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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/22/21 in tutte le aree
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Ciao a tutti. Con la New entry di oggi ho finito anche la serie da 100 mila lire. Ho aspettato fino ad ora perché aspettavo il giusto prezzo. Nei mercatini e nei negozi questo pezzo lo trovo spesso e volentieri sui 50 euro ed oltre e considerando la vastissima tiratura per me era esagerato. Finalmente ho trovato un prezzo che trovo congruo. Sopratutto con questa ormai facendo il calcolo mi mancano solo 10 banconote (considerando anche le impossibili) e terminerò la raccolta delle repubblicane.6 punti
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Buonasera a tutti, cerco in tutti i modi di stare lontano dalle Vicereali, ma quando le tiro fuori si riaccende qualcosa in me? 9 Cavalli Filippo IV 1626 l'esemplare in dettaglio a pagina 233 87/1 del Libro " La moneta Napoletana dei Re di Spagna Nel periodo 1503-1680 " di Pietro Magliocca. Saluti Alberto4 punti
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Bene! Con ciò direi che abbiamo concluso tutta la parte relativa alla descrizione del quadro storico. Mi auguro di non avervi tediato troppo ma, personalmente, ritengo che la Storia sia un elemento fondamentale in numismatica. Senza conoscere la Storia, non credo si riesca ad apprezzare veramente le monete (o medaglie, come in questo caso) che collezioniamo. A me, comunque, ha fatto piacere scriverlo. Spero che a voi abbia fatto piacere leggerlo ? Veniamo ora, finalmente, alla tanto attesa medaglia. Al dritto troviamo la testa laureata di Napoleone rivolta verso destra. Alla base del collo notiamo la firma dell’incisore Andrieu. Al rovescio, invece, abbiamo un’elaborata rappresentazione in pieno stile neoclassico. Al centro della raffigurazione troviamo Ercole con pelle di leone e clava nella mano, colto nell’atto di sferrare il colpo fatale ad un gigante steso a terra che si ripara con uno scudo. A destra abbiamo la Vittoria alata con ramo di palma in mano e pronta ad incoronare con l’alloro il vincitore. In basso nell’esergo: Bataille de Wagram - VI Juillet MDCCCIX (6 luglio 1809), con firme di Galle e Denon. Si tratta di una medaglia discretamente rara, soprattutto in argento ed in alta conservazione. L’esemplare da me aggiudicato, che assicuro essere poco valorizzato dalle mie pessime qualità fotografiche, presenta al dritto una bella patina omogenea da vecchia collezione, mentre al rovescio ha mantenuto ancora una buona percentuale del lustro del metallo. Da apprezzare anche la quasi totale assenza di colpetti, segnetti sui campi e tacche, tutti elementi congeniti che purtroppo affliggono spesso le medaglie napoleoniche anche in alta conservazione. Credo di aver detto, bene o male, tutto quello che volevo scrivere su questa medaglia. Perciò, vi lascio ora alle foto, curioso di sentire qualche vostro commento (e sulla Storia di questo pezzo e sulla medaglia in sé). Grazie a tutti per l'attenzione.4 punti
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Salve segnalo : Vincenzo Castelli, Luciano Giannoni, Renato Villoresi, LE MONETE DELLA REPUBBLICA DI SIENA RITIRATA IN MONTALCINO, Edizioni D’Andrea, dicembre 2021, 66 pagine, € 16. In questo lavoro gli autori prendono in esame la monetazione della Repubblica di Siena ritirata in Montalcino (1556-1559), proponendo un Corpus di tali emissioni e realizzando lo studio dei conî sia da un punto di vista tipologico che statistico. Da quest’ultimo emerge che la Zecca di Montalcino, di cui era stato nominato responsabile Agnolo Fraschini, già titolare di quella di Siena, avrebbe realizzato un numero notevole di conî dei quali probabilmente soltanto una metà circa è individuabile, essendo state le monete di Montalcino colpite da una damnatio memoriae con la quale Cosimo I volle cancellare ogni ricordo di un eroico quanto sfortunato tentativo di salvare le istituzioni e la storia della Repubblica senese. Si è cercato infine di fornire alcune precisazioni attorno alla vexata quaestio delle quadruple, da alcuni studiosi considerate solo dei falsi ottocenteschi. Il presente lavoro è un estratto del contributo tratto da Aspetti di storia della Toscana attraverso monete e medaglie, curato da Massimo Sozzi ed edito dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici. L’opera sarà presentata a Montalcino sabato 18 dicembre, alle ore 16:00, presso il Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra di Montalcino.3 punti
