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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/31/22 in tutte le aree

  1. Buonasera, sono veramente felice di poter condividere questa piastra PRO FAUSTO. Mi sono deciso ad acquistarla perché mi sembra abbia proprio lo stesso conio della piastra pubblicata da Francesco 77 in un post del lontano 2017. Mi sono, così, sentito rassicurato sull'autenticità della moneta, essendo Francesco un grande esperto e un profondo conoscitore della monetazione napoletana. Mi scuso per le foto, che non sono certo il massimo e che fatico sempre ad inserire. Saluti a tutti.
    3 punti
  2. Una notte di qualche mese fa, mentre navigavo in rete alla ricerca di qualche FEL TEMP REPARATIO per la mia collezione, mi sono imbattuto in questa moneta proposta (non in asta) da un venditore professionale: Questa era la descrizione del venditore: Alt! mi sono detto: qualcosa non quadra…. Non proprio…. Da una semplice osservazione, pur con i limiti dell’ora tarda e dello schermo ridotto del mio cellulare, notavo chiaramente che la testa sul dritto era nuda, priva di un diadema o di una corona. Quindi, non poteva trattarsi di Costanzo II, un augusto. Poi il rovescio: una tipologia che nulla aveva a che vedere con una FEL TEMP REPARATIO…. Ma ormai era notte fonda, il sonnifero cominciava finalmente a fare effetto e poche ore dopo la sveglia mi avrebbe riportato alla routine quotidiana. Pertanto, memorizzata la pagina web, rimandavo tutto al giorno dopo. E finalmente mi addormentavo pensando alla moneta. Un po’ come quando la mamma da piccolo mi diceva: se non riesci a dormire, pensa ad una cosa bella! Tornato dal lavoro, tempo di entrare in casa, con somma gioia di mia moglie che voleva fare un giro in centro, mi piazzavo davanti al PC e riguardavo la moneta. Dopo averla grosso modo identificata decidevo di acquistarla considerando il prezzo a mio giudizio non eccessivo di 28.5 euro spese comprese (pur con una conservazione effettivamente non eccelsa) e considerato anche il fatto che, è vero, non era un FTR, ma comunque era un rovescio “costantiniano” che mi mancava. Dopo una quindicina di giorni il corriere suonava alla mia porta. Quando giunge a casa una nuova moneta è sempre una emozione. Tu sai già cosa arriverà, ma quando arriva…. Ho aperto la busta con estrema cautela, quasi avessi paura di farle male. Ho preso la moneta e dopo averla girata e rigirata sul palmo della mia mano sinistra mi sono messo a studiarla per cercare di arrivare ad una corretta classificazione. Ed ecco, quindi, come credo di averla identificata. Peso: 5.04 grammi Diametro max: 22.34 mm AE2 D/: D N CONSTANTIVS IVN NOB C; lettera A dietro la testa di Costanzo Gallo. R/: HOC SIG-NO VICTOR ERIS; III in campo sinistro Esergo: ASIS Dovrebbe essere la RIC VIII Siscia 306, ma il RIC prevede che dopo ASIS ci sia un crescente, che qui, onestamente, non vedo. Esiste anche una variante “not in RIC” con il dot dopo ASIS: Una altra possibilità potrebbe essere la RIC VIII Siscia 312, ma prevede un dot ASIS dot (ancora peggio). Io, onestamente, sulla mia moneta dopo e prima di ASIS (pur guardando con la lente ad ingrandimento) non vedo nulla (anche se la moneta e' un po' deboluccia in quel punto). Ecco, per chiarire meglio, un estratto del RIC: Legenda: H: HOC SIG-NO VICTOR ERIS G8: D N CONSTANTIVS IVN NOB C D1: testa nuda, busto drappeggiato e corazzato Si tratta quindi di una emissione di Siscia per Costanzo Gallo e di un rovescio (per me appassionato di età costantiniana) per niente banale: HOC SIGNO VICTOR ERIS. Per prima cosa, una ripassatina su chi era Costanzo Gallo. Come si può vedere, Costanzo Gallo era figlio di Giulio Costanzo, a sua volta fratellastro di Costantino I, in quanto figlio di suo padre Costanzo Cloro e di Teodora, la sua seconda moglie. Ed era anche cognato dello stesso Costanzo II in quanto Costanzo II aveva sposato una sorella di Costanzo Gallo di cui non si conosce il nome e lo stesso Costanzo Gallo avrebbe poi sposato la sorella di Costanzo II, ovvero Costantina. Uh cavolo! In questa Beautiful mi sto perdendo…poi io già ci capisco poco o niente di parentele… Comunque sia, Costanzo Gallo fu Cesare di Costanzo II dal 15 marzo 351 al 354 d.C. e questo e’ un dato che ha importanza per la nostra discussione. Quanto ai dettagli della sua biografia (per quanto comunque interessanti), vi lascio libertà di cercare in rete in quanto ciò esula un po’ dalla nostra discussione. Ma ora veniamo al rovescio (la parte per me più interessante) in cui e’ rappresentata una animata scena di “incoronazione” in appena 22 millimetri circa di diametro. Un piccolo quadretto, insomma. Vi e’ rappresentato l’imperatore in tenuta militare stante a sinistra, con un labaro con Chi/Rho nella mano destra ed uno scettro nella mano sinistra, rappresentato mentre una Vittoria alata, stante a sinistra, gli pone una