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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/29/21 in tutte le aree
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Ciao a tutti, posto dopo un po' di tempo, un bel cavallo passato, fortunatamente, quasi inosservato. Classificato mir 84/16, con I sotto l'addome. Vistoso l'errore di legenda al rovescio EQVITS REGNI. Saluti Eliodoro5 punti
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Non è la prima volta che l'utente @MatC chiede di cancellare una discussione da lui iniziata per "motivi di privacy", dopo aver ottenuto le informazioni chieste. E' una prassi che non ci piace, e anche se a volte si è acconsentito a farlo, questo non deve essere motivo per cui la cosa diventi un'abitudine. Invito quindi l'utente, nel caso avesse in futuro di nuovo bisogno del nostro aiuto, che non gli sarà certo negato, a regolarsi di conseguenza. Grazie.5 punti
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È stato confermato per le date del 26 e 27 Marzo 2022 il secondo appuntamento di CEREA-VERONA COLLEZIONA presso l’Area Fieristica di Cerea VR Via Oberdan, 10 Uscita Autostrada MI-VE Verona Sud INGRESSO GRATUITO Apertura al pubblico Sabato e Domenica dalle ore 9,00 alle 18,00 La Manifestazione sarà suddivisa in tre Aree: Numismatica Filatelia, Cartofilia Militaria, Collezionismo Servizio di Vigilanza armata nei tre giorni. Servizio carico-scarico con carrelli. Parcheggio interno riservato. Servizio bar e ristorazione interno. Possibilità di allestimenti personalizzati. Carico e scarico al piano o con scale. Carico e scarico al coperto in caso di maltempo. Saluti Simone3 punti
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Buona serata a tutti Tutti conosciamo il Grosso in argento,che nel periodo dei comuni a cavallo del 1200-1300 venne battuto più o meno in tutta la penisola coi simboli delle varie città di emissione. Per la zecca modenese son monete che si trovano con una certa facilità. Nello stesso periodo,e con lo stesso tipo di conio,vennero battuti anche i denari piccoli in mistura con un bassissimo contenuto d'argento (160/1000 di argento e 840/1000 di rame) che sono molto rari da trovare e ancora di più in condizioni dignitose. Sono più rari non tanto perché ne furono coniati meno ma perché nessuno ,visto il fino irrisorio,li ha "tesaurizzati", nascosti o murati per conservarli in tempi di calamità o guerre. 12 denari equivalevano ad un grosso. Questo è il primo esemplare che mi è capitato di vedere in mano e si è andato ad aggiungere subito in collezione vista anche la sua ottima conservazione. Moneta ben più rara di quanto dicano i cataloghi. Peso 0,55 grammi e 14mm di diametro. Cosa ne pensate? Vi piace? Grazie a tutti e un saluto Marco3 punti
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Trovo i confronti istituiti da @gionnysicily alquanto stringenti. Vorrei però fare un ulteriore passo avanti analizzando la figura del Sileno. Il soggetto iconografico risulta attestato in varie area etrusca alla fine del VI secolo a.C. o poco dopo, epoca alla quale sembrano risalire le prime antefisse sileniche note in quest'area, ossia quelle del tempio del Portonaccio a Veio. In un periodo sostanzialmente coincidente sembra inquadrarsi la diffusione in ambito siceliota, dove trova largo utilizzo nella decorazione delle antefisse degli edifici sacri a Naxos, Siracusa e Camarina. Non mancano tuttavia attestazioni a Taranto, Medma e Locri. L’iconografia silenica più arcaica in ambito siceliota (fine del VI secolo a.C.) presenta un volto composto, quasi ieratico: barba regolare, folta capigliatura che copre l’alta fronte distesa, tratti somatici di stile severo ma senza sorriso arcaico. Successivamente (V-IV secolo a.C.) si afferma un altro tipo iconografico, documentato a Naxos e a Gela, in cui viene accentuata la natura ferina e bestiale del personaggio, con calvizie e barba folta e disordinata, fronte corrugata, naso camuso, labbra socchiuse in un ghigno con denti in vista. Antefissa a testa di Sileno da Gela (ca. 470-460 a.C.) https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Antefissa_a_testa_di_sileno,_470-460_ac_ca.,_da_gela_(M.A._Reg.le_gela).JPG Ora, se analizziamo con attenzione il tipo monetale, si nota una resa dell'immagine del tutto lontana da quelli che potevano essere i prototipi arcaici di fine