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Non ti dimenticare questo Paese, più tempo si perde è più diventeranno ostiche, la mia..... a suo tempo arrivata senza protezione e maltrattata pure dal postino.3 punti
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Che si tratti del didramma agrigentino evidenziato in precedenza (nella fattispecie leggermente decentrato) è chiarito dalla visibilità anche della testa al di sotto del granchio3 punti
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"Gioachino" Forse queste due monete sono dello stesso modello? È mio. Dall'asta Stack's bowers di quest'anno. NGC-AU53.3 punti
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Ricordo che sento questa storia dei FdC fin da quando ho comincato a collezionare in maniera più seria (2005-2006). Beh, se avessi ascoltato i consigli letti e ascoltati negli anni, onestamente, avrei avuto un plus valore non indifferente. Invece mi sono limitato ad acquistare quel che mi piaceva senza badare eccessivamente alla conservazione. Bene, credo di averci guadagnato lo stesso, e se volessi vendere venderei in guadagno (molto meno che se avessi presi FdC Ovviamente). questo perchè ho acquistato Vicereali prese quando non le filava nessuno, regno preso quando cominciava a calare pesantemente, scudi mondiali presi in media conservazione quando l'argento era a 20 centesimi e gli scudi si pagavano anche 7-8 euro, ecc. ecc. Ovviamente la mia è stata sostanzialmente fortuna. Ciò non toglie che sia possibile con un minimo di cognizione di causa e acquisti oculati, rientrare del tutto del capitale speso qualora si abbia interesse a vendere, anche senza prendere FdC. Comunque il fattore economico, per quanto ci giriamo intorno, non può essere considerato trascurabile. Un collezionista con uno stipendio medio, in una vita di collezionismo si troverà ad aver speso cifre con 4 zeri. Denaro tolto alla famiglia. Alla fine di una vita di collezionismo ci si ritrova in casa o in cassetta di sicurezza un capitale equivalente a 2-3 anni se non più di risparmi. È chiaro che io mi auguri che questo denaro non sia denaro perso e, se non vi ne fosse interesse da parte dei familiari al continuare la collezione, torni nella disponibilità degli eredi. La mia collezione è importantissima e fa parte della mia vita, ma il futuro dei miei figli è naturalmente più importante e una cifra a 4 zeri può fare la differenza soprattutto quando un giovane comincia a entrare nel mondo del lavoro e si allontana dalla famiglia. Se io fossi certo che il denaro speso fosse perso, acquisterei lo stesso, ma fondamentalmente mi orienterei su poche monete simbolo di estrema bellezza artistica (relativamente al periodo di coniazione) e non mi andrei a perdere nel completare monetazioni o avere la rarità di nicchia costosa ma bruttarella.3 punti
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Quinta coalizione e battaglia di Wagram Alla luce delle impreviste difficoltà avute nel tentativo di conquista del territorio spagnolo, Napoleone fu costretto a spostare una parte consistente delle proprie truppe dal fronte orientale verso Madrid. Gli austriaci videro questa mossa come un’opportunità da cogliere al volo e attaccarono il fianco lasciato scoperto, entrando in Baviera il 10 aprile 1809. L’attacco dell’Austria, alleatasi con la Gran Bretagna nella cosiddetta “quinta coalizione”, colse abbastanza di sorpresa i francesi. Ciononostante, la Grande Armée, guidata dai suoi più abili marescialli (primo fra tutti Davout), riuscì a difendersi bene e a contrattaccare rapidamente. Napoleone stesso raggiunse in breve tempo il fronte e il 13 maggio riuscì, addirittura, ad entrare a Vienna. Presa la capitale, sembrava ormai una guerra destinata a concludersi in fretta