corona sul capo mentre regge un ramoscello nella mano sinistra. Questa tipologia di rovescio fu coniata su modulo AE2 dal 350 alla fine 351/inizio 352 nelle zecche di Siscia e Sirmio. Le autorità emittenti furono, oltre a Costanzo Gallo, ovviamente Costanzo II e, in particolare, Vetranio. Ora, di Costanzo Gallo abbiamo detto qualcosa, Costanzo II direi che lo conosciamo…E Vetranio? Facciamo un piccolo passo indietro. Il 18 gennaio del 350 d.C. Magnenzio si ribellò a Costante e lo uccise. In breve tempo estese il suo controllo su gran parte dei territori che erano stati possesso di Costante stabilendo il suo dominio su Britannia, Gallia, Nord Africa ed Italia. Non caddero nelle sue mani solo le diocesi orientali dell’Illyricum, ovvero Dacia e Macedonia dove, tra l’altro, avevano sede le due importanti zecche di Siscia e Tessalonica. In quel tempo Costanzo II era impegnato in Oriente nella guerra contro i Sasanidi e quindi impossibilitato a muoversi prontamente in difesa della legittima autorità imperiale nei territori che erano stati del fratello. Secondo alcune fonti, a quel punto, intervenne Costantina (figlia di Costantino I e quindi sorella di Costanzo II) che chiese a Vetranio (un vecchio generale di Costantino I e comandante proprio delle truppe dell’Illirico dove lei si trovava in quel momento) la sua disponibilità ad assumersi ufficialmente il compito di difendere l’autorità imperiale. Vetranio accettò e, ottenuto il riconoscimento formale di Costanzo II, si fece proclamare augusto. Costanzo avallò quella decisione nella convinzione di trovare così, una volta eliminata la minaccia orientale, un valido alleato nella guerra contro Magnenzio; pertanto, dopo la nomina, fornì a Vetranio il denaro necessario per finanziare la lotta e la difesa delle province ancora non occupate dall’usurpatore, nell’attesa di iniziare una vera campagna di riconquista. Secondo altre fonti, tuttavia, non e’ escluso però che quella fosse in realtà una vera propria rivolta militare promossa dalle truppe dell’Illirico capeggiate proprio da Vetranio, il quale si sarebbe abilmente servito della presenza di parenti di Costanzo II (Costantina, per l’appunto) nella regione dove esercitava il suo comando militare per assicurarsi comunque la benevolenza dell’imperatore legittimo. Vetranio, pur dichiarandosi leale a Costanzo II e pur cercando di essere conciliante con lui, avrebbe poi addirittura tentato di accordarsi con Magnenzio, cosa che indurrebbe a pensare che entrambi facessero conto fin dall’inizio di spartirsi il potere ai danni di Costanzo II e che comunque, dietro alla decisione di Vetranio, ci sia un vero tentativo di usurpazione. E le monete cosa ci dicono? Ho provato, seguendo la traccia proprio del rovescio HOC SIGNO VICTOR ERIS, a cercare di dare una mia interpretazione dei fatti. In un primo momento (siamo nel gennaio del 350, poco dopo l’inizio della rivolta di Magnenzio), le HOC SIGNO VICTOR ERIS furono coniate proprio da Vetranio nella zecca di Siscia sotto il nome di Costanzo II, in segno di deferenza nei suoi confronti. Quindi, le monete furono sì battute da Vetranio, ma presentano sul dritto proprio Costanzo II, con la sua legenda tipica D N CONSTANTIVS P F AVG: Questa e’ una moneta della prima emissione, identificata dalla A nel campo sinistro del dritto e del rovescio: Quelle della seconda emissione, oltre alle A, hanno anche una stella nel campo destro del dritto: Ma perché questo rovescio HOC SIGNO ERIS? La scelta, con questa legenda molto evocativa che tutti conosciamo, non e’ ovviamente casuale. E’ una chiara allusione alla vittoria di Costantino su Massenzio al Ponte Milvio e questa e’, forse, l’unica vera volta che vediamo comparire (in una forma un po’ diversa dal classico “In hoc signo vinces”) la famosa frase che l’imperatore avrebbe visto in sogno prima della battaglia decisiva. Come Costantino I aveva sconfitto il tiranno Massenzio, così Costanzo II avrebbe sconfitto il nuovo tiranno Magnenzio (chiaramente con l’aiuto di Vetranio). E’ esplicitamente una sorta di omaggio di Vetranio a Costantino I (la legenda) ed alla sua discendenza (Costanzo II sul dritto), con il chiaro intento di essere considerato parte integrante della grande famiglia costantiniana. Anzi, forse queste monete si possono leggere come il desiderio di Vetranio di governare in collegialità con Costanzo II, seppure in maniera subordinata. Le monete, quindi, parrebbero far propendere verso l’ipotesi che Vetranio avesse agito nell’interesse di Costanzo II piuttosto che come mero usurpatore. Tuttavia, ad un certo punto, Vetranio avrebbe cominciato a prendere contatti con Magnenzio insieme al quale avrebbe cercato di scendere a patti con Costanzo II richiedendo l’approvazione ed il riconoscimento da parte dell’ augusto “ufficiale” per una spartizione a tre del potere. E’ probabile che quando i suoi rapporti con Costanzo II si