Vai al contenuto

Classifica

  1. Vietmimin

    Vietmimin

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      1225


  2. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      7652


  3. ARES III

    ARES III

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      7888


  4. VALTERI

    VALTERI

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      4239


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/21 in tutte le aree

  1. Salve @isaia_67 Piuttosto una clava e una faretra. Se ricordo bene, abbiamo visto una moneta simile sul forum qualche tempo fa: un bronzo dell’isola di Kos, a sinostra l’etnico KΩION, a destra il nome del magistrato (forse [Φ]ΙΛΙΝΟ[Σ] per la tua moneta). https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b85232630.r=Cos carie bronze?rk=1759665;2 https://www.acsearch.info/search.html?id=1110365
    5 punti
  2. Riprendo questa vecchia discussione per postare un mio recente esemplare. Domenico
    4 punti
  3. È un albulo di Lucca, cinquecentesco se non sbaglio. Consiglio: evita di scrivere titoli in maiuscolo (che sul web corrisponde ad urlare), e magari scrivi due parole. Questo forum non è un algoritmo, ma un gruppo di persone che si offrono a titolo gratuito a dare risposte a curiosità numismatiche. Detto questo, sarebbero utili immagini ben fatte di entrambi i lati. Per il valore (che non credo sia importante), sposto nella sezione corretta dove avrai sicuramente ulteriori informazioni.
    3 punti
  4. Stessi conii della moneta di Vienna. Con un centraggio diverso, e con usura e particolari di superficie diversi. Il tuo asse non è la « copia » di quello di Vienna, ormai disponibile online: https://www.ikmk.at/object?lang=de&id=ID201157 Complimenti, hai fatto un bellissimo acquisto.
    3 punti
  5. Ma è facilissima! biru è una biro una cosa che si mangia? ma chi non si è mai mangiato/masticato il cappuccio?
    2 punti
  6. Con il nome forse derivato da un vicino sito celtico nominato Radasbona, Ratisbona è sede prima di un forte romano di confine verso l'anno 90, per poi diventare dopo il 179 fortezza di stanza della Legione III Italica ed essere con il nome di Castra Regina, capitale della Rezia . Attorno al 358 subisce pesanti distruzioni da una invasione di Alamanni, dalle quali si riprende, pur lentamente . All'epoca dei sovrani Merovingi, Ratisbona è capitale del ducato di Baviera sotto la signoria dei duchi Agilolfingi, stirpe importante anche in Italia con Teodolinda, figlia del duca Garibaldo I e sposa dei re dei Longobardi Autari ed Agilulfo : degli stessi Agilolfingi sono poi alcuni successivi re dei Longobardi . Cristianizzata per impulso di S. Colombano nel VI sec. , Ratisbona, con il ducato di Baviera, attraversa l'epoca Carolingia ed Ottoniana diventando importante centro nel Sacro Romano Impero, fino al 1245 quando l'imperatore Federico II di Svevia concede a Ratisbona lo statuto di libera città dell'impero . Nella zecca ducale di di Ratisbona sono coniati pfennig in argento al nome dell'ultimo degli Ottonidi, l'imperatore Enrico II ( già Enrico IV di Baviera ) e denari al nome del cognato di questi, Enrico V di Baviera .
    2 punti
  7. Tanto per farti un esempio, ho fatto la medesima ricerca, la prima che ho visto è una "Moneta da 1 € con gufo rarissima", in vendita a soli 1600 euro. A parte che quello raffigurato non è un gufo ma una civetta (e almeno un po' di informazione, prima di scrivere una inserzione... che diamine!), ma la descrizione dice semplicemente "rarissima". Ora, immagino che i greci saranno tutti miliardari, visto che nel 2002 ne sono stati coniati oltre 110 milioni di esemplari...
    2 punti
