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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/25/21 in tutte le aree
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Roma, il Natale e le sue monete Ovvero Dies Natalis Solis Invicti Il Giorno di Nascita del Sole Invitto Sol Invictus, cioè “Sole Invitto” era il nome religioso usato per indicare diverse divinità nel tardo Impero romano come El-Gabal, Mitra e Sol. Ma il sole era già adorato a Roma come Apollo e come Elios. IL SOLSTIZIO D’INVERNO Il solstizio d'inverno nel calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto ovvero la rinascita del mondo. Il termine solstizio viene dal latino solstitium e significa “sole fermo”, questo perché il sole visto nell’emisfero nord della terra nei giorni dal 22 al 24 dicembre, sembra fermo in cielo. Questo fenomeno è tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In questo periodo il sole raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale facendo si che la notte raggiunga la massima estensione e il giorno la minima, dando luogo alla notte più lunga ed il giorno più corto dell’anno. Dopo il solstizio il giorno torna gradatamente ad aumentare e la notte a diminuire fino a quando, durante il solstizio d’estate in giugno, si verifica l’opposto con il giorno più lungo e la notte più corta dell’anno. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21 o 22 dicembre, ma per l’apparente inversione del moto solare diventa visibile dal 3° o 4° quarto giorno successivo. Il sole nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole di luce e calore per tornare luminoso ed “invincibile” sulle tenebre. Il 25 dicembre il sole rinasce, ha il nuovo “Natale” dell'anno. ALLE ORIGINI, DIO SOL Il solstizio d’inverno era celebrato già dai nostri antenati: a Stonehenge in Gran Bretagna, in Irlanda, in Francia, in Iran, ed in Val Camonica, in Italia, già in epoca pre e proto storica. Il 25 dicembre è associato alla nascita o festa di parecchie divinità antecedenti al Cristo che hanno ispirato la festa cristiana. Mosaici e affreschi raffiguranti immagini di Iside seduta con in braccio Horus che porta la corona solare sul capo, pare abbiano ispirato molte immagini della Madonna col Bambino. Mentre il culto di Mitra fu il culto più “concorrenziale” al cristianesimo e con il quale troviamo molte similitudini a partire dal fatto che Mitra, in alcuni miti, era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”. Così come a Babilonia nel 3.000 a.C. veniva festeggiato Shamash, il Dio Sole babilonese, successivamente la Dea Ishtar con il figlio Tammuz, considerato l’incarnazione del Sole. Anche Ishtar era rappresentata con un'aureola di 12 stelle come la Madonna e con il bambino tra le braccia, bambino che sarebbe poi morto per risorgere dopo tre giorni. Nei giorni del solstizio d’inverno si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”, dove veniva celebrato il Dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi. Ed era anche il giorno natale di Ercole e di Adone. Il Dio Mitra, identificato come Sol Invictus dai militari romani tra i quali era un culto molto diffuso, nacque da una donna vergine nel solstizio d’inverno, fu adorato dai pastori, ebbe dodici discepoli, fu ucciso da una lancia che trapassò il suo costato, e risorse dopo tre giorni. Oggi Natale e Capodanno rappresentano due ricorrenze distinte festeggiate il 25 dicembre ed il 1° gennaio ma per i Romani le due date coincidevano, perché il Natale era il “NATALIS SOLIS INVICTI” che segnava il ciclo dell'anno nuovo. ROMA, IL DIO SOL Il culto del Sole Invitto giunse a Roma con l'imperatore Elagabalo (vi sono emissioni monetali del Sole anche antecedenti, dell'epoca di Caracalla) che tentò di imporre il culto di Elagabalus Sol Invictus, il Dio-Bolide solare della sua città, Emesa, in Siria. Elagabalo fece costruire un tempio dedicato alla nuova divinità sul Palatino. Antoniniano di Caracalla con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 215 d.C. Con la morte dell'imperatore nel 222 il culto cessò di essere praticato a Roma, anche se molti imperatori continuarono ad essere ritratti sulle monete con l'iconografia della corona radiata solare per circa un secolo. Il Sol Invictus, inoltre, compare come divinità subordinata associata al culto di Mitra e a volte è confuso col culto di Elios o di Apollo. Il termine Invictus compare anche riferito a Mitra stesso e al Dio Marte nelle iscrizioni private dei devoti. Sesterzio di Elagabalo con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 220 d.C. Sesterzio di Alessandro Severo con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 223 d.C. Antoniniano di Filippo II, figlio di Filippo l'Arabo con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 247 d.C. Antoniniano