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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/03/22 in tutte le aree
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Cari lamonetiani direttamente proveniente dall’asta Nomisma 64 del 17 dicembre scorso, questo grande modulo si presenta con un esemplare che unisce il più ricercato millesimo della serie di questa monetazione per Cosimo III, l’anno della transizione verso Gian Gastone, il cui tollero 1723 e’ l’unica data meno rara rispetto al predecessore, a una buona qualità, fatta di rilievi quasi intatti con patina di antica collezione. Non è FDC pieno, mi rendo conto, e ce ne manca, ma mi è subito piaciuta. Buona serata6 punti
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Buongiorno a tutti, tra le mie più belle di questo tipo ( le uniche ?) . 3 Esemplari del 1818 Ferdinando I Testa Piccola Secondo voi sarebbe opportuno aggiungere un Testa Grossa alla Collezione Litra68?6 punti
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https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/Monete Pubblicitarie.html Questo è il collegamento alle varie emissioni pubblicitarie mister day, parmalat, perugina, plasmon, de agostini e altri. questa moneta non c'è.... e non c'è perché si tratta con ogni probabilità di un gadget per turisti venduto all'esterno delle aree archeologiche di mezzo mondo... La sostanza però è un'altra.... stai rispondendo a innumerevoli richieste con vere e proprie sentenze ma senza mai documentare le tue fonti e senza dare riferimenti a sostegno.... Gli utenti che chiedono aiuto confidano nella competenza di chi risponde. Sarebbe bene che tu dimostrassi la tua competenza dando i corretti riferimenti bibliogragici e storici che permetterebbero a tutto l'ambiente di crescere in cultura e conoscenza. Grazie di nuovo Mario5 punti
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Buonasera a tutti, tra una canzone e l'altra del Festival di SanRemo divago con la mia passione, le monete.? Vi presento una recente acquisizione in Collezione Litra68, lo so, sono un Camaleonte Numismatico ? Zecca di Messina Denaro Enrico VI con il figlio Federico II Ma chi era Enrico VI ? Come al solito riporto quanto preso dal Web. Fonte Wikipedia. Magari se si vuole approfondire ed integrare con le vostre monete ne sarei onorato. Enrico VI di Hohenstaufen, detto il Severo o il Crudele[1] (Nimega, 1º novembre 1165 – Messina, 28 settembre 1197), è stato re dei Romani (1190-1197), imperatore del Sacro Romano Impero (1191-1197) e re di Sicilia (1194-1197) col nome di "Enrico I di Sicilia". Era il secondo figlio dell'imperatore Federico Barbarossa e della sua consorte Beatrice di Borgogna. Ben istruito in lingua latina, oltre che in diritto romano e canonico, Enrico era anche un mecenate dei poeti e un abile poeta lui stesso. Nel 1186 si sposò con Costanza d'Altavilla (da cui ebbe il suo famoso figlio Federico II di Svevia), figlia postuma del re normanno Ruggero II di Sicilia. Enrico, bloccato nel conflitto degli Hohenstaufen con il Casato di Welfen fino al 1194, dovette far valere le pretese ereditarie della moglie nei confronti del nipote conte Tancredi di Lecce. Il tentativo di Enrico di conquistare il regno di Sicilia fallì durante l'assedio di Napoli nel 1191 a causa di un'epidemia, con l'imperatrice Costanza catturata. Sulla base di un enorme riscatto per la liberazione e la sottomissione del re Riccardo I d'Inghilterra, conquistò la Sicilia nel 1194; tuttavia, la prevista unificazione con il Sacro Romano Impero alla fine fallì a causa dell'opposizione del papato. Enrico minacciò di invadere l'Impero Bizantino dopo il 1194 e riuscì a ottenere un riscatto, l'Alamanikon, dall'imperatore Alessio III Angelo in cambio dell'annullamento dell'invasione. Egli rese il regno di Cipro e il regno armeno di Cilicia soggetti formali dell'impero e costrinse Tunisi e Tripolitania a rendergli omaggio. Nel 1195 e nel 1196 tentò di trasformare il Sacro Romano Impero da monarchia elettiva a monarchia ereditaria, il cosiddetto Erbreichsplan, ma incontrò una forte resistenza da parte dei principi elettori e abbandonò il piano. Enrico si impegnò a partecipare ad una crociata nel 1195 e iniziò i preparativi. Nel frattempo, nel 1197, Enrico soppresse una rivolta in Sicilia. I crociati salparono per la Terra Santa nello stesso anno, ma Enrico morì di malaria a Messina il 28 settembre 1197 prima che potesse unirsi a loro. La sua morte fece precipitare l'Impero nel caos della disputa sul trono tedesco per i successivi diciassette anni. Saluti Alberto4 punti
