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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/18/22 in tutte le aree
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Il mio primo approccio con questo forum fu "moderatamente traumatico". Avevo comprato un lotticino di monete romane per cominciare a dare un'occhiata, per impratichirmi, iniziare a veder questo mondo insomma; chiesi l'identificazione di alcune di esse e la prima risposta (non ricordo di chi) fu "sembra appena uscita dal terreno". Risposi con un minimo di ironia che era appena uscita da una busta ricevuta da un venditore e per tutta risposta mi fu impartito un pippone sulla legislazione italiana in materia di ritrovamenti (sempre senza darmi risposta sull'identificazione, peraltro). Se questa è l'accoglienza, pensai... poi qualcuno venne in mio soccorso, e, a spizzichi e bocconi, frequento ancora questa piattaforma; e, nel frattempo, qualcosa l'ho imparato. Avevo un'esperienza decennale su un forum di filatelia (la mia prima passione), nel quale ero entrato in punta di piedi ed ero stato accolto con grande gentilezza, e dopo qualche anno, imparato qualcosa, potevo dare risposte qualificate su diversi argomenti. Fu apprezzatissima ed è ancora utilizzata una mia ricerca sulle emissioni durante la guerra civile russa, ad esempio; come lo fu un mio intervento ad una convention sulle emissioni durante la guerra civile messicana. Conoscevo bene, quindi, la diffidenza con la quale si guarda chi arriva, apre un post e scrive "quanto vale?", e ho sempre evitato accuratamente di farlo, anche perché, in senso generale, effettivamente non mi interessa. Ma le risposte supponenti non fanno bene a nessuno, e non so se ci sia una gran soddisfazione a prendere a male parole il novizio di turno facendolo sentire un emerito ignorante (se non, come nel mio caso, un aspirante malfattore...). Un mio professore all'università una volta disse che il gusto di bocciare gli studenti sparisce dopo pochi anni...? Un forum, e una tipologia di collezione in generale, prospera se attira curiosità e genera nuovi appassionati; nessuno obbliga nessun altro a rispondere, se non si ha voglia di offrire un contributo... oltretutto è un atteggiamento che non riesco proprio a capire: quando io ho una passione cerco di condividerla, non di stroncare chi si avvicina... Un saluto a tutti14 punti
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La mostra virtuale, organizzata dall'Archivio di Stato di Grosseto nel giugno del 2021, sui reperti provenienti dall'archivio del Tribunale. Nella presentazione, tra l'altro si legge: "... Con questa mostra virtuale l’Archivio offre al pubblico un saggio di esemplari di banconote contraffatte, dagli anni ’70 dell’Ottocento fino al primo periodo fascista, dalle più ingenue falsificazioni a quelle più elaborate. L’esposizione è stata arricchita da alcune perizie, che guidano il lettore nel riconoscimento dei segnali di allarme che in fondo non dovevano essere poi così chiari, e da un esemplare di cambiale falsa..." http://www.asgrosseto.beniculturali.it/index.php?it/284/9-giugno-2021 Una mostra decisamente interessante per le tipologie dei biglietti contraffatti. Saluti.6 punti
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Ciao a Tutti, Condivido con voi l'ultima 1834 arrivata in raccolta... Ha 11 torrette nello stemma del Portogallo e 4 altre piccole torrette al posto dei pallini/quadratini...5 punti
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Ciao a tutti, tante volte sul forum ci si è posti la domanda di quali monete circolassero realmente in un dato momento del Regno d'Italia. La risposta spesso è stata affidata a ricordi di anziani... pagine di giornale... romanzi e racconti... fotografie... Ottime informazioni ma sempre caratterizzate da un certo margine d'incertezza. Stavolta in aiuto ci viene un procedimento penale del 1916 e relativa perizia della Regia Zecca per determinare se una moneta di Umberto I da 2 Lire del 1887 fosse autentica o meno. Questo ci dimostra in modo inconfutabile che nonostante regnasse Vittorio Emanuele III e fossero passati ben 29 anni dalla loro coniazione queste monete nel 1916 circolavano ancora e venivano tranquillamente accettate dalla popolazione. Saluti Simone PS un ringraziamento a @PriamoB che ha segnalato la mostra virtuale da cui poi ho potuto trarre questa informazione.4 punti
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Grazie ad un amico del circolo, ieri sera, ho potuto aggiungere in collezione una nuova monetina. Si tratta di un Reale del 1727 di Vittorio Amedeo II per la monetazione sarda. Non amo molto la monetazione sabauda dell'isola, forse un pochetto di più il rame sardo, molte monete non sono curate e il diverso sistema monetario (la Sardegna aveva una monetazione diversa dal Piemonte) mi crea più difficoltà... In questo caso comunque la moneta era in bella conservazione e mi è piaciuta, la moneta, perché il ritratto di Vittorio Amedeo su questi Reali è inguardabile! Ed ho voluto metterla insieme alle altre. Coniata su un tondello stretto con un peso di 2,19 gr. e corredata di cartellino di vecchia raccolta ora ha trovato una sistemazione.3 punti
