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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/10/22 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti e buona domenica delle Palme. Oggi voglio condividere il Carlino/Medaglia del 1768. Una Napoletana commemorativa quella di oggi, per le nozze fra il giovane Ferdinando IV di Borbone Re di Napoli e l'Arciduchessa d'Austria Maria Carolina, figlia di Maria Teresa. Nozze stabilite per procura il 7 Aprile del 1768. Ho letto da qualche parte che sia il Tarì che il Carlino furono gettati al popolo all'arrivo degli sposi reali a Napoli. Il mio Carlino. Un ritratto della giovane Carolina5 punti
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Grazie Alessandro per i tuoi preziosi contributi. Condivido con piacere anche il Tarì/ Medaglia. Di questo nominale si conoscono esemplari rarissimi (oltre a quelli in argento) in oro e bronzo. Oltre a varianti di conio sia al dritto che nel rovescio, infatti alcuni busti della futura Regina di Napoli presentano sul petto tre gemme come nel Carlino.3 punti
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Siamo arrivati alla fine della nostra storia, che è stata seguita con grande interesse e partecipazione e di questo voglio sentitamente ringraziarvi tutti! Come abbiamo già visto l'incendio del Reichstag divenne occasione per introdurre il germe della dittatura nazista. Tuttavia Adolf Hitler aveva ancora dei problemi politici e non era poi così ben saldo al potere. Oltre al nostro Hindenburg, infatti, c'era anche il capo delle SA, Ernst Rohm, con cui dover fare i conti. Le camice bruce erano la milizia privata del partito nazional-socialista ma, al contempo, si può dire che rappresentassero l'ala più a sinistra del movimento. Le SA e Rohm divennero sempre più incontrollabili, provocando disordini e tensioni sociali nel paese, inoltre la figura del loro comandante era vista da taluni in contrapposizione allo stesso Hitler. La salute di Von Hindenburg nel 1934 iniziò rapidamente a declinare ed in estate il Presidente si era trasferito nella sua residenza di Neudeck (in Prussia orientale) da dove continuava a seguire gli affari di stato. Hitler per consolidarsi al potere aveva bisogno dell'appoggio dell'esercito, dell'aristocrazia e della grande finanza e le SA, apertamente anticapitaliste, rappresentavano un chiaro ostacolo a tutto questo. Inoltre, il 24 giugno 1934, durante un drammatico incontro nella residenza personale di Hindenburg, l'anziano presidente minacciò espressamente il cancelliere che, ove non avesse limitato lo strapotere delle camice brune, avrebbe dichiarato un nuovo stato di emergenza e consegnato il potere ai militari. Hitler fu molto colpito da questa prospettiva. A questo punto, nella notte tra il 30 giugno ed il 1 luglio, con il pretesto di un tentato colpo di stato, Hitler lasciò che Himmler togliesse di mezzo il rivale Rohm e le sue SA in un vero e proprio massacro, passato alla storia come la Notte dei Lunghi Coltelli. Rohm venne arrestato, vicino Monaco, da Hitler in persona e giustiziato in carcere con un colpo di pistola al petto. Ci furono centinaia di esecuzioni sommarie in tutto il paese. Dopo questi drammatici eventi, il 2 agosto del 1934, Von Hindenburg si spense nella sua abitazione di Neudeck ed Hitler, con il decisivo appoggio dell'esercito, riunì nella sua persona i titoli di Cancelliere e Presidente del Reich, autoproclamandosi Fuhrer. La transizione di poteri dalla Repubblica di Weimar alla dittatura nazista si era definitivamente compiuta. (Prima pagina del Times del 3 agosto 1934)3 punti
