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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/01/22 in tutte le aree
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Buon 2022 a tutta la sezione. Napoletana del primo dell'anno : Ferdinando II, Piastra 1838 senza punteggiatura nel rovescio. un caro saluto e condividete !3 punti
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Buon anno, buon anno! Per curiosità ho cercato passaggi in asta del rarissimo scudo postato da @Scudo1901 Coi potenti mezzi offerti da Sixbid, la stessa moneta è apparsa Da Varesi, asta 74, del 04/2019, giudicata "Colpo ripreso ed hairlines ma rilievi BB" https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30373185 Successivamente da Numismatica Ferrarese (asta E-live 5 del 07/2020, giudicata BB/SPL e senza note nella descrizione del catalogo) https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l32480219 Il graffi nelle foto di @Scudo1901 sono evidenti, il colpo al D/ l'avevo visto ma non mi sono sbilanciato sul restauro perché non avendo la moneta in mano non potevo esserne certo Mi trovo quindi assolutamente allineato col giudizio di @Alberto Varesi che comunque non si discosta molto da quanto ho espresso nel mio precedente commento3 punti
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Buon anno! Ma le cerchi apposta tutte così maltrattate? A parte gli scherzi, la prima impressione è quella, ma bisogna fare due premesse: 1) Non sono "Grossetti", perché questa denominazione è solitamente applicata solo per i Grossi emessi sotto il Doge Francesco Foscari, giacché estremamente piccoli e leggeri rispetto a quelli emessi nei secoli precedenti; 2) L'iconografia dei tuoi ci porta a considerare i Grossi del 1° tipo, detti anche "Matapan"; questi Grossi avevano rappresentati il Doge e San Marco di fronte. Il peso dei tuoi è circa la metà del peso medio censito per gli originali in buone condizioni e cioé gr 1,978 A lato di San Marco dovremmo leggere ° S ° M ° VENET , però a me sembra ci sia carenza di spazio e non solo a causa della tosatura. A lato del Doge dovrebbe esserci il suo nome, ma ci leggo ben poco. Potrebbero essere contraffazioni balcaniche. A parte la tosatura, in quelle aree venivano usati Grossi che erano circa la metà degli originali e denominati mezzi Grossi. Potrebbero essere di questa fattispecie. saluti luciano3 punti
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Da Tauler&Fau vorremmo rendere omaggio al Sig. Rafael Tauler Fesser (recentemente scomparso), offrendo gratuitamente tutti i suoi cataloghi specializzati. Qui troverete il lavoro e l'esperienza di una vita dedicata alla numismatica. Ci auguriamo che la sua eredità sia utile per aumentare la conoscenza e la diffusione della nostra passione, la numismatica https://www.tauleryfau.com/blog/en/tauler-editions/2 punti
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Finalmente una doppia soddisfazione con un argento horror e un premio meravigliosamente horror in un anno alquanto horror .... e adesso ripartiamo più forti di prima? Grazie @caravelle82 e @nikita_??2 punti
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Anch'io voglio inviarvi i miei auguri più sentiti affinchè il MMXXII sia decisamente migliore del precedente e ve li mando con questo denaro inedito con i miei più cari saluti2 punti
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Come fatto anche nell'altra sezione, volevo fare i miei più cari auguri di una serena fine di anno e di un migliore (!) 2022 agli amici dei denari di Genova! Un caro saluto e spero a presto, MB2 punti
