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  1. giuseppe ballauri

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/14/22 in tutte le aree

  1. Buonasera, Pochi esemplari noti di questa Piastra 1816 con errore in legenda: INPANS anziché INFANS. Rarissima variante , nota dal 2002 da me pubblicata e fatta conoscere sul Quaderno di Studi del Circolo Numismatico "Mario Rasile" LIV Novembre/Dicembre
    6 punti
  2. Saluti a tutti. Posto una nuova entrata nella collezione: 120 GRANA 1816 A mio parere, le Piastre di questi anni, sono le più belle esteticamente, sia per il ritratto con il “parruccone” che rimanda a periodi pre-napoleonici che non ritorneranno più, sia per lo stemma borbonico chè è particolarmente accurato nell'incisione. Accurato non vuol dire “preciso” e ci saranno molti amici che potrebbero spiegarci come, nel senso araldico, sia semplificato e contenga degli errori. Ma quello che mi preme sottolineare è il tentativo dell'incisore di trasporre il colore su una moneta che non ne ha. E' doveroso fare un passo indietro negli anni, perchè fin dall'inizio la domanda era proprio questa: “ Come riuscire a rendere il colore in manoscritti non dipinti, in anelli, in monete e medaglie? “ Dopo alcuni tentativi piuttosto velleitari provati in Inghilterra, nel 1637 l'Araldista Gesuita Silvestro da Pietrasanta adottò un metodo che utilizzava un sistema di punti e linee esso fu accettato da (quasi ) tutti. Il 21 Dicembre 1816 con Regio Decreto si approvò lo Stemma ufficiale del Regno delle Due Sicilie. Come si può notare lo Stemma sulla moneta è semplificato ( quello Borbonico è considerato uno dei più complicati in Araldica e per un incisore sarebbe stata un'impresa improba trasferirlo fedelmente su una moneta) e presenta degli errori. Però i colori (o meglio smalti ) dei campi sono abbastanza fedeli. Giallo o meglio Oro= Medici Azzurro = Portogallo, Borbone, Borgogna Rosso= Asburgo/Austria Certamente qualcuno non corrisponde, però bisogna dare atto all'incisore di aver creato un bello Stemma e, con i mezzi piuttosto limitati dell'epoca, piuttosto vicino all'originale. Buona Giornata,
    5 punti
  3. Se può interessare a questo link potete trovare i registri della Cancelleria Angioina ricostruiti. Pubblicazioni - Accademia Pontaniana Quando ho curato la pubblicazione sulla monetazione angioina ho passato giornate intere a Roma presso la Biblioteca Giustino Fortunato per consultarli. Averli ora disponibili online è una vera fortuna. Spero sia di gradimento.
    4 punti
  4. Ciao Beppe e buon giorno a tutti, Complimenti per la splendida piastra. Anche secondo me questa tipologia rientra tra le più belle piastre mai realizzate proprio per l accuratezza del conio. Già nelle piastre di Carlo curavano lo stemma allo stesso modo, e con Ferdinando IV questa cura si ha solo nelle 98 con sottocorona rigato (se non sbaglio) dove le righe stanno a significare il verde e il porpora. Condivido la mia umile 1816 con cartellino d'epoca. Un saluto Raffaele.
    4 punti
  5. Dal 1856 in zecca fu introdotto l'uso delle lettere spesse. Un saluto Raffaele.
    3 punti
  6. Il confronto con due monete ( genuine ), fa risaltare come le genuine coniate hanno dettagli nitidi, a prescindere della conservazione. Diversamente le altre due sopra, create a fusione, con il metodo della cera persa, hanno fondi senza lucidi ( da colpo di martello ), sferette e i colpi accidentali sul dritto e sul rovescio, allo stesso posto. Qui sotto, un confronto co le due genuine. In basso con le freccette in nero, il bordo delle due ( Solidus e Bertolami ), che hanno perfettamente gli stessi difetti, allo stesso posto.