di Claudio II il Gotico con il SOL al rovescio. Coniato ad Antiochia nel 268-270 d.C. AURELIANO, SOLI INVICTUS Nel 272 l’imperatore Aureliano sconfisse la principale nemica dell'impero, Zenobia del Regno di Palmira, grazie al provvidenziale aiuto della città stato di Emesa, arrivato giusto quando le milizie romane stavano per ritirarsi. L'imperatore raccontò di una visione, del Dio Sole di Emesa che interveniva per rincuorare le truppe in difficoltà nel corso della battaglia, nulla di strano, a Costantino apparve una croce nel cielo che lo spronava a combattere e prometteva la vittoria. Pensiero comune è che quella di Aureliano fu un'abile mossa politica, perché visto che il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell'impero ognuno poté scegliersi la propria fede. Nel 274 Aureliano trasferì a Roma i sacerdoti del Dio Sol Invictus e statalizzò il culto del Dio Sole di Emesa, indossando nelle cerimonie una corona a raggi ed edificando un tempio sulle pendici del Quirinale con un nuovo ordine di sacerdoti: i Pontifices Solis Invicti. Le spese dei culti ufficializzati erano pagate dallo stato, mentre le altre religioni, ugualmente rispettate convissero ufficialmente con queste. La religione cristiana, unica a non essere beneaccetta, non fu perseguitata come religione ma solo perché i suoi seguaci volevano cancellare tutte le altre religioni romane, comprese quelle di stato. La festa del Sole diventò il culto più importante in Roma verso la fine del III sec. a causa dell'influenza delle tradizioni orientali. Antoniniano di Aureliano con il SOL al rovescio. Coniato a Tripoli nel 273 d.C. AURELIANO, DIES NATALIS SOLIS INVICTI Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274 e istituì la festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti, Giorno di nascita del Sole Invitto, facendo del Dio-Sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi. La festa del Dies Natalis Solis Invicti divenne sempre più importante in quanto celebrata alla fine dei Saturnalia. I Saturnalia si prolungavano dal 17 al 25 Dicembre e finivano con le Larentalia o festa dei Lari, le divinità tutelari incaricate di proteggere raccolti, strade, città e famiglia. I Saturnalia, celebrazione religiosa dedicata al Dio Saturno, dapprima divinità agraria latina, protettrice della semina e delle sementi venne poi assimilato al Dio greco Cronos, sposo di Rhéa, la “Terra”. Antoniniano di Aureliano con il SOL al rovescio. Coniato a Roma nel 275 d.C. COSTANTINO, DA DIES NATALIS SOLIS INVICTI AL NATALE CRISTIANO Anche l'imperatore Costantino, in qualità di Pontifex Maximus dei romani, era un seguace del Dio Sole. Raffigurò il Sol Invictus sulla sua monetazione ufficiale utilizzando però l'iscrizione SOLI INVICTO COMITI, Al compagno Sole Invitto, definendo quindi il Dio Sol come un compagno dell'imperatore stesso. Follis di Costantino con il SOL al rovescio. Coniato a Treveri nel 310-313 d.C. Follis di Costantino con il SOL al rovescio. Coniato a Siscia nel 317 d.C. Con un decreto del 7 marzo 321 Costantino stabilì che il primo giorno della settimana (il giorno del Sole, Dies Solis) doveva essere dedicato al riposo: “Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro, perché spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la semina delle vigne; sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, vada perduto il momento opportuno, stabilito dal cielo.” La celebrazione del Sole Invitto proprio il 25 dicembre è testimoniata nel Chronographus anni 354 (Il Cronografo del 354 è un calendario illustrato per l'anno 354, opera del calligrafo Furio Dionisio Filocalo e offerto a o commissionato da un aristocratico romano di nome Valentino) insieme alla testimonianza del Natale cristiano. La prima testimonianza della celebrazione del Natale cristiano successiva al Chronographus anni 354 risale al 380 grazie ai sermoni di san Gregorio di Nissa. La festa del Natale di Cristo, infatti, non è riportata nei più antichi calendari delle festività cristiane e veniva celebrata in date estremamente differenti tra loro. Durante il regno di Licinio, per esempio, la celebrazione si svolse il 19 dicembre che molto probabilmente era la data più prossima al solstizio astronomico nel calendario allora in vigore. Nel 330 Costantino, contrariamente a ciò che si racconta, visto che mai si convertì al cristianesimo, ufficializzò per la prima volta la festa della natività di Gesù con un decreto, la festività fu fatta coincidere con la festa pagana della nascita di Sol Invictus così il Natale Invitto divenne il Natale Cristiano. Nel 337 papa Giulio I ufficializzò la data del Natale per conto della Chiesa cattolica come riferisce Giovanni Crisostomo nel 390: “In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma.” (_ Liberamente tratto da diverse fonti su Internet _) Ave e Felice Dies Solis Natalis! Quintus4 punti
