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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/12/21 in tutte le aree
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@crispo57 capisco le tue buone intenzioni.. ma di buone intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno. Va bene la pulizia ma "placcare"delle monete che colore argento non sono mai state è eticamente sbagliato. Tu dici che ne migliora la lettura ,d'accordo,ma dopo di te in che mani finiranno queste monete? Nella migliore delle ipotesi creeranno perplessità se non addirittura occasioni di fraudolenza , soprattutto nel caso degli Antoniniani che in origine erano effettivamente argentati. Se vuoi "leggerli"bene meglio allora fotografarli e attraverso filtri migliorarne a piacimento contrasto , colore ecc. Ma mai intervenire sulla natura intrinseca della moneta creando così dei "mostri" che tanto scompiglio possono creare ,meglio non giocare agli apprendisti stregoni. Consiglio due letture : la carta del restauro di Pavia e Frankenstein di Mary Shelley.5 punti
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Ciao a tutti...in occasione del 1° compleanno del mio bimbo che si terrà tra 1 mese e dell'arrivo del Natale ho pensato di fargli (in realtà FARCI ?)un regalo nella speranza che un domani possiamo condividere la stessa passione. Cosa ne pensate? Grazie a tutti anticipatamente dei vostri pareri.4 punti
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Buona domenica a tutti. Napoletana del giorno che voglio ri-condividere con voi è un Tari' di Ferdinando IV del 1796 in una conservazione difficile da trovare nonostante sia fra i millesimi più comuni della serie4 punti
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Grazie per la precisazione ma so cosa sono i Suberati, avrei dovuto scrivere "Placcatura" o “ Argentatura" ma vista la natura del post mi sono concesso una "licenza poetica"… Allora, giusto per recuperare, considerando che altri potrebbero leggere, e fraintendere a causa del mio "errore", "incollo" il procedimento copiato dal sito di Moruzzi Numismatica a firma di Giorgio Giacosa. Il Bernareggi, nel 1965, con un'indagine metallografica approfondita applicata su 16 denari romani repubblicani di sicuro conio ufficiale e di emissione statale, distribuiti con un certo equilibrio per tutto il corso degli ultimi due secoli della monetazione romana repubblicana, ha potuto stabilire in modo incontrovertibile il processo di suberatura di una moneta (E. Bernareggi, Nummi pelliculati in Rivista Italiana di Numismatica, vol. XIII, Serie quinta, LXVII 1965, pagg. 5-31. Per l'ulteriore bibliografia sul tema v. questo stesso articolo. Vedi anche Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia, 1987, pagg. 42-45.). Senza stare qui a ripetere analisi e complessi dettagli tecnico scientifici che chiunque desiderasse approfondire l'argomento può trovare nell'articolo del Bernareggi, si può concludere che il procedimento era il seguente: un tondello di rame puro, ricavato da fusione, cui erano stati dati forma e peso voluto, veniva lucidato a specchio, al fine di ottenere una superficie lucida, priva di ossidi. A questo dischetto veniva applicata manualmente con un mezzo di compressione a freddo una sottile lamina d'argento puro preparata in precedenza, curandone la perfetta aderenza al tondello di rame per impedire che tra la lamina d'argento e il tondello penetrasse aria e quindi ossigeno con conseguente formazione di ossidi di rame. Il dischetto così rivestito veniva posto con gli altri analogamente preparati in un contenitore e portato alla temperatura di fusione dell'argento che liquefacendosi avvolgeva uniformemente come una glassa senza crepe né sbavature il tondello di rame sottostante. L'argento fonde a 960,5 gradi mentre il rame fonde a 1083 gradi. Alla temperatura in cui l'argento era fuso il rame sottostante cominciava quindi anch'esso ad ammorbidirsi in superficie per cui si determinava la formazione di una zona intermedia subcorticale di cristalli commisti di argento e di rame. L'argento fuso tendeva lentamente a colare addensandosi in basso per cui lo spessore della