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Salute a voi lamonetiani, mi sono imbattuto in una piastra in bronzo del 1799 della Repubblica Napoletana esitata nel lontano 1923 dalla ditta Canessa di Napoli. La moneta compare al lotto 616 e viene così descritta: Il Pagani (Prove e Progetti, p. 136, lotto 748) considera la moneta una prova ma ne cambia il metallo: da bronzo diventa rame. Inoltre, a mio avviso la legenda è corretta, come riporta il Pagani, e non errata, come scrive il Canessa (ma forse si tratta di un errore tipografico). Il Luppino, vol. IX p. 148 n. PP834, riporta il medesimo esemplare del Pagani scrivendo: "Non vi sono oggettivi riscontri che questo esemplare possa essere definito una prova, in quanto il Pagani si limitò a suo tempo a catalogarlo come prova in base alla definizione della ditta Canessa". Voi cosa ne pensate? Prova o falso? Grazie a chi vorrà intervenire.1 punto
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Iniziamo l'anno con una nuova monetina. Come da titolo si tratta di un Forte di Amedeo VIII... ora bisogna dare una rinfrescata alle classificazioni. Prima della nuova pubblicazione del Cudazzo i Forti di Amedeo VIII Duca erano suddivisi in due tipologie, ora la seconda tipologia di questa moneta, il forte con la A simmetrica, è stata spostata come coniazione sotto Amedeo IX, mentre tre sono diventati i tipi di Forte come Duca. Ci voleva un poco di chiarezza, c'erano delle problematiche nelle classificazioni di questa tipologia ed ora penso che la questione sia risolta. I tre tipi di Forte vengono così suddivisi: Il primo tipo con la A non fiorata, il secondo tipo con la A fiorata ma senza anellini ed il terzo tipo con la A fiorata e gli anellini al diritto ed al rovescio. La moneta di cui voglio parlare oggi è un III tipo, classificato appunto sul Cudazzo al numero 194q, inedita prima degli studi dell'ingegnere Rovera e della sua pubblicazione che indica il segno di zecca, un fiore a sei petali con un anellino a fianco, a Giovanni de Masio per la zecca di Torino nel periodo da Agosto 1422 a Giugno 1424. Rovera scrive anche: "I due resoconti noti di De Masio a Torino, indicano la produzione quasi solo di Quarti. Non sono indicate produzioni di Fiorini d'oro, né di Grossi e Mezzi Grossi d'argento; le monete piccole, Forti e Viennesi, erano prodotte in quantità minime." Questo Forte che Rovera classifica al 176d e 176e era prodotto ad un titolo di 3 denari ed a un taglio di 248 pezzi al marco, corrispondenti a circa 0,987 gr. La mia moneta con un diametro di circa 18 mm ha un peso di 0,84 gr.1 punto
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Non può mancare l'incontro scontro tra Arale e Goku:1 punto
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La moneta da lire 5 1866 Napoli è sicuramente una delle monete più difficili da reperire in buona conservazione del Regno d'Italia. L'esemplare più bello che ho individuato risale al lontano 1975, vendita Kunst und Munzen n. 14 - lotto n. 1438 dove veniva proposto in SPL/FDC con una stima di 18.000 Fr. Sv. e partenza intorno ai 15.000. Non ho l'esito dell'asta. Faccio notare che al lotto 1456 era presente un esemplare da Centesimi 10 1908 qFDC stimato 40.000 Fr. Sv. che fu venduto a 35.000 + diritti.1 punto
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Salve a tutti, dopo una lunga attesa è arrivato il lotto di monete antiche che aveva creato tanto scalpore e un acceso dibattito. Non allego foto delle monete perché sono veramente tanto però vi lascio qui un elenco di quelle che ho identificato. Richiamo anche @caravelle82 @Fiore151 @FFF@monetiere che si erano interessati al contenuto.1 punto
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Eh qualcosina dai. Mi piacciono molto. Quelle superfici " lunari" ,si fanno notare,a mio avviso? Però,nonostante questo,a mio parere ,sono dei falsi interessantissimi. Poi si sa,ci sono quelli ben riusciti e quelli meno,quelli " impastati" e quelli pacchiani?1 punto
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Io noto una superficie porosa e che presenta anche i tipici " crateri".1 punto
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Questo è Taekwon V, sconosciuto robottone sudcoreano anni '70. Le cose funzionano come in quelli visti da noi, solo che per rendere tutto più coreano i giganti meccanici che ogni tanto vengono alle mani senza raggi o missili vari si affrontano a mosse di taekwondo. L'ispirazione a un più noto robottone giapponese è evidente. In Corea del sud è ancora molto popolare, infatti ne hanno proposta una versione moderna:1 punto