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Le monete da 20 Centesimi "esagono" del 1918 e 1919 (qualcuno asserisce anche di qualche esemplare del 1920) furono coniate utilizzando i tondelli da 20 Centesimi di Umberto I del 1894 e 1895 giacenti in grande quantità nei magazzini della zecca. Si tratta di "monetazione d'emergenza" per sopperire alla mancanza di moneta spicciola negli anni a cavallo della fine della Grande Guerra. I vecchi tondelli di Umberto erano stati ritirati perché "brutti" e facilmente falsificabili, tuttavia risultarono utili come base per ottenere in tempi rapidi delle nuove monete risparmiando sul metallo (erano tempi in cui si risparmiava dove si poteva...). La nuova impronta, però, in molti casi non cancellava quella precedente e molte di queste monete portano in parte o in tutto il "fantasma" del vecchio conio. Anche il contorno, che doveva essere liscio, poteva presentare la vecchia godronatura. Qui sotto ti posto un esempio di 20 Centesimi con un "fantasma" completo:3 punti
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Se volete dare uno sguardo alla nuova 2 Euro Falcone-Borsellino potete vedere questo servizio di RaiNews https://www.rainews.it/video/2022/01/la-moneta-di-due-euro-con-falcone-e-borsellino-b995a262-df20-4a92-951b-a15bfc839aef.html3 punti
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Buongiorno amici, ogni tanto anche chi come me, è INFOTTTTTTATO di brutto con il rame , si concede un'evasione nel argento, nulla di raro o di straordinario, ma vi giuro che tenere in mano sta bella piastra, centrata, con un velo di patina che promette bene, il taglio ben visibile e un conservazione buona e na soddisfazione particolare....felice di averla acquistata e di metterla accanto alle altre 3 o quattro piastre di FERD IV che possiedo la condivido con piacere. Un saluto Cristiano. Piastra 1790 AP FERDINAN.IV.D.G.SICILIAR.ET.HIE.REX sotto P. INFANS 1790 HISPANIAR; M. A. P. attorno allo scudo; sotto G.120 Ciau!3 punti
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Buongiorno...proseguo con uno dei miei 1790, versione base ma molto carino. Nel mentre chiedo al amico @Rocco68 o a chi sapesse, l'effettiva rarità del 1789 busto corto? Che ne pensate? Ancora, mi piacerebbe vedere un 1788, sarei partito da quello nella discussione ma a me manca...buona mattinata a tutti3 punti
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Buongiorno Francesca il 5 lire 1901 per i numismatici italiani e’ un po’ come la Gioconda di Leonardo o la Pietà di Michelangelo per gli esperti di pittura o scultura antica fatte le debite proporzioni. È una moneta iconica, conosciuta in pochi esemplari, tutti noti e con un lungo “pedigree”. Per questa ragione per gli esperti del Forum è così facile emettere un giudizio così deciso è inequivocabile, a cui anche io modestamente mi allineo. Non è superbia credimi è competenza, magari a volte espressa in modo un po’ diretto. Per chi conosce le monete è una cosa scontata. Capisco invece che per un neofita tanta sicumera può sembrare fuori luogo, ma queste sono le motivazioni. Nel Forum ci sono centinaia di discussioni aperte perché qualcuno ha trovato in casa questa moneta in qualche cassetta di sicurezza, cassetto, pacchetto, sacchetto, tiretto, barattolo e così via. E nel cento per cento dei casi sono maldestre riproduzioni, come anche nel suo caso, molte volte addirittura neanche eseguite per truffare, tanto è impossibile farle passare per buone. Le differenze con l’originale sono moltissime: il colore, il bordo, i caratteri, lo stesso ritratto del Re, inespressivo e insulso rispetto alla moneta autentica. Cordiali saluti Scudo19013 punti
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Seguo con passione queste discussioni. Ascolto con il dovuto rispetto gli esperti. Resto invidiosissimo quando dicono "E' evidente che è un falso!" Ma in questo ambito mi piacerebbe un po' più di concessione, qualcosa di più didattico: Facci capire anche a noi quello che tu capisci al volo! E' chiaro che per gli esperti è davvero una noia ripetere mille volte le stesse cose e spiegare quello che all'occhio loro appare evidente... Ma questo contesto mi sembra che possa richiedere più "didascalicità", per chi ne abbia voglia, ovviamente. Nessuno è obbligato. Nessuno può pretendere nulla. Grazie a tutti per la sopportazione.3 punti
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Scusate la ridondanza, ma è inevitabile aggiornare questa discussione con questo esemplare da 4 quattrini 1791, apparentemente inedito, appena entrato in collezione: firma dell'incisore Domenico Perger con D.P. sotto il busto al posto della nota P.2 punti
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Buongiorno, vi presento con orgoglio la mia napoletana di oggi. Un apparentemente inedito 4 quattrini 1791 dei Reali Presidi di Toscana con sigla D.P. al posto della solita P. Ne ho parlato più approfonditamente nella discussione a questo link:2 punti
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Sembra di sì ma non ci metterei la mano sul fuoco: le immagini del 1925 sono quelle che sono... Ma essendo un unicum è possibile seguire i vari passaggi di proprietà per farlo risalire sino all'asta Florange-Ciani; questo è quello che sostiene la letteratura. Allego un brano tratto dal Manuale delle monete di Napoli 1674-1860 di Pietro Magliocca.2 punti