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Scusa @Lorenzo999Lorenzo potresti dare qualche riferimento bibliografico circa l'uso nel periodo repubblicano romano di sigilli in rame per salumi e contenitori di liquidi... sarei interessato ad approfondire... Ciao Mario4 punti
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Sotto, intervento di Marco Sassi4 punti
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Ciao Rodolfo! Ma quale polemica .... figurarsi! La risposta l'hai proprio data tu stesso del perché (magari inconsciamente se non hai studiato la storia della Serenissima) quando scrivi: "nelle altre zecche il cambiamento del potere delle famiglie era proprio un ritratto del busto ingrandito, per intendersi come un Adriano sulle Romane". Nelle altre zecche degli altri Stati, c'era quasi sempre al potere un Re, un Imperatore, un Signore ed i relativi eredi e/o collaterali. Nella Venezia repubblicana (pur oligarchica) c'era un Doge, eletto a vita, ma che contava molto poco .... Mi permetto di citare quanto scrissi qualche anno fa su questo tema: Il Serenissimo d’immortal memoria è passato da questa a miglior vita, compianto da tutti gli ordini per le sue rare e singolari virtù. Presento a V.S. il regio sigillo e le chiavi dell’Erario per comando degli Eccellentissimi familiari e per dover del mio umilissimo ministero” Con questa allocuzione, il Cavaliere del Doge, annuncia al Pien Collegio la dipartita del Doge, provvedendo alla riconsegna del sigillo (spezzato) e delle simboliche chiavi dell'erario al Consigliere più anziano, e Questi risponde: “Con molto dispiacere avemo inteso la morte del Serenissimo Principe di tanta pietà e bontà, però ne faremo un altro” In queste comunicazioni così formali e che probabilmente sono ascrivibili al periodo tardo del governo della Repubblica, possiamo leggere il paradigma del Doge; figura emblematica ed esclusiva, per alcuni versi, della Repubblica veneta. E' noto peraltro l'aforisma con il quale si identifica il Doge: In senatu, senator, in foro civis, in habitu princeps Cioè: nel senato è senatore, ma lo è al pari di tutti gli altri ed anche il suo voto vale come quello degli altri; nella città, in privato e quando gli consentono di uscire da palazzo ducale, è un semplice cittadino e deve vestire in “borghese”; solo quando svolge la sua funzione, negli abiti e nell'aspetto esteriore della sua dignità elettiva e perpetua, è principe. Altra definizione che ne da il Cicogna nei suoi codici: “Il capo all’apice di questo gran Corpo (Repubblica), che gode non solamente la dignità suprema e la preminenza ne’ luoghi, negli abiti, nell’abitazione, nel titolo di Serenissimo; ma ancora risponde per nome del Pubblico agli Ambasciatori, e ministri de’ Principi; col suo nome si improntano le monete…..”. Col suo nome, non con il suo ritratto. Al suo funerale, sebbene solenne e pubblico, i 22 patrizi che la Signoria delega a rappresentarla, vestono di rosso paonazzo e non di nero, come i congiunti, così a sottolineare che Venezia non si mette in lutto; in fin dei conti è morto il Doge, non la Signoria. Certamente agli albori dell'istituzione dogale il Doge svolse talune prerogative regie, proprie di un monarca, ma già nel 1143 conosciamo l'esistenza di un consiglio di Savi che lo coadiuvavano e che raggiungeranno, in breve, l'assoluta ed esclusiva autorità ricercando, prima di tutto, l'annichilimento dell'istituto politico monarchico – ducale, relegando il Doge al ruolo di semplice magistrato e poi c'era l'autorità dell'imperatore d'Oriente. Nel 1192 vediamo nascere la "Promissione ducale" sottoscritta e giurata dal Doge Jacopo Tiepolo; strumento che poneva precisi confini alla sua autorità. Con questa possiamo affermare che il principio politico della sovranità assembleare dello Stato fosse ormai acclarato. Da quel momento il Doge, spogliato di quasi tutti i poteri e fortemente limitato in qualsiasi libertà d'azione da norme sempre più stringenti, sarà considerato solamente il portavoce della superiore volontà assembleare dello Stato e la sua persona rivestirà il mero e precipuo compito di impersonificare la Repubblica. Per questo motivo sulle monete veneziane non compare mai il ritratto del Doge, fatta eccezione per le monete di Nicolò Tron, di cui sopra, e per quei pochi che - seppur miniaturizzate - sono stati beneficiati dell'apposizione su alcune monete a loro nome e non su tutte, delle loro sembianze. saluti luciano3 punti
