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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/02/22 in tutte le aree
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Abbiamo .... dat porcum I valentem VIII libras ... , ... et inter omnes I vaccam valentem V libras .... , .... porcum valentem V libras .... Stasera mi cimenterò con i valori di mercato di porci e vacche nei secoli.4 punti
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Buongiorno e buon anno. La domanda non può avere una risposta certa, ovviamente, ma a rigor di logica, analizzando la motivazione della Cassazione, devo ipotizzare che il reato di ricettazione sarebbe stato comunque escluso. La Corte, infatti, pur facendo un breve cenno all’assenza di “rilievo numismatico” delle specifiche monete (circostanza a mio avviso ininfluente ai fini della decisione del caso specifico), ha incentrato la sia pur scarna motivazione sulla “trasparenza” dell’acquisto che, di conseguenza, ha condotto a escludere che l’acquirente avesse potuto prefigurarsi (anche solo quale mera eventualità) la provenienza illecita delle monete. A maggior ragione, se l’acquisto fosse stato effettuato presso un professionista (sia tramite Ebay che altro canale di vendita) il reato di ricettazione sarebbe risultato di difficile configurazione. Non dimentichiamo che la legge non vieta il commercio di monete antiche e, anzi, come più volte ho scritto, lo stesso codice dei beni culturali in più punti ammette pacificamente la proprietà privata dei beni in parola al fianco di quella statale. Ne sia conferma il fatto che il legislatore ha previsto per l’ipotesi di acquisto da professionista il rilascio da parte di quest’ultimo dell’attestato di autenticità e provenienza (art. 64). Ció non esclude, tuttavia, che il malcapitato collezionista finisca comunque nell’occhio del ciclone e che per uscirne debba sottostare alle lungaggini processuali (è questa la vera “stortura” del sistema). Lungaggini processuali che, pur conducendo alla sua assoluzione da qualsivoglia reato, ben potrebbero condurre comunque alla definitiva confisca delle monete. Ma di questo si è ampiamente discusso altrove. Saluti.3 punti
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Federico Pavone era un uomo riservato e silenzioso. un serio professionista, fra i pochissimi, anche fra i NIP, ad essere esperto di monetazione greca, specialmente siceliota. Le prime monete le ebbe in mano appena ragazzino, figlio di comandante di stazione dei CC a Niscemi (CL) terra - purtroppo - di tombaroli, che con la omissiva e commissiva responsabilità di funzionari corrotti o imbelli, hanno depredato ed in parte lo fanno ancora, il nostro patrimonio culturale. Con la consapevolezza ed il rispetto della Legge e con la passione che lo contraddistingueva, ha fatto di ciò la sua professione, portata avanti (con la moglie) facendosi apprezzare per la signorilità e la correttezza. Io ho sempre fatto riferimento a lui; non appena acquisita una moneta gliela portavo sempre per un confronto ed una rassicurazione... E' mancato ai suoi, ma a tutto il mondo della numismatica. Di seguito una riflessione di dolore ed amore del figlio, che ci auguriamo possa raccoglierne il testimone... https://www.facebook.com/daniele.pavone.56/posts/50092690457730643 punti
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Iniziamo l'anno con una nuova monetina. Come da titolo si tratta di un Forte di Amedeo VIII... ora bisogna dare una rinfrescata alle classificazioni. Prima della nuova pubblicazione del Cudazzo i Forti di Amedeo VIII Duca erano suddivisi in due tipologie, ora la seconda tipologia di questa moneta, il forte con la A simmetrica, è stata spostata come coniazione sotto Amedeo IX, mentre tre sono diventati i tipi di Forte come Duca. Ci voleva un poco di chiarezza, c'erano delle problematiche nelle classificazioni di questa tipologia ed ora penso che la questione sia risolta. I tre tipi di Forte vengono così suddivisi: Il primo tipo con la A non fiorata, il secondo tipo con la A fiorata ma senza anellini ed il terzo tipo con la A fiorata e gli anellini al diritto ed al rovescio. La moneta di cui voglio parlare oggi è un III tipo, classificato appunto sul Cudazzo al numero 194q, inedita prima degli studi