    3 punti
  7. Questa la mia 1805, nella versione capelli lisci, un po’ più rara, e in FDC
    3 punti
  8. Ciao @Brios capisco il punto di vista della Russia ma non lo condivido. L'identità nazionale è un concetto complesso, che definisce come le persone che vivono in un certo luogo si identificano. L'identificazione delle persone che vivono in una certa regione geografica in un popolo dipende da un numero enorme di fattori, che possono anche essere importati dall'esterno (immagino tu pensi questo). Esempio classico. Se andavamo nel 1400 in Grecia e avessimo chiesto alla popolazione che viveva lì in quale nazione si identificassero, ci avrebbero detto che loro erano Romani. Se avessi detto loro che erano Greci si sarebbero arrabbiati (erano considerato offensivo). L'identità Romana delle popolazioni attualmente Greche dipendeva dalla presenza dell'impero Romano d'Oriente e persistette qualche secolo anche dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453. Pare che solo nel 1800 la popolazione della Grecia cominciò a identificarsi come greca. La domanda è: quando sono diventati Greci? Sempre? nel 1800? La mia risposta è: quando hanno cominciato a identificarsi come greci! Stessa cosa si può applicare all'Ucraina. Sappiamo che russi, Bielorussi e Ucraini provengono da un'unica grande nazione, la nazione Russa. Le varie regioni negli ultimi secoli una storia diversa e la lingua si è leggermente diversificata. Il problema è che le persone che vivono in Ucraina stanno cominciando da alcuni decenni ad identificarsi come Ucraini, distinti dai Russi. E non c'è nulla da fare. Inoltre, se si identificano in qualcosa di diverso la soluzione non può essere dichiarargli guerra. Anzi, con la guerra si ottiene l'effetto opposto. Perché da Febbraio, molti Ucraini che magari si sentivano anche Russi, considereranno la Russia non come fratelli, ma come una nazione diversa che li ha invasi. E questo aumenterà e renderà più forte l'identità Ucraina. Anche se la Russia vince la guerra. In un certo senso si può dire che lo spirito identitario Ucraino è stato creato (anche) da Putin con questa invasione. Io sono contro la guerra sempre. Ma anche volendola giustificare in qualche modo, questa guerra non ha senso. La Russia ha perso l'Ucraina il giorno in cui l'ha invasa.
    3 punti
  9. Oltre allla "I" di REGNI ribassata (come già segnalato), io vedo anche una "I" sotto la "F" di FERDINANDVS: insomma, su questa moneta le "I" hanno dei problemi...
    2 punti
  10. Ecco il Link, @demonetis https://www.persee.fr/doc/efr_0223-5099_1998_act_245_1_5327?q=L'archivio+della+Regia+Zecca.+Formazione,+perdite+documentarie+e+ricostruzione Buona Giornata a Tutti, Beppe
    2 punti
  11. @Brios sei razzista, parli sempre di mafia e non citi mai la camorra, la 'ndrangheta, la sacra corona unita, la mafia del Brenta, ..... ci sono anche loro e si potrebbero offendere! PS: mi scordavo della banda della Magliana, della loggia P2, P3, .....