  8. Grazie mille @Vietmimin Non riuscivo proprio a trovarle. La Moruzzi me la perizia per 18,50 euro! Probabilmente non la ritiene di elevato valore economico.. Ma non importa, la farò sicuramente certificare.. È un valore aggiunto e una certezza in più! Grazie a tutti voi, per la partecipazione... Senza le vostre conoscenze non sarei arrivato a capire cosa avevo tra le mani!!
    2 punti
  9. Si trova tutto nel relativo fascicolo depositato alla Procura di Roma. Nel Libro Stato e Collezionismo è descritta tutta la vicenda, compresi i riferimenti documentali.
    2 punti
  10. Buongiorno. Secondo me più che una spazzolatura post conio, sono stati usati coni molto usurati e spazzolati per togliere la ruggine. I segni che si vedono sul fondo sembrano in rilievo più che scavati. Poi la moneta è circolata e si è un po' consumata. Il rovescio è sicuramente migliore. Comunque resta una bella moneta. Saluti.
    2 punti
  11. Città interna della Troade, tra Ilion ed Antandro, a Kebren è attribuita una bella dracma con al diritto un busto di accattivante stile arcaico . L'esemplare, piuttosto raro, passerà a breve in asta RomaNum. 93 al n. 455 .
    1 punto
  12. Condivido l'ultimo scudo entrato in collezione, che porta a -7 il computo della lunga serie degli scudi di Carlo Alberto Ex Inasta 97, presso alla base (700) e indicato come qFDC Particolarità di questa rispetto agli altri 1844 Torino sono i 44 della data, più grandi rispetto a 18 e disassati, e la P che sembra più vicina alla testina d'aquila rispetto agli altri esemplari Cercando nell'archivio di Sixbid questa moneta ha una lunga serie di passaggi che ho ricostruito, il primo che ho trovato è della Nomisma-Varesi del Febbraio 2016 (collezione Augustus, giudicata SPL/FDC con base a 1200 e invenduto) per poi passare in altre aste di Nomisma, Varesi e Aurora e infine Inasta). Non è FDC ma è una magnifica moneta e adesso ha trovato pace, e riposa sul velluto in banca in cassetta di sicurezza con le sorelline Varesi Coll. Augustus 02.2016 SPL-FDC - invenduto a 1200€ https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1418&lot=157 Aurora 4 (11.2016) SPL-FDC - invenduto a 1200€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30365053 Varesi 71 (11.2017) L 481 qFDC/FDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30367111 Nomisma 57 (05.2018) L 1745 qFDC/FDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l27574193 Nomisma 59 (05.2019) L 1708 qFDC/FDC - aggiudicata a 950€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l27583442 Aurora 21 (04.2021) qFDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l33129869 Inasta 97 (11.2021) - qFDC - aggiudicato a 700€ https://asta.inasta.com/it/lot/137417/savoia-carlo-alberto-1831-1849-5-lire-/
    1 punto
  13. Buonasera, scrivo questo post per sfogarmi, non mi lamento mai e chi mi conosce lo sa bene. Mi trovo però a raccontarvi di un episodio rincrescioso avvenutomi durante la consegna dell'ultimo pacco dal vaticano. Ultimamente hanno adottato questa moda di allegare la fattura d acquisto fuori dal pacco in una semplice tasca di plastica. Ovviamente gli operatori delle poste mica si son lasciati sfuggire la possibilità di farsi i fatti miei. Sta cosa a me non va giu perchè in fattura ovviamente c'è la lista degli articoli acquistati, il prezzo, ma soprattutto dati sensibili quali mail numero di telefono codice cliente. tutto praticamente. ora non è che io faccia acquisti onerosi ma questo mi scansa anche dall idea di farne in un futuro. sinceramente mi da noia che sappiano cosa acquisto e soprattutto che abbiamo i miei dati personali. Ho scritto anche una mail di lamentela sperando che si muova qualcosa, chiedo anche a voi se siete nel mio stesso caso a farlo. allego la foto del pacchetto ricevuto con evidente manomissione della tasca
