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  1. Alberto Varesi

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/19/22 in tutte le aree

  1. Salve, chiedo gentilmente un vostro giudizio in merito alla moneta che documento in foto (27,54 gr). Ringrazio quanti vorranno esprimersi a riguardo.
    5 punti
  2. Ciao a tutti, tante volte sul forum ci si è posti la domanda di quali monete circolassero realmente in un dato momento del Regno d'Italia. La risposta spesso è stata affidata a ricordi di anziani... pagine di giornale... romanzi e racconti... fotografie... Ottime informazioni ma sempre caratterizzate da un certo margine d'incertezza. Stavolta in aiuto ci viene un procedimento penale del 1916 e relativa perizia della Regia Zecca per determinare se una moneta di Umberto I da 2 Lire del 1887 fosse autentica o meno. Questo ci dimostra in modo inconfutabile che nonostante regnasse Vittorio Emanuele III e fossero passati ben 29 anni dalla loro coniazione queste monete nel 1916 circolavano ancora e venivano tranquillamente accettate dalla popolazione. Saluti Simone PS un ringraziamento a @PriamoB che ha segnalato la mostra virtuale da cui poi ho potuto trarre questa informazione.
    3 punti
  3. Inserisco in discussione l'esemplare del 1858 aquilette capovolte con caratteri grossi al dritto e mancanza di punteggiatura al rovescio.
    3 punti
  4. Se @FFF ci sorprese con la bancomummia,ora abbiamo qui la moneta hamburger? Azzeccata qua dentro?
    3 punti
  5. Data l'offerta non congrua anche solo per il valore attuale dell'argento, consiglio di non frequentare più tale negozio.
    3 punti
  6. io correggerei la domanda.... qual è il più completo catalogo illustrato online di monetazione imperiale, che contenga il minor numero di errori?
    3 punti
  7. Salve a tutti, oggi voglio sottoporre alla vostra attenzione una serie molto particolare; si tratta dei "buoni" da 1-2-5-25 e 100 franchi al portatore, emessi nel 1850. Come riportato dalla scarna documentazione che ho trovato on line " In filigrana su tre righe “Prestito Nazionale Italiano”. Bolli della Repubblica Romana e del Comitato Nazionale Italiano. In alto il motto “Dio e Popolo – Italia e Roma”. L’8 settembre 1850 Giuseppe Mazzini costituì a Londra il Comitato Nazionale allo scopo di “affrettare l’indipendenza e la libertà d’Italia”. Pochi giorni dopo si aprirono le sottoscrizioni del Prestito per 10 milioni di Lire italiane, composto da buoni di 1, 2, 5, 25 e 100 Franchi al portatore, fruttanti l’interesse del 6%. Il denaro raccolto veniva depositato a Londra presso i Banchieri Stone & Martin e serviva per acquistare tutto ciò che era necessario al conseguimento dell’indipendenza e della libertà d’Italia. I membri del Comitato Nazionale furono: Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi (triumviri insieme a Carlo Armellini della Repubblica Romana), Giuseppe Sirtori, Aurelio Saliceti e Mattia Montecchi. Vi posto oggi il buono da 2 lire, il più raro della serie, nella sua versione con e senza filigrana. Non sono riuscito a trovare passaggi in asta, grazie quindi in anticipo a chi vuole/può aggiungere info, incluso un hp valore dei 2 pezzi postati, ma anche della serie!
    2 punti
  8. Un paio di giorni fa ho avuto l' occasione di migliorare la conservazione di questo millesimo : Carlo Emanuele III Mezzo Cagliarese Vecchio 1736 . Cudazzo 1081
    2 punti
  9. Per distinguere facilmente la variante "ibrida" da quella più comune devi guardare: - i "9" della data che risultano ovalizzati nel cerchio; - la distanza dal bordo delle punte delle ali, che nell'ibrido sono più scostate; - il delfino che risulta più rilevato. Guarda l'immagine qui sotto (l'ibrido è quello centrale):
    2 punti
  10. Dopo tanto tempo ho deciso di abbonarmi al mensile, perchè voglio assaporare ancora il "profumo" della carta. Aspetto che arrivi, per me, il primo mensile di questa rivista.
