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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/06/22 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, Il 1851 è l’unico anno dove vengono coniate due piastre con due diverse effigi. Ma perché in zecca hanno deciso di approntare un secondo conio dello stesso anno? Non sarebbe stato più logico ed economico continuare con la prima effige e poi partire direttamente con l’effige matura dal 1852? Un saluto a tutti. Raffaele.
    6 punti
  2. Buonasera, Ringrazio pubblicamente @eliodoro per avermi fatto appassionare ai Denari Regali, con questa sua bella discussione. Non ne avevo mai tenuto in mano uno e oggi voglio condividere il mio primo esemplare. ?
    5 punti
  3. Buona Domenica a tutti, posto le mie 1851 nelle due versioni
    4 punti
  4. Nel mio piccolo partecipo anch'io con due foto alla discussione su questo nichelino con una ribattitura molto particolare.
    4 punti
  5. Comincio a non sopportare più l'espressione "errore di conio"... ? Arka ☺️ Diligite iustitiam
    4 punti
  6. Sento parlare di Mussolini e del "bene" che fece. Io sono Ebreo ma non scriverò quanto segue giacché di parte, in quanto per colpa del Fascismo e della sua onda razziale la mia famiglia ebbe a perdere tre suoi componenti , ma lo scriverò in quanto dato di fatto. Vediamo di sfatare alcuni miti riguardanti il Fascismo; visto che si vuol riportare allo stesso dei "meriti" che non ebbe mai. Ergo andiamo in ordine di "miti" : PENSIONI: Il primo sistema di garanzie pensionistiche: era destinato ai militari e, al di fuori di essi, solo agli impiegati pubblici; risale al 1895 (Testo Unico del Regio Decreto 21 febbraio 1895, n° 70) sotto il governo Crispi (Presidente del Consiglio dal 1893 al 1896). Fu nel 1898 poi che il governo Pelloux (1898 – 1899) avrà ad estendere le coperture ad altre categorie lavorative (Legge 17 luglio 1898, n° 350). Dobbiamo però arrivare al 1919 e sotto il governo di Vittorio Emanuele Orlando (1917 – 1919) per vedere esteso il tutto ad ogni categoria di lavoratori . Da quel momento tutti i lavoratori italiani ebbero il diritto alla pensione (Decreto-legge Luogotenenziale 21 aprile 1919, n° 603). Preso il potere, il Fascismo ebbe a concentrare ogni funzione abolendo il ministero del Lavoro. Il tutto venne concentrato sotto la Cassa Nazionale. Tutto fu appesantito portando ad una progressiva inefficienza. Nel 1933 il Fascismo a scopo solo propagandistico, voleva impossessarsi (fra le altre cose) anche di questo sistema pensionistico, e difatti cambia (non fonda) il nome all’istituto, che diventa “INFPS”. Il Fascismo quindi ebbe ad impossessarsi del risultato che i governi liberali ottennero dopo decenni di lotte sindacali. L’unica cosa che realmente il Fascismo fece per i lavoratori italiani fu quella, nel 1926, di stabilire che potevano esistere in Italia solamente sindacati fascisti e vietò lo sciopero e la serrata. Con questo sistema incompetente, il Fascismo mise sotto imprenditori e lavoratori. Nel corso del tempo, l’ INFPS ebbe a divenire solo uno sfogo di clientele e produttore di consenso da parte fascista. BONIFICHE: Il Fascismo ebbe un merito: quello di aver mossa una immensa opera propagandistica come nessuno mai ebbe a fare in Italia. Questo sì; ma ciò avviene in ogni regime. Una di queste opere riguardava la fondazione di Littoria, nel 1933. Il Fascismo ebbe a bearsi di aver bonificato l’Agro Pontino quando mai nessuno ci riuscì. Queste convinzioni propagandistiche decadono subito quando a parlare sono i numeri che riportano a dei fallimenti. La promessa fatta dal Fascismo fu quella di restituire all’agricoltura, e quindi ai rurali, ai contadini che la lavoravano, ben 8 milioni di ettari di terreni riqualificati e quindi coltivabili. Solo che dopo anni di lavoro e soldi pubblici spesi (finiti nelle tasche del Fascismo e collaboratori ; tipo l’Opera Nazionale Combattenti), si ebbero a riqualificare la metà degli 8 milioni di ettari promessi. Il tutto può sembrare una vittoria, certo; dirà qualche “nostalgico” (di cosa poi?) ; ma se andiamo a vedere attentamente in una ricerca storica ex professo , i lavori realmente completi o comunque quasi completi, arrivarono a poco più di 2 milioni di ettari. Non fu solo un fallimento ma una grande presa per i fondelli, visto che che di questi 2 milioni di ettari “bonificati”, 1 milione e mezzo risultavano essere bonifiche dei governi precedenti a quello di Mussolini, e quindi precedenti all’anno 1922. Il Fascismo ebbe a portare a termine solamente, in percentuale, il 6% di ciò che promise. In realtà chi riuscì effettivamente nell’impresa degli 8 milioni promessi dal regime , furono i fondi del Piano Marshall e della Cassa del Mezzogiorno. Inoltre va ricordato di come durante questi lavori, molte furono le vittime fra i civili, che morivano anche per i grandi sforzi lavorativi; in