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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/08/21 in tutte le aree

  1. DIECI ANNI!! Correva l’anno 2011! Complice un denaro di Federico II, entravo nell’universo della Numismatica, inconsapevole di ciò che significasse. Iscritto a Lamoneta, ben presto mi resi conto che per continuare un cammino in questo affascinante universo, dovevo ricominciare a studiare la storia. Grazie a @carlino mi ritrovai a contribuire all’ampliamento sul Forum di alcuni settori delle medioevali dell’Italia Meridionale, e di lì passare alle preunitarie, fu un attimo e poi alle decimali, capire che ogni passaggio dovevo ricominciare ad approfondire. Ma a questo punto ho dovuto imparare a “guardare” con occhio attento le monete per il loro stato di conservazione, mi sono addentrato in studi e ricerche personali per farmi una mia forma mentis sul grading, ho creato un sistema di grading che ho anche pubblicizzato in un Convegno, ma caduto nel vuoto, anni molto intensi, con possibilità di conoscere molti appassionati, partecipare a convegni, toccare con mano monete, anche importanti, scambiare pareri, cercando di assorbire più nozioni possibili riapplicandole su campo per una verifica delle mie capacità. E qui un sentito, GRAZIE, va a @ilnumismatico, che nei nostri frequenti incontri, mi ha insegnato come e cosa osservare in una moneta, oltre ai contributi che mi ha dato nella fotografia numismatica e all’utilizzo di Photoshop, grazie Fabrizio. Un altro grazie va a Pino @Monetaio, che durante i convegni in cui ci siamo incontrati mi ha permesso di esaminare le sue monete, affinando così le mie capacità di grading, che hanno contribuito, 5 anni fa, a diventare Perito Numismatico della CCIAA di Roma, cosa che ritenevo una chimera, anche se come Perito sono praticamente passato quasi inosservato non commerciando monete (il mio principio è, “chi perizia non deve vendere, chi vende non deve periziare”!), ma in Italia funziona il contrario, purtroppo. Non pago degli studi sulla monetazione nostrana, ho iniziato a studiare la monetazione USA, un altro mondo affascinate, ricominciare tutto da capo, in particolare nel settore del grading, con il sistema Sheldon. Purtroppo mi sono anche reso conto che il mondo numismatico italiano oltre a Collezionisti e Professionisti seri è preparati, è ricco anche di personaggi “strani”, invidiosi, maldicenti e, sì, impreparati o pseudo preparati, che non faranno il bene di questa affascinante Scienza, ma sono sicuro che verranno accantonati e superati dalla parte sana degli appassionati. Due anni fa, non avendo seguaci familiari nel mio hobby, ho iniziato a pensare al futuro della collezione, e così decisi di iniziarne la dismissione, evento che agli occhi di molti può sembrare doloroso, ma che, purtroppo, ci si arriva naturalmente. 29 Ottobre 2021, ore 11 Dieci anni dopo, si è attuato l’ultimo atto di questo percorso così entusiasmante, il blocco delle medioevali è passato di mano ed il monetiere oramai è vuoto! Un'altra delle mie tante passioni collezionistiche entra in archivio. Mi fa piacere che coprotagonista di questo momento, così significativo per me, sia stato un giovane numismatico che ho ammirato per la sua serietà e professionalità fin dal primo momento in cui decise di fare di questo mondo il suo futuro, grazie Valerio Angiolillo di ANTIVM NUMISMATICA! Risalito in macchina con la valigetta vuota, non mi sono neanche reso conto che ero già davanti al box di casa! Nel percorso e nel traffico mi sono scorsi questi dieci anni come un film, un bellissimo film! Tutto ciò non vuol dire che abbandono il mondo numismatico, lo studio continua sui libri, per un po’ continuerò con alcune tipologie di medaglie, quando possibile parteciperò ai Convegni e cercherò di essere presente con post che interessino voi tutti. Un ringraziamento anche a tutti quelli di voi, che comunque in 10 anni direttamente o indirettamente hanno contribuito all’ampliamento della mia cultura numismatica. Buona serata “Lamonetani”!
    13 punti
  2. Buongiorno a tutti e buona Festa dell'Immacolata. Il cassetto di mio Nonno non l'ho mai aperto, stavo tutto il giorno a giocare nella "ruga" con i miei amici. La sera però quando ritornava dalla campagna ( un fazzoletto di terra in cui seminava di tutto ) andavo sempre ad accoglierlo, abitavamo vicini , alcune volte metteva la mano in tasca e tirava fuori mostrandomi un dischetto di rame sporco di terra. Fu allora che , ancora ragazzino con i pantaloni corti e le bretelle (ero talmente stecchino che nessuna cintura si adattava alla mia vita), vidi per la prima volta un 10 Tornesi di Francesco II ! Abituato com'ero a maneggiare le 20, 10 e 5 lire, era enorme e mi riempiva da solo la mia piccola mano, era bellissimo! Ricordo pure un Grano da 12 Cavalli del 1792 di Ferdinando IV, quante domande gli feci sul perché di quelle parole. Forse la mia passione per le monete Napoletane ebbe inizio da quel giorno. Il Nonno non c'è più, e neppure il cassetto in cui cercare. Mi piace pensare di essere io ora il Nonno per i miei nipoti, e che un giorno (spero) trovino il famoso cassetto pieno di sorprese numismatiche e che le sappiano apprezzare ed amare come le ho amate io per tanti anni. Un caro saluto, Rocco.