    2 punti
  12. https://meet.google.com/bzk-usyt-tvg Buonasera, per chi vorrai seguirci da remoto in diretta dalle 20:45 del 5 aprile; link sopra. Marco
    2 punti
  13. Quest'oggi vi presento il mio primo importante acquisto del 2022. Un bel Follis di Costantino I Cesare coniato a Londinium. Ciò che mi rende orgoglioso di questa acquisizione è la sua provenienza. La moneta proviene, infatti, da quello che è stato chiamato "Rauceby hoard", che è stato trovato da due metal detectorist appena fuori dalla città romana di Ancaster, nel Regno Unito, nel luglio 2017. Il tesoro è stato segnalato nell'ambito del Portable Antiquities Scheme (PAS) e inviato al British Museum. Nel 2019 il tesoretto è stato dichiarato Treasure Trove e solo successivamente riportato dalla stampa quando è stato dichiarato il più grande tesoretto di tipo trovato nel Regno Unito. Il tesoretto consisteva di 3.099 nummi tetrarchici datati dal 294 al 307 d.C., molti in condizioni prossime al fior di conio. In ordine cronologico, le ultime monete nel tesoretto erano di Costantino come Cesare (nessuna come Augusto) risalenti al 307 d.C., tra cui un Costantino PRINCIPI IVVENTVTIS e una rara moneta ROMAE AETER di Massimiano. La maggior parte delle monete proveniva dalla Gallia (875 Londra, 1459 Treviri, 468 Lione), Italia (226), Cartagine (24) e un piccolo numero da zecche orientali. Sono presenti anche 19 imitazioni barbariche Poiché il tesoretto è stato dichiarato Treasure Trove, il British Museum ha ottenuto il diritto di prelazione e ha scelto di trattenere 375 monete, per le quali gli scopritori sono stati pagati. Le monete rimanenti sono state restituite ai detectorist all'inizio del 2021 per essere divise tra loro (700 ciascuno) e il proprietario terriero (1400). Uno dei cercatori, Rob Jones, ha pulito la sua parte di monete e ha iniziato a venderle su eBay. Rob aveva cercato il tesoretto per tre anni prima di trovarlo nel 2017. In precedenza aveva trovato un paio di monete tetrarchiche in ottime condizioni e sospettava che ce ne sarebbero state altre, quindi dal 2014 al 2017 ha trovato altre 8 monete simili, prima della scoperta definitiva nel luglio 2017. Le monete sono state ritrovate in condizioni notevoli, non fuse in unico blocco e con minimi depositi superficiali. Le monete sono state rimosse dal contenitore, che è stato lasciato in situ, e segnalate al PAS, che ha chiesto che il vaso/buco fosse riempito per un successivo scavo che è avvenuto circa due settimane dopo. Il tesoretto è stato evidentemente interrato con grande cura E' stata scavata una fossa ovale, rivestita di pietra, quindi è stato collocato il contenitore che è stato poi ulteriormente coperto di pietre.
    1 punto
  14. Stessi identici conii per tutte le INPANS ad oggi censite. Hanno in comune questi esuberi di metallo, evidentemente il conio di dritto non ebbe vita lunga.
    1 punto
  15. DE GREGE EPICURI A me sembra un bottone.
    1 punto
  16. Buonasera a tutti essendo che è da un po' di tempo che non mi collegavo, vorrei ringraziare per il primo anno insieme e dell'investimento di Nobile in questa grande famiglia. Grazie, grazie, grazie.
    1 punto
  17. Ciao Vitellio, scusate se mi intrometto ma nei giorni precedenti avevo notato quest'esemplare "anomalo" che emerge dalla produzione comune (condividendo in linea di massima la tua osservazione) e ne avevo cercato la provenienza. E' al Münzkabinett der Universität Göttingen e loro lo danno per autentico e "Prägung" ovvero coniato, se interpreto correttamente. Nulla di segnalato in merito al luogo di ritrovamento (in strato durante scavi archeogici, fortuito,etc..) https://www.kenom.de/id/record_DE-MUS-062622_kenom_187761 Ciao Illyricum
    1 punto
  18. Avevano già risposto correttamente precedentemente sulla catalogazione e sull'autenticitá, la moneta è buona, piuttosto comune, sembra sia sul bb, vanno dai 600/800 euro di solito non di più, sempre molto piacevole alla vista. Saluti Fofo
    1 punto
  19. Per quanto ho visto l'SC in esergo è riferibile solo agli esemplari con il pavone andante a destra. Per maggior chiarezza posto il secondo esemplare della tipologia senza SC, per quanto rilavorato dovrebbe essere autentico (gr.20,58 vedere Foto ) Anche qui sembra chiaro che lo spazio per SC non ci sia, da notare lo stile della ruota estremamente rotonda come nell'altro. Invece temo proprio che il secondo esemplare che hai postato sia un falso fuso, forse vecchiotto... per caso hai la provenienza?