condizione igieniche disastrose. Morti per tubercolosi, incidenti sul lavoro e malaria. Ma per Mussolini la bonifica è “una guerra”; anche se a morire era il popolo, come sempre, e non certo lui. I lavoratori erano come “soldati” che andavano in guerra a morire. “Armiamoci” sì, ma partite voi. Ecco le leggi originali per prevenire e sconfiggere la malaria. Nessuna di questa è una legge che vide luce durante il Fascismo, ma prima: Legge 25 giugno 1882, n° 269 Legge 4 luglio 1886 Legge 6 agosto 1893, n° 463 Legge 18 giugno 1899, n° 236 Legge 20 giugno 1912 , n° 712 Legge 20 agosto 1921 n° 1177 IMMOBILI / CASE: La prima legge per quel che concerne le case popolari risale non all’epoca fascista, ma al 1903 (Legge 31 maggio 1903, n° 254), quando era Ministro delle finanze del Regno d’Italia Luigi Luzzatti e per sua diretta iniziativa. I più grandi progetti urbani di sviluppo e assegnazione di case risale agli anni 1915/20 , quindi prima dell’epoca fascista. Le città maggiormente colpite da questo sviluppo furono Roma, Milano, Torino e Napoli. Il Fascismo ebbe solo il merito di gestire il sistema a livello provinciale, non cittadino e non nazionale, nel 1935. Il Fascismo pose sotto la sua ala e controllo, tutte quelle iniziative che in realtà nacquero sotto l’Italia Liberale. Se poniamo il caso della zona EUR, orgoglio della megalomania fascista, le abitazioni arrivarono ben tardi rispetto alla costruzione della zona stessa. Questo fu aggravato anche dal fatto che Mussolini decise di trascinare – altra megalomania personale – una intera nazione nella Seconda Guerra Mondiale. ORO ALLA PATRIA: Anche se è ostica a morire la mitica diceria, ora divenuta proverbiale fra i nostalgici, che “si stava meglio quando si stava peggio” , urge rammentare a costoro o a chi, come loro, ha letto un solo libro e per di più nazionalista e quindi ignorante, senza andare a ricercare negli archivi di Stato, come anche archivi di biblioteche in tutte le parti della Nazione, che durante il Ventennio il divario della ricchezza media fra un italiano ed un cittadino di altri Paesi sviluppati, si allargò in modo esponenziale. Oltre al governo Mussolini, ci si misero i problemi strutturali e la crisi del ‘29 in questo caso. In Italia vi erano i ricchi, che appoggiavano quasi tutti il regime, giacché alti imprenditori, e dall’altra parte il popolo. Oggi, ad esempio, abbia il reddito medio di un cittadino italiano è il 90% di un Paese avanzato della nostra Europa. Negli anni fascisti, era del 33%. IL DUCE: Altra diceria: “Mussolini fece cose buone” . Benissimo; magari possiamo ricordare che chi fa cose buone non prende il potere con la forza delle manganellate di squadracce; manganellate spesso ai contadini. Ricordiamo che agli albori del Fascismo, quando esso era vivo da poco e Mussolini ancora non aveva preso il potere, le Squadracce ebbero a massacrare di botte intere famiglie contadine. Facciamo il conto della prima metà dell’anno 1921, quando nella Pianura Padana, gli attacchi ai contadini furono 726: 59 case del popolo, 119 camere del lavoro, 107 cooperative, 83 leghe contadine, 141 sezioni socialiste, 100 circoli culturali, 27 sindacati operai e 53 circoli ricreativi operai. Il Fascismo ebbe a fiorire grazie ad una rete di clientele e corruzioni; come quella tangente che spettava ad Arnaldo Mussolini; della quale tutto sapeva, possedendo i documenti, Giacomo Matteotti. Mussolini ebbe il vezzo di formare un popolo italico avvezzo alla guerra; ma il popolo italiani si dimostrò nella Guerra disastroso tanto che perse quasi ovunque; e quando non perse ha vinte le sue battaglie spargendo sangue spesso innocente, come nella Libia governata da quel fanatico assassino di Rodolfo Graziani, che impiccò e trucidò una moltitudine di cittadini libici che giustamente non vedevano gli italiani di buon occhio. Ricordiamo la ribellione di Omar al-Mukhtar (1858 – 1931), soffocata dal Graziani nel sangue, anche di donne e bambini. Di cose buone ne fece? Certo, come no. Il governo Mussolini non ebbe a costruire nemmeno una casa dopo il terremoto del 1930 che ebbe a colpire il Vulture; eppure chi vi abitava erano cittadini italiani. Possiamo anche ricordare le leggi razziste approvate per le colonie italiane della Libia e del Corno d’Africa. Queste leggi, per chi non lo sa e sono molti, disponevano anche di deportazioni di massa di gente araba e berbera. I Fascisti a quanto pare non erano diversi dai Nazisti. Per quanto riguarda le Leggi Razziali ai danni degli Ebrei, sorvolerei giacché è una immensa onta che l’Italia porterà sempre in seno, e non aggiungo altro. DITTATURA SANITARIA DI MUSSOLINI (PALUDI, MALARIA): L’Italia vide una dittatura sanitaria, ma non certo ora causa Covid, ma sotto il Fascismo. Il tanto decantato Ventennio per molti “perfetto”, sotto il comando di Benito Amilcare Andrea Mussolini. Ciò accadde non certo per causa Covid, ma