    10 punti
  3. Recentemente, approfittando della possibilità di ammortizzare le spese di spedizione dell' un acquisto di una moneta, per poco più di 5 euro ne ho presa anche un'altra. Ecco le foto del venditore: Ed ecco le mie foto. Mi scuserete per la qualità: sono negato! In più, i miei mezzi tecnologici sono quelli che sono e io, in generale, non amo fotografare. Si tratta di una moneta di 2.96 grammi per 21.94 mm. Questo e’ quanto mi pare di vedere (le lettere in corsivo sono una mia interpretazione). D/ IMP CONSTANTINVS P F AVG: Busto di Costantino I , laureato, drappeggiato e corazzato, a destra. R/ SOLI INV-I-CTO COMITI; R/F nei campi; Il Sole stante a sinistra, radiato, con la mano destra alzata, un globo nella mano sinistra, una clamide attorno alla spalla sinistra che cade in giù lungo il corpo. ESERGO: RS; zecca di Roma, 2^ officina (mi sembra di vedere così; o e’ solo pareidolia?) In buona sostanza, si tratta di una classica tipologia SOLI INVICTO COMITI di Costantino I Type 125 (tesorillo.com) A conferma della ipotesi della zecca di Roma vi sarebbero poi le lettere R ed F nei campi del rovescio (sempre da Tesorillo.com): Giusto per dire, potrebbe trattarsi di una moneta tipo questa, la RIC VII Roma 2: Per quello che può valere, il RIC la da’ come “scarce” per la seconda officina. A questo punto mi si potrebbe chiedere: cosa ti ha spinto ad acquistare questa moneta? Certo, il pezzo non e’ un granché, me ne rendo conto. Purtroppo, la conservazione e’ piuttosto bassa. Tuttavia, la reputo nel complesso ancora godibile. Del resto…chi colleziona monete lo sa bene: e’ la moneta che ti chiama… E lei …brutta, storta e malfatta, a modo suo, mi ha chiamato. Comunque, a parte tutte le considerazioni “romantiche”, Il prezzo basso sicuramente ha inciso: si tratta effettivamente di pochi euro, il costo di una birretta. Quanto alla rarità (ammesso e non concesso che si tratti della RIC VII 2), devo dire che al momento dell’acquisto non avevo neppure identificato la moneta. E poi la rarità del RIC, onestamente, la guardo poco, al massimo come riferimento. La cosa che mi ha spinto all’acquisto e’ stata in realtà una semplice particolarità: una doppia battitura sul dritto. Non avevo mai avuto in mano una moneta con doppia battitura e così ho pensato di prenderne una per studiarmela da vicino e con questa scusa andare un po’ a rivedere le tecniche di coniazione che, devo ammetterlo, conosco piuttosto poco. Male! direte voi. E avete ragione. Mi sono quindi messo a leggere, ma devo però dire che, leggendo, i miei dubbi sono aumentati. Ho provato quindi a riassumere brevemente e per sommi capi come credo dovesse avvenire all’epoca la coniazione di una moneta, giusto per cercare di fare un po’ di chiarezza nella mia mente. Le monete romane erano il risultato di un tondello metallico battuto tra due conii, quello di martello e quello di incudine. La forza generata dal colpo del martello spingeva il metallo dalle superfici del tondello vergine fino alle parti incise dei conii producendo quindi le effigi in rilievo sulla moneta. I conii erano incisi a mano da veri artigiani specializzati chiamati signatores o scalptores. L'analisi della struttura interna dei bronzi del tardo impero rivela come le monete venissero lavorate a caldo; ovvero, il tondello, prima di essere coniato, veniva scaldato per renderlo più malleabile. Uno dei due conii veniva fissato sull’incudine con un supporto fisso (conio di incudine). Quindi il suppostor, mediante una tenaglia, vi posizionava sopra il tondello sul quale poi appoggiava l’altro conio che veniva infine battuto da un grosso martello (malleus, da cui il nostro “maglio”) brandito da un malleator. Spesso erano necessarie più di un colpo di martello per poter imprimere le tracce sul tondello (in particolare con i bronzi, meno malleabili dei metalli nobili) e questo spiega alcuni errori di conio quali appunto le doppie battiture. Le doppie battiture creano veri e propri sdoppiamenti di immagine. Se il difetto si presenta su entrambe le facce della moneta vi e’ stato uno spostamento del tondello. Se e’ presente solo su una faccia lo spostamento ha riguardato il solo conio di martello. Ecco alcuni esempi: In questo caso che segue la moneta si e’ anche capovolta per cui sono rimaste impresse due effigi uguali (di dritto e di rovescio su ambo le facce): Una prima domanda che vi pongo è: come si decideva quanti colpi dare? Si effettuava un primo colpo e poi si controllava? Si effettuavano subito (se necessario) due colpi in base (per esempio)al metallo? E come avveniva il controllo? Questa che ho provato a descrivere e’ la tecnica più comune, ma non e’ escluso che per coniare le monete di bronzo più grandi (tipo i sesterzii) si ricorresse ad altre tecniche: Come scrive Caza nel suo “A Handbook of late roman bronze coin types, 324-395” a proposito del periodo indicato, e’ probabile che un semplice martello brandito non potesse generare la forza richiesta per coniare bene le monete di diametro più grande. Ipotizza, quindi, l’utilizzo di quello che lui chiama “drop-hammer”, termine che potremmo tradurre con “martello a caduta”. In breve, il conio di martello veniva inserito nella parte inferiore di un grosso peso che, sollevato in alto grazie a corde e carrucole attaccate ad un telaio, veniva poi fatto cadere giù (di peso, appunto) sul tondello vergine appoggiato sul conio di incudine. Sempre secondi Caza, probabilmente questa tecnica era molto usata per coniare i bronzi in generale. Torniamo alla mia monetina. La doppia battitura si nota solo sul dritto: doppio contorno presente dietro la testa di Costantino I e legende doppie visibili sul lato destro della moneta Cosa le e’ successo? Ipotizzo che la moneta abbia avuto due colpi di martello, E penso voluti (ta-ta), piuttosto che accidentali (ta-tan, ovvero il primo diretto, il secondo di rimbalzo). Durante il primo colpo, il conio di martello si deve essere spostato per cui, quando e’ arrivato il secondo colpo, la nuova effigie di Costantino I si e’ venuta a trovare spostata verso destra rispetto alla prima e lo stesso e’ avvenuto per la legenda. In realtà il conio di martello deve avere avuto uno spostamento più complesso di un semplice movimento di lateralità, come si può ben notare dai due profili della nuca di Costantino I e dalle legende. Tutto qui? Non proprio. Molto particolare (almeno per le mie poche conoscenze) e’ il fatto che la parte visibile della prima battitura posta dietro all’effigie di Costantino I (dietro la nuca) sia praticamente liscia. Quale può essere la spiegazione? Forse il primo era un colpo “stanco”? Ma perché allora il profilo e’ completamente piatto, liscio e senza alcun segno? Oppure: Forse e’ così perché appiattita dal profilo del conio di martello durante il secondo colpo? Provo a spiegare meglio il mio pensiero: Ho provato a cercare come fosse fatto un conio. Guardando nelle pagine del nostro forum ho trovato questo: Da come ho letto, mi sembra che permangano molti dubbi sulla autenticità dei conii ritrovati (peraltro assai pochi), anche perchè, essendo soggetti a forte usura, venivano poi distrutti e rimpiazzati da nuovi. Per di più, questi illustrati mi sembrano tutti conii di incudine. Comunque, ammettendo che un conio fosse grosso modo così, cosa potrebbe essere successo? Proviamo a schematizzare