incrinarono, Vetranio iniziasse a battere moneta a nome proprio, tipo questa HOC SIGNO VICTOR ERIS, sempre a Siscia: Questa moneta e’ particolare, secondo me. Ora sul dritto non c’e’ Costanzo II, ma lo stesso Vetranio con la barba e la legenda dedicatoria (quindi più evocativa) al dativo che lo identifica comunque come augusto: D N VETRANIO P F AVG . Caratteristica e’ però la testa laureata, non diademata come dovrebbe essere con un augusto. La distinzione tra corona diademata e laureata non e’ sempre facile. Due elementi utili a differenziarle possono essere, nel caso della semplice corona laureata, la mancanza della gemma frontale e la presenza di un nodo prima dei laccioli che la chiudono dietro il collo. Come interpretare questo elemento? Forse ancora come un segno di subordinazione, come una sorta di apertura, una strizzatina d’occhio, come si dice, a Costanzo II. Quasi come se volesse lascarsi una porta aperta, una via di salvezza (come poi, in effetti, avvenne). Mia madre direbbe: teneva due piedi in una scarpa. Del resto, in questo periodo, Vetranio fece coniare nelle zecche sotto il suo controllo monete con la sua effigie sul dritto e con rovesci tipo una VICTORIA AVGVSTORVM che parrebbero andare proprio nello stesso senso (tra l’altro -non casualmente credo- silique): Nello stesso periodo, però, Vetranio fece coniare anche questo solido a Tessalonica, altra zecca che in quegli anni era finita sotto il suo controllo: La moneta e’ interessante da analizzare nella sua complessità (oltre che nella sua bellezza). Qui l’effigie di rovescio e’ la stessa della tipologia HOC SIGNO VICTOR ERIS, ma la legenda cambia, ovvero SALVATOR REI PVBLICAE, con questo strano termine “salvator”. Il mio pensiero e’ che si tratti di un sorta di omaggio in primis a se stesso (ovviamente) nella lotta per il potere, ma anche a Costantino I, lui sì “salvatore” certo dello stato dal tiranno Massenzio, se si ipotizza che in questa fase Vetranio fosse alleato di Magnenzio contro Costanzo II. Verrebbe nuovamente ribadita la sua fedeltà alla dinastia costantiniana, un vero pedigree. Non sembrerebbe più, però, un omaggio a Costanzo II. Anche se, anche in questo caso, si può notare come manchi sempre il diadema, sostituito da una corona laureata. Da rimarcare, in questo senso, anche i rovesci tipo CONCORDIA MILITVM, VIRTVS EXERCITVM (sic!). Io non penso che rappresentino il desiderio di Vetranio di unire le sue forze con quelle di Costanzo II, quanto piuttosto la volontà chiedere ai soldati il loro appoggio a lui nella nuova lotta che si apprestava ad intraprendere, esaltandone le qualità forza d’animo e di fedeltà. Oltre che di mera forza. Ecco, a proposito, una mia recente acquisizione, una CONCORDIA MILITVM: Certo che questo rapporto tra Vetranio e Costanzo mi ricorda quella canzone di Battisti: io vorrei….non vorrei….ma se vuoi. Voi cosa ne pensate? Costanzo II, dopo aver stipulato una pace coi Sasanidi, scese nei Balcani e ad Heraclea si incontrò con gli ambasciatori di Magnenzio e di Vetranio. Magnenzio ribadì la sua posizione di intransigenza (la guerra continuava); invece Vetranio, dopo alcuni tentennamenti, prima che si arrivasse allo scontro armato, si riconciliò con Costanzo II sottomettendosi al suo volere, sperando forse di conservare la porpora e, soprattutto, la vita. Era ormai vecchio e, non avendo mai avuto reali capacità di comando, forse aveva perso le sue ambizioni; o forse questo era ciò che realmente voleva sin dall’inizio, pur con incertezze e tentennamenti. Alla fine, in una pomposa cerimonia ufficiale ad eserciti schierati, Vetranio fu destituito da Costanzo II il 25 dicembre del 350 passando a vita privata in Bitinia fino alla sua morte. Anche questo atteggiamento, per così dire, remissivo di Vetranio mi fa pensare che in realtà lui avesse inizialmente agito proprio in difesa di Costanzo II e non come usurpatore. Trovo invece un po’ strano il comportamento di Costanzo II che, alla fine, concesse a Vetranio di avere salva la vita. Costanzo II, in effetti, non si era mostrato così tenero nella “guerra di successione” che era scoppiata alla morte del padre Costantino I e che probabilmente fu ordita da lui stesso, fino al massacro di tutti i possibili rivali suoi e dei suoi fratelli diretti. Con la deposizione di Vetranio, Costanzo II aveva ancora il grosso problema della usurpazione di Magnenzio. Per fronteggiarla al meglio, pensò di farsi aiutare dal cugino Gallo che il 15 marzo del 351 venne nominato cesare con il nome di Costanzo Gallo, ad indicare il forte legame che li univa (e che sarebbe stato sancito anche da due matrimoni, come detto). Ed ecco una HOC SIGNO VICTOR ERIS coniata da Costanzo II a Siscia dopo la deposizione di Vetranio: Queste monete coniate a Siscia dopo la caduta di Vetranio appartengono alla terza serie, identificata dalla presenza di III nel campo sinistro del rovescio. Per la