    1 punto
  20. Scusate, ma perchè non guardate il fascicolo 16 del Bollettino di Numismatica dedicato proprio a questo periodo? Ci sono ben 55 ambrosini da vedere... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  21. Il termine "Rutenia" è stato usato anche per indicare un'area dei Carpazi all'interno del Regno d'Ungheria. La Rutenia subcarpatica comprendeva le città di Mukačevo (Munkács) e di Užhorod ( Ungvár). Questa regione aveva fatto parte dell'Ungheria a partire dall'XI secolo.
    1 punto
  22. Ho chiesto i dati ponderali per valutare che non sia coniata con un tondello di diametro inferiore.
    1 punto
  23. Grazie @Raff82, non penso che la tua sia umile, tutt'altro! Forse un pò penalizzata dalle foto. Poi il cartellino "Collezione Mirabella" originale dell' epoca è un notevole surplus. Ci eravamo già posti la domanda di Don Abbondio: " Mirabella. Chi era costui ?" ma senza risultati. ? Buona Giornata, Beppe
    1 punto
  24. Alberto... vedi di riconsegnarla sta lettera A. Non fare il furbo eh eh.
    1 punto
  25. salve, dovrebbe inserire i dati ponderali ( peso e misure )
    1 punto
  26. Buongiorno Ne ho ipotizzati di stati io? Niente,mi piacerebbe sentire cosa ne pensano a riguardo,dei guru per i gettoni,magari si riesce a capir qualcosa. Mi permetto percui di citare @apollonia @giancarlone ed anche @piergi00,che ringrazio in anticipo?
    1 punto
  27. Ciao a tutti, ripropongo questo gettone di difficile attribuzione sperando che ci sia qualche nuova idea sulla sua funzione o Paese di origine, le ipotesi sono tante ma tali sono rimaste. Mi intriga un'altra ipotesi, fermo restando il dritto a rilievo, all'origine quello che sembra il rovescio quasi sicuramente era liscio e pronto per ricevere un'incisione anche diversa, l'orientamento è a medaglia e si potrebbe pensare all'area tedesca. L'incisione attuale non porta a nulla e magari è stata commissionata da privati successivamente la produzione, lo scopo rimane un mistero, poi ci sarebbe quel 3 che potrebbe anche non esprimere uno specifico valore utilizzabile in un determinato territorio come gettone, oppure nell'area austrotedesca questo nominale era ampiamente usato. Ormai sono circa sei/sette anni che non è più in mio possesso, ma la curiosità di cosa potrebbe essere e la sua funzione mi è sempre rimasta. Grazie a tutti per gli eventuali nuovi interventi. Diametro 30 mm - 10 grammi - contorno liscio - molto probabilmente ottone
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  28. Nel caso in cui. Era un esempio giocoso della tua logica e dell'illusione di capire la Russia. Con grande rispetto per te, la tua opinione e le tue monete.
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  29. Ciao @azaad Ho letto la tua opinione con grande interesse. Se accetti la teoria come un sermone nella chiesa, allora puoi essere d'accordo con ogni parola. Giusto, equilibrato, ragionevole, onesto = vero e corretto. Ma allora proviamo ad applicare questo cliché anche in Italia. 1. Separare dal pensiero italiano 2. Leggi proprie 3. Hanno la loro storia 4. Famiglie che si identificano diversamente dalla maggioranza da più di 3 generazioni. 5. Mentalità speciale 6. Propria terra. Hanno anche collaborato con gli americani contro il potere ufficiale (sotto Mussolini) LEGALIZZIAMO LA MAFIA ITALIANA,
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  30. 1 punto
  31. Diverso il caso in cui presenta delle piccole croci ai lati del Santo. Allego l’esemplare proveniente dalla collezione Este Milani, decisamente successivo come stile. N.