VI sec. Il volto presenta una trattazione estremamente plastica, sia nella esecuzione e trattazione della barba che dei capelli, entrambi folti e, direi, in "accurato" disordine. La barba, in particolare, non ha nulla da invidiare (permettetemi la digressione ?) con un look maschile particolarmente in voga nei tempi odierni. Accurata risulta anche la resa delle orecchie ferine che concorre ad accrescere la grande perizia e il notevole livello qualitativo raggiunto dall'incisore che realizzò il conio. Sulla base di queste considerazioni e per quanto lo stile rappresenti un fossile-guida da utilizzare con le dovute cautele, l'analisi iconografica sembrerebbe penalizzare sia l'attribuzione di questa moneta ad un’epoca troppo alta (VI secolo) sia la sua collocazione in ambito siceliota e siracusano in particolare. Per quanto motivi silenici siano ampiamente diffusi, come abbiamo visto, nelle decorazioni architettoniche in Magna Grecia e in Sicilia e il tipo venga ripreso nel V secolo su serie di Aitna e di Katane nonché sugli hexas di Selinos, la raffigurazione sulla moneta in esame mal si armonizza con la temperie stilistica dell'epoca in Italia meridionale. E non solo, in quanto anche su monete di area orientale che riprendono il medesimo soggetto nella prima metà del V secolo le differenze appaiono non trascurabili. RN XXI, 2021, 208 Riguardo le peculiarità tecniche, ben evidenziate nei diversi interventi, lascerei da parte le prime emissioni veline, più prossime alle produzioni egee considerata anche l'origine etnica dei coloni, ed anche quelle di Selinunte. Trovo invece decisamente stringenti i confronti con le emissioni della regione attica a cui peraltro ben si aggancerebbe anche il peso dell'esemplare, benché non in modo discriminante considerata la diffusione del sistema ponderale in Occidente. Ovviamente potrebbe anche trattarsi di consonanze solo formali, “migrate” altrove dalla Grecia continentale. Certo è che un tondello di spesso e di foggia globulare con tipo ed etnico iscritti entro una forte depressione quadrangolare sono alquanto rare in Magna Grecia e in Sicilia. Le questioni restano molteplici e di non facile soluzione, tuttavia i campi di indagine fin qui analizzati consentono di formulare almeno due ipotesi: a) se dovesse accertarsi che l’etnico è e che quindi che la moneta venne emessa a e da Siracusa, ci troveremmo di fronte ad un ibrido, ossia ad un esemplare prodotto in ambito siceliota ma con forti reminiscenze tecniche di aree allogene. Resterebbe in ogni caso da spiegare la scelta dei tipi che non hanno seguito nelle produzioni monetali siracusane, e ciò anche nel caso si trattasse di un esemplare (unicum) coniato per celebrare un evento particolare. b) se l’etnico risultasse di diversa lettura in quanto parzialmente obliterato a seguito delle operazioni di battitura e/o per reincisione di una o più lettere (vedi la V) o per altri motivi bisognerebbe necessariamente valutare l’ipotesi di un’attribuzione della moneta ad area diversa da quella siceliota.3 punti
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... e sbaglieresti a farti prendere dall'ansia, perchè per le grandi rarità spessissimo si ha un solo conio, e poter fare un raffronto con una moneta museale, possibilmente lì depositata da lungo tempo, è un grosso vantaggio ! Monete chiaramente autentiche ed eccezionalmente gustose ! Un cordiale saluto, Enrico3 punti
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Buongiorno a tutti, nell'attuale asta Nomos è posto in vendita un meraviglioso aureo di Crispina, eccezionale per stile, conservazione e rarità. Tale aureo è inoltre contraddistinto da un tipo al rovescio piuttosto originale: la rappresentazione dell'altare sul quale venne celebrato il matrimonio tra Commodo e Crispina circondata dall'esplicita legenda DIS CONIVGALIBVS. Crispina ottenne il titolo di Augusta a seguito di tale cerimonia: è la ragione per cui la nota descrittiva della casa d'aste presenta l'ipotesi (da me condivisa) che si possa trattare della prima moneta coniata per Crispina. Ricordo che il matrimonio avvenne quando Marco Aurelio era ancora in vita, intorno al 177-178. Cassio Dione scrive a tal proposito: "quando la situazione in Scizia richiese di nuovo la sua presenza fu indotto dalle circostanze a dare Crispina in sposa al figlio più presto di quanto avrebbe desiderato". https://nomosag.com/default.aspx?page=ucAuctionDetails&auctionid=23&id=228&p=1&s=crispina&ca=0&co=0&type=auction2 punti