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Segnalo l'uscita del n. 380 di Panorama Numismatico Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Monete nei giochi matematici di Luca Pacioli – p. 3 Mario Veronesi, Modena: analisi di una particolare tipologia di giorgino con santo genuflesso attribuita a Francesco I d’Este – p. 9 Realino Santone, Monete angioine del Regno di Napoli. Robertini con simboli sul rovescio – p. 19 Giuseppe Carucci, Le monete olimpiche di Mosca 1980 – p. 21 Stefano Di Virgilio, Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda, XVIII inserto – p. 25 Renzo Bruni, Un gettone e due medaglie di produzione francese a ricordo della Pace di Ferrara del 1644 – p. 41 Alberto Castellotti, Le roselline di Chambord in una inedita medaglia in oro di Modena – p. 49 Michele Straziota, La circolazione monetaria nel Ventennio – p. 53 Notizie dal mondo numismatico – p. 56 Mostre e convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 632 punti
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Condivido con voi un intrigante sestetto posto in vendita da Stack's & Bowers nel loro ultimo incanto avvenuto una decina di giorni fa in California. Un lotto tutto sommato a prima vista anonimo, in mezzo a migliaia di lotti di monete di tutto il mondo, con stima di 100-300$, ha chiuso a 420US$, 504$ diritti inclusi https://auctions.stacksbowers.com/lots/view/3-UTO67/italy-sardinia-sextet-of-silver-issues-6-pieces-1831-36-carlo-alberto-grade-range-fine-to-very-fine La moneta che veramente mi interessava era solo una, veramente rara, e così ho seguito l'asta. Le monete sono arrivate velocemente con Fedex, pratiche doganali sbrigate quando la busta era ancora in viaggio ed esecuzione dello sdoganamento senza intoppi con applicazione di IVA al 10% (oggetto di collezionismo con più di 100 anni) e una decina di euro di spese di sdoganamento. Oggi ho ricevuto la busta, e.... direi che non avevo visto affatto male. Peraltro sono impreziosite dai cartellini del collezionista, che secondo me risalgono agli anni '20 o giù do lì. Chissà che storia potrebbero raccontare questi sei pezzi, magari un turista che ha esplorato le Alpi nella metà del 1800 si è ritrovato queste monete nelle tasche e poi sono finite in una collezione... chissà Il 5 lire 1831 Torino croce sottile è stato pulito, ma l'illuminazione a volte va vedere le cose in modo diverso da come appaiono veramente alla vista Nei prossimi giorni condividerò le foto, ma secondo voi come sono?2 punti
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Salve a tutti A prima vista lo direi un denario del limes con Iulia Domna e Caracalla. Ma c'è un problema, anzi più di uno ; 1) non ho trovato un denario di Iulia Domna con al dritto IVLIA AVGVSTA e al rovescio busto imberbe di Caracalla (escluderei altre possibilità) con legenda ANTONINVS AVG PON TRP III. 2) non ho trovato un denario di Caracalla che abbia al dritto quanto già riportato, tanto meno con IVLIA AVGVSTA al rovescio. Un ibrido "anomalo" con un rovescio di fatto inesistente? Scarterei la possibilità di un'imitativa vista la qualità dei ritratti e delle legende. Mi sfugge qualcosa e sono fuori strada? Mi piacerebbe molto che dagli amici del forum venisse qualche suggerimento o qualche considerazione con un grazie anticipato :2 punti
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La mia Piacenza con i Gazzettini di Quelli del Cordusio https://youtu.be/g1WNvpp3qWU2 punti
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Complimenti! Vi seguo con molto interesse. Non sapevo che tali raffigurazioni su ducati e lire fossero talmente fedeli all'aspetto dei relativi dogi. Infatti, noto che si differenziano parecchio, sia nei ritratti sia nelle corporature. Comunque oltre al capolavoro d'arte miniaturistica, fu un autentico colpo di genio per sviare le leggi e restare così rappresentati ed immortalati nella storia.2 punti
