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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/16/21 in tutte le aree
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Molti nuovi ed importanti volumi sono entrati nella mia biblioteca quest'anno, ma sicuramente l'acquisto più importante, impegnativo ed inaspettato è stato quello del Muntoni originale in stato praticamente nuovo...9 punti
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Aspetta... 1. Non voglio crocifiggere nessuno 2. Se volessi crocifiggere qualcuno, sono libero di crocifiggere chi, come e quando voglio 3. La moneta, come mio solito, l'ho presa bene e detto tra noi se è R5 o più comune di una moneta da 1 euro, io la tengo in collezione e nel frattempo ha già un pedigree importante (essendo pubblicata sul catalogo delle vicereali) 4. Noto una certa dedizione a difendere chi ha scritto prima di noi, come se noi (almeno alcuni) non potessimo permetterci un pensiero critico e imparziale in base a notizie e pensieri riportati da altri. 5. Ti ho fatto notare che c'è un errore di fondo nell'approccio al tornese datato 1573, non è uno dei tanti coniati fino al 99, è diverso, oggettivamente diverso, e ho spiegato anche il perché più e più volte. Per farmi prendere seriamente da te e da chi è come te, bisogna per forza che pubblichi un testo? Seriamente, ti rendi conto che chi ha scritto fino a questo momento è una persona uguale a noi e come persona non è infallibile, sarebbe bene che sia chiaro che serve l'apporto di tutti per progredire nella conoscenza delle monete vicereali. Pare quasi che dobbiamo accettare tutto quello che viene scritto senza sforzarci di capire. Or bene, adesso ti lascio a fare il fidei defensor nelle altre discussioni, buona serata.4 punti
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Chi era il “Re Nasone”? Era Ferdinando di Borbone (1751-1825), primo regnante della casata Borbone di Napoli, città dove nacque e morì. Fu un sovrano che ebbe un regno molto lungo, prima con il nome di Ferdinando IV di Napoli e di Ferdinando III di Sicilia (all’epoca della divisione dei due regni) e poi con quello di Ferdinando I Re delle Due Sicilie con l’unificazione delle due monarchie dopo il Congresso di Vienna del 1815. Certamente la sua storia e’ molto interessante (Ferdinando I delle Due Sicilie - Wikipedia), ma ciò su cui voglio focalizzare la vostra attenzione e’ un dettaglio: Perche’ era (anche) chiamato così? Per via del suo naso pronunciato, come si può vedere da queste foto: Ed ecco qualche moneta tratta dalla sezione dedicata del nostro forum: Direte voi (giustamente): ma che ci azzecca con le monete romane imperiali? Ci azzecca…ci azzecca… Come forse saprete (se siete tra i miei “venticinque lettori” di manzoniana memoria) ho incentrato la mia collezione sulla serie FEL TEMP REPARATIO, anche se ovviamente non disdegno qualche capatina in altri ambiti, se ne ho l’occasione….in tutti i sensi… Ebbene, qualche mese fa, viaggiando in rete, ho visto una moneta che ha attirato subito la mia attenzione. Ecco la foto del venditore: Apperò! Mi sono detto. Che nasone! Le foto non erano ottimali, certo non una buona premessa… La legenda terminante in …TIVS PF AVG mi portava chiaramente a Costanzo II, anche se devo dire che, ripensando alla sua austera iconografia, un nasone così non lo ricordavo, sebbene avesse comunque un naso “importante” ,diremmo oggi. In alcune monete lo sfoggia così….niente di eclatante, insomma…. In altre, però, ha un nasino più piccolo, quasi elegante (forse esagero…) Quelle con il naso più piccolo ho visto che sono spesso di Antiochia o di Alessandria…. Chiaro, bisognerebbe fare un ragionamento iconografico più approfondito, considerando le zecche, il periodo di coniazione, il modulo….guardando le tipologie di rovescio….ma tutto questo esula dalla nostra discussione. Tornando a bomba, insomma, io un nasone così io non lo avevo mai visto. Ho pensato quindi ad una qualche forma di “imitativa” (di una certa qualità), considerato per l’appunto l’effigie di dritto, il rovescio che mi pareva un po' troppo stilizzato, le legende forse irregolari nel caratteri….Ma io sono solo un appassinato Non capendo bene, nel dubbio, visto anche il prezzo conveniente, ho deciso di acquistarla per studiarmela. In fondo era una moneta interessante e ormai mi aveva stuzzicato la curiosità. Dopo circa 15 giorni di trepidante attesa (come tutte le volte che aspettiamo una monetina, vero?) arriva Costanzo II…. Ed ecco le mie foto: Dritto: DN CONSTAN-TIVS PF AVG PDC, right Rovescio: FEL TEMP RE-PARATIO Fallen horseman, reaching, bare-headed Esergo: BSIS●S● Zecca di Siscia, 2^ officina Segni/Lettere Dritto: A/- Rovescio: I/- Ecco alcuni esempi: Nel girare e rigirare in man la moneta, notavo però qualcosa di strano che ho cercato, con grande fatica, di