…con lo stile di Cizico, esiste una moneta, unica, che presenta un busto al dritto e uno al rovescio (come quelle presentate per Leone I)… sembrerebbe… il condizionale è d’obbligo … Basilisco / Zenonide … moneta di complessa attribuzione. In sintesi….. Quella che pare una monetazione banale…Basilisco… nasconde incognite forti. Alcune zecche appaiono molto più vitali di quanto non traspaia dal RIC Costantinopoli Nicomedia Cizico Tessalonica (?) E forse una quinta che non saprei però definire, e che non mi pare essere Antiochia che invece tenderei ad escludere, anche perché non credo che Antiochia sia veramente stata pienamente nelle mani di Basilisco dopo la fuga di Zenone da Costantinopoli…. La massima complessità si trova nella monetazione di Zenonide, per la quale il RIC vede solo 2 monogrammi emessi solamente a Costantinopoli. Le emissioni raccontano una storia diversa, fatta di molteplici zecche e non tutte per tutti i monogrammi. Insomma… per il momento tanto materiale, tante domande e tanti dubbi ….. Prossima tappa… Zenone… un’altra bella “grana” J Saluti Alain1 punto
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Grazie a te, bellissimi esemplari in ottima conservazione! La fattura dei tagli da 50 e 100 lire è di un altro livello rispetto a quella dei tagli piccoli: mi domando se furono create dalla stessa ditta Paolo Ripamonti Carpani... X quanto riguarda Palmanova: i miei migliori auguri!!!1 punto
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Ciao, Non seguo le molte varianti di queste tipologie, ma esaminando velocemente la bibliografia in mio possesso (MIR Firenze e le due collezioni specializzate esitate da Crippa e Inasta) mi par di capire che la mancanza del monogramma non sia l'unico aspetto dirimente. Il primo tipo è caratterizzato dallo scudo piccolo. Una velocissima ricerca online riporta a due interessanti discussioni qui sul Forum (il che testimonia come il nostro Forum si riveli un'autentica miniera d'oro di informazioni) Nella vendita di Inasta (Collezione Lorena) sono presenti ben 4 esemplari per il millesimo 1799 (tutti molto molto rari) Nella settima vendita di Crippa è presente un bellissimo esemplare, primo tipo, con monogramma e cavallino e scudo piccolo. Ti allego gli estratti delle pagine. Se volessi i PDF interi fammi sapere, li conservo sempre come parte della mia biblioteca digitale. Se ti interessano le Toscane, l'intera raccolta del Pucci non sarebbe male, ma direi che già con il MIR e il CNI (anche solo digitale) e qualche catalogo di vendita specializzato riesci a dissipare dubbi come questi Pagine da cronos7.pdf Pagine da Collezione LORENA.pdf1 punto
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Buonasera, non ho rinvenuto nel Forum qualche riferimento a Gabriele Tadino da Martinengo (1480-1543), esperto militare bergamasco, e quindi sono andato a scovare (mi ricordavo di averla) l’esemplare che allego acquisito in un’asta nel maggio del 2019. La medaglia fu coniata a Padova nel 1538 a celebrazione e in omaggio del Tadino e ricorda in particolare le fortificazioni di Rodi. Gabriele Tadino (Martinengo, 1476-1479 – Venezia, 4 giugno 1543) è stato un militare e ingegnere italiano. Nel 1508 si arruolò nell'esercito della Repubblica di Venezia dopo aver completato gli studi nel campo delle scienze e difese militari. Nel 1513 ricevette l'incarico delle fortificazioni di Crema; nel 1522 contribuì alla difesa di Rodi contro i Turchi. Nel 1532 era generale dell'artiglieria imperiale nel secondo assedio di Vienna da parte di Solimano. Relativamente all’assedio di Rodi: Gabriele Tadino era sovrintendente alle fortificazioni di Candia quando fu richiesto il suo intervento alla difesa di Rodi, intervento negato dal governatore di Candia. Tadino riuscì a eludere la sorveglianza veneta e con due amici fidati salì sul brigantino con cui era venuto frate Antonio Bosio a sollecitare la sua partenza per Rodi. Fu accolto con grandi onori, entrò nell'ordine dei cavalieri gerosolimitani e divenne il responsabile della difesa della città. Tadino diede il suo notevole contributo nella costruzioni di strumenti per individuare le gallerie in costruzione da parte dei turchi e nella preparazione di contromine, che fecero stragi nell'esercito assediante. Dopo una strenua resistenza durata oltre quattro mesi (l'assedio era cominciato in luglio) in dicembre, anche a causa di numerosi episodi di spionaggio, tra cui quello dell'ammiraglio della flotta, fu presa la decisione di arrendersi a Solimano I. Gli assediati lasciarono l'isola con l'onore delle armi. (fonte: Wikipedia) Beni culturali: Riporto anche quanto descritto dal Voltolina nella sua celebre opera. Saluti, Domenico1 punto