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Vi aggiorno sulle mie richieste di info sul bozzetto della 50 buoi: il servizio del museo della Banca d'Italia è stato molto cortese a rispondermi ma purtroppo afferma che non è in possesso di ulteriori informazioni a riguardo. Il primo colpo è andato a vuoto speriamo che l'archivio storico possa dare qualcosa in più.2 punti
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L'articolo di Barbieri lo lessi mesi fa e ho peccato di presunzione pensando di ricordarmelo a menadito. L'autore sostiene che il cherubino è la corretta identificazione del volto antropomorfo presente nelle armi delle monete, e non in altre posizioni, come ad esempio sulle corazze. Chiedo scusa a tutti gli utenti per questo mio errore.2 punti
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Ecco una collezione di Vreneli, risultato di una tradizione svizzera che il mio padrino ha voluto rispettare... ossia, regalare ogni anno un marengo al figlioccio! Uno 1898, uno 1907, tutti gli altri 1911. I marenghi con data più anziana hanno un valore aggiunto ma solo se in perfetta conservazione: altrimenti il valore è quello dell'oro. In ogni caso tenendo in mano la scatoletta in cui li conservo si prova una piacevole sensazione di oggetto pesante! Ed ecco i rovesci, che potrebbero formare un coro e cantare: Lyôba, Lyô-ô-ba... (il ritornello del "Ranz des vaches"):2 punti
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Buonasera a tutti sono Tommaso piacere, vi segnalo che sto creando il primo archivio italiano di cataloghi di aste numismatiche liberamente consultabile in presenza. Ad oggi ho 4500 cataloghi e 350 libri, in continuo aumento. Ho molti cataloghi doppi da cedere per avere un entrata economica per acquistare altri cataloghi. Non sono pratico del forum e cerco qualcuno che abbia voglia di aiutarmi a gestire la presenza dell archivio in questi forum. Vi allego liste doppioni e nel caso vi chiedo di contattarmi direttamente se non rispondo qui. Grazie a tutti R_TuttiDATIdoppioniSpuntati.pdf2 punti
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https://www.acsearch.info/search.html?id=5545779 Questo dovrebbe corrispondere esattamente al tuo. Controlla perché sono con il cellulare e faccio fatica a fare i l confronto diretto. Ciao Alessio2 punti
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Buongiorno domenica 20 febbraio 2022 presso il Circolo Numismatico Ligure Astengo (Palazzo Ducale piazza Giacomo Matteotti, 5 16123 GENOVA) dalle ore 10:30 Maurice Cammarano farà una conferenza sui Luigini. Per accedere in presenza è richiesto il Geen Pass rafforzato. La conferenza sarà registrata e dopo alcuni giorni sarà disponibile online. Marco1 punto
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Buonagiorno e ben ritrovati, mi sto dando alla pazza gioia: altro acquisto. Quarto di dollaro Liberty Seated 1858 variety 1 resumed. Moneta secondo me con un grado di conservazione ottimo per la tipologia. Mi contengo perché quando si parla delle mie monete mi è venuto il dubbio di non essere obiettivo, quindi direi EF per non esagerare, anche se vedo assegnati gradi superiori a monete peggiori di questa. Attendo con ansia le Vostre opinioni riguardo a stima e conservazione.1 punto
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Heritage World Coin Auctions > NYINC Signature Sale 3097 Auction date: 10 January 2022 Lot number: 30001 Price realized: 70,000 USD CALABRIA. Tarentum. Time of Pyrrhus of Epirus (ca. 280-272 BC). AV stater (18mm, 8.50 gm, 4h). NGC Choice AU 5/5 - 4/5, Fine Style. Head of Heracles right, wearing lion skin headdress, paws tied before neck / Male youth (Taras?), nude but for chlamys draped over left arm, reins in right hand, trident in left, driving rearing biga right; eight-pointed star above, dolphin right below. Fischer-Bossert G21. Vlasto 16. HN Italy 955. Solidly struck from fresh dies on gleaming flan. A gorgeous coin in hand. From the Buxton Collection From the time he became king of Epirus in 319 BC, the handsome and charismatic Pyrrhus dreamed of emulating his cousin Alexander the Great's career of conquest. He married Lanassa, the daughter of king Agathocles of Syracuse, in 295 BC and an opportunity presented itself in 280 BC, when the city of Tarentum in southern Italy sought