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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/27/22 in tutte le aree
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Gli hairlines sono espressione di pulizia eseguita sulla moneta (in genere lavaggio con acidi o basi deboli e asciugatura con panno morbido). Generalmente il metallo divenuto brillante rende difficile riconoscere questi segnettini, che sono più evidenti quando la moneta inizia a ripatinare. Le procedure più aggressive (spazzolini, abrasivi, gomme, pietra d'agata, ecc.) sono riservate a restauri "impegnativi" di monete più vecchie. Le ditte di grading in passato non classificavano queste monete, e le indicavano con "details", specificando "cleaned" o "surface hairlines". Più recentemente vengono graduate qualora la procedura non sia stata aggressiva. Ad esempio nella foto sottostante che ritrae un 5 Lire di Maria Luigia, gli "esperti" lo hanno definito MS60 anzichè "details", anche se verosimilmente a sproposito visto l'abnorme numero e profondità dei segnettini. In altri casi i graduatori segnalano la presenza di un eccesso di "hairlines" prima di definire la moneta "details" (in realtà il termine in questione [= dettagli] indica solo perchè la moneta non è stata graduata). Da notare che nelle foto prese con luce opportuna gli hairlines "sembrano sparire" (vedi lo scudo di Milano qui allegato). Le monete con fondi brillanti con oltre un secolo di vita, in particolare quelle d'oro, presentano quasi invariabilmente un certo numero di hairlines, ed è facile comprendere il perchè. Anche monete definite eccezionali o assoluto FDC, a ben vedere, ne possono presentare, e qualora numero dei segnettini e l'evidenza degli stessi siano minimi, ciò non inficia il valore della moneta. Spesso è necessaria un'ispezione diretta della moneta per definirne le caratteristiche, in particolare con lenti retroilluminanti.4 punti
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Ciao a tutti, già diverse volte si era discusso dei tre busti (piccolo-medio-grande), per il diritto della lira di Pio IX A.XXI -1866 (ad esempio qui : https://www.lamoneta.it/topic/160302-le-monete-di-pio-ix-nelle-nostre-collezioni/?do=findComment&comment=1818559), oggi casualmente, affiancando due lire "busto grande" mi sono accorto che una di queste aveva al diritto il bordo particolarmente stretto e all'apparenza anche il busto più grande del grande... Così, approfittando della giornata ventosa e fredda, mi sono messo a fotografarle e metterci dei "punti di controllo" : fatto ciò, con un programma online di sovrapposizione delle immagini, si può vedere che in effetti il secondo conio ha il busto più grande, anzi probabilmente tutto il conio ha un rapporto differente sul tondello, da cui il bordo stretto : Su alcuni prezziari tipo il Gigante il busto "molto grande" è quello delle emissioni degli anni 1868-1869, però se non un "ufficiale" quarto busto, almeno un curioso conio "abbondante" lo aggiungiamo anche per la lira 1866-XXI ! ? Ciao, RCAMIL.3 punti
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Al mercatino questa mattina per 5 euro non potevo lasciare questo orrore Un bel falso d'epoca messo da parte da una vecchia signora sin dalla fine degli anni '40, molto probabilmente gli avranno suggerito di non metterla più in circolazione. La filigrana è quasi inesistente, sia nell'ovale che nei bordi esterni, non tento nemmeno di raddrizzare i lembi, è fantastica così com'è. (cliccare per ingrandire)3 punti
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3 punti
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Ciao, la tua moneta sembrerebbe un kreuzer dell'area tedesca, la trovi in questa scheda: https://en.numista.com/catalogue/pieces72125.html2 punti