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In molti post i toni utilizzati risultano esagerati ed inappropriati, il CDC prenderà gli opportuni provvedimenti. Non credo ci sia altro da aggiungere, si procede alla chiusura della discussione.2 punti
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Appunto - non puo’ esserselo inventato. Il compilatore - siamo nel 1972 quando fu esitata la Curatolo - ha lavorato su una delle migliori biblioteche e archivi numismatici esistenti in Italia. Santamaria non solo aveva tutti i cataloghi possibili e immaginabili ma soprattutto era in contatto, almeno nella generazione precedente proprio con i commisseurs priseurs Florange e Ciani. I Santamaria Erano tra i piu’ importanti commercianti numismatici in Italia assieme ai Ratto e a Baranowski nella prima metà del Novecento. Molto interessante poi l’osservazione sull’erronea attribuzione a de Ferrary della vendita da parte del d’Incerti - attribuzione che si vede girava gia’ da un po’ nell’ambiente e facilitata appunto dall’anonimato della vendita che qualcuno aveva creduto fosse del nobile austriaco. Per rettificare l’attribuzione il compilatore della Curatolo evidentemente disponeva di informazioni o di fonti sicure ( come suppongo contatti passati con le ditte in questione o loro archivi) che gli permettevano di correggere l’errore. un buon numismatico francese con storia/archivi alle spalle ( Sabine Bougey o Vinchon) saprebbe credo confermare cio’ abbastanza agevolmente.2 punti
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Si rivolge al forum: più di uno Le dice che sono false (tra cui un perito e un altro perito di casa d'aste e di lunga esperienza, ma Lei giustamente non può saperlo perchè legge solo un nickname)... Poi mette in dubbio le valutazioni del forum: "Strano tenesse in casetta di sicurezza della "bigiotteria "... Altri confermano il falso e a quel punto dice "Le farò valutare da un esperto allora grazie" visto che chiaramente non si fida di quello che Le è stato detto. Chi è stato poco gentile? Lei o i forumisti? A quel punto a che pro spiegarLe le differenze se tanto non si fida di quello che Le è stato già detto? Contattava direttamente un "esperto" e via che le avrebbe detto subito che sono orrende patacche in vendita a 2/5€ in qualsiasi mercatino di quarta categoria e che anche un collezionista alle prime armi sa riconoscere come falsi. PS Consiglio spassionato: faccia controllare dall'esperto anche le sterline d'oro perchè non è vero che le sterline d'oro "hanno già un valore quotato.preciso.". Nel 90% dei casi è così ma ci sono anche delle date rare o particolarmente ben conservate che possono valere più del semplice oro, ma bisogna saperlo. PPS Visto che non "conosciamo il tema": sappia che presso le camere di commercio e anche presso i tribunali sono depositati degli elenchi di periti esperti ACCREDITATI in vari campi (tra cui quello numismatico) a cui poter attingere proprio in casi come questi in cui bisogna aprire le cassette di sicurezza... Buona continuazione2 punti
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sto completando mano a mano questa serie di fantasia che mi sembra molto interessante... ? https://www.friziodesign.it/coins24.html https://www.friziodesign.it/coins23.html ... segue... ?1 punto
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Rieccomi, non riesco a starmene lì senza intervenire ? Ci vuole molta pazienza ed aspettare, sono loro che vengono da noi. Per Augurarvi la buona notte posto il mio secondo esemplare. 9 cavalli Ferdinando IV 1788 messo un pochino meglio del precedente. Forse la data meno curvata. Saluti Alberto Ps. poi seguiranno gli altri due esemplari del 17891 punto
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Buonasera, interessante moneta, mi aveva incuriosito per quello che io chiamo strano simbolo sotto al busto, poi mi sono distratto con i numeri di repertorio credo e non ho approfondito, peccato, mi sarebbe piaciuto metterlo in Collezione Litra68. Complimenti al possessore. Saluti Alberto1 punto
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Ciao, confrontala con queste due presenti nei link, una tipologia di monete con il valore 6 posizionato davanti al profilo del sovrano. https://en.numista.com/catalogue/pieces135455.html https://en.numista.com/catalogue/pieces110784.html1 punto
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Perfetto. Restiamo alle 21:30? E chi vuole può già iniziare a collegarsi prima ?1 punto
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Concordo con questa tua ipotesi. E aggiungerei il torre senza merli e il dritto con i numerali 1 al posto delle lettere I1 punto
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Buonasera a tutta la sezione. Cristiano non saprei rispondere a questa tua domanda, so invece che è molto raro trovarlo in buona conservazione. Condivido in questa tua discussione i miei tre esemplari di 9 Cavalli 1789 fra cui il "busto corto". Un caro saluto, Rocco.1 punto
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Ciao Silvio, bella conservazione è molto bella la patina .... " ma il disegnatore!" che ritratto ha fatto?1 punto
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Nel mio archivio fotografico ho trovato questo rovescio di Mario con legenda diversa rispetto a quello postato nel post #9 di @Oppiano. Arka Diligite iustitiam1 punto