cronaca, di Costanzo Gallo esiste anche un solido HOC SIGNO VICTOR ERIS coniato a Tessalonica. E’ l’unica moneta con questo rovescio coniata in questa zecca: Ma non e’ finita: Il rovescio HOC SIGNO VICTOR ERIS , come detto, fu inizialmente coniato solo a Siscia. Tuttavia, nell’agosto del 351, la zecca di Siscia finì nelle mani di Magnenzio e da allora il tipo venne coniato nella zecca di Sirmio che fu aperta con le maestranze in fuga da Siscia, come può essere apprezzato dalle affinità stilistiche tra le monete coniate nelle due zecche. Ed ecco due esemplari da Sirmio: il primo per Costanzo II ed il secondo per Costanzo Gallo: L’aspetto, per così dire, iconografico del rovescio HOC SIGNO ERIS, nonostante la moneta sia stata battuta per pochi anni, non si perse nel tempo, almeno per quanto riguarda le effigi. Lo ritroveremo con Arcadio che tra il 395 ed il 401 emise per se stesso e per Onorio bronzi AE3 con la tipologia VIRTVS EXERCITI. La differenza sta nel fatto che l’imperatore ha una lancia anziché un labaro, poggia la mano sinistra su uno scudo anziché tenere uno scettro ed ha la testa girata indietro verso la Vittoria che lo incorona. Ecco un esemplare per Arcadio: Ed una per Onorio: Per approfondire questo ultimo interessante punto (che esula però dalla nostra discissione) vi invito caldamente a leggere questa bella discussione del nostro Poemenius: Molte delle cose che ho scritto le ho tratte dai testi che ho letto. Alcune cose sono una mia interpretazione (in questi casi l’ho segnalato). Ho voluto, più che altro, fornire spunti di riflessione. Naturalmente, sono benvenuti commenti, correzioni, suggerimenti. Fonti: - Il nostro forum - RIC Vol VIII - Wildwinds - Dearn: The coinage of Vetranio (che vi allegherò in calce per approfondimento) - Maraval: I figli di Costantino; 21 Editore Buona serata da Stilicho THE COINAGE OF VETRANIO (Articolo di Dearn).pdf
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  3. Bell’esemplare, sopra la media, nel range del BB ma con un bel diritto. Complimenti. Questo il mio esemplare, nettamente inferiore, in qMB, che prima o poi cambierò con uno SPL (se lo troverò) ?
    3 punti
  4. Buon pomeriggio Eccolo lì il "Vicerè Vanesio", Duca di Osuna, tenacemente ostile alla "Serenissima", tanto da propugnare un rovesciamento del governo veneziano. Mi permetto di aggiungere il link di un articolo uscito su Cronaca Numismatica nel novembre 2020 che lo riguarda. https://www.cronacanumismatica.com/l-occulto-ritratto-in-moneta-del-duca-di-ossuna/ Ma cosa c'entra Venezia con il Duca di Osuna? Siamo nel 1618, dogando il Serenissimo Antonio Priuli, viene scoperta quella che è passata alla storia come la "congiura di Bedmar". Raccontare delle trame spionistiche messe in opera dal Marchese di Bedmar, vescovo ambasciatore spagnolo a Venezia e "longa mano" del Vicerè Duca d'Osuna, che tentò di favorire il rovesciamento del governo veneziano con un colpo di mano, sarebbe troppo lungo ... . credo che sia più facile, per chi è interessato, cercare in rete la "Congiura di Bedmar" e leggerne le cause, le aspettative degli spagnoli e la fulminea quanto terribile reazione di Venezia. L'epilogo fu un discredito unanime sul Governo spagnolo, un Bedmar richiamato velocemente a Madrid; sorte che toccò successivamente anche il Vicerè Osuna, che morì incarcerato e dimenticato. saluti luciano
    3 punti
  5. Mi scuso per l'excursus geografico e di secolo originato dai... menti nel mio post precedente. Rientro parzialmente in topic segnalando il bel 1/2 scudo fatto coniare a Napoli nel 1617 a nome di Filippo III. In molti, però, riconoscono nel piccolo ritratto alla base del busto del re (con l'immancabile collare spagnolo) il profilo dell'invadente vicerè, Don Pedro Giròn duca di Osuna. (Crediti: Asta NAC n. 85 del 24/05/2015)
    3 punti
  6. Buongiorno a tutti! Dato che siamo entrati nel tema "mento asburgico", ho pensato di integrare questo bel quadretto di famiglia con un "cugino" del ramo d'Austria: ecco il D/ di un 15 Kreuzer di Leopoldo I del 1662, coniato per l'Ungheria (al R/ La Vergine con Bambino e scettro in trono e la legenda: PATRONA HVNGARIAE). Mi scuso per la cattiva qualità della foto. Ricordo che comprai la moneta qualche tempo fa, affascinato proprio dal prognatismo così evidente, nel ritratto (a mio modesto giudizio anche abbastanza ben conservato per queste tipologie, seppure la foto non renda certo giustizia) di un... coetaneo del già menzionato "Hechizado". Basta una breve ricerca in rete o nei manuali scolastici per rendersi conto del livello di endogamia raggiunto da questa Casa regnante europea per motivi patrimoniali: oltre al famoso "mento", però, gli Asburgo si passavano numerosi difetti congeniti che portarono ad un elevatissimo tasso di mortalità infantile e all'estinzione in Carlo II del ramo di Spagna, casus belli della Guerra di Successione spagnola, appunto.