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Ciao, Raffaele Visto che ti fa piacere, anche in considerazione del tuo lavoro, pubblico le mie restanti piastre 1856. Le foto, purtroppo, non sono il massimo. Moneta n. 1- dritto: FERDINANDAS invece di FERDINANDVS + 1 della data con protuberanza ...dovuta a cosa? ; Moneta n. 2- dritto: " 8 " della data ribattuto - rovescio: pallini dello stemma Portogallo disallineati; Moneta n. 3- dritto: "8 " della data ribattuto + "T" di GRATIA ribattuta (sembra) - rovescio: aquilette rovesciate + due punti dopo"HIER"(sembra) Moneta n. 4- dritto: doppio orecchio + " R " di " REX " ribattuta ( sembra); Moneta n. 5- rovescio: stemma Portogallo ribattuto con un puntino presente in alto a sx esternamente allo spazio rettangolare. Anche se non c'entra con la numismatica, in questo momento sento di dover rivolgere il mio pensiero a ciò che sta accadendo in Ucraina. Si riconferma la stupidità dell'uomo: viviamo e agiamo come fossimo padroni del mondo, padroni di tutto e in realtà siamo padroni di nulla, proprio di nulla. Siamo ospiti casuali, per il tempo di un battito di ciglia, di questo minuscolo pianeta e, invece di essere solidali, invece di fraternizzare, troviamo il modo di ammazzarci a vicenda. Mi sento addolorato per la grande sofferenza di tanta gente che vive nella zona di guerra e voglio sperare che tutto possa risolversi presto. A te un caro saluto.2 punti
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Ho questa da 1.000 karbovanec del 1918 Qualche indicazione storica l'avevo scritta qui:2 punti
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Ammazza ragazzi...era il primo post, e non avevo attivato le notifiche. Dopo neanche 24 ore...non direi meteora Comunque grazie per le risposte...siete troppo forti2 punti
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Ci mancherebbe...alla fine bisogna sempre fare i conti con il portafoglio altrimenti quale collezione riesci a fare al massimo quella dei tappi usati. Comunque con € 110 ho portato via la 500 lire Mietitrice del 1928 insieme al 30 lire del Credito Agricolo Sardo del 1874 e al 50 centesimi Banca Popolare di Vigevano 1872. Ho qualche dubbio sul fiduciaro di Vigevano ma per quello che ho speso posso rimanere contento ...poi nel dubbio apro una discussione.2 punti
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1799, quanta storia in soli 6 mesi. Non è solo la storia del Generale Championnet che entra in città lasciando a terra tremila "lazzari", imponendo oneri per pagare le truppe, condizionando le decisioni pubbliche e dando il via alle spoliazioni napoleoniche. È la storia degli intellettuali napoletani, forse i soli che a Napoli anelavano alla Libertà. La storia dei Pagano e dei Cirillo. Di Caracciolo, che passa da ufficiale della marina borbonica a ricacciare gli inglesi per mare, di Eleonora Pimentel Fonseca che passa dagli ambienti di corte alle stampe del Monitore, Signora Dianora accompagnata al patibolo. È la storia di Maria Carolina, la regina mai amata che dopo la caduta dal trono e l'esecuzione della sorella in Francia, è terrorizzata. Da Palermo invia lettere in cui traspaiono i sentimenti più antichi che culmineranno nella vendetta. È la storia di un Cardinale mandato in Calabria per riconquistare il Regno con la sua armata brancaleone e che risale le Puglie e la Basilicata per ritrovarsi, alle porte di Napoli, con un esercito imponente e così variegato da ritrovarsi nelle sue file briganti, Russi e Turchi di ben altra fede. Gli sarà contestata la clemenza della capitolazione, e non otterrà mai davvero quella riconoscenza sempre promessa. È la storia della martire involontaria, la Sanfelice, che pur di salvarsi la vita si finge incinta con i medici compassionevoli. Ma nemmeno la grazia chiesta da Maria Clementina, nuora e contemporaneamente nipote della Regina, potrà salvarla. È la storia di quella capitolazione di sant'Elmo, quando già i Francesi si erano dileguati, firmata da tutti ma che il Re e la Regina disconoscono. È la storia di Nelson, interessato protettore dei regnanti, infatuato della sua Emma Lyonna, che riversa sui ribelli le ire della corona, contravvenendo a tutto quanto pattuito nella resa dei patriotti e spodestando di fatto Ruffo. È la storia di un boia che all'inizio viene pagato 6 ducati a testa mozzata, ma che viene poi stipendiato mensilmente considerando quante teste si progettava di far cadere. Tutto ciò che fu prima non sarà dopo. Quanta storia in soli 6 mesi. Un caro saluto a tutti!!1 punto