immortalare (lo sapete, sono un pessimo fotografo)… Ecco questa nuova foto del dritto, con una nuova luce ed una diversa angolatura…. Notate niente? No? Guardate… Ora sì che riconosco il profilo di Costanzo II, direi!!! Come potete vedere, le foto possono davvero ingannare. Una ulteriore prove di come sia difficile valutare una moneta dalle sole foto…Quante volte lo abbiamo notato.. Ma cosa e’ successo a questa moneta? Sembra quasi che abbia subito uno schiacciamento che ha appiattito il ciuffo della capigliatura lasciandone intatto il profilo…..pare di notare una sorta di schiacciamento anche a ore 5 del rovescio (in corrispondenza). Tuttavia, che strano quel bordo rilevato…ed anche quella incisura sul dorso del famigerato naso.. Cosa ne pensate? Infine, la moneta vi pare “ufficiale”? Devo dire che, vedendola in mano, mi pare così, ma guardando le foto del venditore ... Gia’…le foto…. Buona serata da Stilicho PS: Le foto di Ferdinando sono tratte dal forum; lo stesso per quelle delle sue monete. Le foto di Costanzo II sono tratte da "Wildwinds" e da "Bibliothèque de monnaies romaines"3 punti
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La moneta che ho apprezzato maggiormente nel 2021 è questo antoniniano di Probo, regalatomi dalla mia compagna e i miei genitori per il mio compleanno; fu una vera e propria - nonché graditissima - sorpresa (fun fact: non avevo dato indicazioni né suggerimenti, hanno fatto tutto per conto loro senza dirmi nulla ?). Se volessi considerare, invece, il mio acquisto preferito dell'anno, direi quest'altro antoniniano di Filippo l'Arabo, imperatore a cui sono molto affezionato (parzialmente oggetto della mia tesi di laurea magistrale in storia del tardo antico); non sarà perfetta, ma adoro il suo ritratto in questa moneta.3 punti
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Astio? Macché, non scherziamo proprio. Purtroppo le frasi scritte si prestano a diverse chiavi di lettura, non si può ascoltare il tono, né vedere la faccia di chi scrive. Astio?! ? E chi sono? Un mostro?? Dai su. Non accetto minimamente che mi venga detto che voglio crocifiggere Magliocca, nonostante non l'abbia proprio criticato, in più mi si viene a dire che sono mosso da astio. Ragazzi, tranquillizzatevi, sembrate due donne isteriche con queste accuse di un'infondatezza oserei dire imbarazzante. Questo è un atteggiamento da ultras, ma qua siamo persone serie che il più delle volte cercano di ragionare costruttivamente sulle proprie passioni, senza polemizzare (scusami doppiopunto, ma dovresti cambiare il nickname in Torquemada per come vai a caccia di streghe nel forum). Adesso, personalmente, vi invito a guardare tutte le discussioni fatte sulle vicereali, non notate che sono diminuite per questo clima, perdonatemi il termine, un po' pesante? Per quanto riguarda i miei interventi, cerco e ho cercato più volte di avanzare i MIEI dubbi su alcune questioni numismatiche che a MIO vedere rimangono ancora non chiare, nonostante tutti i documenti a disposizione. E invece di portare avanti un discorso costruttivo tra le parti che potrebbe in qualche modo arricchire il nostro bagaglio culturale, mi ritrovo il solito mr. Torquemada che la butta puntualmente in caciara, sembra quasi lo faccia apposta per evitare che si possano muovere critiche a destra o a manca. Mi preoccupa questo atteggiamento, sappiatelo.3 punti
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Ringrazio tutti per questa interessantissima discussione. Negli ultimi anni ho tenuto traccia dei passaggi in asta e delle varie apparizioni di questo biglietto. L'ho sempre trovato molto interessante e non escludevo in un futuro di comprarlo (finanze permettendo ovviamente...). Mi sono quindi creato un discreto database (con tanto di immagini) e posso aggiungere diversi biglietti oltre a quelli già citati: - K17-076624: Asta Inasta N.57 15/11/2014, conservazione qFds, base 7000€ (invenduta) - W19-054876: Asta Inasta N.30 23/5/2009, conservazione SPL, base 11500€, aggiudicazione 12000€ più diritti, poi asta Giglione N.49 19/11/2010, conservazione SPL, base 9000€ (invenduta) - W19-054904: Asta Inasta N.54 17/05/2014, conservazione FDS, base 8000 (invenduta) - K17-076633: In vendita su cartamoneta.com, conservazione FDS, prezzo 5428€ (poi venduta) - K17-076616: Asta Christoph Gartner N.36 del 9/10 febbraio 2017, conservazione aUNC, base d’asta 19000 € (invenduta) - W19-011895: Esemplare illustrato su Mori - Il Cambio della Moneta. Pag 80 (tralatro un libro molto interessante, che parla prorio del convulso periodo di cui stiamo discutendo) - K17-076669: Asta Montenegro N.9 del 24 marzo 2017, conservazione FDS, base d’asta 4000€, invenduta - K17-076689: in vendita su Ebay, venditore vchri, richiesta 6500€. Non ricordo quale catalogo parlasse di 14 esemplari conosciuti. Il Crapanzano/Giulianini del 2014 parla dell'apparizioni di un numero non definito di esemplari mentra la versione 2019 parla dell'apparizione sul mercato di "alcune decine" di biglietti. PS: prima o poi dovremmo fare l'appello anche dei 500 lire...3 punti