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  7. Il mio parere è che l'acquisto di questa tipologia vada preso in considerazione solo da chi colleziona esclusivamente l'Italia, dal momento che chi invece fa la tipologica mondiale sa bene che esistono biglietti più rari del buoi che si possono reperire a prezzi di molto inferiori. Capisco che qui si tratta del nostro paese e della nostra storia ma personalmente darei la precedenza a tutt'altri pezzi. E poi (avvertenza: sto per dire un'eresia che mi costerà il favore di mezzo forum!) io tutta questa oggettiva bellezza non ce la vedo. Oddio, il fronte è bello, in effetti, con tutta quella cornice di fronde e pomi, ma il retro, dai... Quell'orizzonte sbilenco e monotono, frutto di misteriosi rimaneggiamenti in fase di progettazione, non c'azzecca per nulla con la bellezza dei nostri paesaggi rurali: sembra di essere nel Nebraska! Certo, è una questione di gusto personale, non metto in dubbio che qualcuno invece ci possa andare matto, ma mi domandavo se sono il solo a pensarla così. Ad esempio, per me è infinitamente più bella la 500 lire mietitrice. Ok, vi ringrazio di avermi letto fin qui, adesso insultatemi pure!
    3 punti
  8. Ricordi bene. Asta e-live 22 del 29 e 30 aprile 2021, lotto 367: https://auctions.nomismaweb.com/it/lot/592095/napoli-ferdinando-iv-1799-1805-6-tornesi-/
    2 punti
  9. Buonasera a tutti, non conosco questa tipologia, ma mi piace molto, quando ieri ho visto quella di @Releo, sono rimasto a pensare sul fatto che la lettera A fine leggenda al diritto toccasse la veste della Regina Carolina, pensavo fosse particolare, e ho quindi fatto un confronto in rete , trovando in tutti gli esemplari la stessa cosa, solo che osservando l'esemplare di @Scudo1901 e' evidente che vi sono esemplari con diversa spaziatura della leggenda. Magari non significa niente, però è un osservazione che mi faceva piacere riportare. Saluti Alberto
    2 punti
  10. Anche l' amico Rino si chiedeva cosa fosse il numero 39 e gli ho dato un chiarimento l' altro giorno. in seguito alla riforma monetaria promossa dal Duca nel 1562 venne unificato il sistema monetario del Piemonte e della Savoia e creata una monetazione unica con la sostituzione del sistema di conto a fiorini , grossi ,quarti e denari con il nuovo sistema a lire soldi e denari , "uguale per tutti al di la' e al di qua dei monti". Su questo peso viene utilizzato il valore in fiorini: 3.9
    2 punti
  11. Ciao ragazzi, vorrei condividere con voi il mio primo acquisto un po' più "serio" per le monete di Vitt. Em. III. Che ne pensate? Lo so che la strada é lunga, ma ho iniziato da poco a tenere in considerazione le monete del regno ed in particolare del "re numismatico", e devo dire......dovevo iniziare prima, sono proprio belle!!!
    2 punti
  12. incredibile cosa gira per internet! e meno male che c'è un sito come questo che fa aprire gli occhi e non il borsellino.
    2 punti
  13. Diciamo che è tra le 2-3 più belle del regno (io le preferisco il 2 lire in stile liberty ma anche il resto della serie Capranesi non sfigura). In generale le banconote repubblicane sono di una qualità artistica non comparabile con quelle del regno. Però erano altri tempi. Se vogliamo valutare la 50 lire buoi dobbiamo farlo all'interno del contesto in cui fu prodotta. Non credo che ad inizio 900 esistessero molte altre banconote di pari qualità e fascino. Capranesi fece davvero un ottimo lavoro per il periodo.