il mio pensiero con un disegno Il malleatore batte una prima volta sul conio di martello e genera la prima incisione (disegno A) Durante questa prima martellata il conio di martello si deve essere spostato per cui, quando e’ arrivato il secondo colpo, il bordo liscio del conio di martello si e’ mangiato parte della prima effigie creando una sorta di scalino rispetto al fondo piatto della moneta. Tuttavia, perché questo fenomeno non si rileva sulle legende? Perché anche parte di esse non e’ mangiato dal bordo del conio? Ecco un altro esempio simile al mio: Guardate il profilo della fronte di Filippo l’Arabo: e’ anche qui liscia. E voi, come la spiegate questa cosa? Sono curioso di sentire la vostra opinione. Mi rimane ancora un grosso dubbio. Io sapevo che il conio di incudine veniva abitualmente destinato al dritto, quindi all’effigie dell’imperatore. Cio’ in quanto il conio di incudine e’ più fermo e quindi l’immagine verrebbe impressa più centrata. Inoltre, ciò consentirebbe di abbinare più facilmente un particolare dritto con l’immagine dell’imperatore a diversi rovesci. Poi, il conio di incudine si usura meno perché riceve il colpo in maniera indiretta. Infine, i pochi conii ritrovati (veri o falsi che siano) sono probabilmente conii di incudine, visto che sono piuttosto grossi ed hanno l’effigie dell’imperatore. Però, se guardo la mia moneta, la doppia battitura sul solo dritto si spiega solo ammettendo che l’effigie dell’imperatore sia stata impressa dal conio di martello…. Insomma, non mi ci raccapezzo. Qualcuno vuole aggiungere qualcosa in proposito? Una cosa ho capito: ho ancora tanto da studiare! Spero proprio che il vostro aiuto chiarisca i mei tanti punti oscuri. Un ringraziamento particolare va all'amico e collega Curatore @Illyricum65 per i suggerimenti e i disegni esplicativi Ora vi lascio. Devo andare a pranzo da mia suocera e poi a spalare la neve. Si preannuncia una giornata pesante....? Buona festa a tutti da Stilicho Fonti: - Savio. Monete romane Hoepli - Caza. “A Handbook of late roman bronze coin types, 324-395”. Spink - Il nostro forum: Tecniche di Coniazione (lamoneta.it)
    7 punti
  4. Il mio primo esemplare della Zecca di Trieste entrato in collezione. Trattasi di un esemplare da riferirsi al Vescovo Givardo (1199-1212): denaro con il nome GIVARDVS e tempietto, di cui posto due foto fatte da me (scusate il risultato!). Acquisito per le analogie con alcuni esemplari della Zecca di Aquileia in punto di tempietto e presenti in collezione. Saluti. Domenico
    4 punti
  5. Buonasera a tutti, si inizia a respirare aria di festa, ma non una festa normale, la festa delle feste , il Santo Natale. Inevitabilmente vengono in mente i regali da fare, quelli che si piacerebbe ricevere. I ricordi dei Natali passati di quanto si era bambini. Ecco proprio ispirato da questo clima festoso, nonostante la pandemia, ho deciso di dare seguito a ciò che pensavo da tempo. Una nuova discussione, non troppo impegnativa, alla portata di tutti, senza distinzione di età e di gusti collezionistici. Leggo spesso discussioni dove esordiamo dicendo di avere trovato la tale moneta nel cassetto del nonno.? Allora mi sono chiesto...cosa mi sarebbe piaciuto trovare nel cassetto del Nonno. Io sarei stato felicissimo di trovare un bel Fiorino d'oro. Ne ho preso uno in prestito dal Web , da una vecchia asta Pandolfini del maggio 2019. FIRENZE COSIMO III DE’ MEDICI (1670-1723) FIORINO D’ORO 1719 Au gr. 3,48 Giglio e San Giovanni CNI 87 Gal. VI, 6 MIR 325/5 Pucci 118 Se vi fa piacere , scrivete cosa vi piacerebbe trovare nel Cassetto del Nonno. Saluti Alberto
    3 punti
  6. Per i sesterzi un colpo sicuramente non bastava. Posso fare il confronto con gli scudi di Venezia, monete di 40 mm di diametro e 32 gr di peso. Ricevevano più colpi e alcuni anche leggermente di lato. Lo si può vedere su alcuni esemplari che hanno il campo diviso in più piani. Questo per coniare completamente la moneta. Immagino che per i sesterzi funzionasse in maniera simile. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  7. La Francia era tenacemente attaccata al suo storico bimetallismo e tentò in tutti i modi di farlo sopravvivere nonostante ormai la tendenza di quel periodo spingeva sempre di più verso un sistema a standard aureo vista la discesa inesorabile del prezzo dell'argento, nella storia monetaria accanto a problematiche strettamente economiche e funzionali non bisogna mai sottovalutare gli aspetti simbolici, propagandistici e psicologici della moneta che possono variare e avere diversa incidenza e priorità da un paese all'altro... la Germania come stato unitario era appena nata in quegli anni, in periodi di turbolenza monetaria aveva deciso di passare dal sistema a standard argenteo a quello aureo, non era stata una scelta scontata, per secoli i paesi germanici erano stati legati alla moneta argentea che aveva nel tallero il suo simbolo di valore e prestigio per eccellenza, ora si passava ad un'unità standard diversa, il marco d'oro, che era una novità assoluta come del resto lo era anche uno stato tedesco unitario, uno stato che non aveva la mentalità mercantile degli inglesi e dei francesi, che si fondava invece su una mentalità militarista, essenziale, pratica e sobria, gli aspetti del paese leader del risorgimento germanico, la Prussia... in poche parole questi badavano al sodo e la propaganda la fondavano più sulle vittorie militari, il numero di fabbriche, le scoperte scientifiche e le invenzioni tecnologiche che sui moduli delle loro monete auree, per altro appena nate e prive di una tradizione consolidata sui mercati...
    3 punti
  8. Discussione molto interessante, a cui vorrei provare ad aggiungere un paio di brevi considerazioni. L'aspetto più importante da tenere a mente è che in teoria si sta parlando "del'800" in maniera cronologicamente compatta mentre invece il secolo è costituito da diverse fasi, in particolare estremamente diverse per quanto riguarda proprio la Germania. Provo a spiegarmi meglio. I quantitativi notevoli, in tonnellate, riportati all'inizio di questa discussione si riferiscono chiaramente alla prima metà dell'800. Nella seconda metà, guardando ad esempio gli ultimi 50 anni del Regno D'Italia le monete da 100 lire coniate si contano, complessivamente, nell'ordine di pochissime migliaia (addirittura per una ventina d'anni dopo la formazione del regno parliamo di pochissime centinaia). Questa netta differenza sembra dovuta all'introduzione dell'Unione Monetaria Latina che prevedeva come taglio massimo delle monete in oro quella da 20 lire (il motivo essendo, secondo me, quello di impedire o quantomeno non facilitare la tesaurizzazione di monete d'oro che veniva drenate in paesi esterei in cambio di "misero" argento ). Contestualizzando questi due periodi dell'800, la Germania di fatto non esisteva nella prima metà del secolo: era costituita da numerosi piccolissimi stati con un difetto fondamentale, ovvero l'assenza di colonie da cui approvvigionarsi a basso costo di materie prime, tra cui l'oro (fattore che invece accomuna gli altri paesi dell'elenco, se vogliamo far passare la Sardegna come colonia del regno sabaudo ). Nella seconda metà del secolo, quando avrebbe avuto potere economico e colonie per coniare monete in oro di grosso modulo, queste non "andavano più di moda". Saluti!