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Buonasera a tutti, Martedì 5 Aprile 2022 alle 20:45, il Centro Culturale Numismatico Milanese è lieto di annunciare una conferenza tenuta dalla P.ssa C. Perassi sul tema: Dalle immagini degli dei ai ritratti degli uomini: una rivoluzione iconografica nella monetazione antica. La conferenza presenta una panoramica dei temi figurativi della monetazione greca, con l’obiettivo di identificare il momento di passaggio dalle tradizionali immagini divine alla raffigurazione di un uomo vivente. Saranno analizzate dapprima le emissioni di elettro coniate in Asia Minore, la monetazione bimetallica dei re persiani, dei satrapi occidentali e dei re macedoni Alessandro I e Filippo II. Una indagine approfondita sarà riservata alla produzione di Alessandro III e dei suoi successori, alla ricerca della prima autorappresentazione dell’autorità emittente totalmente ‘umana’, ossia libera da quegli attributi divini (egida, corna o pelli di animali), che conferivano al ritratto una connotazione sovrumana. Essendo un evento di rilievo comunicheremo a breve maggiori dettagli per la partecipazione Buona serata a tutti1 punto
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Buonasera e ben ritrovati, ultimo acquisto. la mia passione per i quartini non poteva essere ripagata in modo migliore. Ho trovato a mio parere un'occasione fenomenale e non me la sono lasciata sfuggire. La coniazione elevata non la rende una moneta comune, il primo tipo non si trova, ma sopratutto non si trova in questo grado di conservazione. Che grado è? Non lo so, non riesco a giudicare obiettivamente. Di fatto è una full head, scudo integro. Oltre al famoso seno scoperto, si notano i dettagli del ventre nascosto dalla leggera veste, su cui mai mi ero soffermato. Il piumaggio dell'aquila è completo. Lascio giudicare a Voi: Foto artistiche: Attendo con ansia i Vostri graditi pareri riguardo a stima e conservazione.1 punto
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Buonasera La 63° edizione del convegno numismatico filatelico modenese si terrà il secondo weekend di marzo al Palapanini in viale dello sport a Modena. Qua gli orari. Sabato 12 marzo dalle ore 9 alle 18 domenica 13 marzo dalle ore 9 alle 131 punto
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Buongiorno, riflettevo sugli eventi di questi ultimi giorni e sulla sofferenza che sta provando la popolazione. Ho cercato nel web qualche moneta romana che potesse essere di buon auspicio in questo travagliato momento storico ma invano. Per la metalità romana la Pace spesso si raggiungeva per eventi bellici. Infatti ho volontariamente tralasciato le PAX AVGVSTI perché queste spesso alludevano ad una Pace spesso raggiunta per mezzo di guerre sotto la guida dell’Imperatore (e del dio Marte – MARS PROPVGNATORI). Alla fine ho trovato queste due monete da noto venditore professionista italiano che presentano la colomba (che come vedrete recavano un significato diverso da quello di Pace) che vi presento per la loro spettacolare bellezza (specie la prima): FAUSTINA II, Moglie di Marco Aurelio, 138-161 d.C., AUREO, Emissione: 138-161 d.C., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 503b; Cohen, 60/Fr.35; Cayon, 2044c/S2; Metallo: AU / ORO, gr. 7,36, (MR130516), Diam.: mm. 19,38, SPL, (R) Ex Monnaies et Medailles S.A. Bale 37 n. 331 del 5/12/1968; Ex Adolf Hess-Bank Leu 41 n. 242 del 24-25/04/1969. … un raro e splendido aureo di Faustina Minore, con al rovescio una colomba e la legenda CONCORDIA. Per gli antichi romani, a differenza nostra, la colomba non simoboleggiava la pace (rappresentata dal ramoscello d'ulivo), ma la monogamia. Questa moneta venne coniata nel 145 d.C. circa, proprio l'anno in cui Faustina sposò l'imperatore romano Marco Aurelio. Quindi, sia la legenda CONCORDIA che la colomba erano una sorta di buon auspicio per un matrimonio che fosse stabile e armonioso. Siamo in presenza di una vera e propria emissione commemorativa dell'epoca. https://shop.moruzzi.it/it/faustina-ii-aureo-138-161-d-c-concordia-colomba-ric-503b.html ANONIMO, 81-161 d.C., QUADRANTE, Emissione: 81-161 d.C., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 24; Cohen, 10; Metallo: AE, gr. 1,99, (MR137769), Diam.: mm. 14,49, qSPL, (NC) Ex Baranowsky. Un quadrante anonimo con Venere al diritto e - credo di poter interpretare correttamente sulla base di quanto sopra – la fedeltà tra gli sposi. https://shop.moruzzi.it/en/anonimo-quadrante-81-161-d-c-venere-s-c-in-esergo-e-colomba-zecca-di-roma-qspl-nc-ric-24.html In seguito la colomba acquisirà importanza come simbolo paleocristiano: Fin quasi dagli albori del cristianesimo la colomba, animale dalla natura dolce e mite, è stato un simbolo di purezza e innocenza, che rimanda all'intervento divino. Come simbolo di mitezza, è usata in vari episodi biblici. Per gli ebrei Giona (Yohnàh,"colombo") era ed è un nome maschile comune. Nel Cantico dei Cantici, “Mia colomba” è un appellativo affettuoso rivolto alla Sulamita dal pastore innamorato; e gli occhi dolci di una ragazza sono paragonati a occhi di colomba. Come simbolo ed espressione della volontà divina, è pure citata in alcuni passi della Bibbia. Nella Genesi (8,11), è una colomba a portare a Noè il rametto d'ulivo che annuncia la fine del diluvio universale e l'inizio della salvezza e di una nuova era di pace tra Dio e gli uomini. In Matteo 3,16, la colomba viene vista scendere dal cielo da Giovanni Battista durante il Battesimo di Cristo. Per questo inizialmente l'animale venne associato al battesimo (come in Tertulliano o in rappresentazioni artistiche del IV secolo). Nei codici miniati del V e VI secolo la colomba, non più solo simbolo del battesimo, diviene, nelle raffigurazioni dell'Annunciazione e della Trinità, icona dello Spirito Santo. https://www.stringher.it/pagine/i-simboli-cristiani-il-pesce-e-la-colomba Comunque sia, il mio augurio è che si raggiunga presto la Concordia e la Pace. Ciao Illyricum1 punto
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@Poemenius la (4) giusto. Al dritto si legge MP TITRICVS AVG e al rovescio ...AS AVGG. La figura femminile ai rifà alla PAX, ma la legenda a mio avviso riprende la HILARITAS AVGG. Direi quindi imitativa di Tetrico I, prototipo Hilaritas: RIC 80; Elmer 789. La palma è stata stilizzata in quella sorta di "S" nel campo a sinistra.1 punto
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Buonasera, rispondo con parecchio ritardo, scusate, purtroppo come gia discusso privatamente con @piergi00 questi esemplari appena usciti hanno un conio a mio avviso corrispondente all'originale che non lascerebbe dubbi sull'autenticita'....l'unica cosa che mi ha lasciato perplesso osservandole é il tondello, piu' sottile di un esemplare certamente autentico che già possedevo, e con il contorno apparentemente molto "nuovo" . Stiamo esaminando la cosa, quindi x ora non mi sento di esprimere ulteriori giudizi. Quella di Pier postata al #26 non credo proprio essere di Messerano perchè, anche se non ha lettere visibili ed il peso non e' in linea con quelle dei Fieschi, il busto e il volto mi sembrano molto diversi (poi non capisco se dietro al busto ci sarebbe altro o se sono effetti dovuti alla consunzione della moneta).1 punto
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E sono solo quelle che bene o male ho riconosciuto capiterà pure a me come una volta, eccome se mi ricapiterà!1 punto
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In realtà details vuol dire "dettagli", ed il termine indica che alla moneta non viene attribuito un grading se non di massima (nell'esempio, AU, almost uncirculated). Details è seguito dalla specifica del perchè non è stato attribuito il grading (es. "Hairlines" oppure "proveniente da montatura" oppure "forata" ecc.).1 punto
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E finalmente dopo quasi due anni qualche monetina da ciotola ad un prezzo di qualche cent 5 monetine 3 euro, tutte mancanti. La più interessante è un pice del 1888 dell' Imperial British East Africa Company (Kenia - Mombasa) Anche se è bruttarella con questa monetina ho sostituito il mio mezzo soldo del 1867 semidistrutto, qui quantomeno qualcosa si vede.1 punto
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Ciao a tutti! Dicevo nell'altra discussione con Wilhemina, che l'algoritmo di vendita di un noto sito questa volta ci ha preso consigliandomi un nuovo acquisto, così oggi vi racconto di una moneta da 5 Schilling del 1935 con sopra l'immagine della Statua della Madonna delle Campane del santuario di Mariazell, in Austria. Ci sono essenzialmente tre leggende sull'origine di questo luogo di pellegrinaggio, ma due non mi piacciono, per cui vi racconto la storia del monaco Magnus dell'abbazia di St. Lambrecht che fu inviato come pastore nella zona. Quando durante il viaggio una roccia gli sbarrò la strada, posò a terra la statua della Vergine