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Ciao a tutti, vi seguo quando posso anche se scrivo molto di rado. condivido l'ultimo acquisto di Caracalla. Moneta comune ma acquistata per la conservazione. Buona serata2 punti
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L'articolo di Silvio Sannino: https://storienapoli.it/2021/11/24/le-piastre-con-contromarca-di-ferdinando-ii/2 punti
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Dell'opera di Tavernier ho da poco acquisito anche il tomo IV della terza edizione francese pubblicata a Parigi nel 1713, questo volumetto si caratterizza per la presenza nelle pagine finali di una saporitissima appendice numismatica corredata da 11 suggestive tavole illustrate in cui sono presentate le diverse monete circolanti nei paesi visitati dall'autore...2 punti
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Chi sarebbero gli addetti ai lavori visto che io è dal 1985 che conosco Italo Vecchi e studiamo la monetazione etrusca. Anche Italo come me ha partecipato al convegno di Baratti dove abbiamo fatto due relazioni pubblicate su Rassegna di archeologia n,26, Un grande aiuto oltre alla conoscenza da trentasei anni della monetazione etrusca, mi è stato quello di lavorare da undixi anni assieme al dr. Catalli e poter visionare e studiare la maggiore collezione di monete etrusche esistente al mondo che è quella di Firenze, In precedenza avevo lavorato a Volterra con il dr. Gabriele Cateni. Sinceramente mi risulta che studiosi di monetazione etrusca non ce ne siano tanti e soprattutto oltre a Fiorenzo Catalli e qualche archeologo, che però si limita a qualche relazione specifica, Italo Vecchi, io e Luciano Giannoni (tutti e tre numismatici fin da ragazzi) che studiamo questa difficile monetazione. La invito a leggere la mia Sylloge Nummorum Etruscorum del MAF la cui uscita prevedo per la prossima primavera.2 punti
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Numista più accurato e lineare, ricco di approfondimenti, il passaggio da una nazione all'altra avviene in modo molto agevole, ucoin è confusionario, scarno, riguardo le valutazioni addirittura ridicolo, Numista si astiene mettendo solo il valore aggiornato del fino contenuto.2 punti
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Seconda guerra mondiale La campagna di Siria Il mandato francese della Siria e del Libano con la caduta della Francia (maggio/giugno 1940) passò al governo di Vichy, uno stato fantoccio della Germania nazista. Le operazioni della campagna di guerra consistevano nell'invasione della Siria e del Libano da parte degli Alleati per togliere il controllo al regime di Vichy. I nazisti si erano disimpegnati da quell'area del Mediterraneo per utilizzare le truppe in altri fronti, confidando sul fatto che il territorio rimanesse sotto il controllo di Vichy. L'invasione ebbe successo e permise agli Alleati di occupare altre basi aeree e navali in quell'area. Nel novembre del 1941, a seguito della vittoria ottenuta, i francesi governarono provvisoriamente sulla Siria e sul Libano riconoscendo l'indipendenza di entrambe in nome della Francia libera. Agli inizi del 1945 in Siria i nazionalisti locali diedero inizio ad una serie di dimostrazioni contro la presenza militare francese, il Libano, da stato indipendente, nel febbraio del 1945 dichiarò guerra a Germania e Giappone. Una banconota in uso in quei territori a mandato francese all'epoca dei fatti. Banca di Siria e del Libano 1 livre del 1939 (era equivalente a 20 franchi francesi)2 punti
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Lavorando al medagliere del Museo Archeologico del Museo di Firenze, ho avuto modo di fare analizzare, dal CNR di Pisa, gli esemplari presenti e devo dire che sono risultati di fattura moderna. Oltretutto le monete etrusche che solo Populonia ha emesso in lega nobile sono in realtà in elettro 72/75 % oro e il 22/25 in argento e il resto in rame. Ho avuto anche la possibilità di vedere la corrispondenza fra l'allora direttore del Museo L.A. Milani al quale hanno rifilato falsi e invenzioni e sono a conoscenza anche del nome della persona che li vendette, ma che nella mia relazione non ho potuto citare per evitare querele, cosa già successa in passato ad una dottoressa della Soprintendenza. Rifacendo la Sylloge delle monete etrusche del MAF ho riscontrato altre monete false e invenzioni della seconda metà del XIX secolo e primi del XX. Spero che il nuovo catalogo italianao inglese che sto completando esca verso la primavera del 2022, e soprattutto spero che i famigerati leoncini e altre monete una volta per tutte sino eliminati dalla monetazione etrusca con la quale non c'entrano nulla. Stefano Bani2 punti