    3 punti
  9. Buongiorno amici...oggi tutti (o quasi) a casa in relax immagino. Visto che si è parlato di 8 tornesi ecco il mio SICIL e il cugino SICL Da notare il bel taglio del primo esemplare. Ora che li posto vicini noto anche che le due date hanno una spaziatura differente: 17 97 più spaziata per il tipo normale 1797 meno spaziata per il tipo SICL Un caro saluto. Cristiano.
    3 punti
  10. L'effige di Ferdinando dal 1831 sembra sempre essere la stessa tranne che per una piccola liberata dove sembra abbiano cambiato il punzone dell'effige... Per meglio spiegare quello che intendo dire posto un foto...
    3 punti
  11. Foto, foto, foto. No foto,no party. È bello leggere ciò che si scrive, ancor più bello vedere belle foto di belle monete. Per mia fortuna il cassetto del nonno conteneva monete autentiche: qualche sovrana, qualche 10 e 20 lire. Nonno non collezionava; metteva oro da parte per figli e nipoti. Suo nonno aveva fatto lo stesso e quelle monetine avevano fatto la differenza nella vita di suo padre ed anche nella sua. Ultime risorse per sfamare la famiglia in tempi di magra. Inizialmente una moneta valeva l'altra per me; l'importante era il fino contenuto. In seguito venne il capriccio e la curiosità delle varie tipologie. Infine il gusto, con le difficoltà del reperimento e dell'esborso. Quindi nel cassetto, oggi, vorrei trovare questa. Chiuderei la tipologica. Ha impronta, conservazione e perfino il colore giusto. La stavo seguendo ma già nel pre-asta è andata fuori budget....purtroppo. Buona festa agli amici del forum.
    3 punti
  12. Buonasera @Litra68. Come spesso accade in questi periodi di feste, dai sfoggio alla tua fantasia creando discussioni che riescono a coniugare abilmente leggerezza, interesse e curiosità per monetazioni lontane da quelle che solitamente trattiamo. Questo ha sicuramente il grande merito di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi al resto della numismatica. Prima che altri partecipino alla discussione, vorrei però proporre una regola aggiuntiva al “gioco”. Siccome, per certi versi, esistono già discussioni simili, in cui si chiede quale moneta vorremmo, qual è il nostro desiderio numismatico, cosa compreremmo se vincessimo il Superenalotto, ecc., mi piacerebbe che questa volta i partecipanti pensassero ad una moneta “verosimile”. Mi spiego meglio: è ovvio che ponendo la questione del ritrovamento fortuito, molto siano spinti automaticamente a scegliere esemplari estremamente rari e/o dal valore economico esorbitante. Tuttavia, così finiremmo veramente nell’universo dei sogni. E ciò, come detto, è già stato trattato in passato… Prendo a titolo di esempio questa bella discussione di @Cinna74 che è la prima che mi è venuta in mente. Perciò, a mio modesto avviso, sarebbe bello se per una volta pensassimo ad una moneta che i nostri nonni avrebbero potuto realmente comprare o mettere da parte (se da circolazione), in relazione alle loro effettive condizioni economiche. Faccio un esempio per cercare di chiarire il concetto. Mio nonno era un impiegato delle poste (ora in pensione) e suo padre lavorava come addetto ad un passaggio a livello. Al tempo, infatti, l’alzamento ed abbassamento della barriera veniva eseguito manualmente e lui si occupava proprio di questo compito. Alla luce di ciò, sarebbe assurdo se dicessi che mi piacerebbe trovare nel cassetto di mio nonno un 5 lire 1901 autentico o un 20 lire “Dei Marescialli”, non trovate? Chiusa questa lunga premessa, veniamo ora alla moneta da me selezionata. Un esemplare che mi sarebbe piaciuto trovare nel cassetto dei nonni è un 5 lire tallero Eritrea del 1891 in buona conservazione e, ovviamente, autentico. La scelta di questa moneta non è affatto casuale. Difatti, una volta che il mio bis-nonno passò a miglior vita, i nonni trovarono tra le sue cose proprio un tallero Eritrea del 1891 che conservarono gelosamente in cassaforte fino a qualche anno fa. Purtroppo, come iniziai ad avvicinarmi al mondo della numismatica, feci un'amara scoperta: si trattava di una banalissima patacca... Riporto qui di seguito un paio di foto del falso da bancarella lasciatomi in eredità dal bis-nonno e un'esemplare autentico ed in alta conservazione passato qualche tempo fa in asta Varesi.
    3 punti
  13. Due esemplari di Soldini che certamente hanno “vissuto”… ?
    2 punti
  14. Autentica di inizio VI secolo ma non ufficiale... Quindi una moneta imitativa o di necessità... Non coniata da autorità imperiale per capirci
    2 punti
  15. Decadramma babilonese di Alessandro Magno a ricordo della battaglia dell’Idaspe (327 a. C.) contro il re indiano Poro, quando i Macedoni incontrarono per la prima volta gli elefanti in battaglia. Alessandro su Bucefalo rivolto a destra, che lancia contro un mahout e il suo padrone seduti su un elefante indiano in ritirata a destra; il mahout e il padrone guardano indietro verso Alessandro, il secondo afferra l'estremità della sarissa di Alessandro con la mano destra, il primo brandisce una lancia nella mano destra sopra la sua testa mentre tiene altre due lance nella mano sinistra; sopra, [Ξ]. Rev. Alessandro in piedi a s. in abbigliamento militare, indossando piumato frigio (?) elmo e tenendo un fulmine nella mano destra e una sarissa nella sinistra; sopra, Nike vola a destra per incoronarlo. In basso a sinistra campo AB ligate.