ma, in realtà, la vittoria era ancora lontana dal realizzarsi. Difatti, le forze austriache, capeggiate dall’arciduca Carlo, non erano ancora state definitivamente sconfitte sul campo di battaglia. Napoleone intercettò, quindi, gli austriaci sulle sponde del Danubio, affrontandoli nei pressi dei villaggi di Aspern ed Essling. L’arciduca Carlo aveva scelto questo luogo non a caso: i francesi dovevano attraversare il Danubio per raggiungere gli austriaci e, come potete immaginare, per spostare decine di migliaia di soldati, cavalli e cannoni, ci vuole del tempo. Perciò, mentre le prime linee dell’esercito francese si trovavano già ad Aspern ed Essling, i restanti corpi d’armata dovevano ancora attraversare il fiume. Il piano degli austriaci era tanto semplice quanto efficace: tenere divise le forze francesi, ostacolandone il più possibile l’attraversamento. Per far ciò, colpirono i fragili ponti in legno, utilizzando una serie di chiatte cariche di esplosivi. In questo modo, la retroguardia avrebbe impiegato ancora più tempo per riunirsi alle truppe che avevano già attraversato il ponte. Queste ultime, invece, si trovavano in trappola: senza rifornimenti, bloccati alle spalle e costretti ad affrontare un nemico in superiorità numerica. Battaglia di Aspern-Essling (21-22 maggio 1809) La battaglia di Aspern-Essling fu dura e costò la vita a migliaia di soldati di entrambi gli schieramenti. I francesi, pur resistendo faticosamente alle ondate austriache, furono alla fine costretti alla ritirata. La vittoria austriaca, però, non risultò decisiva: anche l’esercito dell’arciduca Carlo era esausto e non ebbe la forza necessaria per lanciarsi all’inseguimento del nemico in fuga. Ciò permise a Napoleone di riorganizzare le proprie truppe e di vendicarsi per lo smacco subito. Dopo circa sei settimane di preparativi, i francesi erano pronti per dare nuovamente battaglia. Questa volta Napoleone non voleva rischiare di commettere ulteriori passi falsi. Attraversò, quindi, il Danubio alla testa di un esercito forte di oltre 160.000 uomini, scontrandosi a Wagram contro circa 140.000 austriaci. Fu una battaglia epocale, probabilmente la più grande che si fosse mai vista in termini numerici. Napoleone alla battaglia di Wagram (5-6 luglio 1809) Dopo due giorni d’intensi combattimenti, Napoleone riuscì a sconfiggere definitivamente gli austriaci, costringendo l’arciduca Carlo prima alla fuga e poi alla resa. L’imperatore Francesco I, fratello di Carlo, fu molto contrariato da questa decisione. Il suo intento era, infatti, quello di proseguire ancora il conflitto, in attesa del supporto militare inglese. Alla fine, però, anche l’imperatore dovette riconoscere la sconfitta, arrivando a stipulare una nuova pace (Trattato di Schönbrunn), con cui fu costretto a cedere altri territori alla Francia ed ai suoi alleati… Per quel che riguarda, invece, il rapporto tra Francesco I ed il fratello Carlo d’Asburgo, i dissidi tra i due non si placarono mai e l’arciduca finì col rassegnare le proprie dimissioni da comandante in capo dell’esercito, ritirandosi a vita privata.3 punti
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Ecco cos'era quel rumore incessante che proveniva dalle casse acustiche del pc! Eccolo qua! magari chi l'ha comprato e lo possiede ancora ed è iscritto al forum (e legge la discussione) si fa avanti! un raro horror2 punti
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Un interessante, raro denario attribuito, come ricorda il compilatore del catalogo all' "Year of the Four Emperors". Passerà a giorni in asta NOMOS 23 al lotto 215 .2 punti
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Si tratta di un denario con un'iconografia ed uno stile veramente particolari che suscita curiosità ed interesse. Viene usualmente classificato come una coniazione "legionaria" del primo periodo della ribellione contro Nerone (Primavera del 68) ad opera delle legioni stanziate in Gallia. In quel momento Galba non era ancora stato proclamato imperatore: va notato come sulla moneta non compaia né il suo ritratto né la menzione del suo nome. Il denario postato appartiene alla versione - molto più rara - con diritto anepigrafo. Decisamente più comune è, al contrario, il tipo al diritto accompagnato dalla legenda MARS VLTOR. La rappresentazione del busto di Marte al diritto non è affatto usuale e, pur molto diverso nello stile, mi riporta alla mente il celebre didramma Crawford 13/1 di quasi 400 anni prima. Allego il link al medesimo denario (suberato, quindi classificato come "ancient forgery") conservato al British Museum. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1939-0109-142 punti