Maria che aveva portato con sé, e - Miracolo! - la roccia si spaccò liberando il cammino. Così lui si stabilì su una collina vicina, dove pose la statua della Vergine Maria su un ceppo d'albero e sopra vi costruì una cella di legno che gli servì da cappella e da abitazione. In seguito fu poi costruita la basilica dove ancora oggi viene custodita - nella cappella della Grazia, qui in una foto del 1935 (tanto per restare in tema) la statuetta della Grazia, alta 48 cm e scolpita in legno di tiglio. La figura intronizzata di Maria (di epoca tardo romanica / del primo gotico) tiene il bambino Gesù seduto in grembo sul suo lato destro, seduto sulle ginocchia. Il bambino ha in mano una mela, con la mano sinistra sta raggiungendo un frutto, che Maria gli porge. I due frutti sono simboli della salvezza dal peccato (e poi dicono che una mela al giorno...) Solo due volte l'anno si può ammirare la statua della Vergine Maria come sopra, senza la cosiddetta veste della Madonna, cioè il giorno della fondazione di Mariazell, il 21 dicembre. e il giorno della patrona della Basilica, la Natività di Maria, l'8 settembre. A partire dal XVI secolo, era consuetudine adornare le immagini di grazia con preziosi paramenti ricamati. Le vesti di Maria venivano solitamente donate da nobili signore, in alcuni casi fatte con le proprie mani e con materiale prezioso, spesso anche usando il loro stesso abito da sposa. ma adesso arriviamo al dunque: spilla ancora funzionante fatta partendo da questa moneta: Vi prego di notare la precisione dell'intaglio - il diametro è di soli 29 mm: e - per chi non lo ha notato - al centro dello scudo sul retro si vede un tucano: la punzonatura del gioielliere "B.V." (con una buona lente si vede sull'ago) per garantire che una moneta di argento è di argento... boh! ============================ Oggi più di 1,5 milioni di fedeli fanno annualmente pellegrinaggio alla statua della grazia di Mariazell che è anche conosciuta come - Magna Mater Austriae, "Gran Madre d'Austria" (vedi immagine) - Magna Domina Hungarorum, "Grande Signora degli Ungheresi" - Mater Gentium Slavorum, "Madre dei popoli slavi" e termino con il più bello dei souvernir dove letteralmente c'è scritto: "A Maria Zell andai, a te pensai..." ? Alla prossima, Servus, Njk ============================ Per saperne di più: www.mariazell.at/wallfahrt/basilika/ it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Mariazell Per l'archivio: 1936 1.409.000 1935 5.305.000 1934 3.285.400 esemplari Peso 15 g / 12,53 di fino (Argento 835) Diametro 29,00 mm1 punto
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Il disegno sulla medaglia/targhetta della discussione rappresenta la leggenda del gigante cananeo, un uomo burbero che viveva da solo in un bosco di cui era padrone e faceva il traghettatore su un fiume (che secondo alcune storie era in Licia). Una notte gli si presentò un fanciullo per farsi portare sull’altra riva del fiume; Reprobus (questo era il nome dell'uomo prima del battesimo, secondo alcune versioni), anche se grande e robusto, si sarebbe piegato sotto il peso di quell'esile creatura che sembrava pesare sempre di più ad ogni passo. In alcune versioni sarebbe cresciuta anche la corrente del fiume, che si faceva più vorticosa. Il gigante sembrava essere sopraffatto, ma alla fine, stremato, riuscì a raggiungere l'altra riva. Al meravigliato traghettatore il bambino avrebbe rivelato di essere il Cristo, confessandogli inoltre che aveva portato sulle sue spalle non solo il peso del corpicino del bambino, ma il peso del mondo intero. Dopo aver ricevuto il battesimo, Cristoforo (che in greco significa (colui che) porta Cristo) si recò in Licia a predicare e qui subì il martirio. Questo aspetto di Cristoforo suggerisce che con l'avvento di Cristo l'uomo non è più responsabile del proprio piccolo mondo, ma di tutto il creato. Trasportare un giovane maschio dall'altra parte del bosco poteva essere, anticamente, una qualche forma di iniziazione ai misteri della natura, della foresta, dell'acqua, o iniziarlo alla vita adulta. Da quando però Cristo irrompe nel mondo, tutto cambia profondamente: un bimbo cristiano porta su di sé la responsabilità del mondo intero, anche quello al di là del bosco. "Hai portato il peso del mondo sulle tue spalle": questa la differenza tra l'uomo del prima e l'uomo del dopo Cristo. apollonia1 punto