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Nel Catalogo d'asta della Collezione Dottor Bruno Mantegazza , battuta dallo Studio Numismatico Negrini , il 29 e 30 Novembre 1995 a pagina 196, ad aprire la parte Campania (Napoli) il lotto 1106 "Prova del dodici Carlini A.VII. D/ Libertà a destra , con asta sormontata da pileo, tiene il fascio. R/ Valore nel campo tra rami di quercia." Riferimenti : Pagani Prove 748 tipo pb (piombo) . Conservazione BB RRRR Non viene riportato il peso della moneta , che a giudicare dalla foto in b/n non sembra un falso d'epoca e si intravedono al bordo i "rigonfiamenti" dovuti alla marcatura nel taglio del decoro.1 punto
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Bello questo denaro inedito...anche se adesso mi scompagina tutta la classificazione ?! Un abbraccio a @dizzeta e a tutti gli altri amici di questa discussione, oltre che della sezione medievale. MB1 punto
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Che onore aver vinto un posto di riguardo al cospetto di un museo di tale caratura... Quasi non ci credo E che dire, il premo è la cosa magnificente.1 punto
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Il numerale a fine legenda del dritto mi pare un VII (e lo spazio per l'viii non penso ci sia); dovrebbe quindi trattarsi di Francesco. Ciao Mario1 punto
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Siamo al primo gennaio, non voglio iniziare l'anno con uno sproloquio, allora chiedo al buon @paolopaoloo se l'universo mondo la ragionasse così, cosa utilizzeremo al posto delle monete?1 punto
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https://www.vcoins.com/it/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/bulgaria_ivan_stracimir_13561397_ar_grosch/1247072/Default.aspx1 punto
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Ciao! Bellissima e particolare; uguale all'esemplare stampato nel libro. Buon anno luciano1 punto
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Dovrebbe appartenere alla serie "bastone e clava", Crawford 106/5, e quella alla nota 3 (al R/ con il bastone a sinistra). https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B33/21 punto
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un pezzetto, un pò di qualcosa... intanto Buon Anno a tutti Voi1 punto
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De grege epicuri. Direi un semisse repubblicano; e' molto malconcio, non saprei dire altro.1 punto
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Ciao, il terzo sul podio è un denario di Alessandro Severo con al rovescio la rappresentazione della Vittoria. Denari che venivano coniati in occasione di vittorie riportate in importanti campagne militari(RIC 180). Auguri a tutti per un anno ricco di salute e di nuovi acquisti. Alle prossime?. ANTONIO1 punto
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Volevo ringraziarvi della partecipazione,a tutti e rinnovarvi i miei sinceri auguri di un buon anno! Con l' augurio,oltre che star bene in salute tutti,anche di ritrovarsi con tanti orrorini anche nell' anno che fra poco verrá! All' anno prossimo,con nuovi orrori! ????1 punto
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Ma veniamo al vincitore. Colui che ,a mio avviso,raccontando la storiella che sta sotto,ci ha fatto sorridere e pensare alla giovinezza? Egli,ha avuto tanto amore per il suo oggetto preferito,talmente tanto,da volerlo coccolare e proteggere,chissá,dalle intemperie,dall' usura creata dal tempo che non fa sconti...... Insomma è : ??????? ??????? ??????? @FFF con suo miniassegno,amichevolmente soprannominato " la banco-mummia" ???1 punto
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Inizierò il nuovo anno con la lettura del tuo ultimo volume che mi è arrivato ieri. Auguri !1 punto