    2 punti
  11. Sarebbe anche interessante sapere se, oltre al numero segnato con la china, queste monete sono accompagnate da cartellini successivi, così da poterne seguire la storia sino ad oggi.. In ogni caso questa collezione potrebbe avere dietro una storia affascinante.
    2 punti
  12. Restiamo sul argento...una mezza piastra per Carlo di Borbone del 36, a breve mi arriverà anche la sorella maggiore Al dritto: HISP: INFANS.&c CAR:D:G:REX:NEAP: attorno allo scudo F: B: .A. sotto G:60 Al rovescio: DE SOCIO PRINCEPS sotto il Sebeto De 1736 .G. Saluti.
    2 punti
  13. Bene...dopo aver visto queste belle monetine del 88, torno al 1790 e posto il mio conio ibrido: busto del millesimo precedente ma torre a lati dritti, preso sulla baia americana qualche tempo fa... vediamo i vostri...
    2 punti
  14. Anche i migliori possono sbagliare. La cosa che mi dispiace di più è che Domenico Rossi non possa partecipare a questa discussione. Certamente gli avrebbe fatto piacere... Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  15. Se ti riferisci alla nota del catalogo Varesi, non so se sia menzionato o meno la vendita o solo il nome della Collezione. Ma non rileva. Quello che importa a noi è identificare NON la provenienza di quell'esemplare bensi a chi appartenesse la collezione esitata da Florange e Ciani nel 1925. A tale proposito nel catalogo Curatolo parte III lotto 2078 (il tari del 1818 in questione) si legge chiaramente: questo prezioso unicum è quasi certamente lo stesso che faceva parte della collezione della regina delle due Sicilie, Maria Sofia di Borbone, raccolta che fu venduta all'asta a Parigi dalle ditte Florange e Ciani il 29-30 giugno 1925 (lotto 523). ... piu' sotto leggiamo ancora: ..Pensiamo ch'egli [il d'Incerti] si riferisse a questo esemplare perché nella bibliografia a p. 164 del suo lavoro cita il catalogo di vendita di Parigi del 1925 ritenendolo pero' erroneamente - come nostre ricerche presso una delle case venditrici hanno potuto appurare - quello di una parte della collezione De Ferrary la Renotière che era invece già stata venduta nel 1922. Se l'esemplare della Curatolo sia il medesimo o meno della collezione Maria Sofia di Borbone è irrilevante in questa specifica verifica. Quello che rileva ai nostri fini è che il compilatore del catalogo (Ratto) ci informa che - svolgendo una ricerca - ha potuto appurare direttamente presso una della case venditrici (florange o ciani non sappiamo) che il catalogo della vendita del 1925 è proprio quello della collezione della principessa di Borbone (citata peraltro molto chiaramente nella nota) e non il catalogo della collezione de Ferrary come credeva il d'Incerti. E' quindi probabilmente l'errore del d'Incerti ad aver generato le successive erronee attribuzioni della vendita 1925 a de Ferrary compresa quella nel catalogo dell'asta Rossi (si lo so fa male pensare ad un errore - simpatizzi con @Arka ma in questo caso l'evidenza non mi pare controvertibile a meno di pensare che anche Mario Ratto si fosse sbagliato a sua volta nella sua ricerca, evenienza molto remota non solo per la vicinanza temporale della verifica ma soprattutto perché si è rivolto ad una delle due fonti originali che hanno compilato il catalogo del 1925). Ripeto: una verifica presso un buon numismatico francese potrebbe agevolmente fornire un'ulteriore conferma ma quanto scritto da Ratto mi sembra di un'evidenza cristallina.
    2 punti
  16. E nello stesso anno in cui erano emesse banconote da milioni di marchi ecco tornare i centesimi di Rentenmark il famoso marco di rendita:
    2 punti
  17. Ti ringrazio innanzitutto per la bella discussione! Contribuisco volentieri con qualche esemplare dalla mia piccola raccolta di banconote di Weimar e dell'inflazione del 1923 1000 marchi con controvalore da 1 miliardo di marchi:
    2 punti
  18. Ti ringrazio per avermi citato, inserisco volentieri in questa interessante discussione una banconota a rappresentanza di quel periodo storico, una monoface dell'agosto del 1923. Un piccolo nominale da cento milioni di marchi, lo definisco "piccolo" perchè solamente un paio di mesi dopo (ott. nov. 1923) saranno emesse banconote da milioni di miliardi ed anche oltre. Banconota dell'aprile del 1923 da 10.000 marchi equivalenti a circa un quarto di dollaro US del tempo, l'inflazione era già in corsa da qualche mese ma non ancora all'apice. I primi di ottobre del '23 ci vorranno circa 100 miliardi di marchi per la stessa equivalenza, e via via sempre di più.