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Buonasera Condivido il 4 tarì 1793 da me acquistato tempo fa. Si tratta di una moneta con un grado di conservazione alquanto basso, dal Gigante riportata come R3. Ho provato a consultare la rete, senza riuscire ad acquisire informazioni più dettagliate e circostanziate. In pratica, su internet, la moneta trova riscontri molto molto rari. Penso, tuttavia, che, fra gli appassionati collezionisti del nostro forum, ci sia sicuramente un esperto conoscitore del Regno di Sicilia che saprà dare suggerimenti e informazioni sulla moneta, nonché esprimere una valutazione sulla moneta stessa. Grazie e saluti a tutti1 punto
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Io non acquisterò la moneta " artisti". Ho preso quelle degli ultimi anni. Il prossimo anno cercherò di prendere paradiso Dante, il dittico, qualche altra moneta e .....concluderò con gli acquisti numismatici. Avrei terminato quest'anno con Falcone - Borsellino, ho avuto l'onore di conoscere il secondo, ma vorrei completare il trittico Dantesco. Un saluto a tutti e auguri di ogni bene.1 punto
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Buonasera, Ben volentieri condivido questo recente esemplare acquisito, e ben conosciuto dai più. Non c’è molto da dire su questa moneta sia per quanto riguarda la sua generale bellezza sia, soprattutto, per la carica storica che esprime, laddove essa possa essere colta da chi va oltre la forma e si pone in un’ottica di ricostruzione storica. Ad ogni buon conto, la mia curiosità (e sorpresa) riguarda quanto mi è stato recapitato a latere dell’esemplare. Niente di che, naturalmente. Ma la vita è fatta anche di piccole cose che possono apparire insignificanti, ma che ben valutate, appagano. Si tratta del cartellino di origine con scritture a mano. Pare quindi che l’esemplare abbia avuto a che fare con il noto numismatico americano Mark M. Salton di New York e con Isaac Maurogonato che è stato Senatore della nostra Repubblica. http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/8c58c55c1230e7f8c125703d002fe257/7d86d6daf31647334125646f005d4cd6?OpenDocument Leggiamo dalla Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/isacco-maurogonato-pesaro_(Dizionario-Biografico)/ MAUROGONATO PESARO, Isacco. – Nacque a Venezia il 26 nov. 1817, ultimo dei quattro figli di Israel Pesaro e Allegra Mulli di Corfù. Il padre proveniva da Ferrara. Adottato da un cugino della madre, David Maurogonato, eminente esponente della Fraterna generale israelitica di culto e beneficenza di Venezia, il M. premise al cognome del padre naturale quello del padre adottivo. Avviato agli studi di giurisprudenza presso l’Università di Padova, il M. si laureò giovanissimo, nel 1838, discutendo una tesi subito pubblicata (Intorno al duello, Venezia 1839) che meritò il massimo dei voti. Nel 1839 tornò a vivere a Venezia, dove prese casa in campo S. Maria del Giglio, avviandosi alla professione presso l’ufficio legale delle Assicurazioni generali e lavorando, al contempo, nella ditta commerciale del padre. Approfondì nel frattempo gli studi di finanza ed economia politica e, tramite il fratello David che andava compiendo i suoi anni di praticantato legale presso lo studio di D. Manin, entrò in contatto con quest’ultimo e con N. Tommaseo. Il M. si trovò a vivere un periodo particolarmente delicato della storia veneziana. Appartenente alla comunità israelitica, egli percepiva la duplice esigenza di assicurare un futuro di completa emancipazione alla propria comunità religiosa, e di lavorare per una rinnovata indipendenza politica che sottraesse Venezia e il Veneto dalla sfera di dominazione austriaca. Condivideva, in tal senso, con numerosi altri giovani del tempo le aspirazioni politiche che nel giro di pochi anni sfociarono nell’esperienza della Repubblica Veneta del 1848-49. Non che condividesse la scelta della forma di governo repubblicana: nonostante gli insegnamenti e i consigli che gli provenivano da vari ambienti – non ultimo quello ebraico nella figura del professore