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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/22/21 in tutte le aree

  1. Un caloroso saluto a tutto il forum! Quest'oggi sono lieto di mostrarvi l'ultimo acquisto dell'anno. Direttamente proveniente dall'asta Jean Vinchon dell'8-9 dicembre, ecco a voi un esemplare di 3 centesimi del 1° tipo. Come molti di voi già sapranno, si tratta di una tipologia ostica, difficile da trovarsi in buona conservazione (soprattutto per quel che riguarda il 1807, primo anno di coniazione). L'esemplare in questione presenta ancora una discreta lucentezza, specialmente al dritto. Il rovescio, invece, appare meno smagliante, sia per la qualità del metallo, sia per un paio di debolezze di conio (a livello della prima punta della corona ferrea radiata e della S di centesimi). Nel complesso, tuttavia, lo ritengo un buon esemplare. P.S. Piccola curiosità personale: il mio primo acquisto del 2021 è stato un centesimo del 1807 zecca di Milano e adesso chiudo l'anno con un 3 centesimi dello stesso anno e zecca... Certamente, è una bella coincidenza! Detto ciò, vi lascio ora alle foto e, come sempre, ai graditissimi commenti. Un augurio di buone Feste a tutti voi!
    5 punti
  2. Girovagando nella rete ho trovato il sito del Museo della Moneta della Banca d'Italia che, oltre a far considerare la visita alla struttura, propone un interessante video didattico sulla Moneta, direi economico-numismatico. Vale la pena guardarlo! https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-moneta/index.html
    5 punti
  3. Riprendo questa vecchia discussione per postare uno dei miei esemplari. Domenico
    5 punti
  4. Ma che cos'era la censura? Magistratura istituita già nel 443 a.C. (G.Poma, Le istituzioni politiche del mondo romano), e accessibile anche ai plebei dal 350 a.C. Il censore doveva operare la classificazione "censitaria"dei cittadini: si trattava cioè di collocarli nelle 5 classi, che si riferivano al capitale posseduto. Inizialmente: prima classe con almeno 100.000 assi, seconda con 75.000, terza con 50.000, quarta con 25.000 e quinta con 11.000 assi. Chi possedeva di meno era proletario, cioè...possedeva solo i figli! Successivamente, queste cifre furono più volte modificate. La classificazione nelle 5 classi aveva dirette conseguenze nell'assegnazione alle diverse centurie dell'esercito, e nel contributo economico all'armamento. I censori, eletti ogni 5 anni, restavano in carica 18 mesi (c'era una embricatura fra i diversi censori). ; si poteva accedere alla censura dopo 1 anno dallo svolgimento del consolato: si trattava quindi di una magistratura molto elevata. Con l'impero, anche la censura subì una "torsione autoritaria", tanto che non pochi augusti (fra cui Domiziano) ebbero la carica di "censor perpetuus". Ed eccovi un asse di Domiziano con la scritta CENS PERP.
    4 punti
  5. Proseguiamo con un'altra napoletana dei Reali Presidi...la sorella maggiore del quattrino postato per ultimo, un 4 quattrini 1791, molto rara, ha qualche difetto, ma per il momento mi accontento di questa. Un caro saluto a tutti.
    3 punti
  6. Altro esemplare di soldo evidentemente di colorazione diversa che fa coppia con il precedente … e con gli altri. Domenico
    3 punti
  7. wstefano

    XA!

