Vai al contenuto

Classifica

  1. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      10626


  2. fagiolino

    fagiolino

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      2139


  3. petronius arbiter

    petronius arbiter

    CDC


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      13635


  4. ACERBONI GABRIELLA

    ACERBONI GABRIELLA

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      1437


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/22 in tutte le aree

  1. Buona sera. Credo che l'amico Lorenzo999Lorenzo, abbia aggiunto nelle due valutazioni lo zero. Buona serata. Gabriella
    3 punti
  2. signori è mercoledì, vi ricordo che alle 21:30 apre "l'agorà del cartamonetaro..." intervenite numerosi
    3 punti
  3. Se possono servire , posto ulteriori foto del dritto.
    3 punti
  4. Pongo la domanda ai Curatori di La Moneta :é permesso regalare al sito dei libri di numismatica ? Essendo avanti con gli anni e non avendo figli e nipoti interessati,il rischio che alcuni libri vadano dispersi è molto alto.E questo mi dispiace. La prima soluzione è quella di darli a La Moneta,la seconda di darli al circolo numismatico di Torino (che non frequento).Ci sarebbero altre scelte che potrei esaminare dopo.Greek coins and their value volume I Europa e Volume II asia e nord africa di David Sear,Gabrici la monetazione di bronzo nella sicilia antica (forni);salinas , le monete nelle antiche citta della sicilia (forni),Alberto Banti i Grandi bronzi imperiali,tre volumi.
    2 punti
  5. Alcune settimane fa e' passato in asta ebay , questo soldo di Francesco Ludovico Fieschi della Zecca di Messerano , mi pare inedito
    2 punti
  6. per prima cosa mi scuso con @Stilicho che è sempre costretto a chiamarmi, non essendo io sempre sul pezzo su tutte le discussioni... grazie, e abbi pazienza Allora... la foto così grande, vista da lamoneta, non aiuta, poi il rovescio va girato di 180 gradi riportata a immagine più ridotta e girata... beh.. si vede la vittoria e una S .... non è una secvritas, quindi probabilmente una SALVS REIPVBLICAE di fine IV secolo... pre 395 comunque direi... poi se ci metti un po' di esperienza, ha la faccia di Arcadio, certamente zecca orientale... azzarderei Heraclea ma potrebbe essere Nicomedia saluti Alain
    2 punti
  7. Saluti a Tutti, mi sembra strano che una discussione sulla Piastra 1796 abbia preso una piega “polemica” inopportuna e sia diventata una specie di sfilata di “Miss Napoli” con tanto di voti, allorquando i fortunati possessori delle quattro bellissime Piastre, non hanno minimamente accennato ad una sorta di classifica. Questione che sarebbe un po' ridicola e che ricorda ( ai più anziani come il sottoscritto ) quella famosa pubblicità anni 70 che diceva “Dash lava più bianco che non si può “. No, la classifica è stata stilata da altri che hanno giudicato in base a fotografie. Bene, ognuno è libero di scrivere quello che vuole, ma deve anche capire che la fotografia non è mai una rappresentazione reale ed assoluta. La moneta per essere valutata deve essere tenuta in mano, girata secondo la luce ambientale, allora si può avere una buona valutazione della stessa. Quanti di noi hanno comperato delle monete in Asta, senza vederle e poi a casa si sono accorti di avere un esemplare migliore/peggiore di quanto rappresentato dalla foto del Catalogo? Penso la stragrande maggioranza. Quindi lasciamo stare le classifiche e ringraziamo i collezionisti che hanno condiviso queste meravigliose monete. E' un piacere guardarle, come si fa con un bel quadro o più prosaicamente con una bella donna. Buona Serata, Beppe
    2 punti
  8. Ciao a tutti! New entry: 10 Tornesi 1859 - Francesco II. Il mio primo acquisto da Nomisma. Colpetto al bordo.
    2 punti
  9. Buongiorno, uno dei pochi pezzi di Ferdinando I che ho in collezione. 8 tornesi 1817. Qui il collo del sovrano non entra in legenda, in altre SICILIARVM del 17 si, credo semplicemente perché il capoccione di Ferdinando risulta più spostato verso l'alto tanto da toccare il pezzo di legenda sovrastante. Qui rombetto dopo TORNESI e dopo 7 come capita per le SICILIARUM Un caro saluto.
    2 punti
  10. Eh no, @Sntgnr, parlo a titolo personale ma credo di interpretare il pensiero di molti quando dico che siamo tutti ansiosi di vedere la tua bellezza "cristallizzata" di ritorno dalla vacanza alla beauty farm!