    2 punti
  19. I postini non dovrebbero nemmeno permettersi di toccare quel foglietto. Se poste vuole che sia messo lì è per una questione di controlli, non perché i postini aprano e sbircino
    2 punti
  20. Buongiorno, oggi parliamo delle 500 lire 1957 PROVA e parliamo di una curiosità che pochi conoscono. A supporto metto il link di un video dell’epoca (archivio Istituto Luce) che parla del cambiamento del rovescio tra la versione di prova alla versione definitivamente entrata in circolazione. Se notate nel video viene mostrata una moneta PROVA, chi conosce bene questa moneta dovrebbe notare due cose: (1) che la scritta PROVA è più piccola di quella che solitamente si vede nelle monete “normalmente” in commercio e (2) il dritto presenta una linea di congiunzione degli scudetti più lunga. A quanto pare, quella del video dovrebbe costituire la prima versione di PROVA delle 500 lire (la foto del video è stata presa dal video girato durante la visita del Ministro Medici che ha assistito in persona alla coniazione della prima moneta di PROVA) di rarissima apparizione (presumibilmente i pezzi coniati sono molto pochi), un esemplare è passato di recente all’asta. Successivamente (non si sa per quale motivo) la Zecca ha cambiato conio di rovescio o meglio ha preso un altro conio di rovescio creato dallo stesso punzone riproduttore e ha inciso la scritta “PROVA” utilizzando dei punzoncini più grandi. Forse volevano mettere più in risalto la scritta PROVA. Questo conio con la scritta PROVA "grande" è quello utilizzato per coniare la maggior parte degli esemplari. Il conio di dritto invece in questo secondo processo di coniazione ha subito una pesante lucidatura tanto da rendere evanescente quasi integralmente la linea di congiunzione degli scudetti e le cornicette che uniscono gli scudetti nella parte sinistra. Ciò ha fatto sì che alcuni esemplari con la scritta PROVA "grande" abbiano un dritto con la linea di congiunzione completa (meno numerosi) e altri che presentano solo un residuo di linea ed un’evanescenza nella parte sinistra. Quest’ultima versione è quella che comunemente si trova disponibile e che può presentare i campi più lucenti proprio grazie all’operazione di lucidatura del conio. La linea di congiunzione degli scudetti rappresenta un “residuo” del progetto precedente, infatti nel progetto precedente tutto gli scudetti erano uniti da una cornicetta e da una linea (cfr. foto d’epoca), poi probabilmente Giampaoli ha cambiato idea, forse per alleggerire il disegno ed è stata rimossa, ma evidentemente non a regola d’arte. Forse la lucidatura durante le operazioni di coniazione era proprio volta a cercare di ultimare l’operazione di rimozione della linea che a Giampaoli non garbava Buon proseguimento! https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000090987/2/roma-vengono-coniate-nuove-monete-500-lire.html?startPage=0&jsonVal={%22jsonVal%22:{%22query%22:[%22500%20lire%22],%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20,%22archiveType_string%22:[%22xDamsCineLuce%22]}}
    1 punto
  21. Segnalo l'uscita dei nn. 378 e 379 di Panorama Numismatico Questi sono i relativi indici: Dicembre 2021 Gianni Graziosi, Camere delle meraviglie, Pag. 3 Roberto Diegi, La Lupa che allatta i gemelli nelle monete romane – Pag. 11 Alberto Castellotti, Pero Peradotto Cavaliere in numismatica – Pag. 19 Piero Peradotto, Auguste romane. Vizi e virtù, prima parte – Pag. 20 Vladimiro Pirani, Zecca di Ancona. Un agontano inedito – Pag. 25 Realino Santone, Le corone sui cavalli aragonesi – Pag. 27 Luciano Giannoni, I quattrini di Niccolò Ludovisi principe di Piombino – Pag. 29 Giuseppe Carucci, L'oro del Reno – Pag. 37 Silvio Sannino, Nuove considerazioni su una medaglia di Carlo Maria Carafa principe della Roccella – Pag. 43 Ruggero Louvier, Le Termopili d’Austria. Un episodio delle guerre napoleoniche nelle medaglie commemorative – Pag. 49 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55 