    2 punti
  16. Non sono arrivato subito a darti risposta, sono già stato preceduto da @lorluke e @fapetri2001, anche se è semplicemente una moneta di borsa, eppure venne falsificata negli anni '60 circa. Ecco le cosette che secondo me non depongono a favore: al D/ perlinatura evanescente soprattutto ad ore 11/12; bordo stretto rispetto l'originale; aspetto in generale "granuloso" e poco definito. Al R/ bordo molto diverso dall'originale mentre nell'originale è largo e piatto, in questa è arrotondato da ore 12 a ore 7 da ore 8 a ore 11 oltre che piatto pare che rientri, con bordo interno che negli originali non c'è, l'immagine della donna è scarsa, poco incisa e definita, così come lo sono le stelle alpine sul colletto, le montagne sullo sfondo, e perlinatura. Unica lato positivo della vicenda è che è con molte probabilità un falso made Italy, o paesi mediorientali, anni 60, e non è una moneta numismatica, probabilmente in lega più bassa di 900/1000, ma a volte in questi falsi la lega è anche esatta, in quanto allora ( anni 60) si lucrava il differenziale che i marenghi svizzeri avevano in più rispetto gli altri marenghi. Spero di esserti stato chiaro. Saluti TIBERIVS
    2 punti
  17. Mi auto rispondo. Il conio di incudine è quello del ritratto e di degrada di meno in quanto assorbe una dose di energia minore perché quella iniziale diretta (trasmessa dal martello) viene trasmessa al conio di martello, parzialmente assorbita dal tondello (che assorbe parte dell'energia) e quindi al conio di incudine appoggiato talvolta su un ceppo (?). Chiedo venia Illyricum
    2 punti
  18. Effettivamente il conio di incudine era quello destinato al ritratto dell'imperatore. La risposta all'ultima domanda è il fatto che a volte il tondello, dopo il primo colpo, restava attaccato al martello. Questo provocava due effetti. Lo spostamento del conio di incudine, perché difficilmente il secondo colpo cadeva esattamente dove il primo e, se non si accorgevano della cosa e mettevano un altro tondello sull'incudine, un doppio ritratto sulla moneta di cui uno in incuso. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  19. Il cetriolone continua a girare! Premesso che sottoscrivo i dubbi sollevati da chi ha partecipato a questa vecchia discussione... anche guadagnassi 5000 euro al giorno non comprerei questa cosa che chiamano banconota. Ho sfogliato due catologhi abbastanza recenti che sull'argomento si esprimono così: - Gigante 2022: classificato come R5 sia la banconota "normale" che quella sostitutiva; "Dei valori 500 e 1000 lire, prodotti presso l'Officina Carte Valori Staderini in Roma, furono trafugati alcuni cliches, rendendo possibile la perfetta falsificazione dei due tagli. Fu , pertanto, deciso di distruggere tutta l'emissione dei due valori ma, durante questa operazione, uno degli addetti, elusa la sorveglianza, riuscì ad impadronirsi di alcuni pezzi." Per la serie sostitutiva viene citata l'asta Bolaffi del 11/12/2020 nel quale la banconota FDS veniva proposta a 4000 euro senza aver ricevuto offerte. - Cartamoneta Italiana (Crapanzano, Giulianini, Vendemia), Vol I (2019-2020): Classificata come R5 sia la serie "normale" che quella sostitutiva, "...solo pochissimi esemplari furono illecitamente sottratti alla distruzione... Qualche anno fa è apparso sul mercato un numero di biglietti limitato a poche decine." Vengono citate anche delle "banconote" stampate dall' Istituto Italiano Arti grafiche di Bergamo per conto dell'I.P.S. considerate come rarità "NR" (grado più elevato di rarità ) =Non Riscontrato, solo notizie bibliografiche
    2 punti
  20. Buongiorno cari amici!! Vi presento 5 Rupie della Repubblica delle Seychelles dell'anno 1997 in cupro nichel acquistate a 50 centesimi al mercatino....bello lo stemma al rovescio.
    2 punti
  21. Buongiorno a tutti e Buona Festa dell'Immacolata. Inizio la mia giornata Numismatica. Si continua per un attimo con gli 8 Tornesi di Ferdinando IV. 8 Tornesi 1786 Sigle RC grandi @Asclepia Cristiano complimenti per i tuoi Ramini? Saluti Alberto
    2 punti
  22. Buongiorno a tutti, Posto una 55 che sembra avere la corona più piccola. Un saluto a tutti.
    2 punti
  23. Napoletana del giorno , Festa dell'Immacolata Concezione patrona del Regno delle Due Sicilie. Ferdinando II Piastra 1855, la seconda moneta che ancora tengo chiusa nella perizia.
    2 punti
  24. Buona giornata Discussione interessante; bravi. Leggendovi sembra quasi che nell'800 sia avvenuta una regressione rispetto al 600/700; in questi ultimi secoli, (ma anche prima negli stati più economicamente evoluti), si fece di tutto per eliminare nelle grandi transazioni o nei regolamenti internazionali, l'uso di monete metalliche (le banconote non esistevano ancora). A Venezia, ad esempio, per evitare l'uso di tante e/o grandi monete in argento e oro, vennero create le "scritture da banco" e poi il "Banco Giro", che consentivano di trasferire grossi importi mediante i canali creati dai cambiavalute e dai banchieri. Se il trasferimento doveva essere fatto in luoghi non particolarmente evoluti (Nord Africa) si continuò a mandare sacchi di monete o lingotti, non vennero creati ad hoc dei numerali esagerati. Quei grossi multipli di Scudi e Zecchini che ritroviamo nella monetazione veneziana sono da annoverarsi, a mio parere, ad emissioni estemporanee di ostentazione o per un uso specifico e non quotidiano. Multiplo da 10 Zecchini a nome del Doge Ludovico Manin Stando a quanto scrivete, ho l'impressione che nell'800, persone dell'alta borghesia, andassero abitualmente in giro con monetone da 40/80 Lire d'oro (poi 50/100 Lire d'oro) nel taschino del panciotto! Dal numero di pezzi coniati sembra proprio che le monete d'oro corressero abitualmente in alcuni strati della popolazione .... e allora mi immagino l'imprenditore tessile che paga in oro le forniture di materia prima, il commerciante alimentare che paga i fornitori di olio e vino, ecc. ecc. saluti luciano
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  25. Del Regno d'Italia, a parte la serie "Cinquantenario" e la Quadriga Briosa, ho un'attrazione irrefrenabile per questa moneta e mi piacerebbe tanto che fosse in quel fantomatico "cassetto del nonno"...