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Aggiungiamo a questo punto anche la locandina1 punto
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Targhetta di rame (6,5 X 4,7 cm) che si applicava alle autovetture in vendita da un ebayer francese. apollonia1 punto
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A me dispiace molto che le brochure non saranno più inviate per posta, le ho sempre usate, sin dal 2002, per costruire una sorta di catalogo, essendo i volantini delle perfette schede tecniche... Presumo che saranno disponibili presso il punto vendita...1 punto
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Anche per me il 10 scudi di Vittorio Amedeo, in più oltre che bello di per se, era anche in altissima conservazione. Ci sarebbe da aprire una discussione per ciascuno dei 27 lotti passati da Cambi.. Ne citerò altri due che mi hanno rubato occhi e cuore!! La doppia con il busto di Emanuele Filiberto ( dopo aver visto questa tutte le altre sembreranno brutte) e la doppia di Vittorio Amedeo I… stile meraviglioso, peccato qualche difetto di conio e qualche botta, ma il fascino della grande rarità si sente tutto!1 punto
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In Francia si usa applicare sui mezzi di trasporto una targhetta con l’immagine di San Cristoforo, il patrono dei viaggiatori, pellegrini, piloti, camionisti, ferrovieri, ecc., e la scritta “Guarda San Cristoforo e parti senza preoccupazioni” come augurio di buon viaggio. La targhetta ha dei fori che permettono di fissarla con le viti, senza interferire con la legenda lungo il bordo. Qui sembra invece che si sia forata una medaglia per utilizzarla come targhetta.1 punto
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Passiamo ora a questo orrore-curiosità, un 10 cent ape tanto per cambiare argentata per spacciarla per un 5 lire argento?1 punto
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Riprendiamo la nostra narrazione dopo una lunga pausa, dovuta a ragioni di lavoro che hanno condizionato, ahimè, anche i weekend. Dove eravamo rimasti? Nella Repubblica di Weimar degli anni 20, dopo l'insediamento del nostro Hindenburg come presidente e la fine del periodo dominato dall'iper-inflazione, si ebbe una certa ripresa economica. Difatti, le politiche del Ministro degli Esteri, Gustav Stresemann, capace di far rientrare la Germania nel consesso della Società delle Nazioni,dopo la firma del Trattato di Locarno del 1926, consentirono aiuti economici, specialmente da parte degli Stati Uniti ed una graduale ripresa dell'economia tedesca. Tuttavia, la sfortuna ci mise lo zampino, difatti nel 1929 tutto questo finì bruscamente, sia per l'improvvisa morte per infarto dello stesso Stresemann, il 3 ottobre del 1929, sia a causa del crollo di Wall Street avvenuto poche settimane dopo, che portò alla Grande Depressione negli USA e colpì molto duramente anche in Germania. A seguito di questi avvenimenti e della nuova crisi economica conseguente, all'inizio del 1930 cadde il governo di coalizione che aveva garantito una certa stabilità nella Repubblica di Weimar e si susseguirono alcuni deboli gabinetti di nomina presidenziale che furono l'anticamera dell'ascesa al potere di Adolf Hitler e del partito nazista..1 punto
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Ciao @caravelle82 e Ciao @Rocco68, I dati ci stanno. Il peso delle mia variano da 5,370 (MB ) a 5,428 ( qFDC ). Quindi la moneta postata da Rocco, molto usurata può essere 5,2 e rotti. Ma in questa tipologia ( Lega di Rame al 950/1000 ) non è questa la discriminante x valutare se la moneta è originale. Sono i piccoli particolari che qui riassumo: 1- la “R” della zecca è molto diverso 2- la zampetta dell'ape ( l'ultima a destra che è vicina alla “R” ) è molto più lunga che nell'originale 3- il seme del garofano ed i pistilli sono molto diversi ( i raggi del seme nell'originale raggiungono il centro, i pistilli sono molto più leggeri – indeterminati – nell'originale rispetto alla tua moneta) 4- qualche diversità si può notare nei capelli del Re 5- la scritta “Brozzi” è molto più indeterminata che nell' originale 6- la scritta “Motti” ha la “M” diversa e le T molto più indeterminate 7 - I numeri "9" della data: la gambetta inferiore è più lunga in quella falsa. Dai pochi particolari che sono ancora presenti e confrontabili ( punto 2 e punto 7 ) direi che la moneta di Rocco è originale. Peccato x la conservazione. Posto un Articolo de "La Numismatica " edito da Gino Manfredini ( 1970-1 ) e che ho la fortuna di avere rilegati da mio padre. Nei vari fascicoli sono minuziosamente presi in considerazione i falsi più "insidiosi ". Logicamente è datato, ma per molte monete, ancora attuale. Saluti a tutti, Beppe FALSI NUMISMATICI_10 C APE 1919_MANFREDINI_001.pdf1 punto