rivestitura era un poco maggiore nella parte in basso della moneta. Solidificandosi nel raffreddamento l'argento restava comunque perfettamente e uniformemente aderente e quasi saldato al dischetto di rame grazie alla compenetrazione dei due metalli nella zona di contatto fra loro. Nel corso del raffreddamento, a una temperatura relativamente bassa, si procedeva alla coniazione la cui forte percussione compattava ulteriormente le due componenti della moneta. Grazie a questa tecnica sofisticata si ottenevano monete contraffatte dalla copertura argentea robustissima. Chi scrive ha potuto vedere più di una volta suberati giunti fino a noi dopo duemila anni con la loro copertura ancora pressoché integra e la cui vera natura può essere rilevata soltanto dal peso (il rame ha un peso specifico minore dell'argento). Ci si può chiedere a questo punto che convenienza economica potesse avere lo stato a realizzare falsi di così complessa fabbricazione per risparmiare alla fin fine circa 3 grammi di argento sostituendoli con un peso appena inferiore di rame. Oggi il costo elevato della manodopera, il costo relativamente alto del rame e quello relativamente basso dell'argento renderebbero del tutto antieconomica una simile operazione. Così non era nel mondo antico dove la manodopera servile era abbondante e non costava praticamente nulla e dove l'argento valeva rispetto al rame assai più di oggi. L'unica spesa era quella molto modesta del riscaldamento del metallo fino al punto di fusione dell'argento. Quindi la produzione dei suberati nel mondo romano era operazione assai redditizia. La produzione di monete d'argento suberate, proseguita con maggiore o minore intensità in epoca imperiale, diventa sporadica all'epoca di Comodo per cessare definitivamente con Caracalla quando la progressiva alterazione della lega d'argento toglie ogni convenienza economica alla suberatura. Nel campo delle monete d'oro la presenza di esemplari suberati (evidentemente realizzati con una tecnica diversa) è molto più sporadica e si concentra soprattutto nell'ultimo periodo dell'impero. Nel marasma politico, militare e monetario dell'epoca è probabile che trovassero più agevole campo di azione i falsari privati anche se i pezzi giunti fino a noi dovrebbero essere più a fondo e più sistematicamente studiati per cercare di stabilire la loro probabile origine statale o privata. Giorgio Giacosa3 punti
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DE GREGE EPICURI Credo sicuramente originale, dovrebbe appartenere all'area del Noricum (o forse anche "alto Danubio). Trovi qualcosa di molto simile al post n.8 della discussione: "Storia di un cavallo", nella sezione Preromane.2 punti
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Un'occasione per ricordare i nostri amici come in https://www.lamoneta.it/topic/197788-i-cani/#comments apollonia2 punti
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E va bene, lo confesso... anche io in passato sono caduto in tentazione. Non sono molto datate ma comunque le ritengo un bel pezzo di storia del mio territorio. Scusate il collage fatto al volo.2 punti
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Con la vittoria dell'opposizione alle ultime elezioni in Repubblica Ceca e la nomina di Petr Fiala a capo del governo si è aperto un dibattito sull'adozione dell'euro. L'idea è gradita soprattutto al secondo membro della coalizione di governo, l'associazione fra la lista Partito Pirata Ceco e la lista Sindaci e indipendenti, ma è ostacolata dall'opinione pubblica in maggioranza contraria e dall'opinione generale che la Repubblica Ceca per diversi motivi non sia ancora economicamente pronta all'ingresso nell'unione monetaria. Secondo varie dichiarazioni l'ingresso non sarà dunque nell'agenda del nuovo governo per questo mandato, ma il governo s'incamminerà nella direzione del rispetto dei parametri e della futura adozione dell'euro, secondo una tempistica che non ci si spinge a definire con precisione. Anche quest'anno la Banca Nazionale Ceca ha pubblicato la sua Analisi di Allineamento Economico Attuale della Repubblica Ceca con l'Area Euro in cui si valutano rischi e benefici dell'ingresso nell'unione monetaria senza dare raccomandazioni sulla questione.2 punti