    Ok, ve lo dico: ogni volta che incontro un camion col rimorchio penso alle sostitutive. Succede anche a qualcuno di voi oppure avete un buon dottore da consigliarmi? ?‍♂️
    2 punti
  8. Ciao! Beh ... molto più bella della precedente Nella scheda che avevi approntato, con le indicazioni prese dal volume del Voltolina, si legge che il progetto fu di Alessandro Leopardi, "detto dal Cavallo"; questi fu uno dei più eminenti scultori veneziani e sebbene bandito da Venezia per 5 anni (tentata frode), fu richiamato da Ferrara nel 1488, dov'era riparato, per portare a termine la monumentale statua equestre di Bartolomeo Colleoni, iniziata dal Verrocchio e morto anzitempo. Il Colleoni scrisse nel suo testamento che i veneziani avrebbero dovuto commissionare una statua equestre in sua memoria, da collocare davanti all'ospedale di San Marco (intendeva la Basilica chiaramente), ma i maggiorenti veneziani, prendendo alla lettera la richiesta, la fecero collocare in Campo Santi Giovanni e Paolo (San Zanipolo in veneziano), a lato dell'ingresso della Basilica dei suddetti Santi e vicino all'ingresso della Scuola Grande di San Marco. Il Leopardi è anche ricordato per aver prodotto le basi bronzee che reggono gli stendardi posti davanti a San Marco. Di seguito la foto del monumento e della facciata della Scuola Grande di San Marco. saluti luciano
    2 punti
  9. Concordo quanto detto da @Orodicarta. È stata un oretta piacevole nella quale abbiamo potuto testare la fluidità del programma in videochiamata. Sopratutto abbiamo avuto la possibilità di scambiarci alcuni pareri e consigli sulla cartamoneta. Confermo quanto già potevo immaginare prima di questa esperienza, ovvero che il confronto visivo a 4 occhi e immediato è sicuramente appagante e arricchisce culturalmente. Già immagino più utenti contemporaneamente. Un circolo numismatico virtuale ottimo nel quale confrontarci tutti insieme e accessibile a tutti ??
    2 punti
  10. Mi trovo in completo accordo con te e anche se non è il mio modo di acquistare, una volta lo feci ed ebbi una gioia immensa nel trovare un R4 e altre monete interessanti (in varie discussioni ho raccontato del mezzo baiocco della sede vacante del 1676 che ho scovato con tantissima fortuna). Detto questo @paolopaoloo hai fatto un buonissimo acquisto... Le monete romane classiche non riesco ad intravederle ma gli argenti del regno sì e direi che bastano a ripagare in parte l'esigua spesa fatta. Sono curioso di vederle separatamente. Magari se non riesci ad identificarle, invece di postate una discussione per ciascuna, inseriscine 2/3 almeno fai prima.
    2 punti
  11. Visto che il sigillo è "GARANZIA" e non di un perito, puoi tranquillamente toglierla dalla plastica. Ne guadagna la visione e anche la moneta. Vista così sembra di buona conservazione, ma non si capisce, colpa la plastica, se i vari segni sono sulla moneta o sulla plastica. Togli tutto e rifai le foto.
    2 punti
  12. Colleziono banconote, e bozzetti di Trento Cionini ne ho visti. Queste è la prima volta che le vedo. Mi prude il naso...... e quando mi prude... gatta ci cova.
    2 punti
  13. Da altra discussione ( Arioaldo a Opitergio ) una piccola moneta ritrovata frammentata appunto ad Oderzo e pubblicata nel 1999, il cui complesso monogramma al rovescio, nel 2009 è stato interpretato da B. Callegher come quello del poco noto re longobardo Arioaldo ( 624-636 ) .
    1 punto
  14. La ó con l’accento acuto si trova tra i simboli. Ciao da apollonia
    1 punto
  15. Almeno avrei un falso d'autore! ☺
    1 punto
  16. Buon pomeriggio a tutti , visto che le spedizioni da San Marino sono inchiodate nel centro di smistamento e difficilmente metterò sotto l'albero la bilancia che ho acquistato , ho tamponato con questa bella e rara monetina , piuttosto che niente meglio piuttosto
    1 punto
  17. In base all'interpretazione delle lettere sembra proprio una moneta di Arioaldo(prima volta che leggo questo nome).Potrebbe essere una Siliqua o una frazione di essa. Agevolo la documentazione del citato Callegher https://museoarcheologicocividale.beniculturali.it/wp-content/uploads/2021/03/Bruno-Callegher-2009.pdf ed interessante è la bibliografia di riferimento. Questo contributo di Graziosi , molto facile e bello da leggere, è solo citato Arioaldo https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/CENNI-DI-STORIA-E-MONETAZIONE-LONGOBARDA.pdf Salutoni odjob
    1 punto
  18. Medaglia molto bella!! Di qualità nettamente superiore all'altra! Complimenti! Molto interessante la storia della realizzazione della statua.