dell'ingegnere Rovera e della sua pubblicazione che indica il segno di zecca, un fiore a sei petali con un anellino a fianco, a Giovanni de Masio per la zecca di Torino nel periodo da Agosto 1422 a Giugno 1424. Rovera scrive anche: "I due resoconti noti di De Masio a Torino, indicano la produzione quasi solo di Quarti. Non sono indicate produzioni di Fiorini d'oro, né di Grossi e Mezzi Grossi d'argento; le monete piccole, Forti e Viennesi, erano prodotte in quantità minime." Questo Forte che Rovera classifica al 176d e 176e era prodotto ad un titolo di 3 denari ed a un taglio di 248 pezzi al marco, corrispondenti a circa 0,987 gr. La mia moneta con un diametro di circa 18 mm ha un peso di 0,84 gr.2 punti
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Ringrazio tutti gli intervenuti in questa discussione per aver condiviso tante belle monete/banconote/altro nonchè tutti i visitatori. Continueremo in questa discussione dedicata all'amico Mark - villa66 - dove sono state già postate alcune monete del 2021 e dove si potranno ancora postare da domani lunedì 3 gennaio e sino al 9 gennaio domenica. Successivamente, dal 10 gennaio in poi, si proseguirà con il solo 2022 sino al 31 dicembre del corrente anno. Grazie a tutti2 punti
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È bellissima. Complimenti per la discussione all' autore✌️?2 punti
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Ecco dove ho messo la bancomummia E' all'interno di un portafoto in plexy come questo: Ora il tapiro è meno attapirato ?2 punti
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Ciao Sembrerebbe questa Augusto Dicalcon Egitto Alessandria Dattari 7 Silvio2 punti
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Buona domenica a tutta la sezione. Spero di fare cosa gradita nel postare le immagini del 12 Carlini in piombo. Purtroppo non ho i realizzi dell'asta.2 punti
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Ultimo tondello aggiunto in collezione nello 2021 Che ne ne pare? Se non sbaglio è un tipo di moneta che per tipologia è raro trovare in alta conservazione. Come la classifichereste?2 punti
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Anch'io voglio inviarvi i miei auguri più sentiti affinchè il MMXXII sia decisamente migliore del precedente e ve li mando con questo denaro inedito con i miei più cari saluti2 punti
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Desidero qui presentare una moneta particolare, sebbene con gli usuali tipi dei SS Pietro e Paolo. Mi è stata venduta in via amichevole da chi di questa tipologia se ne intende davvero; io un po' meno ma l'ho trovata molto interessante per modulo, metallo, patina, peso, pontefice. Si tratta di un giulio di Leone X, raffigurante al diritto le chiavi papali decussate e al rovescio i 2 Apostoli con spada e chiavi (chiave!). Causa il proprio nome, le monete di quel papa raffigurano spesso un leone, che nello specifico non è presente rendendo l'iconografia più tradizionale e, forse, meno ambita (inutile infatti negare che l'occhio vuole la sua parte e determina il valore, anche in numismatica). Il giulio in questione è raro, tanto più per conservazione (i fondi sono lucenti e immacolati; il perlinato sul contorno spicca), patina (bruna, omogenea ed originale) e modulo (regolare e senza fratture con bordo tagliente); pesa g 3.89, all'estremo superiore dell'intervallo legale. Definirei la conservazione "Superba" (vidimando il termine da Num. Genevensis che la riferisce non alla traduzione di SPL in francese, ma a monete di particolare conservazione rispetto alla media) o meglio "Superiore" (per raffronto ad altri esemplari); pecca solo per una modica ribattitura del rovescio. Numismaticamente parlando appartiene al primo periodo della monetazione di Leone X, tra il 1513 e il 1515, anno quest'ultimo in cui fu revocato l'appalto della zecca al Banco Fugger per la morte del concessionario Ulrico F. Erano questi potentissimi banchieri tedeschi che condizionarono per lungo tempo la vita politica dell'Europa e dello Stato Pontificio. Posto il LINK ad una interessante discussione del forum attinente al ruolo in zecca di questa famiglia.2 punti