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Rieccomi. Ho chiesto le vostre impressioni su questa cedola in teoria davvero eccezionale x via degli emblemi del Sovrano Ordine di Malta (!!!) perché a guardarla attentamente avevo notato alcuni campanelli d'allarme. Intanto, ho notato subito il colore marrone uniforme del'inchiostro utilizzato x le firme sia degli impiegati del Banco al fronte sia delle girate al retro, colore esattamente uguale e identico anche al numero di serie e di registro. La cosa non è normale, anzi, oltre tutto non c'è la minima traccia di corrosione della carta e l'inchiostro non è passato sull'altro lato. Se poi osserviamo la strana calligrafia delle firme di girata al retro la cosa suona ancora più strana: sembra quasi che qualcuno abbia tentato di imitare la calligrafia di fine settecento. Altra cosa strana è la carta a coste orizzontali: le cedole sia del Banco del Monte hanno tutte una griglia a coste oblique a lisca di pesce, che qui non si riscontra. Ho richiesto al venditore una foto della cedola in controluce per vedere la filigrana. Terza anomalia: la cedola risulta mutilata della matrice. Nulla di strano, mi sono detto, qualcuno potrebbe averla rifilata nel corso dei secoli per qualche strana ragione. Ma osservando il retro in corrispondenza del bordo inferiore a destra, ho notato che si intravvedono dei caratteri che sembrano numeri. Allora mi sono convinto che abbiano preso una pagina di un libro antico con dello spazio bianco, abbiano stampato la cedola fronte/retro e poi l'abbiano ritagliata al limite per tagliare fuori il più possibile la parte stampata. Alla fine il venditore mi ha mandato le foto in controluce: Come si vede, niente filigrana. Ho segnalato la cosa e il venditore ha correttamente e immediatamente chiuso l'inserzione. ? In sintesi: è il primo falso moderno di cedola pontificia che vedo in vita mia. Certo che chi l'ha concepita si è fatto un bel viaggio, una cedola del Banco passata nelle mani dell'Ordine dei Cavalieri di Malta che l'avrebbero timbrata... Okkio ai falsi, se una cosa è troppo bella x esser vera, il più delle volte è falsa!2 punti
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Buonasera o meglio buonanotte, voglio presentarvi una delle mie banconote preferite perché la reputo una piccola opera d'arte non solo per le raffigurazioni ma anche per la simbologia e i riferimenti storici in essa contenuti: 100 Mark Reichsbanknote red seals chiamato anche "Blue Hundred", banconota dell'Impero Tedesco. Fu emesso per la prima volta il 7 febbraio 1908 e rimase teoricamente valido fino al 1925, ma, a causa dell'inflazione, scomparve dalle operazioni di pagamento alla fine del 1922. Ci furono tre emissioni: la prima edizione è datata 7 febbraio 1908, la seconda il 10 settembre 1909 e la terza il 21 aprile 1910. Di quest'ultima esiste una variante con un sigillo verde anziché rosso. Nel primo decennio del XX secolo, i 100 Mark risalgono a questo periodo, l'Impero tedesco, nel quadro dell'espansione commerciale ed economica, tentò di costruire una moderna e potente flotta d'alto mare che potesse contrastare l'egemonia inglese. Il denaro contante oltre ad avere una funzione economica, è sempre stata espressione visiva della civiltà e della cultura degli stati emittenti. Le immagini, i simboli non sono mai stati selezionati a caso, ma hanno risposto a finalità celebrative, facendo perno proprio sull’aspetto della comunicazione e dei linguaggi espressivi che potessero essere percepiti e riconosciuti facilmente dal popolo. Anche le banconote dell'impero tedesco non sfuggono a questa regola ed infatti le raffigurazioni di flotte appaiono particolarmente frequenti durante questo periodo ed ecco perché questa banconota era popolarmente chiamata "Flottenhunderter" (il centone della flotta). Nella banconota, oltre ai molti riferimenti militari e storici, è possibile notare la presenza dell'Art Nouveau come nella “struttura vegetale” che incornicia il retro, gli ornamenti sul davanti e la cornice delle due allegorie. Nel fronte vi sono