    1 punto
  11. Continuo la mia ricerca sui cataloghi, sperando di aiutare @Releo a definire l'effettiva rarità della sua Sebeto. Trovato un esemplare di "conio B" , che nonostante l'usura sui gigli è nel rovescio identico in tutto agli altri esemplari. In Asta N° 2 del 19 Maggio 2002, lotto 371. Dal diametro ridotto e da ciò che scorgo dal bordo, intuisco che il taglio è a quadratini e cerchietti. Saluti. ?
    1 punto
  12. Altro esempio. https://www.deamoneta.com/auctions/view/82/2381
    1 punto
  13. Ciao @apollonia visto che hai citato Lisimaco ti presento un tetra di Seleuco I da Satrapo coniata a Babilonia SC 82.5a; PRICE 3747 Silvio
    1 punto
  14. Credo che per rispondere in modo compiuto alla tue domande dovrei scrivere mezzo libro... Cerco di dare alcune risposte sommarie poi se c'è bisogno di approfondire, approfondiremo. Scrivo la risposta in maiuscolo sotto ogni tua domanda 0 tu distingui la diversità dei 9 anche nella stessa annata oltre che chiusi o aperti? IO DISTINGUO SULLA BASE DI OGNI DIVERSITA' CHE RILEVO. OVVIAMENTE SI DEVE TRATTARE DI UNA DIVERSITA' RISPETTO AD UNA MONETA DELLO STESSO ANNO E DEVE ESSERE UNA DIVERSITA' CHE CARATTERIZZI LA "VARIANTE" AL FINE DI RENDERLA IMMEDIATAMENTE DISTINGUIBILE. MOLTE VARIANTI PRESENTANO PIU' DI UNA DIFFERENZA RISPETTO ALLA MONETA BASE DI RIFERIMENTO, AD ESEMPIO LE 100 LIRE 1993 TESTA PICCOLA PRESENTANO MOLTE DIFFERENZE RISPETTO ALLA MONETA "NORMALE" TUTTAVIA VIENE IDENTIFICATA E DENOMINATA SULLA BASE DELLA GRANDEZZA DELLA TESTA AL DRITTO ANCHE SEI I "99" DELLA DATA SONO APERTI E NON CHIUSI. 1 oltre tutto lo scibile da te citato in qualità di varianti vorrei sapere se avevi mai notato un bicipite femorale piuttosto tondeggiante, direi ormonato, nel vulcano II tipo 1990 e 1991, su alcune c'è e altre no. SI, IL CONIO DI ROVESCIO DELLE 50 LIRE E' STATO RIFATTO IN QUANTO LA PRIMA VERSIONE ERA DI UNA QUALITA' SCADENTE. LA PRIMA VERSIONE PRESENTA UN VULCANO PIU' MASSICCIO E TOZZO E QUINDI CON UN BICIPITE FEMORALE PIU' TONDEGGIANTE RISPETTO ALLA PRIMA VERSIONE. COME DETTO NELLA PRECEDENTE RISPOSTA, IO TUTTAVIA NON UTILIZZO QUESTO ELEMENTO DI DIVERSITA' (SEBBENE CI SIA) PER IDENTIFICARE E DENOMINARE LE VARIANTI CHE LO PRESENTANO, IN QUANTO TALE ELEMENTO DI DIVERSITA' è ACCOMPAGNATO DALLA COMPRESENZA DI ALTRI ELEMENTI DI DIVERSITA' PIU' CARATTERISTICI E FACILMENTE IDENTIFICABILI 2 hai una sezione dedicata agli errori di conio in cui citi anche quelli che vengono qui passati come otturazioni dello stesso, essendo io neofita vorrei capire se esiste errore di conio ed errore di conio e se vanno tutti sullo stesso piano o se pur chiamandosi errori di conio dobbiamo scindere dal tipo di errore che li mette in scala di importanza? LA SCALA DI IMPORTANZA DEGLI ERRORI E' SOGGETTIVA, DIPENDE DA COSA SI RITIENE "IMPORTANTE" NELL'ERRORE (VALORE, RARITA', FREQUENZA DI ACCADIMENTO, PROGRESSIVITA', ETC.). IO QUELLO CHE CONSIDERO PIU' "IMPORTANTE" IN UN ERRORE E' LA FREQUENZA DI ACCADIMENTO DELL'ERRORE. CI SONO TIPOLOGIE DI ERRORI CHE ANCORA NON HO MAI RISCONTRATO NELLA MONETAZIONE ITALIANA E CHE SONO ALMENO 20 ANNI CHE LI STO CERCANDO (ES. TONDELLO CON TRANCIATURA INCOMPLETA O CRESCENTE) 3 le fratture e le rotture o i danneggiamenti, pur avendo letto che sono 3 quelli più rari e ricercati cosa aggiungono e cosa tolgono di valore alla moneta? quelli piccoli sono trascurabili o hanno interesse? posso metterti delle foto per vedere se ho capito quello che ho letto da te? SU QUESTO NON CONCORDO. FRATTURE, ROTTURE E DANNEGGIAMENTI NON SONO TRA GLI ERRORI PIU' RARI E RICERCATI. ES. UN FULL BROCKAGE E' MOLTO PIU' RARO E RICERCATO. 