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Approfitto del presente thread ad argomento anniversario per qualche commento libero a una curiosa discussione di 10 anni fa in cui il forumista oggi non più presente riccardo86 faceva "un sorriso di gioia" alle voci di un possibile crack dell'euro e ritorno delle vecchie valute... ma subito dopo, giusto il tempo di finire la stessa riga, il sorriso di gioia evidentemente gli si spegneva in volto al pensiero delle conseguenze di un tracollo dell'unione monetaria, per cui chiedeva lumi sulle probabilità reali che ciò accadesse e come reagire se si fosse davvero verificato. A quell'epoca molti credevano in buona fede alla possibilità che l'euro crollasse, e se la maggior parte era cosciente anche solo in linea di massima della catastrofe che questo avrebbe comportato per tutti noi altri invece erano assaliti da intensi e prolungati orgasmi all'idea di sfasciare tutto e tornare al passato. Qualcuno nel mondo politico cercava di stimolare uno pseudo-dibattito sull'argomento anche mettendo in giro qualche balla pittoresca, ad esempio che la Germania avesse intenzione di uscire dall'unione monetaria "per non pagare i debiti degli altri" e che stesse facendo stampare di nascosto in Svizzera i nuovi marchi tedeschi da mettere in circolazione. Oppure che il sistema bancario di questi o quegli Stati si preparasse a un crollo dell'euro o stesse direttamente complottando per far crollare l'euro. C'era poi un altro filone molto ricco in cui si sosteneva la necessità di uscita unilaterale dell'Italia dall'unione monetaria, con varie argomentazioni che ancora oggi a volte affiorano dagli strati geologici delle balle sull'euro raccontate in due decenni della sua esistenza. Quali soluzioni si parlava di adottare? Una delle più strambe proposte ancora citata all'epoca prevedeva di uscire dall'unione monetaria, lasciar svalutare la nuova lira di quel tanto che sarebbe bastato a far ripartire le esportazioni e poi rientrare nell'unione monetaria. Al di là delle critiche a questa trovata a dir poco ingenua (talmente ingenua che quasi certamente venne proposta in un goffo tentativo di mascherare un abbandono definitivo dell'unione monetaria) bisogna riconoscere che la fantasia non mancava proprio. Ma il premio "Perla di Fantasia" a mio parere spetta a una proposta paradossale di un forumista non più presente, secondo cui "A questo punto, anzichè uscire dall'euro, bisognerebbe mantenerlo ed uscire dalla UE (come fa San Marino, tanto per intenderci), per sottrarci ai vincoli che ci impongono e continuare a fare come ci pare". I problemi italiani da tutto derivano tranne che dalla permanenza nell'UE, ma almeno qui si riconosceva sostanzialmente che non è l'euro il vero problema. Uscire dall'UE "come fa San Marino" (paese che di recente è stato a un passo dal tracollo finanziario) per "continuare a fare come ci pare" mantenendo l'euro è qualcosa che nessuno aveva mai proposto: alcuni dei migliori geni del ritorno alla lira farneticavano di uscire dall'UE proprio come soluzione ideale per lasciare l'unione monetaria. E quindi? Dieci anni e molto casino dopo si è capito chiaramente che per la speculazione finanziaria internazionale abbattere l'euro è un'impresa tutt'altro che facile, quindi che la valuta unica non crollerà mai "da sola" (a meno che non crolli l'intera UE), e sembra anche sparita la voglia dei maghi dell'economia anti-eurista di partorire grandi piani che portino l'Italia ad uscire o essere buttata fuori dall'unione monetaria. Ultima in ordine di tempo era la furbata dei "miniBOT", biglietti di Stato con denominazione in euro camuffati da BOT senza scadenza e senza interessi (sic), da mettere in circolazione come base per un ritorno alla lira, che i loro sostenitori hanno cercato disperatamente di far passare per un innocente mezzo di estinzione dei debiti dello Stato verso le aziende private. Non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro. Niente può far cambiare idea agli estremisti politici più sfegatati e a mio avviso gli eroi della lotta all'euro non hanno rinunciato al loro sogno pericoloso quanto demenziale, ma una cosa è certa: a meno di non impazzire del tutto e spararci da soli negli zebedei potremo continuare a utilizzare la seconda valuta più pregiata del mondo dopo il dollaro USA. Se tutto va bene questa fissa masochista di sognare la distruzione di uno dei più importanti traguardi raggiunti dall'Europa comunitaria si estinguerà con l'estinguersi delle generazioni che hanno conosciuto anche le vecchie valute, soggetti al bombardamento mediatico del primo decennio, quando si sfruttarono le conseguenze delle speculazioni del 2002 sulla sostituzione del contante delle vecchie valute con quello in euro per addossare all'euro tutte le colpe possibili. Le nuove generazioni, quelle che hanno conosciuto solo l'euro, stanno diventando una parte consistente della popolazione.2 punti