    1 punto
  19. Effettivamente si tratta di un simbolo non comune sulle monetazioni della Magna Grecia a me note. La formica risulta attestata su una serie metapontina in argento con testa di Persefone /spiga e cornucopia inquadrabile agli inizi del III secolo ma la Johnston non ne approfondisce il significato, ritenendola un elemento decorativo accessorio. CNG 459, 2020, 23 Ancor più complesso è decodificarne la valenza sul bronzo dei Brettii in quanto la pluralità di simboli variabili rende arduo comprendere se si tratti di segni di controllo o elementi iconografici che abbiano qualche relazione con i tipi principali. Ma a prescindere da queste considerazioni e per esperienza personale, consiglio una certa prudenza nella consultazione dei volumi di Attianese. Quello su Crotone, ad esempio (Ex nummis historia. Dalle monete la storia, il culto, il mito di Crotone, Settingiano 1992) è un susseguirsi di errori e di imprecisioni che sono stati ben rilevati nella recensione di C. Arnold-Biucchi (SNR, 74, 1995, 105-109).
    1 punto
  20. Altrettanto, e buona l'idea di evidenziare gli omografi con diversa posizione (ma anche diverso tipo) dell'accento: AC curato compìto = accurato cómpito. apollonia
    1 punto
  21. wstefano

    XA!

    Eccolo! Grazie a te fratello Guido ❤️ Organizziamo una seduta di gruppo!?
    1 punto
  22. nikita_

    XA!

    Ci sarebbe il Professor Alzheimer od il Dottor Pivetta, una cura te la trovano di sicuro!
    1 punto
  23. Posto altro esemplare acquisito in collezione. ex Serenissima collection II 11/2002 lotto 37 ARS Antiqua Domenico
    1 punto
  24. Queste le foto migliori che mi son riuscite....grazie per l' interesse ! ?
    1 punto
  25. Ciao a tutti, ho appena incontrato @jaconico su Teams e abbiamo parlato per una buona oretta con ottima fluidità e semplicità di connessione. Rimane il dubbio di non sapere come gestire una "riunione" a più utenti ma abbiamo deciso di proporvi di installare Teams (x chi non lo avesse già), aprirvi un profilo personale e partecipare numerosi al prossimo incontro. Da stabilire insieme ovviamente il quando. Personalmente è stato un grande piacere conoscere jaconico e condividere la nostra passione guardandolo negli occhi: cosa ne pensate? Vi va di provare?
    1 punto
  26. Repubblica Italiana - 5 Euro 2019 50° Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
    1 punto
  27. Ah… adesso ho visto le E che dice @PK. Mi sembra di leggere i fondi del caffè
    1 punto
  28. È strana perchè ha i raggi tipici di helios e la forma di una cresta. Mah.. proviamo col rovescio che magari abbiamo maggiore fortuna. io ci vedo una prua e un teta sigma.. vabbeh.. ammetto che sulla teta mi son lanciato un po’ ?
    1 punto
  29. DE GREGE EPICURI E' un po' di tempo che non compaiono bronzi dei Flavi, ed ho pensato di colmare la lacuna con questo asse di Vespasiano (23 mm. e g.7,93). Al D, l'imperatore laureato a dx e la scritta IMP CAES VESP AUG COSV CENS. Al rovescio, la Spes andante a sinistra, e la sola SC. Dovrebbe trattarsi del RIC 730. Ma ad incuriosirmi è stata la menzione della censura, che appare quasi sempre nei Flavi, mentre è rara per altri imperatori.
    1 punto
  30. Ciao, molto interessante come argomento. Mi ha dato l'occasione di integrare ulteriormente la scheda storica di un denario in mio possesso(di cui posto le foto e spero coniato ai tempi di Vespasiano?) dove avevo solo superficialmente accennato dei censori e che mi appresto ad integrare, grazie a quanto da te scritto?. Alla prossima ANTONIO Widget spanWidget span
    1 punto
  31. Non è sparito è solo nell'universo delle meteore ?
    1 punto
  32. Risposta esatta! l'avevo detto che era facile... Per me, però, la morte sua è aggiungerci questa ...
    1 punto
  33. Guardandolo si vede una linea che unisce i raggi. Sembra anche a me Atena a destra. Dietro leggo qualcosa come "EOS"
    1 punto
  34. Credo che più che una cresta sia una corona radiata. E quindi, se così fosse, dovrebbe essere Elios. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  35. Buongiorno, Con il permesso del possessore, inserisco in discussione un altro rarissimo Grano Cavalli variante SICILAR.