Mostre e Convegni – Pag. 60 Aste in agenda – Pag. 61 Indice annata 2021 – Pag 62 Gennaio 2022 Gianni Graziosi, Illusioni e paradossi visivi su monete – p. 3 Roberto, Diegi, Il Sole in quadriga sulla monetazione di Probo – p. 10 Piero Peradotto, Auguste Romane. Vizi e virtù – p. 12 Marco Pianu, Una nuova teoria su una rara moneta sardo-spagnola da 3 cagliaresi – p. 17 Stefano Di Virgilio, Monete e medaglie italiane del Gabinetto Numismatico di Dresda, XVII inserto – p. 25 Adolfo Marciano, Fiorini e gigliati nella Napoli popolana di Boccaccio, p. 41 Marco Di Tomaso, Ipotesi su un picciolo da due denari inedito: il mezzo quattrino – p. 48 Corrado Marino, Macedonia: Una repubblica dal nome contestato. Tra euro e denar, dalla dissoluzione della Jugoslavia emerge un nuovo stato indipendente – p. 51 Giuseppe Carucci, Le correzioni di Stalin – p. 57 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
    1 punto
  22. È da tanto che, colpevolmente, non aprivo una discussione sul forum ma il mio tempo libero purtroppo/per fortuna è sempre meno e cerco di dividerlo adeguatamente fra le mie passioni ed interessi. Di recente c’è stata un’interessante asta che ha messo all’incanto un’intera collezione che ha creato bagarre fra numerosi collezionisti. Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’interesse suscitato, oltre quello ovvio alla moneta, verso i cartellini della vecchia collezione. Solitamente quando si compra una moneta il tondello resta “anonimo”, riparte da zero nelle mani del suo nuovo possessore destinando all’oblio chi prima di lui ha curato e coccolato quella moneta, un triste destino per noi collezionisti. Un semplice pezzettino di carta che accompagna la moneta invece ha permesso di non far cadere nel dimenticatoio il precedente possessore, un dovuto rispetto a chi prima di noi ha permesso che la moneta sia finita in mano nostra. Insomma una sorta di immortalità oltre che per il tondello, anche per chi prima di noi lo ha avuto. Una visione forse un po’ troppo romantica e poco legata all’attuale momento storico del collezionismo in cui il pensiero predominante è dettato da due sole parole: “Quanto vale?”, ma permettetemi questa visione forse più adatta ai tempi che furono e nel vedere l’interesse per i cartellini, che spero non sia motivato dal pensiero di un surplus sul valore economico, mi ha fatto comprendere che qualche “vecchio romantico” numismatico ancora c’è e questo è un bene per la Numismatica. Fatta questa doverosa e piacevole premessa passerei a parlare di una moneta ora in mio possesso ma sui cui sono riuscito a ricrearne parte dei suoi passaggi di mano nel tempo. Chi mi conosce sa della mia passione mai sopita per i cavalli. La moneta del popolo per eccellenza ricca di tipologie e di innumerevoli varianti e questo la rende, a mio avviso, il motivo sul perché sia tanto apprezzata dai collezionisti. Ognuno di noi credo possa vantare di avere in collezione un esemplare particolare, raro, o magari non ancora censito. Avendo per scelta ridotto la mia raccolta a pochi esemplari e cercando di studiare a fondo queste poche monete, periodo storico compreso, mi capita sovente di vedere gli stessi esemplari transitare di asta in asta nel tempo a conferma che le monete restano… i collezionisti passano. La ricerca continua di esemplari da censire mi ha portato a scoprire diversi passaggi d’asta di una moneta ora presente nella mia collezione. Una semplice curiosità ma che fa apprezzare ancor di più questo piccolo tondello di rame passato di mano in mano per tanti anni alimentando anche, senza negarlo, un po’ di ego del sottoscritto inorgoglito sapendolo passato in alcune collezioni importanti del passato. La prima notizia su questo cavallo lo troviamo nel “ragionamento” di Giovan Vincenzo Fusco Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia edito nel 1846 dalle stamperie del Fibreno a Napoli (il Fibreno è un breve corso d’acqua