all’epoca per la malaria incombente. Ricordo di come nel 1925, fu lo stesso Duce a dare l’ordine a due figuri come Giacomo Peroni ed Onofrio Cirillo (ricercatori iscritto al PNF) di condurre un esperimento che doveva essere su larga scala, purtroppo ai danni di civili poveri, che non potevano pagarsi alcuna cura, e vulnerabili causa le loro condizioni economiche e sociali. I due “ricercatori” ebbero a scegliere duemila lavoratori che si occupavano delle bonifiche in Puglia e Toscana. Contro la malaria si usava il chinino (efficace nella riduzione della mortalità), somministrando agli stessi del mercurio – già all’epoca ampiamente bocciato dalla Comunità Scientifica , così come dal Consiglio Superiore della Sanità -. Il motivo di questo ferale esperimento era quello di voler dimostrare al Mondo – a scopo puramente propagandistico – che l’Italia poteva curare la malaria senza chiedere aiuto ad altri paesi (come i Paesi Bassi che all’epoca avevano il monopolio per la produzione di chinino). Quindi, i due “ricercatori” divisero i lavoratori, ovvero quelle povere cavie in due gruppi: il primo veniva letteralmente abbandonato a sé stesso ; quindi mandato a lavorare come prima, all’aperto, sotto il caldo e le zanzare anofele , scevri di qualsivoglia protezione. Il motivo di questa scelta era per vedere come la malattia aveva la sua evoluzione normalmente nel corpo umano . Il secondo gruppo invece furono soggetti ad iniezioni intramuscolari di mercurio. Tutto ciò continuò per quattro anni, sino al 1929. Il Consiglio Superiore della Sanità ebbe a dire che questo “esperimento” ebbe il “pregio” di far ammalare tutti i duemila lavoratori. L’esito fu altamente fallimentare e quindi inefficace; come del resto ogni cosa durante il Fascismo. Ma per il regime questi erano solamente dei “dettagli” Prima del 1922 la lotta alla malaria era una lotta sia dei liberali giolittiani che dei movimenti socialisti. L’Italia di quel periodo era molto (in alcuni casi ancora oggi) dedita a superstizioni dovuti all’ignoranza del popolo; e per promuovere il chinino nella campagne ebbero a mobilitarsi insegnanti, attivisti, dirigenti, scienziati; ma anche i sindacalisti come Argentina Altobelli ma anche femministe come Anna Kuliscioff. Questa campagna migliorò di molto la vita dei contadini, come diminuì e non di poco l’incidenza di mortalità per malaria. Salito al potere Mussolini nel 1922, il Duce smantellerà tutte queste operazioni liberali per migliorare la vita dei contadini. Ricordiamo come Mussolini era arbitro ovunque e di come interveniva su tutto, anche su cose che a lui non competevano: in primo luogo in materia sanitaria. In secondo luogo metteva bocca sull’esercito, mandando a morire gli italiani e in Etiopia, Libia e Somalia, e poi nel 1940 entrando a far parte lo Stato del Secondo Conflitto Mondiale anche se il nostro esercito poteva essere pronto per una guerra di tal portata solo nel 1952 in decenni di continui armamenti. Ma egli se ne fregò; dopo tutto non era uno dei motti del Ventennio: “Me ne frego!” ? Ricordo altresì che quando oggi la gente parla di dittatura sanitaria o dittatura in generale, che la dittatura è tale giacché non ha bisogno di mascherarsi e se si maschera non esiste. Rammento anche che se oggi una persona inveisce contro l’operato di un Presidente del Consiglio, al massimo il suo commento potrebbe venire (e non avviene) cancellato da un sociale. Durante il tanto decantato (dai nostalgici...di cosa poi?) Ventennio, se inveivi o solo non eri d’accordo con Mussolini, bene che ti andava ti recavi tranquillamente in un lussuoso hotel tutto per te in quel di Ventotene , o altrimenti al confino in Russia; o direttamente a morte (che era la medesima opzione delle altre due). ORA RIGUARDO IL COLONIALISMO : SCANDALO LIVRAGHI – CAGNESSI , 1891, ERITREA: Molti italiani non sanno come nel 1891 , sul giornale “Tribuna”, la gente dell'epoca poteva leggere che il tribunale italiano in Eritrea sporse denuncia a carico dei tenente dei Reali Carabinieri di Massaua, comandante della polizia indigena Dario Livraghi e del segretario degli affari coloniali Eteocle Cagnessi. Con altri ufficiali italiani e con la complicità degli ascari, vennero accusati di aver derubato, torturato e fucilato ben ottocento eritrei, senza alcun processo. Nel giornale “Il Secolo”, vennero pubblicate l’intervista ed il memoriale di Livraghi. Il Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Starabba , marchese di Rudinì , si vide così costretto a nominare una commissione che aveva lo scopo, almeno iniziale, di far chiarezza sull’accaduto in Eritrea. La commissione (senatori e deputati i più) partì il 9 di aprile da Napoli per arrivare in Eritrea il 22 del mese medesimo. La commissione rimase 56 giorni, nei quali più che a raccogliere dati sull’accaduto, si limitarono a svolgere degli studi riguardanti la colonia. Inoltre, la scarsa