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PRISCO ATTALO – 409-410 Nella sua semplicità, qua ci sono tante piccole novità rispetto al 1994. Semplice da un lato perché il RIC presenta solo due numeri, 1414 AE3 PRISCVS ATTA-LVS P F AVG –D3 VICTORIA – ROMANORVM – Vittoria avanzante a sinistra con ghirlanda e ramo di palma e á in alto nel campo sinistro E 1415 Ovvero la medesima moneta, ma con le lettere d’officina speculari inclusa la scritta OF Iniziamo con il dire che in tempi recenti è stata pubblicata una moneta con al dritto Onorio, ma un rovescio di Prisco Attalo, quindi un “mule” Ma non solo…. Esistono anche “mule” con al dritto Prisco Attalo e al rovescio la VRBS ROMA FALIX tipica di Onorio (per questo vi rimando alla parte relativa a Onorio e alla datazione delle VRBS ROMA… qua sopra) La moneta 1414 è nota al RIC per 3 officine delle cinque di Roma OF | P – OF | S – attualmente a me non nota OF | T – non nota al RIC ma io ho una immagine certa OF | Q – OF | Є – pare ce ne sia una al British…per ora non l’ho mai vista La 1415, con lettere speculari, che più che una serie è probabilmente un errore, esiste per le officine OF | P OF | S (non nota ric) OF | T – OF | Q – OF | Є - Ad oggi devo dire che di queste 1415 ho visto solo la OF | Є - ….dovrò cercare…. Esistono innumerevoli contraffazioni, come ovvio…. Ad oggi sono noti circa: 38 esemplari RIC 1414 + alcuni non censiti o noti presenti in collezioni private 12 esemplari RIC 1415 + alcuni non censiti o noti presenti in collezioni private 4 ibridi 1 Attalo + urbs roma felix 2 con dritto di Onorio 1 probabile con dritto di Onorio1 punto
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La distanza è di 1307 metri (arrotondata) Usando l'equazione del moto per la velocita in acqua S = V * T si uguaglia a quella per il moto in aria S = V1 * T1 dove T1 = T + 3 sec , risolvendo si ottiene il tempo T = 0.91 da cui si ricava la distanza.1 punto
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credo sia così in quanto sarebbe stata una bella serie da ultimare ma il prezzo era un pò alto!1 punto
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Nel viso di Vittorio Emanuele (1901) ho fatto fatica a vedere differenze, forse come afferma lei, i capelli poco in rilievo e la punta della barba. Occhio anche, ma ho.un cellulare di poco valore e la foto ha aiutato ad appiattire. Devo dire che nella corona invece quasi c'ero riuscita da sola trovare i difetti. Chiedo scusa se ho sporcato il forum, purtroppo non vedendo i visi e non sentendo i toni a volte certe frasi possono essere interpretate male ma non era mia intenzione. Saluti, Francesca1 punto
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Io sono rilassatissimo... E' Lei che è presuntuosa e sta insultando ancora anche me (oltre agli altri intervenuti prima) dicendo che non abbiamo comprensione del testo, qui chi invece ha problemi di comprensione delle immagini è Lei che infatti dice "Io sono dieci minuti che guardo e non vedo niente.. tipo enigmistica."... Quindi a che pro spiegarLe qualcosa se tanto non può capire di cosa stiamo parlando visto che Le mancano le basi per capirle? Saluti Simone PS Se La rende più felice dica al perito che la moneta da 5 Lire del 1901 è autentica e quindi di scrivere 100.000 Euro... Più o meno il valore sarebbe quello. Soddisfatta ora?1 punto
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Grazie per il consiglio, ma avevo già letto tempo fa un po' di notizie nella sezione legale (francamente ho avuto la conferma di come in Italia si riesca sempre a complicare le cose). Non sono preoccupato, mio padre aveva conservato tutto, anche i cataloghi che gli arrivavano periodicamente dalle varie case d'asta da cui acquistava abitualmente. Il problema è che ha collezionato per 40 anni e non ha mai avuto tempo per catalogare la documentazione, per cui ci vorrà un sacco di tempo per mettere un po' di ordine. Grazie a tutti per le informazioni, i suggerimenti ed il tempo che mi avete dedicato.1 punto
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Ciao ?, mi spieghi come fa una persona completamente inesperta di monete a vedere le differenze. Se si è rivolta al forum penso sia proprio perché non competente, non ti sembra?1 punto
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Forse qualcuno non legge quello che scrivo o non conosce il tema. Lo riscrivo. Successione. Si apre una cassetta di sicurezza dove nessuno sa cosa c'è dentro. La banca vuole presenza dell'agenzia entrate e di un perito. Pensando che il nonno avesse solo collana anelli braccialetti orologi.. abbiamo chiamato un orafo. Non sapevamo che avesse delle monete. Le sterline è stato facile ma questo lo sapete meglio di.me perché hanno già un valore quotato.preciso. Speravo di trovare un Po più di gentilezza. Sono falsi ok. Ho chiesto da dove si evince, tutti esperti ma nessuno ha risposto. Grazie per il tempo concesso1 punto
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Quei segni, in realtà sono presenti sulla moneta ed emergono maggiormente sotto immagine fotografica, puoi fare la prova con una buona lente.1 punto