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Nell' accattivante, non rara tipologia con testa di Elios al diritto ed al rovescio rosa con leggende e simboli in cartiglio incuso, un esemplare di dracma di epoca ellenistica di Rodi, passerà a giorni in asta Heritage 232147 al n. 64118 .2 punti
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Come correttamente indicato da @King John e @VALTERI i coni di D/ e di R/ non sono in asse ma decentrati. Basta pertanto far ruotare leggermente la moneta e l'immagine del granchio (con relativa testina sottostante) apparirà più chiara (v. immagine allegata). Diciamo che in questo caso, per fortuna, i sottotipi hanno lasciato tracce abbastanza evidenti.2 punti
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Di questo vaglia cambiario ne ho di tanti colori, quest'ultimi variavano a secondo il valore che si dovevano emettere, questo rosa per esempio lo si poteva utilizzare per cifre da oltre 50.000 lire a 200.000 lire. Vi ricorda qualcosa?2 punti
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Ciao. Si è la stessa variante molto rara. La tua avevo tentato anch'io di aggiudicarmela in asta Stack's , ma sei stato più bravo tu, anche se mi par di capire che non conoscevi la variante. Complimenti per la bella e rara moneta che hai in collezione2 punti
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Ciao a Tutti e complimenti @magicoin per la tua Piastra eccellente. Ho in raccolta una 1857 che al D/ presenta le stesse V capovolte al posto delle A e D incomplete nelle parti inferiori. Al R/ anche la mia presenta le Aquile capovolte. Stesso conio? Saluti a Tutti.2 punti
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A tantissimi collezionisti andrebbe già bene così, ma se ne cerchi uno migliore con un po di pazienza e tanti denari lo troverai di sicuro. Ti faccio vedere il mio esemplare.2 punti
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Se ti si è annebbiata la vista per questa 25 lire e quando vedrai il capolavoro dell'esperimento che succederà ... non voglio nemmeno immaginarlo. Ha una sua personalità.... ? P.S..: non fatelo a casa altrimenti questo potrebbe essere il risultato del fai da te. Se proprio deve essere necessario pulire una moneta informatevi sulla corretta procedura da adottare o affidatevi ad un un'esperto del settore per evitare di rovinare un pezzo di storia. Il processo è irreversibile.1 punto
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Ciao Alberto,bel pezzo,C retrograda e simbolo S davanti al busto,non è semplice da reperire, almeno io non l'ho ancora trovata...1 punto
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Effettivamente è stata troppo nel forno...in compenso sarà croccante la carta ?1 punto
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De grege Epicuri. Anche secondo me. Queste capigliature "alte" di Iulia Domna sono eccezionali.1 punto
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Al nome del re di Inghilterra, anche conte di Poitiers, Riccardo I detto cuor di leone, è battuto nel Poitou il denaro in argento che passerà a giorni in asta RomaNum. 91 al n. 1315 .1 punto
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Un raro solido al nome di Anastasio I, attribuito dubitativamente a Clodoveo I oppure al figlio Clotario I, re Merovingi . Passerà a giorni in asta ARCASNum. 1 al n, 122 .1 punto
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La posizione residua della chele verso il basso, potrebbe indicare che la moneta di Agrigento era particolarmente decentrata .1 punto