    1 punto
  14. Grazie ad un amico ho avuto il piacere di inserire in collezione il Cofanetto con le Medaglie riproducenti le monete battute dalla Zecca di Aosta
    1 punto
  15. TRAVAINI L. - Storia di una passione: Vittorio Emanuele III e le monete. Salerno, s.d. pp. 292 + 8, tavv. e ill. nel testo. Segnalo questo libro molto interessante essendone peraltro la prima edizione. Storia di Vittorio Emanuele III, della sua passione numismatica e della sua collezione, e del Corpus Nummorum Italicorum. Prima edizione, stampata col contributo dell’Associazione Internazionale dei Numismatici Professionisti. Prefazione di Philip Grierson. Domenico
    1 punto
  16. beh che il mercato premi le alte conservazioni e penalizzi le basse è un dato di fatto. Per lo scudo N 1866 lo SPL equivale al FDC di altre tipologie/millesimi. Non mi spiego veramente come una moneta in SPL possa fare 31.000 e poi 13.000
    1 punto
  17. 1 punto
  18. 1 punto
  19. Chi viveva in Russia prima degli slavi? La storia russa affonda le radici nel IX secolo a.C. circa. Ma prima di allora, il territorio di questo grande Stato non era affatto disabitato: ecco cosa sappiamo dei predecessori dei russi che abitarono queste terre La preistoria delle terre attualmente conosciute come “Russia” è oscura e piena di incertezze. Non esistono infatti documenti o fonti che raccontino la vita in questi territori prima del VI secolo d.C. Perciò le uniche informazioni in nostro possesso provengono da testimonianze. archeologiche e linguistiche, ancora oggi ampiamente dibattute. In questo articolo, metteremo insieme fatti e ipotesi concrete. Il popolo Arya della cultura Jamna (IV-III millennio a.C.) Gli indoeuropei non erano né una razza né un gruppo etnico: erano persone che parlavano lingue proto-indoeuropee. Questo è tutto ciò che sappiamo di loro con certezza, e questo fatto è stato dimostrato dai linguisti. Nel IV-III millennio a.C., gli indoeuropei vivevano nella steppa pontico-caspica (che si estende dalla regione settentrionale del Mar Nero fino a oriente del Mar Caspio, nonché dall'Ucraina centrale al Kazakhstan occidentale, passando per la Russia meridionale). Le prove archeologiche rivelano che queste persone appartenevano alla cultura archeologica Jamna (“la cultura della tomba a fossa”, in russo), conosciuta nella letteratura archeologica anglo-sassone come cultura della tomba a fossa o cultura della tomba di ocra, poiché questo popolo seppelliva i propri morti in posizione supina e con le ginocchia piegate all’interno di fosse scavate sotto i kurgan (tumuli). I corpi, poi, venivano cosparsi di ocra. All'interno di queste tombe sono stati trovati resti di mucche addomesticate, cavalli e maiali, oltre a pezzi di antichi carri, risalenti al 3200 a.C. La più grande espansione della cultura Jamna Dmitrij Butyvskij (CC BY-SA 4.0) A giudicare dalle prove linguistiche, queste persone appartenevano alla cultura Arya, ed erano di origine indo-iraniana; vivevano nell'Europa sud-orientale, il che è evidenziato dal fatto che nella loro lingua esistevano termini per indicare animali come il leone, la scimmia e il leopardo. Gli scienziati credono che la steppa pontica fosse il luogo dove, nel III millennio a.C., gli indo-iraniani (Arya) si divisero in due rami distinti. Le tombe della cultura Jamna, regione di Volgograd Il primo ramo, gli indo-ariani, migrò più tardi a est del Mar Caspio, raggiungendo infine l'India e le parti occidentali della Cina contemporanea. Il secondo ramo, gli iraniani, migrarono a sud e a ovest del Caspio, e più tardi formarono il loro stato etnico: l’Iran (Persia). La parola “Iran” appare per la prima volta come airyānąm in Avestan (una delle prime lingue iraniane), che significa letteralmente “la terra degli Arya”. https://it.rbth.com/storia/86603-chi-ha-vissuto-in-russia