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Buonasera e auguroni di buone feste a tutti i papalisti!!!!! Per gli amanti dei giuli come il sottoscritto ?, posto al volo una monetina fresca fresca appena arrivata.......monetina di non difficile reperibilita', ma che ho faticato non poco a trovare cosi!!!!!? Roma - Alessandro VII - Giulio - gr.3,20 - Munt.14 p.s. le foto sono pessime, quindi preciso direttamente che tutte le "striature" visibili nei campi, sia al dritto che al rovescio , sono in rilievo?3 punti
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La monografia di L.Bellesia non ha la pretesa di coprire tutte le varianti delle singole emissioni prodotte dalla zecca di Reggio... per questo la pubblicazione ad oggi più completa è ancora il CNI. E in effetti il volume IX alle pag.737 e 738 descrive i numeri 48, 52 e 53 con la scritta FASIS. La mancanza della H è quindi ampiamente documentata. Nell'immagine che fornisci (piccola e poco chiara) non si capisce se la P sia completa (nella porzione dell'arco) e se in altri esemplari, magari meno conservati, la P possa essere letta come una F. In definitiva penso che sia una variante interessante che merita un approfondimento... a partire da immagini migliori. ciao Mario3 punti
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Buon Natale! La zecca di Napoli al culmine del Ducato 'normanno', Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 61-62 (2021), pp. 63-92 https://www.academia.edu/65892741/La_zecca_di_Napoli_al_culmine_del_Ducato_normanno_Rassegna_del_Centro_di_Cultura_e_Storia_Amalfitana_61_62_2021_pp_63_922 punti
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Martedì 28 dicembre 2021, h. 18:00-19.00 CONFERENZA "La “libertà” di trovarsi sul confine: diffusione e circolazione della moneta patriarcale di Aquileia (secc. XII-XV)" A cura del Prof. ANDREA SACCOCCI (Professore Ordinario di Numismatica all'Università degli Studi di Udine). Link di iscrizione alla conferenza su Zoom (gratuita): https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_AuxfSnRoS1itBgInBDquYA La monetazione dei Patriarchi di Aquileia non presenta pezzi vistosi: l’oro a quanto si sa è assente e le monete d’argento e di mistura si limitano a pezzature modeste, sia per il peso che per il titolo, però spesso di notevole bellezza. È una monetazione interessante perché costituisce una singolare serie autonoma, iniziata nel generale rigoglio degli affari italiani che ebbe inizio con le Crociate. Si protrae per due secoli, dal ‘200 alla caduta del Patriarcato come potere temporale (1420). Vediamo in essa rispecchiate le esigenze del commercio friulano e la struttura politica del paese. La conferenza si terrà in diretta sulla piattaforma Zoom e sulla pagina Facebook di A.C.CulturArti (www.facebook.com/A.C.CulturArti/videos), in differita sul canale YouTube di A.C.CulturArti (https://www.youtube.com/channel/UCBErWhQdXqcP8w6UvCJvyew). L'evento è organizzato da A.C.CulturArti ed è inserito nel programma del 3° Festival dell'Archeologia Pubblica “senzaConfini”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.2 punti
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Indipendentemente dalla forma del boccale, sui gettoni in uso nelle birrerie è generalmente indicata la quantità di birra che si poteva avere in cambio (un boccale, mezzo litro, un litro) e non il controvalore in una somma di denaro come in questo caso. Per questo ho pensato a un birrifico e all’uso del gettone per l’acquisto di specialità della azienda. Uno è liberissimo di non condividere questa ipotesi, ma non di farmi dire quello che pensa o che vuole lui. Siamo qui per discutere, non per denigrare. apollonia2 punti
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Ho aggiornato l'elenco con le ultime banconote emerse, siamo arrivati a 32 esemplari. TIPOLOGICHE: F12 - 022459 UNC LIBRO DELLA ZECCA "BANCA D'ITALIA. MUSEO DELLA BANCONOTA", 2001 K17 - 076616 aUNC CHRISTOPH GARTNER 36 9-10/2/2017 K17 - 076624 aUNC INASTA 57 15/11/2014 K17 - 076627 K17 - 076628 UNC INASTA 80 23/03/2019 K17 - 076633 UNC CARTAMONETA.COM K17 - 076662 UNC EBAY K17 - 076666 K17 - 076669 UNC MONTENEGRO 9 24/3/2017 K17 - 076673 UNC "sito commercio online" (??) K17 - 076682 aUNC INASTA 85 9/12/2019 K17 - 076684 K17 - 076689 ? EBAY N17 - 042402 ? CAT. CRAPANZANO 2019-20 N17 - 042405 ? GIGANTE 2018 N17 - 042408 ? Asta Zanaria maggio 2010 N17 - 042412 F CAT. GAVELLO N17 - 042413 F SOSTITUTIVE: W19 - 011895 ? MORI, "IL CAMBIO DELLA MONETA" W19 - 011896 ? CAT. GIGANTE 2013 W19 - 054876 XF INASTA 30 23/5/2009 GHIGLIONE 19/11/2010 W19 - 054880 XF EBAY W19 - 054881 aUNC INASTA 80 23/03/2019 W19 - 054886 W19 - 054887 UNC BOLAFFI 2-3/12/2021 W19 - 054891 ? "sito molto rinomato di vendita di cartamoneta" (???) W19 - 054897 W19 - 054900 W19 - 054904 UNC INASTA 54 17/5/2014 W19 - 054911 UNC INASTA 85 9/12/2019 W19 - 054912 Bankonote Museum cat on-line W19 - 0549132 punti