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Oggi vi presento una moneta a mio parere quanto meno intrigante che pone diversi interrogativi ancora, per me, tutti aperti. Innanzitutto partiamo dall'abc, ovvero dalle immagini e dai dati metrico-ponderali: D\ IMP C POSTVMVS PF AVG R\ [PIET]AS AVG 17/19 mm; 3,03 gr Postumo non ha mai, ufficialmente, battuto rovescio con questa tipologia di Pietas. La sua PIETAS ha una iconografia differente: A cosa ci troviamo di fronte quindi? Diciamo che si tratta di una emissione di ottima fattura e di ottimo stile ma, di natura locale: un radiato imitativo ibrido che evidentemente riprende il rovescio di qualche altro imperatore... ma di chi? Non dobbiamo spostarci di molto dalla Gallia per trovare il "colpevole": basta infatti andare a Milano e troviamo questo esemplare di Gallieno: D\ GALLIENVS AVG R\ PIETAS AVG MIR 1261, Doyen 702-3, Ric 505 L'esemplare in foto l'ho recuperato dall'archivio online del British Museum e proviene dal Mildenhall Hoard (segnatevi mentalmente questo ripostiglio perché lo presenterò a breve su questi schermi!). Doyen, in merito a questo pezzo fa un'analisi approfondita nel suo saggio sulla zecca di Milano: L'atelier de Milan (258 - 268). Recherches sur la chronologie et la politique monétaire des empereurs Valérien et Gallien (253 - 268) di cui vi riporto gli estratti di nostro interesse: Come vedete Doyen distingue due tipologie di busto (anche Goebl nel suo MIR) e in più precisa la spezzatura del rovescio in PIE-TAS-AVG (dove la spezzatura della legenda viene data indicativamente dalla posizione delle mani della Pietà). Nel caso del pezzo in mio possesso la spezzatura sembra differente: PIET-A-SAVG, dettaglio da tenere a mente... poi ci ritorneremo! Si tratta di un imitativo ibrido cosiddetto "unicum"? Per quanto mi sarebbe piaciuto, la risposta è no: esiste un esemplare censito nel Tattershall Hoard (pubblicato nel Coin Hoards from Roman Britain IV). Viene citato anche nell'AGK (Die Antoninianprägung der gallischen Kaiser von Postumus bis Tetricus) al numero 157a (si tratta sempre dell'esemplare proveniente dal Tattershall hoard), e ancora l'AGK censisce questa tipologia di rovescio anche in abbinata con Vittorino al numero 157b indicandolo come proveniente dal ripostiglio di Lectoure. Immagini dei due esemplari qui sopra citati (il Postumo e il Vittorino) ibridati con la Pietas di Gallieno non ce ne sono... l'AGK non ne riporta. Tuttavia navigando in rete ho recuperato quest'altro esemplare con al dritto sempre Postumo: Qui, a differenza dell'esemplare in analisi e dei due citati dall'AGK (compreso quindi il Vittorino) compare una P nel campo a sinistra, come in un altro tipo sempre di Gallieno, prima officina Milano: Già qui ci sarebbe molto materiale su cui ragionare... ma girovagando tra i vari hoard che mi venivano alla mente, mi sono tolto uno sfizio (e fatto un altro acquisto per accertarmene de visu) e ho beccato un esemplare di Gallieno proveniente dal ripostiglio di Guercheville (Francia): Notate nulla di strano? se non siamo di fronte al medesimo conio di rovescio quantomeno siamo di fronte al medesimo incisore! Guardate i dettagli della veste, dell'altare, la posizione delle mani, la piegatura delle braccia e l'altezza delle lettere della legenda.. direi che ci siamo! Gli interrogativi ve li pongo poi... intanto... preferisco lasciar a voi la parola!2 punti
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Per rimanere in tema di 'come eravamo' (sulle auto potremmo ritornaci), riporto una mia cartolina della Val di Noto viaggiata nel 1917 (la foto sarà di qualche anno prima), la raccolta delle olive a livello familiare, dove erano chiamati a raccoglierle anche i bambini. Qualora una famiglia non possedeva un podere con degli alberi di olive si andava a lavorare nei campi di proprietà di terze persone, in questo caso l'olio che se ne ricavava veniva diviso tra il proprietario e i lavoratori. Ogni volta che la guardo penso che la più piccolina (sulla scala) avrà circa 110/115 anni ed il più anziano da giovane sarà stato un suddito del Regno delle due Sicilie.2 punti
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Poi ho preso, sempre a 50 centesimi, questa moneta da 50 centimes 1918, Belgio sotto occcupazione tedesca2 punti
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Aggiungo anche il mio Mezzo Carlino con cerchio perlinato al rovescio.2 punti
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E questa è quella da 2 marchi. Non sono niente di che ma a me piacciono tanto.2 punti
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Durante i matrimoni e nascite regali, ma anche durante le cavalcate dei re nella capitale del Regno, era consuetudine gettare monete al popolo. Numerose sono le testimonianze di tale pratica. Eccone alcune:2 punti