    1 punto
  20. Grazie mille Zanzaretta! La presenza dell'aureola mi aveva fatto pensare a bisanzio (o addirittura a costantino). Bellissimo! Anche se non vale molto sono molto contento...aver toccato un pezzo di storia, mi emoziona!
    1 punto
  21. Gran bell'esemplare!! La faccia del Cristo è stupenda!! Complimenti!
    1 punto
  22. Due teste elmate della dea guerriera Atena, da uno statere anepigrafo, di attraente gusto arcaico, probabilmente da Lapethos di Cipro . Passerà a breve in asta Hirsch 371 al n. 1144 .
    1 punto
  23. Salve. Può darsi che questa indicazione sul tema in generale sia superflua, ma in ogni caso... https://www.complianceturin.it/mostre/pesiebilance/
    1 punto
  24. Caro Domenico, difficile dare una catalogazione definitiva di questa monetina; non esiste - che io sappia - un elenco esaustivo di tutte le varianti che si possono trovare. Non c'è nel CNI, né nel volume del Lazari riguardante le monete dei possedimenti di terraferma; il volume del Montenegro riporta solo un esemplare "tipo", senza citare alcuna variante. Qualche risposta in più la possiamo trovare nel libro "Brescia nelle monete", scritto da Eugenio Mainetti Gambera, che elenca 10 tipologie di Bagattini differenti + 5 tipologie che l'autore annovera tra i probabili falsi (già citati in un post precedente). Non basta però; il Mainetti Gambera non tiene conto che ci sono dei Bagattini che riportano, sul Vangelo, dei segni che simulano la scrittura, ed altri no; non tiene conto nemmeno che nel punto di intersezioni dei bracci della croce può esserci un globetto, oppure un quadrato, un triangolo, due globetti in parte sovrapposti a formare un "8", ovvero nulla. Queste due ultime particolarità sono invece citate da Andrea Keber @ak72 nel suo volume "La monetazione di Francesco Foscari". A seguito di ciò l'unica catalogazione che si può fare, a mio avviso, è di tipo analitico sul singolo pezzo. saluti luciano
    1 punto
  25. Questa è facilissima! bojr bonjour io buongiorno, tu buongiorni, egli buongiorna noi buongiorniamo, voi buongiornate, essi buongiornano
    1 punto
  26. Hai ragione, sono abituato a un altra forma delle faretre e con il laccio, quelle di Alessandro Magno.
    1 punto
  27. Buon anno a tutti e speriamo nella befana. Ho preparato una calza rinforzata... nel caso portasse qualcosa di pesante... e rotonda... eh eh
    1 punto
  28. Buongiorno, e’ la foto dell’Asta. Quando arriva la rifaccio. Domenico
    1 punto
  29. Ciao! Bell'esemplare, purtroppo deturpato, al diritto, da parecchi graffi ... Mi sono permesso di cambiare il nome della discussione, giacché non riguarda solo i Leoni da 20 Soldi saluti luciano
    1 punto
  30. Ciao! Esemplare con ottimi rilievi; Massaro AB = Alvise Barbarigo saluti luciano
    1 punto
  31. La mitologia umana nasce sempre dall'osservazione di fenomeni naturali, sia essa del periodo antico che quella attuale (ad esempio i film di fantascienza mostrano spesso alieni che hanno però stranamente delle sembianze di insetti come le mantidi....). Mi piacerebbe condividere con Voi la leggenda delle monete di San Ladislao uno dei primi re d'Ungheria , che regnò tra il 1040-1095, poi canonizzato. Nella leggenda delle monete di San Ladislao (Szt. László pénze) viene narrata una vicenda che in parte è anche reale. Ma iniziamo con calma. Tra XI e il XIII secolo i territori dell'Asia e dell'Europa centro-orientale furono invase da una lega di genti delle steppe chiamate Cumani. Queste genti (in ungherese kunok; in turco kipçak) , talvolta chiamati anche polovezi, polovesi o poloviciai, furono una popolazione nomade, nello specifico il ramo occidentale