del collegio rabbinico di Padova S.D. Luzzatto – il M. mantenne costantemente nel tempo una visione filomonarchica, conservatrice e paternalistica del potere politico. Tuttavia questi suoi convincimenti non gli impedirono di partecipare attivamente all’episodio rivoluzionario quarantottesco, pur se da posizioni critiche. Durante la rivoluzione del 1848 il M. fu nominato direttore delle Poste venete e fu eletto deputato all’Assemblea che votò l’annessione al Piemonte. Due giorni prima della battaglia di Novara (23 marzo 1849), che mise fine alle speranze di vedere in breve sconfitto l’Impero asburgico, Manin nominò il M. ministro delle Finanze, con il compito di reperire le risorse necessarie a sostenere l’impari sforzo bellico. Il M. assolse in maniera ottimale il suo compito contribuendo a sostenere la resistenza di Venezia assediata con espedienti finanziari e amministrando poi le medesime risorse – ricoprendo la carica di direttore dei servizi annonari – in modo esemplare. Alla caduta di Venezia, dopo un accurato esame dei conti della Municipalità, il generale austriaco K. Gorzkowski dovette ammettere che la gestione finanziaria della Repubblica era stata tenuta con onestà e rigore. Partito volontariamente per l’esilio e rifugiatosi a Corfù, il M. ritornò a Venezia dietro richiesta del governo austriaco sotto pena della confisca dei beni. Nel 1850 sposò – grazie alla mediazione di Luzzatto – la goriziana Bersabea (Betty) Ascoli, sorella del linguista Graziadio Isaia. Dal loro matrimonio nacquero Letizia (1851), Elena (1852), Ernesta (1854, poi andata in sposa a Marco Besso) e Adele (1858). Nello stesso anno morì la moglie. Nel 1852 il M. entrò nel consiglio di amministrazione della Civica Cassa di risparmio e divenne uno fra i direttori dello Stabilimento mercantile veneto, una banca privata che scontava le cambiali dei commercianti e dava sovvenzioni sulle merci depositate nei suoi magazzini. Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, nel 1866 il M. fu eletto deputato per la IX legislatura nel collegio di Mirano, dove fu confermato dalla X alla XII legislatura; successivamente dalla XIII alla XVI legislatura rappresentò il collegio di Venezia I. Dopo il 1870 l’attività parlamentare lo spinse a trasferirsi con la famiglia a Roma. Considerato un conservatore, sedette a destra e partecipò attivamente ai lavori della Camera intervenendo spesso su questioni finanziarie e operando in diverse giunte e commissioni, fra cui quella generale del Bilancio, fino a divenire vicepresidente dell’Assemblea, carica che ricoprì dalla XII alla XVI legislatura (1874-90). Il suo impegno parlamentare fu caratterizzato da una discreta autonomia. A volte critico con il governo, fu tuttavia accusato dall’opposizione di tenere un atteggiamento incoerente dal momento che non fece mai mancare il suo voto di fiducia ai governi della Destra. Nella sua attività politica e parlamentare il M. si oppose costantemente agli eccessi del fiscalismo, che egli considerava contrario a ogni prospettiva di sviluppo industriale e produttivo. A esso il M. contrapponeva lo strumento della buona amministrazione, che si sarebbe dovuta concretizzare in una costante opera di riduzione degli sprechi, razionalizzazione delle risorse e taglio della spesa pubblica superflua. Il suo lavoro parlamentare fu costantemente caratterizzato da un doppio registro: da un lato collaborò da tecnico (rispettato e valorizzato anche dall’opposizione) alle commissioni incaricate di predisporre le relazioni di bilancio, e dall’altro si impegnò a favorire la creazione di un gruppo di pressione per indirizzare interventi e risorse a favore del suo collegio elettorale veneziano. In particolare la sua attenzione andava allo sviluppo del sistema di comunicazione ferroviario, alla ristrutturazione delle banchine portuali di Venezia, allo scavo e alla pulizia dei canali interni e alla bonifica delle aree acquitrinose dell’entroterra veneto. Il M. collaborò a lungo con Q. Sella, pur non condividendo in pieno la tendenza a raggiungere a ogni costo il pareggio di bilancio sacrificando una più efficace politica di sviluppo, e propose a più riprese relazioni di bilancio favorevoli all’attività del governo. Tale collaborazione entrò parzialmente in crisi quando nel 1873 Sella, allora ministro delle Finanze, favorì la concessione per la costruzione della ferrovia