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Ciao, oggi (quale migliore occasione) condivido un denario di Massimino Trace con al rovescio la personificazione della Pax, cioè della Pace nella sua rappresentazione classica, in piedi, con lo scettro nella mano sinistra ed un ramoscello di ulivo che porge con la mano destra (RIC 12). Non mi dilungo oltre per quanto riguarda la figura della Pax romana sulle monete, un tema questo che è stato trattato e spiegato in maniera molto esaustiva in diverse discussioni qui sul forum e che ho letto con molto interesse. Prendendo spunto dalla Pace sul mio denario ed essendo oggi la Domenica delle Palme colgo l'occasione per augurare a tutti noi ed alle nostre famiglie, di trascorrerla in maniera serena. Dovrebbe essere una giornata di Pace e serenità per tutti ma purtroppo sappiamo che non è cosi. Che dire, speriamo che l'azione di Uomini di Buona Volontà ( ne sarà rimasto qualcuno in tutto il mondo?) e del Buon Dio faccia cessare tutti i conflitti che tanta sofferenza portano ai popoli che li subiscono. La Storia purtroppo si ripete, e gli errori ed orrori del passato evidentemente non ci hanno insegnato proprio niente ?! Chiudo con un invito a tutti coloro che posseggono ed hanno voglia di farlo, di condividere postandola una moneta romana con la Pax che col suo ramoscello di ulivo chissà...... possa essere di buon auspicio..... Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 18,50 G 3,252 punti
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Caro @Rocco68 che splendido esemplare. La tua moneta mi fa capire che la strada verso una codificazione delle varianti incontrerà ulteriori difficoltà. Il tuo esemplare ha particolari del tipo "chioma alta" e del tipo "chioma bassa". Ad una prima occhiata sembra appartenere al gruppo delle monete con chioma alta ma, a questo punto, la questione dell'altezza potrebbe non essere l'unica discriminante. Mi riservo di fare una verifica ulteriore del tuo tipo fra la campionatura che ho preso in esame e ti ringrazio per questo. Procederò appena sarò di nuovo di fronte al mio pc. Ti chiederò, inoltre, alcuni pareri. Grazie e a presto2 punti
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Buonasera a tutti, sono in possesso di due 5 lire del 1813 di Gioacchino Napoleone e ho notato delle differenze nella capigliatura, per cui mi sono cimentato in una analisi che potesse dare fondamento a quello che penso su questa splendida moneta: l'esistenza di una variante di non immediata identificazione. Non si tratta di differenze nella punteggiatura o nella disposizione delle lettere, ma di una ben più rilevante differenza nella figura di Murat evidenziando il fatto che gli incisori si sono cimentati in due diverse realizzazioni della figura del Re, elemento di grande impatto stilistico. Infatti il pregevole profilo del regnante, secondo un esame da me svolto su un campione di 116 immagini reperite sul web e su testi numismatici, può avere due diverse capigliature con diverse forme dei riccioli; tali differenze non sono semplici da rilevare a causa dell’altissima concentrazione di ricci sulla capigliatura. Propongo una standardizzazione che può facilitare l’individuazione delle due diverse tipologie. Il tipo più comune (93 su 116) ha la sommità della chioma più alta rispetto al restante 19,8%. Ed è proprio nell’osservazione della parte apicale della capigliatura che si evidenzia più facilmente il diverso disegno dei ricci. Sovrapponendo il Dritto o allineando alcuni elementi del volto (sopracciglio, centro dell’occhio, punta del naso, bocca, partenza del collo, fossetta alla base del collo) risulta l’evidenza di un tipo (il più comune) con la parte sommitale della chioma più alta e bombata rispetto ad un altro tipo (variante) con chioma più bassa e schiacciata. Altre differenze sono presenti anche in altre aree della capigliatura ma difficilmente individuabili e qualificabili. Il resto del ritratto, relativo alle fattezze del viso sono identiche nelle due tipologie. Penso di avere fatto cosa gradita agli amanti di questa meravigliosa moneta e mi auspico che qualche catalogo possa prendere spunto da questa mia analisi e inserire la variante più rara. Cordialità p.s.: le immagini grandi delle che ho usato per esempio sono state reperite in rete, visto che le mie sono a stento delle BB.1 punto