his assistance in resisting Rome. Landing in Italy with his army and several war elephants, he marched against the Roman consul Publius Valerius Laevinus and defeated him in a bloody encounter near Heraclea. Pyrrhus won a second, even more costly victory at Ausculum in 279 BC, after which he is said to have remarked, "another such 'victory' and I am finished!" Thus was born the phrase "Pyrrhic victory," a battle won at such cost that it might as well be a defeat. Next, the Siceliotes lobbied for his support against Roman ally Carthage in 278 BC, resulting in Pyrrhus taking over the island and being acclaimed 'King of Sicily'. The presence of Pyrrhus in southern Italy and Sicily soon became an occupation, with the hosting cities forced to strike coins to pay the army. He returned to Italy in 276 BC and eventually to Epirus. Estimate: 40000-60000 USD1 punto
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DE GREGE EPICURI Pochi giorni fa ne ho acquistata una anch'io. La mia pesa 4,69 g. e misura17 mm. Mi sembra assolutamente simile alle ultime postate.1 punto
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Intervieni dopo quattro settimane per dire ciò che già è stato detto e riesci anche a sbagliare? Grande.1 punto
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Forse è l'amico che ha la moneta in mano... Come hai scritto al post # 4, basterebbe la foto del contorno/taglio per dare un giudizio. Proporrei che chi pone domande su scudi del Regno e monete del genere debba necessariamente documentare anche quella che chiamano "la terza faccia" della moneta.1 punto
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Scusa @Samantha 79... le mie risposte sono rivolte a lorenzo999lorenzo (sempre regolarmente citato) per sollecitarlo a dare risposte competenti e documentate. Mario1 punto
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Chissà ... qualcuno l'avrà usata per comodità mentre faceva la cyclette in casa e da quel momento l'hanno chiamata SILLETTA?1 punto
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Buongiorno a tutti! Cosa si può comprare con un euro? Ad esempio, questo kurus ottomano del 1808, (1223 Egira) sotto il sultano Mahmud II (ringrazio il buon @Meleto per l'aiuto nell'identificazione!) Potrebbe andare benissimo anche per il Museo degli orrori (quello in alto a dx è proprio un buco), anche se mi pare di aver già visto un pezzo simile postato. Curiosamente, Numista segnala un pur bassissimo contenuto di Ag (.170), che mi ha fatto venire in mente le svalutazioni delle monete in "biglione", fino ad eliminare tutto o quasi il prezioso, avvenuta nelle monete circolanti spicciole in Spagna all'inizio del XVII secolo e in Germania durante la Guerra dei Trent'anni.1 punto
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Buongiorno a tutti, chiederei l'aiuto di @santoneed @eliodoro. Saluti Alberto1 punto
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Complimenti a @Ross14 che è stato un vero segugio. E complimenti a @joannes carolus che ci propone sempre bellissimi denarii del limes (che guardo e studio con piacere perché ne so onestamente poco). Ciao da Stilicho1 punto
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I miei complimenti a FlaviusDomitianus per aver trovato la dimora di questo medaglione il cui rovescio si può considerare un quadretto mitologico con Eracle come protagonista. Oltre alle 12 fatiche illustrate lungo tutto il bordo del rovescio, nella parte centrale è raffigurata ai piedi dell’eroe una cerva che allatta il piccolo Telefo, frutto dell’unione con Auge, la principessa di Tegea con la quale Eracle ebbe un rapporto amoroso senza conoscerne l’identità. Aleo, re di Tegea e padre di Auge, durante un viaggio a Delfi era stato avvertito dall'oracolo che i suoi figli maschi sarebbero stati uccisi da suo nipote, il figlio di Auge. Per evitare che l'oracolo si avverasse Aleo fece chiudere la figlia nel tempio di Atena, del quale la nominò sacerdotessa dichiarando che sarebbe stata messa a morte se non si fosse mantenuta casta. Proprio in questo tempio Aleo organizzò un banchetto in onore di Eracle, di passaggio mentre si dirigeva a portar guerra ad Augia in Elide, che in quell’occasione, sotto l’influsso del vino, violentò Auge che rimase incinta. Il neonato fu nascosto segretamente