che scorre a pochi metri dalla mia casa natale… segno del destino? ?). Il “ragionamento” del Fusco, illuminante per l’epoca, non è però esente da qualche imprecisione in quanto questo cavallo viene riportato come battuto nella zecca di Capua. Ve lo presento: Da Fusco 1846, Tav. IV, nr. 3 Passano gli anni e si arriva al 1882 dove, per la legge di cui sopra che non ammette deroghe al fatto che le monete restano mentre i collezionisti passano, questo cavallo, assieme alle altre monete della collezione Fusco, viene messo all’incanto. Pur se nel catalogo della collezione la moneta non è riportata tra le poche e sicuramente più meritevoli di figurare nelle tavole, la sappiamo presente perché al lotto 2149 leggiamo la descrizione di 6 cavalli con relativi riferimenti ed uno di essi è riferito proprio al lavoro del Fusco, tav. IV numero 3. Non so chi abbia preso la moneta ma di certo dopo è finita nella collezione Cora perché nel successivo passaggio, cioè la vendita della collezione San Romé del 1924, la ritroviamo al lotto nr. 2343 proprio con l’indicazione del passaggio precedente (collezione Cora nr. 167). Con relativa immagine nelle tavole. Passano gli anni ed ecco che, all’inizio del nuovo millennio, la moneta viene riproposta in un listino di vendita della ditta Baranowsky di Roma. Un sorriso, una stretta di mano e da allora questo cavallo riposa con me. Per concludere questa è una mia storia ma sono certo che molti di voi ne hanno altre da raccontare. Vi invito a farlo in modo da non tagliare quel legame che unisce noi collezionisti di oggi con quelli del passato onorando la loro memoria. D.F.
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  23. Buonasera a voi, l'altro giorno mi sono imbattuto in un topic del 2020 in cui @FFF dava uno spunto per una terza versione di conio di questa moneta, la cosa mi ha incuriosito poichè ne avevo un buon numero che avevo scartato come poco interessanti poichè tutte testa grande e quindi conio regolare, ma quel topic ha ridato vita alla mia curiosità e sono andato a rivedere tutte le mie 1993, ben 15, ma al mio occhio neofita giungono feedback contrastanti...chi mi aiuta a capire se queste monete sono tutte uguali o se hanno qualcosa di diverso e a quale conio appartengono, a me sembra di vedere in qualcuna il 9 di dx diverso dall'altro, ma posso sicuramente sbagliare o ingannarmi. P.s. non metto le teste coronate poichè sono tutte grandi e posto le foto una dietro l'altra nelle risposte che verranno unite. Aiutatemi. Grazie @caravelle82 ti taggo perchè ricordo hai fatto parte di quel topic.
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  24. Immagine proveniente dalla rete di un bel falso d'epoca di Carlino del 1794 in leghe di metalli bianchi. Sembrerebbe a prima vista ottenuto per coniazione e che abbia circolato. Millesimo il 1794 molto falsificato, sul forum ( con questo ) ne sono stati condivisi 4 esemplari tutti diversi per metallo e da un giudizio visivo, ottenuti per coniazione. Il venditore lo giudicava autentico. ?
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  25. Mi sembrava strano di averne trovato 3 monete da 50 Cent Vaticano 2010 e tutte insieme ?
    1 punto
  26. Grazie ad un amico del circolo, ieri sera, ho potuto aggiungere in collezione una nuova monetina. Si tratta di un Reale del 1727 di Vittorio Amedeo II per la monetazione sarda. Non amo molto la monetazione sabauda dell'isola, forse un pochetto di più il rame sardo, molte monete non sono curate e il diverso sistema monetario (la Sardegna aveva una monetazione diversa dal Piemonte) mi crea più difficoltà... In questo caso comunque la moneta era in bella conservazione e mi è piaciuta, la moneta, perché il ritratto di Vittorio Amedeo su questi Reali è inguardabile! Ed ho voluto metterla insieme alle altre. Coniata su un tondello stretto con un peso di 2,19 gr. e corredata di cartellino di vecchia raccolta ora ha trovato una sistemazione.