4 in questo topic , ma ne trovi anche altri a mio nome con le annate 1990 1991 1992 sul II tipo e ti chiederei di vederle per avere un confronto, c'è una moneta 1993 che ha il gambo del 3 superiore particolarmente lungo, ho fatto foto da altra angolazione alla stessa e tale effetto del 3 sembra ridursi di moltissimo eppure non può essere un colpo, ma se vale il principio dei conii stanchi che ti fanno mettere le monete in posizioni impossibili per vedere se c'è una cifra o meno non vale anche per questa? allego per prima foto il /D che porta un segno sugli zigomi che ho riscontarto in diverse monete di questo tipo. LE 50 LIRE 1993 PRESENTANO UNA VARIANTE PROPRIO LEGATA ALLA FORMA DEL NUMERO "3". SULLA BASE DELLA PRIMA RISPOSTA, QUESTA VARIANTE VIENE IDENTIFICATA E DENOMINATA SULLA BASE DELLA LUNGHEZZA DELLA GAMBETTA INFERIORE. SE NOTI LE DUE MONETE DA TE MESSE CON IL GAMBO SUPERIORE CORTO E LUNGO PRESENTANO AL CONTEMPO UNA DIVERSA LUNGHEZZA DEL GAMBO INFERIORE
    1 punto
  15. Stasera vi raggiungo un oretta dopo. Forse interviene anche un ragazzo non iscritto al forum ma che gestisce una pagina facebook di numismatica ed è molto desideroso di apprendere !
    1 punto
  16. Kitsch e stravaganti al massimo come questa produzione di seguito, è la finalità della discussione far visualizzare il bizzarro per eccellenza a tema. Fiji islands 2021 - 1 dollaro in argento 999 - Fiala vaccino covid-19
    1 punto
  17. Grazie di cuore carissimo Mario @dabbene, come sempre il Gazzettino protagonista a Castellammare, ti aspettiamo presto per accoglierti calorosamente.
    1 punto
  18. Ciao, scusami ma sono stato assente da un bel pò! Molto interessante la tua osservazione. Dovrei verificare direttamente sul pezzo che non ho ora sotto mano. Appena mi sarà possibile ti farò sapere. Grazie.
    1 punto
  19. Ora abbiamo le quattro monete da mettere assieme per ottenere al dritto l'immagine stilizzata dello stemma del Principato moldavo, inserito in un quadrifoglio, che combina elementi araldici medievali: la testa di uro, vista frontalmente, con La mezzaluna - sulla moneta da 1 leu, Il sole - sulla moneta da 2 Lei, La stella, la corona principesca sopra le corna dell'uro e la rosa araldica - sulla moneta da 5 Lei, e Lo scudo dinastico principesco - sulla moneta da 10 Lei.
    1 punto
  20. Ciao @pippo78 Le foto no esaltano certamente la bellezza della moneta, ma i rilievi ci sono e anche il lustro, sicuramente in mano lo SPL-FDC lo merita saluti
    1 punto
  21. concordo, forse una vecchia fusione
    1 punto
  22. Previste tra fine marzo e inizio aprile, come dettomi telefonicamente qualche settimana fa. petronius
    1 punto
  23. Buon giorno. Credo foto brutta ( comunque migliore delle mie) ma moneta bella. Mi sembra, da quello che riesco a vedere, tutto il lustro e degli ottimi rilievi, personalmente sono più vicina alla sua stima che alle altre. Cordialità Gabriella
    1 punto
  24. A me sembrerebbe dalla foto lucidata per un definitivo...qspl
    1 punto
  25. La maggior parte delle informazioni sono state pubblicate qua e là sul Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano.