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Ulteriore contributo in collezione. SOCIETÀ GENERALE OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO DI VERONA (ditta Johnson) Domenico2 punti
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Austria - 2 Euro Commemorativo 2018 100° Anniversario della Repubblica Austriaca Vienna - La sede del Parlamento e la Fontana di Pallade Atena2 punti
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Ciao, essendo iscritto al sito da pochi mesi, non ho potuto partecipare a quelle precedenti ma lo faccio molto volentieri ora. Per me che ho iniziato ad acquistare monete da circa 1 anno ho scelto di postare questo antoniniano di Giulia Domna?2 punti
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Se la parola da indovinare è Baylon è facile! è questo!2 punti
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Finora abbiamo trattato di libri e manuali. Quest'oggi, invece, vorrei presentarvi un catalogo d'asta storico per quel che riguarda il collezionismo del periodo napoleonico. Mi sto riferendo alla celebre collezione appartenuta al Principe d'Essling, discendente di quel Principe d'Essling che si guadagnò il titolo nobiliare sui campi di battaglia. Sto parlando, per chi non lo conoscesse, del generale André Masséna (1758-1817), uno dei comandanti più stimati e valorosi dell'esercito francese. Costui combatté al fianco di Napoleone durante la prima campagna d'Italia e tutt'oggi viene ricordato soprattutto per aver contribuito alla vittoria nella battaglia di Rivoli (1797). Ci troviamo, dunque, di fronte ad una collezione con profonde e prestigiose radici storiche, che conta migliaia di esemplari tra monete e medaglie legate sia al periodo napoleonico, sia al Secondo Impero di Napoleone III. L'asta si tenne nel giugno 1927 all'Hotel Drouot, tuttora punto di riferimento per le vendite all'incanto parigine. Per rendervi partecipi della straordinaria importanza di quest'asta, posso dirvi che per la catalogazione delle medaglie napoleoniche ancora oggi ci si avvale di questo testo come riferimento bibliografico. Questo perché si tratta di una delle maggiori collezioni di medaglistica napoleonica mai esistita ed esitata in asta...2 punti
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Non è stato un granché come anno ma almeno sono riuscito a trovare l'ultima moneta d'argento che mi mancava per chiudere il trio di monete emesse dalla banca d'Albania per i 500 anni della morte di Scanderbeg.2 punti
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Per l'aggiornamento @Orodicarta K17 076628 FDS W19 054881 qFDS Entrambe INASTA 80 23.03.2019 W19 054912 ? Bankonte Museum N17 042405 pare FDS Gigante 20182 punti
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Buongiorno amici. La mia napoletana di oggi circolava per Orbetello ? . Un 4 quattrini1798 che personalmente apprezzo molto, monetina non facile. Saluti Cristiano.2 punti
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Buonasera a tutti signori. Dato che negli scorsi due anni questa discussione ha avuto un discreto successo, Come di consueto ripropongo questo topic di fine anno!? Sentitevi liberi di postare i vostri migliori acquisti numismatici di questo 2021!1 punto
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Sfogliando il bel catalogo on-line del museo di Berlino, un esemplare di piuttosto raro denaro ( 1,17 g - 18,6 mm - Morrison , 216 ) al nome di Carlomagno per la zecca di Treviso . Unisco la classificazione nel vecchio manuale di Biaggi .1 punto
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Molte new entries nel 2021. Tra esse propongo quella di maggior dimensioni, un doppio Filippo 1676 di Retegno. Non rarissima, ma di qualità decisamente inusuale per la tipologia.1 punto
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Buongiorno, dopo il confronto dei rilievi con gli originali, esprimo un parere positivo anch'io. Buona giornata a tutti, M1 punto
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Voglio precisare che queste banconote fanno parte di quelle da me segnalate nel post #41 ho aggiunto la provenienza e lo stato di conservazione.1 punto
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Dopo alcune ricerche, ecco la medaglia illustrata in un bel libro: La medaglia in Friuli dal ‘400 al ‘900. E i maestri incisori numeri: attualità e tradizione. che consiglio per gli appassionati. d1 punto
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Seppur abbia provato la risposta, la mia era piu' che altro una battuta. Si puo' continuare tranquillamente con la frase di pato19... in fondo siamo qui per divertirci ?1 punto