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Desidero qui presentare una moneta particolare, sebbene con gli usuali tipi dei SS Pietro e Paolo. Mi è stata venduta in via amichevole da chi di questa tipologia se ne intende davvero; io un po' meno ma l'ho trovata molto interessante per modulo, metallo, patina, peso, pontefice. Si tratta di un giulio di Leone X, raffigurante al diritto le chiavi papali decussate e al rovescio i 2 Apostoli con spada e chiavi (chiave!). Causa il proprio nome, le monete di quel papa raffigurano spesso un leone, che nello specifico non è presente rendendo l'iconografia più tradizionale e, forse, meno ambita (inutile infatti negare che l'occhio vuole la sua parte e determina il valore, anche in numismatica). Il giulio in questione è raro, tanto più per conservazione (i fondi sono lucenti e immacolati; il perlinato sul contorno spicca), patina (bruna, omogenea ed originale) e modulo (regolare e senza fratture con bordo tagliente); pesa g 3.89, all'estremo superiore dell'intervallo legale. Definirei la conservazione "Superba" (vidimando il termine da Num. Genevensis che la riferisce non alla traduzione di SPL in francese, ma a monete di particolare conservazione rispetto alla media) o meglio "Superiore" (per raffronto ad altri esemplari); pecca solo per una modica ribattitura del rovescio. Numismaticamente parlando appartiene al primo periodo della monetazione di Leone X, tra il 1513 e il 1515, anno quest'ultimo in cui fu revocato l'appalto della zecca al Banco Fugger per la morte del concessionario Ulrico F. Erano questi potentissimi banchieri tedeschi che condizionarono per lungo tempo la vita politica dell'Europa e dello Stato Pontificio. Posto il LINK ad una interessante discussione del forum attinente al ruolo in zecca di questa famiglia.1 punto
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Buonasera? l' ultimo mese mi sono dato molto da far,posto la Capranesi da 100 lire arrivata proprio oggi alle 11:59 ?, la 1000 Barbetti auto regalo Natale e i due biglietti/mini banconote lager tedeschi per prigionieri,della l guerra mondiale,regalatomi,insieme ad altro da mia moglie? . Mi fermo qui perchè ci sarebbe un bel pò da postar ? saluti e auguroni a todos1 punto
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Buongiorno e Buon Santo Stefano, tra la Tardo Repubblica e il Primo Impero i possedimenti territoriali di Roma si estendono in modo importante e la richiesta di flusso monetale circolante bronzo si amplifica notevolmente. Nel I secolo d.C. si assiste all'utilizzo di varie strategie a limitare questa carenza: utilizzo di monete locali (ad esempio GERMANVS INDVTILLI) o di importazione (monete massaliote o da Ebusus o Panormos rinvenute a Pompei), di emissioni cittadine provinciali (zecche spagnole o trace), creazione di copie fuse, sezione di monete bronzee a creare delle frazioni, etc... Una delle concause che hanno porta a questa "drammatica" carenza di moneta circolante fa riferimento ad una chiusura della zecca di Roma collocata attorno al 40 a.C. e che si protrae fino al 19 a.C., quando Augusto riprende la produzione enea che rimarrà comunque insufficiente a coprire la richiesta di quanto si rende necessario allo svolgimento di quella miriade di piccole operazioni commerciali che ogni giorno si compivano nell'Impero (a testimonianza di ciò si faccia riferimento in area italica alle monete tardorepubblicane rinvenute a Pompei nel Termopolio) *. Lo stesso Augusto continua nel periodo la produzione di argenti emessi però da zecche militari che seguivano l'esercito o da quella di Brindisi dove era di stanza la classis romana. Al di là di riferimenti generici non ho trovato nulla di più puntuale in merito alle pause di produzione della zecca di Roma. Avete forse qualche riferimento più preciso e circostanzato da indicarmi? Grazie Illyricum * in realtà la percezione di una scarsità di flusso monetale circolante ha radici più profonde se è vero che lo stesso Cicerone già nel 49 a.C. fa cenno alla "caritas nummorum" (Giard, 1975).1 punto