    1 punto
  26. 1 punto
  27. DE GREGE EPICURI Mah, per quanto si può vedere a me sembra buono. RIC 93. Nero Claudio Druso era il fratello minore di Tiberio, e padre di Germanico e del futuro imperatore Claudio; e ovviamente quindi anche nonno di Caligola. Moneta non rarissima, ma che oggi ha prezzi notevolmente alti.
    1 punto
  28. Nessuno. Hanno deciso di rifare il concorso solo per la 1.
    1 punto
  29. DE GREGE EPICURI E' il sesterzio di Claudio con la SPES AUGUSTA (RIC 99), contromarcato PROB, abbreviazione per "probatum" o "probavit". La contromarca in sostanza lo conferma come idoneo alla circolazione.
    1 punto
  30. Si tratta semplicemente di un conio stanco, ovvero utilizzato oltre il dovuto e che quindi non ha impresso bene le lettere. La cosa è inoltre aggravata, soprattutto nella moneta del 1967, da una forte usura. Se ti interessa conoscerne il valore, valgono mezzo dollaro, trattandosi di monete in corso legale come tutte quelle americane. petronius
    1 punto
  31. Al post #2 di @nikita_ hai ricevuto un commento con il banner che certifica l'autenticità. Se fosse un grano (cosa certa) per Filippo V (cosa improbabile) sarebbe rara... Peccato che questa tipologia venne abbandonata con le emissioni a nome di Carlo II. Mi sfugge quale sia il particolare che te la fa datare 1556 (Filippo II...) a me, per stile dell'aquila e taglio, sembra più probabile che sia attribuibile a Filippo IV (1621 - 1665)... Detto questo, il valore, in queste condizioni, e a prescindere dal valore storico, è praticamente nullo. ciao Mario
    1 punto
  32. Quale sarebbe il problema? quello di avere in collezione le banconote dell'ultima serie in lire non in FDS stratosferico? Che ci sarebbe di male possederle in SUP oppure q-FDS? L'importante è pagarle per queste specifiche conservazioni, sempre da commercianti professionisti naturalmente, il risparmio rispetto il FDS assoluto è assicurato e visivamente saranno in ogni caso stupende. Quindi la paura più che altro proviene dal fatto di sborsare dei soldini per un FDS che può non rivelarsi tale, la strada più semplice sarebbe questa di seguito, ma è una raccolta di belle figure plastificate, costose .....e non si impara nulla.
    1 punto
  33. Buongiorno Io per la veritá non ho badato proprio alle altre,ho visto la piastra di Rocco e mi è piaciuta assai proprio... Sono d' accordo anche io per lo spl ? Saluti Riccardo
    1 punto
  34. La mia Piastra 1796 @lukas1984 , come ti sembra? ?
    1 punto
  35. Salve a tutti, Informo che il Veronafil , da contatti appena avvenuti con l'organizzazione, rimane confermato....l'unica cosa a cambiare sono le date, ossia e' anticipato di una settimana! Per i visitatori, le date sono 20-21-22 Maggio Roberto
    1 punto
  36. Vi mostro la mia.... mi hanno detto che è falsa, ma è bellissima anche se fosse!!!!!
    1 punto
  37. Sta arrivando il Memorial Correale con anche Quelli del Cordusio e il Gazzettino collaboratori ! https://www.facebook.com/100001661110608/posts/4928452713886717/?
    1 punto
  38. Da vedere dal vivo complimenti. Non me ne vogliate ma siamo nel FDC.
    1 punto
  39. Ravvivo un pò la sezione... per chi come me colleziona scudi, che sia per tipologia o per anno, il 1831 è forse tra gli anni più 'duri' da completare, oltre al rarissimo scudo di Carlo Felice, per Carlo Alberto nel 1831 sono note ben 5 emissioni diverse Il primo conio (Gigante n. 51 e 52) sia per Genova che per Torino ha la caratteristica di avere al R/ la croce stretta e al D/ il ritratto di Carlo Alberto ha i rilievi della testa più alti, col risultato che in esemplari con bei rilievi i capelli sono spariti, altra caratteristica è la F. sotto al collo Il conio intermedio (Gigante 53a) esiste solo per Genova e possiede la croce larga al R/ mentre al D/ sotto al collo c'è la F. come nel primo conio Il secondo conio (Gigante 53 e 54) possiede invece la croce larga al R/ e Ferraris sotto al collo al D/. Il ritratto al D/ sarà quello poi conservato negli scudi fino al 1834 Quanto a rarità il 1831 è di per se raro, stando ai cataloghi il 1831 Genova, croce larga e F. è dato dal Gigante R4 (R5 per il catalogo Nomisma), si passa poi al Croce stretta per Torino (R3) e a pari merito gli altri tre, tutti R2 Stando alle apparizioni, personalmente inserirei come R3 anche il croce larga per Torino, che non compare frequentemente Inizio con condividere i miei tre pezzi per Genova, Gigante 51, 53a e 53. Lo so... il secondo fa pena (MB secondo Ranieri) ma è introvabile... se capiterà la migliorerò, ed è questo il motivo per cui è ancora nella perizia. L'impresa è ardua, la banca dati del Gigante da appena 3 passaggi dal 2004 a oggi, di cui uno è doppio. La mia non è inclusa in questi passaggi, e sono a conoscenza di una quarta, sempre MB o giù di lì @piergi00 @Gallienus @Liutprand @Scudo1901 @giuseppe ballauri @lorluke a che punto siete con questo millesimo in collezione ?