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Riapro questa vecchia discussione, per postare il mio Denaro acquisito in un’asta del 2017. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PRI/0 Domenico2 punti
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Assassino! Tu hai ucciso una moneta morta! Lo sfregamento è l'extrema ratio (con uno spazzolino morbidissimo al massimo)... Avresti potuto provare prima con acqua bollente (ammollo in un bicchiere di plastica colmo d'acqua e forno a microoonde): il metallo non ne risente, ma la colla si sarebbe probabilmente smollata.2 punti
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Era un gettone della rinomata birreria Johann Bellin di Berlino, risalente agli anni '20-'30. Essendo una delle più frequentate e rinomate della città ebbe idee eccentriche, come emettere gettoni per avvinazzati (o meglio abbirrazzati) da 100 pfennig, che sarebbero 1 marco, per dare ai clienti mezzi schizzati dai fumi dell'alcol l'impressione che valessero molto. Altra trovata famosa: in molte birrerie tedesche c'è una campanella appesa a una corda e chi la suona paga da bere a tutti i presenti, in quella invece veniva innaffiato da una secchiata d'acqua. Sopravvisse anche alla seconda guerra mondiale ma siccome si trovava in un edificio in uno dei punti in cui passò il muro di Berlino venne divisa in due parti. Quella rimasta all'est fallì dopo pochi mesi, perchè agli abbirrazzati il regime della DDR vietava di spendere i gettoni in marchi occidentali, e fu trasformata in un negozio clandestino di attrezzature utili per scavalcare il muro o scavarci sotto. La parte a ovest venne surclassata da un'altra birreria che oltre alla bionda offriva le bionde, quindi chiuse dopo pochi anni.2 punti
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Cari amici forumiani Ho atteso appositamente questo S.Natale per chiudere un anno di grandi acquisizioni in collezione con una delle gemme più ricercate della raccolta, entrata in collezione circa 15 mesi fa. Si tratta del 5 lire 1866 di Vittorio Emanuele III,in buona qualità. La conservazione con cui era stata chiusa dal venditore è BB/SPL e questo giudizio e’ stato condiviso da altre tre professionisti NIP. Le foto mostrano tutti i graffietti e la leggera pulizia subita nel tempo, ma i rilievi del R (gemme della corona, nodi Savoia, foglie) sono ben conservati. E anche i capelli al D non sono poi messi malaccio. Questa grande rarità tra gli scudi ottocenteschi , nonostante i 464 mila pezzi coniati ha dato luogo a numerose ipotesi sulla sua origine, ma non è mai stata chiarita del tutto. Fatto sta che si tratta di uno dei prezzi chiave della monetazione del Regno e quando si trova anche di poco sopra al BB la difficoltà di reperimento si proietta in orbita. Chiaramente l’acquisto ha richiesto un discreto impegno ma il rapporto prezzo qualità è stato estremamente favorevole. Ne ero (e ne sono tuttora) abbastanza geloso ma sono contento di condividerla con gli amici del Forum. Con l’occasione porto a tutti gli auguri di serene festività. Sappiamo che non ci sono tante ragioni per essere felici ma cerchiamo di trovarle anche nelle piccole cose. Finirà anche questo virus, come tutte le cose umane. Speriamo prima che poi. Buon Natale ragazzi! Tanta pace e felicità a tutti Voi e alle Vostre famiglie.1 punto
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Auguri di Buon Natale a tutti, specialmente allo staff @CdC amministratori che ci sopportano! Buone feste!1 punto
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Buonasera, Allego la foto di un denario della gens Considia 49 a.C che mi sono regalato per Natale. La moneta è di lecita provenienza. ?d: testa di Apollo laureata a dx con A dietro la nuca r: sedia curule con corona in legenda C.CONSIDI Bibl. Syd.991, Craw. 465/2A g. 3.70 zecca Roma La moneta al dritto presenta due piccoli segni tipo incisione all'altezza del mento e dello zigomo di Apollo1 punto
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Ciao a tutti, oggi sono alle prese con un gettone che non riesco a trovare da nessuna parte. Da un lato c'è la scritta "Gut fur 100 pfennig" (con la dieresi sulla "u", naturalmente)(anche il mio scadentissimo tedesco arriva a capire che sia "Buono per 100 pfennig"), dall'altro la scritta "J. Bellin" attorno ad un boccale di birra. Ho provato a cercarlo su diversi siti e anche sul catalogo che c'è qui, ma nulla: con "Bellin" (ho pensato che fosse la parola più facile da ricercare...) non c'è proprio nulla. Ho provato anche con "Gut fur 100 pfennig", idem con patate. Su e-bay con la stessa ricerca su "bellin" in monete e banconote mi esce un diluvio di banconote da 5000 Lire con Bellini e poco altro. Insomma, nessuna notizia. Qualcuno di voi ha per caso maggiori informazioni? Grazie fin da ora a chiunque ci proverà...1 punto