dei kipčaki, parlante una delle lingue turche; che dopo l'invasione mongola dell'Europa del 1237, cercarono asilo nel Regno d'Ungheria, nell'Impero bulgaro e in Anatolia (in tali regioni esistevano già dei gruppi ivi stanziatisi prima dell'invasione). https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cumani Tra i vari paesi che i Cumani visitano ( a scopo di saccheggio) ci fu anche il Regno d'Ungheria, ma non appena attaccarono nel 1089 Ladislao I li sconfisse. Naturalmente queste popolazioni ritentarono l'impresa tra il 1091-1092 invadendo l'Ungheria dalla Transilvania, spostandosi nel Bihár e giungendo fino al fiume Tibisco (Tisza). Il bottino di guerra composto da merci e prigionieri fu diviso in tre gruppi, ma gli attaccanti subirono nuovamente le azioni vittoriose di re Ladislao I. E questa è la parte storica. Allego la cartina delle varie peregrinazioni dei Cumani (Kunok) in Ungheria e delle regioni soggette ad essi nel momento di massima espansione, 1200 circa.
    1 punto
  32. 1 punto
  33. Un esemplare “vissuto”…
    1 punto
  34. 666 1890-[9+(90×2)] (1890-189):3 567+90+9=666
    1 punto
  35. Se è x questo, io ho una 4740 Maltese-Rossolini: Così la bilancia si scassa! ?
    1 punto
  36. Buonasera, Asta NAC 69 del 4 Dicembre 2012, lotto 745. Venduta per 30.000 + Dir Magliocca 11 (altri riferimenti in descrizione) "Lot 745. Napoli Ducato 1622, AR 29,58 g. PHILIPPVS IIII DEI GRA Busto radiato e corazzato a d., con drappeggio sulla spalla s. e testa di Medusa sulla lorica; dietro, MC /C (Michele Cavo, maestro di zecca 1626-1630 e Francesco Antonio di Costanzo, maestro di prova 1621-1623) e sotto, nel giro, 1622 +. Rv. HISP VTIRIVSQ (sic!) REX Stemma coronato. Pannuti-Riccio 14. MIR 239. Rarissimo e in stato di conservazione eccezionale per questo tipo di moneta. Bellissima patina di medagliere, insignificanti tracce di doppia battitura al rv., Spl Ex HSA 6851 Filippo IV a soli sedici anni si trovò ad essere il sovrano di domini immensi per estensione e popolazione, purtroppo il suo carattere rispecchiava l'indecisa personalità paterna. Dimostrò abulia nella condotta degli affari di Stato e travagliato dagli intrighi di corte delegò pienamente il potere al Duca di Olivares fino al 1643 e poi a don Luigi de Haro. Filippo IV sposò in prime nozze la figlia del re di Francia Enrico IV, Elisabetta di Borbone e nel 1649, in seconde nozze, Anna Maria d’Austria, figlia di Ferdinando III, poi madre dell' infante principe Carlo. Il suo regno fu segnato da cruente guerre e cocenti sconfitte tra cui vale la pena ricordare quelle che portarono all’ indipendenza del Portogallo nel 1640 e a quella, dopo la pace di Westfalia del 1648, delle Province Unite. Le continue vessazione che oppressero i napoletani durante questo regno culminarono nel 1647 con la rivolta capeggiata da Masaniello. La vera causa di questa rivoluzione non fu, come comunemente accettato, l’introduzione della nuova gabella sulla frutta, ma la cattiva situazione della moneta circolante che, continuamente adulterata nel titolo e nel peso dalle autorità spagnole, veniva immessa in circolazione ma non accettata per il pagamento delle imposte, che venivano riscosse in ragione del peso e non dell’impronta. Va specificato che la moneta realmente circolante a Napoli era: per il popolo quasi esclusivamente il mezzo carlino (zanetta) e per la borghesia il carlino e il doppio carlino, infatti l’unica emissione di questo regno dello scudo in buon argento è quella del 1622, conosciuta in pochissimi esemplari e che ci fa pensare a una coniazione limitatissima."
    1 punto
  37. ciao @Valerydeos, ciao anche agli altri. proprio qualche giorno fa se ne parlava qui: @caravelle82 non credo che sia falsa, solo maltrattata e rigirata Servus, Njk