    1 punto
  36. Riprendo questa vecchia discussione per condividere la mia “prima” tessera della specie. Verci 6 peso 4,45 Rosette ed anelli. Domenico
    1 punto
  37. Consiglio Attianese per il Bruttium ( Calabria Graeca) Historia Numorum2 per la Magna Graecia
    1 punto
  38. Buonasera, posto un ulteriore esemplare della monetazione dei Brettii. Trattasi di moneta aggiudicata in Asta Artemide 46e del 23-24/02/2019, Lotto 91 con la seguente descrizione: Greek Italy. Bruttium, Brettii. AE Unit, c. 208-203 BC. D/ Laureate head of Zeus right. R/ BPET-TIΩN. Eagle standing left on thunderbolt with wings spread; ant to left. HN Italy 2010. AE. g. 8.23 mm. 21.00 R. Rare symbol. Emerald green patina, reddish spot on obverse. Good VF. Posto la foto D/R che ho fatto dell’esemplare ed un ingrandimento della “formica”. L’esemplare viene postato non solo per condivisione, ma perché, dalla lettura del testo del prof. Attianese, gentilmente consigliatomi, questa moneta non è (salvo errori) descritta fra i tipi facenti parte della c.d. “Serie con Zeus ed aquila” (tipi dal n. 105 al n. 142 compresi). Ora, al di là delle considerazioni che possono essere fatte sulla Serie in punto sia di “aquila” (mutuata, come pare, “da altre coniazioni magno-greche e siceliote, ma anche dalle monete tolemaiche egiziane”), sia di “numerario notevole” tale da rendere gli esemplari stessi “abbastanza comuni”, l’attenzione che volevo richiamare è sul tipo - considerato inusuale e (forse) anche raro - dell’insetto individuato quale formica che trovasi nel campo a sx del R/. Indubbiamente il tipo “formica” contrasta con i tipi più comunemente individuabili nella Serie, come ad esempio il bucranio, la cornucopia, l’ancora, l’exagramma, il caduceo. La “formica” - disegno stilizzato (a mio avviso) ben definito - che ruolo aveva, e se lo aveva? Per analogia, ritroviamo l’insetto in altre monetazioni similari ed in un certo qual modo storicamente allineate? Domenico
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  39. Un’altra rivista dove viene evidenziata una giornata che ormai è entrata nella storia degli eventi numismatici. Dopo l’assenza di Verona e il triste momento del Covid, questo rimane un evento eccezionale e indimenticabile. Ancora complimenti.
    1 punto
  40. Bronzo di Adriano (Corinzia) che raffigura un tempio tetrastilo visto dal lato sinistro sull’Acrocorinto, l’acropoli dell’antica Corinto che si trova su uno sperone roccioso da cui domina la città (Leu Numismatik, Auction 4). Roman Provincial CORINTHIA. Corinth. Hadrian, 117-138. 'As' (Bronze, 21 mm, 6.05 g, 7 h), circa 128-138. [IMP] CAES TR[A HADR AVG] Laureate head of Hadrian to right. Rev. COL L IVL C Tetrastyle temple seen from left corner on Acrocorinth. NCP pl. CXXXVIII. RPC III 228. Extremely rare, perhaps the fourth known example. A very important issue and one of just very few coins to show Acrocorinth. Very fine. From an important Californian collection. L'Acrocorinto (greco Ακροκόρινθος), traducibile come "Corinto alta", è l'acropoli dell'antica Corinto. Si trova su uno sperone roccioso che domina la città ... Starting price: 350 CHF - Result: 750 CHF
    1 punto
  41. Ciao Domenico Io le inserirei in "Altre monete medioevali"; allego un link molto interessante di Roberto Cecchinato. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwjwtcn_k_X0AhVchf0HHWMwDIIQFnoECAQQAQ&url=http%3A%2F%2Fnumismatica-italiana.lamoneta.it%2Fdocs%2F201112%2FIl_denaro_tornese_della_Grecia_franca.pdf&usg=AOvVaw1-vaFCARVyOBjBfWSIp2HR saluti luciano