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Sempre parlando di Cambi la serie aurea di Vittorio Amedeo I con il 10 scudi, il 4 scudi e la doppia sono monete che vederle tutte insieme sicuramente provocano una emozione a chi apprezza le Sabaude....1 punto
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Hai fatto bene a chiedere a noi. Abbi pazienza che qualcuno ancora ti darà il proprio parere. Il mio vale meno di zero. Comunque concordo con @ACERBONI GABRIELLA. Credo che le schiacciature non siano dirimenti nella questione. Ma perché 'sti processi alle intenzioni fregandocene della presunzione d'innocenza? Non possiamo semplicemente dare i nostri pareri e basta, consci che l'ingenuità possa far danni? L'utente ha aperto il messaggio con un saluto e l'ha chiuso con un ringraziamento. Cosa serve di più?1 punto
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Giustiniano I. Tremisse emesso presumibilmente a Roma o Ravenna, probabilmente nel periodo di dominazione degli Ostrogoti. Direi tra Atalarico e i re seguenti. Peccato per i molti graffi, ma la moneta rimane interessante.1 punto
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Pensavo destasse scalpore, invece niente .? Beh io pubblico un confronto tra l'altra type 1 in mio possesso e quella nuova:1 punto
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Buonasera, oggi ho portato ha casa il mio primo Morgan del 1896 da poter inserire nella mia collezione di monete d'argento con figura allegorica femminile. Premesso che non sono espertissimo di monete, ma ho iniziato ad amarle e studiarle, sarei felice ricevere un vostro giudizio su questa moneta: Non fatevi scrupoli evidenziate tutti i difetti perché questo importante per i miei acquisti futuri. Grazie in anticipo1 punto
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Buongiorno, uno dei pochi pezzi di Ferdinando I che ho in collezione. 8 tornesi 1817. Qui il collo del sovrano non entra in legenda, in altre SICILIARVM del 17 si, credo semplicemente perché il capoccione di Ferdinando risulta più spostato verso l'alto tanto da toccare il pezzo di legenda sovrastante. Qui rombetto dopo TORNESI e dopo 7 come capita per le SICILIARUM Un caro saluto.1 punto
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Dall’analisi delle monete emergono alcune peculiarità ponderali. Dei 16 esemplari censiti, se 12 presentano un peso sostanzialmente degradato (al di sotto di gr. 7) e pienamente imputabile all’attività di suberatura, i restanti 4 documentano valori ponderali del tutto omogenei con quelli dei didrammi in argento (gr. 7,39; 7,34; 7,26; 7,15). E addirittura l’esemplare CNG, Triton XV, 2012, 1033 (tav. 14; ex Freeman & Sear 8, 2003, 28 ex AC XIV, 1929, 54 ex AC XIII, 1928, 138) che Williams registra tra i “plated or probably plated” (+ 584.2b) a motivo del peso (gr. 6,70), a quanto si apprende dal catalogo di vendita andrebbe invece incluso nelle emissioni ufficiali in quanto la percentuale d’argento emersa a seguito di specifiche analisi del metallo risulterebbe del tutto congrua. A queste considerazioni si aggiungono quelle relative al pezzo CNG, 294, 2013, 2 (tav. 8) che risulta battuto dagli stessi coni del suberato + 489.1 del catalogo di Williams (SNG Oxf. 1335: gr. 6,63) e del quale avrebbe costituito il “prototipo” a motivo del peso decisamente più alto (gr. 7,39). Il quadro che emerge mi sembra interessante in quanto integrando i dati del catalogo di Williams con quelli della documentazione successivamente acquisita si osservano: a) suberati tratti da coppie di coni utilizzate per la regolare produzione dei didrammi in AR (+489.9-10; Apollo Numismatics: +584, tav. 16). b) suberati battuti dagli stessi coni (non ufficiali): CNG, 489, 2021, 17 (tav. 