da Auge nel recinto di Atena, ma Aleo scoprì la maternità della figlia quando, in seguito a una pestilenza che stava devastando il regno, si recò al tempio per pregare la dea. Secondo una versione del mito, il bambino fu preso ed esposto sul monte Partenio, lungo la strada tra Tegea e Argo dove, per volere divino, fu allattato da una cerva. Auge fu affidata al re Nauplio per essere venduta come schiava in terre lontane, cosa che avvenne in Misia dove Nauplio ricevette un riscatto dal re Teutrante che la prese con sé. Secondo un'altra versione Aleo ordinò a Nauplio di affogare Auge, ancora incinta, che però riuscì a fuggire e partorì il piccolo in un boschetto, nascondendolo poi in mezzo ai cespugli. La giovane fu ricatturata e venduta a un ammiraglio di Misia che la donò al re Teutrante, mentre Il piccolo, allattato da una cerva, fu ritrovato da alcuni pastori che lo consegnarono al proprio re Corito. Questi chiamò il piccolo Telefo in onore della prima nutrice, in quanto il nome sembra derivare da thēlē (mammella) ed élaphos (cervo o cerva). Le vicende di Telefo proseguono quando, diventato adulto, volle avere notizie sulla madre e alle fine divenne sovrano della Misia. E ancora, durante il suo regno, quando alcune navi greche salpate da Aulide verso Troia con l'obiettivo di assalirla a seguito del rapimento di Elena, giunsero per sbaglio in Misia e, credendo di essere sbarcate a Troia, la invasero. Ma mi fermo qui. apollonia1 punto
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DE GREGE EPICURI @Matteo91Sì, l'oggetto è quello, anche se io non avevo ricevuto il testo completo ma dei riassunti, appunto sul sito del senatore Franco Mirabelli.1 punto
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Complimenti all'autore e a tutti coloro che stanno portando avanti questa iniziativa. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao! Se n'è scritto anche qui: saluti luciano1 punto
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Diciamo che il ritratto non poteva essere il protagonista della moneta come nelle altre monete pubblicate e riferite ad altre zecche...però nello stile del volto del doge sono rappresentati, in alcuni casi, i tratti propri del doge, di quel particolare doge...si può parlare di ritratto? Non lo so...però quegli anni di altissimo fervore artistico a Venezia hanno potuto lasciare traccia anche nelle monete cambiando lo statico stile consueto...proprio non hanno resistito! E con la complicità e la vanità dello stesso doge ritengo...quasi una piccola rivalsa, forse, nei confronti delle rigide regole imposte da quei barbosi organi della repubblica...di cosa avevano paura...che mi facessi principe? E mi potessi finalmente far ritrarre come si deve anche nelle monete come tutti gli altri ehm...princ...ehm...sovr...insomma cavi d'Europa?1 punto
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Un ottimo acquisto!! La perseveranza nel cercare in tutte le aste è giusto che venga premiata! I miei complimenti!1 punto
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Purtroppo l'unica immagine disponibile sembra essere quella di un calco in gesso: link L'originale sembra trovarsi a San Pietroburgo.1 punto
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L'ipotesi di Okt è suggestiva, graficamente è il segno della A che ha molti significati come puoi vedere facilmente sul web. Proprio per questo potrebbe essere stato impiegato come segno augurale/etico (il Principio di ogni cosa) ; anche oggi ad esempio usiamo due lettere greche per indicare il Principio e la Fine, cioè una Vita intera (una Alfa e un Oméga). La mia è solo una ipotesi di cui non sono affatto certo, ma credo che Okt abbia ragione. In che metallo pensi sia stato realizzato ? Dalla foto sembrerebbe ferro, ma occorrerebbe vederlo da vicino.... @Oronzo @okt1 punto
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Ottima foto, grazie : l'anello consiste in un pezzo unico, chiaramente. Nella prima foto avevo avuto l'impressione che i simboli fossero in aggetto, forse per la linea scura verticale che avevo scambiato per un'ombra. Nella seconda invece appaiono incavati, quindi l'anellino potrebbe essere stato usato anche come sigillo. Sulla aleph suggerita da Okt vado a rinfrescarmi la memoria, ci sentiamo.1 punto