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Gran moneta complimenti! Penso in assoluto lo scudo più raro del regno d'italia ed in conservazione ragguardevole in confronto alle poche che si vedono passare. Con una bella patina sarà anche più bella. Marco1 punto
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Hai ragione ... prova a prenderne qualche cubetto insieme a delle pesche percoche tagliate e immergerli in una brocca di vino rosso da 2 litri e vedi che bontà ??1 punto
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Complimenti!! Rispondo riproponendo uno stralcio di una discussione del 2015 da me aperta sullo scudo N1866..: "va considerato anche che il 1866 e' l 'anno del corso forzoso per sostenere I preparativi delle spese di Guerra di indipendenza. Al fine di impedire l impoverimento delle scorte metalliche presso la BN si diede seguito all ostruzionismo del cambio dei biglietti in moneta sonante. La moneta coniata doveva servire a garanzia delle emission cartacee del Banco di Napoli (5 lire in argento garantivano per 15 lire cartecee, quindi 500,000 x 5 fanno 2.5 M x 3 garantivano per 7.5 milioni di lire. Solo una modesta parte dell emissione entro in cicolazione. Il resto assolto il compito fiduciario ando presumibilmente in fusione. Vi e' poi una teoria che sempre per la sopraindicata ragione e per le normative interne alla Lega Latina, vi fu una forte speculazione sulla moneta italiana che prendeva in virtu dell agio di cambio la strada dell estero. Parrebbe che questa emissione, per la maggior parte sia stata cambiata all estero ed invece che rivenduta allo stato italiano sia stata fusa". Come gia fatto notare da altri utenti, sarebbe interessante capire se esistono documenti ufficiali coi quali si autorizzava ufficialmente la fusione, e per che quantita (anche se questo non aiuterebbe minimamente a capire quanti esemplari son sopravvissuti ad oggi). La mia idea e' che (ma soltanto con riferimento all italia) ce ne siano un 50-100. Molti di questi riposeranno sicuramente in collezioni private da decenni. Del resto se ne girano cosi pochi qualcosa vorra dire..All estero non ho idea ma nn credo che ne siano saltati fuori parecchi.... Di sicuro non e' mai apparsa una conservazione pari o superiore a SPL. Ma anche questo e' facilmente spiegabile. Tale conservazione implicherebbe una sottrazione della moneta dal BN prima della fusione. Cosa direi abbastanza illecita. Se esiste qualcuno con tale moneta, anche se son passati 150 anni, dubito che la tirera mai fuori pubblicamente... Diverso il discorso per I pochi scudi che passano di mano e che sono evidentemente parte di quel piccolo quantitativo che entro in circolazione. (bava alla bocca...) tornando alla moneta in questione, uno dei miei sogni numismatici più grandi.. per me è un BB. Niente di più. E lo dico perché, se nn guardo la data, ma “solo” lo scudo, vedo un BB. Non sono mai stato incline a valutare più generosamente le monete più rare. Sono due discorsi differenti , uno riguarda la valutazione della moneta, L altro il suo valore economico (e connesso grado di rarità; perché alcune monete sono magari rare in mb o bb e rarissime in spl) È moneta che vale migliaia di euro, 7? 8?9 9? Ma sempre BB resta. Fosse in spl ne varrebbe 15? 20? Grazie per aver condiviso questo pezzo di italica storia (si parla della III guerra di indipendenza italiana!! Scusate se è poco..)1 punto
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Grazie Max ;)...difficile trovare queste monetine così conservate, pagata bene al tempo ma oggi un pezzetto così farebbe un prezzone in asta visto come si comporta il mercato, un 2 quattrini 1782 in bb+ di recente a fatto più di 400 euro diritti esclusi, questa il bb+ lo supera di lunga. Detto questo non me ne separerei. Grazie ancora e buon pranzo di Natale a te e a tutti i lamonetiani.1 punto
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1 Riassunto: in Inghilterra c'era uno spaccio aziendale all'interno di un birrificio, in cui si potevano spendere PFENNIG (e non Penny) in forma di gettoni pubblicitari scritti in tedesco per acquistare merce. La storiella di @ART mi piaceva di più ? Servus, Njk1 punto
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Buongiorno e Grazie Paolo. Se facciamo il confronto con la A di FERDINANDVS , vedremo che non hanno la stessa forma. Comunque le V presentano un esubero che le fa sembrare delle A , presente già sul punzone perché entrambe lo riportano. Buon Natale, Rocco.1 punto