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Buonasera, Asta NAC 69 del 4 Dicembre 2012, lotto 745. Venduta per 30.000 + Dir Magliocca 11 (altri riferimenti in descrizione) "Lot 745. Napoli Ducato 1622, AR 29,58 g. PHILIPPVS IIII DEI GRA Busto radiato e corazzato a d., con drappeggio sulla spalla s. e testa di Medusa sulla lorica; dietro, MC /C (Michele Cavo, maestro di zecca 1626-1630 e Francesco Antonio di Costanzo, maestro di prova 1621-1623) e sotto, nel giro, 1622 +. Rv. HISP VTIRIVSQ (sic!) REX Stemma coronato. Pannuti-Riccio 14. MIR 239. Rarissimo e in stato di conservazione eccezionale per questo tipo di moneta. Bellissima patina di medagliere, insignificanti tracce di doppia battitura al rv., Spl Ex HSA 6851 Filippo IV a soli sedici anni si trovò ad essere il sovrano di domini immensi per estensione e popolazione, purtroppo il suo carattere rispecchiava l'indecisa personalità paterna. Dimostrò abulia nella condotta degli affari di Stato e travagliato dagli intrighi di corte delegò pienamente il potere al Duca di Olivares fino al 1643 e poi a don Luigi de Haro. Filippo IV sposò in prime nozze la figlia del re di Francia Enrico IV, Elisabetta di Borbone e nel 1649, in seconde nozze, Anna Maria d’Austria, figlia di Ferdinando III, poi madre dell' infante principe Carlo. Il suo regno fu segnato da cruente guerre e cocenti sconfitte tra cui vale la pena ricordare quelle che portarono all’ indipendenza del Portogallo nel 1640 e a quella, dopo la pace di Westfalia del 1648, delle Province Unite. Le continue vessazione che oppressero i napoletani durante questo regno culminarono nel 1647 con la rivolta capeggiata da Masaniello. La vera causa di questa rivoluzione non fu, come comunemente accettato, l’introduzione della nuova gabella sulla frutta, ma la cattiva situazione della moneta circolante che, continuamente adulterata nel titolo e nel peso dalle autorità spagnole, veniva immessa in circolazione ma non accettata per il pagamento delle imposte, che venivano riscosse in ragione del peso e non dell’impronta. Va specificato che la moneta realmente circolante a Napoli era: per il popolo quasi esclusivamente il mezzo carlino (zanetta) e per la borghesia il carlino e il doppio carlino, infatti l’unica emissione di questo regno dello scudo in buon argento è quella del 1622, conosciuta in pochissimi esemplari e che ci fa pensare a una coniazione limitatissima."1 punto
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I fatti a cui mi riferiscono risalgono al 2017, e non so dirti se le varie "interpretazioni" del legislatore sono variate da allora, comunque le monete finite sotto osservazione, sono solamente quelle che la Casa d'aste chiese l'autorizzazione per l'esportazione, da ciò nacque tutta l'inchiesta per verificarne la legittima provenienza. Autorizzazione che penso fu negata, in quanto le monete mi furono riconsegnate dallaCasa d'aste. Stati TIBERIVS1 punto
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Guarda non ho problemi a farlo credimi ma prima viene la salvaguardia degli ami ci collezionisti ?1 punto
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Molto interessante questo studio su un denario di Marco Antonio ritrovato presso un milecastle del Vallo di Adriano: W&E_IV_2019_DiPastena.pdf (units.it) Allego inoltre immagine sulla statistica dei ritrovamenti di denarii legionari che documenta l'ampia diffusione geografica e temporale di queste monete. Si parla sempre di denarii, gli aurei evidentemente, oggi come allora, erano riservati a pochi eletti.... jukes191 punto