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  26. @ginodino Figurati, il confronto è il sale di ogni dialogo e quindi anche di questo forum, siamo qui per capire e imparare sempre di più... In Italia nel secondo ottocento vi era sicuramente un ritardo nell'uso di mezzi di pagamento cartacei rispetto ai paesi economicamente più avanzati, specialmente nel meridione e nelle province si preferiva ancora l'uso della moneta metallica nei pagamenti ordinari e quotidiani, ma attenzione, come ho detto nel post precedente, le grandi transazioni anche nel nostro Paese erano in gran parte svolte tramite operazioni bancarie, proprio in questo periodo mi sto occupando di un archivio di una famiglia avellinese con documenti del settecento e ottocento, praticamente tutti gli acquisti di immobili, abitazioni e terre, sono effettuati mediante fedi di credito del Banco delle due Sicilie e mai direttamente in moneta metallica, all'opposto per le transazioni ordinarie sia i ceti più elevati che quelli di minor calibro usavano solo moneta metallica, nel Regno delle Due Sicilie non esisteva cartamoneta, ma solo le fedi di credito usate però da una minoranza della popolazione. Totalmente diversa era la situazione nei paesi più avanzati dove l'uso di cartamoneta e moneta scritturale era estremamente diffuso a diversi livelli della scala sociale, nelle grandi transazioni le monete d'oro e d'argento rimanevano nelle banche e si muoveva la carta, a livello internazionale si muovevano anche le monete e i lingotti, ma non tramite semplice circolazione, bensì con trasporti speciali in treno o in nave da un deposito bancario ad un altro, parliamo ovviamente di scambi assai cospicui... in questo tipo di scambi si è inoltre sempre usato il metodo della compensazione, cioè in parole povere una forma di baratto tra merci acquisite e vendute con la liquidazione in moneta delle differenze, non è un fenomeno da limitare al medioevo, al contrario in certe forme dura ancora oggi...diverso il discorso nel caso dei privati tra cui negli acquisti importanti si usava preferibilmente la cartamoneta, in Inghilterra già nel primo ottocento la popolazione si era assuefatta a questo mezzo di pagamento grazie anche alle ristrettezze vissute in epoca napoleonica quando il contante metallico scarseggiava e lo stato fu costretto a sospendere la convertibilità aurea con il Bank Restriction Act del 1797. Riguardo i grossi moduli, non ho certezze ovviamente, però sono del parere che quella consuetudine diffusa anche nei secoli precedenti di coniare grandi monete auree per ragioni di prestigio non sia da sottovalutare, è una consuetudine che ha avuto valore fin dai tempi dei romani con i multipli di solido ed è rimasta in auge per tantissimo tempo, l'unica differenza è che nel tardo ottocento la materia prima per la coniazione aurea si era resa meno rara grazie alla scoperta di nuove miniere e i multipli aurei, in alcuni casi, sono stati coniati in numeri impensabili fino a qualche decade precedente, ma non è da vedere in questo fenomeno necessariamente un approccio di perfezionamento funzionale dei mezzi di pagamento, sicuramente con la loro maggior diffusione i grandi moduli aurei potevano essere usati di più in circolazione, ma soprattutto conferivano prestigio ai ceti che se li potevano permettere e ai paesi che sceglievano di coniarli, mai dimenticare che la moneta, oltre ad un ruolo funzionale di mezzo di scambio, reca con sè sempre un aspetto formale e simbolico...
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  27. Buonasera a tutti, mi piacciono molto gli 8 Tornesi di Ferdinando IV. Ne posto ripropongo uno che sta lentamente patinando....spero Sigle R.C. piccole se non sbaglio. Saluti Alberto
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  28. Certo che nel 1628 Carlo Emanuele I compie una vera manovra truffaldina sulla coniazione delle monete... Fa coniare dei mezzi soldi dopo circa 20 anni dagli ultimi ... Dei soldi dopo circa 40 anni da quelli coniati con quella impronta... Dei cavallotti con l'impronta di 12 anni prima... E i 6 soldi riconiando i 2 fiorini modificando quindi il valore della moneta ... Una svalutazione con l'inganno verso chi pensava di avere per le mani una moneta più buona...
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  29. @Ross14 la tua domanda mi ha spinto a rileggere tutto quello che ho sul periodo, visto che giustamente Marco Terenzio Varrone non poteva fare il proquestore al seguito delle armate di Pompeo, trovandosi da tutt’altra parte. Crawford glissa, preferendo concentrarsi sull’iconografia. Riporto invece il passaggio di D. Sear, dal ricco volume sulla monetazione imperatoriale, che attribuisce l’emissione ad un non meglio identificato figlio di Varrone medesimo, sul quale nulla ho trovato.
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  30. Buongiorno ragazzi! La mia napoletana di oggi… ultima arrivata ? Comune, comunissima… Ma mi piace comunque tanto!
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  31. Per le grandi transazioni sia in ambito internazionale che nazionale si usava ovunque ormai la carta, non solo banconote ma anche obbligazioni e buoni del tesoro, tuttavia l'uso di strumenti indiretti per il trasferimento di crediti risale già al medioevo, alle fiere di Champagne e allo sviluppo dei primi banchi in Italia e in Europa, trasportare grossi quantitativi di monete era problematico economicamente, pericoloso oltre che scomodo, ragion per cui si cercavano mezzi alternativi fin da quei secoli: compensazione dei debiti attraverso l'acquisto di merci e pagamento in moneta solo delle differenze, uso delle lettere di cambio con possibilità di girata e diffusione dei banchi con le loro filiali...ovviamente nel secondo ottocento con l'enorme sviluppo dell'economia e degli scambi tutto ciò raggiunse un progresso senza precedenti, enormi somme venivano scambiate in tempi molto rapidi da un capo all'altro del mondo, le monete auree e d'argento di maggior valore riposavano spesso nei caveau delle banche e la carta si muoveva al loro posto, naturalmente vi era anche circolazione effettiva delle monete per gli scambi più ridotti, quotidiani, l'uso della moneta d'oro e d'argento di grosso modulo divenne più consueto negli scambi grazie alla maggior produzione di questi metalli nel corso dell'ottocento, soprattutto l'oro, sempre piuttosto raro nei secoli passati, divenne molto più disponibile grazie alle scoperte di miniere in Siberia, Australia, California, Alaska e Sud Africa, questo permise la coniazione di un numero impressionante rispetto al passato di monete auree, anche di moduli prima assai inconsueti, però a circolare in maniera effettiva erano i pezzi intermedi, le sterline, i marenghi da 20 franchi e 20 lire, i pezzi da 10 e 20 marchi e da 20 e 10 corone... i massimi moduli erano molto più rari in circolazione, e non escluderei che anche nel loro caso vi fossero motivi di prestigio internazionale alla base della loro coniazione, evidentemente i tedeschi si accontentarono di un prestigio fatto di cose più concrete e meno appariscenti...