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Figlio di Antigono Monoftalmo e di Stratonice, è stato il primo membro della dinastia degli Antigonidi a regnare sulla Macedonia dal 294 a. C. fino alla morte. Il soprannome di “Poliorcete” (in greco “assediatore”) gli venne attribuito per la sua abilità a conquistare le città a seguito del successo di suoi numerosi assedi). Un superbo ritratto del sovrano è raffigurato su questo tetradramma della Leu Web Auction 18. Lot 673 KINGS OF MACEDON. Demetrios I Poliorketes, 306-283 BC. Tetradrachm (Silver, 30 mm, 17.11 g, 7 h), Amphipolis, circa 289-288. Diademed and horned head of Demetrios I to right. Rev. BAΣIΛEΩΣ - ΔHMHTPIOY Poseidon, nude, standing left, his right foot set on a rock, holding trident in his left hand and resting his right on his right thigh; in innerleft and right fields, monograms. Newell 116. Well struck on a broad flan, and with a superb portrait. Very fine. From a European collection, formed before 2005. Starting price: 250 CHF. Hammer price: 2600 CHF.1 punto
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Ciao Per me è decisamente una frattura?1 punto
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Si tratta del sesino di Modena per Francesco II d'Este. L'attribuzione è certa sia per la forma della cartella del verso che per il numerale II dopo la A della legenda del dritto... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FRDU/1 Così come può essere considerata certa l'inesistenza del sesino di Rinaldo con busto a sinistra; ne trovi le motivazioni a pag.40 e 42 dell'articolo che ti metto in collegamento: https://www.academia.edu/17801160/Modena_Proposta_per_una_collocazione_cronologica_dei_sesini_emessi_durante_il_governo_di_Rinaldo_I_dEste_e_per_una_revisione_delle_tipologie_esistenti In breve... la presunta esistenza del sesino di Rinaldo con ritratto a sinistra venne erroneamente dedotta sulla base delle tavole a corredo della monografia sulle monete di Modena pubblicata da A. Crespellani; in effetti si trattava di un probabile errore grafico , nel testo infatti l'autore non fece alcun cenno al sesino con ritratto a sinistra ma descrisse solo quello classico (e comunque raro) con busto a destra. Tutte le successive opere "copiarono" acriticamente questo errore tanto che anche l'immagine riportata dal MIR Emilia è frutto di un banale fotomontaggio. ciao Mario1 punto
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Secondo il Gigante online, 31 volte in pochi anni, ovviamente è possibile che ci siano più passaggi della stessa moneta in aste diverse Numeri alla mano, rispetto ad altri scudi rarissimi è innegabilmente molto più frequente, e chi si accontenta di una conservazione fino a BB (e ha denari da spendere per prenderla) la trova in poco tempo. A me manca, e quando capiterà un esemplare non restaurato / non lavato / non pulito maldestramente e a un prezzo che riterrò giusto, la prenderò. Senza fretta P.S: nella Nomisma 57 uno dei due esemplari proposti è stato ritirato (Lotto 1811). C'era stata una discussione in proposito, non ricordo se qui o sul forum di ebay, ho comunque ripescato il confronto. La N di Zecca nel 1811 sembra più vicina alla corona, e il primo 6 sembra "rovinato" in modo diverso dal caratteristico difetto di conio del 1866 N. Per commenti su questo pezzo coinvolgerei quello che a mio avviso è il massimo conoscitore degli Scudi Sabaudi, Eros @furia781 punto
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Questa moneta anche se periodicamente si vede,mantiene sempre il suo valore,io mi aggiudicai l'esemplare dell'asta Ranieri 13 del 10 novembre 2018 giudicata mb/bb abbastanza piacevole,e comunque era il massimo che io potessi fare,ma non ne sono pentito.1 punto