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Milano Numismatica e’ oggi su Numispost, magazine di numismatica svizzero, una ulteriore gran bella soddisfazione per tutti noi, avanti così ! https://drive.google.com/file/d/1hbDtK5SNAv6UXNur9sY8_45EbqTVAsHr/view?usp=drivesdk2 punti
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Ne ho trovata una : E’ una dracma 3.9gr di peso L’incuso al rovescio e’ dato da un punzone quadripartito come quelli gia’ in uso a Siracusa. Nessuna eccedenza di metallo ai bordi. Si inquadra nella tecnica di coniazione adottata in magna grecia e sicilia. Ben diversa - come rilevato - da quella usata per l’Alpheios .2 punti
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Buongiorno a tutti, Grazie @giuseppe ballauri per aver apprezzato l apertura della discussione sulle monete con lo Stemma di Aragona-Sicilia capovolto o armi diffate, grazie @doppiopunto per aver arricchito la stessa con questo articolo che trovo molto interessante, articolo che in questa discussione non poteva mancare. Un saluto a tutti. Raffaele.2 punti
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Esponente di questa nobile famiglia di Bologna, Brancaleone ( 1220-1258 ) viene richiesto a Roma nel 1252 per porre mano allo riordino del governo dell' Urbe . In Roma nel 1143 è stato ricreato il Senato con 56 Senatori che, nel tempo dal 1191 si riduce ad un unico Senatore : la nuova repubblica senatoriale reggerà tra non poche difficoltà fino al 1354 . Brancaleone riceve la nomina a Senatore e, da buon conoscitore del suo tempo, accetta la nomina ottenendo in garanzia per la propria incolumità che alcuni membri delle famiglie influenti di Roma siano condotti a Bologna in ostaggio . Eletto poi anche Capitano del Popolo, Brancaleone si colloca tra le emergenti classi borghesi e popolari e lo strapotere delle famiglie nobili : contro queste ultime arriva a disporre l' esecuzione capitale di 2 esponenti degli Annibaldi ed ordina la distruzione di oltre 100 delle torri cittadine . Nel 1258, in missione lontano da Roma, Brancaleone muore improvvisamente, forse per veleno, forse per malaria : l' ammirazione del popolo romano gli viene testimoniata conservandone il capo in una teca posta sopra ad una colonna in Piazza del Campidoglio . La cosiddetta rocca Brancaleone, fortezza costruita nel 1457 in Ravenna, per alcuni dovrebbe il nome al ricordo di Brancaleone d' Andalò, conte di Casalecchio . Durante il suo governo, sono battuti in Roma al suo nome, interessanti e piuttosto rari grossi e mezzi grossi in argento .2 punti
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Tornato adesso dal convegno di Cera, facciamo un bilancio: parte dall'unico aspetto negativo cioè il freddo. Per il resto solo aspetti positivi: ottima affluenza di pubblico il sabato, buona la domenica fino a ora di pranzo (ad esempio a Verona dove sono sempre rimasto la domenica di gente se ne vedeva molto poca), ottima organizzazione della sicurezza con guardie private di giorno e di notte, a cui si sono aggiunti gli Alpini per controllare il parcheggio e 6 Carabinieri che hanno costantemente controllato dentro e fuori, bagni puliti sempre, bar e ristorante sempre in funzion, parcheggio espositori controllato costantemente e ben diviso da quello dei visitatori. Insomma se si vuole fare un convegno BENE si può fare, basta dedicarsi alla organizzazione e dedicarci molto tempo. In plauso ad Ivo che ha mantenuto tutte le premesse e promesse fatte. A marzo ci sarò sicuramente. Aggiungo che un tavolo costava la metà o meno di Verona.2 punti
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La moneta in asta ha il medesimo conio, sia al diritto saia al rovescio, dell'aureo conservato al British Museum di cui allego il link completo di classificazione. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1867-0101-7522 punti