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Sì, il discorso è sempre quello di una collezione completa. Quello che a me sembra fuori dal mondo è un ente che fa 12 varianti senza dire nulla nemmeno agli abbonati, lasciandoli senza un pezzo. Sarebbe come se il Vaticano decidesse di saltare un’emissione per qualcuno, senza dirgli che c’è stata… che senso ha?1 punto
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È già in vendita sul sito dell'editore: https://www.insegnadelgiglio.it/prodotto/le-monete-di-lucca/1 punto
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Non si può non fornire alcune informazioni riprese dal lavoro della Majer, anche a completamento di quanto già fatto dal Voltolina. In sintesi: - Provincie Unite dei Paesi Bassi - Stati Generali: così si chiamava l’assemblea dei rappresentanti delle sette provincie olandesi. - Quali erano le sette provincie: 1) Gheldria 2) Olanda 3) Zelanda 4) Utrecht 5) Frisia 6) Overyssel 7) Groninga. - Chi copriva la carica di segretario per Venezia nella città dell’Aja: Cristoforo Surian. - Il Trattato fu firmato dal Surian, come era consuetudine per Venezia che appunto faceva firmare ed autenticare qualsiasi scrittura soltanto a mezzo dei segretari. - Per gli Stati Generali firmarono: 1) Giovanni de Goth, borgomastro di Zutfania. 2) Nicolò van den Bouckhorst, Signore di Wimmenum. 3) Giacomo Mayno, cavaliere e signore di Berchambacht. 4) Melissante Adriano Ploos, tesoriere, consigliere del paese di Utrecht. 5) Marco Lijclama a Nyeholt, Gent.ma (siniscalco) per Stellinguerf Orientale. 6) Gasparo Berchost, borgomastro di Campen. 7) Gossen Scaffer, consigliere della città di Groninga. - Sottoscritto il patto di alleanza il 31/12/1619, le due potenze si disposero a ratificarla solennemente. - Le Provincie Unite nominarono per l’occasione un ambasciatore straordinario presso la Dominante, individuato in Francesco van Aerssen, cavaliere, Signore di Sommelsdyck, il quale si recò a Venezia accompagnato da un seguito di 25 persone, delle quali 13 erano di qualità e tra queste il suo unico figlio. - Il 4 luglio 1620 l’Aerssen lasciava Venezia la quale, come d’uso e consuetudine dell’epoca, dimostrò la propria liberalità facendo decretare dal Senato che all’Aerssen prima di partire si dovesse regalare una collana, con sottintesa medaglia, di mille scudi. - Al figlio dell’Aerssen fu regalata analoga collana con medaglia e anche al segretario e agli altri gentiluomini al seguito. - Per la Serenissima, l’ambasciatore straordinario fu nominato nella persona del nobile Geronimo Trevisan, soggetto di grande virtù et prudenza et di conditione molto degne. - L’Ambasciatore Trevisan lasciava il 18 agosto 1620 Venezia per direzione Aja. Lo accompagnavano il segretario Marc’Antonio Padavin, e fra le altre persone del seguito, quattro giovani nobili che si preparavano alla carriera diplomatica: Lorenzo da Mula di Domenico, Giovanni Mocenigo di M. Antonio, Giacomo Contarini di Bertucci, e M. Antonio Giustinian di Giulio. - Il dono fatto da Venezia ai diplomatici olandesi venne da subito ricambiato, con la differenza che mentre gli Stati avevano voluto che le medaglie ricordassero l’avvenimento, Venezia non scelse un dono speciale per la circostanza, limitandosi all’uso e consuetudine del momento, tant’è che i documenti olandesi riportano che il Signore di Sommelsdyck aveva ricevuto una catena ed una medaglia d’oro del valore di 3000 fiorini, suo figlio e Costantino Huypens (il segretario) una catena simile ed una medaglia ciascuno, ma di minor valore e gli altri una medaglia simile egualmente in oro. - Nella medaglia olandese la rappresentazione e la leggenda alludono precisamente alla conclusa alleanza. - La medaglia ha nel diritto il Leone di San Marco in maestà sorgente dalle onde e sostenente fra le zampe lo stemma Priuli; nel rovescio, il Leone neerlandese rampante a sinistra, brandisce con la zampa destra la spada e con la sinistra il fascio delle sette frecce, rispondenti al numero delle Provincie olandesi. - Il suo diametro è 49 mm. - Le medaglie d’oro regalate al Trevisan, Padavin e Surian rimasero, come consuetudine, nella loro legittima proprietà, unitamente alle catene. - Furono distribuite anche medaglie d’argento poiché il Civico Museo Correr, il Museo Bottacin, e il Reale Gabinetto Numismatico dell’Aja conservano (al 1924) ognuno una di tali medaglie il cui peso è rispettivamente di 36,33 , 36,95 e 39. - Probabilmente, destinate alle persone dell’Ambasciata di minore importanza, furono anch’esse distribuite come un segno di riconoscenza verso tutti coloro che, pur con diversi incarichi, avevano contribuito alla felice conclusione della Lega, e come omaggio, interessato forse, certamente sincero, alla potenza di Venezia. Saluti.1 punto