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Buongiorno e Buon Natale a tutti gli utenti del forum. Rocco per me la tua piastra HSIP è una grande rarità in 25 anni di collezionismo è la seconda che vedo. Toglimi una curiosità quello che si intravede nella A di Ferdinandus è un eccesso di metallo o quel che resta dell'astina di una A capovolta.1 punto
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Wow che spettacolo Roberto! Davvero eccezionale! Un gran bel regalo di Natale! Michele1 punto
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Qualche tempo fa c'era un tizio convinto che fosse autentica una "moneta" di Giulio Cesare recante scritte in italiano e date di nascita e morte AVANTI CRISTO...1 punto
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Complimenti, davvero una conservazione eccezionale per questo giulio, che spesso ha anche i rilievi un pò bassi e facili all'usura "precoce" ! Ciao, e Buon Natale ! RCAMIL.1 punto
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Vedendo cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare petronius1 punto
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Certo che... se sul rovescio c'è scritto "Le grandi figure di Roma - Gli amici della storia", un vago, vaghissimo dubbio che non si tratti di una moneta dovrebbe venire...1 punto
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La moneta risulta gradevole, e questo si vedeva già dalle prime foto. Come già evidenziato presenta qualche aspetto negativo con il suo peso (colpetto al bordo e hairlines), ma già dalle prime foto si percepiva chiaramente una residua brillantezza con un residuo di gradevole patina, per cui mi sento di avvalorare i pareri espressi da @rickkk e @tonycamp1978. Il punto era capire quanto danno avesse fatto il trattamento inflitto alla moneta. Se le prime foto erano sottoesposte, queste sono invece troppo illuminate. Tipologicamente è una moneta "capricciosa" da fotografare per via dei rilievi molto bassi, e quando c'è un po di lustro, l'esposizione ne risente facilmente. Potresti provare a fare una foto a luce naturale (quando esce un po di sole) ma senza metterti alla luce diretta; prova con una luce ambientale della stanza, magari vicino a una finestra con delle tendine leggere. Ciao Diciamo che non è proprio così. I dettagli che elenchi, essendo "protetti" da altri rilievi, in genere subiscono usura nelle conservazioni molto più basse. Su questa tipologia le parti più esposte sono la veste dell'Italia (seno e pieghe del vestito) e il ritratto del sovrano (la guancia e poi i capelli). Questa moneta soffre molto di debolezze congenite derivanti dal processo produttivo (non è insolito vedere rilievi deboli anche in esemplari in alta conservazione). per capire se il punto interessato è stato toccato da usura o debolezza, è molto importante riuscire a "leggere" il metallo nei punti più alti; questo si capisce prima di tutto dal colore della tonalità di quel punto, e e appare "allisciato" o "ruvido". In ogni caso concordo anche io che la moneta si aggiri sul qSpl. L'importante è che, economicamente, tu abbia tenuto conto dei difetti evidenziati per rimanere entro un budget appropriato. Goditela tutta! Da un fan sfegatato di questa serie Fabrizio1 punto
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Buongiorno e buona vigilia di Natale a tutta le sezione e a tutti gli utenti del Forum. Oggi condivido la Piastra più rara che ho in collezione: 1805 capelli lisci HSIP Un caro saluto dalla Calabria, Rocco.1 punto
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si.. il mio intento ovviamente era proprio quello di non sminuire la bellezza della moneta in oggetto..ma solo quello di giustificare i motivi per cui la maggior parte si è espressa su un qspl... credo che facendo un paragone.. 1 grado differenza ci possa stare qspl qfdc1 punto
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Se mi consenti c’è una enorme differenza. Questa considerazione non sminuisce il valore della moneta mostrata dall’autore di questo post.1 punto
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Ciao Questa però non è periziata. I soliti sigilli "GARANZIA" ? Comunque la tua è gradevolissima e l' avrei comprata ad occhi chiusi,nonostante sono stato il piú tirchio?1 punto
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DE GREGE EPICURI Non è facile rispondere: la moneta presenta forti incrostazioni, che non credo possano essere rimosse facilmente. Il Sear (1981) quota questo tipo di moneta 90 sterline in qualità VF (che equivale a BB).1 punto