volontà dei partecipanti è anche attestata in quanto la relazione della commissione viene pubblicata solamente dopo la sentenza in tribunale che fu a favore degli accusati: Livraghi e Cagnessi furono definitivamente assolti da ogni accusa. Gli ottocento assassinati divennero solo una decina; a “gravi pene” vennero condannati un pugno di ascari e Baldissera e Orero, ex governatore e attuale governatore all’epoca dei fatti della colonia di Eritrea, vennero giudicati colpevoli di eccessi di potere. Le autorità italiane in parte insabbiarono ogni prova dei fatti accaduto, seppure dei malumori in Patria si fecero sentire. Lo “scandalo Livraghi – Cagnessi” svanisce dal dibattito pubblico, come se quegli ottocento eritrei non furono mai esistiti o morti di cause naturali. ALTRI FATTI SPARSI: Si può ricordare nell’ambito del discorso “italiani brava gente” , la spedizione di Bottego (1895 - 1897). Il gruppo che accompagnava l’esploratore parmense fu reo di numerosi saccheggi, eccidi, incendi, compiendo inoltre una serie di stupri. In epoca coloniale venne intervistata Hiwet Ogba Georgis , una donna eritrea, la quale raccontò del terrore di stupri da parte delle donne che lavoravano per gli italiani. Lincoln De Castro (medico che visse a lungo in Abissinia) nel 1910 ebbe a denunziare le scorrettezze degli italiani ai danni anche delle tradizioni locali, come matrimoni fatti passare per veri e quindi legalmente riconosciuti. Va ricordato anche Gustavo Bianchi (1884), esploratore e ucciso dai Dancali, ebbe a vantarsi con estrema fierezza, dello stupro con ingannato ad una donna e la sua famiglia . Vale la pena citare come nel 1911, in una lettere inviata al console Piacentini, un colono ebbe a lamentarsi di come le ragazze bilene chiedessero ben cento talleri di Maria Teresa per la loro verginità. Il colono non si lamentava tanto per il prezzo ma quanto perché stupito di come al dominatore bianco non fosse per legge permesso di impadronirsi con la violenza ( nella lettera si legge “colla” ) di quelle ragazze. Noti anche gli italiani che facevano delle bambine le loro concubine, come ebbe a dire nel suo diario Ferdinando Martini, governatore civile d’Eritrea fra il 1897 ed il 1907. Io direi possa bastare. Shalom
    3 punti
  7. La Napoletana entrata oggi: Napoli. Filippo IV di Spagna (1621-1665). 15 Grana 1647. D/ Busto radiato a destra; dietro, sigle GAC/N (Giovanni Andrea Cavo maestro di zecca; Germano de Novellis maestro di prova); davanti, F. R/ Croce di Gerusalemme incavata, accantonata da fiamme. P/R 35; MIR (Napoli) 248 (esemplare illustrato). AG. 4.79 g. 22.80 mm. NC.BB+. Esemplare MIR (Napoli) 248.
    3 punti
  8. Cari amici ve la presento fresca fresca appena arrivata, aggiudicazione dall’asta GMA E-Live n. 2 del 26 febbraio scorso, lotto 626. Clemente XI, piastra anno XI, 32,02 grammi, Muntoni 42, MIR 2269/1, molto rara. Un esemplare sopra lo SPL con una patina da medagliere che raramente si vede, una iconografia del rovescio affascinante, il ponte di Civita Castellana. Non si vede che mi sono innamorato di questa monetazione vero? ? Capolavori immortali dell’arte incisoria numismatica. Buon weekend.
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti, condivido l'ultimo ingresso in collezione. Appena l'ho vista ho sentito le farlalle allo stomaco Per chi vuole approfondire la storia dei 20 centesimi esagono segnalo questo link: https://www.erroridiconiazione.com/b-9-1-storia-20-cent-esagono/ Buona domenica a tutto il forum!
    2 punti
  10. Ho avuto l'occasione di poter acquistare, per poco, questo Forte di Gabriele di Saluzzo, non ho resistito e l'ho portato a casa... Ne avevo già uno in collezione, ma questo mi è piaciuto subito, bello largo e con solo un graffietto sulla G centrale. Purtroppo i Forti sono le uniche monete di questo periodo della zecca di Carmagnola che si riescono a vedere.. e, anche se non fanno parte della mia collezione sabauda, le monete del marchesato di Saluzzo sono storicamente e economicamente legate alla storia dei Savoia. Gabriele è stato l'ultimo marchese, quel territorio successivamente è passato alla corona francese, legato al Delfinato, quindi un periodo cruciale per i movimenti politici del Piemonte dell'epoca, una spina nel fianco per la dinastia Sabauda. Solo con Carlo Emanuele I quel territorio venne annesso al ducato di Savoia cedendo alla Francia la Bresse, il Bugey e la Valromey, territori più vasti, ma difficili da controllare e chiudendo un facile accesso ai Francesi al Piemonte. Spero che le mie pessime foto rendano merito a questa piccola moneta.
    2 punti
  11. Marc'Aurelio. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  12. Per me è un 5 centesimi che forse ,e dico forse, è stato dorato, visto lo strano colore che vedo dalle foto, e poi montato su qualche oggetto o ciondolo... Le escrescenze sono quello che resta degli attacchi saldati...