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  32. Buonasera Claudio @claudioc47, ci incontrammo a Napoli al primo Convegno Partenopeo all'hotel Terminus, in piazza Garibaldi. Se non sbaglio era il 2011. Avevi nel tuo vecchio avatar del Forum la tua foto e ti riconobbi. Ricordo ancora il tuo monocolo nero dentro una custodia di cuoio applicata alla cintura dei pantaloni e la tua piastra di Ferdinando II con la I di HIER in incuso. Pranzammo anche una bella pizza insieme in una trattoria vicino Porta Capuana. Hai ragione sono stati 10 anni dove ognuno di noi ha imparato tanto e allo stesso tempo ha dato molto. Con profonda stima, Sergio.
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  33. Mi dirai ancora che mi serve uno psichiatra, e stavolta è comprensibile: devi sapere che se c'è una cosa che mi piace fare è guidare in condizioni tragiche, con la nebbia o la neve. Purtroppo dato che oggi era festa non ho potuto divertirmi ad andare a lavoro percorrendo la solita statale nella sfida di non finire in un fosso o cappottato o schiantato. Ma so quello che faccio: molti anni fa in un grosso campo asfaltato ho eseguito molti esperimenti e ho compreso bene i principi la guida su fondo innevato e le tecniche per evitare brutte sorprese. E poi ho il buon Dio Denaro a cui sono sempre devoto che mi protegge.
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  34. Le domande le puoi fare eccome. Se ti procuri un catalogo, però, trovi già tante risposte.
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  35. Saluti a tutti! Al momento posto un orrore che ho personalmente "coniato" con un'apposita macchina al costo di € 1,05, poi il resto
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  36. @Arka Innanzi tutto, grazie per il tuo intervento. Vediamo se ho capito. Nel caso della mia moneta, dopo il primo colpo, essa e' rimasta attaccata al conio di martello. Quando e' arrivato il secondo colpo e' però capitato che questo non si ripercuotesse sul conio di incudine esattamente come nel primo colpo e quindi si e' generata una doppia immagine sul dritto; dritto (con il volto dell'imperatore) che quindi era impresso proprio dal conio di incudine. Dimmi se e' ho interpretato bene le tue parole. Ciao da Stilicho
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  37. Problemi analoghi ci sono stati gli anni passati, basta che ti leggi i thread relativi e vedrai le bestemmie
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  38. Secondo me non c'è un fattore comune dietro tutti questi casi disparati. L'Inghilterra non aderì alla UML ed era basata su monometallismo aureo, quindi è ragionevole che continuò tranquillamente a coniare monete d'oro di tutti i tagli. Per quanto riguarda la Francia, la causa è da ricercare proprio nella partecipazione alla UML. Nel 1878 il rapporto tra oro e argento monetato (fissato dalla convenzione) si sbilanciò talmente a favore dell'argento (nel senso che il valore dell'argento metallico diminuì rispetto all'oro metallico in maniera tale che comprare monete d'oro con monete d'argento, fissate per convenzione, era diventato un business) che l'UML sospese la produzione di scudi d'argento. Non a caso il 1878 è proprio l'anno in cui la Francia ricominciò a coniare monete di grosso taglio, ovvero le 100 lire in oro (e smise di coniare i 5 Franchi). L'Italia non aveva bisogno di coniare monete d'oro di grosso taglio perchè riusciva a "sottrarli" agli altri paesi comprandoli con scudi d'argento che negli anni precedenti aveva coniato in quantità consistenti (di fatto sfruttando alcuni cavilli riuscì a coniarne anche l'anno dopo, 1879). La conferma di questo fenomeno avvenne nel 1885 quando fu istituita la clausola di liquidazione secondo la quale ogni paese doveva periodicamente ricomprarsi, con oro, i propri scudi nazionali depositati nelle banche nazionali dei paesi esteri. Discorso simile per l'Austria (sotto riporto anche un passaggio di questo saggio "Il problema monetario latino e la questione monetaria" di A. G. Badiani Quindi l'ultimo quarto dell'800 è un periodo economicamente caratterizzato dal fatto che il cattivo argento monetato poteva acquistare oro vantaggiosamente. A parte l'Inghilterra che fa storia a sè (come sempre), per quale motivo un paese del continente avrebbe voluto coniare monete d'oro per vedersele poi defluire dal proprio mercato interno in cambio di scudi in argento? Di fatto a me sorprende di più la politica economica della Francia che quella della Germania ..
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  39. Ciao Raffaele, curiosa correzione del punzone della Corona, ristretto nella fascia in basso (hanno sacrificato le mezze gemme terminali) e congiunto allo stemma con due appendici. Complimenti , bella curiosità.
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  40. Grazie mille, mi hai dato preziose informazioni! Mi metto subito all'opera.
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  41. A guardarla scendere, certo! Ma da spalare... Arrivando ad avere le mani così ghiacciate da non riuscire a staccarle dal manico della pala ? PS: casomai sei ancora in tempo per imparare ? Ecco qui un tutorial per te: ?
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  42. Premetto che su queste cose non mi ritengo molto preparato... Secondo me rimane comunque un moneta particolare.... Valore non elevato e lo fa' il possibile acquirente.
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  43. Buongiorno. A mio giudizio ora come ora circa 20€ è un giusto prezzo.
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  44. Girovagando in rete mi sono imbattuto in un articolo sui ritrovamenti in Croazia. I. MIRNIK: Skupni nalazi novca iz Hrvatske XI-XIII., VAMZ, 3.S., XXX1I-XXXIII 207-248 (1999-2000) Le foto, ahimè, non sono delle minori ma a quanto pare non risulta ancora censito.
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  45. Ciao Alberto? Di solito,ma non sempre,si trovano patacche ,patacchine e patacchette?. Siccome fanstasticare non costa nulla,fantastico anche io? da ucoin....
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  46. Non abita né ai piedi della Sila né sulle Dolomiti è soltanto di Crotone?....telefono o per avere l'aiutino mi devo trasferire?