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Per le grandi transazioni sia in ambito internazionale che nazionale si usava ovunque ormai la carta, non solo banconote ma anche obbligazioni e buoni del tesoro, tuttavia l'uso di strumenti indiretti per il trasferimento di crediti risale già al medioevo, alle fiere di Champagne e allo sviluppo dei primi banchi in Italia e in Europa, trasportare grossi quantitativi di monete era problematico economicamente, pericoloso oltre che scomodo, ragion per cui si cercavano mezzi alternativi fin da quei secoli: compensazione dei debiti attraverso l'acquisto di merci e pagamento in moneta solo delle differenze, uso delle lettere di cambio con possibilità di girata e diffusione dei banchi con le loro filiali...ovviamente nel secondo ottocento con l'enorme sviluppo dell'economia e degli scambi tutto ciò raggiunse un progresso senza precedenti, enormi somme venivano scambiate in tempi molto rapidi da un capo all'altro del mondo, le monete auree e d'argento di maggior valore riposavano spesso nei caveau delle banche e la carta si muoveva al loro posto, naturalmente vi era anche circolazione effettiva delle monete per gli scambi più ridotti, quotidiani, l'uso della moneta d'oro e d'argento di grosso modulo divenne più consueto negli scambi grazie alla maggior produzione di questi metalli nel corso dell'ottocento, soprattutto l'oro, sempre piuttosto raro nei secoli passati, divenne molto più disponibile grazie alle scoperte di miniere in Siberia, Australia, California, Alaska e Sud Africa, questo permise la coniazione di un numero impressionante rispetto al passato di monete auree, anche di moduli prima assai inconsueti, però a circolare in maniera effettiva erano i pezzi intermedi, le sterline, i marenghi da 20 franchi e 20 lire, i pezzi da 10 e 20 marchi e da 20 e 10 corone... i massimi moduli erano molto più rari in circolazione, e non escluderei che anche nel loro caso vi fossero motivi di prestigio internazionale alla base della loro coniazione, evidentemente i tedeschi si accontentarono di un prestigio fatto di cose più concrete e meno appariscenti...1 punto
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Asta Nomisma 63 lotto 814 un Carlino molto raro (non il più raro della tipologia) ma dall’indubbio fascino e con un ritratto per Filippo lll tra i più riusciti ( soggettivo..) Ha realizzato 1100 + diritti NAPOLI Filippo III (1598-1621) Carlino sigla GF GI con EGO IN FIDE (periodo di coniazione: 1600) - Magliocca 22/1 AG (g 2,08) RRRR Tosato ma con bei rilievi, al R/ il millesimo è formato 16 con due punti. L’aquila ha la corona radiata, pochi esemplari conosciuti Grading/Stato: qSPL1 punto
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Approfitto del presente thread ad argomento anniversario per qualche commento libero a una curiosa discussione di 10 anni fa in cui il forumista oggi non più presente riccardo86 faceva "un sorriso di gioia" alle voci di un possibile crack dell'euro e ritorno delle vecchie valute... ma subito dopo, giusto il tempo di finire la stessa riga, il sorriso di gioia evidentemente gli si spegneva in volto al pensiero delle conseguenze di un tracollo dell'unione monetaria, per cui chiedeva lumi sulle probabilità reali che ciò accadesse e come reagire se si fosse davvero verificato. A quell'epoca molti credevano in buona fede alla possibilità che l'euro crollasse, e se la maggior parte era cosciente anche solo in linea di massima della catastrofe che questo avrebbe comportato per tutti noi altri invece erano assaliti da intensi e prolungati orgasmi all'idea di sfasciare tutto e tornare al passato. Qualcuno nel mondo politico cercava di stimolare uno pseudo-dibattito sull'argomento anche mettendo in giro qualche balla pittoresca, ad esempio che la Germania avesse intenzione di uscire dall'unione monetaria "per non pagare i debiti degli altri" e che stesse facendo stampare di nascosto in Svizzera i nuovi marchi tedeschi da mettere in circolazione. Oppure che il sistema bancario di questi o quegli Stati si preparasse a un crollo dell'euro o stesse direttamente complottando per far crollare l'euro. C'era poi un altro filone molto ricco in cui si sosteneva la necessità di uscita unilaterale dell'Italia dall'unione monetaria, con varie argomentazioni che ancora oggi a volte affiorano dagli strati geologici delle balle sull'euro raccontate in due decenni della sua esistenza. Quali soluzioni si parlava