    2 punti
  13. Ciao Semplicemente è stato smontato il tondello centrale e rimontato( di proposito) in maniera errata,il tutto per far sembrare tale moneta "affetta da errore di conio"? Saluti
    2 punti
  14. Non ricordo se l'ho mai postato... Tarì di Filippo II al rovescio stemma trilobato con tosoni
    2 punti
  15. Aggiungo, che Banti, stampava e rilegava personalmente le sue opere nel proprio laboratorio, i volumi conservano una certa artigianalità. Consideriamo poi che erano opere prodotte non con internet, scandagliando centinaia di cataloghi ed articoli di numismatica proprio per trovare le tante varianti di conio. Banti purtroppo In Italia non ebbe il successo meritato, ma all estero è ancora oggi molto considerato. Per esempio CNG utilizza per classificare i sesterzi il testo di Banti sui Bronzi Imperiali ..
    2 punti
  16. Buongiorno, oggi parliamo delle 500 lire 1957 PROVA e parliamo di una curiosità che pochi conoscono. A supporto metto il link di un video dell’epoca (archivio Istituto Luce) che parla del cambiamento del rovescio tra la versione di prova alla versione definitivamente entrata in circolazione. Se notate nel video viene mostrata una moneta PROVA, chi conosce bene questa moneta dovrebbe notare due cose: (1) che la scritta PROVA è più piccola di quella che solitamente si vede nelle monete “normalmente” in commercio e (2) il dritto presenta una linea di congiunzione degli scudetti più lunga. A quanto pare, quella del video dovrebbe costituire la prima versione di PROVA delle 500 lire (la foto del video è stata presa dal video girato durante la visita del Ministro Medici che ha assistito in persona alla coniazione della prima moneta di PROVA) di rarissima apparizione (presumibilmente i pezzi coniati sono molto pochi), un esemplare è passato di recente all’asta. Successivamente (non si sa per quale motivo) la Zecca ha cambiato conio di rovescio o meglio ha preso un altro conio di rovescio creato dallo stesso punzone riproduttore e ha inciso la scritta “PROVA” utilizzando dei punzoncini più grandi. Forse volevano mettere più in risalto la scritta PROVA. Questo conio con la scritta PROVA "grande" è quello utilizzato per coniare la maggior parte degli esemplari. Il conio di dritto invece in questo secondo processo di coniazione ha subito una pesante lucidatura tanto da rendere evanescente quasi integralmente la linea di congiunzione degli scudetti e le cornicette che uniscono gli scudetti nella parte sinistra. Ciò ha fatto sì che alcuni esemplari con la scritta PROVA "grande" abbiano un dritto con la linea di congiunzione completa (meno numerosi) e altri che presentano solo un residuo di linea ed un’evanescenza nella parte sinistra. Quest’ultima versione è quella che comunemente si trova disponibile e che può presentare i campi più lucenti proprio grazie all’operazione di lucidatura del conio. La linea di congiunzione degli scudetti rappresenta un “residuo” del progetto precedente, infatti nel progetto precedente tutto gli scudetti erano uniti da una cornicetta e da una linea (cfr. foto d’epoca), poi probabilmente Giampaoli ha cambiato idea, forse per alleggerire il disegno ed è stata rimossa, ma evidentemente non a regola d’arte. Forse la lucidatura durante le operazioni di coniazione era proprio volta a cercare di ultimare l’operazione di rimozione della linea che a Giampaoli non garbava Buon proseguimento! https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000090987/2/roma-vengono-coniate-nuove-monete-500-lire.html?startPage=0&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22query%22:[%22500%20lire%22],%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20,%22archiveType_string%22:[%22xDamsCineLuce%22]}}
    1 punto
  17. L'avevo detto che non era difficile! complimenti! Se hai qualche orrore semi indecifrabile da proporre ci trovi qui La moneta in questione, giusto per far capire agli altri cosa c'era nella faccia rovinata.
    1 punto
  18. Perfetto! http://www.banknote.ws/ E grazie a questo sito puoi dividere le tue banconote non solo per nazione, ma anche per serie. Le due banconote del Portogallo che hai inserito nel post #90 per esempio: la stessa serie Mentre le 4 banconote del Belgio del post #87 a ben 3 serie diverse
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  19. 1 punto
  20. DE GREGE EPICURI E' il sesterzio che porta al rovescio la Vittoria verso destra, che "scrive" una vittoria sullo scudo. Dovrebbe essere la RIC 1001, dato che si legge una Tribunicia Potestas XXV.
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  21. Sia x l'età della madre, y quella del padre e z quella di Luca. Le due equazioni che impostiamo sono: (x+y)/2-z/2=36 e (z+y)/2-x/2=10, da cui si ottiene che il papà di Luca ha 46 anni
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  22. Ogni classificazione è aggiornata al tempo in cui è stata fatta (più o meno) ..... guarda la discussione sui Grossi a nome del Doge Giovanni Soranzo, trovammo 3 tipi non censiti dal Papadopoli (pag. 7), solo scorrendo le foto di Grossi presenti in rete; oltre a ciò mi accorsi dell'esistenza del leone in moeca sul vessillo in un tipo di Grosso. Nessuno mai ne aveva parlato e/o si era accorto di questo dettaglio. Oggi con internet è molto più facile fare comparazioni e scoprire delle primizie; una volta si doveva girare per musei e accontentarsi dei pezzi che si riusciva a recuperare, oppure dei disegni che circolavano tra gli studiosi. Morale .... mai disperare che possano trovarsi ancora oggi monete veneziane con varianti inedite
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  23. Il piatto piange... Cos'è?