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Ciao ,e grazie x la tua risposta. Non mi interessa il valore, non darei mai via niente della mia collezione, ha valore x me?, ho solo sete di sapere cosa può essere...dici una tessera? Illuminami, ti prego?... Che tipo di tessera?1 punto
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Niue 2021 - 5 dollari in Ag. 999 (gr. 62,20) 500° Anniversario delle morte di Magellano1 punto
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Continuo e poi mi fermo con il taglio più piccolo per questa bella, per me stupenda, serie in rame. Poi mi stoppo perché potrei andare avanti con qualche decina di post condividendo queste monetuzze, ma per quello ho già aperto una discussione apposita e non voglio tediarvi ma anzi invogliarvi verso questi tondelli...scrivevo... condivido il taglio più piccino, millesimo 1814, una "modello base" e una "modello molto raro", la prima la trovo davvero fresca nonostante il difetto di conio, la seconda oltre la rarità ha l'aspetto vissuto al punto giusto ...buona serata amici1 punto
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Buonasera Ulteriore patacca di una tipologia che mi garba in particolare: il tallero di M.Teresa 1780 di convenzione. Questo,sembra esser la brutta copia di quello della zecca Roma,tipico del bordo "corto",ma qui per quanto è troppo " corto" ,pare esser stata tosata( pare ). Possiamo notare la patina tipica del materiale da patacca,quasi a sembrare rugginoso,specie nel /D. Altro particolare,che mi ha fatto sbellicar dalle risate è il taglio: zigrinato? Ci sarebbero anche tanti dettagli evanescenti,al solito dei patacconi. Sappiamo come deve esser l' originale, " clementia e iustitia " ecc... Saluti1 punto
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Non è affatto male come rilievi, peccato per la pulizia subita, come evidenziato anche dagli altri amici. Per chi, come me, colleziona queste monete per data e zecca, è più che collezionabile. Un MB come conservazione..1 punto
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Anche questa contromarca ha un fortissimo significato storico, che è da ricercare nelle lunghe e complesse vicende del "Comtat Venaissin". AVIGNONE Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini), 1592-1605. Dozzina 1593 con giglio francese contromarcato al rv. Nel 1593 Achille Ginnasi (1553-1594), di Castel Bolognese fu nominato governatore del Contado Venassino da papa Clemente VIII. In entrambi i territori dell'enclave gli abitanti erano esentati dalle tasse e dal servizio militare, e quindi godevano di grandi privilegi in confronto ai vicini sudditi del Regno di Francia. Nei secoli successivi i re di Francia tentarono più volte di annettere la regione in occasione di divergenze con la Santa Sede, e il Comtat fu invaso dalle truppe francesi nel 1663, 1668, 1768 e 1774. Durante il regno di Luigi XIV e Luigi XV fu anche soggetto a limitazioni commerciali e doganali: nel 1734 il re di Francia proibì agli abitanti del Contado Venassino di coltivare il tabacco e di produrre stoffe di seta stampata. La sovranità papale sul Contado Venassino ebbe fine, dopo lunghi secoli, solo con la Rivoluzione francese. Già dal 1785 si erano registrate tensioni riformistiche e, quando nel 1789 scoppiò la rivoluzione, come in Francia venne chiesto al papa Pio VI di convocare gli Stati Generali del Contado, che si erano riuniti per l'ultima volta nel 1596. Superata l'iniziale resistenza del papa, la riunione ebbe luogo nell'aprile 1790 e sancì alcune misure di stampo repubblicano (uguaglianza fiscale, abolizione dei privilegi di classe, riforme giudiziarie). Tuttavia, quando la vicina Avignone insistette per passare insieme al Regno di Francia, venne rinnovato il giuramento di fedeltà al papa e venne accolto il vicelegato di Avignone, scacciato dalla sua città. Si giunse allo scontro armato con Avignone, che fu interrotto dall'intervento delle truppe francesi. Nel 1791, per mezzo di un plebiscito non autorizzato dal papa, gli abitanti votarono a favore dell'annessione alla Francia. Dal 1793 l'ex Contado Venassino forma, assieme ai territori di Avignone e Orange, il dipartimento della Vaucluse. La Santa Sede dal canto suo non riconobbe formalmente il risultato del plebiscito sino al 1814 e quando il Congresso di Vienna restaurò lo Stato Pontificio in seguito alla parentesi napoleonica il papa protestò vivamente per la mancata restituzione della sua enclave provenzale. Possiamo dire con certezza che l'apporre il giglio di Francia sulle monete papali dell'enclave papale, faceva ben capire che aria tirasse! Michele1 punto