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Buonasera di nuovo, quello che ho capito è che per seguire questa monetazione, questo periodo storico legato al Vicereale , bisogna studiare, studiare e ancora studiare, periodo affascinante, non semplice, ma veramente avvolgente. Ogni tondello va analizzato, studiato. Vi ammiro per la dedizione mostrata, per l'analisi che ne fate, io sono ancora all' abc ma desideroso di imparare. Saluti Alberto1 punto
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Comunque confermo che è un gadget dei biscotti della Misterday. Sono abbastanza vecchio da averli comprati per vedere come erano queste riproduzioni. Devo averle ancora in qualche cassetto. Le ho messe là per fare un tiro mancino a qualche nipote, che poi scriverà sul forum per chiedere quanto valgono...☺️ Arka Diligite iustituam1 punto
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Data emissione 13/12/2021 dovrebbero aver iniziato a fare la distribuzione..1 punto
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Immagine prelevata da un lotto in Ag. in vendita, certo che ne provoca danni il "solo contatto" con altre monete, ha generato sul 10 marchi un'usura particolare, non manca nulla, ha persino un'ammaccatura sul bordo esterno.1 punto
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Sperando anche di tener viva questa bella discussione, posto la mia numero “Uno” di Trieste. Non una gran conservazione, ma credo dignitosa per entrare nella collezione dedicata al Triveneto. È un denaro con colomba (gr. 1,05 – mm. 21) del Vescovo Arlongo de Visgoni (1260-1282), con un pedigree interessante. Unitamente alla documentazione che accompagnava la moneta, infatti, la casa d’aste ha fornito anche il cartellino a suo tempo fatto da Dr. Max Doblinger (1873-1965), storico e numismatico austriaco della cui collezione personale la moneta faceva parte, e già Direttore dell’Archivio di Stato di Graz. Sul punto, come potete vedere, è comunque “strano” che un numismatico/collezionista di tale spessore abbia indicato il vescovo in …..”de Visconti” e non de Visgoni; lapsus freudiano..?? Paolo p.s. In altre discussioni ho notato le frequenti difficoltà di importazioni di monete extra UE. Con l’occasione ringrazio DHL per l’importante supporto fornito che in 4 gg (e 6 diverse dichiarazioni) ha permesso di sdoganare la moneta, e consegnarla.1 punto
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Buongiorno,come puoi vedere dall'immagine del rovescio della moneta postata la data è rappresentata solo dalle ultime due cifre,ed è evidente che la terza cifra è un 4 quindi non può essere di Carlo II ma di Filippo IV...1 punto
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- Queste riproduzioni della Mister Day sono state create negli anni '80, probabilmente in occasione del lancio di nuove linee di biscotti o merendine. - Non si tratta di emissioni ufficiali, bensì di riproduzioni create da aziende private (in questo caso la Parmalat). Altre aziende ne hanno prodotte di simili, sempre in questo periodo (Perugina, Plasmon, De Agostini...). Sono comunque tutte "legali" nel senso che la loro produzione non ha costituito un illecito, dato che non venivano spacciate per autentiche, ma piuttosto come gadget (toy coins). - Capita spesso che gli utenti del forum trovino in giro o nel "cassetto del nonno" queste riproduzioni e chiedano chiarimenti. In questo contesto si può parlare di confusione. Grazie ai consigli degli utenti più esperti e a una visione delle pagine che segnalano queste riproduzioni si possono iniziare a conoscere meglio sia questi gadget che le monete autentiche che imitano. Pertanto possono comunque essere oggetti utili. saluti Magus1 punto
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questa moneta del Sirmium group è in effetti una delle più comuni in realtà nel mio archivio ho 847 esemplari del sirmium group (inclusi un certo numero di falsi moderni) dalla medesima coppia di conii di questa di Artemide, ne conosco altre 57 (quindi con questa forse 58 se non già passata in asta...controllerò) questo fa della moneta (per me n 12 - 2.2) la coppia di conii più rappresentata al secondo posto una coppia rappresentata da 26 esemplari saluti Alain1 punto