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  27. Credo che l'ipotesi della pressa sia molto realisitica. Però di contro hai ottenuto un bell'orrore (c'è anche una sezione apposita) ?
    1 punto
  28. Prenderei in considerazione la possibilità che i dati di Eurocollezione non siano aggiornati in quanto possiedo le serie del 2010 e 2011 in busta che mi sono state donate da una persona che lavorava in Vaticano.
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  29. ah è liscio...peccato che non è rigato cmq un bel pezzo anche perchè ho ritirato fuori le mie controllandole una ad una scoprendo che in alcune si vede il veccchio conio
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  30. Si tratta di una moneta dell'Iran . La testa al dritto è dello scià Reza Pahlavi.
    1 punto
  31. Salve a tutti, piacere Nicola! Leggendo attentamente questa interessante discussione, posto un mio esemplare di mezzo follis di Leonzio II con la "S" retrograda. Dei pochissimi esemplari a noi noti la "S" del rovescio appare sempre dritta, tant'è che alcuni numismatici la confondono col mezzo follis di Artemio Anastasio II.
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  32. sembra che questa rotazione non sia particolarmente interessante infatti intendevo quello che hai scritto, devo familiarizzare ancora bene col gergo ? Dove posso trovare notizie riguardo questo mercato per curiosare un po' e fare bagaglio culturale?
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  33. Ciao a tutti, qui un "prezzario" dell'epoca, da Aprile a Novembre '23: Milch= Latte / Butter = Burro / Zucker= "zuckero" Servus, Njk
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  34. Aggiunto in collezione un nuovo millesimo : Carlo Emanuele III Mezzo Reale Nuovo 1769 - Mir Savoia 964b
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  35. Propongo anche un paio di monete significative: il 200 marchi in alluminio fu spazzato via molto velocemente dall'inflazione e demonetizzato già nel suo primo e ultimo anno di emissione
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  36. Francobolli da 800 mila, 4 milioni e 5 milioni di marchi:
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  37. Quella in alto a destra a la C di Cavalli e il 9 più piccoli...interessante...c'è da tribbolare ad avere tutte le varianti di questi equini...grazie della condivisione Rocco.
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  38. Ciao ragazzi! Questa è la mia napoletana del giorno: 10 Tornesi 1833
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  39. Le monete da 20 Centesimi "esagono" del 1918 e 1919 (qualcuno asserisce anche di qualche esemplare del 1920) furono coniate utilizzando i tondelli da 20 Centesimi di Umberto I del 1894 e 1895 giacenti in grande quantità nei magazzini della zecca. Si tratta di "monetazione d'emergenza" per sopperire alla mancanza di moneta spicciola negli anni a cavallo della fine della Grande Guerra. I vecchi tondelli di Umberto erano stati ritirati perché "brutti" e facilmente falsificabili, tuttavia risultarono utili come base per ottenere in tempi rapidi delle nuove monete risparmiando sul metallo (erano tempi in cui si risparmiava dove si poteva...). La nuova impronta, però, in molti casi non cancellava quella precedente e molte di queste monete portano in parte o in tutto il "fantasma" del vecchio conio. Anche il contorno, che doveva essere liscio, poteva presentare la vecchia godronatura. Qui sotto ti posto un esempio di 20 Centesimi con un "fantasma" completo:
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  40. Buonasera a me sembra che l imperatore sia un po' più giovane e che porti ouna corona radiata, saluti
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  41. Il testo della perizia: "Incaricato dal Sig. [...] Consigliere Istruttore presso il Tribunale Civile e Penale di Roma, di periziare una moneta da Lire Due: Umberto I - 1887 - [Stemma lavorato?], proveniente da Grosseto e riferibile al procedimento penale a carico di Mariani Silvio e altri, dichiaro che essa è falsa, perchè composta di metallo [inferiore?] fuso in apposito stampo, come si evince dall'incertezza dei contorni e dalla porosità della superficie che non è compatta come nelle monete legittime, perciò la falsità è facilmente riconoscibile ed il suo valore intrinseco è di circa [9 ? ] centesimi. Roma 6 ottobre 1916 [...]