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Ed è proprio da Napoli che inizierà l'avventura dei normanni che porterà all'unificazione per la prima volta del sud dell'Italia.1 punto
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Ci sono vari errori nel 1990 e 1991 Dal 1992 al 1995 la "versione" senza rombo non può essere considerata una variante, ma è un errore di coniazione (il conio aveva il rombo)1 punto
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https://documentcloud.adobe.com/link/review?uri=urn:aaid:scds:US:e660709e-a045-460d-bcb7-ea21792f47d2#pageNum=11 punto
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Buona Sera a tutti, anche quest'anno il Circolo Numismatico Romano Laziale ha pubblicato la propria rivista annuale. La rivista sarà disponibile a partire da metà febbraio, intanto è possible prenotarla, al costo di €. 15.00 oltre spese postali alla seguente email: [email protected] Il IX volume del C.N.R.L., “Appunti Numismatici 2022”, conta ben 408 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 200 copie a colori su carta opaca da 100 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe. Il IX Quaderno di Numismatica comprende 16 articoli, con argomenti che vanno dall’epoca preromana ai nostri giorni, Alla stesura hanno partecipato: Bernardino Mirra; Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni; Gianluca Mandatori; Alessandra Parrilla; Blandor Abazi; Fabio Scatolini; Fabrizio Arpaia; Michele Guarisco; Eliodoro Vagliviello; Alessandro Giaccardi; Giuseppe Pandolfo; Davide Fabrizi; Antonio Cecere; Graziano Capponago Del Monte; Antonio Giovinale; Gian Franco Macri; Alessio Sena e Patrizia Di Monte. Patrizia Di Monte, Presentazione: Il presidente riassume gli eventi organizzati dal Circolo durante il 2021, pochi purtroppo causa la pandemia che ha bloccato ogni attività mondiale. Si rammarica profondamente per la perdita, a volte prematura, dei tanti numismatici scomparsi nel funesto 2021, tra i quali alcuni lasciano una ben delineata orma nella storia della Numismatica moderna. Evidenzia, con profonda gratitudine, il Premio 2021 assegnato al C.N.R.L. dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici, come Miglior Circolo per la Diffusione della Cultura Numismatica. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del volume, collaborando o sostenendo la pubblicazione: gli Autori, le Case d’Asta, i Commercianti ed i singoli Collezionisti. Un particolare e sentito ringraziamento lo dedica al Comitato Redazionale, senza il quale il IX Quaderno non avrebbe avuto vita, per l'impegno ed il sostegno profuso al completamento dello stesso. Bernardino Mirra, Introduzione: Il prof. Mirra riflettendo sull’attuale situazione epidemica sottolinea i minori appuntamenti e convegni numismatici avuti nell’anno appena trascorso, soffermandosi particolarmente sul Veronafil, unico convegno ad essere stato completamente soppresso nel 2021. Fa notare, con compiacimento, la partecipazione di giovani numismatici alla stesura di Appunti Numismatici 2022, sperando che la loro passione, continuando negli anni, porti nuova linfa alla letteratura numismatica. Fabio Pettazzoni, Michele Chimienti, Serapide: Il nome di questa divinità, in greco Serapis (Σεράπις), deriva dalla fusione dei nomi delle divinità egiziane Osiride, in greco Osiris (Οσιρις) e Api, in greco Apis (Απις). Osiride, secondo la mitologia egiziana, era un arcaico re, che in seguito era divenuto una divinità. Aveva insegnato l’agricoltura e la religione. Molti erano i miti che lo riguardavano, nel più comune sarebbe morto assassinato e smembrato nel Nilo dal fratello Seth. Grazie alle pratiche magiche della moglie/sorella Iside sarebbe poi risuscitato e divenuto sovrano e giudice supremo dell’Oltretomba. Straordinariamente questo mito non ci proviene da papiri egizi o da testimonianze epigrafiche, ma è tramandato da Plutarco in un’opera intitolata “Iside e Osiride” del II secolo d.C. Gianluca Mandatori, La produzione monetaria di Suessa Aurunca: contesto storico e tipologie: A Sud-Ovest del vulcano spento di Roccamonfina, lungo il pendio tufaceo che declina verso il Golfo di Gaeta, poco distante dal corso del Garigliano, sul confine naturale tra il Lazio e la Campania, sorgeva l’antico abitato di Suessa Aurunca. Il presente contributo fornisce una panoramica, storicamente contestualizzata, sulle emissioni di questa importante colonia. Alessandra Parrilla, La storia di Tiberio, ovvero la vita di un uomo che divenne imperatore suo malgrado e che cercò sempre di allontanarsi da Roma: Parlare di Tiberio significa, in genere, descrivere un imperatore che non è stato in grado di suscitare particolare simpatia: succedere all’amato Augusto e aver consegnato Roma nelle mani dello spietato prefetto del pretorio Seiano, sono i due elementi che hanno contribuito ad alimentare i pettegolezzi, cui spesso gli storici credevano pur di creare una narrazione avvincente. Tuttavia, la storiografia moderna ha revisionato questa interessante quanto valida figura storica, mettendo in luce aspetti che, se attentamente valutati, consentono di spiegare e giustificare, o anche sfatare, fatti che, quando non falsi, vanno contestualizzati adeguatamente. Blandor Abazi, La dracma illirica di Apollonia della fase transitoria e l'Apollodenario o il denario apollineo: Apollonia d'Illiria