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  24. Ciao Rocco,questo è stato fatto bene eh? La solita stellina al posto del giglio,lettere poco impresse sempre sul taglio,colore che,tranne per le perdite di argentatura,è apprezzabile,solito tipo di ossidazione "forte". Bello Saluti
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  25. Non so se ci azzecco ma anche sul grosso che che hai citato tu la parola GLORIA è un pò strana...comunque non pensavo che i cataloghi non riportassero tutte le varianti. Ciao
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  26. Buonasera , Dal Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano. Anno LXXII - Gennaio 1987 -Dicembre 1990. Pagina 62 Piastra del terzo tipo 1851 ( taglio inciso al rovescio). 182 ) HIER . 183 ) HIER. e nello scudetto del Portogallo 8 palline. 184 ) HIER senza punto . 185 ) HIER. e nello scudetto del Portogallo 6 palline e le lettere e cifre G 120 molto distanziate. Il Traina riporta solo 4 diversità nel conio per questo millesimo . La Piastra di @giuseppe ballauri dovrebbe essere la 185 del Traina, quella con G 120 distanziati anche se ha 7 pallini. @Raff82, spero di aver fatto cosa gradita per la tua discussione.
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  27. Poi sorgono due domande. 1. Perché allora molti italiani moderni si vergognano di Mussolini? Dopotutto, a quei tempi, come dici tu, tutti erano nazionalisti. 2. Perché l'Europa ha benedetto la guerra, perché la NATO ha bombardato la Jugoslavia? Distrutta la Libia, l'Iraq. Ma la Russia non può. Questa è una frode. E l'Europa non ha il diritto di rimproverare gli altri. Per prima cosa devi giudicare te stesso.
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  28. Ciao Beppe, Nella piastra prima serie la tua ha il punto dopo HIER, nella mia manca. Belle piastre ?. Un saluto Raffaele.
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  29. Vi propongo questa moneta, 10 griven 2018, commemorativa del "Giorno del Volontario ucraino" al dritto : Aquila con due fiamme, da ciascuna esce una spada, che si incrociano in basso al rovescio : mappa dell'Ucraina che racchiude la leggenda : "Chi, se non me". Circolarmente altra leggenda : "Giorno del Volontario Ucraino". Spiegazione del significato del "Giorno del Volontario Ucraino": Dal 14 marzo 2017, l'Ucraina celebra la Giornata del volontariato ucraino a livello statale. In questo giorno del 2014, i primi 500 combattenti volontari dei Volontari di autodifesa di Maidan sono arrivati al campo di addestramento di Novi Petrivtsi per formare il primo battaglione di volontari e da lì sono andati a est. I volontari furono tra i primi a difendere il Paese. Insieme alle forze armate ucraine, sono riusciti a fermare l'aggressore russo a costo della propria vita e della propria salute, a mobilitare le forze nelle retrovie e ad armare l'esercito. Il loro coraggio, patriottismo e devozione all'interesse nazionale sono un esempio inestimabile per la società ucraina. https://mva.gov.ua/en/news/14-bereznya-den-ukrayinskogo-dobrovolcya
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  30. Complimenti bel pezzo ! Speriamo che i lotti arrivino velocemente
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  31. Ciao @borbonik, si alle 35, 40,41 avevo pensato anch'io, ma per le 35 hanno variato solo la legenda mantenendo la medesima effige, per le 40 e 41 hanno usato punzoni diversi d'accordissimo, ma "l'età" è rimasta sempre quella. D'accordo con te magari la rottura del conio madre ha anticipato il tutto. Un saluto.
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  32. Veff = (5*Vind - 40) / 3 Vind = 50 --> Veff = 70 Se la risposta del tachimetro è lineare, il suo stato è rappresentato dalla retta passante per i punti 8,0 e 44,60, quindi interpolando...
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  33. Salve a tutti. Non intervengo spesso sul forum, pur seguendolo quotidianamente. Ma questa volta devo fare un’eccezione ? Questa piastra è davvero eccezionale. Non è raro trovare monetazioni pontificie che, come ha detto @Scudo1901, sono veri capolavori numismatici, ma qui c’è qualcosa di più. La delicatezza del dettaglio ha qualcosa di eccezionale, è come fare un viaggio nel tempo e ritrovarsi ad ammirare il paesaggio di allora. Davvero magnifica saluti Regium
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  34. Ciao, ti posso segnalare la medaglia dedicata ad Albrecht Dürer, con qualche informazione che ti può essere utile nella didascalia dove si cita alla fine l’emissione da Italcambio (Venezuela) all'interno di una serie "Grandi pittori del mondo". Auktionen Münzhandlung Sonntag Auction 24, lot 1513, 05.12.2016 Thematische Medaillen Medaillen und Plaketten auf Albrecht Dürer Weitere moderne Medaillen Goldmedaille o.J. (1962/63) unsigniert. Brustbild mit Kopfbedeckung nach halbrechts / Zwischen Lorbeerzweigen Malerwerkzeuge auf stilisierter Landkarte Europas. Mende 284, Erl. 1691. 30 mm, 15,01 g. Mit Feingehaltspunze "Gold 900 Fein" am Reversrand Polierte Platte Herausgegeben von Italcambio (Venezuela) innerhalb einer Serie "Great Painters of the World".