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E per ulteriore contributo, posto questo lotto di esemplari (appena acquisito) dedicati al protagonista nel quale è presente anche l’esemplare postato da @vatech1984 che ringrazio per aver aperto la discussione) al #33. Buona serata.1 punto
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Nell'attesa di mettere a confronto i due esemplari Gallieno e Postumo (non ricordo se ve l'ho detto ma il tipo proveniente dal Guercheville l'ho preso!) vi rendo partecipi di alcune mie idee riguardo queste emissioni. Ve le elenco per punti, poi vedremo se è il caso di fare una sintesi ulteriore o improntare altre ricerche. 1) Di sicuro si tratta di una emissione "non ufficiale" nel senso che la moneta non è nata in una delle tre zecche attive e operanti nelle gallie e zone limitrofe (Treviri, Colonia e Milano). 2) L'aspetto del metallo a differenza di molte altre imitative, anche coeve, appare piuttosto "argentato", indice di una lega contenente fino o comunque composta in modo tale da risultare "credibile" 3) Il conio del rovescio sembra a tutti gli effetti un conio "ufficiale" 4) Il dritto, ricorda più lo stile di certi Aureolo piuttosto che l'iconografia tipica di Postumo L'idea con cui mi sto baloccando, è che questa moneta sia un prodotto locale realizzata però o da maestranze che hanno lavorato nella zecca milanese (poco prima o durante o subito dopo l'usurpazione di Aureolo) o che fossero in possesso di conii ufficiali dismessi o trafugati e provenienti dall'atelier milanese. Secondo Doyen il rovescio ufficiale di Gallieno va ricondotto alla 9 serie (fine primavera - estate 265) mentre per stile e legenda lunga del dritto, gli Aureolo che più si avvicinano a questo tipo son quelli riconducibili al periodo fine 267 - gennaio 268. Potrebbe quindi trattarsi di una moneta collocabile nel periodo estate 265 - primi mesi 268. Da valutare lo stile delle lettere della legenda dei due tipi per vedere se entrambi i conii sono dello stesso autore o se ci sono più incisori coinvolti per la realizzazione di questi due esemplari.1 punto
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Questa discussione mi ha sollecitato a riprendere il filone medaglistico sull’argomento. Pertanto, posto la foto di questo esemplare (appena preso) e che rappresenta la chiusura della vita del protagonista. Alcune info su Tannenberg. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Memoriale_di_Tannenberg Il Memoriale di Tannenberg (Tannenberg-Nationaldenkmal / Reichsehrenmal Tannenberg) era un memoriale eretto nel 1927 presso Hohenstein (su progetto degli architetti-fratelli Kruger), nella Prussia Orientale (attuale Polonia: nome polacco Olsztynek) in ricordo dei soldati tedeschi caduti nella celebre battaglia di Tannenberg del 1914 durante la prima guerra mondiale. Gli architetti avevano preso a modello Stonehenge, sito inglese che secondo i fratelli Kruger era stato un antico luogo di riunione dove si celebravano i riti festivi: il monumento doveva, infatti, circondare lo spazio sacro piuttosto che esserne circondato. In quello stesso cimitero volle farsi tumulare Paul von Hindenburg, morto nel 1934, comandante in capo dell'esercito tedesco che aveva vinto la famosa battaglia e ultimo presidente della Germania fino all'avvento di Adolf Hitler. Nel gennaio 1945, all'approssimarsi dell'Armata Rossa, il dittatore tedesco Adolf Hitler diede l'ordine di distruggerlo parzialmente; il corpo di Hindenburg venne traslato a Marburgo, nella Elisabethkirche. La demolizione del sito fu completata solo nel dopoguerra dal genio polacco (1952-1953). == Quindi i corpi di Hindenburg e della moglie vennero portati a Marburgo, nella Germania occidentale, città di cui Hindenburg era cittadino onorario, dove furono nuovamente e definitivamente inumate nella cappella della torre nord della chiesa di Sant'Elisabetta. Vedi foto tratta da https://it.m.wikipedia.org/wiki/Paul_von_Hindenburg Le tombe dell'ex presidente Paul von Hindenburg e di sua moglie Gertrud, che si trovano nella cappella della torre nord, vennero trasferite in Turingia dal Memoriale di Tannenberg il 12 gennaio 1945, per evitare che cadessero nelle mani dell'Armata Rossa, e successivamente (maggio 1945) a Marburgo dai militari statunitensi.1 punto