    1 punto
  42. La mia Napoletana di oggi: Ferdinando IV Piastra 1788 con la sola P. sotto il Busto. Un caro saluto a tutti, Rocco.
    1 punto
  43. Ciao! Questa é molto bella, la conservazione proof esalta in maniera straordinaria i particolari... Saluti
    1 punto
  44. Avvicinandosi il Natale ho cominciato a mettere sotto l'albero qualche pacco regalo... Il primo di questi piccoli piccoli pacchetti contiene questa monetina non facile da trovare.... Si tratta di un Forte di Carlo Giovanni Amedeo coniato durante la reggenza della madre Bianca del Monferrato. Questo sfortunato Duca morì a soli sette anni, nell'Aprile del 1496, quindi il ducato fu per tutto il periodo sotto il governo della Reggente. Le sue monete sono tutte rare, nonostante i rendiconti del periodo indichino una abbondante coniazione, il che fa presumere che molte monete siano state coniate ancora con le impronte del Duca padre Carlo I. Anche le sigle o i segni di zecca/zecchiere non sono presenti su queste monete, nonostante fossero aperte, e sembra abbiano lavorato, ben quattro zecche, tre in Savoia e Torino. Unica variante che si può trovare nei quarti come nei forti è la presenza in diverse posizioni di una rosetta. Questo Forte del peso, abbondante per questa tipologia, di 0,88 gr. presenta ancora tracce di argentatura non visibili chiaramente dalla mia pessima fotografia.
    1 punto
  45. Vero!! Documento pregiatissimo e penso di grande interesse per tutti noi appassionati della storia di questa casata e di questi territori! Penso che avrei cercato il modo di esporla senza rovinarla per poterla avere sotto gli occhi il più possibile. Oltretutto era un periodo, e per la casa Sabauda non è una rarità, in cui i conflitti interni ed i giochi di potere erano molto complicati... Il bello di questo ducato è vedere come un piccolo territorio, strategicamente importante per la posizione, è sempre riuscito a sopravvivere (e non dico certamente imporsi) fra le grandi potenze europee, un poco con l'intelligenza, un poco con la fortuna, un poco grazie ad alcuni grandi personaggi, e a crescere fino a riuscire ad ottenere dei risultati, senza scomparire dalle cartine. Da piemontese un pochetto del merito forse lo attribuisco anche a quei poveretti che vivevano quei territori in quei periodi... non doveva essere facile la vita su una terra in continua guerra ed attraversata dagli eserciti di tutti i tipi, nemici ed amici, in continua ricostruzione e sempre con le tasche e l'erario vuoto! Chi te l'ha fatto fare di venderla!!
    1 punto
  46. 1 punto
  47. Siii ... insieme ad un "buongiorno" e un "per favore"
    1 punto
  48. Secondo me no... Le date ribattute sono belle curiosità ma non da farmi spendere di più... Discorso diverso per l'inversione delle lettere o una lettera usata al posto di un'altra in questo caso io personalmente qualcosa in più son disposto a spendere.... Vediamo cosa ne pensano anche gli altri in merito al tuo quesito... Una buona serata a tutti. Raffaele.
    1 punto
  49. Buonasera, dopo più di un anno di letargo vorrei mostrarvi un altro mio interessante 10 reali di Filippo II di Spagna, stavolta del I tipo. Tale tipologia si contraddistingue per più varianti relative al busto del regnante, questo è quello più snello e lineare. Anche se la categoria dei maltagliati mi regala delle emozioni più forti e singolari, devo dire che la maestosità di questo regolare primo tipo non è da meno. Il tondello pesa 28,2 g con un diametro di 4,2 cm. D/PHILIP.R.ARA.ET.SARDINIE; Busto coronato a destra R/*INIMICOS.EIVS.INDVAM.CONFVSIONE; Croce in cornice di 4 archi Attendo qualche vostro commento... Grazie, a presto!