    1 punto
  32. Si, e anche quelli a firma Anna Miari Carlotti e Luigi Carlotti tutore. retro di biglietto da 1 lira retro di biglietto da 3 lire Esiste anche qualche biglietto da 5 lire con timbro a secco e dicitura "Pietro de Stefano - Portomaggiore" (fonte Crapanzano Vol II). In ogni caso, secondo il Crapanzano si tratta di iniziative a carattere privato. A proposito del Barzilai, il Crap dice: "...siamo giunti a ritenere cheil Barzilai, avendo avuto all'epoca la possibilità di maneggiare una certa quantità di biglietti, in preda a crisi di grafomania, vi abbia apposto la propria firma."
    1 punto
  33. Buonasera a tutti. Personalmente dalle foto riesco ad intuire alcune cose: segni sulla veste al rovescio,mentre al dritto segnetti non evidenti su mento e vicino al mento e volto. Per me moneta SPL o al massimo SPL+. Rimane un esemplare di tutto rispetto. Bella moneta.
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  34. DE GREGE EPICURI Sesterzio molto interessante (RIC 833): le tre monete reggono ciascuna una bilancia ed una cornucopia. Si allude alla monetazione statale, alla sua precisione ed "onestà" (bilancia) e ai suoi effetti benefici per i cittadini (cornucopia). Le monete sono tre in riferimento ai tre metalli: oro, argento e rame.
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  35. Anche in questo ulteriore mio esemplare dello Ziani, i gigli sono molto ben definiti e posti in posizione.
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  36. Ciao! Credo che le varietà siano più di quelle censite dal Papadopoli; giusto un giro superficiale in rete ed ho trovato subito questo tra i primi rappresentati, che ha aspetti simili a quello che hai postato tu. https://www.numismaticaranieri.it/archivioscheda/11113-venezia-nicolo-tron-doge-lxviii-1471-1474-lira-da-20-soldi-con-ritratto.aspx con una ricerca sistematica credo che verrebbero fuori delle sorprese! Magari il punto all'interno dell'occhiello doveva servire come riferimento e non è stato appiattito in fase di coniazione!?
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  37. Grazie Luciano, interessante, Può darsi pure che sia “un semplice oggetto che ingentiliva il tondello”. La mia curiosità nasceva anche dal fatto che “curiosamente” i gigli sono tutti posizionati verso il centro della moneta e non fuori come generalmente si riscontra in altre monete. Posto ulteriore esemplare di uno Zeno recentemente acquisito. Anche in questo caso, i gigli sono molto belli ed indirizzati al centro. Domenico
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  38. Cina: scoperti resti di una gigantesca creatura simile ad un coccodrillo risalenti a 3.000 anni fa Per gli esperti questa specie si sarebbe estinta a causa dell’uomo. I ricercatori dell’Università di Tokyo hanno analizzato i resti parzialmente fossilizzati di due creature che ritengono siano state uccise tra 3.000 e 3.400 anni fa. Questa nuova specie chiamata Hanyusuchus sinensis è un genere estinto di coccodrillo gavialidae, una famiglia di rettili, appartenenti all’ordine dei Crocodyli. I gavialidi sono rappresentati attualmente da una sola specie, il gaviale del Gange in India. Secondo gli scienziati questo animale lungo più di 5 metri simile ad un coccodrillo, si è estinto a causa della caccia spietata degli esseri umani. Cina: resti di una gigantesca creatura simile ad un coccodrillo risalenti a 3.000 anni fa “Osservando questi due esemplari, abbiamo subito capito che sono stati uccisi da persone e per questo motivo questa specie si è estinta e date le prove storiche di purghe sistematiche di coccodrilli nella regione, la conclusione deve essere che gli esseri umani sono responsabili della scomparsa di Hanyusuchus sinensis” spiega il professor Minoru Yoneda, del Museo universitario dell’Università di Tokyo. Entrambi i fossili mostrano ampie prove di attacchi viziosi e persino di decapitazione. Questa è una scoperta molto interessante non solo perché si tratta di un anello mancante ma anche perché è una delle prove più significative di estinzione causata dall’essere umano. https://www.scienzenotizie.it/2022/03/11/cina-scoperti-resti-di-una-gigantesca-creatura-simile-ad-un-coccodrillo-risalenti-a-3-000-anni-fa-2753317