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Per lo stato italiano le lire sono solo dei pezzi di carta o di metallo senza valore, non ci sono problemi a inviarli per posta, avendo naturalmente l'accortezza, nel caso in cui il valore collezionistico sia elevato, di farlo tramite assicurata. petronius1 punto
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Neppure a me pare un falso, propabilmente è solamente stato "torturato" Saluti TIBERIVS1 punto
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Dalla regione mineraria ( argento ) interna e montuosa Illirico-Peonica e dal sito non ancora identificato di Damastion, un interessante non comune tetradrammo che passerà ad inizio Febbraio in asta Hirsch 371 al n. 1086 . Unisco da altra vendita di un paio di mesi or sono, un diverso esmplare con testa di Apollo in stile migliore .1 punto
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@demonetis, ricordo un altro esemplare visto su un catalogo d'asta in piombo o piombo ramato. Cercherò di ritrovarlo e di riportare i riferimenti in questa discussione. Un caro saluto, Rocco.1 punto
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Della dinastia modernamente identificata come Plantageneti ma anche noto come "cuor di leone" , Riccardo nasce in Oxford nel 1157, figlio di Enrico II re di Inghilterra e di Eleonora di Aquitania . Dopo l'infanzia in Inghilterra, trascorre gran parte della vita nei possedimenti della corona inglese in Francia, spesso combattendo contro i nobili ribelli, ribelle egli stesso contro il padre Enrico II . Fattosi crociato già dal 1187, Riccardo è incoronato re di Inghilterra nel 1189 e nel 1190 avvia la sua più importante impresa, la terza crociata, la "crociata dei re" nella quale è associato con Filippo II re di Francia e con Federico I barbarossa imperatore . Morto il barbarossa prima dell'arrivo in Terrasanta e rientrato in Francia Filippo II dopo la presa di Acri, Riccardo I conduce da solo la crociata che conclude nel 1191, pur non avendo preso Gerusalemme, con un trattato con Saladino . Richiamato in Inghilterra per il rischio di usurpazione del fratello Giovanni ( poi 'senzaterra' ) , sulla via del ritorno, pur in abiti di pellegrino, è riconosciuto e catturato nei pressi di Vienna prima del Natale 1192 : la sua prigionia si conclude il 4 Febbraio 1194 con il pagamento di un ingente riscatto all'imperatore Enrico VI di Svevia . Negli anni successivi Riccardo I riprende il controllo sull'Inghilterra e su tutti i possedimenti in Francia : qui la sera del 25 Marzo 1199, mentre ispeziona le opere di assedio al piccolo castello di Chaluz, è ferito alla spalla sinistra da un balestriere, la ferita si infetta rapidamente e lo conduce alla morte il 6 Aprile 1199 . Si può ricordare che al periodo della prigionia di Riccardo I, con il tentativo di usurpazione da parte del fratello Giovanni senzaterra, si rifanno le leggende legate alla figura di Robin Hood . Dei 3 re della terza crociata sono interessanti monete battute in argento .1 punto
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Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla discussione e a dipanare il mio interrogativo. Purtroppo al rovescio non si vede alcuna legenda in quanto la moneta è completamente lisa in quel punto...1 punto
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Potrebbe essere il 214b del catalogo postato da @ak72. La legenda corrisponde... Arka Diligite iustitiam1 punto
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https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fwww.cgbfr.it%2Flucio-vero-as%2Cbrm_473066%2Ca.html&psig=AOvVaw2IsOhp-kUbXmUrQ7cwqLeS&ust=1641215504926000&source=images&cd=vfe&ved=0CAkQjhxqFwoTCNi7yOuTk_UCFQAAAAAdAAAAABAF1 punto
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Testimonianze dalla Corea del sud. Sono ampiamente documentati casi di gatti che combattono per difenderne altri (o altri animali, umani compresi) da predatori/malintenzionati, oppure che cercano di attirare l'attenzione di passanti umani verso loro simili in difficoltà, ma qui abbiamo il massimo: un gatto si prende cura di un simile rimasto semi-invalido. Seconda parte: Si continua anche a sentire con insistenza la caxxxta totale (ripetuta in forma sempre identica, sorta di litania cerimoniale tramandata a memoria) che "i gatti si affezionano solo alla casa e non al padrone". Ci sono abbondanti testimonianze di gatti abbandonati dai loro proprietari che diventano anoressici. Ecco un caso: https://www.youtube.com/watch?v=lGHrTHK-SXM https://www.youtube.com/watch?v=nR4j8US2hVk1 punto