raffigurati Mercurio e Cerere, le divinità del commercio e dell'agricoltura, con l'Aquila sotto di essi, sullo sfondo le insegne imperiali con la corona imperiale, lo scettro incrociato e la spada di Albrecht. In retrospettiva, la corona imperiale emette un alone di raggi come il sole a manifestazione della pretesa del monarca di essere l'unico detentore del potere statale. Sotto c'è un fascio di querce e foglie di alloro con ai due lati i sigilli imperiali. Sul retro del "centone lungo" (Langer Hunderter) , la figura della "Germania" simboleggia l'unificazione del popolo tedesco e il rinnovamento dell'impero medievale. Viene raffigurata la Germania Incoronata seduta sotto una Quercia con lo Scudo imperiale mentre regge, nell'altra mano, la Spada leggermente sfoderata a ricordare che imperatore e impero emersero dallo scontro militare con la Francia, e sollecitare una vigilanza costante contro il nemico esterno. Infine troviamo alcuni simboli allegorici come la quercia (Germania: dalla nascita allo splendore della sua potenza), l'incudine (artigianato), l'aratro (agricoltura), la ruota dentata (industria), un pacco di beni (commercio). Sullo sfondo, in lontananza, si vedono le corazzate della nuova Flotta Imperiale, con le quali la monarchia degli Hohenzollern rivendicava il controllo del mare e la "potenza mondiale" per questo la banconota oltre a chiamarsi "Langer Hunderter" ( il centone lungo ) si chiamava anche "Flottenhunderter" (il centone della flotta). Il creatore del disegno di questa piccola opera d'arte non viene menzionato: fu Friedrich Wilhelm Wanderer (1840 - 1910) perché la banconota non entrò in circolazione fino al febbraio 1911. Nella filigrana il disegno dell'imperatore Kaiser Wilhelm I2 punti
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Buonasera @El Chupacabra, Come ipotizzato si dovrebbe trattare di un tornese con tosone coniato sotto Filippo IV (1621-1665). L'anno mi sembra il 1647. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV/11 Peso e diametro sono un po' più bassi rispetto ai valori medi riportati nel catalogo, ma immagino che questo sia riconducibile all'usura e a una maggiore variabilità nelle misure delle monete in rame. Non essendo esperto mi accodo nell'attesa di pareri più autorevoli. saluti Magus2 punti
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Buonasera a tutti, sarebbe stato un bel ritrovamento, hai toccato il filo che mi lega alla Calabria e con piacere prendo spunto dalla Caulonia. E grazie a te e Wikipedia ho imparato un altra cosa. «Castelvetere non si riconosce inferiore a nessuna delle città calabresi, come a nessuna delle greche, e la seconda quando era Caulonia» (Caracciolo nel 1684[5]) L'origine del nome dell'odierna Caulonia risale all'antica Kaulon, le cui rovine si è poi scoperto si trovano presso il sito marino del comune di Monasterace. Ma un tempo si supponeva che fosse questo il sito archeologico della greca città. Secondo la tradizione, Kaulon, situata nei pressi di Punta Stilo, era stata fondata dagli Achei. Fu conquistata e poi distrutta da Siracusa nei primi decenni del IV secolo a.C. I suoi abitanti vennero deportati nella patria dei conquistatori e il suo territorio venne annesso a quello di Locri.[6] Al tempo di Strabone la città era deserta. L'odierna Caulonia, nota dall'anno Mille, prima dell'Unità d'Italia si chiamava Castelvetere. Saluti Alberto2 punti
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DIECI ANNI!! Correva l’anno 2011! Complice un denaro di Federico II, entravo nell’universo della Numismatica, inconsapevole di ciò che significasse. Iscritto a Lamoneta, ben presto mi resi conto che per continuare un cammino in questo affascinante universo, dovevo ricominciare a studiare la storia. Grazie a @carlino mi ritrovai a contribuire all’ampliamento sul Forum di alcuni settori delle medioevali dell’Italia Meridionale, e di lì passare alle preunitarie, fu un attimo e poi alle decimali, capire che ogni passaggio dovevo ricominciare ad approfondire. Ma a questo punto ho dovuto imparare a “guardare” con occhio attento le monete per il loro stato di conservazione, mi sono addentrato in studi e