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  47. Già comparsa sul Forum, peraltro:
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  48. Nel mito degli Elleni, Iolao è figlio di Ificlo e re, in Tessaglia, della piccola città di Filace . Sposato da un giorno con Laodamia, figlia del re di Iolco, per onorare il giuramento reso assieme ai pretendenti ad Elena, raggiunge in Aulide l' esercito degli Achei e con questi conduce le sue 40 navi verso Troia . Approdati alla spiaggia di Troia, nessuno degli Achei sbarca poichè è noto un oracolo che profetizza che il primo di loro che metterà piede a terra sarà ucciso . Iolao balza per primo dalla propria nave e corre alla battaglia contro i Troiani, sarà ucciso forse da Ettore e la guerra di Troia potrà avere inizio : dal suo gesto, Iolao diviene 'il primo a saltare', ovvero Protesilao . Ade e Persefone concederanno a Protesilao di lasciare per un giorno gli Inferi per poter rivedere una ultima volta la sposa Laodamia . In epoca storica, Protesilao è eroe onorato ed oggetto di culto nella Tracia ed in Tessaglia dove, nella città di Filace, esisteva un antico santuario a lui dedicato . Circostanza poco comune nella monetazione greca, l' eroe Protesilao è raffigurato su rari tetradrammi di Skione che ne riportano la testa elmata con il suo nome inciso sulla cresta dell' elmo : Tebe di Tessaglia, vicina a Filace, si ritiene ne rappresenti, su emidrammi di epoca ellenistica, il momento della discesa in armi dalla nave .
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  49. Scusa tra una risposta e l'altra mi sono perso qualcosa?. La moneta presenta indubbiamente delle crepe, come se fossero dei fori, che hanno intaccato una parte della superficie. Invece i segni rossi sono da addebitare all'utilizzo di una biro rossa con cui mio nipote da bambino si è divertito giocando con questa moneta. Passiamo alla storia e vi riporterò ciò che mi è stato raccontato dal proprietario (mio suocero) che me la mostrò la prima volta ed io incuriosito feci le stesse domande di @caravelle82 e aggiunsi il perché conservare una moneta ridotta in quello stato.....lui mi guardò fisso negli occhi e mi disse:"Non è la moneta o il suo stato che ha importanza per me ma quello che ha rappresentato e che poi mi ha permesso di realizzare nella mia vita che conta più di qualsiasi altra cosa e se oggi sono quello che sono ed ho potuto avere la famiglia che vedi forse un posto nel mio cuore per lei ci deve essere". Ci siamo seduti vicino al fuoco ed iniziò il suo racconto. Era il 1951, erano gli anni difficili del dopoguerra, quando mio nonno mi regalò un 10 lire con un ulivo ed un cavallo alato e mi sussurrò:"Questa non dev'essere una semplice moneta ma la forza per realizzare i tuoi sogni e superare qualsiasi ostacolo. Ricordati che solo con un grande cuore sarai libero di scegliere la strada giusta." Rimasi senza parole ma allo stesso tempo pensai che quella moneta dovesse essere magica ecco perché mio nonno me la stava regalando. Non potevo permettermi di perderla o farmela rubare e allora presi la mia scatola di biscotti, la svuotai e gelosamente riposi la moneta con un messaggio:"Un giorno ti verrò a riprendere e staremo insieme per sempre." Andai, verso sera, nel giardino dietro casa e la sotterrai nei pressi di un vecchio pesco in modo che nessuno potesse trovarla. La mia vita continuò normalmente quando una mattina di Agosto dell'anno successivo, per motivi che non ho mai capito, fummo costretti a trasferirci in un paesino a circa 50 kilometri senza darmi nemmeno la possibilità di poter prendere la mia scatola con la moneta. Vani furono i pianti, le lamentele ma certo non potevo nemmeno dire che dovevo prendere una moneta magica ... chi mi avrebbe creduto? Il mondo mi crollò addosso e pensai che non avrei potuto realizzare nulla senza il mio portafortuna ed invece passarono gli anni diventando un ottimo apprendista sarto e con la mia bici mi recavo a casa dei clienti per le misure dei vestiti, ormai avevo una buona paga ed ero stimato da tutti ma sembrava che mi mancasse qualcosa. Erano trascorsi circa 15 anni da quando c'eravamo trasferiti ma spesso il mio pensiero tornava a quella moneta, non riuscivo a darmi pace, qualche spiegazione doveva esserci...una mattina alle prime luci dell'alba presi la bicicletta e mi avviai convinto alla vecchia casa per recuperare la scatola con la moneta e trovare le risposte ai miei dubbi. Quando giunsi sul luogo erano cambiate un po' di cose ed in particolare il giardino con il pesco era stato sostituito da un'orto ed un pollaio. Pensai tra me:"Che fine avrà fatto la moneta forse non la ritroverò più". Intanto chiesi a dei passanti chi abitasse in quella casa e mi dissero che c'era un capostazione calabrese con la sua famiglia ma ero troppo deluso e tornai a casa. Nei mesi successivi ritornai più volte alla vecchia casa ma non ebbi mai il coraggio di bussare e chiedere informazioni quando una mattina mio nonno mi fermò e accarezzandomi con tenerezza mi disse con tono deciso:"Sei libero lo hai già dimenticato? Perché non fai quello che dice il tuo cuore? Non ti fermare davanti agli ostacoli. Gli ostacoli sono fatti per essere superati e le paure per essere vinte. Vai adesso." Andai, veloce come il vento, non sentivo la stanchezza della pedalata ed arrivato a destinazione senza indugio bussai a quella porta e mentre mi guardavo intorno per rivivere i ricordi di un tempo mi si presentò davanti una bellissima figura femminile che mi chiese il perché della mia presenza. Balbettai alcune parole incomprensibili e lei sorridendo mi rispose di non aver capito...beh trattenni il respiro, per evitare altre figuracce, raccontai tutto di un fiato la mia storia e che cercavo la mia scatola con la moneta. Lei, arrossì in un primo momento, poi mi chiese di aspettare e quando tornò portava con sé la scatola di latta. "Scusami ma non te la posso consegnare. Chi me lo dice che sei tu il proprietario? Dentro c'è un biglietto, mi sapresti dire cosa c'è scritto?". La guardai nei suoi meravigliosi occhi e senza esitare:" Ti verrò a riprendere e staremo insieme per sempre." Da quel giorno feci avanti e indietro per rivedere solo lei...ormai c'eravamo innamorati e qualche anno dopo ci sposammo. Mio nonno aveva ragione non bisogna mai fermarsi, arrendersi e credere in sé stessi... non mi sono mai fermato davanti a nulla e ho saputo rialzarmi, più forte di prima, anche dalle sconfitte. La moneta avrà sempre un posto in un angolo del mio cuore perché, oltre essere presente nei ricordi personali, è lo stimolo che ognuno di noi ha bisogno per compiere determinate scelte e che mi ha permesso di migliorare nella vita ed avere una meravigliosa famiglia di cui fai parte anche tu. Questa è la storia che mi ha raccontato mio suocero, passato ormai a miglior vita.? Mi scuso per qualche errore ma ho dovuto scrivere in fretta per arrivare alla fine?
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