    1 punto
  39. Buona sera. Rispondo solo ora perché volevo visionare insieme ai miei due esemplari di questa moneta altri esemplari di un mio conoscente. A mio avviso le firme ed i bordi risultano avere, tra le diverse monete, delle leggere differenze compatibili con la sua. A proposito delle firme ho osservato anche gli esemplari su inasta 98 ed anche loro presentano alcune di queste differenze. Il bordo, tranne che nelle alte conservazioni, a volte appare leggermente arrotondato. A me la sua moneta sembra autentica. Il colpo è senza dubbio deturpante, però questa moneta ha comunque sempre un buon mercato forse anche perché sconfina un po' da quello esclusivamente numismatico. Buona serata. Gabriella
    1 punto
  40. Buonasera, è un cavallo battuto a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna 1598-1621,date le condizioni per me è difficile stabilire la variante, comunque è una monetina non semplice da reperire... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/3
    1 punto
  41. Buon Giorno, Vedo solo ora questa richiesta, la moneta con i limiti della valutazione di una immagine, non ingenera dubbi, anche i dati di peso e diametro sono congrui in ragione della conservazione. Si tratta di un discreto Fiorino, la classificazione indicata MIR 29-26 non è quella corretta, si tratta di MIR 27-06. Signore per l'oro Lorenzo di Bartolo di Domenico Corsi anno 1363 II semestre. Complimenti, è una moneta gradevole. Cordialità
    1 punto
  42. È una moneta di Siena, ma sarebbe meglio aggiungere comunque peso e diametro per gli esperti di questa zecca...
    1 punto
  43. Lui è leggero. Per gli operai e i contadini, dopo una dura giornata, era a suo agio per le risate. D'accordo, dopo un'intera giornata di lavoro da un altoforno o con una mietitrebbia sul campo, le persone non guardano E la nave va o La Dolce Vita.
    1 punto
  44. .... è un antoniniano, manca SC, si intravede metallo bianco in alcuni punti superficiali, lettere, stile e diametro 20 mm e peso conforme. La patina, come spesso accade, è dovuta al rame contenuto nella lega della stessa moneta e delle monete con cui era probabilmente interrato e che si è ridepositato. A mia esperienza i medi bronzi di Mariniana sono sempre in bronzo ( giallo ) e si distinguono per modulo ( del conio!), stile delle lettere (anche in rapporto al ritratto), peso, stile ritratto e rotondità e conformazione del tondello (foto 1). I sesterzi , quasi sempre hanno una accentuata provenienza del modulo da barra, ossia molto squadrati, a differenza dei medi bronzi, piuttosto rotondeggianti, il tutto ovviamente con eccezioni, ma sempre distinguibili dal vivo : messi vicini medi bronzi e sesterzi non hanno possibilità di essere confusi tra loro. Così a occhio direi che i medi bronzi sono dei mezzi sesterzi ( per peso, metallo e dimensioni ) ma se ne può discutere ampiamente. I coni esistenti per il medi e grandi bronzi non sono poi tanti e si potrebbe ricostruire perfettamente il tutto, in modo da creare due categorie abbastanza ben distinte. Non mi risultano esemplari con crescenti nè del sesterzio nè del medio bronzo e tutti hanno SC ( Il Ric ha commesso un evidente errore di compilazione, forse riproducendo la descrizione dell'antoniniano ) Per il sesterzio esiste una variante data dalla assenza o presenza di una diadema o stefane sulla testa velata ( cfr. foto 2 e 3). Per pura curiosità allego anche un sesterzio di grande peso ( 22,68 grammi ) e ben coniato probabilmente di prima emissione o di presentazione... (foto 4) Un cordiale saluto, Enrico ( anche io ! ? )
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  45. Non c'è male per un mezzo ducato di Filippo III