4; +440.4). c) suberati battuti dagli stessi coni (non ufficiali: +489.1) con differenze ponderali notevoli: CNG, 294, 2013, 2 (tav. 8; gr. 7,39; SNG Oxf., 1335: gr. 6,63. d) didrammi AR di basso peso ma con tollerabile quantitativo di AR: CNG, Triton XV, 2012, 1033: gr. 6,70 (tav. 14) Questa variegata situazione, che trova riscontro non solo a Velia, induce pertanto a chiedersi se l’annosa questione dei suberati e della loro interpretazione non vada rivalutata e letta, come già prospettato, non in chiave univoca e non necessariamente (o non solo) in rapporto ad un’attività di contraffazione – anche in virtù dell’alto numero di esemplari velini suberati - ma alla luce di un contesto più ampio in cui entrano in gioco fattori molteplici e di natura diversa. Non per ultimo quello di una improvvisa urgenza di grossi quantitativi di moneta per esigenze varie che potrebbe aver dato, seppur saltuariamente, corso legale ad un utilizzo più “ponderato” del metallo prezioso, specie in caso di difficoltà legate al reperimento dell’argento. Una situazione di “urgenza” e/o emergenza sembrerebbe particolarmente evidente in questo periodo (inizi III sec.) tanto sulla costa ionica (specie nel Metapontino) quanto su quella tirrenica, a giudicare dai numerosi ripostigli interrati e non più recuperati e all’interno dei quali non mancano monete suberate di Velia, come documentano i tesori di Torchiarolo (IGCH 1977: +384.14b) o quello rinvenuto in una imprecisata località della Lucania nel 1953 (IGCH 1966: +384.26b-c, 42.d) o in contesti votivi - ad esempio nella stipe di Timmari (+539.5a) - o ancora in territorio indigeno - come a Roccagloriosa, nell’entroterra del Golfo di Policastro, dal cui abitato provengono ben 13 frazioni in bronzo di Velia di cui 11 con nucleo interno in piombo ma anche una moneta in AR (per. VIII) dal peso sospetto (R.R. Holloway, Coins, in M. Gualtieri-H. Fracchia (ed.), Roccagloriosa I. L'abitato: scavo e ricognizione topografica (1976-1986), Napoli 1990, n. 616: gr. 6,65) nonché uno statere di Metaponto con t. di Demetra/spiga (Noe 322-3; Holloway, cit., n. 605: gr. 6,36), anch’esso suberato e intenzionalmente forato per essere probabilmente riutilizzato come pendente. Questi ultimi casi sono di particolare interesse in quanto pongono il problema delle modalità di utilizzo dello strumento monetario in contesti di probabile pertinenza anellenica o comunque extracittadini, dove in ogni caso primitive forme dello scambio (in natura o con metallo non monetato) sembrerebbero persistere a dispetto di una più diffusa pratica di monetarizzazione. Non a caso le tavole di Eraclea (fine IV sec.) riferiscono di un’attività di locazione di terre sacre in cambio di un canone espresso in medimni d’orzo e di multe per violazione delle norme quantificate in nómoi e mine d’argento. Ed è interessante che proprio un esemplare recentemente apparso sul mercato antiquario (Artemide, 24, 2021, 8), seppur privato del dato di provenienza, presenti vistosi tagli effettuati sulla superficie quasi a “demonetizzarlo” o “invalidarlo” come opportunamente rilevato dagli editori, privandolo della funzione stessa insita nel metallo coniato e destinandone evidentemente l’uso per altri ambiti (dedica votiva?). In questo articolato panorama monetario non si può tuttavia non considerare un ulteriore fenomeno che sembrerebbe fare eco all’intensificarsi della suberatura. Il progressivo ampliamento dell’egemonia di Roma a seguito della sconfitta di Pirro e della resa di Taranto (272) segnano una drastica contrazione del peso dello statere in numerose poleis italiote (Taranto, Heraklea, Thurii, Crotone). Il fenomeno investe anche Siracusa, che già a partire dall’età agatoclea aveva ridotto sensibilmente la quantità d’argento dello statere, ma non si verifica a Velia né tantomeno a Neapolis e nei centri campani alleati di Roma (Cales, Suessa, Teanum, Nuceria), indizio che probabilmente la polis tirrenica dovette trovare non poche difficoltà nell’accesso alle riserve di metallo prezioso a cui nemmeno la suberatura riuscì a sopperire, determinando il definitivo abbandono della coniazione dell’argento e l’esclusiva emissione di piccoli nominali in bronzo funzionali a scambi di ridotta entità all’interno della polis.1 punto
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