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Continuo nella presentazione di alcuni volumi rappresentativi dalla sezione orientale della mia biblioteca numismatica, oggi tratto di un altro testo antico, si tratta dell'opera di un importante mercante e viaggiatore francese del seicento, Jean Baptiste Tavernier, che ebbe una vita assai avventurosa e ricca di viaggi e affari nelle contrade del Levante, dalla Turchia all'Indocina passando per la Persia e l'india, e di tutti questi viaggi e avventure ci ha lasciato dei resoconti molto corposi in un'opera in più volumi che ha avuto molteplici edizioni nelle lingue europee più importanti... Io possiedo il terzo tomo della seconda edizione italiana, stampata a Bologna nel 1690, e inerente i viaggi in India e in Indocina, un bel volumetto compatto, di più di 800 pagine e rilegato in piena pergamena... il testo è di estremo interesse in quanto si pone come una vera e propria trattazione della vita commerciale dell'India e dei Paesi limitrofi con dettagliate descrizioni delle vie percorse, delle città visitate e delle loro risorse e merci, dei mezzi di trasporto utilizzabili, degli animali, colture e prodotti più importanti...soprattutto vi è una saporitissima descrizione degli usi monetari, monete locali e straniere usate, loro circolazione, gli usi delle zecche, dogane e cambiavalute... il tutto infarcito con una ricca messe di aneddoti personali tratti dalle sue esperienze dirette o dai racconti di altre persone incontrate nei viaggi... un'opera davvero unica che è spesso utilizzata come fonte preziosa nelle trattazioni storico economiche e monetarie per quei Paesi nel corso del seicento...2 punti
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Ciao @ExarKun Mi permetto di intromettermi in questa discussione, pur non essendo un collezionista, nè un esperto di tale monetazione. Gli ossidi del rame sono più di una ventina e si formano dall'interazione con l'ossigeno, Co2 e altri elementi presenti all'esterno. Se la moneta di lega di rame è stata interrata per molto tempo il rame "assorbe" gli elementi circostanti formando degli Ossidi, Uno dei più comuni è la "malachite" caratterizzata da un color verdastro e stabile nel tempo. Ben diverso è il cosiddetto "cancro del bronzo" che è un ossido composto da cloruri che danneggia la moneta progressivamente ( tipico delle monete ritrovate in luoghi di tipo marino). Visivamente lo si può apprezzare notando delle macchie azzurro - verdastre con un aspetto "polveroso". Se si gratta ( ad esempio con uno stecchino di legno ) si comprende che il danno è profondo ed irreversibile: Posto una moneta che spiega meglio la questione: Sembra un danno superficiale, invece è cancro del bronzo. In questo caso sono concorde con @skubydu e @Gianni.R che sarebbe opportuno stabilizzarla con il Benzotriazolo, piuttosto difficile da trovare e da maneggiare in quanto cancerogeno. Nel caso della tua moneta per fortuna ( dalle foto ) dovrebbe trattarsi dell'Ossido volgarmente detto "Malachite" (CuCO3. Cu(OH)2), stabile e non pericoloso. Se vuoi un consiglio, si può semplicemente immergere la moneta in Olio d'oliva per qualche settimana, qualche concrezione potrebbe staccarsi ( poi lavarla in acqua possibilmente demineralizzata e sapone senza addittivi tipo Sapone di Marsiglia). Se qualcuno è interessato a questo argomento può contattarmi con Messaggio Privato, in quanto ho molti documenti che posso condividere in merito a questo argomento ( senza annoiare gli altri con reazioni chimiche etc etc ). Saluti a tutti, Beppe2 punti
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Ciao a tutti, Nel condividere l'ultima arrivata in collezione vorrei capire insieme a voi il reale grado di rarità di questa piastra, nei cataloghi/ manuali in mio possesso è riportata con grado di rarità R2/R3...ma secondo la mia modesta esperienza è un grado che sta un pochino stretto.... Voi cosa ne dite? Più rara la '56 o la '34? Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Carissimi, risolti quasi del tutto i miei problemi di login nel Forum, posso finalmente condividere con voi le ultime mie entrate in collezione, a partire da questo grosso di Pietro Gradenigo dall'Ex Asta 37 Rauch, lotto 2357 Dritto • PE • GRADONICO • / • S • M • VENETI • Al centro, San Marco stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce è volta a sinistra. Lungo l'asta DVX Verso Il Redentore, con nimbo crociato, seduto in trono di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC Contorno Liscio Riferimenti C.N.I. VII D/6 R/6, Montenegro 50, Gamberini 56, Paolucci 2, Papadopoli 2, Zub-Luciani 63[09], Keber 38[B-a] Una notazione: consultando la rete per prendere visione di altri esemplari, per quanto sia una moneta comune, a mio parere i Grossi di Pietro Gradenigo soffrono moltissimo di un processo di coniazione "molto superficiale", poco attento, e generalmente sul mercato si trovano soprattutto esemplari con rilievi usurati. Questo esemplare presenta invece i caratteri della legenda molto ben definiti, si notano sulle vesti al D/ addirittura alcuni piccoli dettagli con rilievi molto ben definiti (es. il polsino e la manica destra del Doge) che, a mio modestissimo parere, rendono questo esemplare in alto stato di conservazione. Sono graditi ovviamente i vostri sempre preziosi pareri e ben accetti diversi punti di vista. Buona domenica a tutti!!!1 punto
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Addirittura i miticj Oban giapponesi, i tangka indiani e perfino le cowrie shell e i .. larin.. mitico! complimenti Talpa, come sempre una scelta da vero gourmet ? notare il vocabolo desueto ‘monnoyes’ ( a volte monnoies), rimpiazzato poi dal piu’ recente ‘monnaies’…1 punto
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DE GREGE EPICURI Sulla tua moneta si legge in effetti quello che tu riporti. Se RPC riporta l'altra legenda, si tratta di una diversa moneta. Fra le provinciali emergono continuamente delle varianti non ancora repertoriate; ma sei certo che in RPC-on-line non sia riportata anche la tua?1 punto
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Vai sul sito SDA e scrivigli spiegando quanto accaduto https://www.sda.it/wps/portal/SDAit/Assistenza Meglio ancora, contatta direttamente la filiale che ti consegna i pacchi, loro dovrebbero essere in grado di rintracciare la persona che il tale giorno effettuava le consegne nella tua zona. petronius1 punto
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A parte quello citato sopra, e naturalmente il World Paper Money Vol. II, non ne conosco nemmeno io. petronius1 punto
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taglio: 2 cent paese: germania D anno: 2021 tiratura: 102.480.000 condizioni: spl città: trieste note: NEWS!!1 punto
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Certo,tutto può essere, ma nel caso di questa piastra di Francesco II c'è stata volontà nel capovolgere il punzone... Il conio qui fu corretto, c'è stata la volontà dell'addetto a ribattere e correggere con un punzone due "nuove" aquilette capovolte sopra le originali in posizione normale.1 punto
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2016 5 euro argento dedicati a VILLA CICOGNA MOZZONI Villa Cicogna Mozzoni di Bisuschio, in provincia di Varese, è un complesso architettonico progettato ed edificato durante il rinascimento1 punto
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Non è da trascurare un'altra più ovvia ipotesi, ovvero il capovolgimento involontario del punzone dello stemma Aragona-Sicilia. È conclamato che lo stemma del rovescio era realizzato dall'assemblaggio di più punzoni.1 punto
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Sicuramente il metodo di coniazione è la risposta al dubbio. Ma stiamo parlando di una moneta al momento UNICUM, che ha 4 lettere leggibili SVRA. Con un'arte incisoria che la accomuna a monete della Grecia Continentale. Da qui ne deduco, che i primi incisori approdati a Siracusa, alla fine del VI° sec. a. C. abbiano iniziato sotto l'influenza della patria di origine. E che solo successivamente, si siano adeguati ai canoni Siciliani. Tipologie delle coniazioni contemporanee.1 punto
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Foto tolte una volta identificata? Ottimo, come svuotare di senso il forum dopo che ce ne si è serviti. Anche la richiesta di cancellare la discussione per "privacy" da parte dell'autore. Non siamo su Facebook...1 punto
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Seconda guerra mondiale Banca Nazionale d'Albania 5 franchi del 1940 Stessa tipologia annullata (1943-1945)1 punto