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...ma l'espressione non recitava: "Non valere un soldo bucato" e adesso vedo un quattrino bucato?...1 punto
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Ciao! Un caso che entrambi i punti siano sul piede? Credo si tratti di un punto di "allineamento" che doveva servire per fissare sul conio l'esatto punto nel quale doveva trovarsi il piede e che non si è "assorbito" con la coniazione del tondello. saluti luciano1 punto
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Complimenti ottime acquisizioni! Entrambe monete da occupazione?del protettorato di Boemia e Moravia ho la stessa moneta dello stesso millesimo ma l'ho pagata 1€1 punto
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Oggi al mercatino solo 2 monete e pure uguali? 2 falsi d'epoca del 10 lire biga ad 1€ l'uno, visto che erano diversi ho pensato di prenderli entrambi1 punto
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Ecco quella da 5 marchi, e grazie ancora ??1 punto
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Io li ho prosciugati ai venditori del mercatino? Belli? Specie quello con i fert1 punto
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Buongiorno, Buona domenica delle Palme, e grazie per questo ottimo studio!1 punto
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A mio parere è autentica e vista la non buonissima conservazione il prezzo è più che giusto anche perchè è molto comune.1 punto
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Cosa vuoi piú dalla vita: arancine,cannoli e....Gazzettino?? Ave Mario?1 punto
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Grazie mille anche per il tuo parere, a questo punto mi sento in una botte di ferro ? Devo dire che fare ricerche qua e là (cosa che ho imparato da voi su questo forum) per identificarle mi ha divertito parecchio, e alla fine ho scoperto che la monetazione bizantina presenta bellissime e significative monete, anche se io sono attratto più da quello che rappresentano a livello storico; non a caso la mia (piccolissima) collezione contiene quasi solo monete di scarso valore e qualità, ma mi piace tantissimo fare ricerche per identificarle, studiare il periodo storico… pensare che quella moneta, per quanto malmessa oggi, ha “vissuto” quel periodo! Che l’ha toccata qualcuno contemporaneo di (esempio) Giustiniano e Teodora, che ho visto solo negli splendidi mosaici di San Vitale a Ravenna… emozionante. Tornerò a tampinarvi per una mano nelle identificazioni… ??? grazie ancora1 punto
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a occhio mi sembra che ci siamo complimenti1 punto
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Buonasera a tutti. Ciao @Fondamentale, condivido per il tuo Studio il mio esemplare di 5 Lire 1813 . "Chioma bassa" ?1 punto
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Ciao, non sarà granché contribuente ma... non ti pare che lo stile del ritratto di Postumo rimandi a certi di Aureolus? Certo non spiega perché Aureolo avrebbe utilizzato un conio di Gallieno (e pure lo stile del ritratto dal Tresor di Guercheville non è tra quelli comuni...). A che anno risale l'emissione di Gallieno, a proposito? E da che zecche é stata emessa? Buona serata Illyricum1 punto
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Patina "a bersaglio"... peccato che nelle foto una patina così "maculata" - a mio parere - fa sembrare la moneta piena di graffi. Ovviamente la parola del presentatore è garanzia sufficiente per ritenerla perfetta e immagino che dal vivo le venga resa giustizia. Io, però (e sempre parere personale e opinabilissimo) preferisco patine più leggere ed uniformi anche se la patina "a bersaglio" ha un fascino indiscutibile. Qui sotto la mia:1 punto