    2 punti
  14. Su questo periodo ho trovato molto interessante la lettura del libro di Pierre Maraval, I figli di Costantino, 2015. Soprattutto per la storia del regno di Costanzo II. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  15. La bellezza della banconota c'è. Ce ne sono di migliori? Certo che sì, poi la bellezza è soggettiva. A mio parere questa banconota, oltre ai bei disegni, ha una particolarità : la carta. Chi ha avuto modo si averla tra le mani si sarà accorto di quanto sia sottile e leggera, che a prenderla in mano si ha paura di strapparla. Credo sia questa la caratteristica che la rende "speciale".
    2 punti
  16. In realtà, questi bronzi del IV secolo andrebbero identificati secondo la classificazione "AE" di Sear. Proverò a semplificare al massimo. La sigla AE deriva dal termine latino aes che significa bronzo. E' infatti utilizzata per cercare di classificare i piccoli bronzi che furono coniati a partire dalla riforma di Costanzo II e Costante, probabilmente del 348. E' stata ideata dall'inglese David R. Sear e si basa sul diametro delle monete: Classificazione delle monete di bronzo post-Costantino secondo D. R. Sear Terminologia Diametro Æ 1 maggiore o uguale a 25 mm Æ 2 maggiore o uguale a 21 mm Æ 3 maggiore o uguale a 17 mm Æ 4 inferiore a 17 mm Per le monete a cavallo dei confini di separazione dei gruppi si sogliono riportare entrambi i gruppi, separati da una barra (ad es., con Æ 3/4 si indica una moneta di diametro attorno ai 17mm). Questo perché in effetti non sappiamo come si chiamassero davvero questi piccoli bronzi. Ci sono giunti i termini (e non in maniera chiara e diretta) di maiorina (o pecunia maiorina), centennionale, nummo, ma noi oggi non sappiamo abbinare nomi e monete. La maiorina dovrebbe essere la moneta piuttosto grande visto il nome. Il centennionale dovrebbe essere più piccolo della maiorina. Il nummo dovrebbe essere ancora più piccolo, ma il condizionale è d'obbligo. Altrettanto dicasi per i rapporti di valore tra di loro. Per quanto riguarda il follis, questa e' stata la moneta che ha caratterizzato la riforma monetaria di Diocleziano del 294. Era una grande moneta di bronzo rivestita da una sottile lamina d'argento con sul dritto l'effige laureata dell'imperatore. E' interessante il fatto che anche il temine di follis sia convenzionale: non se ne conosce infatti il reale nome utilizzato dagli antichi. Follis era addirittura il termine utilizzato per indicare il sacchetto (il borsellino, insomma) che conteneva le monete. Comunque, non sara' Flavio Eugenio, ma hai comunque tra le mani una moneta davvero interessante ed appartenente ad una delle serie monetali più importanti del IV secolo. Ti allego questa discussione esplicativa molto bella (sicuramente l'avrai già letta, ma la metto a beneficio magari dei neofiti): E' un chiaro "Stilicho pro domo sua" in quanto le FEL TEMP REPARATIO costituiscono il nucleo principale (purtroppo ancora piccolo) della mia collezione di monete romane imperiali. Buona giornata da Stilicho
    2 punti
  17. Ciao, anche a me sembra che si tratti di una moneta della serie FEL TEMP REPARATIO tipologia "fallen horseman" o "cavaliere disarcionato", tipo queste (sono indicate le 4 diverse posizioni del cavaliere disarcionato): In particolare quella in basso a sinistra con la mano del cavaliere disarcionato distesa verso il legionario che lo trafigge. In esergo si legge una M che potrebbe starci per SM...SACRA MONETA... (Heraclea, Cizico, Nicomedia, Tessalonica). Sul dritto leggo ..TIVS che , per il tipo di spezzatura della legenda, fa pensare a Costanzo II. Non direi Costanzo Gallo perche' questi ha la testa nuda, mentre qui si intuisce il diadema dalla gemma sulla fronte e dai laccioli dietro il collo. Giusto un esempio, da Cizico: Buona notte da Stilicho
    2 punti
  18. Personalmente non vedo contrasto tra il fatto che la personificazione sia femminile ma la caratteristica rappresentata sia eminentemente maschile: è anzi questo un tratto ricorrente del latino. Come fai giustamente notare, il sostantivo femminile latino "virtus" non deve essere tradotto in italiano come "virtù", ma come "valore", ed è una caratteristica esclusivamente maschile e profondamente connessa al concetto stesso di virilità. La cosa curiosa è che il termine italiano "virtù", carattere invece tipicamente femminile, in latino corrisponde a "pudor", che è un sostantivo maschile. Continuando con questo simpatico gioco degli scambi di genere, possiamo arrivare addirittura a ricordare che il termine latino per indicare i genitali maschili (mentula) è femminile, mentre quello che indica i genitali femminili (cunnus) è maschile!
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  19. DE GREGE EPICURI @Ross14@StilichoGuardate però che il nome latino di Vetranio non è Vetranius,-ii bensì Vetranio,-onis. Per cui Vetranio non è un dativo ma un nominativo. Il che non modifica la sostanza di tutto quello che è stato detto.