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Alcuni di sicuro si, posso confermarlo! Ciao @sdy82, ma tu mi fai rovistare tutti i cassetti ? Non so bene dove voglio arrivare, datemi magare una mano a trovare il cammino giusto. Tanto per buttare altra carne al fuoco, vediamo di allargare la discussione anche ai 5 marchi destinati (in teoria, dico io) alla circolazione. Qui la tabella (fino al 1970, come richiesto!) Posto qui le pagine scannerizzate del mio catalogo, anno 2002 (comprato usato, tanto a me le valutazioni interessano poco o niente) per mostrarvi tra le altre cose le annotazioni che il proprietario precedente aveva fatto, direi nulla di particolare tranne per il "!" della 1958 J - ha segnato quelle che aveva o quelle che gli mancavano? Lasciamo perdere i primi anni, che erano fatti apposta per circolare e prendiamo adesso per es. il 1968: in totale ca. 6 milioni di pezzi. Adesso le commemorative: tutte insieme DIECI milioni di pezzi. Qui le fondospecchio: per le prime TRENTA -> 30 <- pezzi in tutto!!! per le seconde 340.000 Ma allora: che monete si facevano per chi? A rarità le FS circolanti battono di gran lunga le commemorative (adesso molti prezzi passano i 1.000,00 EURO) ed anche a tiratura completa per certi anni magari se ne sono fatte il triplo, ma sempre di milioni si parla. Adesso chiudo con un' immagine di monete fatte per la circolazione ed effettivamente circolate (in macchina, ca. 700 chilometri) che non hanno altri segni, se non quelli di "contatto da sacchetto bancario" Il che - secondo me - indica che anche qui la nonna di cui sopra ha tesaurizzato dal 1967 anche monete destinate alla circolazione (sempre argento era: vedi le caravelle). Dove siamo arrivati adesso? Al momento dei saluti! Servus Njk1 punto
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Di quante altre risposte hai bisogno per convincerti? Ti è stato detto in tutte le salse che è una riproduzione senza valore, potrebbe anche non essere quella della Misterday (anche se a me pare proprio di sì), ma in ogni caso la sostanza non cambia petronius1 punto
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Mi piace la prefazione di Morello alla rivista: unire strumenti tecnologici e contatto diretto con le fonti numismatiche. Regalatevi un abbonamento annuale a "Monete Antiche" soldi spesi bene! Ecco,quando qualcuno ha qualche"gruzzoletto"da investire in Numismatica e chiede in cosa investire,bisognerebbe,INNANZITUTTO,consigliargli di spendere 30 euro (cifra ridicola per chi è avvezzo alla Numismatica)per l'abbonamento annuale a "Monete Antiche" odjob1 punto
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DIECI ANNI!! Correva l’anno 2011! Complice un denaro di Federico II, entravo nell’universo della Numismatica, inconsapevole di ciò che significasse. Iscritto a Lamoneta, ben presto mi resi conto che per continuare un cammino in questo affascinante universo, dovevo ricominciare a studiare la storia. Grazie a @carlino mi ritrovai a contribuire all’ampliamento sul Forum di alcuni settori delle medioevali dell’Italia Meridionale, e di lì passare alle preunitarie, fu un attimo e poi alle decimali, capire che ogni passaggio dovevo ricominciare ad approfondire. Ma a questo punto ho dovuto imparare a “guardare” con occhio attento le monete per il loro stato di conservazione, mi sono addentrato in studi e ricerche personali per farmi una mia forma mentis sul grading, ho creato un sistema di grading che ho anche pubblicizzato in un Convegno, ma caduto nel vuoto, anni molto intensi, con possibilità di conoscere molti appassionati, partecipare a convegni, toccare con mano monete, anche importanti, scambiare pareri, cercando di assorbire più nozioni possibili riapplicandole su campo per una verifica delle mie capacità. E qui un sentito, GRAZIE, va a @ilnumismatico, che nei nostri frequenti incontri, mi ha insegnato come e cosa osservare in una moneta, oltre ai contributi che mi ha dato nella fotografia numismatica e all’utilizzo di Photoshop, grazie Fabrizio. Un altro grazie va a Pino @Monetaio, che durante i convegni in cui ci siamo incontrati mi ha permesso di esaminare le sue monete, affinando così le mie capacità di grading, che hanno contribuito, 5 anni fa, a diventare Perito Numismatico della CCIAA di Roma, cosa che ritenevo una chimera, anche se come Perito sono praticamente passato quasi inosservato non commerciando monete (il mio principio è, “chi perizia non deve vendere, chi vende non deve periziare”!), ma in Italia funziona il contrario, purtroppo. Non pago degli studi sulla monetazione nostrana, ho iniziato a studiare la monetazione USA, un altro mondo affascinate, ricominciare tutto da capo, in particolare nel settore del grading, con il sistema Sheldon. Purtroppo mi sono anche reso conto che il mondo numismatico italiano oltre a Collezionisti e Professionisti seri è preparati, è ricco anche di personaggi “strani”, invidiosi, maldicenti e, sì, impreparati o pseudo preparati, che non faranno il bene di questa affascinante Scienza, ma sono sicuro che verranno accantonati e superati dalla parte sana degli appassionati. Due anni fa, non avendo seguaci familiari nel mio hobby, ho iniziato a pensare al futuro della collezione, e così decisi di iniziarne la dismissione, evento che agli occhi di molti può sembrare doloroso, ma che, purtroppo, ci si arriva naturalmente. 