ricerche personali per farmi una mia forma mentis sul grading, ho creato un sistema di grading che ho anche pubblicizzato in un Convegno, ma caduto nel vuoto, anni molto intensi, con possibilità di conoscere molti appassionati, partecipare a convegni, toccare con mano monete, anche importanti, scambiare pareri, cercando di assorbire più nozioni possibili riapplicandole su campo per una verifica delle mie capacità. E qui un sentito, GRAZIE, va a @ilnumismatico, che nei nostri frequenti incontri, mi ha insegnato come e cosa osservare in una moneta, oltre ai contributi che mi ha dato nella fotografia numismatica e all’utilizzo di Photoshop, grazie Fabrizio. Un altro grazie va a Pino @Monetaio, che durante i convegni in cui ci siamo incontrati mi ha permesso di esaminare le sue monete, affinando così le mie capacità di grading, che hanno contribuito, 5 anni fa, a diventare Perito Numismatico della CCIAA di Roma, cosa che ritenevo una chimera, anche se come Perito sono praticamente passato quasi inosservato non commerciando monete (il mio principio è, “chi perizia non deve vendere, chi vende non deve periziare”!), ma in Italia funziona il contrario, purtroppo. Non pago degli studi sulla monetazione nostrana, ho iniziato a studiare la monetazione USA, un altro mondo affascinate, ricominciare tutto da capo, in particolare nel settore del grading, con il sistema Sheldon. Purtroppo mi sono anche reso conto che il mondo numismatico italiano oltre a Collezionisti e Professionisti seri è preparati, è ricco anche di personaggi “strani”, invidiosi, maldicenti e, sì, impreparati o pseudo preparati, che non faranno il bene di questa affascinante Scienza, ma sono sicuro che verranno accantonati e superati dalla parte sana degli appassionati. Due anni fa, non avendo seguaci familiari nel mio hobby, ho iniziato a pensare al futuro della collezione, e così decisi di iniziarne la dismissione, evento che agli occhi di molti può sembrare doloroso, ma che, purtroppo, ci si arriva naturalmente. 29 Ottobre 2021, ore 11 Dieci anni dopo, si è attuato l’ultimo atto di questo percorso così entusiasmante, il blocco delle medioevali è passato di mano ed il monetiere oramai è vuoto! Un'altra delle mie tante passioni collezionistiche entra in archivio. Mi fa piacere che coprotagonista di questo momento, così significativo per me, sia stato un giovane numismatico che ho ammirato per la sua serietà e professionalità fin dal primo momento in cui decise di fare di questo mondo il suo futuro, grazie Valerio Angiolillo di ANTIVM NUMISMATICA! Risalito in macchina con la valigetta vuota, non mi sono neanche reso conto che ero già davanti al box di casa! Nel percorso e nel traffico mi sono scorsi questi dieci anni come un film, un bellissimo film! Tutto ciò non vuol dire che abbandono il mondo numismatico, lo studio continua sui libri, per un po’ continuerò con alcune tipologie di medaglie, quando possibile parteciperò ai Convegni e cercherò di essere presente con post che interessino voi tutti. Un ringraziamento anche a tutti quelli di voi, che comunque in 10 anni direttamente o indirettamente hanno contribuito all’ampliamento della mia cultura numismatica. Buona serata “Lamonetani”!2 punti
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Buon pomeriggio, questa volta posto 50 lire piccole del 1995 con un errore di pressatura, stampa o di conio? La parte sinistra e più spessa di quella a destra e sotto l'incudine può essere un errore?1 punto
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Complimenti per la bellissima presentazione di questa banconota maestosa: mi hai avvinto alla descrizione! ?1 punto
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Si è del primo quarto del XX sec. in alluminio, forse periodo Liberty?- Ciao Borgho1 punto