continuò a fiorire anche sotto il dominio romano, come testimonia il famoso oratore Cicerone nelle sue Filippiche, definendola “Magna Urbs et Gravis” cioè: “Grande ed Importante Città”. Apollonia sotto l'imperatore Augusto, a differenza di Dyrrachium (l'odierna Durazzo) che divenne una semplice colonia romana intorno agli anni '30 a.C., ebbe il privilegio di ottenere lo stato di “Civitas libera et immunis” cioè: “Città libera e immune”, ossia l'autonomia municipale all'interno dell'Impero. L'afflusso dei denari romani nei principali mercati dell'Illiria e dei Balcani settentrionali provocò la svalutazione della dracma illirica, per uscire dalla crisi Apollonia emise un nuovo tipo di dracma, che non ebbe successo, e poi iniziò a introdurre “l’Apollodenario" o denario apollineo dopo la Guerra Civile Romana (49-45 a.C.) oppure intorno al 27 a.C. fino a 37 d.C. la datazione precisa è ancora incerta. Fabio Scatolini, Una rarissima tipologia di busto per la serie “codificata” della zecca di Siscia a nome di Massimiano e la datazione dell’emissione: Nel presente articolo verrà indagata una particolare tipologia di busto dell’imperatore Massimiano riscontrata su un’emissione di aureliani (o antoniniani riformati) della zecca di Siscia. Il RIC data questa emissione, a nome dei due diarchi, Massimiano e Diocleziano, al 289/290 d.C. L’analisi di ad una diversa datazione rispetto a quella proposta dal RIC. Fabrizio Arpaia, Il denaro infernale: Analizzando le culture e le tradizioni religiose, che si sono susseguite e che continuano a coesistere nell’era moderna, nonché il pensiero filosofico, che contraddistingue da sempre il genere umano, saltano all’occhio alcuni assiomi fondamentali che, a prescindere dal credo e dal pensiero, sono comuni a praticamente tutte le culture. Uno di questi, tra i più affascinanti, è il concetto di oltretomba: il mondo ultraterreno dove spiriti, anime, divinità risiedono e continuano post mortem a portare avanti la loro esistenza. Mihele Guarisco, Le monete di Sciacca: Grazie alla scoperta e corretta lettura di un documento riguardante le zecche siciliane di Messina, Palermo e Catania si è potuto accertare che anche a Sciacca, ed in modo particolare durante gli ultimi anni di regno di Federico il Semplice (1355-1377) furono coniate monete Eliodoro Vagliviello, Un denaro tornese civico circolato durante la prima Congiura dei Baroni: L’articolo tratta di un denaro tornese emesso e circolato nel Regno di Napoli durante la prima Congiura dei Baroni ed attribuito dubitativamente alla zecca di Alvignano. Partendo dalla moneta si passa a descrivere quel convulso periodo storico, successivo alla designazione a re di Napoli di Ferdinando d’Aragona, fortemente osteggiata dai nobili napoletani gelosi della loro autonomia che si ribellarono dando vita, appunto, a quella che sarebbe stata denominata “Prima Congiura dei Baroni”. Alessandro Giaccardi, La falsa moneta nelle prammatiche sanzioni del Regno di Napoli (1521-1689): In questo articolo viene analizzato il falso nummario nelle prammatiche sanzioni del Regno di Napoli all’epoca del viceregno spagnolo. Il periodo preso in esame inizia con il regno di Carlo V d’Asburgo e termina con quello di Carlo II di Spagna, ossia dalla prima all’ultima prammatica dedicata alla falsa moneta (1521-1689). Questo studio è l’ultimo di una serie che va a completare il falso nummario del Regno di Napoli dopo le pubblicazioni sulla falsa moneta del codice penale murattiano (1812) e del codice penale del Regno delle Due Sicilie (1819). Le prammatiche sono un coacervo di norme farraginose, ripetitive e contraddittorie che si è cercato di rendere il più possibile coerenti e comprensibili. Giuseppe Pandolfo, Il quarto di tarì nella monetazione siciliana di Carlo V d’Asburgo. Nuove proposte per una più precisa datazione: L’obiettivo di quest’articolo è quello di aggiungere un ulteriore elemento di datazione nella monetazione siciliana di Carlo V d’Asburgo. Tale elemento, dopo essere stato descritto, lo si applica alla moneta da un quarto di tarì, inquadrando ed ordinando cronologicamente le varie tipologie. Il punto di riferimento di questo lavoro è l’elencazione dei quarti di tarì presenti nell’opera di Rodolfo Spahr, ai quali si è cercato di dare una suddivisione tipologica relativamente alle diverse varianti da lui individuate. Davide Fabrizi, In una medaglia la storia della lotta del cardinale Giovanni Antonio Benvenuti contro il brigantaggio: In ricordo di Giovanni Antonio Benvenuti, delegato straordinario per le province di Campagna e Marittima per la lotta intrapresa (e vinta) contro il brigantaggio, in particolare contro il brigante Gasbarrone, definito all’epoca “nemico del genere umano”. Il ringraziamento della città di Frosinone impresso su di una medaglia. Antonio Cecere, Per una cronistoria del decennio napoleonico a Napoli attraverso le medaglie della Collezione ANPB: Un paio di anni or sono venne pubblicato a firma dello scrivente, per gli Appunti annuali del Circolo Numismatico Romano Laziale, un articolo sull’iconografia di una medaglia del 1799 per il ritorno dei sovrani a Napoli dopo la caduta della Repubblica Napoletana. Un racconto particolarissimo per una parentesi di soli sei mesi che investì il Mezzogiorno d’Italia, generatasi dall’esempio