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https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2/2 il verso giusto della prima foto1 punto
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Buongiorno, Altro esemplare all'asta ghiglione di oggi, è il secondo che esce. Rimaniamo sempre sull'R51 punto
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In collezione ho anche questa, coniata su di un tondello non proprio perfettamente tondo, ma l'ho presa per tenerla vicino all'altra e confrontare da vicino le differenze... Anche questa, come penso la tua Eric, è abbastanza bombata, infatti il retro è in conservazione nettamente migliore.1 punto
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Ciao a tutti, sono "inciampato" casualmente in questo post, e, visto che ho notato che è stato postato di tutto, mi sono ricodato di una serie di francobolli abbastanza "particolare", che ho in collezione, raffigurante San Giorgio. Ho pensato che potesse interessare, ve la posto e descrivo. La serie fu emessa nel 1919, in piena guerra civile russa, dall'Armata del Sud al comando del generale Denikin; é composta da 11 valori non dentellati, 5 di formato più piccolo per i valori inferiori al rublo, e 6 più grandi, per i valori da 1 a 10 rubli. In tutti è raffigurato San Giorgio che uccide il drago, circondato dalla scritta "Edinaja Rossija" (Russia unita). Esiste poi una seconda serie di 8 valori, con valore facciale da 1 a 50 rubli, quasi identica ma distinguibile dalla prima per i diversi colori dei singoli francobolli e per la presenza di rosette al posto dei valori ai lati dell'immagine. Questa serie è identificata come serie di prova/saggi (anche se la presenza di valori facciali più alti farebbe pensare ad una produzione successiva, vista la rapida svalutazione del rublo all'epoca). Ciao1 punto
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As I tried to explain, the laugh was going to the "comery" collection provenance and not to you or your opinion. I asked if you believe the comery is genuine if you compare it to the prospero coin. In my opinion it is a fake made by modified dies taken from the prospero. I stop because we will be lost in the translation. Come ho cercato di spiegare, la risata andava alla provenienza della collezione "comery" e non a te o alla tua opinione. Ho chiesto se credi che la comery sia autentica se la confronti con la moneta del prospero. Secondo me è un falso fatto con matrici modificate prese dal prospero. Mi fermo perché ci perderemo nella traduzione. Ciao @paparoupa, nel mio messaggio #15, ho postato le foto relative alla Ninfa Aretusa, magari la riposto evidenziando i dettagli che non puo essere stata presa dal Prospero. Purtroppo sulla ex collezione Comery, si son dette tante cose gratuitamente. Su questo didramma Comery, vorrei sapere da te, il perché "secondo te " e un falso. Sono convinto che la moneta e genuina, ma e stata sfortunata, perché è stata pulita da dilettanti, come tante altre della stessa provenienza. Se osservi in Rosso, una lieve linea di rottura di conio, ci da certezza che sono dello stesso conio. In Bleu, i capelli e le treccine, hanno una conservazione superiore alla moneta Prospero, se fosse un falso copiato da Prospero, non avrebbe questa conservazione, almeno chè un falsario li abbia reincise sul conio, ma dubito che si possa ottenere una tale precisione. Qui sotto, con (A) la moneta Prospero, ha un'incuso meno profondo, diversamente Comery, ha un'incuso più profondo. Si deduce che se il conio Comery sia stato ottenuto dl Prospero, avrebbe dovuto marcare il metallo, lo stesso del Prospero, almeno chè, il falsario abbia rifatto la punteggiatura simile ( cosa IMPOSSIBILE ). Pertanto nulla di personale. se vuoi insistere che comery è falso. Saluti Gionnysicily.1 punto
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É rara, senza dubbio. Il MIR la classifica RRR. La tua inoltre é di ottima conservazione per la tipologia. Classificata al Munt. 26 ed indicata come "Dozzina?", la foto del Muntoni é la stessa del MIR, prova che si tratta senza dubbio di moneta di grande rarità. Le quattro "P" al D/ fanno riferimento a due appellativi propri del papa: Pontifex Pontificum – "Pontefice dei pontefici" (perchè ogni sacerdote è pontefice) e Pastor Pastorum – "Pastore dei pastori". Complimenti! Michele1 punto