    1 punto
  38. Questo libro costa € 16+ € 6 Raccomandata tracciata Lo si può richiedere a [email protected] odjob
    1 punto
  39. Passiamo alle medievali con l’acquisto di questo pegione: qui c’è il pensiero di un amico che, dopo averlo scovato, me l’ha proposto. Milano Gian Galeazzo Visconti (II periodo, 1395-1402) Pegione (grosso) Ag Crippa 7 acquisto di febbraio N.
    1 punto
  40. Tra gli acquisti/acquisizioni più soddisfacenti del 2021 direi che il posto se lo contendono tre monete. Cominciamo da quella che mi ha dato il piacere della ricerca e per cui manca ancora qualche “tassello”, è un’attribuzione: (Scusate per le foto oblunghe del R/) (Attribuito a) Area Nord Italia (Venezia) Ludovico il Pio (822/823 - 840) Denaro con XRISTIANA RELIGIO, cuneo al D/ sotto la S di LVDOVICVS Ag - 1.59g Coupland Class III, group G - Venice (cfr. tavola al no. 3, esemplare Cabinet des Médailles Paris [BN] côte 568) Attribuito a Ludovico il Pio per evidenza in ritrovamenti di ripostigli con emissioni di Carlo Magno e/o Lotario. Tondello sottile. Stile curato. Acquisto di gennaio. N.
    1 punto
  41. Buonasera e auguroni di buone feste a tutti i papalisti!!!!! Per gli amanti dei giuli come il sottoscritto ?, posto al volo una monetina fresca fresca appena arrivata.......monetina di non difficile reperibilita', ma che ho faticato non poco a trovare cosi!!!!!? Roma - Alessandro VII - Giulio - gr.3,20 - Munt.14 p.s. le foto sono pessime, quindi preciso direttamente che tutte le "striature" visibili nei campi, sia al dritto che al rovescio , sono in rilievo?
    1 punto
  42. ecco la fato del mio esemplare. Oltre la conservazione ha una patina delicata, che purtroppo non si vede in foto, che la impreziosisce
    1 punto
  43. Ed anche 10 qindar leku 1926 e 10 centesimi ape 1926.
    1 punto
  44. Ecco i "centesimi" albanesi del epoca e i rispetivi italiani: 5 qindar leku 1926 e 5 centesimi spiga.
    1 punto
  45. Qualche tempo fa c'era un tizio convinto che fosse autentica una "moneta" di Giulio Cesare recante scritte in italiano e date di nascita e morte AVANTI CRISTO...
    1 punto
  46. per quanto mi riguarda, forse non l'esemplare più importante dell'anno, ma quello con significato simbolico e commemorativo di gran lunga più importante, è questa medaglia/moneta in conservazione notevole: Occupazione Austriaca di Ronciglione - Madonnina da 3 Baiocchi 1799 - Zecca: Ronciglione
    1 punto
  47. Molte new entries nel 2021. Tra esse propongo quella di maggior dimensioni, un doppio Filippo 1676 di Retegno. Non rarissima, ma di qualità decisamente inusuale per la tipologia.
    1 punto
  48. Guarda nella vita tutto può essere, però riferendoci al caso sopra esposto, 2-3 utenti possono essersi messi d'accordo ma non 19 (tra l'altro utenti diversi) anche perché non è che siamo decerebrati, almeno un minimo di intelletto ce lo abbiamo per valutare un acquisto. Quello a cui ti riferisci può succedere in un asta e ne ho viste di aste sulla baia molto sospette, ma non mi sembra questo il caso perché è una vendita diretta. Un ultima cosa, non credo che lo stesso giochetto lo puoi fare per tutte le monete emesse da Monaco.
    1 punto
  49. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto ed apprezzato questo mio piccolo contributo, lasciando un commento positivo e/o un “mi piace”. Fa sempre piacere veder apprezzato un proprio lavoro, soprattutto quando per realizzarlo è stato necessario impiegare diverse ore di tempo tra scrittura, raccolta del materiale, ricerca delle immagini, ecc. Ovviamente, tutto ciò l’ho fatto esclusivamente per amore per la Storia, la numismatica e la loro divulgazione.
    1 punto