    1 punto
  40. IL RIC X Il volume, per chi non lo sapesse copre il periodo dalla morte di Teodosio I alla fine dell’impero romano. Con una intuizione importante per metà anni ’90, Kent incluse nel volume molte monete imitative, e non solo, emesse dai cosiddetti popoli romano barbarici (Vandali, visigoti, Odoacre, Ostrogoti, etc….). La struttura del volume è per sommi capi la seguente: 1. le monete sono numerate da 1 a 3819, quindi la numerazione non cambia per imperatore né per zecca. Nonostante le critiche che furono mosse da Hahn nel 1996, credo che la numerazione progressiva sia interessante e non allarghi la possibilità di errore nel riportare le attribuzioni come disse Hahn stesso. Quindi pur lavorando solo sulla moneta in bronzo di questo periodo, credo che seguire una numerazione progressiva possa rappresentare un buon modello. 2. nella prima parte si trattano in ordine cronologico gli imperatori orientali da Arcadio a Zenone 3. nella seconda parte si inizia da Onorio e si arriva alla fine dell’impero, con l’aggiunta delle monete di Odoacre & Co. 4. le zecche sono organizzate in riferimento all’imperatore sotto il quale erano ubicate…. Quindi se cerco una moneta di Arcadio emessa dalla zecca di Roma, la troverò nella sezione di Onorio, che era imperatore nella metà di impero che include la zecca di Roma. Su questo modello di organizzazione del volume spendo subito due parole. Questa divisione appare strana, perché ti trovi ad avere le monete a nome di uno stesso imperatore, “sparse” in più luoghi del volume, MA a tutti gli effetti, quando si impara a gestire meglio il volume, la cosa permette di avere una migliore visione della monetazione di una parte dell’impero…un esempio…. Le cosiddette “crocette” ovvero le piccole monete in bronzo monete che presentano al rovescio una croce come tema principale, sono tipiche emissioni orientali. Una “crocetta” a nome di Onorio è di fatto una emissione fatta da Arcadio e spostarla tra le monete di Onorio crea solo confusione… anche perché la complessità sta certamente nel presentare un impero diviso in due, con tipologie monetate differenti, a volte “misure” differenti, dovendo combinare coerenza per imperatore, per zecca, e sincronia tra le emissioni delle due parti dell’impero… Grierson seguì altrove la logica “per imperatore” e quindi tutte le emissioni ad esempio di Arcadio, sono nella sezione di Arcadio. Questo a mio avviso dà una visione d’insieme che aiuta il collezionista/ricercatore nella ricerca, ma diminuisce al contempo la possibilità che il lettore veda alcune interconnessioni o coerenze interne. Partiamo dal periodo da coprire. L’avvio è dato certamente dalla Morte di Teodosio I che lascia l’impero diviso tra i due figli Arcadio e Onorio, anno 395. Il 395 è certamente un punto di partenza da conservare, consapevoli però di tre aspetti fondamentali: 1 – la morte di Teodosio I non è una barriera insormontabile, quindi molte delle monete che erano coniate prima, furono certamente coniate ancora per un periodo più o meno lungo, dovuto anche solo banalmente ai tempi necessari perché la notizia arrivasse, e le zecche si adeguassero 2 – come sappiamo la distinzione tra legenda continua D N HONORIVS P F AVG e spezzata D N HONORI-VS P F AVG permette di distinguere i ruoli, o meglio le posizioni subordinate, ma ci sono dei “ma” … ovviamente la legenda di Onorio non diventa “spezzata” esattamente il giorno dopo la morte del padre (o non dappertutto, e lo vedremo), poi ci sono delle apparenti eccezioni…e poi presto questa “regola” andrà comunque perdendosi nel nulla. Il termine del periodo da considerare è invece un tema