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Carlo Fabrizi, in Della marca ad usum curiae, del 1774, parlando della antica marca aquileiese, afferma : L'ordinaria Marca di danari conteneva, come ognun sa, danari censessanta, si divideva in quattro Fertoni, o Fortoni, il cui valore era danari quaranta, e tal volta si divideva in lire, che lire di danari per il più, ed anche, ma di rado, lire schiavanesche, o sclaboniche, ovvero schiavaniche le trovo nelle Carte nominate. Queste lire di danari negli antichi tempi, cioè fino circa la metà del decimoquarto secolo, valevano solo danari otto, .......... ; e ancora : ......... queste notizie ai nostri Scrittori negli eruditi lori trattati sulle Monete sono sfuggiti,avendo essi considerata questa lira da otto denari come fuori dell'ordinario usata, ...... ....... Stabilito per tanto, che la valuta delle lire di danari fosse di danari otto, viene in conseguenza, che la Marca di danari contenesse venti lire.1 punto
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ARESIII, non per polemizzare ma chi nel 2022 appena arrivato si lascia infastidire da temi del genere secondo me è meglio che sui forum pubblici non ci venga proprio. Non è obbligatorio, ci guadagnerà in salute lasciando gli altri liberi di esprimersi, finchè non insultano.1 punto
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Bello questo denaro inedito...anche se adesso mi scompagina tutta la classificazione ?! Un abbraccio a @dizzeta e a tutti gli altri amici di questa discussione, oltre che della sezione medievale. MB1 punto
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In questa discussione altre medaglie della mia collezione:1 punto
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Dmitry Markov Coins & Medals | M&M Numismatics Ltd | Ira & Larry Goldberg Coins & Collectibles | Sovereign Rarities Ltd > Auction 54 Auction date: 11 January 2022 Lot number: 402 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Valerian I. Æ Medallion 46 mm (42.11 g), AD 253-260. Sardes in Lydia. Domitius Rufus, asiarch and son of the second asiarch. AYT K Π ΛIK OYAΛEPIANOC CE, Radiate, draped and cuirassed bust of Valerian I right. Reverse: [EΠ]I ΔOM POYΦOY ACIARX (KE) YIOY B ACIARX around, CAPΔIANΩN TRIC / NEΩKOP/ΩN in exergue, Demeter, with billowing veil and holding torch in each hand, standing in biga drawn right by two winged serpents. GRPC - Lydia 713 (this coin illus.); BMC 206; Waddington 7059. Reddish-brown patina. Very large and impressive. Extremely Fine. Estimated Value $6,500 - UP The die engraver has taken full advantage of the large diameter of the coin to depict the grain goddess Demeter in wonderful detail on the reverse. She is shown holding two torches in reference to her cult title Phosphoros ("Light-Bearer"). After the abduction of her daughter Persephone by Hades, Demeter searched for her everywhere, carrying torches so that she could look into the dark places of the world in the hope of finding her daughter. At the same time, the coin shows her riding a fantastic and fast (indicated by the veil that blows up behind the goddess's head) chariot of winged serpents This vehicle was normally associated with the demigod Triptolemos, who was nursed by Demeter and taught the secrets of agriculture so that he could pass them on to mankind. Together, Demeter and Triptolemos were worshipped in the Eleusinian mysteries - one of the most prestigious mystery cults of the Greco-Roman world. Indeed, even emperors desired induction into the cult. As such, one wonders whether this coin might have been struck to commemorate the induction of Valerian I and his son Gallienus into the mysteries during their fortification of Athens (including Eleusis) against the Gothic and Herulian menace. On the other hand, it is also possible that the type alludes to the temple of Demeter and Kore (Persephone) at Sardis and its