29 Ottobre 2021, ore 11 Dieci anni dopo, si è attuato l’ultimo atto di questo percorso così entusiasmante, il blocco delle medioevali è passato di mano ed il monetiere oramai è vuoto! Un'altra delle mie tante passioni collezionistiche entra in archivio. Mi fa piacere che coprotagonista di questo momento, così significativo per me, sia stato un giovane numismatico che ho ammirato per la sua serietà e professionalità fin dal primo momento in cui decise di fare di questo mondo il suo futuro, grazie Valerio Angiolillo di ANTIVM NUMISMATICA! Risalito in macchina con la valigetta vuota, non mi sono neanche reso conto che ero già davanti al box di casa! Nel percorso e nel traffico mi sono scorsi questi dieci anni come un film, un bellissimo film! Tutto ciò non vuol dire che abbandono il mondo numismatico, lo studio continua sui libri, per un po’ continuerò con alcune tipologie di medaglie, quando possibile parteciperò ai Convegni e cercherò di essere presente con post che interessino voi tutti. Un ringraziamento anche a tutti quelli di voi, che comunque in 10 anni direttamente o indirettamente hanno contribuito all’ampliamento della mia cultura numismatica. Buona serata “Lamonetani”!1 punto
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buongiorno ho una domanda da porre che, pur riguardando la monetazione europea dell'800, e pertanto attinente alle discussioni "monete contemporanee estere", ricopre un aspetto più economico che numismatico, e quindi ritengo possa essere più generalista, e per questo ho scelto la sezione "piazzetta". Avessi sbagliato chiedo venia e non mi risentirò se verrà spostata. La questione riguarda le coniazioni europee auree dell'800: premetto che il mio interesse numismatico è incentrato solo su questo periodo (in particolare sul centenario che va dal congresso di Vienna alla fine della prima guerra mondiale). Questo per svariati motivi: finalmente la tecnologia permise la coniazione di monete ben fatte, il secolo in questione è stato ricchissimo di fermenti sociali, artistici e tecnologici (ormai tutti concordano sulla nascita nell'800 della cosiddetta seconda rivoluzione industriale), culturalmente mi sento ancora in grado di immedesimarmi in quel secolo, mentre fatico a farlo per periodi anteriori ed ho un certo fastidio per il secolo in cui sono nato, quando penso ai tanti errori che l'umanità ha commesso in quegli anni (ma questa non è più una questione numismatica, per cui sorvolo). Vengo al sodo: essendo l'800 il secolo per eccellenza del bimetallismo, pressochè ogni stato coniò grandi monete d'oro: i 100 franchi francesi, le 100 lire italiane. le 5 sterline inglesi e così via. Mi sono dilettato a conteggiare i quantitativi coniati dai vari paesi, e riporto qui i dati da me desunti: Francia 28,471 tonnellate d'oro in monete da 100 franchi Italia 9,923 tonnellate in monete da 80/100 lire Regno Unito 4,869 tonnellate in monete da 5 sterline Austria 1,929 tonnellate in monete da 100 corone non ho avuto il coraggio di fare gli stessi conteggi relativamente alle coniazioni USA di monete da 20 dollari: tale quantità essendo stata di gran lunga troppo superiore all'intera produzione europea, e allora mi sono fermato. Mi pare ragionevole pensare che la notevole produzione di tali monete fosse spiegata dall'esigenza di far fronte all'incrementato scambio di beni internazionale, non penso proprio che tale quantità venisse prodotta solo per questioni di immagine e di prestigio nazionale: ne sarebbero bastate molte meno (penso alle coniazioni post guerra mondiale di VEIII). E la Germania? La Germania, dopo la proclamazione dell'impero, visse uno sviluppo economico ed industriale senza pari: il reddito nazionale raddoppiava ogni 15 anni, la popolazione aveva smesso di emigrare alla ricerca di maggior benessere ed anzi la nazione soffriva la carenza di mano d'opera; "in pochi decenni la Germania avrebbe conquistato la superiorità in Europa" (da: Mario Silvestri "la decadenza dell'Europa occidentale"). Dirò di più, riportando uno scritto del maresciallo Foch (che non fu certo un estimatore della Germania): Dopo tanta prolusione la domanda numismatica la Germania quindi era ricca, se non ancora la più ricca d'Europa, era destinata ad esserlo a breve: perchè allora non coniò mai grosse monete auree? La sua moneta di maggiori dimensioni, il 20 marchi, era poco più grande del marengo (7,965 grammi contro 6,45) e con un marengo non si acquistavano certo grandi cose: secondo i coefficenti Istat 1 marengo dell'800 corrisponderebbe a circa 96 Euro attuali; mi rendo conto che questa conversione lascia il tempo che trova, diverse essendo le esigenze e i tenori di vita di allora confrontati con quelli di oggi, ma risulta comunque pacifico che acquistare una casa nell'800 tramite piccole monete non era agevole, bisognava mettersi a contarne