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Da Merano a Trieste nuovamente. Perché? Ma perché c’è il Vescovo Volrico de Portis (1233-1254) che desidera mostrarvi uno degli esemplari più significativi e ricchi di considerazioni. Trattasi di un denaro con nome VOLRICVS Alabarda e Gonfalone. Esemplare chiaramente ben citato ed illustrato da Giulio Bernardi nel suo lavoro IL DUECENTO A TRIESTE. LE MONETE a pag. 75 (1995) riferimento VA. Particolare moneta, come pare, in quanto per la prima volta appare l’alabarda triestina (o Lancia di San Sergio) da cui pende il Gonfalone ritenuto un simbolo della città. Il nome del Vescovo è legato, tra l’altro, ad una caratteristica che interessa la numismatica in generale, vale a dire la costituzione del pegno avente ad oggetto il diritto di zecca da riconoscersi al Comune. E stiamo parlando degli anni 50 del 1200….. Domenico1 punto
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Buona Sera, Sarei felice di poter fornire una risposta alle domande che si pone, a quelle e a molte altre che cercando di approfondire gli argomenti spuntano numerose. Per iniziare una precisazione, mi interesso della Repubblica di Firenze ma in particolare fino al periodo della peste con il centro di interesse nel periodo tra la fine del 1200 e il primo quarto del 1300. Non ho una preparazione migliore di quella di chiunque si dedichi con passione ai suoi interessi, ho il vantaggio che avendo un campo di studio limitato mi risulta agevole raccogliere e ordinare le informazioni. Le Sue domande sono pertinenti e fondamentali per cercare di capire il fenomeno della proliferazione di tutti quei “Fiorini”, li avevo definiti “diversamente autentici” in un mio vecchio intervento. Il fenomeno della falsificazione delle monete nasce presumibilmente con la nascita delle monete; è ragionevole supporre si sia diffuso in relazione al Fiorino contestualmente al crescente successo della moneta, certamente quando agli inizi della sua diffusione era scarsamente accettato nessuno avrebbe pensato di falsificarlo. Per quanto riguarda i falsi, realizzati per frodare sul titolo o in metallo vile dorato, il fenomeno era noto, i cambiavalute e i saggiatori controllavano peso e titolo rimuovendo i falsi dal circolante, la giustizia faceva il suo corso in particolare se i falsari erano persone comuni, diversamente era meno categorica. Le imitazioni hanno più di una spiegazione possibile, non va scordato il fatto che la Repubblica di Firenze “coniava in proprio”, l’imperatore, unica autorità che formalmente avrebbe potuto concedere il diritto a coniare moneta, a causa del mancato sostegno di Firenze ai suoi piani concede a Opizzino Spinola e al Marchese del Monferrato il diritto di coniare Fiorini come quelli di Firenze. Altro importante filone di imitazioni ha come giustificazione lo sfruttamento della fama di una moneta affermata che era accettata ovunque da parte di Entità Statali e Signori meno affermati. A Firenze questo era noto, cambiavalute e saggiatori conoscevano il “problema”, anche nell’ambiente della Zecca si faceva quasi dell’umorismo prendendo in giro l’intagliatore dei ferri, probabilmente artefice di coni non particolarmente riusciti, affermando che molte imitazioni erano confrontabili con quelle ufficiali per la scarsa qualità. Il fatto che circolassero e fossero accettate indica la loro bontà in termini di titolo e peso. Per quanto riguarda la presenza di imitazioni di fiorini di serie successive (sempre secondo il mio parere personale) allego alcuni esempi. Presumo le imitazioni seguano la diffusione e il gradimento di una moneta sul mercato, a un certo punto le monete auree di riferimento sono cambiate. Almeno fino agli anni della peste presumo ne circolassero diversi. Allego alcuni esempi fino al periodo della peste. Ne esistono anche di successivi, non ho conoscenze sufficienti per poter essere categorico, inoltre ritengo che nella serie XX non tutti i segni siano effettivamente di Firenze. Purtroppo non so darle risposte più precise, alcune conclusioni sono mie convinzioni personali, le autorità monetarie dell’epoca certamente non diffondevano notizie in merito. Per chiudere una mia riflessione, forse un mio dubbio, realizzare falsi per frodare i collezionisti è più difficile che non creare ex novo delle imitazioni dove anche errori di stile e particolari grossolani si autogiustificano, difficile discriminare queste monete se sono realizzate riconiando vecchie monete, una analisi fine del metallo consentirebbe invece di escludere quelle realizzato con oro affinato con metodi moderni. Ho quasi solo interrogativi, poche risposte e un numero ancora minore di certezze. In questa situazione è difficile fornire risposte adeguate. Cordialità1 punto
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Buongiorno e grazie a Rocco per l'informazione. La mia napoletana di oggi per rimanere in tema con il mio ultimo post in questa discussione, è un quattrino del 1791in ottima conservazione per i miei gusti. Buona continuazione lamonetiani Cristiano.1 punto