transalpino avvenuto dieci anni prima il fatidico 14 luglio del 1789. A duecento anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, sulla scia di quell’articolo, e di quella specifica vicenda filo-francese a sud della Penisola, si propone l’altra esperienza importata d’oltralpe, questa volta più duratura della precedente, che vide protagonista il Regno delle Due Sicilie: il Decennio Napoleonico. Graziano Capponago del Monte, La nascita del Franco svizzero. Una storia travagliata: Poche nazioni al mondo sono così misconosciute come la Svizzera. Di questo Paese, così vicino geograficamente, spesso si conosce ben poco e quel poco è retaggio di sentiti dire o luoghi comuni. Il mito schilleriano di Guglielmo Tell e di "un popolo di fratelli" nasconde una realtà estremamente variegata, per non dire frammentata ben oltre l'attuale suddivisione della Confederazione in quattro aree linguistiche (tedesca, francese, italiana e romancia) e 26 Cantoni. Una suddivisione che si riflette a tutti i livelli e, ovviamente, anche in numismatica. Antonio Giovinale, Le Medaglie Annuali del Beato Pontefice Pio IX (1846-1878): Il 16 giugno 1846, al secondo scrutinio, il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti venne eletto al soglio di Pietro con il nome di Pio IX. Iniziò così il più lungo pontificato della storia della Chiesa che si concluse nel 1878, dopo 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, con la morte del papa. In questo articolo verranno elencate le sue medaglie annuali. Gian Franco Macri, La serie di medaglie papali per i viaggi apostolici internazionali: La medaglia pontificia, anche quando questa è recente o addirittura contemporanea, è in grado di riservare delle inaspettate sorprese. È questo il caso della serie emessa dai pontefici, a partire da Paolo VI, per i viaggi pastorali internazionali, inaugurati proprio da questo papa nel lontano 1964 e proseguiti dai suoi successori. Alessio Sena, Errori di coniazione in progressione: La costante crescita del numero di collezionisti di errori di coniazione sta portando alla luce sempre più monete interessanti, ai fini di studio e ricerca nell’ambito della numismatica. Con il passare degli anni si è evoluto il modo di collezionare e certificare questo tipo di monete. In questo articolo presenteremo una serie di monete straordinarie. Saluti Eliodoro1 punto
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IL RIC X Il volume, per chi non lo sapesse copre il periodo dalla morte di Teodosio I alla fine dell’impero romano. Con una intuizione importante per metà anni ’90, Kent incluse nel volume molte monete imitative, e non solo, emesse dai cosiddetti popoli romano barbarici (Vandali, visigoti, Odoacre, Ostrogoti, etc….). La struttura del volume è per sommi capi la seguente: 1. le monete sono numerate da 1 a 3819, quindi la numerazione non cambia per imperatore né per zecca. Nonostante le critiche che furono mosse da Hahn nel 1996, credo che la numerazione progressiva sia interessante e non allarghi la possibilità di errore nel riportare le attribuzioni come disse Hahn stesso. Quindi pur lavorando solo sulla moneta in bronzo di questo periodo, credo che seguire una numerazione progressiva possa rappresentare un buon modello. 2. nella prima parte si trattano in ordine cronologico gli imperatori orientali da Arcadio a Zenone 3. nella seconda parte si inizia da Onorio e si arriva alla fine dell’impero, con l’aggiunta delle monete di Odoacre & Co. 4. le zecche sono organizzate in riferimento all’imperatore sotto il quale erano ubicate…. Quindi se cerco una moneta di Arcadio emessa dalla zecca di Roma, la troverò nella sezione di Onorio, che era imperatore nella metà di impero che include la zecca di Roma. Su questo modello di organizzazione del volume spendo subito due parole. Questa divisione appare strana, perché ti trovi ad avere le monete a nome di uno stesso imperatore, “sparse” in più luoghi del volume, MA a tutti gli effetti, quando si impara a gestire meglio il volume, la cosa permette di avere una migliore visione della monetazione di una parte dell’impero…un esempio…. Le cosiddette “crocette” ovvero le piccole monete in bronzo monete che presentano al rovescio una croce come tema principale, sono tipiche emissioni orientali. Una “crocetta” a nome di Onorio è di fatto una emissione fatta da Arcadio e spostarla tra le monete di Onorio crea solo confusione… anche perché la complessità sta certamente nel presentare un impero diviso in due, con tipologie monetate differenti, a volte “misure” differenti, dovendo combinare coerenza per imperatore, per zecca, e sincronia tra le emissioni delle due parti dell’impero… Grierson seguì altrove la logica “per imperatore” e quindi tutte le emissioni ad esempio di Arcadio, sono nella sezione di Arcadio. Questo a mio avviso dà una visione d’insieme che aiuta il collezionista/ricercatore nella ricerca, ma diminuisce al contempo la possibilità che il lettore veda alcune interconnessioni o coerenze interne. Partiamo dal periodo da coprire. L’avvio è dato certamente dalla Morte di Teodosio I che lascia l’impero diviso tra i due figli Arcadio e Onorio, anno 395. Il 395 è certamente un punto di partenza da conservare, consapevoli però di tre aspetti fondamentali: 1 – la morte di Teodosio I non