di adottare? Una delle più strambe proposte ancora citata all'epoca prevedeva di uscire dall'unione monetaria, lasciar svalutare la nuova lira di quel tanto che sarebbe bastato a far ripartire le esportazioni e poi rientrare nell'unione monetaria. Al di là delle critiche a questa trovata a dir poco ingenua (talmente ingenua che quasi certamente venne proposta in un goffo tentativo di mascherare un abbandono definitivo dell'unione monetaria) bisogna riconoscere che la fantasia non mancava proprio. Ma il premio "Perla di Fantasia" a mio parere spetta a una proposta paradossale di un forumista non più presente, secondo cui "A questo punto, anzichè uscire dall'euro, bisognerebbe mantenerlo ed uscire dalla UE (come fa San Marino, tanto per intenderci), per sottrarci ai vincoli che ci impongono e continuare a fare come ci pare". I problemi italiani da tutto derivano tranne che dalla permanenza nell'UE, ma almeno qui si riconosceva sostanzialmente che non è l'euro il vero problema. Uscire dall'UE "come fa San Marino" (paese che di recente è stato a un passo dal tracollo finanziario) per "continuare a fare come ci pare" mantenendo l'euro è qualcosa che nessuno aveva mai proposto: alcuni dei migliori geni del ritorno alla lira farneticavano di uscire dall'UE proprio come soluzione ideale per lasciare l'unione monetaria. E quindi? Dieci anni e molto casino dopo si è capito chiaramente che per la speculazione finanziaria internazionale abbattere l'euro è un'impresa tutt'altro che facile, quindi che la valuta unica non crollerà mai "da sola" (a meno che non crolli l'intera UE), e sembra anche sparita la voglia dei maghi dell'economia anti-eurista di partorire grandi piani che portino l'Italia ad uscire o essere buttata fuori dall'unione monetaria. Ultima in ordine di tempo era la furbata dei "miniBOT", biglietti di Stato con denominazione in euro camuffati da BOT senza scadenza e senza interessi (sic), da mettere in circolazione come base per un ritorno alla lira, che i loro sostenitori hanno cercato disperatamente di far passare per un innocente mezzo di estinzione dei debiti dello Stato verso le aziende private. Non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro. Niente può far cambiare idea agli estremisti politici più sfegatati e a mio avviso gli eroi della lotta all'euro non hanno rinunciato al loro sogno pericoloso quanto demenziale, ma una cosa è certa: a meno di non impazzire del tutto e spararci da soli negli zebedei potremo continuare a utilizzare la seconda valuta più pregiata del mondo dopo il dollaro USA. Se tutto va bene questa fissa masochista di sognare la distruzione di uno dei più importanti traguardi raggiunti dall'Europa comunitaria si estinguerà con l'estinguersi delle generazioni che hanno conosciuto anche le vecchie valute, soggetti al bombardamento mediatico del primo decennio, quando si sfruttarono le conseguenze delle speculazioni del 2002 sulla sostituzione del contante delle vecchie valute con quello in euro per addossare all'euro tutte le colpe possibili. Le nuove generazioni, quelle che hanno conosciuto solo l'euro, stanno diventando una parte consistente della popolazione.1 punto
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in ogni caso è una materia complessa... il codice italiano fa sempre a pugni con le cose complesse... posso dire a titolo di curiosità che giusto ieri, in barba alla "narrazione" che vuole il sistema francese molto simile al nostro, mi sono imbattuto in un vivacissimo forum francese in cui i metaldetectoristi postano "di ogni" da almeno 15 anni ... di ogni vuole dire monete a go go... alcune inedite assolute, come un denaro di Pipino il breve con ritratto al dritto!!!! solo negli ultimi due mesi c'erano decine di post con monete merovinge etc ... mah....1 punto
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Ottima moneta ben conservata, del tipo Arslan XII e Pautasso 9B grado di rarità R2 (scritta dritta). Complimenti1 punto
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