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Ciao Cristiano @Asclepia e Buona Giornata a tutti i Lamonetiani, posto una delle mie monete da 2 Grana di G. Murat simile alla tua. Ciao1 punto
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Buona sera Proseguo con un 2 grana 1810 SICI. (punto) e 2 stelle a chiudere la legeda al rovescio Dritto: GIOACCHINO NAPOLEONE RE DELLE DUE SICI. Rovescio: PRIN*E GRAND'AMMI*DI FRAN ** Come sempre invito a condividere esemplari con la medesima legenda per confronto- Buona serata. Cristiano.1 punto
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Salve Asclepia finalmente hai messo in collezione questa variante rara. Condivido anche il mio 2 grana che ha soltanto una stella e la data spaziata.1 punto
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Native Hospitality Il tema completo del dollaro 2014 sarebbe "Native Hospitality ensured the success of the Lewis and Clark expedition" ovvero, l'ospitalità dei Nativi ha assicurato il successo della spedizione di Lewis e Clark. Come è noto, quella guidata da Meriwether Lewis e William Clark fu la prima spedizione organizzata a raggiungere, nel 1806 dopo due anni di viaggio, la costa americana del Pacifico via terra. Fortemente voluta dal presidente Jefferson dopo l'acquisto dai francesi della Louisiana, un territorio immenso, e allora quasi completamente inesplorato (in verde nella cartina). Non è del tutto vero che durante il viaggio i Nativi furono sempre ospitali, come ricordato sulla moneta, Anche se l'unico vero episodio di violenza si verificò durante il viaggio di ritorno, un tentativo di furto delle armi da parte di un gruppo di indiani Piedi Neri che comportò l'uccisione di due di essi da parte degli uomini della spedizione, non tutte le tribù incontrate durante il tragitto si mostrarono entusiaste di conoscere questi strani uomini arrivati da chissà dove: forse presagivano quel che sarebbe avvenuto poi Ma ci fu almeno una persona tra i Nativi che diede, e ricevette, sincera amicizia da Lewis e Clark. Si tratta, naturalmente, di Sacagawea, la ragazza della tribù degli Shoshoni che accompagnò per un lungo tratto la spedizione, dal Nord Dakota all'Oregon, facendo da guida e da interprete. Di lei in verità non si sa molto, oltre a quanto riportato nei diari di Meriwether Lewis, e forse proprio per questo si è guadagnata un posto importante nell'immaginario americano. Importanza consacrata, a partire dai primi anni del XX secolo, da numerose statue e targhe a lei dedicate dalle prime organizzazioni femministe, e infine, all'inizio del nuovo millennio, dalla moneta che la ritrae. Moneta che, per l'emissione del 2014, mostra al rovescio un Nativo che offre una pipa della pace (il famoso calumet), mentre sua moglie dona provviste di pesce, mais, radici e zucche. Sullo sfondo, un disegno stilizzato della bussola di Clark che evidenzia NW, nordovest. Il valore e la legenda UNITED STATES OF AMERICA nel giro, completano il tutto. Disegnata al rovescio da Chris Costello e incisa da Joseph Menna, la moneta è stata coniata in 3.080.000 esemplari per Philadelphia, 5.600.000 per Denver, e 665.100 per la zecca di San Francisco. petronius1 punto
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The Delaware Treaty Il dollaro del 2013 è tutto al femminile, disegnato al rovescio da Susan Gamble (al dritto, naturalmente, c'è il ritratto di Sacagawea della Goodacre) e inciso da Phebe Hemphill, e celebra il Trattato con i Delaware, il primo formale con una nazione indiana da parte del Congresso Continentale degli Stati Uniti, nel 1778. La moneta raffigura un tacchino, un lupo ululante, e una tartaruga, tutti animali-simbolo dei clan dei Delawares, con un anello di 13 stelle, rappresentanti le 13 colonie. Il disegno è completato dal valore, $ 1, e dalle iscrizioni TREATY WITH THE DELAWARES 1778 e UNITED STATES OF AMERICA. La tiratura è di 1.820.000 esemplari per le zecche