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Ciao a tutti, sempre difficile trovare una risposta univoca, vediamo di fare un po' di ombra nel buio... Intanto, queste mi sono arrivate in casa assieme ad altre, che la nonna aveva prelevato (non uso il termine "acquistato", in quanto scambiate per il facciale) presso la cassa di risparmio locale: La bundesbank NON le annovera tra le monete circolanti https://www.bundesbank.de/de/aufgaben/bargeld/dm-banknoten-und-muenzen/-/dm-umlaufmuenzen-599664 e devo dire che, se tutte le nonne tedesche hanno preso la stessa quantità di monete di quella della mia consorte, non credo ce ne fossoro poi tante in circolazione. Trovo che queste monete venivano acquistate come una sorta di investimento, non erano di sicuro concepite per il collezionista ma più per il risparmiatore. La "circolazione" era così assai breve, dalla banca all'armadio in soggiorno... Lo "Jäger" - il catalogo tedesco: "die deutschen Münzen seit..." - le definisce pure lui monete commemorative e le massacra alquanto descrivendole di una qualità infima Cito: - "superficie insoddisfacente", in quanto le zecche non erano pronte a fabbricare abbastanza tondelli per questa produzione di massa e si appoggiarono a ditte esterne. - Differenze di peso fino ad UN grammo - Differenze di spessore: dieci monete della zecca "F" Stuttgart sono così alte come undice delle altre zecche. - Diversi altri errori sono stati segnalati, che adesso non cito tutti. Servus, Njk Qui il libretto delle monete: https://www.bundesbank.de/resource/blob/599496/d2f910a8316356c134c17959df06e71d/mL/olympiamuenzen-zu-10-deutsche-mark-data.pdf1 punto
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Comunque qualcosa c'è : https://www.academia.edu/41825166/Una_emissione_di_solidi_della_zecca_di_Mediolanum_a_nome_di_Anicio_Olibrio?email_work_card=title1 punto
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Sapevo di non poter competere con i vostri, per quello l'ho definito piccolo. Ma fa la sua figura eh ?1 punto
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Ciao Mario .... detto anche "occhio di lince"! Complimentoni! Allora .... mi fido di te, perché le lettere ancora non le distinguo, ma grazie a quelle che hai scritto tu, mi pare di vedere il braccio benedicente con tanto di mano. Mi consolo ad essere stato in buona compagnia. ciao luciano1 punto
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Penso possa essere una Spes Reipublice. di Julianus II. mi pare di intravvedere. .... NOB CAES. e se leggo bene in esergo al R/ una Z terminale, potrebbe essere KYZ. -Cizico1 punto
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Ruotando l'immagine del verso e aggiungendo quello che io leggo penso si possa ripartire proprio da Venezia... Del dritto proprio non riesco a vedere nulla... ciao Mario1 punto
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Al passaggio lira-euro l'avevo regalata a mio figlio come porta fortuna dentro una bustina di plastica, ormai con mille lire si poteva comprare ben poco... durante il passaggio l'ultimo caffè che ho pagato in lire mi è costato 1.300 lire. Ricevuta in resto in un supermercato non me la sono sentita di restituirla perchè era troppo simpatica ho solo l'immagine del fronte, mio figlio naturalmente l'ha persa! Avranno tentato di togliere il paperotto, ma il risultato è stato di sporcare il biglietto scurendolo nella parte interessata e rendendolo leggermente appiccicaticcio.1 punto
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Ciao le monete non si toccano devono rimanere come ci sono arrivate, altrimenti sono semplicemente dei falsi. i suberati sono un'altra cosa. Silvio1 punto
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Gionata Barbieri, "Considerazioni epigrafiche, iconografiche ed araldiche sui tarì napoletani stemma-globo di Carlo II di Spagna", in Nobiltà, anno XXVIII marzo-aprile 2021, n. 161, pp. 195-208.1 punto
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Buongiorno, l’ho monitorata anche io, (come altri penso), diametro di 30mm c.a. Non è una fusione completa ma solo il tondello, si vede chiaramente la doppia battitura, soprattutto al R. Tondello, in ogni caso, interessante.1 punto
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Quindi in siffatto caso ci sta una via preferenziale per coloro che commerciano monete, non dovendosi mettere in coda il giorno dell'emissione. E in tal caso, quante finiscono realmente ai privati e quante sono sottratte alla richiesta dei collezionisti per andar incontro alle prenotazioni antecedenti presentate da professionisti del settore? Un privato può prenontarne solamente una?1 punto