    1 punto
  50. Nell’ambito del progetto di sistemazione delle varie emissioni che sono state coniate nel corso della Seconda Guerra Punica (o guerra annibalica), che corrisponde anche al momento in cui nacque il denario romano, mi sto occupando anche della monetazione coniata dai Punici in Sicilia in quel periodo. In pratica tale monetazione risulta concentrata nel periodo 213-210 a.C., tra lo sbarco dell’esercito cartaginese di Imilcone ad Eraclea Minoa con 25.000 fanti, 3.000 cavalieri numidi e 12 elefanti, inviato da Cartagine nella tarda primavera del 213 a.C. su suggerimento di Annibale in soccorso di Ippocrate, che era a capo delle forze siracusane filocartaginesi, ammontanti ad almeno 10.000 fanti e 500 cavalieri. Subito dopo lo sbarco in Sicilia, Imilcone si diresse verso Agrigento, che era retta allora da un presidio romano, che fu rapidamente annientato, così che la città passò saldamente in mano punica. Molto probabilmente fu in occasione dell’annientamento del presidio romano che fu sepolto il famoso ripostiglio di 52 aurei marziali (34 di 60 assi anonimi + 2 di 40 assi anonimi + 16 di 20 assi con spiga), rinvenuto nel 1987 nell’area del Bouleuterion, molto vicino al quartiere romano della città e quindi il 213 a.C. constituirebbe un terminus post quem per la coniazione di questi aurei (senza dimenticare che nel ripostiglio erano presenti solo i gruppi A e B degli aurei anonimi da 60 assi e mancava il gruppo C, che appare quasi sicuramente coniato in epoca di poco posteriore e presenta alcune affinità con i successivi aurei da 60 assi con simboli, molto probabilmente coniati nell’Italia meridionale). Serie con Melqart/Elefante Subito dopo avere conquistato Agrigento, Imilcone molto probabilmente fece coniare la prima serie punica, con i tipi Melqart/Elefante e la lettera punica “aleph” (forse la traslitterazione punica dell’iniziale di Agrigento). Questa serie è formata da 4 nominali, con la stessa tipologia e che si distinguono solo per i pesi e diametro: - Shekel (equivalente a un didramma di 6 scrupoli = peso teorico di 6,75 g) - Mezzo di Shekel (o dramma di 3 scrupoli = peso di 3,37 g) - Quarto di Shekel (o emidramma di 1.5 scrupoli = peso di 1,79 g) - Ottavo di Shekel (o triemiobolo di 0,75 scrupoli = peso di 0,84 g) Sono ormai a buon punto sul Corpus, rintracciando 52 esemplari di Shekel con 7 conii D/ e 6 conii R/, 106 esemplari di 1/2 Shekel con 7 conii D/ e 7 conii R/, 4 esemplari di ¼ Shekel con una sola coppia di conii e infine 2 esemplari di 1/8 Shekel con una sola coppia di conii. Shekel: NAC, 88/2015, 378 g. 7,00 ½ Shekel: Hess & Divo, 325/2013, 176 = New York Sale, 25/2011, 132 g. 3,41 ¼ Shekel: NAC, 10/1997, 196 = MuM 61/1982, 235 g. 1,37 1/8 Shekel: Sternberg, 31/1996, 687 g. 0,91 Si conoscono almeno 5 ripostigli contenenti esemplari di questa serie, 4 in Sicilia (in zone comprese tra Enna e Morgantina, anche se di ignota ubicazione più precisa) e 1 in Spagna (pubblicato dal Villaronga come rinvenuto a Tangeri in nord Africa, ma in realtà trovato in Spagna). Non si può escludere che sia stata una emissione coniata a Cartagine, come indicata da un orientamento dei conii generalmente rivolto alle ore 12 (anche se non mancano esemplari con diverso orientamento), esclusivamente per la spedizione di Imilcone. Tuttavia ritengo più verosimile che sia stato Imilcone a predisporre questa serie poco dopo la conquista di Agrigento, utilizzando maestranze cartaginesi al suo seguito. Questa emissione deve essere durata pochi mesi, verosimilmente fino alla fine 213 a.C. e inizio 212 a.C., seguita da una nuova serie a nome di Agrigento, anche al fine di soddisfare una certa autonomia della città, anche se sotto stretto controllo cartaginese. Serie con Zeus/Aquila In