è una barriera insormontabile, quindi molte delle monete che erano coniate prima, furono certamente coniate ancora per un periodo più o meno lungo, dovuto anche solo banalmente ai tempi necessari perché la notizia arrivasse, e le zecche si adeguassero 2 – come sappiamo la distinzione tra legenda continua D N HONORIVS P F AVG e spezzata D N HONORI-VS P F AVG permette di distinguere i ruoli, o meglio le posizioni subordinate, ma ci sono dei “ma” … ovviamente la legenda di Onorio non diventa “spezzata” esattamente il giorno dopo la morte del padre (o non dappertutto, e lo vedremo), poi ci sono delle apparenti eccezioni…e poi presto questa “regola” andrà comunque perdendosi nel nulla. Il termine del periodo da considerare è invece un tema più complesso. La separazione tra monetazione romana (fino a Zenone) e monetazione bizantina (da Anastasio), è una semplificazione moderna, e nemmeno numismaticamente corretta (per non parlare dell’aspetto storico) Come dicevo, Kent decise di chiudere con Zenone 474-491, ma la cosa in sé non ha reali motivazioni, tant’è che come scrissi recentemente in un articolo, il primo periodo di Anastasio è pienamente “romano” e ogni sua emissione è esattamente in linea con le emissioni precedenti, almeno fino al 498. Sarà a mio avviso quindi il 498 la data da considerare per chiudere questo periodo, perché nel 498 Anastasio con la sua riforma introduce dei multipli in bronzo con l’indicazione del valore in numeri greci M=40 K=20 I=10 etc…. questa riforma crea una spaccatura, si badi bene, solo per il bronzo, tale da poter dire che “chiude un capitolo”. Si badi bene…. I piccoli AE4 con monogramma di Anastasio furono coniati prima del 498 e dopo il 498 e ad oggi non è possibile distinguerli…. Quindi, io li citerò consapevole che furono probabilmente coniati fino al 512….D’altronde le linee nette che possono semplificare per chi legge, non esistono nella vita reale, e si tenta quindi di sottolineare una sfumatura più che di creare cesure inesistenti. La monetazione “altra”, Odoacre, Ostrogoti, Visigoti, Vandali etc etc etc, non ha motivo di essere qua trattata, perché solo guardando ai bronzi emessi da Odoacre con suo proprio monogramma, è evidente che oggi le varianti note sono talmente tante che non è più possibile tenerle “mischiate” nella monetazione romana. Dal 1994 sono usciti importantissimi lavori monografici e se allora il riferimento era il MEC I in via quasi esclusiva (e certo dopo quasi 40 anni ancora lo è…), oggi ci sono volumi dedicati alle singole popolazioni la cui sintesi all’interno di una trattazione sulla monetazione romana non ha più molto significato. Va poi segnalato che il RIC IX contiene diverso materiale pertinente al post 395, quindi alcuni numeri del RIC X sono di fatto dei doppioni del RIC IX e quando si cerca materiale di questo tipo è spesso difficilissimo tracciare delle righe di separazione Nei prossimi interventi presenterò alcuni “casi” legati ai vari imperatori. Devo subito dire che la struttura del mio lavoro non è definitiva, e se per la questione delle zecche ho seguito l’impostazione di Kent, al momento la progressione degli imperatori non è spezzata tra occidente e oriente, ma segue un ordine un po’ più “cronologico” La scelta non è definitiva, ma il lungo periodo 395-498 può a mio avviso essere suddiviso in sottoperiodi aventi una loro coerenza intrinseca, e forse questo potrà permettere una narrazione ulteriore, nella speranza che non crei solo confusione…. In effetti forse nel macro periodo 395-498 si possono trovare dei sotto-periodi con una loro propria coerenza…. 395-423 – dalla morte di Teodosio I alla morte di Onorio – benché questo sembri spezzare il regno di Teodosio II, a livello numismatico è evidente una piccola frattura o meglio un tendenziale cambiamento. Includere o meno del primo periodo i due anni del regno di Giovanni è una questione di lana caprina. 423-457 – da Giovanni (423-425)/Valentiniano III (425-455) alla morte di Marciano. Ovvero il periodo che presenta per la prima volta in modo indiscutibile la frattura e la distanza “numismatica” tra i due regni 457-474 – il periodo che coincide con il regno di Leone I, l’occidente appare privo di qualsiasi potere 474-498 – il periodo che coincide con il regno di Zenone e chiude con la riforma di Anastasio. In occidente si vede il passaggio sotto Odoacre prima e Teodorico poi.1 punto
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Quello delle immagini a parte lo capisco per un libro del 1995. Per aver voluto le immagini sopra la descrizione nel libro su Aquileia romana abbiamo speso nel 2000 almeno quattro volte tanto che non inserire le foto in tabelle finali. Il problema dei disegni è proprio l'interpretazione di quello che manca. Tante volte ho visto forzature a favore della tesi dell'autore. E questo di scientifico ha ben poco. Arka Diligite iustitiam1 punto
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E' uno dei tanti personaggi che non hanno (o di cui non si riconosce) un'origine modernamente definita, come anche Cristoforo Colombo per citarne un altro assai controverso. Se ci fosse un po' più di maturità semplicemente si riconoscerebbe che sono europei, senza fare tutto questo casino inutile.1 punto
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