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  42. In realtà di 11 e 13 torrette conosco anche due piastre del 1833(la 13 torrette postata da un utente del forum, la 11 passata in asta Scaligera ex Mirabella) ,quindi questo tipo di conio era già stato approntato un anno prima. Il perché mi piacerebbe scoprirlo... Posto due esempi di 13 torrette...
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  43. Buongiorno amici, ogni tanto anche chi come me, è INFOTTTTTTATO di brutto con il rame , si concede un'evasione nel argento, nulla di raro o di straordinario, ma vi giuro che tenere in mano sta bella piastra, centrata, con un velo di patina che promette bene, il taglio ben visibile e un conservazione buona e na soddisfazione particolare....felice di averla acquistata e di metterla accanto alle altre 3 o quattro piastre di FERD IV che possiedo la condivido con piacere. Un saluto Cristiano. Piastra 1790 AP FERDINAN.IV.D.G.SICILIAR.ET.HIE.REX sotto P. INFANS 1790 HISPANIAR; M. A. P. attorno allo scudo; sotto G.120 Ciau!
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  44. Riprendo questo vecchio Post di qualche anno fa (2010) che apro nuovo in questa sezione , con uno sguardo piu storico celebrativo piuttosto che prettamente numismatico , inserendovi una interpretazione delle iconografie monetali trattate e piu’ precisamente delle scritte sui rovesci con riferimento al titolo del Post . La lunga serie monetale emessa da Augusto con al dritto la scritta “Ob Civis Servatos” in corona civica di quercia , letteralmente significa “per aver salvato un cittadino” , che probabilmente al rovescio riporta il nome dei “cittadini salvati” , alcuni dei quali divenuti in seguito , quando Augusto rimase unico padrone di Roma , magistrati monetali o monetieri augustali ; questi Sesterzi potrebbero dimostrare con questa coniazione , la Clementia , sincera o di convenienza politica , dimostrata da Augusto nel corso del secondo triunvirato , quando con Antonio e Lepido furono rese pubbliche nel Foro Romano le tristi “liste di proscrizione” con l’ elenco dei nomi dei condannati a morte ; successivamente la Clementia di Augusto si manifesto’ anche a favore della maggior parte dei prigionieri avversari arresisi o catturati nel corso delle guerre civili che seguirono a breve quelle liste . Nel corso della pubblicazione delle liste di proscrizione , avvenne di tutto , tradimenti , delazioni e omicidi voluti e autorizzati dai tre triunviri , anche molti privati cittadini approfittarono di questo clima di confusione e di terrore instauratosi con le liste , commettendo delazioni e omicidi a carattere personale ; anche lo stesso Augusto non fu esente da questi misfatti , ma in misura nettamente minore rispetto ad Antonio e Lepido , anzi con il pretesto di scambi tra Tiunviri di personaggi in lista , ne salvo’ moltissimi dalle grinfie di Antonio e Lepido , mentre Cicerone venne “sacrificato” , sebbene piu' favorevole ad Augusto , all’ odio personale di Antonio . Augusto da politico lungimirante , fu quindi piu’ moderato e clemente ; quando centinaia di cittadini romani furono inseriti tra i “ricercati” , cerco’ nei limiti del possibile di salvare molti concittadini sebbene apertamente contrari al sua persona , anche se dichiaratamente piu’ favorevoli ad Antonio , forse fece questo dietro pressione di amici e parenti , ma comunque salvo’ molti personaggi influenti , i quali divennero in seguito uomini importanti del nuovo corso politico , alcuni in qualita’ di magistrati monetieri . Quando Augusto rimase l’ unico padrone di Roma e con l’ autorizzazione del Senato , in quanto queste emissioni erano coniate con la presenza al rovescio della grande SC centrale , questi magistrati monetieri , forse ex nemici di Augusto , emisero una serie di coniazioni in Sesterzi , a favore , a ricordo e in gratitudine della Clementia di Augusto per aver salvato le loro vite , appunto con la dedica Ob Civis Servatos con corona civica di quercia e con al rovescio il loro nome . Lunga e’ la serie dei nomi dei magistrati monetali riportati nel rovescio di queste emissioni bronzee che testimoniano la Clementia e la Pietas di Augusto , alcuni