questa serie scompare il nominale di Shekel, ossia del didramma equivalente al quadrigato romano, che evidentemente era nel frattempo uscito dal mercato. Appare interessante constatare che i mezzi e i quarti di Shekel possono essere nettamente suddivisi in due gruppi, con incroci di conio solo all’interno di ogni gruppo. Molto probabilmente il primo gruppo è quello con aquila a sinistra e segni di controllo, mentre il secondo gruppo ha aquila a destra e ancora con segni di valore. Anche per questa serie sono ormai a buon punto sul Corpus, rintracciando 109 esemplari (+ 2 incusi) di 1/2 Shekel con 12 conii D/ e 12 conii R/, 17 esemplari di ¼ Shekel con 4 conii D/ e 6 conii R/ e infine 7 esemplari di 1/8 Shekel con due coppie di conii. ½ Shekel: I gruppo: CNG, 67/2004, 232 g. 3,15 II gruppo: Nomos, 6/2016, 99 g. 3,35 ¼ Shekel: I gruppo: NAC_25/2003, 56 g.1,70 II gruppo: CNG, 57/2001, 75 = Tkalec, 2002, 17 g. 1,68 1/8 Shekel: I gruppo: NAC, 10/1997, 97 = MuM, 61/1982, 37 g. 0,84 II gruppo: Copenhagen SNG 109 g. 0.86 Il controllo punico è rivelato dall’esistenza della lettera punica “het” fra i segni di controllo di alcuni conii del primo gruppo dei quarti di shekel. Ho notato che nel primo gruppo prevale ancora l’orientamento alle ore 12, mentre nel secondo gruppo l’orientamento diventa più casuale…. Molto indicativamente suppongo che il primo gruppo sia stato coniato nel corso del 212 a.C. e il secondo gruppo nell’anno successivo, considerando che Agrigento fu riconquistata dalle truppe romane nel 210 a.C. (anche grazie al tradimento dei Numidi guidati da Muttine). Più complessa è la sistemazione della terza serie, che è ancora in corso: Serie con Trittolemo/Cavallo Anche questa serie è composta da tre nominali ancora in argento, integrati da tre nominali in bronzo. Esiste uno studio di Walker, su un importante ripostiglio contenente molti esemplari di questa serie, trovato vicino Morgantina, con identificazione dei conii. Tuttavia ho constatato una situazione molto più complessa, con un numero nettamente maggiore di conii, per cui è importante riuscire a raccogliere un buon numero di esemplari illustrati. ½ Shekel: Ira & Larry Goldberg, 67/2012, 3088 g. 3,33 ¼ Shekel: NAC, O/2004, 1268 g. 2,16 1/8 Shekel: CNG, 91/2012, 60 g. 1,06 Unità BR (= Calciati 1): CNG, ea 130/2006, 116 g. 6,16 1/2 Unità BR (= Calciati 2): CNG, ea 327/2014, 494 g. 4.11 1/4 Unità BR (inedito): CNG, ea 327/2014, 496 g. 2,28 (un altro esemplare è in Parigi, De Luynes 3968 g. 1,65) Il primo e il terzo nominale in argento, come anche i bronzi, hanno in comune la lettera punica “het” che si ritrova anche sulla precedente serie agrigentina, mentre il quarto shekel ha inoltre le lettera punica “taw”. Queste lettere sono di incerto significato. E’ possibile che la maggior parte di queste monete sia stata coniata ancora ad Agrigento, ma ho notato che gli ultimi conii, con calo ponderale, sono molto più scadenti e forse sono stati coniati al seguito delle truppe cartaginesi. Molto probabilmente queste monetine erano destinate soprattutto ai cavalieri numidi, che imperversavano soprattutto nell’interno della Sicilia e non lontano da Morgantina… Ancora da definire la metrologia dei tre bronzi, che presentano al solito un'ampia escursione ponderale, ma i cui pesi standard dovrebbero essere rispettivamente 8, 4 e 2 grammi. Sono ovviamente graditi commenti su queste serie e in particolare se è possibile segnalarmi immagini e dati di esemplari che non sono reperibili online (in collezioni private o in cataloghi non facilmente reperibili). Le emissioni coniate da Annibale nel sud-Italia, soprattutto nel Bruttium, sono invece oggetto di separato studio di un mio collega.
    1 punto
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