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Esistono molte varianti di questa moneta di rame, e sono evidenti anche le tracce di circolazione. Era popolare tra i napoletani in passato? Come straniero, sto cercando di capire più sfondo storico di questa moneta.1 punto
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Leggi anche: Stessa descrizione ma un valore diverso da quello presentato (L.20) Prima Guerra Mondiale Occupazione Austriaca del Veneto Cassa veneta dei prestiti - 100 lire 19181 punto
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https://www.ngccoin.com/coin-explorer/united-states/gold-double-eagles/liberty-head-20-1850-1907/19046/1904-s-20-ms/ https://www.ngccoin.com/news/article/6633/learn-grading-deep-prooflike/ Buongiorno , con la speranza di fare cosa gradita segnalo con i seguenti link esemplari recensiti del 20 Dollar 1904 in PL (prooflike) e due esemplari del 1904 base MS 62 DPL (Deep prooflike). Un cordiale saluto.1 punto
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Si tratta di un quattrino di Paolo V D/PAVLVS V PONT MAX A II / stemma R/S PAVLVS ALMA ROMA A II / Il Santo Munt. 152 - CNI 5/14 - MIR 1566/11 punto
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Un'altro mio vaglia cambiario, se notate ci sono le due identiche teste dei titoli provvisori, poteva usarle solo la BI, ve ne sono ben 3 coppie! se non sono quasi-banconote queste...1 punto
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E tanto per avere un'idea dell'entità del fenomeno, guarda quante riconiazioni registra Garraffo per la coppia Noe 234. E parliamo del lontano 1984.......1 punto
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Buonasera, Per la precisione il sottotipo venne battuto dall’accoppiamento di conii O90-R189, numero di catalogo del corpus della professoressa Westermark 275. Allego l’immagine dell’esemplare raffigurato sulle tavole di The Coinage of Akragas, conservato al British Museum grazie alla donazione Lloyd del 1946. Si possono notare ancora sia le tracce della piccola testa al rovescio sotto al granchio, nonché la piccola frattura (?) a sinistra del segmento prima della chela dell’arto sinistro del granchio.1 punto
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Stai sereno, secondo me è solo un momento o un periodo un po’ così. Ma poi la passione vedrai che si ripresenta più forte che mai…1 punto
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Hai colto il punto. Secondo me un vero collezionista di monete non può prescindere dalla conoscenza della Storia dei pezzi che compra. Allo stesso modo, uno studioso resterà tale se vivrà la numismatica solo sui libri, senza conoscere mai il piacere derivante dal maneggiare i nostri benamati tondelli di metallo. Insomma, a mio avviso, il vero collezionista si riconosce dall’unione di questi due elementi. Altrimenti, da un lato avremo semplici compratori di monete (o investitori) e dall’altra gli studiosi accademici. Ma, in entrambi i casi, non si tratta di collezionisti…1 punto
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Al fine di mantenere più ordinato l'elenco della prima pagina della sezione, in questo topic vengono raccolte tutte quelle discussioni che precedentemente erano evidenziate come importanti.1 punto
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Buona sera a tutti, E' con piacere che comunico anche quest'anno la pubblicazione del nuovo numero di Comunicazione, il n. 78 del 2021, scaricabile dal sito della Società Numismatica Italiana a questo LINK. Le spedizioni, ai soci, del cartaceo inizieranno con il mese di Gennaio 2022, chi volesse ritiralo di persona presso la Biblioteca può darne comunicazione per email a [email protected]. Colgo l'occasione per ringraziare gli autori che hanno collaborato con i loro articoli alla pubblicazione. Riccardo Ghidotti Un’inedita variante dell’asse di C. Vibius Caii filius Pansa. Claudia Perassi Medaglioni romani in bronzo dall'Italia settentrionale. Alain Gennari Un probabile Æ4 a nome del re vandalo Ilderico dagli scavi della villa tardoantica di Aiano-Torraccia di Chiusi (San Gimignano, Siena). Pierluigi Canoro Ancora sulla catena delle ribattiture delle monete salernitane. Dario Ferro e