dei quali sono : Marcus Sanquinius , Sempronius Graccus , Gallius Lupercus , Gneus Piso , Naevius Surdinus , Plotius Rufus , Aelius Lamia , Quinctius Crispinus , Licinius Stolo , ecc. Vediamo ora di capire , oltre al nome coniato sui rovesci , il significato della rimanente scritta , facendo un esempio tipico , prendiamo il Sesterzio di Gallius Lupercus , che reca scritto al rovescio , girando intorno alla SC : C GALLIVS LVPERCVS IIIVIR AAAFF , che dopo il prenome , nome e cognome del Magistrato si sviluppa in : Ter Vir - Aere Argento Auro Flando Feriundo , cioe' "triunviro monetario autorizzato a fondere e battere bronzo , argento ed oro" . Questa serie monetale augustea fu ripresa in seguito , sempre su Sesterzi , simile a questa dopo Augusto , da altri Imperatori , ma con la scritta modificata , per esempio da Claudio con Ex SC Ob Civis Servatos , mentre da Caligola con SPQR PP Ob Civis Servatos , appunto da Caligola , Claudio ed anche da Traiano ( RIC 421 , SPQR Ob Civ Ser , anno 99/100 ) , questa scritta probabilmente aveva perso il significato originario , reale , rimanendo solo comunicazione di sola “propaganda” politica . Di Tiberio mi sembra non si conoscano monete con questa legenda , ma solo con la scritta al rovescio “Moderationi” che circonda un piccolo busto di Tiberio dentro uno scudo , che potrebbe essere un termine generico , indicante contemporaneamente piu’ predisposizioni d’ animo : Clementia , Pietas , Concordia , ma anche piu' semplicemente “moderazione” nel termine delle spese dello Stato , infatti Tiberio fu considerato quello che oggi chiameremo un avaro , ma fu comunque un ottimo amministratore statale , che risollevo’ considerevolmente la casse statali lasciandole alla sua morte ampiamente in attivo . Sotto alcuni tipici Sesterzi con le legende descritte e un Augusto salvatore di cittadini con la corona civile di quercia .
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  45. Piú dai la caccia agli errori,piú normale sará il bottino? Alla prox
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  46. Il Circolo Numismatico Torinese è lieto di offrire la possibilità di acquistare il volume Monete e Zecche dei Conti Sabaudi del nostro socio Giuseppe Rovera al prezzo eccezionale di 250 Euro (anziché 400 Euro), inclusa la spedizione in Italia. Il libro esamina e riordina la monetazione medievale dei primi regnanti sabaudi, da Oddone (1051) ad Amedeo VIII Duca (1440), approfondendo le attività svolte dalle varie zecche e attribuendo tutte le monete conosciute con riferimento a eventi e periodi precisi. La monetazione è illustrata in 19 capitoli, con descrizioni e fotografie in alta risoluzione di oltre 750 monete, tavole riassuntive per ogni regnante e riferimenti a un'ampia bibliografia. La rassegna approfondita delle monete include varianti e inediti provenienti da collezioni private, aste e medaglieri museali. È possibile effettuare l’acquisto a prezzo scontato sul sito web dell’Editore https://ecommerce.lartisavi.it/monete-e-zecche-dei-conti-sabaudi-da-oddone-ad-amedeo-viii.html solamente fino al 31/01/2022.
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  47. Ciao, direi che la tua identificazione è corretta. Sul fatto che sia una moneta ricercata, mi sentirei di dire non molto: sicuramente molto meno di altre tipologie o moduli gonzagheschi. Sul mercato appare abbastanza facilmente, per cui il NC é appropriato. Senz'altro molto molto più difficilmente si trova in buona conservazione. Michele
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  48. Più che particolare! Sembrerebbe essere un qualche tipo di decorazione applicabile tramite gli appositi fori su delle superfici legnose( comodini cassettiere panche ecc) Curioso e particolare @miroita nn si finisce mai di imparare!
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  49. Buongiorno a tutti, vi scrivo per avere un vostro parere su questo enorme monetiere. Avete mai visto niente di simile? Una volta aperte le ante possono essere spinte e fatte rientrare nel corpo del mobile. Mi scuso per la scarsa qualità delle foto e ringrazio chi vorrà rispondere
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