centinaia! Direte che la spiegazione si trova nell'uso di banconote? Ma se si usavano banconote in Germania si sarebbero dovute usare anche altrove, no? E allora perchè coniare? E comunque la banconota dell'800 garantiva la conversione in oro, per cui siamo al punto di prima, l'oro serviva ancora e, se in quantità ragguardevoli, necessitava di monete di grosso taglio. Un'altra spiegazione potrebbe trovarsi nell'azione bismarckiana, che abbandonò la politica del libero scambio, barricandosi dietro una trincea protezionistica. "Se non abbiamo bisogno di inertfacciarci economicamente con l'estero, nemmeno abbiamo bisogno di grandi monete; per i consumi interni bastano le piccole." Non so, di politica economica ne so ben poco per darmi una risposta, ed è per questo che pubblico la mia curiosità, sperando di sentire opinioni più illuminate dei miei flebili tentativi di comprensione del fenomeno. Grazie1 punto
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@ginodino Figurati, il confronto è il sale di ogni dialogo e quindi anche di questo forum, siamo qui per capire e imparare sempre di più... In Italia nel secondo ottocento vi era sicuramente un ritardo nell'uso di mezzi di pagamento cartacei rispetto ai paesi economicamente più avanzati, specialmente nel meridione e nelle province si preferiva ancora l'uso della moneta metallica nei pagamenti ordinari e quotidiani, ma attenzione, come ho detto nel post precedente, le grandi transazioni anche nel nostro Paese erano in gran parte svolte tramite operazioni bancarie, proprio in questo periodo mi sto occupando di un archivio di una famiglia avellinese con documenti del settecento e ottocento, praticamente tutti gli acquisti di immobili, abitazioni e terre, sono effettuati mediante fedi di credito del Banco delle due Sicilie e mai direttamente in moneta metallica, all'opposto per le transazioni ordinarie sia i ceti più elevati che quelli di minor calibro usavano solo moneta metallica, nel Regno delle Due Sicilie non esisteva cartamoneta, ma solo le fedi di credito usate però da una minoranza della popolazione. Totalmente diversa era la situazione nei paesi più avanzati dove l'uso di cartamoneta e moneta scritturale era estremamente diffuso a diversi livelli della scala sociale, nelle grandi transazioni le monete d'oro e d'argento rimanevano nelle banche e si muoveva la carta, a livello internazionale si muovevano anche le monete e i lingotti, ma non tramite semplice circolazione, bensì con trasporti speciali in treno o in nave da un deposito bancario ad un altro, parliamo ovviamente di scambi assai cospicui... in questo tipo di scambi si è inoltre sempre usato il metodo della compensazione, cioè in parole povere una forma di baratto tra merci acquisite e vendute con la liquidazione in moneta delle differenze, non è un fenomeno da limitare al medioevo, al contrario in certe forme dura ancora oggi...diverso il discorso nel caso dei privati tra cui negli acquisti importanti si usava preferibilmente la cartamoneta, in Inghilterra già nel primo ottocento la popolazione si era assuefatta a questo mezzo di pagamento grazie anche alle ristrettezze vissute in epoca napoleonica quando il contante metallico scarseggiava e lo stato fu costretto a sospendere la convertibilità aurea con il Bank Restriction Act del 1797. Riguardo i grossi moduli, non ho certezze ovviamente, però sono del parere che quella consuetudine diffusa anche nei secoli precedenti di coniare grandi monete auree per ragioni di prestigio non sia da sottovalutare, è una consuetudine che ha avuto valore fin dai tempi dei romani con i multipli di solido ed è rimasta in auge per tantissimo tempo, l'unica differenza è che nel tardo ottocento la materia prima per la coniazione aurea si era resa meno rara grazie alla scoperta di nuove miniere e i multipli aurei, in alcuni casi, sono stati coniati in numeri impensabili fino a qualche decade precedente, ma non è da vedere in questo fenomeno necessariamente un approccio di perfezionamento funzionale dei mezzi di pagamento, sicuramente con la loro maggior diffusione i grandi moduli aurei potevano essere usati di più in circolazione, ma soprattutto conferivano prestigio ai ceti che se li potevano permettere e ai paesi che sceglievano di coniarli, mai dimenticare che la moneta, oltre ad un ruolo funzionale di mezzo di scambio, reca con sè sempre un aspetto formale e simbolico...1 punto
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Il primo dovrebbe essere un grosso da 12 denari 1230 - 1250 MIR 2 CNI 1/8 Il secondo dovrebbe essere un denaro piccolo post 1250 MIR 6 CNI 24 25, interessante, in buona conservazione e con l'anelletto finale non ne avevo mai visti. dovrebbe essere quello perché la planeta è decorata da crocette. Saluti1 punto
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