più complesso. La separazione tra monetazione romana (fino a Zenone) e monetazione bizantina (da Anastasio), è una semplificazione moderna, e nemmeno numismaticamente corretta (per non parlare dell’aspetto storico) Come dicevo, Kent decise di chiudere con Zenone 474-491, ma la cosa in sé non ha reali motivazioni, tant’è che come scrissi recentemente in un articolo, il primo periodo di Anastasio è pienamente “romano” e ogni sua emissione è esattamente in linea con le emissioni precedenti, almeno fino al 498. Sarà a mio avviso quindi il 498 la data da considerare per chiudere questo periodo, perché nel 498 Anastasio con la sua riforma introduce dei multipli in bronzo con l’indicazione del valore in numeri greci M=40 K=20 I=10 etc…. questa riforma crea una spaccatura, si badi bene, solo per il bronzo, tale da poter dire che “chiude un capitolo”. Si badi bene…. I piccoli AE4 con monogramma di Anastasio furono coniati prima del 498 e dopo il 498 e ad oggi non è possibile distinguerli…. Quindi, io li citerò consapevole che furono probabilmente coniati fino al 512….D’altronde le linee nette che possono semplificare per chi legge, non esistono nella vita reale, e si tenta quindi di sottolineare una sfumatura più che di creare cesure inesistenti. La monetazione “altra”, Odoacre, Ostrogoti, Visigoti, Vandali etc etc etc, non ha motivo di essere qua trattata, perché solo guardando ai bronzi emessi da Odoacre con suo proprio monogramma, è evidente che oggi le varianti note sono talmente tante che non è più possibile tenerle “mischiate” nella monetazione romana. Dal 1994 sono usciti importantissimi lavori monografici e se allora il riferimento era il MEC I in via quasi esclusiva (e certo dopo quasi 40 anni ancora lo è…), oggi ci sono volumi dedicati alle singole popolazioni la cui sintesi all’interno di una trattazione sulla monetazione romana non ha più molto significato. Va poi segnalato che il RIC IX contiene diverso materiale pertinente al post 395, quindi alcuni numeri del RIC X sono di fatto dei doppioni del RIC IX e quando si cerca materiale di questo tipo è spesso difficilissimo tracciare delle righe di separazione Nei prossimi interventi presenterò alcuni “casi” legati ai vari imperatori. Devo subito dire che la struttura del mio lavoro non è definitiva, e se per la questione delle zecche ho seguito l’impostazione di Kent, al momento la progressione degli imperatori non è spezzata tra occidente e oriente, ma segue un ordine un po’ più “cronologico” La scelta non è definitiva, ma il lungo periodo 395-498 può a mio avviso essere suddiviso in sottoperiodi aventi una loro coerenza intrinseca, e forse questo potrà permettere una narrazione ulteriore, nella speranza che non crei solo confusione…. In effetti forse nel macro periodo 395-498 si possono trovare dei sotto-periodi con una loro propria coerenza…. 395-423 – dalla morte di Teodosio I alla morte di Onorio – benché questo sembri spezzare il regno di Teodosio II, a livello numismatico è evidente una piccola frattura o meglio un tendenziale cambiamento. Includere o meno del primo periodo i due anni del regno di Giovanni è una questione di lana caprina. 423-457 – da Giovanni (423-425)/Valentiniano III (425-455) alla morte di Marciano. Ovvero il periodo che presenta per la prima volta in modo indiscutibile la frattura e la distanza “numismatica” tra i due regni 457-474 – il periodo che coincide con il regno di Leone I, l’occidente appare privo di qualsiasi potere 474-498 – il periodo che coincide con il regno di Zenone e chiude con la riforma di Anastasio. In occidente si vede il passaggio sotto Odoacre prima e Teodorico poi.