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Poiché dalle foto non vedo nulla che possa far pensare a qualche errore di conio (per il quale la cifra richiesta sarebbe comunque assurda), la rarità sarebbe data dal fatto che si tratta di un esemplare con data piccola. La differenza di valore di mercato rispetto agli esemplari con data grande, è di 15 centesimi di dollaro: 35 cents la quotazione di catalogo per un esemplare, in ottima conservazione, con data grande, 50 per la data piccola Se invece il venditore pensa che la rarità sia dovuta alla mancanza del marchio di zecca (no mintmark), beh, questa è una caratteristica comune a tutti i Lincoln cents coniati a Philadelphia, dal 1909 a oggi: nel 1982 sono stati 10 miliardi e 700 milioni di pezzi In conclusione, quella che hai linkato è solo l'ennesima inserzione farlocca, come purtroppo ne proliferano sempre di più sui siti generalisti di vendita. Quale ne sia lo scopo non è chiaro, forse gente che non ha di meglio da fare nella vita, o che spera davvero di acchiappare il pollo che come niente fosse gli manda 46.458 euro, e perfino 68 centesimi Tornando alla tua moneta, come ti hanno già detto, l'unico valore reale è quello facciale, da noi, in genere, monete così si trovano nelle ciotole dei mercatini a 50 centesimi di euro. petronius1 punto
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Buonasera, sulla tematica in discussione trovai molto interessante questo articolo a firma di Pier Paolo Irpino del 2019, che parte da molto lontano. Buona lettura https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/1 punto
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Piacevolmente sorpreso dalla quantità di espositori e frequentatori e dalla sicurezza (presenza di Carabinieri e guardie giurate), ci tornerò volentieri. Anche il parcheggio, che temevo, era molto comodo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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allora, cerchiamo di capire... lo compreresti perchè viene dal B.M. ? O l'altro no perchè ritieni che possa esser falso? Capiamoci... Per una tua affermazione di questo genere dovrebbe esserci almeno qualche motivazione tecnica... perchè a quanto vedo (e l'ho guardato di fino), escono dallo stesso conio, ma proprio lo stesso... nei minimi particolari ( irriproducibili).... e quindi condividono la stessa sorte... Sono intercambiabili, nessuno dei due ha scritto nel DNA che uno è del B.M e un altro dal mercato1 punto
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Foto ottime, specialmente le ultime. Vedo uno scaglione caricato da tre stelle (di otto raggi?), e accompagnato da tre rincontri di bue o di toro. É molto probabile che questo sigillo sia stato apposto prima dello spostamento del dipinto dalla terra d'Albione, i rincontri di bovino non sono infrequenti in quella terra e spesso il termine che li contraddistingue in inglese (ox, bull, ecc.) allude al cognome del titolare dello stemma.1 punto
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Buon convegno, non troppo grande ma piacevole. Ben strutturato e organizzato. Pubblico abbastanza numeroso, speriamo si continui così migliorando ancora.1 punto
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Ben strutturato. Spazio tra i banchi giusto anche per le norme anticipo Covid. Ovviamente Veronafil è un'altra cosa, ma se devo dare un voto... promozione a pieni voti. Complimenti agli organizzatori. ???1 punto
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Foto migliori non arriveranno mai, nel caso @Nonomnismoriar potrà contattare un membro dello Staff e riapriremo la discussione. Al momento si procede con la chiusura.1 punto
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Volevo segnalare su questa particolare emissione un ulteriore e recente articolo ad integrazione di quello di Arnold-Biucchi e Weiss: Virginia M. Lewis, Two Sides of the Same Coin: The Ideology of Gelon’s Innovative Syracusan Tetradrachm, in Greek, Roman, and Byzantine Studies, 59 (2019), pp. 179–201. https://grbs.library.duke.edu/article/view/16179/72121 punto
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La seconda e' questa come la tua . Entrambe insieme ai relativi diplomi sono piuttosto ricercate dagli appassionati di storia locale1 punto
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taglio: 50 cent paese: Italia anno: 2017 tiratura: 5.000.000 condizioni: spl++ città: Paestum1 punto
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