Luca Oddone Falsari e tosatori di monete ad Asti. Ia parte: gli Statuti del Codice Catenato (sec. XII-XV). Alessandro Toffanin Le monete dei Re di Francia emesse nel Ducato di Milano (1499-1512 e 1515-1521). Luca Oddone Le monete di Guglielmo II Paleologo (IX come marchese di Monferrato, 1494-1518), per la zecca di Asti (1512-1513). Giovanni B. Vigna Il “Testone della Resurrezione” di Pio IV: una moneta controversa. Antonio Rimoldi Alcune varietà inedite nella monetazione milanese della dominazione spagnola (1535 – 1706).1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi vi mostro un altro bronzo dell'Orda d'Oro; pesa 1,59 g. e misura 18,5 mm. Anche questa,come numerale, si chiama "pul". Dovrebbe essere stata coniata da Sarai al Jadidah durante il suo regno (741-758 dell'Egira). Ho trovato anche il termine Jujid, che non so se sia la zecca. Sul primo lato un disegno ornamentale circolare, sul secondo una scritta araba.1 punto
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Ferdinando II, Tarì 1842 Millesimo che non si vede spesso e soprattutto in conservazione eccezionale, senza difetti di conio come in questo esemplare. Taglio rigato. Che ve ne pare?1 punto
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Molto antico direi proprio di no.... è un cucchiaio in alluminio del terzo reich...vedendo il marchio direi prodotto nel 1939 le altre sigle dovrebbero riportare al fabbricante....Oggetto di facile reperibilità.....Differente se avesse avuto le iniziali A H ....Li ci sarebbero stati bei soldini1 punto
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Il primo pensiero è che il 15 soldi del 1810 non esiste .... bella scoperta però è una moneta leggendaria, classificata, riportata in cataloghi e pubblicazioni sino agli anni '70. Pagani prima edizione è il n. 141, e riferimento il CNI 73; anche nell'edizione del 1982 è ancora presente al n. 50. quindi si presume che la moneta fosse nella collezione Reale, ma così non è. Il 15 soldi è classificato dallo Gnecchi monete di Milano, quindi i compilatori del CNI non l'hanno mai vista. Gnecchi da come riferimento Millin - Tav LVI N. 342 - Mazzuchelli - Argento Lomb. Tavola VII,n.4 ed esistente nella collezione Gnecchi. Allora si guarda sul catalogo della vendita della collezione Gnecchi. Milano fu venduta nella seconda parte il 20 maggio del 1902 a Francoforte da parte della casa L. & L. Hamburger. Lotto 3248, 15 soldi 1808, 9, 14 Gn. 57,58, 60 . Per la cronaca il lotto fu scondizionato il 15 soldi 1808 + 1809 fecero 8 marchi ed il 1814 fu aggiudicato a 5 marchi, quindi su un errore di compliazione siano andati avanti a cercare per anni una moneta che era solo immaginata. Il 15 soldi 1810 l'ho avuto ... falso, era un 1814 ribulinato, un lavoro di tanti anni fa, prima della fotografia digitale ... bella patina scura, moneta quasi splendida, fatta davvero bene, tanto che non me ne accorsi (ma a quei tempi non distinguevo un cavallo da un'autobotte numismaticamente parlando), fu il venditore stesso, un collezionista a farmi notare la falsità. (se prendete il Crippa 4 volume in nota al 34/C è riportato più o meno quello che ho appena scritto - non so se avesse visto anche lui il mio stesso esemplare, i tempi coincidono abbastanza). Probabilmente ero giovane e non ha affondato la lama o più semplicemente erano altri tempi. Gli anni di coniazione sono solo 3 quindi : 1808 , 1809, 1814 ed è battuta solo nella zecca di Milano. Il primo anno furono emessi 37.771 esemplari dalle tirature ufficiali ed infatti è una moneta che si vede nelle collezioni tipologiche; nel 1809 14.858 e questa invece è rara davvero, non un un R4 ma quasi per intenderci e poi la bufala del 1814 con un'emissione di soli 371. Ma noi lamonetiani approfondiamio e leggiamo che la moneta al pari di tutto l'argento è stato batutto anche dagli austriaci e probabilmente quante ne sono state emesse in realtà nessuno lo sa. Personalmente la considero appena più rara del 1808, con il vantaggio ch esi trova più facilmente in conservazione SPE (come le chiama un amico mio, grande numismatico) SPE per SPECIALE.1 punto
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