  50. Il popolo della cultura della ceramica cordata - II millennio a.C. Ascia da battaglia svedese-norvegese trovata nel sud della Svezia Lon Scot Nel II millennio a.C., la cultura della ceramica cordata occupava vasti territori in Europa, dal Reno alla regione del Volga. Le usanze di questo popolo - considerato il progenitore delle tribù baltiche e slave - affondano le radici nella cultura Jamna. La cultura della ceramica cordata si distingueva per due caratteristiche principali: gli uomini venivano sepolti con un'ascia da battaglia, e la ceramica cordata di diversi tipi era ampiamente utilizzata. Ceramica cordata, Svezia Aslar73 Questa cultura proto-europea ha generato molte sottoculture di origine regionale. I membri di questo popolo cacciavano, addomesticavano gli animali della foresta e spesso combattevano tra di loro. Nei campi, lontano dalle aree di sepoltura, sono state trovate diverse asce da battaglia, il che indica scontri militari. Popoli Uralici (VI-IV millennio a.C.) Una donna samoieda oggi Aleksandr Ryumin/TASS Completamente indipendenti dai popoli indoeuropei, nel VI-IV millennio a.C., da qualche parte nelle montagne degli Urali, emersero persone che parlavano l'antica lingua uralica (Proto-Uralico). Questa lingua aveva parole per indicare l’abete rosso, il pino, il cedro siberiano, la renna, lo zibellino, la martora… elementi che ovviamente descrivevano il loro habitat. Queste persone erano pescatori e cacciatori. Usavano reti e costruivano argini, così come archi e frecce. Non avevano ancora imparato ad addomesticare gli animali, ma avevano dei cani. Come mezzo di trasporto, usavano barche e sci rudimentali, così come slitte per trasportare le loro prede. I popoli che parlavano il Proto-Uralico si sono poi divisi dando vita alle lingue ungrofinniche e samoiede. Queste tribù occupavano la Russia centrale e orientale, oltre alla zona a est degli Urali. Nel II-I millennio a.C., iniziarono a comunicare con le tribù balto-slave dell'Europa centrale. Sciti (I millennio a.C.) Ricostruzione di un cavaliere guerriero scita, VII-VI secolo a.C. Janmad (CC BY 3.0) Gli Sciti erano un antico popolo nomade che dominava la steppa pontica nel VII-III secolo a.C. Si distinguono per il metodo di seppellimento dei loro cavalieri guerrieri, che comprendeva la cosiddetta triade scita: armi, briglie dei cavalli e gioielli. Rovine di una torre-fortezza nella Neapoli Scita Dmitrij Van'kevich (CC BY-SA 3.0) Il nome degli Sciti si traduce approssimativamente come “arcieri”. Sono ampiamente menzionati nei documenti storici del Vicino Oriente e della Grecia antica, in particolare scritti da Erodoto. Nel VII secolo a.C., gli Sciti invasero la Media (una vasta regione dell'antica Persia nord-occidentale), la Siria, la Palestina e, secondo Erodoto, “dominarono” il Vicino Oriente. La loro patria, tuttavia, rimase la regione della steppa pontica. A parte la conquista militare, commerciavano attivamente bestiame, pane, pellicce, gioielli, oggetti di lusso e schiavi. Elmo d'oro cerimoniale di un sovrano scita, IV secolo a.C., trovato nel 1988 vicino al villaggio di Zrubne, nell'oblast' di Donetsk, ed esposto nel Museo dei tesori storici dell'Ucraina VoidWanderer (CC BY-SA 4.0) Gli Sciti formavano una congregazione di tribù governate da un re. Una delle loro capitali si trovava nella Zaporizhzhia Oblast dell'Ucraina contemporanea. Successivamente, un'altra capitale, chiamata Neapoli Scita, nacque nella penisola di Crimea, vicino all'odierna Simferopoli. Questo tardo regno scita esistette fino al III-IV secolo d.C. e fu distrutto dai Goti. Alla fine, gli Sciti si sciolsero durante le invasioni barbariche del IV-VI secolo d.C. ps://it.rbth.com/storia/86603-chi-ha-vissuto-in-russia
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.