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Buona serata Dopo tanti monetoni ai quali la fisicità certo non manca, con iconografie importanti di Re, Imperatori e Papi, tutti abbigliati con paludamenti importanti o corazzati, mi fa un po' sorridere postare la moneta che segue. In ogni caso va il mio plauso a chi mi ha preceduto per tutte le loro monete che hanno postate e le interessanti informazioni che le hanno accompagnate; in particolare un ringraziamento a @Philippus IX che ha aperto la discussione. Io vi porto a Venezia e precisamente nel periodo nel quale ha "dogato" Nicolò Tron e cioè dal 1471 al 1473. Dopo due tentativi, di fatto frustrati, in occasione dei dogati di Antonio Venier (1382-1400) e Cristoforo Moro (1462-1471), finalmente la Serenissima, acconsente la coniazione di una moneta, nemmeno tanto grande, che riporti l'effige del Doge in carica. E' un evento eccezionale per due motivi: 1) perché è la prima volta che ciò avviene con il consenso del governo (tanto si ricrederà subito dopo morto il Doge); 2) perché questa moneta è la prima Lira fisicamente coniata e così cessa, in primis a Venezia, la Lira moneta di conto. Dalla rete: Asta Bertolami Lira da 20 soldi, in argento, titolo 0,948 – mm. 28-29 – gr. 5,74-6,52 D/: NICOLAVS TRONVS DVX foglia d'edera, busto del doge barbuto volto a sinistra con corno ducale; sotto il busto un ramo con tre foglie d'edera R/: SANCTVS MARCVSleone in soldo che regge il libro con le zampe anteriori, il tutto in una corona legata da nastri Congiuntamente alla Lira, venne disposta l'emissione della 1/2 Lira, che resterà solamente un progetto, stante la dipartita del Doge pochi giorni prima di iniziare la coniazione, nonché la coniazione di un bagattino in rame. Bagattino, in rame, mm. 19-20 – gr. 2,08-2,98 D/: NICOLAVS TRON VS DVX °busto del doge barbuto volto a sinistra con corno ducale in cerchio di perline; R/: °SANCTVS °MA RCVSVleone alato e nimbato, rampante verso sinistra, regge il vessillo crociato con le zampe anteriori Altre tipologie di Bagattino risultano emesse, ma in pochissimi esemplari, e senza che ci siano decreti ad essi relativi, salvo uno che prevede l'invio di bagattini a Verona e Vicenza, ma sembra che l'intenzione sia restata tale. Ho letto dei difetti fisici degli Asburgo, ma anche il nostro Doge Tron non era da meno ... ce lo conferma un suo contemporaneo, il senatore Malipiero, che così ce lo descrive: "de grave natura, grosso, bruto de faza"; (con la barba ispida lasciatasi crescere per lutto, dopo la morte del figlio a Negroponte - Eubea); "avea brutta pronunzia in tanto che parlava spumava pé labbri" . Alla morte del Doge, il Governo della Serenissima ritornò sui suoi passi e si decise che l'immagine del Doge dovesse essere quella abituale, cioè inginocchiato davanti a San Marco, perché: "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" (I Signori tiranni si mettono in moneta e non i capi di una repubblica) saluti luciano1 punto
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Il dazio è una cosa e l'IVA un'altra. Il venditore ti ha fatto un favore dichiarando 5 invece di 10 altrimenti avresti pagato il doppio. L'IVA in dogana, giustamente, non è stata recuperata. Segnalo, non è questo il caso visto l'importo basso, che l'IVA su oggetti usati e da collezione è al 10% invece che al 22%, in quando già pagata dal primo acquirente quando il bene era nuovo. Pertanto, ebay o in genere il commerciante estero, addebita l'aliquota intera ma in dogana si può richiedere quella ridotta dichiarando il bene usato o da collezione. Oro da investimento esente, come sappiamo.1 punto
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Sec, VIII-IX CRISTO morente con capo reclinato e nimbato, con gonnellino. In alto il Sole simbolo della natura divina del Cristo e la Luna che brilla di luce riflessa simbolo della natura umana. Ci sono altre interpretazioni a questi simboli. Sotto la Colomba Argento, altezza mm 46 retro contorno di pallini1 punto
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