    1 punto
  41. In 41 anni non mi è mai capitato. Tuttavia rimpiango i tempi, quando non c'era internet, che si andava al convegno e lì, sorpresa, trovavi un pezzo per la tua collezione. Emozione pura. Ora sfogli migliaia di pezzi, trovi quello che ti interessa, spesso devi attendere settimane per l'asta, poi, quando riesci a prenderlo, devi pagare, aspettare che te lo spediscano, aspettare ancora e quando ti arriva è ovvio che un po' di entusiasmo è sparito... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  42. Ciao a tutti, innanzitutto complimenti x il bel ritrovamento....moneta molto rara. Mi spiace doverti contraddire Savo ma se andiamo a rispolverare i concetti piú volte menzionati di contraffazione o imitazione, in questo caso dobbiamo comunque parlare di contraffazione. L'imitazione di una moneta è emessa da una autoritá emittente riconosciuta ed ha un suo corso legale parallelo essendo uguale nel titolo e nel peso, differenziandosi solo nelle legende e/o nei ritratti, mentre la contraffazione, come dice la parola, é emessa a titolo fraudolento al solo scopo di trarne un vantaggio economico alterandone il peso e/o la bontâ dell'intrinseco. Questo era proprio quello che succedeva regolarmente nella zecca di Messerano, che era la fonte primaria di introiti per il principe che tacitamente acconsentiva alla battitura dei pezzi che gli venivano "supplicati" dagli zecchieri anche x coprire gli altissimi costi degli affitti della zecca (qualcosa come 2500 scudi d'oro l'anno...). Il Promis nel descrivere questa moneta dice appunto che il peso all'incirca corrisponde ai pezzi battuti in Torino sul finire del 1639 ma il titolo, "che dovrebbe essere di denari 3.12 ne é assai inferiore". Piccola ultima precisazione : nel Mir si vede molto male la foto della moneta ed accanto vi é il disegno ma, a meno che esistano delle varianti a noi sconosciute a tutt'oggi, nello scudetto centrale dell'unico esemplare che abbiamo nel database c'é il leone rampante e non le bande trasversali (come sembrerebbe anche nella moneta postata). Grazie Savo x menzionarmi in privato visto che non sono piu molto attivo sul sito, é un piacere potere intervenire parlando della mia zecca preferita. Resto a disposizione Buona serata Andrea
    1 punto
  43. siao a tutti, ho fatto un pò di ricerche ma non riesco a capire che moneta sia questa. Qualcuno di voi può essermi di aiuto? Grazie mille peso: 3, 55 gr diametro: 2,2 cm spessore: 1,8 mm
    1 punto
  44. Come abbiamo visto nel post precedente, un wampum poteva avere molteplici usi e significati. Solo gradualmente assunse quelli di dimostrazione di ricchezza e, infine, di unità di misura della ricchezza stessa. Sappiamo che raggiunse questa fase finale, diventando una forma accettata di moneta, prima dell'arrivo degli europei. Arrivo che, per quanto riguarda il territorio degli attuali Stati Uniti, ha una data ben precisa. Il 2 aprile 1513, una spedizione spagnola partita da Porto Rico, composta da tre navi al comando di Juan Ponce de León, sbarcò sul continente, in un luogo che ancora non è stato precisamente identificato, ma che si trova probabilmente sulla costa nordorientale dell'attuale stato della Florida. Ponce de León ribattezzò quel luogo "La Florida" e ne rivendicò il possesso a nome della Spagna. Lo chiamò La Florida, che in spagnolo significa fiorita, forse perché impressionato dal rigoglio della vegetazione, o forse perché il giorno dello sbarco era la domenica di Pasqua, in spagnolo Pascua Florida. La prima testimonianza europea sull'uso del wampum come moneta ci viene dall'esploratore francese Jacques Cartier, che nel 1535 ebbe modo di vederne presso una tribù di Uroni, dalle parti dell'odierna Montreal. Più tardi scrisse che tra gli indiani "avevano lo stesso uso che l'oro e l'argento da noi". Ma perché proprio il wampum? Molto probabilmente perché era piuttosto difficile da produrre: fare un wampum richiedeva un lungo lavoro e una grande abilità, e proprio per questo divenne un'unità di valore. In questo, aveva molto in comune con le famose, gigantesche monete in pietra dell'isola di Yap, il cui valore era dato dal tempo, lo sforzo, il pericolo insiti nel trasportare la materia prima (le pietre) attraverso l'oceano, sulle traballanti canoe a bilanciere usate dagli abitanti delle isole del Pacifico. Entrambi i mezzi di scambio mostrano un grado di sofisticazione assai sorprendente da parte di popolazioni spesso chiamate "primitive" E alla fine il wampum divenne così popolare sulla costa