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Tassa municipale sui cani di Aix, Francia (scheda Pitotto) La medaglietta è di ottone ma esiste anche una variante in nichel.1 punto
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Non colleziono monete Romane, tuttavia di prassi mi salvo il pdf della pagina di Sixbid della moneta acquistata, già formattata per starci in una pagina A4. Oltre a questa salvo le foto ad alta risoluzione della moneta, cui abbino le foto che scatto io1 punto
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buongiorno Signori allego la fotografia di 4 fiorini austro-ungarici (ma sarebbe più corretto, in questo caso, definirli "ungaro-austriaci") che fanno parte della mia collezione francescogiuseppina: Sono monete comuni, di facile reperibilità, dal costo contenuto e spesso acquisibili in buone condizioni, come è capitato a me. Sull'altro verso appare, in tutti e quattro, la testa giovanile e laureata dell'imperatore Francesco Giuseppe. Non ne accludo l'immagine per non appesantire troppo l'intervento e perchè già visualizzata innumerevoli volte, e perchè oggetto di questo post sono gli stemmi di cui alla fotografia allegata. Con l'ausilio di Wikipedia sono riuscito a capire cosa rappresentano le immagini contenute nello stemma: assieme a quello dell'Ungheria (croce su tre colline) vi sono, letti in senso orario e a partire dall'angolo inferiore sinistro, gli stemmi dei seguenti territori (moneta del 1891): Slavonia, Dalmazia, Croazia, Transilvania, Rijeka. Lo stemma di Fiume è stato aggiunto nel 1882, e la cosa mi stupisce visto che il municipio di Fiume è stato scorporato dal regno di Croazia molto prima, nel 1867. Inoltre, se fu aggiunto nel 1882, perchè non appare sulla moneta coniata nel 1884? Qualcuno ne sa qualcosa? Ma il motivo per cui vi disturbo è un altro, una piccola curiosità che però mi intriga: per quale motivo gli stemmi di Croazia e Dalmazia, che appaiono in quest'ordine nei fiorini del 1879 e del 1884, vengono tra loro invertiti nel fiorino del 1891? Una scelta estetica (mi pare abbia poco senso) o una ragione storica ben precisa, che io non conosco? Se qualcuno avesse una risposta da darmi, gliene sarei molto grato grazie per l'attenzione gino1 punto
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2€ Italia 2017 Commemorativa Tito Livio 50 cent Vaticano 20171 punto
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Oggi condivido questo Carlino per Ferdinando II del 1833. Ancora oggi molti venditori, propongono il Carlino del 1835 come 1833 perché non ne sanno riconoscere le cifre della data.1 punto
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Ciao @Rocco68, mi affido alla tua notevole esperienza e competenza. E' estremamente difficile dare una definizione di Variante, Errore, Varietà etc etc. però nel caso della moneta postata da @Raff82, non è più corretto parlare di Variante rispetto ad una semplice curiosità? La Piastra presenta una corona più piccola, unita da due evidenti stanghette allo Scudo Borbonico. Non penso si tratti di un errore, ma di un conio deliberatamente inciso così. Se la volontà dell'incisore è una caratteristica delle Varianti, a mio modesto parere, dovrebbe essere considerata tale. Mi piacerebbe sapere la tua e naturalmente l'opinione di altre persone ben più esperte del sottoscritto. Grazie e Buona Serata, Beppe1 punto
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Buonasera Claudio @claudioc47, ci incontrammo a Napoli al primo Convegno Partenopeo all'hotel Terminus, in piazza Garibaldi. Se non sbaglio era il 2011. Avevi nel tuo vecchio avatar del Forum la tua foto e ti riconobbi. Ricordo ancora il tuo monocolo nero dentro una custodia di cuoio applicata alla cintura dei pantaloni e la tua piastra di Ferdinando II con la I di HIER in incuso. Pranzammo anche una bella pizza insieme in una trattoria vicino Porta Capuana. Hai ragione sono stati 10 anni dove ognuno di noi ha imparato tanto e allo stesso tempo ha dato molto. Con profonda stima, Sergio.1 punto