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  35. Il punzone è della Gori&Zucchi di Arezzo (dal 1971 conosciuta come UnoAErre). Probabilmente produzione post-1990 perchè la Germania è rappresentata riunificata. La "serie" probabilmente doveva comprendere 8 o 9 medaglie, ossia il numero di nazioni rappresentate: l'esclusione del Portogallo dalla carta geografica significa non comprendeva un pittore lusitano, e la Svizzera potrebbe essere un'enclave. Azzardo una congettura... se prodotta nel secolo scorso la serie era di 8. Ma se la produzione è più recente, sono 9 pittori: l'editore non avrebbe mancato di includere Angelica Kaufmann. Potrei azzardare una seconda congettura... è possibile che la prima emissione (Italia-Italy-Raffaello) non abbia avuto il successo sperato, e la serie sia rimasta limitata a una sola medaglia. ?
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  36. Grazie @Raff82 innanzitutto bellissima Piastra, complimenti. La questione delle righe sulle monete Borboniche ha già dato adito a molte ipotesi, soprattutto su quelle "in incuso" ben evidenti in molte monete. Sono state avanzate numerose ipotesi ( riporto al marco, rigature dei tondelli pre-conio, rigatura dovuto alla macchina post-conio) e tali sono rimaste. In questo caso si tratta di "righe in rilievo" localizzate nella zona del padiglione auricolare. Quindi un' ipotesi è quella sopra riportata di M. Pin "spazzolatura del conio", ma per conio si deve intendere il "conio madre" ( quello in incuso ) altrimenti le righe sarebbero state nella moneta "in incuso" ( come quelle di "riporto al marco" ). Infine perchè si riscontrano ( per adesso ) solo nelle date 1855 ( vedi quella che postato ), 1856 e 1859 ? Altro bel mistero della Monetazione Borbonica. Scusate la pedanteria e l' off-topic, Buona Serata
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  37. Complimenti Massimo @Scudo1901 per la tua nuova piastra! Vedo con piacere che ci stai prendendo davvero gusto con questi grossi moduli argentei papali!. Molto gradevole la tua moneta, proprio bella! Al R/, come già accennavi nel post di apertura, é rappresentato il Ponte Clementino, uno dei monumenti simbolici di Civita Castellana che offre uno dei panorami più suggestivi del borgo. La costruzione sorvola una profonda forra sul cui fondale scorre il Rio Maggiore, che dà il nome alla valle. Con un’altezza di 40 metri e una lunghezza di 90 metri è stato, sia in passato che oggi, soggetto di artisti e pittori. Costruito nel 1709 per ordine di Papa Clemente XI, il ponte unisce due crinali di tufo e collega il centro storico alla parte nuova di Civita Castellana. Il progetto fu affidato all’architetto romano Filippo Barigioni. Appena completato, il ponte diviene subito un importante luogo di passaggio del Lazio e si collega alla Via Flaminia. Michele
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  38. Ciao, pur non avendo il dato del peso, mi sembra che la classificazione sia corretta; tuttavia, probabilmente, hai commesso un lapsus calami in quanto la legenda di dritto e' ANTONINVS AVG PIVS...e non ANTONINVS PIVS AVG.... Faccio fatica, ma mi fido di quanto vedi tu con la moneta in mano. Buona notte da Stilicho
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  39. Scusa un'osservazione: secondo te io ti costringo a ? Mi dispiace molto che hai dovuto faticare per colpa mia e ti ringrazio anche per la precisazione della datazione, ciò non toglie la sostanza dell'articolo: rappresenta il ritorno di una certa politica del secondo dopoguerra https://www.treccani.it/enciclopedia/maccartismo_(Dizionario-di-Storia)/ PS: io sono un signor nessuno, che dice opinioni giuste o sbagliate, e non ho mai affermato di dire verità, perché non sono Dio! Ma in vita mia non mi sono mai azzardato a dire a qualcuno che sbaglia continuamente (neppure quando insegnavo a degli studenti un poco volenterosi) e che lo debbo correggere ripetutamente! Un po' di umiltà non guasta mai! Comunque ho solo riportato un articolo che è utile a riflettere sulla storia passata, mica ho fatto un panegirico a favore della guerra in Ucraina.