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  46. Ciao, seguendo da apprendista con molta attenzione questa didattica discussione, a mio modesto parere la moneta che hai postato (se I dati ponderali sono quelli indicati) non può che essere un antoniniano. Lo so che erano in lega d'argento molto basso e questo è evidentemente in bronzo o rame ma io dico la mia. È il tondello di un eventuale antoniniano da suberare o un suberato che ha perso completamente l'argentatura? Mi sentirei comunque di escludere che si tratti di un dupondio. ANTONIO
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  47. Non ricordo se l'ho mai postato... Tarì di Filippo II al rovescio stemma trilobato con tosoni
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  48. Spiace anche a me leggere simili commenti non tanto per la valutazione del volume, che resta soggettiva, quanto per determinate affermazioni che esulano dalla correttezza metodologica che sarebbe opportuno adottare in questi casi. Si possono condividere o meno le affermazioni di un autore e l'impostazione scelta per il relativo volume ma bisognerebbe anche calare l'opera nel contesto di riferimento, ossia gli anni Ottanta, e riflettere sul fatto che quell' "elenco del telefono" (espressione da cui mi dissocio) forse non aveva pretese di dignità accademica ma voleva offrire un contributo alla conoscenza di una monetazione ampia e complessa (quale il bronzo della Sicilia) fino ad allora limitata a studi certamente non esaustivi. E bisognerebbe anzi esprimere profonda riconoscenza verso questo studioso, persona estremamente umana e cordiale, che pur non essendo "numismatico di mestiere" ha nondimeno fornito un significativo apporto, attraverso studi settoriali, a molteplici ambiti della scienza numismatica. E più che un punto di arrivo essi vanno considerati una base di partenza, certamente datata ma non meno importante e soprattutto imprescindibile per futuri sviluppi e approfondimenti della ricerca.
    1 punto
  49. Vedi Lipari, penso che a distanza di 40 dall’uscita del primo volume del Corpus ancora non si sia compreso l’intento di Calciati con la sua opera. Il Corpus, non aveva e non ha l'interesse di collocarsi nel panorama numismatico come una pubblicazione solo scientifica (ve ne erano piu che in abbondanza..), ma aveva/ha lo scopo di rendere nota una monetazione, quella bronzea, che oggi è più che conosciuta (grazie al anche al volume di Calciati) non di certo negli anni 80 dove l’unico lavoro recente sul bronzo era il Minì con pochi esemplari pubblicati e poche varianti. Non dimentichiamo inoltre che siamo in Italia, quando pubblicò il Corpus, Calciati non ebbe grande collaborazione dal mondo accademico, i soliti problemi di oggi, dove il collezionista/studioso non ha lo stesso peso.. Fortunatamente, la critica internazionale premiò l’opera, oggi ancora estremamente considerata (dagli ambienti scientifici americani, inglesi, tedeschi e francesi), ricercata e venduta all’estero (là non badano a spese per acquistarla). Se consideri poi, che oggi si classificano le monete con testi che sono prodotti scaricando le immagini da internet...(senza fare nomi)... Se in Italia, il Corpus, fosse stato venduto a 150€, oggi era già alla terza ristampa …., tanto più, ho visto personalmente delle copie anastatiche (mai autorizzate) a casa di amici collezionisti … Calciati amava la numismatica, la pittura ed il suo lavoro nel quale era un professionista molto affermato, con conferenze in giro per il mondo e pubblicazioni varie (tipo l’atlante di elettrochirurgia dentale stampato in varie edizioni). Forse Lipari, queste persone che parlavano del “dentista di Genova”, se avessero speso meno tempo a parlare del dentista, e di più a tutelare la numismatica della loro terra, oggi circolerebbero meno falsificazioni frutto della produzione di quegli anni….
    1 punto
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