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Buongiorno a tutti e Buona Festa dell'Immacolata. Inizio la mia giornata Numismatica. Si continua per un attimo con gli 8 Tornesi di Ferdinando IV. 8 Tornesi 1786 Sigle RC grandi @Asclepia Cristiano complimenti per i tuoi Ramini? Saluti Alberto1 punto
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Ciao ti presento il mio esemplare del Ducatone dello zodiaco, in conservazione non proprio così banale. Questa importante moneta mantovana, di rilevante interesse tanto storico quanto iconografico, è stata coniata nel 1628 sotto il regno di Carlo I di Gonzaga-Nevers pesa 31,8 grammi ed è classificata dal MIR al numero 644.1 del relativo volume. Un elemento distintivo di questo esemplare è dato dalla patina, uniforme di antica raccolta, e da una rara qualità dei rilievi del R. Essa possiede inoltre un buon pedigree, ed è proveniente dalla Asta NAC 104, precisamente il lotto numero 108, valutata BB/SPL, grado già molto interessante per questa affascinante monetazione, classificata prevalentemente R2 da vari autori, R3 da alcuni altri studiosi.1 punto
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Bella domanda! il secondo dopoguerra fu il periodo in cui si hanno le ultime monete coniate per la circolazione in Europa e nel mondo. Lo spartiacque per la coniazione di monete destinate alla circolazione è il 1980. Durante quell'anno una terribile speculazione fece salire di 10 volte il valore dell'argento mettendo fuori circolazione qualsiasi moneta in argento. Il valore intrinseco della moneta era improvvisamente diventato molto superiore a quello nominale e risultava più conveniente fonderle o cederle al valore intrinseco piuttosto che al valore nominale. A partire da quella data le emissioni di argenti per la circolazione nel mondo furono sostanzialmente trascurabili e le poche monete emesse circolarono poco o non circolarono affatto. Per la circolazione ricordo le seguenti monete (mi limito per ora a discutere francia - Spagna - Greciaa e Italia): Francia: 5 Franchi dal 1960 al 1966 12 grammi argento Argento 835/1000 (dal 67 al 69 ne vennero coniate poche e non so se in queste date fossero ancora intese per la circolazione) 10 Franchi 1965 - 1973 25 Grammi Argento 835/1000 (71 - 73 coniazione scarsa) 50 Franchi 1974 - 1980 30 Grammi Argento 900/1000 (quest'ultima data molto rara e sicuramente non realmente circolante per i motivi sovra-esposti) dal 1982 in poi (dopo il ricrollo dell'argento) vennero coniate monete da 100 Franchi del peso di 15 grammi in un numero di esemplari non trascurabile (alcuni milioni per anno). Non ho mai capito la destinazione di tali monete. Spagna: 100 pesetas 1966 - 1969 19 Grammi argento 800/1000 Grecia: 20 Drachme 1960 7.5 grammi Argento 835/1000 30 Drachme 1963 18 Grammi Argento 835/1000 Italia: 500 lire Caravelle 1958-1967 11 Grammi Argento 835/100 500 lire Unità d'Italia 1961 11 Grammi Argento 835/100 500 lire Dante 1965 11 Grammi Argento 835/1000 1000 lire Roma capitale 1970 grammi 14.6 Argento 835/10001 punto
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Non metto in discussione le tematiche ma piuttosto le ricorrenze. Che razza di ricorrenza è 170esimo anniversario? Una volta arrivati al secolo, posso capire 150, 200, 250esimo ma già 450esimo anniversario della nascita o della morte mi suona strano. Questi anniversari servono anche a farti imparare date importanti della nostra storia ma vai a calcolare quando è stata fondata la nostra polizia di stato, non è così immediato. Queste date denotano una carenza di fantasia nella scelta delle tematiche.1 punto
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Appena arrivatami la notizia di 100 Euro di dazi doganali per un acquisto di 260 sterline da Bertolami.... Avrei dovuto leggere con maggiore attenzione questa discussione. A questo punto direi che saluterò con la manina tutte le aste Inglesi per tanto tempo. da 260 sterline (305 euro) tra commissioni, pacchetti, spedizione e sdoganamento sono arrivato a 500 Euro (+66% sul prezzo dell'oggetto acquistato). Una follia totale.1 punto
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