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  40. Vorrei aggiungere un’informazione del genere “…per la precisione”. L’ho già inviata come feedback al catalogo LaMoneta, pagina Nichelino - ma lo ripeto qui. A proposito del KB che indica la zecca estera che ha coniato la moneta… “Gigante indica gli stabilimenti Arthur Krupp di Bienerdorf (sbagliando però l'attribuzione in quanto detti stabilimenti si trovavano in Austria)” e un’informazione da Rivista italiana di numismatica e scienze affini, 1894 spesso ripetuta: “la coniazione fu concessa per 15 milioni di lire alla ditta Krupp di Bendorf (Austria) e si coniano nella zecca di Berlino”. Il nome della località non è Bienerdorf e nemmeno Bendorf… si tratta di Berndorf. La Berndorfer Metallwarenfabrik venne fondata da Alexander Schoeller ed Hermann Krupp nel 1843 - dal 1891 l’unico proprietario era il figlio di Hermann Krupp: Arthur. La ditta è soprattutto conosciuta per l’argenteria. Iniziò la produzione di posate nel 1845 con 50 dipendenti. Nel 1880 i dipendenti erano già 1000, negli anni ’90 erano 4000, e nel 1914 6000. Già a partire dal 1850 produceva posate in leghe di nickel, sotto il nome “Alpacca” o “Alpaccasilber”. Non ho trovato nulla che permetta di ipotizzare una produzione di monete, ma è possibile che abbia collaborato con la zecca dell’impero austro-ungarico a Kremnitz, che usava il marchio KB. Sicuramente, aveva una filiale a Milano e quindi probabilmente l’incarico per la fornitura delle monete era stato assegnato tramite la filiale milanese.
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  41. Estrapolo questo concetto che ho citato prima per mostrare come appare questo genere di hairlines. Sono finissimi, in rilievo, e hanno un andamento lineare, deciso e netto. La loro presenza sono un ulteriore indice di "verginità" del metallo, specie se in presenza di certi tipi di patine (come quella che allego; notare gli hairlines sopra il braccio del Littore e tra questo e il braccio dell'Italia seduta).
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  42. Esatto, ne girano migliaia. E gira anche qualcos'altro a non leggere neanche un "grazie" dal richiedente
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  43. Mi fa molto piacere l’impostazione degli esperti di questa sezione che giudicano con obiettività le interessanti varianti di legenda senza sbracciarsi nell’affermare di essere di fronte a una nuova scoperta eccezionale. Se fossimo tra le “napoletane” si sarebbe già invocata la modifica di tutti i cataloghi esistenti, l’attribuzione di un R5 e la comparsa il giorno dopo di un esemplare in asta a prezzo esorbitante. Come detto da RCAMIL, questo è lavoro da collezionisti appassionati. Io aggiungerei, non da collezionisti dell’ultimo momento che cercano solo ed esclusivamente le varianti per poter dire di aver trovato un tesoro, senza sapere quasi nient’altro sulle monete. Anche se Granderik ha fatto delle domande sul possibile valore, sembra essere un appassionato e non uno speculatore.
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  44. Purtroppo quello che oggi i media "sputano" molti ci vanno dietro senza pensare con il loro cervello ed allora Biancaneve deve chiamare il telefono azzuro che Cenerentola ha già fatto San Giorgio viene denunciato per maltrattamenti ad animali,le monete di Nerone vanno fuorilegge perchè era un Piromane e dava in pasto i cristiani ai leoni,quasi tutte le monete Spagnole sotto la Santa Inquisizione (davano fuoco alle persone solo se sbagliavano a parlare) ........ Le monete con falce e martello perche venivano deportati in Siberia, le monete con gli Indiani d'America perchè toglievano lo scalpo agli immigrati bianchi e le monete degli immigrati USA perche massacrarono gli indigini Americani ecc.ecc. ecc. Questa è STORIA e queste cose brutte della STORIA sono state fatte proprio dai bigotti di tutti i tempi che preferiscono nascondere o girare la testa invece di affrontare e capire ed imparare cosi si arriva pure che sulla Luna non ci siamo andati o che Gesù è morto di freddo. La Numismatica è la "scienza" che studia la Moneta dalla sua nascita ad oggi senza nessun confine o limite.
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  45. Io invece lo comprendo pienamente perchè il collezionismo deve esulare dalla politica, le monete attraversano i tempi e le vicende umane sia positive che negative ed è proporio una delle cose belle delle monete stesse, raccontare la storia. Io al contrario non comprendo i buchi temporanei in collezione dovuti al fattore politico... Rispondendo al thread trovo scandaloso ogni sorta di censura sulle monete
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  46. Va ancora detto che è stata proposta una dicotomia temporale dei Nimes che vengono fatti derivare dagli assi di Narbonne, di Lyon, di Vienne e di Orange. http://vso.numishop.eu/fiche-v34_1101-vso_mo-1-NARBO_NARBONNE_OCTAVE_Dupondius_GB_30_40_AC_.html http://vso.numishop.eu/fiche-v29_0088-vso_mo-1-LUGDUNUM_LYON_JULES_CESAR_ET_OCTAVE_Dupondius_COPIA_GB__32_c_36_AC_.html http://www.cgb.fr/vienna-vienne-jules-cesar-et-octave-dupondius-gb-ae-31-,v34_1107,a.html Addirittura è stato proposto che dalla prua delle navi si sia via via passati alle... fauci del coccodrillo per successive stilizzazioni della prua e del rostro. Su uno dei siti sotto elencati era presente un bello specchietto indicativo sulle emissioni dei vari Nimes su scala temporale ma persistendo il veto di utilizzo delle immagini proposte... ho desistito dal presentarvele. Pertanto in caso di approfondimenti vi segnalo i siti tematici: http://as-de-nimes.pagesperso-orange.fr/ http://www.in-medias.fr/sitecroco/index.html Sempre in ottica sinergica del Forum, alcuni esemplari di buoni dupondi li trovate anche al link http://numismatica-classica.lamoneta.it/riepilogo/R-AUGASN Ciao Illyricum :)
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