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  20. Sicuramente sappiamo che Vincenzo Porzio sigla monete tra il 1561 e il 1587. Bisogna aggiungere che ravaschieri sigla fino al 1591. Detto ciò, visto che non abbiamo la data sulla moneta, potrebbe essere stata prodotta tra il 1587 e il 1591, 4 anni
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  21. Bel colpo! Vedo che è pure della zecca di Carson City!! O forse quel CC vuol dire... copia conforme?
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  22. Grazie Stilicho!! Mi fa immenso piacere poter collaborare con i pochi mezzi a mia disposizione!! ? Devo ammettere che invidio tanto la vostra preparazione e conoscenza: siete pazzeschi!! Ed è veramente una grande opportunità di crescita leggere i vostri post.
    1 punto
  23. Ora tocca al Memorial Correale a Castellammare con Quelli del Cordusio collaboratori https://allevents.in/castellammare di stabia/collezionismo-memorial-correale-febbraio-2022/80002310693080
    1 punto
  24. Sono intervenuto solamente per questa specifica banconota del Guadalupe da 100 franchi con soprastampa, una vera Rarità estremamente difficile da reperire ad un costo ragionevole anche in conservazione mediocre, da notare che è facilmente confondibile con altre banconote quasi identiche di minor pregio. Genericamente per altre tipologie di biglietti potrei pensarla anche diversamente e preferire il niente al piuttosto.
    1 punto
  25. Complimenti per l' acquisto di questa moneta dal grande fascino e di altissima conservazione.Ti auguro che sia la prima di una lunga serie , d' altra parte l' appetito vien mangiando!?
    1 punto
  26. @Litra68posso aggiungere solo i dati bibliografici: Spahr 118; Tarascio 107; MIR 37. peso intorno ai 3,40 gr. Su alcune monete sul lato destro della testa di leone vi era il nome dello zecchiere in arabo. Complimenti sulla moneta molto bella c'è molta varietà di coni. ciao Mauro collage.pdf
    1 punto
  27. messi insieme ? se cosi' 180, 480, 60
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  28. @dareios it Grazie, mi e' davvero gradito leggere che ti sia piaciuto. In effetti, e' un po' lungo, ma non ho voluto spezzarlo per non perdere il "fil rouge": mi sembrava importante. Ho cercato, però, di renderlo più agevole nella lettura e, a come vedo, dovrei esserci riuscito ?. Ciao da Stilicho
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  29. Lo aveva già fatto @fedafa al post #11
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  30. Grazie Stilicho. Infatti la Gens Julia faceva risalire la sua discendenza a Venere in quanto l'incontro della dea con Anchise portò alla nascita dell'eroe Enea, che a sua volta ebbe un figlio Ascanio, noto anche come Julus, che fu l'eponimo della Gens Julia. L'associazione di Cesare con Venere e con figure strettamente associate alla fondazione di Roma servì come tema principale nel suo marketing politico. Nel mio marketing per mostrare in famiglia l’interesse a questo denario hanno avuto un ruolo importante i rebus che ben conosci: Ciao da apollonia
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  31. Buongiorno a tutti, credo si possa affermare con certezza, almeno dalle foto che trattasi di esemplare senza la sigla. Complimenti al possessore, quindi con quello di @Layer1986 e quello menzionato dal MIR, siamo a 3 esemplari conosciuti, correggetemi se sbaglio. Saluti Alberto
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  32. Sì, partecipo a tutte le aste dove c'è materiale di mio interesse. Arka Diligite iustitiam
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  33. Una banconota sottosopra! e non è mica facile trovarle già così! Le condizioni purtroppo la penalizzano, ma essendo unica nel suo genere viene proposta ad un prezzo ridicolo.
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  34. due piccioni con una fava, meglio per noi che ne dobbiamo prendere una sola
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  35. @Litra68 benvenuto tra gli studiosi della monetazione Normanna. Per me un periodo interessantissimo, affascinante e sempre pieno di novità Non appena sono a casa posto qualcosa su questa monetina.
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  36. Anni fa, agli inizi della mia frequentazione sul forum, mi ero interessato molto ai primi simboli cristiani sulla monetazione costantiniana. Interessi confluiti in diverse discussioni sul forum e in uno scritto/catalogo poi pubblicato. Uno degli aspetti che più mi avevano interessato, era proprio l’ambiguità religiosa di Costantino: la sua cristianita non trova mai spazio come protagonista sulle sue monete (a eccezione del rarissimo e controverso rovescio con il labaro che trafigge il serpente): esistono soltanto alcuni simboli, talvolta di non facile lettura e non univocamente riconosciuti come cristiani (penso al “presunto” Iota-Chi di alcune emissioni). Il cristianesimo troverà spazio solo con i suoi successori, probabilmente come mezzo di propaganda in un mondo sempre più “cristianizzato” e di affermazione della propria discendenza da un grande imperatore. Molto interessante e ben scritto il tuo post Matteo
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  37. Buongiorno, Purtroppo le conservazioni degli esemplari giunti a noi sono in media molto basse. Schiacciature di conio, ribattiture, corrosioni del metallo e usura non permettono una corretta catalogazione. Come in questo esemplare della InAsta 82, lotto 1468
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  38. Non riuscivo ad intravedere il diadema, hai ragione, Costanzo II , buonanotte
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  39. Penso che tu ci abbia messo lo zampino nella scelta del regalo... Uno splendido denario, complimenti e tantissimi auguri!