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La mia Napoletana di oggi: Ferdinando IV Piastra 1788 con la sola P. sotto il Busto. Un caro saluto a tutti, Rocco.1 punto
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Meglio seguire Arslan ,se non altro è più attuale ,ma Pautasso è imprescindibile. Quanto al testo:1 punto
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Oltre che a divertirsi a collezionare tutte le varianti, il vero arduo scopo è studiarle tutte: per adesso sono arrivato a 9 varianti del 4 1798, di cui 5 rovesci. Questo è il più comune, con 16 bacche (6 a sx e 10 a dx) e 18 foglie (9+9), riconoscibile per le due bacche parallele sul ramo di dx in alto, e le cifre dell'anno alla stessa altezza del valore. Di seguito vi posto la mia:1 punto
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A mio avviso il fascino della monetazione napoleonica non risiede nella varietà di ritratti e temi, ma nel grande interesse storico che riveste, si tratta di monete che fungono da spartiacque tra un sistema monetario di tipo più antico ed un altro totalmente nuovo, su base decimale, destinato a diffondersi e prevalere in tutta Europa e in tante altre zone del mondo, una rivoluzione anche monetaria che impattererà molto oltre la durata politica del suo propagatore, le stesse monete di Napoleone circoleranno per molto tempo sia in Francia che in Italia anche dopo la fine del suo regno... Quindi un'epopea monetaria che ha avuto un'importanza ben più vasta della ventina d'anni scarsa della loro emissione...1 punto
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corretto @Poemenius si tratta di un minimo imitativo che riprende le emissioni ufficiali di Tetrico I. Quanto al rovescio, dura recuperare un possibile modello... direi genericamente: "figura maschile con lancia/scettro stante a sx".1 punto
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Buona sera a tutti Io i chiamo Michele, ed ho partecipato con grande entusiasmo e piacere all ultimo "Memorial Correale" che si è svolto di recente a Castellammare di Stabia. Vorrei ringraziare Tutti Coloro che hanno reso possibile, questa bella manifestazione: Tutto lo Staff Organizzativo, che è stato tanto disponibile e gentile, e con il quale sonoriuscito anche a scambiare qualche "battuta " simpatica,? ringrazio poi con affetto, tutti gli Espositori, competenti e disponibili, nonché lo Staff al completo dell Hotel che ci ha ospitato, che ha svolto, a mio parere, un Ottimo servizio, anche avvalendosi di uno Staff di Sala e di Collaboratori, fatto di persone davvero squisite.... Se mi permettete, io che sono una persona del Sud,e che ne riconosco, a volte, i difetti, posso dire di essermi sentito Orgoglioso di Essere Campano, e del fatto che dei miei Conterranei, siano riusciti ad organizzare un Evento così riuscito... In modo particolare, ho apprezzato che, all interno dello Stand Esposito non c' era troppa calca di persone, ma un numero adeguato. Partecipare ad una Mostra del genere, dopo il triste periodo covid che tutti abbiamo vissuto, è stato un po ' come "rinascere" e sono occasioni di convivialità e crescita culturale, che, a mio parere, fanno "bene al Cuore" . Di nuovo, Complimenti Vivissimi a e un grazie di Cuore da tutti Noi.....e..."Ad Majora"......1 punto
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Carissimo Attilio, volevo ringraziarti pubblicamente per quello che sei riuscito a organizzare in questo periodo così difficile. Forse qualcuno si è lamentato del posto dove si è svolto il convegno, a causa della strada per arrivarci un po malmessa e un po per i parcheggi scarsi. Sappiamo però, e tu lo hai spiegato bene, dei motivi di questa scelta. Devo dire però che la sala del convegno era molto ma molto spaziosa, molto arieggiata e piena di luce, molto meglio di tutte le location dove si sono svolti i convegni passati. Questo ha portato a rispettare ampiamente tutte le precauzioni per impedire qualsiasi contagio, anche se a tutti quelli che sono entrati è stato richiesto il Green pass, misurata la temperatura e registrati su apposito registro. Ottima la sicurezza e devo dire ottimo anche i convenuti, tutti con la mascherina. Per cui ti invito a non tenere conto se qualcuno (una... due persone?), magari si sia lamentato per una stupidata. Sappiamo bene i sacrifici che fai e l'impegno che ci metti. Grazie ancora e alla prossima.1 punto
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@crivoz Se ti serve una mano, soprattutto sulla bibliografia... Direi che ho quasi tutto per tardo antico, bizantine e barbariche Sono a tua disposizione Alain1 punto
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