atlantica dei futuri States, da generare vere e proprie "tabelle di conversione" con le monete metalliche tradizionali. Nel 1637, le perline di wampum erano valutate sei centesimi nel Massachusetts, ed erano considerate moneta legale per le piccole transazioni, e tali rimasero fino al 1661, mentre il Connecticut le accettava in pagamento delle tasse al valore di quattro centesimi l'una. Perle di buccina o perline bianche erano meno preziose delle perle di quahog o viola; nel 1640 il Massachusetts dichiarò che le perle viola valevano il doppio delle bianche. Fino al 1693, i passeggeri del traghetto tra New York e Brooklyn potevano scegliere di pagare il biglietto con argento o wampum. L'ultimo uso registrato di wampum come denaro avvenne a New York nel 1701, ma con ogni probabilità continuarono a essere utilizzati in forma non ufficiale ancora per molti anni a seguire. petronius
    1 punto
  45. Roma, un giorno imprecisato del 1586. Gli operai che lavoravano al disfacimento dell’antico Patriarchio per la realizzazione del nuovo Palazzo Lateranense rinvennero, tra le macerie del vecchio edificio, una cassa di ferro, contenente 125 aurei di vari imperatori tardo romani e bizantini. L’erudito Cesare Campana, descrivendo il rinvenimento ad appena un decennio di distanza, riferiva come vi fossero nominali appartenenti a Teodosio, Arcadio, Onorio, Teodosio II, Valentiniano III, Marciano, Leone, Giustino, Giustiniano, Tiberio, Foca ed Eraclio. Il sommo pontefice Sisto V Peretti, attribuendo l’eccezionale rinvenimento alla Provvidenza e interpretando le monete come un atto di devozione dei singoli imperatori verso il Laterano, luogo del battesimo del Santo imperatore Costantino, decise di elevare gli aurei alla condizione di reliquie e dotarli di speciali privilegi. La presenza nel santo gruzzolo di numerosi esemplari raffiguranti imperatori dalla dubbia condotta sollevava certamente qualche problema dottrinale: il pontefice superò l’impasse convocando un’apposita congregazione che studiasse il caso e, alla presenza di teologi del calibro del Bellarmino, spiegò come non fosse sua intenzione canonizzare gli imperatori eretici, ma lodare le buone azioni che pure avevano compiuto. Il 1° dicembre 1587, con la bolla Laudamus viros gloriosos, Sisto V ufficializzò la santità degli aurei e concesse numerose indulgenze a chi li avesse portati con sé o semplicemente venerati. La maggior parte delle monete recava al rovescio una croce o un cristogramma, così tra il popolo – per un ingenuo collegamento con Sant’Elena, che verso il 340 aveva recuperato la Santa Croce – vennero chiamate Santelene. Gli aurei indulgenziati vennero donati dal pontefice alle personalità più eminenti del tempo: ne fece omaggio all’imperatore Rodolfo II d’Asburgo, ai principi Cristiani e ai cardinali di Santa Romana Chiesa. Questi ultimi spesso li donarono, a loro volta, alle Chiese cui erano legati, perché ne facessero oggetto di devozione: il cardinale Bernerio d’Ascoli ne regalò uno alla Chiesa di S. Caterina in Piazza S. Pietro, il cardinale Tolomeo Gallio alla Chiesa di S. Maria della Purità, il Monsignore Sangalletto alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia. Le monete del tesoretto lateranense, in tal modo, confluirono in diverse Chiese d’Italia e – probabilmente – d’Europa, dove venivano venerate in occasione dell’Invenzione e dell’Esaltazione della Santa Croce. Pochissimi esemplari sono arrivati ai giorni nostri, complice anche l’allontanamento dei fedeli dal culto delle reliquie: Lucia Travaini - che ha brillantemente studiato il caso - ne ha individuati due a Milano (uno nella Chiesa di Sant'Alessandro e uno nella Chiesa di Sant'Antonio Abate) e due a Roma (uno nel tesoro del Capitolo di San Pietro e uno a San Giovanni in Laterano), ma è probabile che molti altri giacciano ormai dimenticati nei cassetti di qualche sagrestia. Rimandi bibliografici: L. Travaini, Il lato buono delle monete: devozione, miracoli e insolite reliquie, Bologna 2013. L. Travaini - P. Liverani, Il tesoro del Laterano e la bolla numismatica di Sisto V del 1587, «Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia» LXXXI (2007-2008), pp. 249-282. L. Travaini, La bolla numismatica di Sisto V, i riti di fondazione e due monete reliquie a Milano, «Sanctorum» 4 (2007), pp. 203-240. (N.B. L'aureo di Eraclio, presentato in calce, non appartiene alle 125 monete del ripostiglio lateranense, ma ha puro scopo esemplificativo)
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.