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  40. DE GREGE EPICURI Auguri per il compleanno, e complimenti per il gusto squisito dei familiari nella scelta del regalo!
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  41. Moneta e spiegazioni interessanti Silvio !
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  42. Non è affatto male come rilievi, peccato per la pulizia subita, come evidenziato anche dagli altri amici. Per chi, come me, colleziona queste monete per data e zecca, è più che collezionabile. Un MB come conservazione..
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  43. Non so che altro dirti, anche perché fino a un certo punto la batto anch'io... ? Arka Diligite iustitiam
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  44. Grazie anche da parte mia, seguendo il tuo link ho identificato la mia, è quella che loro indicano come nr. 71.
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  45. Buonasera a tutta la sezione. La Napoletana che voglio condividere oggi , non si vede tutti i giorni , presente sui Cataloghi e Manuali da pochi anni , manca in molte Collezioni: Ferdinando IV Piastra 1793 Variante gigli invertiti.
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  46. Doppia https://www.lamoneta.it/topic/204619-bolla-romano-bizantina-alquanto-inusuale-da-decifrare-forse-araba/ Chiudo questa, ricordando all'utente @Danesi Milco che due parole di cortesia e ringraziamento sarebbero apprezzate.
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  47. . Testone II Tipo Carlo II (1504-1553) D/ 'CAROLVS 'DVX' SAB' II Semibusto del Duca imberbe, con berretto in posizione obliqua, volto destra, ed intersecante la leggenda in basso. R/: + NILDEST' TIMENTIBVS' DEVM' B'B' (Benedetto Bacod, zecchiere) Scudo sabaudo sormontato da nodo Savoia, e da anellino; ai lati FE - RT T/ liscio. Argento , 30 mm. , gr. 9,90 / 8,1 Zecca di Bourg Mir Savoia 339 , Biaggi 293 , Simonetti 18 , Ravegnani Morosini 8
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  48. Ciao a tutti, complimenti a @Philippus IX per l'idea del thread! Da collezionista di monete papali, mi permetto di "intromettermi" (anche perché lo ha fatto anche @niko) presentando il ritratto di papa Gregorio XIII (1572-1585), al secolo Ugo Boncompagni di Bologna che è senza ombra di dubbio uno dei papi più importanti dell'età moderna soprattutto per quanto riguarda l'attuazione della Riforma cattolica e la riforma apportata al calendario che prende il suo nome. Sotto il suo pontificato infatti venne indetto e festeggiato l'anno giubilare 1575, uno dei giubilei che videro maggiore partecipazione e affluenza di fedeli a Roma. Gregorio XIII, che venne eletto con uno dei conclavi più brevi dell'intera storia del papato (durato meno di tre giorni), è stato anche coinvolto in eventi oscuri e deplorevoli come la celeberrima "notte di San Bartolomeo" compiuta nella notte tra il 23 e il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti a Parigi, dove secondo le stime moderne morirono tra 5.000 e 30.000 persone, compresi donne e bambini. Quando Gregorio XIII apprese la notizia del massacro, fece cantare un Te Deum di ringraziamento, coniare una medaglia con la propria effigie per ricordare l'evento e commissionò al pittore Giorgio Vasari una serie di affreschi raffiguranti il massacro, tuttora presenti nella Sala Regia dei Palazzi Vaticani. Sotto il pontificato di Gregorio XIII la riforma cattolica, che fino ad allora era stata condotta sostanzialmente solo in Italia e in Spagna, si sviluppò con rapidità e organicità in tutti i paesi cattolici. Con Gregorio XIII le missioni si svilupparono moltissimo giungendo fino in estremo oriente e molte sue monete lo ricordano. Monumenti insigni sorsero a Roma per suo volere, come ad esempio, nel 1580 il palazzo del Quirinale, nel 1583 (la corte papale vi si trasferì nel 1605 con Papa Paolo V), la Cappella Gregoriana nella Basilica di San Pietro e nel 1584, con il suo appoggio, venne portata a termine la chiesa del Gesù, chiesa madre dei Gesuiti. Trasformò anche alcuni edifici antichi in opere per l'utilità comune; le Terme di Diocleziano, ad esempio, nel 1575 furono riadattate a granaio. Eccolo in due testoni della mia raccolta, moneta che prende questo nome proprio perché rappresentava il ritratto del regnante. Il primo coniato ad Ancona e il secondo a Roma. Michele
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  49. Bel post! Proseguo con la zecca della mia città. Modena - Ercole II d'Este 1534-1559 - 10 soldi o Bianco in argento. Volto del duca volto a destra in abito corazzato. In legenda: hercules II dux mutinae. Rif. Mir 645
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