cult. However, since the coin is signed by Domitius Rufus in his role as Asiarch - the chief priest and organizer of the imperial cult in the province of Asia - it seems somewhat more likely that the type should be connected to the emperor and therefore makes induction into the Eleusinian mysteries a preferable interpretation of the Demeter type.Unfortunately, whatever secrets of the goddess Valerian I may have been privy to, they did him very little good. Not long after his visit to Athens and his entry into Asia, he embarked on an incredibly disastrous campaign against the Sasanian Persians. It was so bad that in AD 260, not only were his Roman legions annihilated by the Persians, but Valerian himself was captured alive and held hostage at the court of Shapur I. There he was said to have been kept in a cage and was brought out to serve as a footstool whenever Shapur mounted his horse. After years of such abuse Valerian died and faced his final ignominy: his body was stuffed so that the Sasanian shahanshah could always mount his horse from the back of an emperor. Ex CNG 79 (17 September 2008), 606. Estimate: 6500 USD ILLUSTRAZIONE: TRITTOLEMO E DEMETRA SU UNA BIGA TRAINATA DA SERPENTI, CAMMEO DEL I SECOLO D.C., HERMITAGE, SAN PIETROBURGO1 punto
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Come fatto anche nell'altra sezione, volevo fare i miei più cari auguri di una serena fine di anno e di un migliore (!) 2022 agli amici dei denari di Genova! Un caro saluto e spero a presto, MB1 punto
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Buonasera? l' ultimo mese mi sono dato molto da far,posto la Capranesi da 100 lire arrivata proprio oggi alle 11:59 ?, la 1000 Barbetti auto regalo Natale e i due biglietti/mini banconote lager tedeschi per prigionieri,della l guerra mondiale,regalatomi,insieme ad altro da mia moglie? . Mi fermo qui perchè ci sarebbe un bel pò da postar ? saluti e auguroni a todos1 punto
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Grazie Pippo78. Spero di riuscire a mettere in collezione anche le altre tre per completare la serie. Chissà se mai riuscirò. Vedremo....1 punto
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Lamentela inutile, anche io ho notato la stessa cosa, ma non mi ha meravigliato. Il Vaticano non ha un'unione doganale con l'UE, nè ne fa parte ovviamente. Ha solo un accordo con l'UE per la valuta (derivante dai trattati con l'Italia) e con Poste Italiane per la logistica, ma le spedizioni sono immesse da Poste Vaticane, che sono un ente estero così come la Commercializzazione Filatelica e Numismatica (ex UFN). Normale quindi che i pacchi viaggino con le fatture e le dichiarazioni ai fini doganali, come per qualsiasi paese extra UE, e c'è pure scritto nei moduli d'ordine se non ricordo male. Questo a valere dal 01/07/2021.1 punto
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Ciao @caravelle82, mi sa che ha capito ? E' un grande esperto di 34enni. Beato Lui, sono belle e quasi tutte diverse! Ciao1 punto
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Il tuo oggetto misterioso è definito dagli studiosi : "tendiarco" . Si tratta di un manufatto di epoca romana ,la sua funzione è dibattuta ,alcuni sostengono che effettivamente servisse ad incoccare le frecce ,altri che facesse parte di un sistema di briglie equine. In questa sezione ci dovrebbe essere una discussione abbastanza estesa sulla tipologia.1 punto
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Lunga Vita All' Euro fisico!!! Morte alle Criptovalute!!! Pensare di tornare ai vari, Marco, Lira, Franco, Fiorino ecc ha la stessa Lungimiranza e Freschezza del Congresso di Vienna del 1815.....seguito da un bel 48 Economico.1 punto
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@doppiopunto Ripeto parte di quello che ho espresso. mi piace partecipare, condividere, rispetto le opinioni di tutti, per me lo spirito del forum deve essere di Fratellanza, a me piace mettere in mostra qualche bel pezzo che ho, ma è lo stesso con quelle in cattivo stato di conservazione. Ognuno è libero di impostare la propria raccolta come meglio crede. Sono d'accordo sul momento di crescita. Continuerò a leggere con piacere. Saluti Alberto1 punto
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