Padova-Cittadella-Bassano preferendola al tratto Mestre-Bassano, fortemente voluto dal Maurogonato. Caduto il governo Lanza nel giugno del 1873 (lo stesso M. aveva disertato l’aula di Montecitorio quando la Camera negò la fiducia ai provvedimenti finanziari presentati da Sella), il successivo presidente del Consiglio M. Minghetti invitò formalmente il M. ad assumere il portafoglio delle Finanze, ma egli rifiutò come aveva già fatto nel 1869. Nel 1873 il M. motivò il rifiuto dapprima adducendo motivi familiari (la malattia di una figlia). Successivamente scrisse al re Vittorio Emanuele II spiegando con argomenti politici più convincenti il senso della sua decisione: «Non avrei certamente saputo disobbedire agli ordini di Vostra Maestà se non avessi sentito nella mia coscienza l’inopportunità che un uomo di fede non cattolica sia chiamato ad eseguire la legge intorno alle corporazioni religiose in Roma» (cit. in Pascolato, p. 37). Su quella legge, e sulla liquidazione dell’asse ecclesiastico, il M. aveva peraltro già avuto modo di esprimersi da posizioni moderate dai banchi della Camera. Successivamente, a rifiuto avvenuto, il deputato liberale di Vicenza F. Pasqualigo inviò un telegramma al re per raccomandare di non nominare il M. al ministero poiché a suo giudizio gli ebrei costituivano uno Stato nello Stato e non erano quindi atti ad assumere incarichi governativi. Il caso divenne di dominio pubblico e viene registrato dalla storiografia come uno dei primi episodi di un montante antisemitismo che – soprattutto attraverso mirate campagne di stampa – contribuiva anche in Italia a creare un clima di insicurezza e di tensione per la minoranza ebraica. Il M. non fece comunque mancare il suo contributo ai governi successivi, collaborando attivamente con Minghetti, del quale divenne una sorta di consigliere tecnico (così traspare dal ricco epistolario di quest’ultimo) anche tramite il parlamentare veneziano L. Luzzatti, al quale il M. era legato da lunga amicizia. Anche questa collaborazione, tuttavia, non mancò di conoscere momenti di crisi nel momento in cui lo stesso M. non riuscì a ottenere (1876) che la legge di finanziamento delle banchine portuali di Venezia venisse approvata dal Parlamento. Dopo la vittoria della Sinistra del marzo 1876 egli si fece propugnatore del rinnovato fermento politico che animò la Destra sconfitta: fu infatti parte attiva dell’Associazione costituzionale fondata nel 1876 da Minghetti e Sella con l’intento di creare il primo nucleo di un partito di destra organizzato, e si adoperò personalmente percorrendo l’Italia per diffonderne l’idea e tentando di strutturare in tutta la penisola una rete di sostenitori. L’intensa attività politica e parlamentare non gli impedì peraltro di assumere importanti impegni professionali, fra cui spiccava dal 1875 la direzione delle Assicurazioni generali, carica che il M. mantenne fino al 1890, quando dovette rinunciarvi per motivi di salute. Fu nominato senatore il 27 ott. 1890 per la 3ª categoria e convalidato il 13 novembre dello stesso anno. Il M. morì a Roma il 5 apr. 1892. La sua salma fu tumulata nel cimitero ebraico del Lido di Venezia. Saluti, Domenico1 punto
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Ciao, scusami nel ritardo per il riscontro: Auktionen Frühwald E-Auction 150 2 Apr 2022 Lot. 735 Saluti, Domenico1 punto
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Ciao, collisione dei conii,come puoi vedere si nota il taglio del collo del Re che attraversa in orizzontale la corona...1 punto
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Carissimi, contribuisco alla discussione con una (delle pochissime a quanto pare) 1834 aquile rovesciate. Al dritto (come ho tentato grossolanamente di evidenziare) sembra esservi traccia di una pregressa impressione che non riesco ad identificare: voi ? Chiederei anche un vostro gradito parere in merito alla conservazione ed una ragionevole valutazione economica. Saluto e ringrazio tutti.1 punto
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Ti riporto la descrizione di Floriano Grimaldi. La differenza è che nella tua ci sono le lampade pendenti.1 punto