di Philadelphia e Denver e di 1.192.690 per quella di San Francisco. Il 17 settembre 1778, il nuovo Congresso Continentale degli Stati Uniti inviò una commissione alla confluenza dei fiumi Monongahela e Allegheny per negoziare il primo trattato di pace con una tribù indiana, che sarebbe diventato noto come il Trattato di Fort Pitt. I negoziati a Fort Pitt si svolsero durante i primi anni della guerra d'indipendenza, dopo che molte nazioni indiane si erano alleate con gli inglesi. Gli americani cercavano la sicurezza, l'assistenza e il commercio con i Delaware. I Delaware, volevano proteggere le loro nuove terre nel Territorio dell'Ohio e rafforzare la loro posizione nella regione. Gli obiettivi delle due nazioni spiccano chiaramente nel trattato. Il primo articolo invita entrambe le parti a perdonare eventuali lamentele tra di loro. Il secondo si riferisce alla loro "pace e amicizia perpetue" da lì in avanti, e afferma che le due nazioni si aiuteranno a vicenda se una delle due dovesse essere "impegnata in una guerra giusta e necessaria con qualsiasi altra nazione o nazioni". Il terzo e più lungo articolo del trattato si riferisce alla guerra degli Stati Uniti contro l'Inghilterra. Specifica che i Delaware consentiranno alle truppe americane un passaggio sicuro attraverso le loro terre per attaccare le postazioni e i forti occidentali della Gran Bretagna, forniranno agli americani cibo e provviste, compresi i cavalli, per un ragionevole compenso, e assisteranno le forze americane "con un numero dei loro guerrieri migliori e più esperti che possono offrire, coerentemente con la propria sicurezza". Il quarto articolo chiede la risoluzione di future controversie tra le due nazioni e i loro cittadini attraverso negoziati e tribunali che rispettino le "leggi, i costumi e gli usi" di entrambi i popoli, nonché la "legge naturale". Richiede anche l'arresto e l'estradizione di "fuggitivi, servi o schiavi criminali". Il quinto articolo riconosce che l'alleanza rende impossibile per il popolo del Delaware continuare a commerciare con gli inglesi e i loro alleati e chiede l'istituzione "per quanto gli Stati Uniti possano avere in loro potere" di un commercio equo e ben regolamentato tra gli Stati Uniti e la nazione del Delaware. Nell'ultimo articolo del trattato, gli Stati Uniti riconoscono la sovranità del Delaware. La nuova nazione promette di "garantire alla suddetta nazione dei Delawares e ai loro eredi tutti i loro diritti territoriali nel modo più completo e più ampio, e di mantienere forte la catena di amicizia ora entrata in atto." L'articolo suggerisce inoltre, "se fosse favorevole all'interesse reciproco di entrambe le parti", che i Delaware "possono invitare qualsiasi altra tribù che sia amica dell'interesse degli Stati Uniti" a unirsi a una confederazione guidata dal Delaware che sarebbe diventata, con l'approvazione del Congresso, un nuovo stato con rappresentanza al Congresso degli Stati Uniti. Parole, le ultime, scritte nel vento. non è mai esistito uno stato indiano riconosciuto dal governo degli Stati Uniti. Il Trattato di Fort Pitt, fece la fine di tutti quelli successivi tra americani e indiani. Alla fine della guerra d'indipendenza, sotto la crescente pressione dei bianchi, sostenuta da nuovi trattati e leggi, i Delaware furono costretti a spostarsi sempre più a ovest, nell'Indiana, poi nel Missouri, nel Kansas e infine nell'odierno Oklahoma, dove risiede oggi la maggior parte dei discendeti della tribù, e dove ha sede l'organizzazione della Delaware Nation, che ne cura gli interessi e ne preserva la storia e le tradizioni. petronius1 punto
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Buongiorno, segnalo che è stato identificato il primo caso nella monetazione italiana di sdoppiamento del conio di classe III. E' la classe di sdoppiamento più rara in termini di frequenza. La moneta era già in parte nota (1 lira impero 1939 "doppia firma"), ma solo recenti studi hanno confermato la tipologia di errore. Per approfondimenti potete leggere qui: https://www.erroridiconiazione.com/c-9-1-sdoppiamento-del-conio#ID0071 punto
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