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Partono bassi, ecco i furbi, furbastri , fessi, "speranzosi", ci provano e nel frattempo le stime sono raddoppiate o triplicate, poi arrivano quelli che vogliono comprare a un prezzo "reale" e tanti saluti al primo gruppo. Arriva il giorno dell'asta , entrano in campo i commercianti, quelli convinti che i prezzi delle monete cresceranno come gli alberi di nespole , quelli convinti e basta, soprattutto quelli che sanno aspettare , un turbine che spazza dove c'è da spazzare. Perché offrire un mese prima dell'asta, bella domanda, si offre a un prezzo speranzoso o conveniente di regola superato da uno scatto la sera prima dell'asta, a quel punto scatta la domanda "ne vale la pena ?" La risposta è normalmente legata al portafoglio e alla possibilità di occultare l'acquisto alla consorte....1 punto
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Ciao a tutti, Complimenti @giuseppe ballauri, gran bella variante, perche per me è una variante a tutti gli effetti, difficile da trovare, hai detto bene con la mia sono tre in tutto quelle che si conoscono e provengono tutte e tre dallo stesso conio del rovescio. Hanno tutte e tre i conii la G Leggermente ribattuta e naturalmente la A al posto della V in VTR. Un saluto Raffaele.1 punto
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1818 ANTONIETTA PALLERINI (PESARO 1790 - MILANO 1870) Mima e cantante Nata a Pesaro da nota famiglia di ballerini e coreografi, essa dovette la sua fortuna all'incontro con Gaetano Gioia e all'ammirazione che sempre le manifestò Salvatore Viganò. Alla scuola severa di costui, che la perfezionò e la volle interprete di tutti i suoi coreodrammi dal 1813 al 1821. La collaborazione col Viganò ebbe inizio col primo dei capolavori IL PROMETEO del 1813 nel quale la Pallerini esordì sulle scene della Scala, ove rimase a lungo e la sua fama divenne poco a poco europea. D/ Busto diademato volto a sinistra R/ PIU' CHE / LA VOCE ALTRUI / PUOTE / IL SUO GESTO Bronzo, mm. 27,2 - Autore LUIGI COSSA Rifer. : ARNALDO TURRICCHIA LE MEDAGLIE DI LUIGI COSSA n. 9 ARNALDO TURRICCHIA IL REGNO LOMBARDO-VENETO ATTRAVERSO LE MEDAGLIE Vol. I n. 611 punto
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Grazie a gli amici LAMONETIANI che hanno raccolto l'invito di partecipare alla discusione. 1817 Teatro lirico SAN CARLO di Napoli, La medaglia del 1817, anno che ricorda la ristrutturazione dopo l'incendio dell'Architetto Nicolini come appare nella medaglia. Ricordiamo che il SAN CARLO è il piu antico teatro lirico d'Europa fondato nel 1737. Bronzo, mm. 3,7 circa - Autore BRANDT1 punto
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Cari amici ve la presento fresca fresca appena arrivata, aggiudicazione dall’asta GMA E-Live n. 2 del 26 febbraio scorso, lotto 626. Clemente XI, piastra anno XI, 32,02 grammi, Muntoni 42, MIR 2269/1, molto rara. Un esemplare sopra lo SPL con una patina da medagliere che raramente si vede, una iconografia del rovescio affascinante, il ponte di Civita Castellana. Non si vede che mi sono innamorato di questa monetazione vero? ? Capolavori immortali dell’arte incisoria numismatica. Buon weekend.1 punto
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Gr. 3,05 - mm. 20,55 - argento D/ S. Maria Lauret /Madonna di Loreto con Bambino R/ S. Michele Arcangelo che schiaccia il drago ed accanto l'angelo custode con un fanciullo1 punto
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La butto lì !!!!! @fabio22 , @borghobaffo , @giancarlone , e tutti coloro che seguono questa tematica, non me ne vogliano se non li ho citati espressamente. So già che esiste una parte del Catalogo dedicato alle medaglie devozionali, lauretane comprese. Ma, non si potrebbe rintracciare tutte le richieste di identificazione di Lauretane fatte nel tempo sul forum e farne un catalogo (sezione di catalogo) dedicato ? Ovviamente inserendo anche quelle di questa discussione, che iniziano ad essere un discreto numero.1 punto
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Metallo bianco - gr. 9,22 - diam. 35,12 D/ S.MARIAE LA__VRETA O P N R/ S__GAETANVS O P N1 punto
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Medaglietta LAURETANA, la Madonna incoronata con Bambino in braccio non è seduta sulla Santa Casa sostenuta da angeli, ma staccata e dietro sullo sfondo. R/. Calice con ostia raggiata. XVII SECOLO1 punto
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1925 ESPOSIZIONE DEL RISVEGLIO INDUSTRIALE E COMMERCIALE - GRAN PREMIO BELLISSIMA!!!!!!!1 punto
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